LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
fear-of-the-dark ha scritto:secondo me la cultura è la capacità di legare il sapere alla vita.
Cerco di spiegarmi. Io ho fatto la ragioneria , e l'ho fatta in una scuola di livello bassissimo. Durante le ore di economia aziendale seguivamo in sette il resto andavano a fumare di tutto nei corridoi. Durante le ore di italiano deridevamo la prof che onestamente , per usare un paragone tanto caro a lepi, in letteratura stava due tacche sotto la Ventura.
Durante l'ora di Francese facevamo matematica e durante l'ora di matematica litigavamo con la prof che sosteneva che 0 su 0 facesse 1.
Insomma le poche cose che so le ho apprese dai miei genitori e per conto mio.
In quegli anni frequentavo persone che avevano lasciato la scuola e che lavoravano già. Persone che a stento sapevano scrivere e leggere. Beh per me anche questa è stata cultura. Perchè tutto questo mi ha permesso di vivere a contatto con situazioni da cui ho appreso elementi che oggi mi servono a guardare alla conoscenza in modo critico. Ossia le realtà tanto agli estremi che ho vissuto mi hanno fatto fare delle domande che mi hanno avvicinato al sapere . Quindi l'esperienza, il mondo che viviamo e le persone che icontriamo fanno in qualche modo parte della nostra cultura, perchè ci fanno assumere punti di vista diversi sui saperi. Cioè la cultura per me è conoscere per interagire con il mondo , ma anche interagire con il mondo per spingersi a conoscere.
vabbè non so che utilità abbia questo intervento però...tenetevelo
Basta pensare che con cultura si intende pure i costumi di un popolo, si parla infatti di identità culturale.
La cultura fa parte di noi, sono gli uomini a crearla e a modificarla e conoscerne le regole e gli atti è basilare, come dicevi tu, per capire e entrare in contatto anche con quello che non ci appartiene
Credo che la voglia di aprire la mente, la curiosità di sapere, sia la vera chiave per l'integrazione, la più interessante
Ma pare che oggi sia un lusso solo pensarlo..
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floppy- Moderatore
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
ForsesiForseno, io te l'ho data una mia visione d'insieme.
Se alla competenza non si accompagna la prevalenza della condivisione, i corto-circuiti di comunicazione scritta (in cui altre forme di comunicazione sia verbale che non verbale sono escluse) rivolta ad una platea varia di lettori-interlocutori, come quella che anima questo forum, genera letture e interpretazioni personali fuorvianti.
Per me, se si scrive con competenza, è bene tener conto della finalità - condivisione.
Spero di esser stata chiara anche se concisa, perchè ho la cena sul fuoco...cià
Se alla competenza non si accompagna la prevalenza della condivisione, i corto-circuiti di comunicazione scritta (in cui altre forme di comunicazione sia verbale che non verbale sono escluse) rivolta ad una platea varia di lettori-interlocutori, come quella che anima questo forum, genera letture e interpretazioni personali fuorvianti.
Per me, se si scrive con competenza, è bene tener conto della finalità - condivisione.
Spero di esser stata chiara anche se concisa, perchè ho la cena sul fuoco...cià
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Cantastorie ha scritto:ForsesiForseno, io te l'ho data una mia visione d'insieme.
Se alla competenza non si accompagna la prevalenza della condivisione, i corto-circuiti di comunicazione scritta (in cui altre forme di comunicazione sia verbale che non verbale sono escluse) rivolta ad una platea varia di lettori-interlocutori, come quella che anima questo forum, genera letture e interpretazioni personali fuorvianti.
Per me, se si scrive con competenza, è bene tener conto della finalità - condivisione.
Spero di esser stata chiara anche se concisa, perchè ho la cena sul fuoco...cià
buona cena (non la fa' brucia')
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
ForsesiForseno ha scritto: Cuore, io veramente ti ringrazio per i posts che hai lasciato in questo thread perchè hai mostrato grande disponibilità. Purtroppo, nonostante tu mi abbia dato delle spiegazioni più che logiche su molti punti trattati in precedenza, continuo a non trovarmi d'accordo su alcuni aspetti.
Le minchiate che tu hai elencato non sono così tanto facilmente liquidabili. Nella tua disamina ci sono delle cose vere e giuste, ma quello che manca è un punto di vista più ampio, rispetto a quello che hai preso tu in considerazione.
Io ho apprezzato molto tutti gli interventi fatti in questo thread (veramente tanto), ma ho notato che alcuni si sono preoccupati soltanto di "sistemare" la posizione propria o di qualcuno per il quale si nutre stima, evitando di interpretare lo spirito con il quale poteva essere nato questo topic.
Inoltre erano stati lanciati dei piccoli segnali che andavano al di là della chiarezza sulle posizioni di un singolo o di una fazione.
Io ho capito le tue argomentazioni circa le minchiate, ma non ti sei reso conto per quante altre situazioni (e persone) possano essere valide. Anche nei post precedenti ho fatto riferimento a situazioni passate, anche per far capire che forse il problema non è quello di una fazione anti-competenza, visto che gli attori erano diversi.
Si possono verificare le stesse situazioni di incomprensioni anche tra le stesse persone che ad oggi affermano che l'unico problema sia il non accettare degli interventi eruditi. Cioè sembra che in un clima di erudizione sia tutto in armonia ... mah!
Ho anche lanciato una pacifica provocazione, sull'opportunità di trovarsi di fronte due esperti che presentassero conclusioni diverse (esempio video di Morgan) e quindi il disagio nel dover avere, necessariamente una affermazione tecnica giusta e un'altra sempre tecnica sbagliata ... su questo non ho ricevuto alcuna risposta. Perchè?
Insomma, pur nella soddisfazione di aver potuto leggere, grazie a te e ad altri, cose molto interessanti ... rimane la sensazione di aver goduto di un unico punto di vista, rispetto ad un panorama più ampio.
Però capisco che, a un certo punto, le posizioni sono posizioni, evidentemente è giusto così.
Resta il fatto che un thread di questo tipo non è stato comunque uno spreco, tutto aiuta per un arricchimento ... e tutto può servire a capire alcune cose, attraverso chi scrive, ma anche attraverso chi sceglie di non scrivere. Grazie ancora
Tre cose:
- non mi dire che non ho risposto all'eventualità dell'incontro di due valutazioni tecniche contrastanti. Ho risposto eccome: una è corretta e l'altra no. Punto. L'errore umano, l'interpretazione errata, sono ineliminabili. Sembrerà strano sentirlo, ma persino una disciplina in apparenza (per i profani) aleatoria come l'analisi musicale ha le sue regole. Molto precise. Progredendo nel livello di analisi entriamo in campi più complessi, dove possono esserci divergenze. Da un lato, ad esempio, la valutazione dello spessore artistico di un pezzo, che non è più solo un fatto puramente tecnico e ha una sua misura di aleatorietà inevitabile perchè non è fatta solo di parametri oggettivi. O dall'altro, un passo più in là, la composizione sperimentale, che rompe totalmente alcune regole sacre dell'armonia, non tratta più la dissonanza come un "difetto" ma anzi la utilizza creativamente, l'abbandono del sistema tonale e altre cose noiosissime ceh tralascio. Rottura di regole, di cui però bisogna avere una conoscenza ferrea. Ma questo ambito, consentimi di dirlo, è largamente fuori dalla portata di chi non abbia nozioni di armonia e composizione e non abbia qualche dimestichezza con la musica sperimentale, e visto il contesto sarebbe comunque del tutto fuori luogo entrare nel merito. In tutto questo, lo ripeto, il fattore errore è comunque sempre presente sullo sfondo. Einstein fece una storica figuraccia con Heisenberg e Bohr sull'indimostrabilità del principio di Indeterminazione. E si chiamava Einstein.
- Hai fatto riferimento a situazioni passate, si. Senza specificare quali fossero. E ho glissato. Poichè ci ritorni, adesso te lo chiedo: quali? Su quali temi? Chi erano le parti in causa? Argomenti, per favore.
- Hai parlato di panorama più ampio. Quale? Sennò non si capisce. Il mio panorama l'ho tracciato, ed è un panorama che include senza alcun fastidio o pretesa di supremazia il fruitore di musica distratto, quello ormonale, quello musicalmente formato. A patto che il fruitore ormonale a un certo punto non abbia la pretesa di attribuire etichette a sproposito, su questioni che non possiede le basi per valutare, facendo leva sul solidissimo argomento della propria incompetenza. Resto in attesa di scoprire il tuo panorama.
Ti ascolto.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Che qualcuno ascolti Pagani su Raitre ora... è quanto mai IT
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Visto che il dibattito si protrae in maniera interessante… sono andato a rileggere dall’inizio
Ma ancora non comprendo il motivo del contendere…..saro’ duro di comprendonio appunto
Si parla di saccenti…e di persone che non sanno nulla
Io credo che in realta’…spesso non e’ un voler essere saccenti ...se si parla in termini tecnici di una propria passione ……e' semplicemente passione che arde
Io ho scelto questo forum perche’ parla prettamente(ma anche di altro ovviamente) di musica
Pur non avendo dimestichezza con spartiti…..,pur essendo stonato come una campana….,pur non suonando nessuno strumento (a parte da giovane un po di batteria)
Amo la musica…..(la mia o..meglio quella che piace a me il rock anni 60-70-80) anni di ascolti…
Di confronti con altre persone appassionate…di letture di recensioni…di letture sulla storia di quel tipo di musica…di acquisti pazzi posseggo un migliaio di cd……..eppure…..
Non sto’ cercando di farmi passare per chissa’ chi….ma semplicemente sono appassionato e mi piace parlarne ..ma non mi ritengo saccente
Ad esempio amo molto il fumetto e nel post di competenza ne ho parlato….. ho avuto uno scambio di vedute con dino…. eppure a lui piace il fumetto giapponese..mentre io amo prettamente quello italo americano… ma nonostante cio l’ho letto e ha scritto cose interessanti
E la passione che fa parlare anche in termini tecnici….la passione di un altro si ascolta…. la si rispetta…la si puo anche ribattere ..ma sempre con estrema educazione
Il saccente cerca di umiliarti….l’appassionato mai…. anche quando parla della sua passione in termini decisamente molto tecnici…. Anzi..tenta di far appassionare anche te
Ecco per me la cultura non e’ solo quella che si possiede
Ma soprattutto quella che si apprende….dagli altri
Ma ancora non comprendo il motivo del contendere…..saro’ duro di comprendonio appunto
Si parla di saccenti…e di persone che non sanno nulla
Io credo che in realta’…spesso non e’ un voler essere saccenti ...se si parla in termini tecnici di una propria passione ……e' semplicemente passione che arde
Io ho scelto questo forum perche’ parla prettamente(ma anche di altro ovviamente) di musica
Pur non avendo dimestichezza con spartiti…..,pur essendo stonato come una campana….,pur non suonando nessuno strumento (a parte da giovane un po di batteria)
Amo la musica…..(la mia o..meglio quella che piace a me il rock anni 60-70-80) anni di ascolti…
Di confronti con altre persone appassionate…di letture di recensioni…di letture sulla storia di quel tipo di musica…di acquisti pazzi posseggo un migliaio di cd……..eppure…..
Non sto’ cercando di farmi passare per chissa’ chi….ma semplicemente sono appassionato e mi piace parlarne ..ma non mi ritengo saccente
Ad esempio amo molto il fumetto e nel post di competenza ne ho parlato….. ho avuto uno scambio di vedute con dino…. eppure a lui piace il fumetto giapponese..mentre io amo prettamente quello italo americano… ma nonostante cio l’ho letto e ha scritto cose interessanti
E la passione che fa parlare anche in termini tecnici….la passione di un altro si ascolta…. la si rispetta…la si puo anche ribattere ..ma sempre con estrema educazione
Il saccente cerca di umiliarti….l’appassionato mai…. anche quando parla della sua passione in termini decisamente molto tecnici…. Anzi..tenta di far appassionare anche te
Ecco per me la cultura non e’ solo quella che si possiede
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Dylan67- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
quotissimoDylan67 ha scritto:Visto che il dibattito si protrae in maniera interessante… sono andato a rileggere dall’inizio
Ma ancora non comprendo il motivo del contendere…..saro’ duro di comprendonio appunto
Si parla di saccenti…e di persone che non sanno nulla
Io credo che in realta’…spesso non e’ un voler essere saccenti ...se si parla in termini tecnici di una propria passione ……e' semplicemente passione che arde
Io ho scelto questo forum perche’ parla prettamente(ma anche di altro ovviamente) di musica
Pur non avendo dimestichezza con spartiti…..,pur essendo stonato come una campana….,pur non suonando nessuno strumento (a parte da giovane un po di batteria)
Amo la musica…..(la mia o..meglio quella che piace a me il rock anni 60-70-80) anni di ascolti…
Di confronti con altre persone appassionate…di letture di recensioni…di letture sulla storia di quel tipo di musica…di acquisti pazzi posseggo un migliaio di cd……..eppure…..
Non sto’ cercando di farmi passare per chissa’ chi….ma semplicemente sono appassionato e mi piace parlarne ..ma non mi ritengo saccente
Ad esempio amo molto il fumetto e nel post di competenza ne ho parlato….. ho avuto uno scambio di vedute con dino…. eppure a lui piace il fumetto giapponese..mentre io amo prettamente quello italo americano… ma nonostante cio l’ho letto e ha scritto cose interessanti
E la passione che fa parlare anche in termini tecnici….la passione di un altro si ascolta…. la si rispetta…la si puo anche ribattere ..ma sempre con estrema educazione
Il saccente cerca di umiliarti….l’appassionato mai…. anche quando parla della sua passione in termini decisamente molto tecnici…. Anzi..tenta di far appassionare anche te
Ecco per me la cultura non e’ solo quella che si possiede
Ma soprattutto quella che si apprende….dagli altri
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Il saccente cerca di umiliarti….l’appassionato
mai…. anche quando parla della sua passione in termini decisamente molto
tecnici…. Anzi..tenta di far appassionare anche te
Ecco per me
la cultura non e’ solo quella che si possiede
Ma soprattutto
quella che si apprende….dagli altri
questa e' bellissima...e vale in ogni campo!
Ciprea*- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
hahahahahah Fear...in contemporanea stesso pensiero!
Ciprea*- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
dylan, hai fatto uno degli interventi migliori della giornata
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Ciprea* ha scritto:hahahahahah Fear...in contemporanea stesso pensiero!
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
dylan ho letto ora, straquoto !
Bess- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
miniatina ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:secondo me la cultura è la capacità di legare il sapere alla vita.
Cerco di spiegarmi. Io ho fatto la ragioneria , e l'ho fatta in una scuola di livello bassissimo. Durante le ore di economia aziendale seguivamo in sette il resto andavano a fumare di tutto nei corridoi. Durante le ore di italiano deridevamo la prof che onestamente , per usare un paragone tanto caro a lepi, in letteratura stava due tacche sotto la Ventura.
Durante l'ora di Francese facevamo matematica e durante l'ora di matematica litigavamo con la prof che sosteneva che 0 su 0 facesse 1.
Insomma le poche cose che so le ho apprese dai miei genitori e per conto mio.
In quegli anni frequentavo persone che avevano lasciato la scuola e che lavoravano già. Persone che a stento sapevano scrivere e leggere. Beh per me anche questa è stata cultura. Perchè tutto questo mi ha permesso di vivere a contatto con situazioni da cui ho appreso elementi che oggi mi servono a guardare alla conoscenza in modo critico. Ossia le realtà tanto agli estremi che ho vissuto mi hanno fatto fare delle domande che mi hanno avvicinato al sapere . Quindi l'esperienza, il mondo che viviamo e le persone che icontriamo fanno in qualche modo parte della nostra cultura, perchè ci fanno assumere punti di vista diversi sui saperi. Cioè la cultura per me è conoscere per interagire con il mondo , ma anche interagire con il mondo per spingersi a conoscere.
vabbè non so che utilità abbia questo intervento però...tenetevelo
Chiarissima e come sempre interessante.
- Spoiler:
ribadisco ciò che ho già espresso: DEVI trovare il modo di applicare questo talento analitico e questa chiarezza espositiva in ambito lavorativo, visto che alla tua età hai ancora la possibilità di indirizzare/modificare il tuo percorso in modo non eccessivamente traumatico.... Continuo a non saperti suggerire come e dove farlo, però
- Spoiler:
- grazie davvero
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Cuore di Tenebra ha scritto:ForsesiForseno ha scritto: Cuore, io veramente ti ringrazio per i posts che hai lasciato in questo thread perchè hai mostrato grande disponibilità. Purtroppo, nonostante tu mi abbia dato delle spiegazioni più che logiche su molti punti trattati in precedenza, continuo a non trovarmi d'accordo su alcuni aspetti.
Le minchiate che tu hai elencato non sono così tanto facilmente liquidabili. Nella tua disamina ci sono delle cose vere e giuste, ma quello che manca è un punto di vista più ampio, rispetto a quello che hai preso tu in considerazione.
Io ho apprezzato molto tutti gli interventi fatti in questo thread (veramente tanto), ma ho notato che alcuni si sono preoccupati soltanto di "sistemare" la posizione propria o di qualcuno per il quale si nutre stima, evitando di interpretare lo spirito con il quale poteva essere nato questo topic.
Inoltre erano stati lanciati dei piccoli segnali che andavano al di là della chiarezza sulle posizioni di un singolo o di una fazione.
Io ho capito le tue argomentazioni circa le minchiate, ma non ti sei reso conto per quante altre situazioni (e persone) possano essere valide. Anche nei post precedenti ho fatto riferimento a situazioni passate, anche per far capire che forse il problema non è quello di una fazione anti-competenza, visto che gli attori erano diversi.
Si possono verificare le stesse situazioni di incomprensioni anche tra le stesse persone che ad oggi affermano che l'unico problema sia il non accettare degli interventi eruditi. Cioè sembra che in un clima di erudizione sia tutto in armonia ... mah!
Ho anche lanciato una pacifica provocazione, sull'opportunità di trovarsi di fronte due esperti che presentassero conclusioni diverse (esempio video di Morgan) e quindi il disagio nel dover avere, necessariamente una affermazione tecnica giusta e un'altra sempre tecnica sbagliata ... su questo non ho ricevuto alcuna risposta. Perchè?
Insomma, pur nella soddisfazione di aver potuto leggere, grazie a te e ad altri, cose molto interessanti ... rimane la sensazione di aver goduto di un unico punto di vista, rispetto ad un panorama più ampio.
Però capisco che, a un certo punto, le posizioni sono posizioni, evidentemente è giusto così.
Resta il fatto che un thread di questo tipo non è stato comunque uno spreco, tutto aiuta per un arricchimento ... e tutto può servire a capire alcune cose, attraverso chi scrive, ma anche attraverso chi sceglie di non scrivere. Grazie ancora
Tre cose:
- non mi dire che non ho risposto all'eventualità dell'incontro di due valutazioni tecniche contrastanti. Ho risposto eccome: una è corretta e l'altra no. Punto. L'errore umano, l'interpretazione errata, sono ineliminabili. Sembrerà strano sentirlo, ma persino una disciplina in apparenza (per i profani) aleatoria come l'analisi musicale ha le sue regole. Molto precise. Progredendo nel livello di analisi entriamo in campi più complessi, dove possono esserci divergenze. Da un lato, ad esempio, la valutazione dello spessore artistico di un pezzo, che non è più solo un fatto puramente tecnico e ha una sua misura di aleatorietà inevitabile perchè non è fatta solo di parametri oggettivi. O dall'altro, un passo più in là, la composizione sperimentale, che rompe totalmente alcune regole sacre dell'armonia, non tratta più la dissonanza come un "difetto" ma anzi la utilizza creativamente, l'abbandono del sistema tonale e altre cose noiosissime ceh tralascio. Rottura di regole, di cui però bisogna avere una conoscenza ferrea. Ma questo ambito, consentimi di dirlo, è largamente fuori dalla portata di chi non abbia nozioni di armonia e composizione e non abbia qualche dimestichezza con la musica sperimentale, e visto il contesto sarebbe comunque del tutto fuori luogo entrare nel merito. In tutto questo, lo ripeto, il fattore errore è comunque sempre presente sullo sfondo. Einstein fece una storica figuraccia con Heisenberg e Bohr sull'indimostrabilità del principio di Indeterminazione. E si chiamava Einstein.
- Hai fatto riferimento a situazioni passate, si. Senza specificare quali fossero. E ho glissato. Poichè ci ritorni, adesso te lo chiedo: quali? Su quali temi? Chi erano le parti in causa? Argomenti, per favore.
- Hai parlato di panorama più ampio. Quale? Sennò non si capisce. Il mio panorama l'ho tracciato, ed è un panorama che include senza alcun fastidio o pretesa di supremazia il fruitore di musica distratto, quello ormonale, quello musicalmente formato. A patto che il fruitore ormonale a un certo punto non abbia la pretesa di attribuire etichette a sproposito, su questioni che non possiede le basi per valutare, facendo leva sul solidissimo argomento della propria incompetenza. Resto in attesa di scoprire il tuo panorama.
Ti ascolto.
ok Cuore, facciamo così, ti ringrazio nuovamente per l'ulteriore spiegazione del primo punto. Adesso è più chiara. Per quanto riguarda il secondo punto trovo inutile addentrarmi nei particolari, per vari motivi. Intanto parlo di un periodo che mi vedeva soltanto come lettore esterno, quindi ti potrei citare qualche situazione (che non posso ricordare bene), sarei facilmente smontabile ... ma siccome che nè io nè te abbiamo interesse a fare una gara di abilità, ma stiamo soltanto cercando di intenderci, non vorrei che il mio riportare pubblicamente certe impressioni passate (per giunta vaghe) possa riaprire la suscettibilità di più persone. Insomma non mi compete mettermi a parlare di altri periodi, se non ricordi gli accadimenti che hai vissuto molto più direttamente di me, come potrei mai sperare che questi mi possano essere d'aiuto per farmi capire?
Forse sarebbe più facile spiegarmi, qualora si verificasse una situazione futura di incomprensioni. Se si dovesse verificare ti inviterò ad osservare una situazione in svolgimento e quindi meno fraintendibile. Se non si verificasse più, significherebbe che la mia logica non aveva motivo di esistere.
Lo stesso dicasi per il terzo punto.
Abbi pazienza, ma proprio perchè ho apprezzato la tua disponibilità, mi secca protrarre delle questioni che, evidentemente, non sarò stato capace di porre.
Dico questo anche in virtù di altri messaggi non tuoi, nei quali si insiste a fare l'apologia della cultura, della erudizione etc... come se queste (nella loro utilità) fossero mai state messe in discussione ...
arigrazie :sorriso4:
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Dylan67 ha scritto:Visto che il dibattito si protrae in maniera interessante… sono andato a rileggere dall’inizio
Ma ancora non comprendo il motivo del contendere…..saro’ duro di comprendonio appunto
Si parla di saccenti…e di persone che non sanno nulla
Io credo che in realta’…spesso non e’ un voler essere saccenti ...se si parla in termini tecnici di una propria passione ……e' semplicemente passione che arde
Io ho scelto questo forum perche’ parla prettamente(ma anche di altro ovviamente) di musica
Pur non avendo dimestichezza con spartiti…..,pur essendo stonato come una campana….,pur non suonando nessuno strumento (a parte da giovane un po di batteria)
Amo la musica…..(la mia o..meglio quella che piace a me il rock anni 60-70-80) anni di ascolti…
Di confronti con altre persone appassionate…di letture di recensioni…di letture sulla storia di quel tipo di musica…di acquisti pazzi posseggo un migliaio di cd……..eppure…..
Non sto’ cercando di farmi passare per chissa’ chi….ma semplicemente sono appassionato e mi piace parlarne ..ma non mi ritengo saccente
Ad esempio amo molto il fumetto e nel post di competenza ne ho parlato….. ho avuto uno scambio di vedute con dino…. eppure a lui piace il fumetto giapponese..mentre io amo prettamente quello italo americano… ma nonostante cio l’ho letto e ha scritto cose interessanti
E la passione che fa parlare anche in termini tecnici….la passione di un altro si ascolta…. la si rispetta…la si puo anche ribattere ..ma sempre con estrema educazione
Il saccente cerca di umiliarti….l’appassionato mai…. anche quando parla della sua passione in termini decisamente molto tecnici…. Anzi..tenta di far appassionare anche te
Ecco per me la cultura non e’ solo quella che si possiede
Ma soprattutto quella che si apprende….dagli altri
mi accodo anche io
d'altronde il tuo messaggio è scritto veramente bene
poco importa se c'entrava poco, perchè in fondo mi sto convincendo anche io che, forse, il tema del thread aperto da me fosse un altro ... ho capito il problema
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
era proprio quello che volevo dire...però se mi consenti ci deve essere anche la voglia di assorbire qualcosa dall'altro, nel senso che è vero che tutti gli "incontri" contribuiscono al nostro arricchimento culturale, ma è anche vero che ci deve essere una reciprocità di intenti, altrimenti si finisce per proiettare una propria idea dell'altro sull'altro senza davvero avvicinarsi ad esso.ForsesiForseno ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:secondo me la cultura è la capacità di legare il sapere alla vita.
Cerco di spiegarmi. Io ho fatto la ragioneria , e l'ho fatta in una scuola di livello bassissimo. Durante le ore di economia aziendale seguivamo in sette il resto andavano a fumare di tutto nei corridoi. Durante le ore di italiano deridevamo la prof che onestamente , per usare un paragone tanto caro a lepi, in letteratura stava due tacche sotto la Ventura.
Durante l'ora di Francese facevamo matematica e durante l'ora di matematica litigavamo con la prof che sosteneva che 0 su 0 facesse 1.
Insomma le poche cose che so le ho apprese dai miei genitori e per conto mio.
In quegli anni frequentavo persone che avevano lasciato la scuola e che lavoravano già. Persone che a stento sapevano scrivere e leggere. Beh per me anche questa è stata cultura. Perchè tutto questo mi ha permesso di vivere a contatto con situazioni da cui ho appreso elementi che oggi mi servono a guardare alla conoscenza in modo critico. Ossia le realtà tanto agli estremi che ho vissuto mi hanno fatto fare delle domande che mi hanno avvicinato al sapere . Quindi l'esperienza, il mondo che viviamo e le persone che icontriamo fanno in qualche modo parte della nostra cultura, perchè ci fanno assumere punti di vista diversi sui saperi. Cioè la cultura per me è conoscere per interagire con il mondo , ma anche interagire con il mondo per spingersi a conoscere.
vabbè non so che utilità abbia questo intervento però...tenetevelo
ma guarda che invece è molto interessante, però quando scrivi "il mondo che viviamo", quel mondo è molto ampio ed è fatto di tantissime cose e persone, fai bene a parlare di interazione, che nella vita reale non consiste soltanto nel confronto con persone erudite, quello è un aspetto importantissimo, non l'unico
Scusami non so se mi sono spiegata.
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Un tipico esempio di scambio c'è stato iersera, a commento dell'esecuzione de La sera.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
La cultura non è sintomo di intelligenza ma, spesso, una scusa per sentirsi migliore degli altri. E' un peccato .. la vita, se si ha il tempo di viverla si che è vera cultura ...fear-of-the-dark ha scritto:era proprio quello che volevo dire...però se mi consenti ci deve essere anche la voglia di assorbire qualcosa dall'altro, nel senso che è vero che tutti gli "incontri" contribuiscono al nostro arricchimento culturale, ma è anche vero che ci deve essere una reciprocità di intenti, altrimenti si finisce per proiettare una propria idea dell'altro sull'altro senza davvero avvicinarsi ad esso.ForsesiForseno ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:secondo me la cultura è la capacità di legare il sapere alla vita.
Cerco di spiegarmi. Io ho fatto la ragioneria , e l'ho fatta in una scuola di livello bassissimo. Durante le ore di economia aziendale seguivamo in sette il resto andavano a fumare di tutto nei corridoi. Durante le ore di italiano deridevamo la prof che onestamente , per usare un paragone tanto caro a lepi, in letteratura stava due tacche sotto la Ventura.
Durante l'ora di Francese facevamo matematica e durante l'ora di matematica litigavamo con la prof che sosteneva che 0 su 0 facesse 1.
Insomma le poche cose che so le ho apprese dai miei genitori e per conto mio.
In quegli anni frequentavo persone che avevano lasciato la scuola e che lavoravano già. Persone che a stento sapevano scrivere e leggere. Beh per me anche questa è stata cultura. Perchè tutto questo mi ha permesso di vivere a contatto con situazioni da cui ho appreso elementi che oggi mi servono a guardare alla conoscenza in modo critico. Ossia le realtà tanto agli estremi che ho vissuto mi hanno fatto fare delle domande che mi hanno avvicinato al sapere . Quindi l'esperienza, il mondo che viviamo e le persone che icontriamo fanno in qualche modo parte della nostra cultura, perchè ci fanno assumere punti di vista diversi sui saperi. Cioè la cultura per me è conoscere per interagire con il mondo , ma anche interagire con il mondo per spingersi a conoscere.
vabbè non so che utilità abbia questo intervento però...tenetevelo
ma guarda che invece è molto interessante, però quando scrivi "il mondo che viviamo", quel mondo è molto ampio ed è fatto di tantissime cose e persone, fai bene a parlare di interazione, che nella vita reale non consiste soltanto nel confronto con persone erudite, quello è un aspetto importantissimo, non l'unico
Scusami non so se mi sono spiegata.
dada- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
La cultura non é sintomo di intelligenza, certo, ma spesso contribuisce a stimolarla (l'intelligenza), ad ampliarla, a farla funzionare ed a dare strumenti per vivere la vita in modo, forse, più consapevole...dada ha scritto: La cultura non è sintomo di intelligenza ma, spesso, una scusa per sentirsi migliore degli altri. E' un peccato .. la vita, se si ha il tempo di viverla si che è vera cultura ...
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Cuore di Tenebra ha scritto:Un tipico esempio di scambio c'è stato iersera, a commento dell'esecuzione de La sera.
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Cosa ti fa pensare che vita e cultura siano due cose diverse o contrapposte?dada ha scritto: La cultura non è sintomo di intelligenza ma, spesso, una scusa per sentirsi migliore degli altri. E' un peccato .. la vita, se si ha il tempo di viverla si che è vera cultura ...
Ultima modifica di Cuore di Tenebra il Ven 26 Feb 2010, 10:03 - modificato 1 volta.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
La cultura non è sintomo di intelligenza ma, spesso, una scusa per
sentirsi migliore degli altri. E' un peccato .. la vita, se si ha il
tempo di viverla si che è vera cultura ...
beh veramente io vedo in giro persone tutt'altro che colte capaci di sentirsi migliori di altre per furbizia e nessun merito oggettivo.manco quello di trasmettere il sapere.
il sapere è una ricchezza. comunque.ora invece sembra diffodersi il mito dell'ignoranza.
come per quelli che studiano e devono vergognarsi dell'impegno che mettono nell'imparare.
fa più figo un ignorante che un secchione infatti.
la cultura se ci intendiamo sulla sintesi tra esperienza e sapere non può che essere una risorsa.
poi dipende da come si guarda alla vita.
non c'è nulla di nobile nel sentirsi migliore di altri che si brilli per cultura o si primeggi per superficialità e ignoranza.
ciò che è nobile è sentirsi migliori del proprio io precedente.
e in questo il contributo degli altri e delle loro competenze è una grande opportunità
per chiunque di noi di migliorarsi.
quando invece si prova fastidio e invidia per quel che altri ci ricordano( più o meno direttamente),cioè quel che non siamo,è più facile banlizzare o ridimensionarne i meriti e il valore.
in pochi sono capaci di ammettere con se stessi prima ancora che con gli altri,di ammirare chi si invidia e trarne insegnamento.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Lucido, sintetico, affilato Lepi. Chapeau
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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