IL TALENTO DI MARCO
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MARCO E' PIU' BELLO O PIU' TALENTUOSO?
Re: IL TALENTO DI MARCO
Bea, non ho la più pallida idea di quale accento sia. me lo dici?
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Re: IL TALENTO DI MARCO
Arrogante direi di no,mi sembra esagerato.Anche secondo me ha comprato il cd di Marco ma hai ragione forsesiforseno
non lo ammetterà mai
non lo ammetterà mai
seunanotte- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: IL TALENTO DI MARCO
Bea, e l'accento di David Bowie, vogliamo parlarne?
Da beatlesiana, poi, credo che quello Liverpudlian di Ringo Starr sia il massimo del pessimo.
ForsesiForseno, hai citato le mie due esibizioni preferite di Marco a X Factor, alle quali io affianco anche "Onda su onda". Sulle svisate, quello che dici è interessante. Sicuramente a Ronciglione era giù di voce e anche tanto emozionato, per tutta quella gente che lui non si aspettava di trovare. Ha fatto di necessità virtù. Però a me i cantanti che svirgolano non sono mai piaciuti, in generale. Anche io ho nella mente il jazz quando penso all'improvvisazione, però si tratta di un genere ben preciso, che ha comunque dei canoni e non tracima nel gorgheggio. E' ritmato, sincopato, swingato. Il gorgheggio virtuoso invece mi sfianca. Siccome, per tutto il live di Ronciglione, Marco ci ha dato dentro con questo vezzo stilistico, mi piaceva evidenziare che lui può tranquillamente evitare lo sfoggio dell'ugola fine a se stesso. Ha ben altre carte da giocare sul piano dell'interpretazione, come abbiamo sentito tutti a X Factor.
Da beatlesiana, poi, credo che quello Liverpudlian di Ringo Starr sia il massimo del pessimo.
ForsesiForseno, hai citato le mie due esibizioni preferite di Marco a X Factor, alle quali io affianco anche "Onda su onda". Sulle svisate, quello che dici è interessante. Sicuramente a Ronciglione era giù di voce e anche tanto emozionato, per tutta quella gente che lui non si aspettava di trovare. Ha fatto di necessità virtù. Però a me i cantanti che svirgolano non sono mai piaciuti, in generale. Anche io ho nella mente il jazz quando penso all'improvvisazione, però si tratta di un genere ben preciso, che ha comunque dei canoni e non tracima nel gorgheggio. E' ritmato, sincopato, swingato. Il gorgheggio virtuoso invece mi sfianca. Siccome, per tutto il live di Ronciglione, Marco ci ha dato dentro con questo vezzo stilistico, mi piaceva evidenziare che lui può tranquillamente evitare lo sfoggio dell'ugola fine a se stesso. Ha ben altre carte da giocare sul piano dell'interpretazione, come abbiamo sentito tutti a X Factor.
Re: IL TALENTO DI MARCO
mi piaceva evidenziare che lui può tranquillamente evitare lo sfoggio dell'ugola fine a se stesso
senza dubbio, infatti deve imparare a farne un buon uso
al momento la mia maggiore perplessità rimane sulla scelta di tonalità impossibili. Se continua a cantare pezzi dove deve tirare la voce fino alla morte ... quello è veramente un problema in chiave live ... la voce la butta via dopo un anno
senza dubbio, infatti deve imparare a farne un buon uso
al momento la mia maggiore perplessità rimane sulla scelta di tonalità impossibili. Se continua a cantare pezzi dove deve tirare la voce fino alla morte ... quello è veramente un problema in chiave live ... la voce la butta via dopo un anno
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: IL TALENTO DI MARCO
ForsesiForseno ha scritto:mi piaceva evidenziare che lui può tranquillamente evitare lo sfoggio dell'ugola fine a se stesso
senza dubbio, infatti deve imparare a farne un buon uso
al momento la mia maggiore perplessità rimane sulla scelta di tonalità impossibili. Se continua a cantare pezzi dove deve tirare la voce fino alla morte ... quello è veramente un problema in chiave live ... la voce la butta via dopo un anno
nel nuovo cd però l'unica canzone dove deve tirare la voce è credimi ancora, le altre sono più "riposanti" da cantare
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Re: IL TALENTO DI MARCO
duful ha scritto:ForsesiForseno ha scritto:mi piaceva evidenziare che lui può tranquillamente evitare lo sfoggio dell'ugola fine a se stesso
senza dubbio, infatti deve imparare a farne un buon uso
al momento la mia maggiore perplessità rimane sulla scelta di tonalità impossibili. Se continua a cantare pezzi dove deve tirare la voce fino alla morte ... quello è veramente un problema in chiave live ... la voce la butta via dopo un anno
nel nuovo cd però l'unica canzone dove deve tirare la voce è credimi ancora, le altre sono più "riposanti" da cantare
sì, effettivamente non sono molto impegnative per lui ... sarà che ogni volta che l'ho sentito cantare "credimi ancora" mi mancava il fiato a me
e quella basta e avanza, ma come cavolo fa
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: IL TALENTO DI MARCO
credimi ancora è parecchio impegnativa vocalmente. secondo me è per questo che nelle trasmissioni televisive dove ha partecipato la fa in playback (a parte porta a porta).
anche dove si vola era un bello sforzo per le corde vocali eh
anche dove si vola era un bello sforzo per le corde vocali eh
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Re: IL TALENTO DI MARCO
Ecco, un'altra cosa che mi perplime. Marco non ha cura della sua voce, è un po' strafottente, incosciente, come sono tutti i giovani. Fuma e spara acuti a ripetizione. Qualcuno dovrebbe dirgli che è pericoloso sforzarla così, dato che proprio la voce è il suo patrimonio. Ama troppo fare il barista... Dovrebbe tenerci di più alle sue corde vocali.
Ricordo che parecchi anni fa ero fan di Paul Young, un cantante molto bravo e particolare, che faceva della voce un uso che si è poi rivelato fatale: in pochi anni è rimasto svociato e ha mollato una carriera di successo. Paul Young mi emozionava molto, andavo ai suoi concerti e rimanevo incantata dall'anima soul che metteva nelle sue intepretazioni. Anche lui non si risparmiava e, dopo due o tre anni di tour de force vocale in giro per il mondo, l'ugola lo ha piantato in asso. Tristess.
Ricordo che parecchi anni fa ero fan di Paul Young, un cantante molto bravo e particolare, che faceva della voce un uso che si è poi rivelato fatale: in pochi anni è rimasto svociato e ha mollato una carriera di successo. Paul Young mi emozionava molto, andavo ai suoi concerti e rimanevo incantata dall'anima soul che metteva nelle sue intepretazioni. Anche lui non si risparmiava e, dopo due o tre anni di tour de force vocale in giro per il mondo, l'ugola lo ha piantato in asso. Tristess.
Re: IL TALENTO DI MARCO
sì, anche quella del sugo non era proprio bassina
che brutti ricordi
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ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: IL TALENTO DI MARCO
ho sentito in un intervista che ha un maestro di canto, solo che ultimamente non ha potuto fare molte lezioni per via delle promozioni. ma diceva che voleva riprenderle appena possibile
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Re: IL TALENTO DI MARCO
ecco, questa delle lezioni mi sembra un'ottima idea dopotutto si parla tanto della sua crescita come autore, ma perchè non continuare a crescere sotto l'aspetto che per lui rimane primario, la voce?
E comunque mi era venuto un altro dubbio, che spero qualcuno mi possa chiarire. In passato mi capitato di sentire discorsi sulla gestione della voce, sul fatto che ci siano periodi durante i quali va tenuta a riposo, poi periodi di esercizio perchè c'è un lasso di tempo perchè si arrivi ad una condizione ottimale.
Insomma non ho capito se i cantanti usano seguire questo tipo di direttive e di cautele
E comunque mi era venuto un altro dubbio, che spero qualcuno mi possa chiarire. In passato mi capitato di sentire discorsi sulla gestione della voce, sul fatto che ci siano periodi durante i quali va tenuta a riposo, poi periodi di esercizio perchè c'è un lasso di tempo perchè si arrivi ad una condizione ottimale.
Insomma non ho capito se i cantanti usano seguire questo tipo di direttive e di cautele
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: IL TALENTO DI MARCO
duful ha scritto:Bea, non ho la più pallida idea di quale accento sia. me lo dici?
Bristol... ma se non me l'avessero detto non ci sarei mai arrivata.
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Re: IL TALENTO DI MARCO
EffeCi ha scritto:Bea, e l'accento di David Bowie, vogliamo parlarne?
E' nato a Brixton, por ciciu! Adesso è molto ma molto meno evidente.
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Re: IL TALENTO DI MARCO
- Spoiler:
Più che di un posto specifico direi che è l'accento popolano/popolare che parlano più o meno le classi basse e incolte.
(come mi sento razzista )
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Re: IL TALENTO DI MARCO
Non dubito che Mengoni abbia NON solo da imparare, ma da compiere delle scelte Tecnico-espressive da un lato e di Genere musicale dall'altro.
In primis deve accontentare SE STESSO non chi l'ascolta...non si deve plasmare come fosse cerapongo sui gusti degli altri, pubblico compreso. Per trovare la sua "misura", ha da incamerare, ascoltare, scartare, sbagliare, mediare...
per ora è un pittore da tela grezza..con gran parte dei colori in saccoccia (quella voce è un GROVIGLIO di voci insieme e il bello, per me, è proprio quel groviglio...sta a lui metter ordine nel groviglio).
In the fool of the hill, quel groviglio era là,in mostra, sipario alzato, dentro c'era una tale ricchezza di suoni, una tale corposita...
Chi canta, SUONA....che poi si debba esprimere correttamente sillabe e parole, son d'accordo...si può migliorare senz'altro..ma la prima cosa ESSENZIALE...e che quel canto SUONI...e là c'è un'orchestra in laringe...
Quell'orchestra NON è acquisita, non è imparata. C'E'.E' quello, il biglietto da visita e il patrimonio di Mengoni....E' quella che Ci ha fatto digerire le canzoni al sugo o poco raffinate o poco originali...
Ma quell'orchestra ha diritto ad altra partitura su cui esprimersi..
Per quanto posso pensare io, Mengoni è sulla ricerca specifica di quella partitura che deve puntare i FARI professionali...Trovata e definita quella, poi s'occupera' degli accenti, della pronuncia, della lingua in cui esprimere i testi.
Un artista - se è tale - ESPONE/mette a disposizione altrui la sua arte, non accontenta gli acquirenti (quello lo fanno i mercanti che hanno unico scopo di vender il piu' alto numero possibile di pezzi-merce).
Io ho capito che a Mengoni piace CANTARE su un palco. Se potesse, ci vivrebbe su 24 su 24 come un bambino davanti ad un vassoio di leccornie o di gelati.
In primis deve accontentare SE STESSO non chi l'ascolta...non si deve plasmare come fosse cerapongo sui gusti degli altri, pubblico compreso. Per trovare la sua "misura", ha da incamerare, ascoltare, scartare, sbagliare, mediare...
per ora è un pittore da tela grezza..con gran parte dei colori in saccoccia (quella voce è un GROVIGLIO di voci insieme e il bello, per me, è proprio quel groviglio...sta a lui metter ordine nel groviglio).
In the fool of the hill, quel groviglio era là,in mostra, sipario alzato, dentro c'era una tale ricchezza di suoni, una tale corposita...
Chi canta, SUONA....che poi si debba esprimere correttamente sillabe e parole, son d'accordo...si può migliorare senz'altro..ma la prima cosa ESSENZIALE...e che quel canto SUONI...e là c'è un'orchestra in laringe...
Quell'orchestra NON è acquisita, non è imparata. C'E'.E' quello, il biglietto da visita e il patrimonio di Mengoni....E' quella che Ci ha fatto digerire le canzoni al sugo o poco raffinate o poco originali...
Ma quell'orchestra ha diritto ad altra partitura su cui esprimersi..
Per quanto posso pensare io, Mengoni è sulla ricerca specifica di quella partitura che deve puntare i FARI professionali...Trovata e definita quella, poi s'occupera' degli accenti, della pronuncia, della lingua in cui esprimere i testi.
Un artista - se è tale - ESPONE/mette a disposizione altrui la sua arte, non accontenta gli acquirenti (quello lo fanno i mercanti che hanno unico scopo di vender il piu' alto numero possibile di pezzi-merce).
Io ho capito che a Mengoni piace CANTARE su un palco. Se potesse, ci vivrebbe su 24 su 24 come un bambino davanti ad un vassoio di leccornie o di gelati.
Re: IL TALENTO DI MARCO
Cantastorie ha scritto:Non dubito che Mengoni abbia NON solo da imparare, ma da compiere delle scelte Tecnico-espressive da un lato e di Genere musicale dall'altro.
In primis deve accontentare SE STESSO non chi l'ascolta...non si deve plasmare come fosse cerapongo sui gusti degli altri, pubblico compreso. Per trovare la sua "misura", ha da incamerare, ascoltare, scartare, sbagliare, mediare...
per ora è un pittore da tela grezza..con gran parte dei colori in saccoccia (quella voce è un GROVIGLIO di voci insieme e il bello, per me, è proprio quel groviglio...sta a lui metter ordine nel groviglio).
In the fool of the hill, quel groviglio era là,in mostra, sipario alzato, dentro c'era una tale ricchezza di suoni, una tale corposita...
Chi canta, SUONA....che poi si debba esprimere correttamente sillabe e parole, son d'accordo...si può migliorare senz'altro..ma la prima cosa ESSENZIALE...e che quel canto SUONI...e là c'è un'orchestra in laringe...
Quell'orchestra NON è acquisita, non è imparata. C'E'.E' quello, il biglietto da visita e il patrimonio di Mengoni....E' quella che Ci ha fatto digerire le canzoni al sugo o poco raffinate o poco originali...
Ma quell'orchestra ha diritto ad altra partitura su cui esprimersi..
Per quanto posso pensare io, Mengoni è sulla ricerca specifica di quella partitura che deve puntare i FARI professionali...Trovata e definita quella, poi s'occupera' degli accenti, della pronuncia, della lingua in cui esprimere i testi.
Un artista - se è tale - ESPONE/mette a disposizione altrui la sua arte, non accontenta gli acquirenti (quello lo fanno i mercanti che hanno unico scopo di vender il piu' alto numero possibile di pezzi-merce).
Io ho capito che a Mengoni piace CANTARE su un palco. Se potesse, ci vivrebbe su 24 su 24 come un bambino davanti ad un vassoio di leccornie o di gelati.
A me come pronuncia fa impazzire, sia in Italiano che in Inglese.
In Italiano, quando dice TRANQUILLLLLLAMENTE in Dove si vola, evoca immagini di vera serenità, con quella LLL liquida come un lago, e quando dice COOOOOOOOONGETTURE in Almeno tu nell'Universo, veramente mi ha pensare ai castelli in aria, a qualcosa di sospeso. Cacchio, se non è un interprete questo!
In Inglese, ha quell'inflessione imperfetta tipicamente europea continentale, piacevolissima e sofisticata all'orecchio, non so come dire..le parole si capiscono perfettamente, anche i difetti di pronuncia aggiungono, in psycho killer per le mie orecchie davano proprio quel senso di "schizzatura" in più, quel nervosismo antica Europa...
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Re: IL TALENTO DI MARCO
quindi, Matilda, che mi pare hai vissuto o sei Australiana (non ricordo esattamente perdonsss), lo possiamo dire che ad un australiano ascoltatore gliene fregherebbe assaje della pronuncia stravagante de Mengoni..ma baderebbe all'Ovosodo che è il cantato ?
Re: IL TALENTO DI MARCO
- Spoiler:
- Quando leggo il nick di Matilda mi viene sempre in mente Heath Ledger .. ha chiamato così la figlia proprio per la canzone ... fine ot ..
Beh dai ultimamente Marco si sta pure sforzando di non parlare in ronciglionese quindi penso che con un po' di costanza ce la puo' fare ... a parte che io di accenti stranieri non me ne intendo proprio, neh!
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Re: IL TALENTO DI MARCO
Cantastorie ha scritto:quindi, Matilda, che mi pare hai vissuto o sei Australiana (non ricordo esattamente perdonsss), lo possiamo dire che ad un australiano ascoltatore gliene fregherebbe assaje della pronuncia stravagante de Mengoni..ma baderebbe all'Ovosodo che è il cantato ?
Guarda, è una pronuncia proprio sexy...va bene così...il problema non è cantare, è parlare...lì sì che ha dei problemi...
tieni conto che le orecchie dei nativi sono molto democratiche, tutti sono abituati a sentire tantissimi tipi di pronuncia diversa e tutti pensano che la loro sia migliore, mentre quella degli altri nativi è orribile...e tutti pensano che tra quelle orribili, in cima ci sia quella australiana....
Però, che dire, l'accento continentale europeo rende sempre horny, se poi lo emette un bel figliolo che sembra Mastroianni, il gioco è fatto! Se fossi un grosso manager della discografia, gli farei cantare in Inglese una bella ballata romantica di qualità, gli farei girare un video vestendolo come Maaaarciellloo, e il gioco sarebbe fatto! Questo però è business, non arte...
Ah, e l'accento di Giuliano, dunque: i suoni sono giusti, però...come sentire uno che da lontano ti grida qualcosa, tu non capisci, ti avvicini pensando sentiamo cosa vuole questo turista americano...ti avvicini e continui a non capire, anzi scopri che sta solo dicendo lllaalllalllero lalllallla...non so se ho reso l'idea
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Re: IL TALENTO DI MARCO
Ho capito Matilda...
quindi, sintetizzando: per gli australiani, cio' che ha importanza è il mix tra voce e curaLook, essendo loro abituati ad una miriade di accenti locali-regionali....e Mengoni ha i numeri di base per piacere ai cangurotti diciamo
Questa faccenda dell'accento, io sarò provinciale non metto in dubbio, lo trovo un falsoproblema, ossia io lo vedo come un dato della personalità....mitigarlo ok, ma ripulirsi perfettamente, significherebbe ridurre l'unicità...
Sordi che non parlava in romanesco? Toto' che rinuncia all'inflessione napoletana? Benigni senza inflessioni toscane? Io non so immaginarmeli, o meglio li immagino meno incisivi, artefatti...
Insomma, si può essere credibili sul mercato internazionale anche senza esser perfetti-leggibili nella pronuncia...le discriminanti sono la vocalità/Qualità della musica piu' del testo e la capacità di colpire l'occhio/l'immaginario collettivo...
e Mengoni che ad un australiano fa venire in mente Mastroianni (che tra l'altro era burino quanto lui..essendo di IsolaLiri se non sbaglio..) è un jolly in piu' da non sottovalutare...
Telefonamo ad un agente canguro và
quindi, sintetizzando: per gli australiani, cio' che ha importanza è il mix tra voce e curaLook, essendo loro abituati ad una miriade di accenti locali-regionali....e Mengoni ha i numeri di base per piacere ai cangurotti diciamo
Questa faccenda dell'accento, io sarò provinciale non metto in dubbio, lo trovo un falsoproblema, ossia io lo vedo come un dato della personalità....mitigarlo ok, ma ripulirsi perfettamente, significherebbe ridurre l'unicità...
Sordi che non parlava in romanesco? Toto' che rinuncia all'inflessione napoletana? Benigni senza inflessioni toscane? Io non so immaginarmeli, o meglio li immagino meno incisivi, artefatti...
Insomma, si può essere credibili sul mercato internazionale anche senza esser perfetti-leggibili nella pronuncia...le discriminanti sono la vocalità/Qualità della musica piu' del testo e la capacità di colpire l'occhio/l'immaginario collettivo...
e Mengoni che ad un australiano fa venire in mente Mastroianni (che tra l'altro era burino quanto lui..essendo di IsolaLiri se non sbaglio..) è un jolly in piu' da non sottovalutare...
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Re: IL TALENTO DI MARCO
Canta, nel 2008 la cantante più trasmessa alla radio nel mondo-giù-in-fondo è stata Vanessa Amorosi, giuro non sto scherzando...italianità vuole ancora dire qualcosa di buono, nonostante si stia facendo di tutto negli ultimi anni per distruggere ogni cosa di cui andare fieri che non sia la pizza...
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Re: IL TALENTO DI MARCO
EffeCi ha scritto:Avrei una critica da fare a Marco.
Molti hanno detto che il suo punto di forza è il live. Anch'io penso che dal vivo sia molto più efficace che nelle versioni registrate in studio. Ma, per quanto mi riguarda, mi riferisco al live esibito ad X Factor e a San Remo, non a quello visto e sentito nel miniconcerto di Ronciglione.
[...]
Nel live di Ronciglione, a ruota libera, Marco ha un po' ecceduto, secondo me, nell'infiorettatura delle covers. A me non dispiace l'improvvisazione, ma lo stravolgimento fatto di "Man in the mirror", ad esempio, non mi è piaciuto. L'ho trovato esagerato, anche un po' inutile. In generale, in tutte le canzoni riproposte a Ronciglione, Marco ha perso un po' il filo, ha peccato di autocompiacimento e non ha dimostrato le sue vere qualità. Si è fatto prendere dall'entusiasmo e ha dovuto arrangiarsi, non avendo provato nulla, questo immagino sia il motivo. Però il ragazzo tende un po' all'eccesso e poi finisce che l'ascoltatore distratto lo accusa di miagolio. Pure la famigerata pronuncia, nel caso di "The fool on the hill", ad esempio, è stata parecchio carente. Cito questa canzone perché ce l'ho nelle orecchie da una vita.
In generale, mi auguro che Marco, prima di cominciare a fare tournées, si prepari molto bene, si concentri e lasci a casa le stucchevolezze.
Mmmmh. Sinceramente a me quel concerto aveva emozionato parecchio. E' vero c'erano sbavature, ma suonava tutto molto autentico. Difettucci di pronuncia a parte, soprattutto 'the fool on the hill' e 'tears in heaven' le avevo trovate strepitose come interpretazione (in modo particolare la prima: direi WOW). Le svisate che fa Marco non mi risultano mai fastidiose o eccessive, ma danno un tocco tutto personale al suo modo di comunicare emozioni mentre canta...Poi se dici che le esibizioni di Sanremo o Xfactor erano più precise e accurate, ti do ragione. Ma vorrei ricordarti che esibirsi per due minuti dal vivo, non è esattamente la stessa cosa di reggere un palco per l'intera durata di un live. Quello di Ronciglione sarà durato meno di un'oretta suppongo ed era tutto improvvisato etc.., nel futuro immediato Marco dovrà affrontare la prova palcoscenico anche per più tempo. Io non mi aspetterei la precisione impeccabile (e sterile...?) nell'esecuzione, vorrei piuttosto sentire l'anima, con tutti i suoi eccessi, con tutte 'le discese ardite e le risalite'..
Sulla necessità di salvaguardare le sue corde vocali, invece, mi trovo perfettamente d'accordo. Non tanto per il fattore fumo...a meno che non dovesse esagerare con le sigarette. Quanto per gli acuti sparati... 'dove si vola' e 'credimi ancora' ne sono un esempio, appunto. Poi è vero che c'ha pure 21 anni e che difficilmente canterà a tonalità impossibili per il resto della sua carriera, prima o poi la voce un minimo scende, si arrotonda, diventa più calda... succede, e non è sempre un male. Ma curarla un attimo di più sin da adesso, non sarebbe una cattiva idea..
Ultima modifica di Grace il Dom 07 Mar 2010, 13:46 - modificato 4 volte.
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Re: IL TALENTO DI MARCO
Lo dice sempre anche la mia amestra di coro , una cosa che bisognerebbe sempre ricordarsi.Cantastorie ha scritto:Chi canta, SUONA....che poi si debba esprimere correttamente sillabe e parole, son d'accordo...si può migliorare senz'altro..ma la prima cosa ESSENZIALE...e che quel canto SUONI...
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Re: IL TALENTO DI MARCO
Come già dissi in qualche post fa, anche i miei amici Californiani conoscono Marco ( grazie al fatto che sul mio blog in inglese ho sempre postato i resoconti di X faxtor, le performace Sanremesi etc). Inutile dire che anche a loro piace moltissimo, ma mi premeva qui sottolineare che per loro la pronuncia è molto buona, nel senso che capiscono perfettamente tutte le parole senza sforzarsi, ma ovviamente capiscono acnhe che non è anglofono di nascita... e la cosa viene considerata un pregio.Cantastorie ha scritto:quindi, Matilda, che mi pare hai vissuto o sei Australiana (non ricordo esattamente perdonsss), lo possiamo dire che ad un australiano ascoltatore gliene fregherebbe assaje della pronuncia stravagante de Mengoni..ma baderebbe all'Ovosodo che è il cantato ?
Che poi scusate, ma avete mai sentito Antonio Bamderas parlare inglese ( e lui in USA ci vive e ci lavora)? Si capisce lontano un miglio che è spagnolo, ma viene considerato terribilmetne sexy il suo accento.
Secondo me perdere compeltamente l'accento italiano quando si canta in ignlese, on in un'altr alingua, per un italiano, è solo delterio. Ovvio però che si deve capire cosa sta dicendo XD.
Ultima modifica di Lilly* il Dom 07 Mar 2010, 13:56 - modificato 1 volta.
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Re: IL TALENTO DI MARCO
Grazie Effeci.EffeCi ha scritto:Joe ha scritto:Ma perche vi arredente davanti a l'arroganza di un Lucadev?
Io non lo capisco...siete sulla difensiva!
E mi spiace non avere le armi linguistiche per affrontare questi discorsi.!!
Buona notte!!
Buonanotte Joe! Quanto è bello il tuo avatar!
Ma era da un po' che volevo dire 'sta cosa sulle svisate di Marco. Una critica, spero, costruttiva. Per me deve limitarsi, se questa fosse la sua tendenza nei veri live. Ma è una questione di mio gusto personale.
Io sono McCartiano. Mi pare che sei Lennonesca
A parte la battuta, colgo l'occasione per scusarmi con Luca per il termine usato.
Hai ragione Effeci, quando ho ascoltato l'intero concerto sono rimasto molto deluso.
Si vedeva che era tutto molto improvisato e che Marco faceva come gli pareva.
Le infiorettature come dice Effeci erano MOLTO ma MOLTO fastidiose per le mie orrechie e sopratutto su The Fool on The Hill. Io non posso reggerle.
Marco si deve dare una regolata con queste improvisazione. Possono essere valide con certe canzone, per esempio Senza Fine quanto a improvisato con Carcano. Qua, in questo caso specifico e stato fantastico.
Risultato : Ho ascoltato solo due volte (A parte Tears in Heaven) il concerto di Ronciglione.
Mentre EP varie e live a Xfactor le sento ogni santo giorno.
Il diffeto principale di Marco e quello. Sono al 100% d’accordo con EffeCi.
Ma non mi venite a parlare di pronuncia di qua e di là !!
E senza senso ! E parlare per parlare ! Un vuoto....
Fafafafafa !!! Ce que je fais... ce soiiiii là !!!
En riiialisant mon espoir, je me lance vers la gloire okkkkkkkkk !!
La tua pronuncia in francese è accativante Marco e speciale e me la godo !!
Joe- Utente Residente: 150-500 Post
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