IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
Cantastorie ha scritto:Non ho alcun elemento che possa contribuire a stabilire di che grado sia l'allarme di cui si parla...non so se sia un modo per tener alta l'attenzione da parte degli operai in mobilità sulla loro situazione (con cassa integrazione scaduta ai primi di marzo da quanto ho letto e capito) così come non so se sia o meno determinante il loro volontario monitorare sui veleni da miniera che potrebbero riversarsi in dighe e da quelle arrivare per via idrica alle coltivazioni irrigate con quelle acque.
L'unico riferimento istituzionale certo pertinente è quello dell'autorità regionale di bacino:
.....
Sul fatto che a livello nazionale, nell'imminenza delle scadenze elettorali regionali, fonti di informazione nazionale diano risalto immediato a notizie DIVERSE da quell'ambito....purtroppo dubito..
Canta l'allarme è vero. L'azienda australiana ha fatto come tutte quelle che vengono in sardegna, da bravi colonizzatori hanno preso i soldi della regione, sfruttato il territorio e andati via lasciando lo scempio ambientale. Da noi non è mica una novità. L'articolo di Indymedia postato da mambu è corretto, per una manciata di posti di lavoro, la popolazione ha accettato di svendersi, come sempre succede qui, come è successo in costa smeralda, nel settore petrolchimico che ha costi troppo alti e inquina, con le servitù militari che riempiono il nostro territorio di uranio impoverito giocando a fare la guerra, con i radar militari che inquinano con le onde elettromagnetiche.
Ora l'attenzione è su furtei non per l'inquinamento, ma perchè sta finendo la cassaintegrazione e quindi si aggrappano alla tutela del territorio. chiedono infatti di essere pagati per controllare i depositi, se venissero bonificati perderebbero il lavoro.
La sardegna è terra di conquista di aziende che speculano sulla salute dei sardi, succede da anni e nessuno ne parla. Se qualcuno volesse approfondire ad esempio la parte delle servitù militari e l'uranio impoverito può leggere Perdas de fogu di massimo carlotto, un romanzo che utilizza dati scientifici veri di ricercatori indipendenti perchè lo Stato ovviamente nega.
Oppure cercate su google i morti militari sardi per uranio a cui lo Stato nega la morte in servizio, o l'incidenza di tumori infantili a sarroch dove c'è moratti....
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
Avevo già letto superficialmente questa notizia in giro, grazie per aver messo in evidenza qui con link interessanti, diffonderò e dove posso chiederò informazioni sui fatti.
Waltzing Matilda- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Gaufre- Forum Expatriée
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
Bel servizio Gaufre anche se mi sembra che se ne parli pochissimo,anzi per niente nel web e in tv.Le tematiche ambientali in Italia non attecchiscono mai e francamente non ne capisco la ragione
seunanotte- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
infatti Xenas io ho detto che non sapevo/non avevo alcun elemento per capire-indicare il livello di gravità di quell'allarme
che i fatti locali-territoriali abbiano scarsa valenza-diffusione nazionale, è uno dei grandi limiti dell'informazione che trascura proprio la diffusione di quelle notizie che coinvolgono piu' numero di persone o di interessi concreti
che i fatti locali-territoriali abbiano scarsa valenza-diffusione nazionale, è uno dei grandi limiti dell'informazione che trascura proprio la diffusione di quelle notizie che coinvolgono piu' numero di persone o di interessi concreti
Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
canta nn ce l'avevo con te. E' che come sarda ho un po' il dente avvelenato e, visto come tira chissà che altro....
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
https://www.facebook.com/video/video.php?v=1313767818225&oid=382390175588#!/video/?oid=382390175588
per chi è iscritto a facebook, c'è un video interessante di Buongiorno Regione sull'argomento
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Gaufre- Forum Expatriée
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
ma lo so che non ce l'hai con me...ma mi rendo conto che a volte nella fretta di scrivere risulto imprecisa..e quel "non so..non mi risulta" poteva esser letto come un "è un'esagerazione..o una strumentalizzazione di chi vuol essere pagato per un lavoro-servizio, dopo aver perso lavoro-cassaintegrazione"..non volevo dire quello, ovviamente
Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
Cantastorie ha scritto:ma lo so che non ce l'hai con me...ma mi rendo conto che a volte nella fretta di scrivere risulto imprecisa..e quel "non so..non mi risulta" poteva esser letto come un "è un'esagerazione..o una strumentalizzazione di chi vuol essere pagato per un lavoro-servizio, dopo aver perso lavoro-cassaintegrazione"..non volevo dire quello, ovviamente
la strumentalizzazione c'è a mio parere e l'ho anche scritto
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
Mi sono incuriosita e ho fatto qualche ricerca, più sul tema della bonifica che su quello occupazionale, sul quale non ho trovato molto di più di quello che è già stato postato.
Mi sembra (confermate?) che il rischio ambientale fosse già noto da un pò di tempo. L'interrogazione parlamentare dell'ottobre 2009 fa risalire la cosa quantomeno alla fine del 2008-inizi 2009.
Leggendo il testo dell'interrogazione parlamentare si capisce che, a quella data, mancava il Piano della caratterizzazione dell'area, "la cui esecuzione è propedeutica alla progettazione dei successivi interventi di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica del sito".
Solo a luglio 2009, la Giunta regionale ha affidato all'Assessorato dell'Industria il compito di predisporre gli atti per redigere il Piano.
Sempre nell'interrogazione si legge anche che "attualmente, è in corso, da parte dell'Assessorato dell'Industria, la predisposizione degli atti per l'affidamento, a soggetto giuridico avente specifica qualificazione, della predisposizione e della esecuzione del Piano della caratterizzazione, nonché della progettazione ed esecuzione degli interventi di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica".
Questo a mio parere è un passaggio chiave. Cioè, ad ottobre 2009 non è ancora stato identificato il soggetto che deve occuparsi del Piano ... e la cosa "interessante" è che non mi pare che l'Assessorato abbia fatto una gara pubblica per l'affidamento dell'incarico (in quel caso avrei potuto capire ... ci sono tempi tecnici abbastanza lunghi ....), avendo affidato l'attività alla Igea Spa, una società controllata dalla stessa Regione (tecnicamente società in-house) e che si occupa da sempre di questi temi. Roba che si può risolvere con una telefonata, per dire.
L'altro aspetto "interessante" è che il sito (almeno a tutto il 2009) non è collocato nell'area di bonifica di interesse nazionale del Sulcis-Iglesiente-Guspinese e che, al momento dell'interrogazione, "non risultano pervenute richieste da parte della Regione Sardegna relative all'estensione alle aree minerarie in riferimento del sito di bonifica di interesse nazionale del Sulcis-Iglesiente-Guspinese". Ciò significa non beneficiare dei fondi nazionali.
Spero veramente che si sia mosso qualcosa ora ....
Comunque, chi ha una conoscenza diretta mi può dire se questa lettura è corretta, mi interessa molto.
Posto di seguito le fonti, in messaggi separati perchè si impalla il pc, non so perchè
Mi sembra (confermate?) che il rischio ambientale fosse già noto da un pò di tempo. L'interrogazione parlamentare dell'ottobre 2009 fa risalire la cosa quantomeno alla fine del 2008-inizi 2009.
Leggendo il testo dell'interrogazione parlamentare si capisce che, a quella data, mancava il Piano della caratterizzazione dell'area, "la cui esecuzione è propedeutica alla progettazione dei successivi interventi di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica del sito".
Solo a luglio 2009, la Giunta regionale ha affidato all'Assessorato dell'Industria il compito di predisporre gli atti per redigere il Piano.
Sempre nell'interrogazione si legge anche che "attualmente, è in corso, da parte dell'Assessorato dell'Industria, la predisposizione degli atti per l'affidamento, a soggetto giuridico avente specifica qualificazione, della predisposizione e della esecuzione del Piano della caratterizzazione, nonché della progettazione ed esecuzione degli interventi di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica".
Questo a mio parere è un passaggio chiave. Cioè, ad ottobre 2009 non è ancora stato identificato il soggetto che deve occuparsi del Piano ... e la cosa "interessante" è che non mi pare che l'Assessorato abbia fatto una gara pubblica per l'affidamento dell'incarico (in quel caso avrei potuto capire ... ci sono tempi tecnici abbastanza lunghi ....), avendo affidato l'attività alla Igea Spa, una società controllata dalla stessa Regione (tecnicamente società in-house) e che si occupa da sempre di questi temi. Roba che si può risolvere con una telefonata, per dire.
L'altro aspetto "interessante" è che il sito (almeno a tutto il 2009) non è collocato nell'area di bonifica di interesse nazionale del Sulcis-Iglesiente-Guspinese e che, al momento dell'interrogazione, "non risultano pervenute richieste da parte della Regione Sardegna relative all'estensione alle aree minerarie in riferimento del sito di bonifica di interesse nazionale del Sulcis-Iglesiente-Guspinese". Ciò significa non beneficiare dei fondi nazionali.
Spero veramente che si sia mosso qualcosa ora ....
Comunque, chi ha una conoscenza diretta mi può dire se questa lettura è corretta, mi interessa molto.
Posto di seguito le fonti, in messaggi separati perchè si impalla il pc, non so perchè
Ultima modifica di Bess il Dom 28 Mar 2010, 19:07 - modificato 1 volta.
Bess- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
Interrogazione parlamentare 8 ottobre 2009
In risposta all'interrogazione n. 5-01560 presentata dall'On. Schirru ed altri, dove viene segnalata la situazione in cui versa l'area mineraria di «Santu Miali», ubicata nel comune di Furtei (VS), sulla scorta di quanto comunicato dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Sardegna e all'Amministrazione Regionale, si rappresenta quanto segue.
Il 17 dicembre 2008, presso il sito di cui trattasi, si è tenuta una riunione per verificare le condizioni di sicurezza della diga fanghi della miniera e per accertare potenziali situazioni di pericolo per l'ambiente e, a seguito di questa, il 13 febbraio 2009, sono stati effettuati specifici campionamenti per appurare la qualità delle acque del bacino denominato «IS Concas», di quello denominato «Su Masoni» e delle acque presenti nel canale di raccolta che confluisce nel Rio di Santu Miali.
Dalle analisi condotte è emersa la presenza di «significative» concentrazioni di alcuni metalli pesanti (Fe, Mn, Cu, Zn) nelle acque dei bacini «IS Concas» e «Su Masoni», mentre nel canale di raccolta delle acque piovane ne sono state riscontrate «moderate» concentrazioni.
Successivamente, in data 6 maggio 2009, si è tenuta una riunione del comitato provinciale del Medio Campidano per l'ambiente a cui hanno partecipato il Direttore del Dipartimento ARPA Sardegna di Cagliari e il direttore del Servizio Controlli ed attività di campo e nel corso della stessa si è sottolineata la mancanza di risorse finanziarie atte all'assicurazione delle attività essenziali di gestione del sito da parte del personale dell'azienda in liquidazione. In particolare, l'ARPA Sardegna ha fatto presente la necessità di garantire un presidio del sito da parte di personale per il puntuale controllo delle pompe di regolazione delle acque dei bacini minerari.
La Regione Autonoma della Sardegna ha riferito che tutti gli atti necessari a garantire le manutenzioni di sicurezza del sito minerario sono poste in capo all'Assessorato dell'Industria considerando, innanzitutto, che esso è preposto alla verifica e al controllo delle attività di chiusura, di messa in sicurezza e riabilitazione ambientale di miniere e cave dismesse e che dispone anche della società in house Igea e della società compartecipata Consorzio TEA (Igea e IFRAS) in grado di fornire, con adeguata celerità, le prestazioni specifiche necessarie alle manutenzioni di sicurezza suddette.
L'Assessorato dell'Industria della in data 27 gennaio 2009 aveva adottato le seguenti misure prescrittive:
- entro tre mesi, la predisposizione del piano della caratterizzazione interessante le aree impiegate per le strutture di deposito o comunque delle aree utilizzate per depositare in via temporanea o permanente rifiuti di estrazione, da sottoporre per l'approvazione all'organo competente;
entro due mesi, l'eliminazione dei cumuli di materiali di estrazione ubicati in prossimità dell'impianto di trattamento;
- entro due mesi, il completamento dell'intervento di riabilitazione ambientale del cantiere Santu Miali Cima (rinverdimento);
- entro otto mesi, previo emungimento delle acque e, ove necessario, mediante trattamento delle stesse ai fini di ricondurle entro i limite di legge, la messa in sicurezza e la riabilitazione delle aree degli scavi dei cantieri Is Concas 1 e 2, Santu Miali est, Sa Perrima e Su Masoni, mediante adeguato riempimento ottenuto con riprofilatura delle pareti di scavo e/o con riempimento di rifiuti sterili di estrazione e con successiva riabilitazione ambientale delle stesse aree;
- entro quattro mesi dalla data di approvazione del piano di cui al punto 1, da parte dell'autorità competente, l'esecuzione del piano di investigazione iniziale e l'analisi di rischio delle aree adibite a strutture di deposito dei rifiuti di estrazione che non hanno subito processi di trattamento;
- entro sei mesi dalla data di approvazione del piano di cui al punto 1, da parte dell'autorità competente, l'esecuzione del piano di investigazione iniziale e l'analisi di rischio della struttura di deposito contenente i rifiuti dell'impianto di trattamento;
- entro due mesi dall'approvazione dell'analisi di rischio, la predisposizione del progetto di messa in sicurezza e/o di bonifica delle aree interessate dalle strutture di deposito;
- entro quattro mesi dall'approvazione dei progetti di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica, l'esecuzione degli interventi approvati dall'autorità competente per le aree interessate dalle strutture di deposito dei rifiuti di estrazione non interessati da processi di trattamento;
- entro sei mesi dall'approvazione dei progetti di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica, l'esecuzione degli interventi approvati dall'autorità competente per la messa in sicurezza permanente dell'area della struttura di deposito dei rifiuti di estrazione derivanti dai processi di trattamento,
rimarcando, inoltre, che tra le manutenzioni di emergenza doveva essere posta immediata attenzione alla problematica del trattamento delle acque dei bacini sterili e degli scavi minerari, principale fonte di rischio per l'ambiente.
Tuttavia, successivamente a quella data, sono subentrate le seguenti vicende:
Con sentenza del Tribunale di Cagliari n. 15/09 del 5 marzo 2009 è stato dichiarato il fallimento della società S.G.M. S.p.A e la relativa liquidazione e il successivo 20 aprile, con nota del curatore fallimentare Dott. Fabio Murgia, è stata comunicata alla Regione Sardegna la rinuncia della concessione mineraria, che sarebbe dovuta scadere naturalmente il 4 ottobre 2009. In tale data il curatore ha dichiarato, altresì che, a far data dal 30 giugno 2009, non avrebbe potuto garantire la presenza di personale per la sorveglianza degli impianti e la custodia delle pertinenze.
Dal 5 marzo 2009 fino al 5 marzo 2010 è stata riconosciuta per un massimo di 42 unità lavorative la C.I.G.S. prevista «a zero ore», a rotazione e compatibilmente con le esigenze della società S.G.M. S.p.A di garantire la guardiania del sito» (Decreto concessione CIGS fasc. 32057/B del 25 maggio 2009).
Su richiesta da parte del Presidente della Regione, il Giudice fallimentare ha autorizzato la curatela fallimentare all'amministrazione dell'attività di guardiania fino al 30 ottobre 2009.
La chiusura della miniera, rimasta in attività per soli quindici anni, ha determinato una grave situazione ambientale e di allarme sociale. Infatti ha lasciato nel territorio, oltre ai quarantadue lavoratori senza occupazione, vuoti di escavazione, una diga di fanghi colma di liquami dove sono presenti in misura considerevole cianuro e altri metalli gravemente inquinanti e nei bacini Is Concas e Su Masoni discariche di materiale di scavo.
In questi mesi gli operai hanno prestato volontariamente servizio per garantire il presidio del sito minerario e gli interventi di prima urgenza per il controllo dei bacini d'acqua, che contengono cianuro, metalli pesanti e altri prodotti derivati dalle lavorazioni eseguite nella miniera e che non devono fuoriuscire dai bacini e inquinare l'ambiente. Per garantire condizioni di sicurezza è necessario un presidio continuo del sito con operai che conoscono l'impianto per mantenere in esercizio pompe, macchine, canali e gli altri sistemi appositamente predisposti.
La situazione esposta esige interventi indifferibili e urgenti ai quali la Regione Sardegna, non potendosi sottrarre, ha fornito una prima risposta con deliberazione della Giunta Regionale n. 34/20 del 20 luglio 2009 per far fronte agli interventi più strettamente urgenti, dando mandato all'Assessorato dell'Industria di disporre gli atti necessari a garantire le condizioni di sicurezza del sito in argomento.
In attuazione di quanto sopra, in data 7 settembre 2009, è stato formalizzato l'incarico con la curatela del predetto fallimento per la custodia e le attività di vigilanza del sito ai fini di garantire le necessarie condizioni di sicurezza dello stesso.
Con successiva deliberazione n. 37/7 del 30 luglio 2009 la Giunta regionale, ha assegnato all'Assessorato Industria il compito di disporre gli atti necessari per la predisposizione, ai sensi del decreto legislativo 152/06, del «Piano della caratterizzazione» la cui esecuzione è propedeutica alla progettazione dei successivi interventi di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica del sito.
Attualmente, è in corso, da parte dell'Assessorato dell'Industria, la predisposizione degli atti per l'affidamento, a soggetto giuridico avente specifica qualificazione, della predisposizione e della esecuzione del Piano della caratterizzazione, nonché della progettazione ed esecuzione degli interventi di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica.
È allo studio, inoltre, la possibilità dell'impiego dei lavoratori attualmente alle dipendenze della S.G.M. da utilizzare nelle attività sopradette.
In riferimento a quanto sopra, giova precisare che l'ambito territoriale in cui ricade la miniera di Furtei citato nell'atto non è collocato in aree ricadenti all'interno del perimetro del sito di bonifica di interesse nazionale del Sulcis-Iglesiente-Guspinese, per le quali la Direzione Generale per la Qualità della Vita del Ministero dell'ambiente conduce le istruttorie nell'ambito del procedimento amministrativo di bonifica.
La competenze in materia di censimento ed anagrafe dei siti da bonificare sono demandate alle Regioni sulla base dei criteri definiti dall'ISPRA. Le azioni di prevenzioni e ripristino ambientale a carico dell'operatore dovranno essere realizzate seguendo le procedure operative ed amministrative previste dall'articolo 242 del decreto legislativo 152/2006. Resta impregiudicata, tuttavia, per quanto previsto dall'articolo 1 del Decreto di Perimetrazione del sito di interesse nazionale del Sulcis-Iglesiente-Guspinese (decreto ministeriale Ambiente 12 marzo 2003), l'iniziativa della Regione Sardegna di proporre modifiche della perimetrazione del sito «nel caso in cui dovessero essere individuate altre aree esterne al perimetro provvisorio con una possibile situazione di inquinamento».
Ad oggi, non risultano pervenute richieste da parte della Regione Sardegna relative all'estensione alle aree minerarie in riferimento del sito di bonifica di interesse nazionale del Sulcis-Iglesiente-Guspinese.
http://nuovo.camera.it/453?bollet=_dati/leg16/lavori/bollet/200910/1008/html/08#49n1
In risposta all'interrogazione n. 5-01560 presentata dall'On. Schirru ed altri, dove viene segnalata la situazione in cui versa l'area mineraria di «Santu Miali», ubicata nel comune di Furtei (VS), sulla scorta di quanto comunicato dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Sardegna e all'Amministrazione Regionale, si rappresenta quanto segue.
Il 17 dicembre 2008, presso il sito di cui trattasi, si è tenuta una riunione per verificare le condizioni di sicurezza della diga fanghi della miniera e per accertare potenziali situazioni di pericolo per l'ambiente e, a seguito di questa, il 13 febbraio 2009, sono stati effettuati specifici campionamenti per appurare la qualità delle acque del bacino denominato «IS Concas», di quello denominato «Su Masoni» e delle acque presenti nel canale di raccolta che confluisce nel Rio di Santu Miali.
Dalle analisi condotte è emersa la presenza di «significative» concentrazioni di alcuni metalli pesanti (Fe, Mn, Cu, Zn) nelle acque dei bacini «IS Concas» e «Su Masoni», mentre nel canale di raccolta delle acque piovane ne sono state riscontrate «moderate» concentrazioni.
Successivamente, in data 6 maggio 2009, si è tenuta una riunione del comitato provinciale del Medio Campidano per l'ambiente a cui hanno partecipato il Direttore del Dipartimento ARPA Sardegna di Cagliari e il direttore del Servizio Controlli ed attività di campo e nel corso della stessa si è sottolineata la mancanza di risorse finanziarie atte all'assicurazione delle attività essenziali di gestione del sito da parte del personale dell'azienda in liquidazione. In particolare, l'ARPA Sardegna ha fatto presente la necessità di garantire un presidio del sito da parte di personale per il puntuale controllo delle pompe di regolazione delle acque dei bacini minerari.
La Regione Autonoma della Sardegna ha riferito che tutti gli atti necessari a garantire le manutenzioni di sicurezza del sito minerario sono poste in capo all'Assessorato dell'Industria considerando, innanzitutto, che esso è preposto alla verifica e al controllo delle attività di chiusura, di messa in sicurezza e riabilitazione ambientale di miniere e cave dismesse e che dispone anche della società in house Igea e della società compartecipata Consorzio TEA (Igea e IFRAS) in grado di fornire, con adeguata celerità, le prestazioni specifiche necessarie alle manutenzioni di sicurezza suddette.
L'Assessorato dell'Industria della in data 27 gennaio 2009 aveva adottato le seguenti misure prescrittive:
- entro tre mesi, la predisposizione del piano della caratterizzazione interessante le aree impiegate per le strutture di deposito o comunque delle aree utilizzate per depositare in via temporanea o permanente rifiuti di estrazione, da sottoporre per l'approvazione all'organo competente;
entro due mesi, l'eliminazione dei cumuli di materiali di estrazione ubicati in prossimità dell'impianto di trattamento;
- entro due mesi, il completamento dell'intervento di riabilitazione ambientale del cantiere Santu Miali Cima (rinverdimento);
- entro otto mesi, previo emungimento delle acque e, ove necessario, mediante trattamento delle stesse ai fini di ricondurle entro i limite di legge, la messa in sicurezza e la riabilitazione delle aree degli scavi dei cantieri Is Concas 1 e 2, Santu Miali est, Sa Perrima e Su Masoni, mediante adeguato riempimento ottenuto con riprofilatura delle pareti di scavo e/o con riempimento di rifiuti sterili di estrazione e con successiva riabilitazione ambientale delle stesse aree;
- entro quattro mesi dalla data di approvazione del piano di cui al punto 1, da parte dell'autorità competente, l'esecuzione del piano di investigazione iniziale e l'analisi di rischio delle aree adibite a strutture di deposito dei rifiuti di estrazione che non hanno subito processi di trattamento;
- entro sei mesi dalla data di approvazione del piano di cui al punto 1, da parte dell'autorità competente, l'esecuzione del piano di investigazione iniziale e l'analisi di rischio della struttura di deposito contenente i rifiuti dell'impianto di trattamento;
- entro due mesi dall'approvazione dell'analisi di rischio, la predisposizione del progetto di messa in sicurezza e/o di bonifica delle aree interessate dalle strutture di deposito;
- entro quattro mesi dall'approvazione dei progetti di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica, l'esecuzione degli interventi approvati dall'autorità competente per le aree interessate dalle strutture di deposito dei rifiuti di estrazione non interessati da processi di trattamento;
- entro sei mesi dall'approvazione dei progetti di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica, l'esecuzione degli interventi approvati dall'autorità competente per la messa in sicurezza permanente dell'area della struttura di deposito dei rifiuti di estrazione derivanti dai processi di trattamento,
rimarcando, inoltre, che tra le manutenzioni di emergenza doveva essere posta immediata attenzione alla problematica del trattamento delle acque dei bacini sterili e degli scavi minerari, principale fonte di rischio per l'ambiente.
Tuttavia, successivamente a quella data, sono subentrate le seguenti vicende:
Con sentenza del Tribunale di Cagliari n. 15/09 del 5 marzo 2009 è stato dichiarato il fallimento della società S.G.M. S.p.A e la relativa liquidazione e il successivo 20 aprile, con nota del curatore fallimentare Dott. Fabio Murgia, è stata comunicata alla Regione Sardegna la rinuncia della concessione mineraria, che sarebbe dovuta scadere naturalmente il 4 ottobre 2009. In tale data il curatore ha dichiarato, altresì che, a far data dal 30 giugno 2009, non avrebbe potuto garantire la presenza di personale per la sorveglianza degli impianti e la custodia delle pertinenze.
Dal 5 marzo 2009 fino al 5 marzo 2010 è stata riconosciuta per un massimo di 42 unità lavorative la C.I.G.S. prevista «a zero ore», a rotazione e compatibilmente con le esigenze della società S.G.M. S.p.A di garantire la guardiania del sito» (Decreto concessione CIGS fasc. 32057/B del 25 maggio 2009).
Su richiesta da parte del Presidente della Regione, il Giudice fallimentare ha autorizzato la curatela fallimentare all'amministrazione dell'attività di guardiania fino al 30 ottobre 2009.
La chiusura della miniera, rimasta in attività per soli quindici anni, ha determinato una grave situazione ambientale e di allarme sociale. Infatti ha lasciato nel territorio, oltre ai quarantadue lavoratori senza occupazione, vuoti di escavazione, una diga di fanghi colma di liquami dove sono presenti in misura considerevole cianuro e altri metalli gravemente inquinanti e nei bacini Is Concas e Su Masoni discariche di materiale di scavo.
In questi mesi gli operai hanno prestato volontariamente servizio per garantire il presidio del sito minerario e gli interventi di prima urgenza per il controllo dei bacini d'acqua, che contengono cianuro, metalli pesanti e altri prodotti derivati dalle lavorazioni eseguite nella miniera e che non devono fuoriuscire dai bacini e inquinare l'ambiente. Per garantire condizioni di sicurezza è necessario un presidio continuo del sito con operai che conoscono l'impianto per mantenere in esercizio pompe, macchine, canali e gli altri sistemi appositamente predisposti.
La situazione esposta esige interventi indifferibili e urgenti ai quali la Regione Sardegna, non potendosi sottrarre, ha fornito una prima risposta con deliberazione della Giunta Regionale n. 34/20 del 20 luglio 2009 per far fronte agli interventi più strettamente urgenti, dando mandato all'Assessorato dell'Industria di disporre gli atti necessari a garantire le condizioni di sicurezza del sito in argomento.
In attuazione di quanto sopra, in data 7 settembre 2009, è stato formalizzato l'incarico con la curatela del predetto fallimento per la custodia e le attività di vigilanza del sito ai fini di garantire le necessarie condizioni di sicurezza dello stesso.
Con successiva deliberazione n. 37/7 del 30 luglio 2009 la Giunta regionale, ha assegnato all'Assessorato Industria il compito di disporre gli atti necessari per la predisposizione, ai sensi del decreto legislativo 152/06, del «Piano della caratterizzazione» la cui esecuzione è propedeutica alla progettazione dei successivi interventi di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica del sito.
Attualmente, è in corso, da parte dell'Assessorato dell'Industria, la predisposizione degli atti per l'affidamento, a soggetto giuridico avente specifica qualificazione, della predisposizione e della esecuzione del Piano della caratterizzazione, nonché della progettazione ed esecuzione degli interventi di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica.
È allo studio, inoltre, la possibilità dell'impiego dei lavoratori attualmente alle dipendenze della S.G.M. da utilizzare nelle attività sopradette.
In riferimento a quanto sopra, giova precisare che l'ambito territoriale in cui ricade la miniera di Furtei citato nell'atto non è collocato in aree ricadenti all'interno del perimetro del sito di bonifica di interesse nazionale del Sulcis-Iglesiente-Guspinese, per le quali la Direzione Generale per la Qualità della Vita del Ministero dell'ambiente conduce le istruttorie nell'ambito del procedimento amministrativo di bonifica.
La competenze in materia di censimento ed anagrafe dei siti da bonificare sono demandate alle Regioni sulla base dei criteri definiti dall'ISPRA. Le azioni di prevenzioni e ripristino ambientale a carico dell'operatore dovranno essere realizzate seguendo le procedure operative ed amministrative previste dall'articolo 242 del decreto legislativo 152/2006. Resta impregiudicata, tuttavia, per quanto previsto dall'articolo 1 del Decreto di Perimetrazione del sito di interesse nazionale del Sulcis-Iglesiente-Guspinese (decreto ministeriale Ambiente 12 marzo 2003), l'iniziativa della Regione Sardegna di proporre modifiche della perimetrazione del sito «nel caso in cui dovessero essere individuate altre aree esterne al perimetro provvisorio con una possibile situazione di inquinamento».
Ad oggi, non risultano pervenute richieste da parte della Regione Sardegna relative all'estensione alle aree minerarie in riferimento del sito di bonifica di interesse nazionale del Sulcis-Iglesiente-Guspinese.
http://nuovo.camera.it/453?bollet=_dati/leg16/lavori/bollet/200910/1008/html/08#49n1
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
xenas ha scritto:Cantastorie ha scritto:Non ho alcun elemento che possa contribuire a stabilire di che grado sia l'allarme di cui si parla...non so se sia un modo per tener alta l'attenzione da parte degli operai in mobilità sulla loro situazione (con cassa integrazione scaduta ai primi di marzo da quanto ho letto e capito) così come non so se sia o meno determinante il loro volontario monitorare sui veleni da miniera che potrebbero riversarsi in dighe e da quelle arrivare per via idrica alle coltivazioni irrigate con quelle acque.
L'unico riferimento istituzionale certo pertinente è quello dell'autorità regionale di bacino:
.....
Sul fatto che a livello nazionale, nell'imminenza delle scadenze elettorali regionali, fonti di informazione nazionale diano risalto immediato a notizie DIVERSE da quell'ambito....purtroppo dubito..
Canta l'allarme è vero. L'azienda australiana ha fatto come tutte quelle che vengono in sardegna, da bravi colonizzatori hanno preso i soldi della regione, sfruttato il territorio e andati via lasciando lo scempio ambientale. Da noi non è mica una novità. L'articolo di Indymedia postato da mambu è corretto, per una manciata di posti di lavoro, la popolazione ha accettato di svendersi, come sempre succede qui, come è successo in costa smeralda, nel settore petrolchimico che ha costi troppo alti e inquina, con le servitù militari che riempiono il nostro territorio di uranio impoverito giocando a fare la guerra, con i radar militari che inquinano con le onde elettromagnetiche.
Ora l'attenzione è su furtei non per l'inquinamento, ma perchè sta finendo la cassaintegrazione e quindi si aggrappano alla tutela del territorio. chiedono infatti di essere pagati per controllare i depositi, se venissero bonificati perderebbero il lavoro.
e avrebbero tutti i diritti di farlo, visto che a controllare che non si verifichi un disastro ambientale ci sono solo loro a presidiare il sito... altrimenti sarebbero già successi danni irreparabili
quando sento parlare di speculazione mi dispiace
xenas ha scritto:La sardegna è terra di conquista di aziende che speculano sulla salute dei sardi, succede da anni e nessuno ne parla. Se qualcuno volesse approfondire ad esempio la parte delle servitù militari e l'uranio impoverito può leggere Perdas de fogu di massimo carlotto, un romanzo che utilizza dati scientifici veri di ricercatori indipendenti perchè lo Stato ovviamente nega.
Oppure cercate su google i morti militari sardi per uranio a cui lo Stato nega la morte in servizio, o l'incidenza di tumori infantili a sarroch dove c'è moratti....
su questo invece concordo
Ultima modifica di Gaufre il Dom 28 Mar 2010, 18:31 - modificato 1 volta.
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
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grazie mille dei contributi
oggi ho cazzeggiato alla grande e devo ancora studiare, ma appena posso leggo tutto
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
ciao cara .... hai fatto bene a cazzeggiare!Gaufre ha scritto:@Bess
grazie mille dei contributi
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Altra fonte:
Delibera regionale 10-12-2009 (stralcio)
...... di deliberare la ripartizione dello stanziamento complessivo di euro 7.500.000, così come sotto elencato:
- euro 825.000, per dare copertura ai costi connessi all’emergenza dell’area mineraria di Santu Miali – Furtei, di cui: euro 665.000 per la predisposizione del Piano della caratterizzazione dell’area mineraria e per l’esecuzione di quegli interventi atti a garantire il mantenimento delle condizioni di sicurezza dell’area mineraria per tutto il periodo necessario a predisporre e attuare tale Piano (incarico già affidato alla controllata IGEA S.p.A); euro 110.000 per attività di custodia, di presidio e di bonifica dei rifiuti presenti nell’area di Santu Miali, così come previsto nel “Piano di utilizzo dei lavoratori della Sardinia Gold Mining S.p.A.", in capo al Comune di Furtei; euro 50.000 per interventi di guardinia e di presidio, mese di ottobre 2009
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20091216154351.pdf
Delibera regionale 10-12-2009 (stralcio)
...... di deliberare la ripartizione dello stanziamento complessivo di euro 7.500.000, così come sotto elencato:
- euro 825.000, per dare copertura ai costi connessi all’emergenza dell’area mineraria di Santu Miali – Furtei, di cui: euro 665.000 per la predisposizione del Piano della caratterizzazione dell’area mineraria e per l’esecuzione di quegli interventi atti a garantire il mantenimento delle condizioni di sicurezza dell’area mineraria per tutto il periodo necessario a predisporre e attuare tale Piano (incarico già affidato alla controllata IGEA S.p.A); euro 110.000 per attività di custodia, di presidio e di bonifica dei rifiuti presenti nell’area di Santu Miali, così come previsto nel “Piano di utilizzo dei lavoratori della Sardinia Gold Mining S.p.A.", in capo al Comune di Furtei; euro 50.000 per interventi di guardinia e di presidio, mese di ottobre 2009
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20091216154351.pdf
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
Come da promessa...
https://2img.net/h/oi41.tinypic.com/4hb5zk.jpg
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Brillianttrees- Suprema grafica
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Re: IMMINENTE DISASTRO ECOLOGICO IN SARDEGNA - Il caso dell'ex-miniera SGM a Furtei
grazie BrillBrillianttrees ha scritto:Come da promessa...
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le foto sono impressionanti.
Scusa la reazione tardiva, ma in questi giorni sono in giro e non ho il tempo né l'occasione di stare sul forum...
Gaufre- Forum Expatriée
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