G.A.S.Fo.M.
+29
Cuore di Tenebra
echo
sickGirl
mariele4ever
judylee
xenas
G.Kaplan
nonhol'età
Chiara 75
Mede@
Brillianttrees
Gaufre
bellaprincipessa
Brina78
lepidezza
Waltzing Matilda
mambu
Bess
sophia
violablu
seunanotte
LucyGordon
RebeMuso
rossadavino
bilquis
VivaMatteo
rapa nui
fear-of-the-dark
Amantide_Religiosa
33 partecipanti
Pagina 39 di 40
Pagina 39 di 40 • 1 ... 21 ... 38, 39, 40
Re: G.A.S.Fo.M.
Fiatone
Fiat, finalmente raggiunto l’accordo. Ma solo perché ha rallentato lui.
I rappresentanti dei lavoratori hanno firmato l’accordo. Ma hanno dovuto chiedere un’ora di permesso.
Soddisfazione dei sindacati: concessi gli spiritual.
Marchionne: “Questo è un momento molto importante per la Fiat, perché rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza”. Cioè state girando in tondo.
In borsa il titolo Fiat si sdoppia. In effetti per comprarlo devi aver bevuto molto.
(La Fiat si divide in due. Chi ci lavora e chi ci guadagna)
Mirafiori, stella a cinque punte per Marchionne. È servita per evocarlo.
Su un muro compare la scritta “Marchionne fottiti”. Il bello è che se potesse, lo farebbe.
“Se al referendum vincono i no, investiremo altrove”, ha dichiarato Marchionne col pallone sotto il braccio.
Egitto, kamikaze aspetta la fine della messa di mezzanotte prima di farsi esplodere. Non li facevo così crudeli.
Borghezio insulta i terremotati abruzzesi. Questo dovrebbe distrarli per un po’.
Per l’europarlamentare leghista “l’Abruzzo è un peso morto”. E ancora non sa che esiste il Molise.
Borghezio: “C’è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi”. Non so se ti conviene.
“In Veneto gli alluvionati hanno risolto tutto da soli”. Anche gli aquilani potevano aspettare che il terremoto si asciugasse.
Gran Bretagna: in gran parte del paese è emergenza rifiuti. Non hanno ancora capito che vanno ammucchiati in un’unica regione.
Stop a primo e secondo: nelle scuole materne il piatto è unico. Ma la cosa più divertente è vederli lottare per averlo.
Il piatto unico negli asili riduce i tempi della pausa pranzo. Ma dopo si può fumare con più calma.
Dan Peterson torna ad allenare dopo 23 anni: pensate che quando si ritirò a Sanremo c’era Morandi, in Italia si discuteva di nucleare e la carriera politica di Gianfranco Fini aveva un’improvvisa svolta.
Napoli, feto abortito nel bagno di un museo. Un cassonetto vuoto non si trovava proprio.
Mario Adinolfi aggredito da otto persone. Un altro paio e lo circondavano.
Ratzinger: “C’è Dio dietro il Big Bang”. Tana!
spinoza.it
Fiat, finalmente raggiunto l’accordo. Ma solo perché ha rallentato lui.
I rappresentanti dei lavoratori hanno firmato l’accordo. Ma hanno dovuto chiedere un’ora di permesso.
Soddisfazione dei sindacati: concessi gli spiritual.
Marchionne: “Questo è un momento molto importante per la Fiat, perché rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza”. Cioè state girando in tondo.
In borsa il titolo Fiat si sdoppia. In effetti per comprarlo devi aver bevuto molto.
(La Fiat si divide in due. Chi ci lavora e chi ci guadagna)
Mirafiori, stella a cinque punte per Marchionne. È servita per evocarlo.
Su un muro compare la scritta “Marchionne fottiti”. Il bello è che se potesse, lo farebbe.
“Se al referendum vincono i no, investiremo altrove”, ha dichiarato Marchionne col pallone sotto il braccio.
Egitto, kamikaze aspetta la fine della messa di mezzanotte prima di farsi esplodere. Non li facevo così crudeli.
Borghezio insulta i terremotati abruzzesi. Questo dovrebbe distrarli per un po’.
Per l’europarlamentare leghista “l’Abruzzo è un peso morto”. E ancora non sa che esiste il Molise.
Borghezio: “C’è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi”. Non so se ti conviene.
“In Veneto gli alluvionati hanno risolto tutto da soli”. Anche gli aquilani potevano aspettare che il terremoto si asciugasse.
Gran Bretagna: in gran parte del paese è emergenza rifiuti. Non hanno ancora capito che vanno ammucchiati in un’unica regione.
Stop a primo e secondo: nelle scuole materne il piatto è unico. Ma la cosa più divertente è vederli lottare per averlo.
Il piatto unico negli asili riduce i tempi della pausa pranzo. Ma dopo si può fumare con più calma.
Dan Peterson torna ad allenare dopo 23 anni: pensate che quando si ritirò a Sanremo c’era Morandi, in Italia si discuteva di nucleare e la carriera politica di Gianfranco Fini aveva un’improvvisa svolta.
Napoli, feto abortito nel bagno di un museo. Un cassonetto vuoto non si trovava proprio.
Mario Adinolfi aggredito da otto persone. Un altro paio e lo circondavano.
Ratzinger: “C’è Dio dietro il Big Bang”. Tana!
spinoza.it
bilquis- Utente Colonna: 2001-5000 post
- Messaggi : 2914
Data d'iscrizione : 30.09.09
Località : Sixth Saint John
Re: G.A.S.Fo.M.
http://www.giornalettismo.com/archives/111056/ecco-la-difesa-di-silvio-nel-cinema-di-arcore-vedevamo-i-discorsi-di-vendola/
Già
Già
_________________________________
***Metamorgan***
***QQMI***
***MARCOSANTORO***
Mede@- Admin Medea
- Messaggi : 26469
Data d'iscrizione : 22.09.09
Re: G.A.S.Fo.M.
La nuova tariffa speciale per insultare a qualsiasi ora del giorno e della notte tutte le trasmissioni televisive
bilquis- Utente Colonna: 2001-5000 post
- Messaggi : 2914
Data d'iscrizione : 30.09.09
Località : Sixth Saint John
Re: G.A.S.Fo.M.
Mede@ ha scritto:
E fu così che Enrico si alzò dalla sponda del fiume...
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
- Messaggi : 3639
Data d'iscrizione : 21.11.09
Re: G.A.S.Fo.M.
REPUBBLICA
Caso Minetti, cade la prima testa nel Pdl
Podestà non è più coordinatore lombardo
Le dimissioni del presidente della Provincia, che mantiene comunque l'incarico istituzionale,
sono arrivate dopo una telefonata di Berlusconi. Irritato anche per la visibilità di Sara Giudice
di ANDREA MONTANARI
Caso Minetti, cade la prima testa nel Pdl Podestà non è più coordinatore lombardo Il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà
Nel Pdl lombardo cade la prima testa per il caso Minetti: quella del coordinatore regionale e presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà. Le dimissioni sono arrivate dopo una telefonata con il premier Silvio Berlusconi. Irritato, fra l'altro, per la partecipazione di Sara Giudice alla trasmissione di Gad Lerner L'Infedele. Oltre che per come è stata gestita la vicenda della consigliera di zona pidiellina che ha raccolto finora oltre cinquemila firme per chiedere le dimissioni di Nicole Minetti, la consigliera regionale indagata per violazione della legge Merlin sulla prostituzione nell'inchiesta Ruby.
La motivazione ufficiale - scrive Podestà in una lettera - è "il sovrapporsi di incarichi istituzionali sempre più assorbenti, tenendo conto degli impegni connessi ai prossimi appuntamenti elettorali che richiederanno una disponibilità di tempo pressoché totale a chi dovrà avere la responsabilità di guidare il Popolo della Libertà in Lombardia". Ma il vero motivo del cambio in corsa al vertice a pochi mesi dalle elezioni amministrative - spiegano alcune fonti vicine a Berlusconi - sarebbe la necessità non più prorogabile di riprendere in mano la gestione del partito. Per la sua successore si fa il nome di Mario Mantovani, senatore del Pdl e sottosegretario alle Infrastrutture vicinissimo a Berlusconi, nonché sindaco di Arconate, il Comune che ha concesso la cittadinanza onoraria a mamma Rosa, la madre del presidente del Consiglio.
Non è un mistero che molti dirigenti del Pdl negli ultimi tempi rimproverassero a Podestà lo scarso impegno nella gestione del partito, la conduzione del caso sollevato dai radicali delle firme false a sostegno del listino di Roberto Formigoni alle ultime elezioni regionali e, non ultimi, i malumori nella base per le possibili conseguenze nella vicenda Minetti. A far precipitare la situazione sarebbe stato anche lo scarso successo dei gazebo organizzati dal partito nell'ultimo fine settimana a sostegno del governo Berlusconi. E la conclusione precipitosa lunedì sera della riunione riservata del coordinamento dove perfino un estraneo è riuscito a introdursi e a prendere la parola nonostante non fosse nemmeno un iscritto e fossero presenti le scorte di ben due ministri.
(25 gennaio 2011)
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=6840522521d5ceb4
Caso Minetti, cade la prima testa nel Pdl
Podestà non è più coordinatore lombardo
Le dimissioni del presidente della Provincia, che mantiene comunque l'incarico istituzionale,
sono arrivate dopo una telefonata di Berlusconi. Irritato anche per la visibilità di Sara Giudice
di ANDREA MONTANARI
Caso Minetti, cade la prima testa nel Pdl Podestà non è più coordinatore lombardo Il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà
Nel Pdl lombardo cade la prima testa per il caso Minetti: quella del coordinatore regionale e presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà. Le dimissioni sono arrivate dopo una telefonata con il premier Silvio Berlusconi. Irritato, fra l'altro, per la partecipazione di Sara Giudice alla trasmissione di Gad Lerner L'Infedele. Oltre che per come è stata gestita la vicenda della consigliera di zona pidiellina che ha raccolto finora oltre cinquemila firme per chiedere le dimissioni di Nicole Minetti, la consigliera regionale indagata per violazione della legge Merlin sulla prostituzione nell'inchiesta Ruby.
La motivazione ufficiale - scrive Podestà in una lettera - è "il sovrapporsi di incarichi istituzionali sempre più assorbenti, tenendo conto degli impegni connessi ai prossimi appuntamenti elettorali che richiederanno una disponibilità di tempo pressoché totale a chi dovrà avere la responsabilità di guidare il Popolo della Libertà in Lombardia". Ma il vero motivo del cambio in corsa al vertice a pochi mesi dalle elezioni amministrative - spiegano alcune fonti vicine a Berlusconi - sarebbe la necessità non più prorogabile di riprendere in mano la gestione del partito. Per la sua successore si fa il nome di Mario Mantovani, senatore del Pdl e sottosegretario alle Infrastrutture vicinissimo a Berlusconi, nonché sindaco di Arconate, il Comune che ha concesso la cittadinanza onoraria a mamma Rosa, la madre del presidente del Consiglio.
Non è un mistero che molti dirigenti del Pdl negli ultimi tempi rimproverassero a Podestà lo scarso impegno nella gestione del partito, la conduzione del caso sollevato dai radicali delle firme false a sostegno del listino di Roberto Formigoni alle ultime elezioni regionali e, non ultimi, i malumori nella base per le possibili conseguenze nella vicenda Minetti. A far precipitare la situazione sarebbe stato anche lo scarso successo dei gazebo organizzati dal partito nell'ultimo fine settimana a sostegno del governo Berlusconi. E la conclusione precipitosa lunedì sera della riunione riservata del coordinamento dove perfino un estraneo è riuscito a introdursi e a prendere la parola nonostante non fosse nemmeno un iscritto e fossero presenti le scorte di ben due ministri.
(25 gennaio 2011)
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=6840522521d5ceb4
bilquis- Utente Colonna: 2001-5000 post
- Messaggi : 2914
Data d'iscrizione : 30.09.09
Località : Sixth Saint John
Re: G.A.S.Fo.M.
Imbarazzi intestinali
Martedì 25 Gennaio 2011 23:04
Berlusconi e Bertone
Berlusconi e Bertone
di Marco Travaglio
Caro Cavaliere, Lei sa quanto Le vogliamo bene. Ci consenta dunque di confidarLe che l'altra sera, al telefono con Gad Lerner, L'abbiamo trovata un po' alterato. Se è per i presunti attacchi del Vaticano, si dia pace: non ha nulla da temere dai sermoni di Oltretevere, come del resto dai moniti del Quirinale e dagli appelli della Confindustria, che fra l'altro paiono scritti tutti dallo stesso ghostwriter con l'inchiostro simpatico. A occhio e croce, dev'essere uno del Pd. Sono i giornali (e un'opposizione afona, aggrappata alle parole altrui) che amplificano tutto. Un'alta carica sussurra a mezza voce "fate i bravi", e l'indomani si leggono titoloni ansiogeni: "L'ira di Napolitano", "La rabbia della Marcegaglia", "L'anatema del cardinale Tizio o Caio".
Ma quale ira, rabbia, anatema. Basta leggere le parole testuali per notare con quale tremebonda delicatezza questi Fantozzi pigolano un colpetto al cerchio e uno alla botte, poi si scusano perfino di esistere. Napolitano rischia l'ernia denunciando il "turbamento dell'opinione pubblica davanti a gravi ipotesi di reato", ma anche alla "divulgazione di numerosi elementi d'indagine". Giusto: se non venissero divulgate, certe cose non turberebbero nessuno e tutti andrebbero a letto felici e contenti. La parola "turbamento" piace molto all'Osservatore Romano, che pubblica il monito quirinalizio, come a dire: oh ragazzi, lo dice Napolitano, noi riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il sempre spericolato Avvenire cita una vecchia omelia multiuso del card. Bagnasco che, con grave sprezzo del pericolo, esprimeva "angustia" e raccomandava "contegno" ai politici; ma subito mette in guardia da "salti nel buio" e auspica "un'uscita rapida dal polverone". Perché "ferisce e sconvolge" l'ipotesi di un premier "implicato in storie di prostituzione", ma pare brutto pure "l'ennesimo e increscioso affondo giudiziario contro B". Il povero lettore domanderà: ma con chi ce l'ha Avvenire, col puttaniere o con chi l'ha scoperto? Con tutti e con nessuno, naturalmente. L'ha detto il card. Bertone: ci vuole "legalità e moralità", sia nel settore "politico" sia in quello "giudiziario". Oddio, avrà scoperto qualche giudice a fare bunga-bunga? No, semplicemente parla da politico, avendo dimenticato il richiamo di un certo Gesù: "Il vostro parlare sia sì sì, no no, il resto viene dal maligno".
Poi torna a monitare Napolitano: no ai "conflitti istituzionali" fra pm e imputati, no agli "strappi mediatici" della stampa che informa, "scongiurare esasperazioni e tensioni" che "aggravano il turbamento". Di rimbalzo da Ancona rimonita il card. Bagnasco: "La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica". Quali attori? Tutti: puttanieri e pm. Tutti devono "auto-limitarsi", per evitare il "turbamento" (aridaje). Ai puttanieri si raccomanda "misura e sobrietà" (trenta mignotte alla volta sono troppe, ecco), ma ai pm "si chiede a cosa sia dovuta l'ingente mole di strumenti di indagine" (le mignotte non vanno perquisite tutte, ma a campione).
E basta "fibrillazione politica e istituzionale", basta "poteri che si guardano con diffidenza in una logica conflittuale". Il pm non deve guardare con diffidenza, ma con fiducia l'indagato che spara un sacco di balle e paga le testimoni perché "raccontino cazzate e facciano le pazze". Pure quel tal Gesù era un bel tipo: guardava con diffidenza i mercanti nel tempio e li cacciava a pedate; e chiamava i farisei "razza di vipere" e "sepolcri imbiancati". Al posto suo, Bertone avrebbe raccomandato legalità e moralità ai mercanti, ma anche ai non mercanti, per evitare scontri e salti nel buio; e Bagnasco avrebbe chiesto misura e sobrietà tanto ai farisei quanto ai non farisei, per scongiurare turbamenti, fibrillazioni e logiche conflittuali. Ora qualche temerario, dagli alti Palazzi, fa trapelare "disagio" e financo "un certo imbarazzo".
Ma l'imbarazzo è transeunte: uno poi evacua e l'imbarazzo non c'è più. Cavaliere, dia retta a noi: mentre quelli monitano, Lei continui a spassarsela.
Come direbbe Mangano, campa cavallo.
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=40c1522ddf51bf67
Martedì 25 Gennaio 2011 23:04
Berlusconi e Bertone
Berlusconi e Bertone
di Marco Travaglio
Caro Cavaliere, Lei sa quanto Le vogliamo bene. Ci consenta dunque di confidarLe che l'altra sera, al telefono con Gad Lerner, L'abbiamo trovata un po' alterato. Se è per i presunti attacchi del Vaticano, si dia pace: non ha nulla da temere dai sermoni di Oltretevere, come del resto dai moniti del Quirinale e dagli appelli della Confindustria, che fra l'altro paiono scritti tutti dallo stesso ghostwriter con l'inchiostro simpatico. A occhio e croce, dev'essere uno del Pd. Sono i giornali (e un'opposizione afona, aggrappata alle parole altrui) che amplificano tutto. Un'alta carica sussurra a mezza voce "fate i bravi", e l'indomani si leggono titoloni ansiogeni: "L'ira di Napolitano", "La rabbia della Marcegaglia", "L'anatema del cardinale Tizio o Caio".
Ma quale ira, rabbia, anatema. Basta leggere le parole testuali per notare con quale tremebonda delicatezza questi Fantozzi pigolano un colpetto al cerchio e uno alla botte, poi si scusano perfino di esistere. Napolitano rischia l'ernia denunciando il "turbamento dell'opinione pubblica davanti a gravi ipotesi di reato", ma anche alla "divulgazione di numerosi elementi d'indagine". Giusto: se non venissero divulgate, certe cose non turberebbero nessuno e tutti andrebbero a letto felici e contenti. La parola "turbamento" piace molto all'Osservatore Romano, che pubblica il monito quirinalizio, come a dire: oh ragazzi, lo dice Napolitano, noi riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il sempre spericolato Avvenire cita una vecchia omelia multiuso del card. Bagnasco che, con grave sprezzo del pericolo, esprimeva "angustia" e raccomandava "contegno" ai politici; ma subito mette in guardia da "salti nel buio" e auspica "un'uscita rapida dal polverone". Perché "ferisce e sconvolge" l'ipotesi di un premier "implicato in storie di prostituzione", ma pare brutto pure "l'ennesimo e increscioso affondo giudiziario contro B". Il povero lettore domanderà: ma con chi ce l'ha Avvenire, col puttaniere o con chi l'ha scoperto? Con tutti e con nessuno, naturalmente. L'ha detto il card. Bertone: ci vuole "legalità e moralità", sia nel settore "politico" sia in quello "giudiziario". Oddio, avrà scoperto qualche giudice a fare bunga-bunga? No, semplicemente parla da politico, avendo dimenticato il richiamo di un certo Gesù: "Il vostro parlare sia sì sì, no no, il resto viene dal maligno".
Poi torna a monitare Napolitano: no ai "conflitti istituzionali" fra pm e imputati, no agli "strappi mediatici" della stampa che informa, "scongiurare esasperazioni e tensioni" che "aggravano il turbamento". Di rimbalzo da Ancona rimonita il card. Bagnasco: "La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica". Quali attori? Tutti: puttanieri e pm. Tutti devono "auto-limitarsi", per evitare il "turbamento" (aridaje). Ai puttanieri si raccomanda "misura e sobrietà" (trenta mignotte alla volta sono troppe, ecco), ma ai pm "si chiede a cosa sia dovuta l'ingente mole di strumenti di indagine" (le mignotte non vanno perquisite tutte, ma a campione).
E basta "fibrillazione politica e istituzionale", basta "poteri che si guardano con diffidenza in una logica conflittuale". Il pm non deve guardare con diffidenza, ma con fiducia l'indagato che spara un sacco di balle e paga le testimoni perché "raccontino cazzate e facciano le pazze". Pure quel tal Gesù era un bel tipo: guardava con diffidenza i mercanti nel tempio e li cacciava a pedate; e chiamava i farisei "razza di vipere" e "sepolcri imbiancati". Al posto suo, Bertone avrebbe raccomandato legalità e moralità ai mercanti, ma anche ai non mercanti, per evitare scontri e salti nel buio; e Bagnasco avrebbe chiesto misura e sobrietà tanto ai farisei quanto ai non farisei, per scongiurare turbamenti, fibrillazioni e logiche conflittuali. Ora qualche temerario, dagli alti Palazzi, fa trapelare "disagio" e financo "un certo imbarazzo".
Ma l'imbarazzo è transeunte: uno poi evacua e l'imbarazzo non c'è più. Cavaliere, dia retta a noi: mentre quelli monitano, Lei continui a spassarsela.
Come direbbe Mangano, campa cavallo.
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=40c1522ddf51bf67
bilquis- Utente Colonna: 2001-5000 post
- Messaggi : 2914
Data d'iscrizione : 30.09.09
Località : Sixth Saint John
Re: G.A.S.Fo.M.
http://www.giornalettismo.com/archives/111138/la-rai-vuole-scegliere-il-pubblico-di-santoro/
26 gennaio 2011 Il direttore generale emana una circolare in cui decide che siano i direttori di rete a stabilire chi sta in platea. Dopo il litigio di giovedì scorso della SantanchéGuarda caso: proprio dopo la litigata della settimana scorsa, quando Daniela Santanchè pretendeva di portarsi il proprio pubblico ad Annozero, Mauro Masi interviene sul punto. Investendo del problema della scelta del pubblico i direttori di rete, e spogliandone i conduttori. Lo scrive l’informatissimo Carlo Tecce sul Fatto:
Mauro Masi ha firmato e inviato l’ennesima circolare per obbligare i conduttori, ovviamente Michele Santoro, ad accettare le c laque che i politici di destra arruolano per l’occasione. E chi disobbedisce? Non va in onda. Masi esaudisce (anche) un desiderio di Daniela Santanchè che giovedì scorso, prima di abbandonare contrita A n n o ze ro , aveva raggiunto lo studio con una sessantina di accompagnatori personali, nient’altro che una c laque per fare un po’ di rumore (e confusione) durante il dibattito. Santoro li ha lasciati all’ingresso, ma ora il direttore generale Rai impone di far gestire il pubblico ai “direttori di rete e testata e non ai conduttori o autori dei programmi”. Significa che il giornalista perde un suo diritto editoriale e quando invita un politico, a sua insaputa, l’azienda e l’ospite convocano un tifo organizzato.
Santoro dice no, ma il rischio è che questo possa costituire un pretesto per chiudere i programmi:
PER LA RAI è soltanto un ordine – mica un consiglio – per la “presenza del pubblico attivo all’interno di programmi di approfondimento inform a t i vo ”. Molte trasmissioni del servizio pubblico hanno accolto senza protestare, Santoro ha rispedito al mittente: “Scelgo il pubblico da trent’anni”. Un dirigente di Raidue pronostica le conseguenze di uno scontro tra Masi e Santoro: “Così non va in onda”. Il direttore generale ha calato le sue carte per frenare Ann o ze ro o addomesticare le trasmissioni sgradite. Il colpo grosso è pronto per le elezioni anticipate: una norma sulla par condicio confezionata su misura in commissione di Vigilanza, tale e quale al bavaglio che sospese per cinque settimane l’informazione durante la regionali 2010. Nell’attesa, ecco la c laque. Che serve a interrompere le discussioni, a innervosire il giornalista, a modificare le scalette. Avanti la rissa, così sarà più facile chiudere le trasmissioni
26 gennaio 2011 Il direttore generale emana una circolare in cui decide che siano i direttori di rete a stabilire chi sta in platea. Dopo il litigio di giovedì scorso della SantanchéGuarda caso: proprio dopo la litigata della settimana scorsa, quando Daniela Santanchè pretendeva di portarsi il proprio pubblico ad Annozero, Mauro Masi interviene sul punto. Investendo del problema della scelta del pubblico i direttori di rete, e spogliandone i conduttori. Lo scrive l’informatissimo Carlo Tecce sul Fatto:
Mauro Masi ha firmato e inviato l’ennesima circolare per obbligare i conduttori, ovviamente Michele Santoro, ad accettare le c laque che i politici di destra arruolano per l’occasione. E chi disobbedisce? Non va in onda. Masi esaudisce (anche) un desiderio di Daniela Santanchè che giovedì scorso, prima di abbandonare contrita A n n o ze ro , aveva raggiunto lo studio con una sessantina di accompagnatori personali, nient’altro che una c laque per fare un po’ di rumore (e confusione) durante il dibattito. Santoro li ha lasciati all’ingresso, ma ora il direttore generale Rai impone di far gestire il pubblico ai “direttori di rete e testata e non ai conduttori o autori dei programmi”. Significa che il giornalista perde un suo diritto editoriale e quando invita un politico, a sua insaputa, l’azienda e l’ospite convocano un tifo organizzato.
Santoro dice no, ma il rischio è che questo possa costituire un pretesto per chiudere i programmi:
PER LA RAI è soltanto un ordine – mica un consiglio – per la “presenza del pubblico attivo all’interno di programmi di approfondimento inform a t i vo ”. Molte trasmissioni del servizio pubblico hanno accolto senza protestare, Santoro ha rispedito al mittente: “Scelgo il pubblico da trent’anni”. Un dirigente di Raidue pronostica le conseguenze di uno scontro tra Masi e Santoro: “Così non va in onda”. Il direttore generale ha calato le sue carte per frenare Ann o ze ro o addomesticare le trasmissioni sgradite. Il colpo grosso è pronto per le elezioni anticipate: una norma sulla par condicio confezionata su misura in commissione di Vigilanza, tale e quale al bavaglio che sospese per cinque settimane l’informazione durante la regionali 2010. Nell’attesa, ecco la c laque. Che serve a interrompere le discussioni, a innervosire il giornalista, a modificare le scalette. Avanti la rissa, così sarà più facile chiudere le trasmissioni
VivaMatteo- Utente Colonna: 2001-5000 post
- Messaggi : 4855
Data d'iscrizione : 01.10.09
Località : Aci Catena (Ct)
Re: G.A.S.Fo.M.
Emilio, eccesso di Fede
Berlusconi pare non abbia gradito il riferimento di Fede ai figli durante un'intervista. Emilio non più Fido? Mario Giordano in pole position
Come il Jean Claude della Gialappa's che ne combina sempre una con la madre, Emilio Fede potrebbe non essere più Emilio Fido ed essere silurato dal Tg4 da "Madre" Berlusconi. Perché?
A parte la notizia sulla "cresta" di 400 mila euro sfilati dalla presunta commissione a Lele Mora, smentita da Fede, ma che non ha fatto felice Berlusconi, c'è stata qualche parola di troppo nell'intervista che Fede ha dato a Lucia Annunziata durante In mezz'ora. Il direttore aveva detto: “La discoteca di Arcore? Serve al figlio maggiore e ai suoi amici”. Passo falsissimo. Il settimanale Oggi, ripreso da Dagospia, parla di una telefonata di Berlusconi a Fede nel corso della quale il premier lo diffida dal nominare i figli "in qualsiasi occasione, in privato e in pubblico”.
Insomma, a Emilio potrebbe essere fatale un eccesso di fede. Anche se il "benservito" potrebbe essere mascherato da un'auto sospensione e Fede farebbe l'editoralista in pensione (del resto, il nostro ha quasi 80 anni).
Se Fede piange, c'è un terzetto che vorrebbe ridere, ossia i papabili per la poltrona di direttore del Tg4: Mario Giordano, Salvo Sottile e Giorgio Mulé. Di chi si fiderà di più Berlusconi? Forse lo sapremo nelle prossime telefonate
fuori uno , stamattina ho letto che si è dimesso
anche Potestà dalla Provincia di Milano, meno male che è tutta
una montatura delle toghe rosse
Berlusconi pare non abbia gradito il riferimento di Fede ai figli durante un'intervista. Emilio non più Fido? Mario Giordano in pole position
Come il Jean Claude della Gialappa's che ne combina sempre una con la madre, Emilio Fede potrebbe non essere più Emilio Fido ed essere silurato dal Tg4 da "Madre" Berlusconi. Perché?
A parte la notizia sulla "cresta" di 400 mila euro sfilati dalla presunta commissione a Lele Mora, smentita da Fede, ma che non ha fatto felice Berlusconi, c'è stata qualche parola di troppo nell'intervista che Fede ha dato a Lucia Annunziata durante In mezz'ora. Il direttore aveva detto: “La discoteca di Arcore? Serve al figlio maggiore e ai suoi amici”. Passo falsissimo. Il settimanale Oggi, ripreso da Dagospia, parla di una telefonata di Berlusconi a Fede nel corso della quale il premier lo diffida dal nominare i figli "in qualsiasi occasione, in privato e in pubblico”.
Insomma, a Emilio potrebbe essere fatale un eccesso di fede. Anche se il "benservito" potrebbe essere mascherato da un'auto sospensione e Fede farebbe l'editoralista in pensione (del resto, il nostro ha quasi 80 anni).
Se Fede piange, c'è un terzetto che vorrebbe ridere, ossia i papabili per la poltrona di direttore del Tg4: Mario Giordano, Salvo Sottile e Giorgio Mulé. Di chi si fiderà di più Berlusconi? Forse lo sapremo nelle prossime telefonate
fuori uno , stamattina ho letto che si è dimesso
anche Potestà dalla Provincia di Milano, meno male che è tutta
una montatura delle toghe rosse
rossadavino- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
- Messaggi : 7187
Data d'iscrizione : 06.10.09
Località : Ortona
Re: G.A.S.Fo.M.
Eh cara rossa... per due che se ne vanno...:
Clamoroso: il governo si rafforza grazie al Partito Democratico
L'ex uomo di Veltroni, Massimo Calearo, annuncia ad Affaritaliani.it che è imminente l'arrivo nei Responsabili di parlamentari del Pd
Il 6 febbraio è prevista una manifestazione ad Arcore:
Clamoroso: il governo si rafforza grazie al Partito Democratico
L'ex uomo di Veltroni, Massimo Calearo, annuncia ad Affaritaliani.it che è imminente l'arrivo nei Responsabili di parlamentari del Pd
Il 6 febbraio è prevista una manifestazione ad Arcore:
VivaMatteo- Utente Colonna: 2001-5000 post
- Messaggi : 4855
Data d'iscrizione : 01.10.09
Località : Aci Catena (Ct)
Re: G.A.S.Fo.M.
Il Bel Paese dei pirati
siamo un popolo di hacker
Maschio, tra i 15 e i 34 anni, residente al centro sud. È il pirata che scarica illegalmente film e musica da Internet. Un fenomeno non più di nicchia, ma che riguarda un internauta su quattro. E l'industria creativa annuncia perdite per 19 miliardi di euro. L'Agcom sta per varare un regolamento che contrasta il fenomeno di ERNESTO ASSANTE e CARLO MORETTI
Il Bel Paese dei pirati siamo un popolo di hacker
IN ITALIA un possessore di computer su due è un pirata di software, quattro italiani su dieci scaricano film e musica in modo illegale. Siamo un popolo che ama le scorciatoie e l'arte di arrangiarsi ma non siamo soli: la holding internazionale con la bandiera di pirati informatici minaccia sempre più l'industria dei film, della musica, dei programmi tv e del software. Per il 2011 si prevedono 19 miliardi di perdite per le industrie per le industrie creative europee e che a causa della pirateria andranno in fumo 250 mila posti di lavoro.
Una terribile proiezione contenuta in un recente studio della società "Tera consultants" sulla pirateria fisica e via Internet. Il fenomeno del download illegale non accenna a diminuire, ha anzi raddoppiato negli ultimi dieci anni i suoi effetti nefasti sull'industria culturale: solo in Italia i danni sono stati di 1,4 miliardi di euro con 22 mila e 400 posti di lavoro perduti. Lo studio europeo stima che entro il 2015 le perdite possano arrivare fino a 240 miliardi di euro. Secondo l'indagine, nel 2008 le industrie coinvolte nel fenomeno in Europa, (cinema, musica, televisione e software), hanno prodotto il 6,9% del Pil, circa 860 miliardi di euro, con una quota del 6,5% dell'occupazione totale dell'Ue, circa 14 milioni di lavoratori. "Sulla base delle attuali proiezioni e in assenza di cambiamenti significativi nella politica del settore, le industrie creative dell'Unione Europea potrebbero subire entro il 2015 perdite pari a 240 miliardi di euro e 1,2 milioni di posti di lavoro in meno",
spiega lo studio.
Sono cifre impressionanti la cui inesorabile crescita è l'effetto di una realtà che sta velocemente cambiando sotto i nostri occhi, soprattutto per effetto dello sviluppo tecnologico: mentre fino a qualche anno fa la pirateria era fatta di copie fisiche, cd e dvd con musica, film, software, giochi, adesso la diffusione della banda larga ha modificato lo scenario in maniera sostanziale, portando il downloading e la pirateria attraverso Internet a crescere esponenzialmente. La ricerca Ipsos sulla pirateria audiovisiva, presentata nei giorni scorsi a Roma per iniziativa dalla Fapav (Federazione Anti-pirateria Audiovisiva), sottolinea che sarebbero state oltre 250 milioni le azioni illegali di scarico e di scambio di contenuti audiovisivi avvenute in Italia nell'ultimo anno creando non solo perdite per l'industria culturale e dell'intrattenimento, ma anche una perdita secca per lo Stato, che per le mancate tassazioni non incassa intorno ai 500 milioni di euro all'anno.
Secondo Ipsos, il 37% del campione intervistato nell'indagine, rappresentativo della popolazione italiana, ha fruito di copie pirata di contenuti audiovisivi nel corso dell'ultimo anno, in media quattro italiani su dieci hanno preferito le copie pirata a quelle ufficiali. L'incidenza della pirateria è cresciuta del 5% rispetto alla precedente ricerca del 2009. Nello specifico la pirateria digitale è aumentata del 3%, e altrettanto è cresciuta quella fisica. "Sono dati allarmanti", dice Filippo Roviglioni, presidente della Fapav, "basti pensare all'evasione fiscale che c'è dietro queste dinamiche. In passato le norme sulla privacy ci hanno impedito di adottare strumenti efficaci. Ora però confido nel testo presentato dall'Agcom a metà dicembre, che rappresenta una prima bozza utile, dopo un dibattito con i diversi attori del settore, per mettere in atto nuovo metodi per combattere il fenomeno".
La ricerca Ipsos disegna anche l'identikit del pirata, prevalentemente un giovane uomo (56%, ma le donne sono ben rappresentate con il 44%) di età compresa tra i 15 e i 34 anni. Ha la licenza di scuola media superiore, abita nel Centro-Sud e nelle isole (57%), e per la percentuale più alta vive in piccoli centri sotto i 10 mila abitanti. Quest'ultimo dettaglio è molto interessante perché proprio laddove l'economia è più depressa, la banda larga non è ancora una realtà diffusa, le sale cinematografiche sono spesso un miraggio e i negozi di dischi non esistono più, più alto è il ricorso alla pirateria. Un particolare che se non spiega tutto il fenomeno ci dice almeno che per combatterlo si può agire su più livelli a partire dall'incremento dell'offerta culturale. Come dimostra il dato per cui il 70% dei pirati è consapevole di compiere un reato, ma per motivazioni di risparmio, per comodità, facilità di approccio ai contenuti, oltre che per un senso di impunità, continua a preferire il download illegale all'acquisto regolare dei prodotti dello show business.
Anche il software è colpito fortemente dalla pirateria on line, come sottolinea lo studio IDC voluto dalla Business Software Alliance (BSA): i dati indicano che la pirateria software è aumentata in tutto il mondo dal 38% al 41%, soprattutto a causa della crescente diffusione di computer in Cina e in India dove il fenomeno raggiunge cifre clamorose, con circa l'80 per cento del software distribuito in maniera illegale. Nello scenario europeo l'Italia è al vertice della diffusione di software pirata assieme alla Grecia con il 57% del mercato, seguita da Cipro, con una percentuale del 50%, e dall'Islanda con il 46%. Tra le nazioni in cui la pirateria ha un'incidenza minore ci sono il Lussemburgo (21%), l'Austria 24%, il Belgio, la Svezia e la Svizzera con il 25% del totale.
La ricerca Ipsos ha anche cercato di verificare quanto un'offerta legale, magari in contemporanea all'uscita cinematografica, potrebbe rappresentare un fattore di dissuasione alla pirateria: le stime emerse individuano una potenziale diminuzione di atti illegali nell'ordine del 24%. Come dire l'offerta legale riduce, ma non risolve la questione. Da qui, secondo la Fapav, la necessità di un'azione di contrasto più severa ed efficace nei confronti dei pirati e dei provider. Per questo all'incontro romano è stato invitato anche Nicolas Saydoux, presidente dell'Associazione Antipirateria Francese, il quale ha illustrato la strategia messa a punto nel suo paese, che prevede una campagna di informazione; un'abbondante e diversificata offerta legale sia di film storici sia di novità a prezzi accessibili ed infine avvertimenti via mail e via raccomandata ai titolari dell'abbonamento in rete scoperti a compiere azioni illegali. Una volta identificati, la stragrande maggioranza interrompe l'attività di pirateria; per i recidivi sono previste pene pecuniarie e perfino il carcere. Grazie a questa strategia in Francia l'attività di pirateria è diminuita del 85%.
In Italia, lo scorso dicembre, l'Agcom ha varato un regolamento anti pirateria, che non prevede sanzioni per gli utenti che scaricano illegalmente dal Web, puntando a colpire soprattutto i gestori dei siti che, in diversi modi, "favoriscono" la pirateria di musica e film, ovvero non solo i siti che offrono contenuti protetti dal diritto d'autore, ma anche quelli che offrono link a siti "illegali". "Le nuove norme riguarderanno anche l'indicizzazione di file audiovisivi, sonori e di testo protetti da copyright intesa ad agevolarne la diffusione gratuita tra gli utenti di Internet senza il consenso dei titolari di diritti", dice l'Agcom. Secondo le nuove regole il detentore del copyright può chiedere a un sito di rimuovere un contenuto che potrebbe favorire la pirateria. Se in 48 ore non accade nulla, ci si potrà rivolgere all'Agcom che, accertato l'illecito, chiederà la rimozione del file e, in caso di inottemperanza, applicherà sanzioni economiche. Il testo dovrebbe essere approvato in via definitiva alla metà di febbraio
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/01/26/news/bel_paese_pirati-11661722/
siamo un popolo di hacker
Maschio, tra i 15 e i 34 anni, residente al centro sud. È il pirata che scarica illegalmente film e musica da Internet. Un fenomeno non più di nicchia, ma che riguarda un internauta su quattro. E l'industria creativa annuncia perdite per 19 miliardi di euro. L'Agcom sta per varare un regolamento che contrasta il fenomeno di ERNESTO ASSANTE e CARLO MORETTI
Il Bel Paese dei pirati siamo un popolo di hacker
IN ITALIA un possessore di computer su due è un pirata di software, quattro italiani su dieci scaricano film e musica in modo illegale. Siamo un popolo che ama le scorciatoie e l'arte di arrangiarsi ma non siamo soli: la holding internazionale con la bandiera di pirati informatici minaccia sempre più l'industria dei film, della musica, dei programmi tv e del software. Per il 2011 si prevedono 19 miliardi di perdite per le industrie per le industrie creative europee e che a causa della pirateria andranno in fumo 250 mila posti di lavoro.
Una terribile proiezione contenuta in un recente studio della società "Tera consultants" sulla pirateria fisica e via Internet. Il fenomeno del download illegale non accenna a diminuire, ha anzi raddoppiato negli ultimi dieci anni i suoi effetti nefasti sull'industria culturale: solo in Italia i danni sono stati di 1,4 miliardi di euro con 22 mila e 400 posti di lavoro perduti. Lo studio europeo stima che entro il 2015 le perdite possano arrivare fino a 240 miliardi di euro. Secondo l'indagine, nel 2008 le industrie coinvolte nel fenomeno in Europa, (cinema, musica, televisione e software), hanno prodotto il 6,9% del Pil, circa 860 miliardi di euro, con una quota del 6,5% dell'occupazione totale dell'Ue, circa 14 milioni di lavoratori. "Sulla base delle attuali proiezioni e in assenza di cambiamenti significativi nella politica del settore, le industrie creative dell'Unione Europea potrebbero subire entro il 2015 perdite pari a 240 miliardi di euro e 1,2 milioni di posti di lavoro in meno",
spiega lo studio.
Sono cifre impressionanti la cui inesorabile crescita è l'effetto di una realtà che sta velocemente cambiando sotto i nostri occhi, soprattutto per effetto dello sviluppo tecnologico: mentre fino a qualche anno fa la pirateria era fatta di copie fisiche, cd e dvd con musica, film, software, giochi, adesso la diffusione della banda larga ha modificato lo scenario in maniera sostanziale, portando il downloading e la pirateria attraverso Internet a crescere esponenzialmente. La ricerca Ipsos sulla pirateria audiovisiva, presentata nei giorni scorsi a Roma per iniziativa dalla Fapav (Federazione Anti-pirateria Audiovisiva), sottolinea che sarebbero state oltre 250 milioni le azioni illegali di scarico e di scambio di contenuti audiovisivi avvenute in Italia nell'ultimo anno creando non solo perdite per l'industria culturale e dell'intrattenimento, ma anche una perdita secca per lo Stato, che per le mancate tassazioni non incassa intorno ai 500 milioni di euro all'anno.
Secondo Ipsos, il 37% del campione intervistato nell'indagine, rappresentativo della popolazione italiana, ha fruito di copie pirata di contenuti audiovisivi nel corso dell'ultimo anno, in media quattro italiani su dieci hanno preferito le copie pirata a quelle ufficiali. L'incidenza della pirateria è cresciuta del 5% rispetto alla precedente ricerca del 2009. Nello specifico la pirateria digitale è aumentata del 3%, e altrettanto è cresciuta quella fisica. "Sono dati allarmanti", dice Filippo Roviglioni, presidente della Fapav, "basti pensare all'evasione fiscale che c'è dietro queste dinamiche. In passato le norme sulla privacy ci hanno impedito di adottare strumenti efficaci. Ora però confido nel testo presentato dall'Agcom a metà dicembre, che rappresenta una prima bozza utile, dopo un dibattito con i diversi attori del settore, per mettere in atto nuovo metodi per combattere il fenomeno".
La ricerca Ipsos disegna anche l'identikit del pirata, prevalentemente un giovane uomo (56%, ma le donne sono ben rappresentate con il 44%) di età compresa tra i 15 e i 34 anni. Ha la licenza di scuola media superiore, abita nel Centro-Sud e nelle isole (57%), e per la percentuale più alta vive in piccoli centri sotto i 10 mila abitanti. Quest'ultimo dettaglio è molto interessante perché proprio laddove l'economia è più depressa, la banda larga non è ancora una realtà diffusa, le sale cinematografiche sono spesso un miraggio e i negozi di dischi non esistono più, più alto è il ricorso alla pirateria. Un particolare che se non spiega tutto il fenomeno ci dice almeno che per combatterlo si può agire su più livelli a partire dall'incremento dell'offerta culturale. Come dimostra il dato per cui il 70% dei pirati è consapevole di compiere un reato, ma per motivazioni di risparmio, per comodità, facilità di approccio ai contenuti, oltre che per un senso di impunità, continua a preferire il download illegale all'acquisto regolare dei prodotti dello show business.
Anche il software è colpito fortemente dalla pirateria on line, come sottolinea lo studio IDC voluto dalla Business Software Alliance (BSA): i dati indicano che la pirateria software è aumentata in tutto il mondo dal 38% al 41%, soprattutto a causa della crescente diffusione di computer in Cina e in India dove il fenomeno raggiunge cifre clamorose, con circa l'80 per cento del software distribuito in maniera illegale. Nello scenario europeo l'Italia è al vertice della diffusione di software pirata assieme alla Grecia con il 57% del mercato, seguita da Cipro, con una percentuale del 50%, e dall'Islanda con il 46%. Tra le nazioni in cui la pirateria ha un'incidenza minore ci sono il Lussemburgo (21%), l'Austria 24%, il Belgio, la Svezia e la Svizzera con il 25% del totale.
La ricerca Ipsos ha anche cercato di verificare quanto un'offerta legale, magari in contemporanea all'uscita cinematografica, potrebbe rappresentare un fattore di dissuasione alla pirateria: le stime emerse individuano una potenziale diminuzione di atti illegali nell'ordine del 24%. Come dire l'offerta legale riduce, ma non risolve la questione. Da qui, secondo la Fapav, la necessità di un'azione di contrasto più severa ed efficace nei confronti dei pirati e dei provider. Per questo all'incontro romano è stato invitato anche Nicolas Saydoux, presidente dell'Associazione Antipirateria Francese, il quale ha illustrato la strategia messa a punto nel suo paese, che prevede una campagna di informazione; un'abbondante e diversificata offerta legale sia di film storici sia di novità a prezzi accessibili ed infine avvertimenti via mail e via raccomandata ai titolari dell'abbonamento in rete scoperti a compiere azioni illegali. Una volta identificati, la stragrande maggioranza interrompe l'attività di pirateria; per i recidivi sono previste pene pecuniarie e perfino il carcere. Grazie a questa strategia in Francia l'attività di pirateria è diminuita del 85%.
In Italia, lo scorso dicembre, l'Agcom ha varato un regolamento anti pirateria, che non prevede sanzioni per gli utenti che scaricano illegalmente dal Web, puntando a colpire soprattutto i gestori dei siti che, in diversi modi, "favoriscono" la pirateria di musica e film, ovvero non solo i siti che offrono contenuti protetti dal diritto d'autore, ma anche quelli che offrono link a siti "illegali". "Le nuove norme riguarderanno anche l'indicizzazione di file audiovisivi, sonori e di testo protetti da copyright intesa ad agevolarne la diffusione gratuita tra gli utenti di Internet senza il consenso dei titolari di diritti", dice l'Agcom. Secondo le nuove regole il detentore del copyright può chiedere a un sito di rimuovere un contenuto che potrebbe favorire la pirateria. Se in 48 ore non accade nulla, ci si potrà rivolgere all'Agcom che, accertato l'illecito, chiederà la rimozione del file e, in caso di inottemperanza, applicherà sanzioni economiche. Il testo dovrebbe essere approvato in via definitiva alla metà di febbraio
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/01/26/news/bel_paese_pirati-11661722/
Ospite- Ospite
Re: G.A.S.Fo.M.
Maschio, tra i 15 e i 34 anni, residente al centro sud.
io non faccio parte della categoria, perchè ho 14 anni e vivo al nord
ne riparliamo tra un anno se mi traferisco al sud
io non faccio parte della categoria, perchè ho 14 anni e vivo al nord
ne riparliamo tra un anno se mi traferisco al sud
Ospite- Ospite
Re: G.A.S.Fo.M.
Credo che concluderanno poco o nulla.
Personalmente penso che dovrebbero completamente rivoluzionare la questione, e considerare la possibilità di tassare internet esattamente come l'energia elettrica e l'abbonamento telefonico.
Mi spiego meglio. Posto che (a mio avviso) questo fenomeno è del tutto inarrestabile, avrebbe più senso tassarlo preventivamente piuttosto che sanzionarlo, con evidenti sforzi materiali ed economici per individuare e diffidare i singoli.
Se invece si facesse pagare un tot al mese, da indirizzare alla SIAE o comunque ad un apposito organismo che sostenga il diritto d'Autore e la proprietà intellettuale, penso si garantirebbero meglio questi ultimi, e al contempo si abbandonerebbe la lotta contro i mulini a vento.
Personalmente penso che dovrebbero completamente rivoluzionare la questione, e considerare la possibilità di tassare internet esattamente come l'energia elettrica e l'abbonamento telefonico.
Mi spiego meglio. Posto che (a mio avviso) questo fenomeno è del tutto inarrestabile, avrebbe più senso tassarlo preventivamente piuttosto che sanzionarlo, con evidenti sforzi materiali ed economici per individuare e diffidare i singoli.
Se invece si facesse pagare un tot al mese, da indirizzare alla SIAE o comunque ad un apposito organismo che sostenga il diritto d'Autore e la proprietà intellettuale, penso si garantirebbero meglio questi ultimi, e al contempo si abbandonerebbe la lotta contro i mulini a vento.
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
- Messaggi : 3639
Data d'iscrizione : 21.11.09
Re: G.A.S.Fo.M.
http://tv.repubblica.it/copertina/il-finto-vendola-beffa-la-santanche-lo-scherzo-telefonico-alla-radio/60669?video
Era solo questione di tempo. Ma il Giornale non delude mai. Prima pagina di questa mattina. Foto di Nichi Vendola ad un Gay Pride. Mostra un partecipante alla manifestazione che si avvicina e mostra la lingua, avvicinandola all’orecchio del governatore.
Titolo: “Quest’uomo può mettersi a fare la predica?”.
E’ del tutto evidente che quella immagine, con lo scandalo Ruby, non ha nulla a che fare. Quando Nichi Vendola sarà presidente del Consiglio, quando telefonerà ad una Questura sostenendo che un minorenne fermato è il nipote di Obama o Berisha, quando sarà indagato per aver pagato prostituti o prostitute minorenni, allora avrà qualcosa a che fare.
Invece quella foto (in cui è tra l’altro evidentemente preso di sprovvista dal suo ammiratore), nemmeno dice ma solo ricorda che Vendola è omosessuale. Anzi, frocio.
Evidentemente, tanto basta per la caccia alle streghe. Anche quando le streghe non ci sono, o non sono virilmente etero come Alessandro Sallusti o Daniela Santanché.
http://bracconi.blogautore.repubblica.it/?ref=HROBA-2
Era solo questione di tempo. Ma il Giornale non delude mai. Prima pagina di questa mattina. Foto di Nichi Vendola ad un Gay Pride. Mostra un partecipante alla manifestazione che si avvicina e mostra la lingua, avvicinandola all’orecchio del governatore.
Titolo: “Quest’uomo può mettersi a fare la predica?”.
E’ del tutto evidente che quella immagine, con lo scandalo Ruby, non ha nulla a che fare. Quando Nichi Vendola sarà presidente del Consiglio, quando telefonerà ad una Questura sostenendo che un minorenne fermato è il nipote di Obama o Berisha, quando sarà indagato per aver pagato prostituti o prostitute minorenni, allora avrà qualcosa a che fare.
Invece quella foto (in cui è tra l’altro evidentemente preso di sprovvista dal suo ammiratore), nemmeno dice ma solo ricorda che Vendola è omosessuale. Anzi, frocio.
Evidentemente, tanto basta per la caccia alle streghe. Anche quando le streghe non ci sono, o non sono virilmente etero come Alessandro Sallusti o Daniela Santanché.
http://bracconi.blogautore.repubblica.it/?ref=HROBA-2
_________________________________
***Metamorgan***
***QQMI***
***MARCOSANTORO***
Mede@- Admin Medea
- Messaggi : 26469
Data d'iscrizione : 22.09.09
Re: G.A.S.Fo.M.
che caccheMede@ ha scritto:http://tv.repubblica.it/copertina/il-finto-vendola-beffa-la-santanche-lo-scherzo-telefonico-alla-radio/60669?video
Era solo questione di tempo. Ma il Giornale non delude mai. Prima pagina di questa mattina. Foto di Nichi Vendola ad un Gay Pride. Mostra un partecipante alla manifestazione che si avvicina e mostra la lingua, avvicinandola all’orecchio del governatore.
Titolo: “Quest’uomo può mettersi a fare la predica?”.
E’ del tutto evidente che quella immagine, con lo scandalo Ruby, non ha nulla a che fare. Quando Nichi Vendola sarà presidente del Consiglio, quando telefonerà ad una Questura sostenendo che un minorenne fermato è il nipote di Obama o Berisha, quando sarà indagato per aver pagato prostituti o prostitute minorenni, allora avrà qualcosa a che fare.
Invece quella foto (in cui è tra l’altro evidentemente preso di sprovvista dal suo ammiratore), nemmeno dice ma solo ricorda che Vendola è omosessuale. Anzi, frocio.
Evidentemente, tanto basta per la caccia alle streghe. Anche quando le streghe non ci sono, o non sono virilmente etero come Alessandro Sallusti o Daniela Santanché.
http://bracconi.blogautore.repubblica.it/?ref=HROBA-2
e aggiungo che personalmente non mi è piaciuto manco lo scherzo ...non vorranno mica farla apparire per una tipa pacata e "simpatica"...e non mi sembrava manco tanto sorpresa alla fine...non so, sento puzza di bruciato
forse sto diventando anch'io maniaca di complottismo
sickGirl- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
- Messaggi : 5475
Data d'iscrizione : 06.10.09
Re: G.A.S.Fo.M.
simpatica chi?
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: G.A.S.Fo.M.
lepidezza ha scritto:simpatica chi?
la santa(de)chè of course
sickGirl- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
- Messaggi : 5475
Data d'iscrizione : 06.10.09
Re: G.A.S.Fo.M.
dov'è che è andata in onda sta telefonata?
l'imitazione di vendola la faccio meglio io..
poi se davvero si conoscono lei l'avrebbe sgamato subito..
altro indizio è la risposta che da sulle contraddizioni della sinistra..
suonava più come una spalla per poterle garantire una occasione in più per essere ascoltata..
se pensi che le si abbia fatto uno scherzo la si ascolta.. intanto lei ribadisce quel che altrimenti non ascolteresti più dalla sua bocca.
anche perchè ormai è pronta per fare il remake di thriller!
l'imitazione di vendola la faccio meglio io..
poi se davvero si conoscono lei l'avrebbe sgamato subito..
altro indizio è la risposta che da sulle contraddizioni della sinistra..
suonava più come una spalla per poterle garantire una occasione in più per essere ascoltata..
se pensi che le si abbia fatto uno scherzo la si ascolta.. intanto lei ribadisce quel che altrimenti non ascolteresti più dalla sua bocca.
anche perchè ormai è pronta per fare il remake di thriller!
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: G.A.S.Fo.M.
lepidezza ha scritto:dov'è che è andata in onda sta telefonata?
l'imitazione di vendola la faccio meglio io..
poi se davvero si conoscono lei l'avrebbe sgamato subito..
altro indizio è la risposta che da sulle contraddizioni della sinistra..
suonava più come una spalla per poterle garantire una occasione in più per essere ascoltata..
se pensi che le si abbia fatto uno scherzo la si ascolta.. intanto lei ribadisce quel che altrimenti non ascolteresti più dalla sua bocca.anche perchè ormai è pronta per fare il remake di thriller!
era su tutti pazzi per rds (la radio..)
sickGirl- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
- Messaggi : 5475
Data d'iscrizione : 06.10.09
Re: G.A.S.Fo.M.
Egitto, rivolta contro Mubarak. Ma la cosa incredibile è che anche da questa notizia si può ricavare una battuta su Berlusconi
Berlusconi telefona all'Infedele di Gad Lerner. Era così incazzato che aveva un diavolo per troia.
Chicchitto ha proposto l'abbassamento della maggiore età: da 18 anni a "Credevo che ne avesse 24".
palestra
Berlusconi telefona all'Infedele di Gad Lerner. Era così incazzato che aveva un diavolo per troia.
Chicchitto ha proposto l'abbassamento della maggiore età: da 18 anni a "Credevo che ne avesse 24".
palestra
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: G.A.S.Fo.M.
LA STAMPA - Massimo Gramellini
Immaginate un dopocena a casa vostra in cui gli invitati si interrompono di continuo, un tizio vi mostra il dito medio mentre gli servite l’amaro, una signora se ne va rovesciando il caffè e a mezzanotte telefona uno, sempre il solito, che si annoia a stare da solo e vi urla che siete turpi, spregevoli e ripugnanti. È quanto accade ogni sera nei talk show multi-ospiti (e in quello di Lerner meno che altrove). La caciara è il tratto dominante di queste palestre dell’ego. Ma un tempo era caciara organizzata, secondo la celebre raccomandazione di Biscardi: «Non parlate più di due alla volta». Invece da quando è scoppiato il bunga bunga Biscardi sembra Cetto La Qualunque: un moderato.
L’ospite non va in tv per parlare e ascoltare. Ci va per impedire agli altri ospiti di oltrepassare soggetto, verbo e (nei casi fortunati) complemento oggetto, ripetendo ossessivamente una parola qualsiasi - «capra capra capra» «mavalà mavalà mavalà» - al fine di confondere il malcapitato e obbligare il regista a staccare sulla propria faccia. Conquistata l’inquadratura, farà una premessa, «Io non l’ho interrotta, lei non interrompa me» e poi comincerà a parlare: venendo immediatamente interrotto. Forse agli inizi il pubblico si divertiva. Ma adesso vorrebbe una storia, un pensiero, un discorso compiuto. Non la visione di uomini e donne stravolti dall’ansia di insultare il nemico o difendere il padrone. Modesta proposta ai conduttori: spegnete i microfoni di chi non ha la parola. I duellanti diverrebbero afoni. Oppure si prenderebbero a botte. In entrambi i casi, noi torneremmo a divertirci.
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=6141523443d6a720
bilquis- Utente Colonna: 2001-5000 post
- Messaggi : 2914
Data d'iscrizione : 30.09.09
Località : Sixth Saint John
Re: G.A.S.Fo.M.
da mo' che va avanti così..
tutti i talk sono diventati così..sopratutto quelli da disimpegno del pomeriggio o della domenica..
il politico quindi ha cercato di "normalizzarsi" interpretando il comune vip o ospite medio che si accende in un dibattito,per garantirsi una proiezione nello spettatore.
Credo inoltre che il giornalista non debba porgere unicamente il microfono e la parola nè lasciare che i duellanti si scannino o placandoli fungendo da arbitro.
Il giornalista dovrebbe contestare una affermazione menzognera senza lasciare che sia l'altro ospite a replicare.
Altrimenti diventa un ring con l'arbitro che li separa e basta.
E da casa il tifo non cambia.
tutti i talk sono diventati così..sopratutto quelli da disimpegno del pomeriggio o della domenica..
il politico quindi ha cercato di "normalizzarsi" interpretando il comune vip o ospite medio che si accende in un dibattito,per garantirsi una proiezione nello spettatore.
Credo inoltre che il giornalista non debba porgere unicamente il microfono e la parola nè lasciare che i duellanti si scannino o placandoli fungendo da arbitro.
Il giornalista dovrebbe contestare una affermazione menzognera senza lasciare che sia l'altro ospite a replicare.
Altrimenti diventa un ring con l'arbitro che li separa e basta.
E da casa il tifo non cambia.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: G.A.S.Fo.M.
Mede@ ha scritto:
Era solo questione di tempo. Ma il Giornale non delude mai. Prima pagina di questa mattina. Foto di Nichi Vendola ad un Gay Pride. Mostra un partecipante alla manifestazione che si avvicina e mostra la lingua, avvicinandola all’orecchio del governatore.
Titolo: “Quest’uomo può mettersi a fare la predica?”.
Non mi pare che bestemmi, mi pare abbia da tempo un compagno e che si dichiari e senta cattolico. Dove sta il problema?
Piuttosto:
_________________________________
Se vuoi perdere la fede diventa amico di un prete.
(G. I. Gurdjieff)
Violatrix- Fondatrice
- Messaggi : 12554
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Große Kuchen
Re: G.A.S.Fo.M.
è che si rivolgono agli elettori del giornale...
a loro sono sufficienti questi accostamenti.
un presidente che si fa leccare da un altro uomo sarebbe più vergognoso che farsi rappresentare da uno che si scopa 200 escort e magari una che pensavi ne avesse 24..no?
pensa che il giornale per non perder i suoi lettori ha "dovuto" pubblicare tutte le intercettazioni.
la curiosità avrebbe spinto a trovarle altrove...
a loro sono sufficienti questi accostamenti.
un presidente che si fa leccare da un altro uomo sarebbe più vergognoso che farsi rappresentare da uno che si scopa 200 escort e magari una che pensavi ne avesse 24..no?
pensa che il giornale per non perder i suoi lettori ha "dovuto" pubblicare tutte le intercettazioni.
la curiosità avrebbe spinto a trovarle altrove...
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: G.A.S.Fo.M.
lepidezza ha scritto:da mo' che va avanti così..
tutti i talk sono diventati così..sopratutto quelli da disimpegno del pomeriggio o della domenica..
il politico quindi ha cercato di "normalizzarsi" interpretando il comune vip o ospite medio che si accende in un dibattito,per garantirsi una proiezione nello spettatore.
Credo inoltre che il giornalista non debba porgere unicamente il microfono e la parola nè lasciare che i duellanti si scannino o placandoli fungendo da arbitro.
Il giornalista dovrebbe contestare una affermazione menzognera senza lasciare che sia l'altro ospite a replicare.
Altrimenti diventa un ring con l'arbitro che li separa e basta.
E da casa il tifo non cambia.
Infatti il problema é questo, guardando un pò in rete, mi rendo conto che la gente é talmente rincoglionita da questo affabulatore che pensa di stare ad una partita del Milan o ad Amici.
Una specie di reality anzichè di realtà qualitativamente drammatica. Fanno il tifo per un uomo di potere come se in gioco ci fosse lo scudetto o la partecipazione a Sanremo. AIUTO!
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
- Messaggi : 5342
Data d'iscrizione : 12.03.10
Pagina 39 di 40 • 1 ... 21 ... 38, 39, 40
Pagina 39 di 40
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|