considerazioni sul pop
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Re: considerazioni sul pop
è anche la mia speranzaANNA ha scritto:si e secondo me c'e' tutta questa attenzione su Marco perche' ci da la speranza che le due cose si possano finalmente unire, auguriamoci che non sia un'illusione
ciao cara
ciao tesoro
devo gìà andare, ci si trova stasera per la diretta
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Re: considerazioni sul pop
allora il pop sarebbe una tendenza , anzi specchio di una tedenza. Cioè quello che va più di moda oggi tra la popolazione è pop per l'appunto , mentre ciò che non lo è cos'è? cioè se il pop prescinde dal genere, allora anche il metal , se un giorno diventasse moda, potrebbe essere pop??
questo è un breve estratto della definizione di pop art, non si riferisce certo alla musica , però può essere uno spunto per intenderci su cosa sia il pop.
"Questa nuova forma d’arte popolare (pop è infatti l’abbreviazione dell'inglese popular, popolare) è in netta contrapposizione con l’eccessivo intellettualismo dell’Espressionismo Astratto e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi
L’appellativo "popolare" deve essere inteso però in modo corretto. Non come arte del popolo o per il popolo ma, più puntualmente, come arte di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l’arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone."
questo è un breve estratto della definizione di pop art, non si riferisce certo alla musica , però può essere uno spunto per intenderci su cosa sia il pop.
"Questa nuova forma d’arte popolare (pop è infatti l’abbreviazione dell'inglese popular, popolare) è in netta contrapposizione con l’eccessivo intellettualismo dell’Espressionismo Astratto e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi
L’appellativo "popolare" deve essere inteso però in modo corretto. Non come arte del popolo o per il popolo ma, più puntualmente, come arte di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l’arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone."
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: considerazioni sul pop
fear-of-the-dark ha scritto:allora il pop sarebbe una tendenza , anzi specchio di una tedenza. Cioè quello che va più di moda oggi tra la popolazione è pop per l'appunto , mentre ciò che non lo è cos'è? cioè se il pop prescinde dal genere, allora anche il metal , se un giorno diventasse moda, potrebbe essere pop??
questo è un breve estratto della definizione di pop art, non si riferisce certo alla musica , però può essere uno spunto per intenderci su cosa sia il pop.
"Questa nuova forma d’arte popolare (pop è infatti l’abbreviazione dell'inglese popular, popolare) è in netta contrapposizione con l’eccessivo intellettualismo dell’Espressionismo Astratto e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi
L’appellativo "popolare" deve essere inteso però in modo corretto. Non come arte del popolo o per il popolo ma, più puntualmente, come arte di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l’arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone."
Quoto fear, non perchè sono d'accordo, ma perchè ogni tanto devo far finta di esserlo
PS: anche quando non capisco una cippa di quello che scrive....
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Re: considerazioni sul pop
per me pop é sinonimo di musica leggera (in francese la chiamano 'varieté'), in contrapposizione alla cossiddetta musica "alta", classica. Non é un termine dispregiativo, musicalmente parlando, é come paragonare la pop art a michelangelo...
E' musica più facile, orecchiabile, é come quando si é passati dal teatro greco alla commedia dell'arte... quando la musica semplifica i sui canoni e scende verso la base, si democraztizza, diventa appunto POPolare, fruibile é ovvio che perda qualcosaz, pero' guadagna molto. In ogni luogo poi comincia a contaminarsi con cio' che già esiste alla base, dandfo nascita a generi nuovi. A secondo del sostrato culturale nasce il jazz, il pop, il melodico, il varieté...
In Italia quindi lo sviluppo é diverso da quello che si é avuto in UK o in USA, proprio perché é diverso il sostrao culturale.
Questo pero' non significa peggiore a mio parere.
Riflettero' ancora sulla questione che trovo molto interessante. Bello il tuo intervento Ama!
E' musica più facile, orecchiabile, é come quando si é passati dal teatro greco alla commedia dell'arte... quando la musica semplifica i sui canoni e scende verso la base, si democraztizza, diventa appunto POPolare, fruibile é ovvio che perda qualcosaz, pero' guadagna molto. In ogni luogo poi comincia a contaminarsi con cio' che già esiste alla base, dandfo nascita a generi nuovi. A secondo del sostrato culturale nasce il jazz, il pop, il melodico, il varieté...
In Italia quindi lo sviluppo é diverso da quello che si é avuto in UK o in USA, proprio perché é diverso il sostrao culturale.
Questo pero' non significa peggiore a mio parere.
Riflettero' ancora sulla questione che trovo molto interessante. Bello il tuo intervento Ama!
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: considerazioni sul pop
ma se è stata chiarissima..
poi ho capito che te la sei immaginata come la marini o la elia, ma face the truth!
that's no fear baby!
poi ho capito che te la sei immaginata come la marini o la elia, ma face the truth!
that's no fear baby!
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: considerazioni sul pop
Direi che per non incasinarci troppo possiamo tener buona questa definizione di Wiki
Già durante XF2 abbiamo affrontato l'argomento e avevamo scritto dei pipponi interminabili.
Il problema era già solo accordarsi sui criteri di definizione, visto che quando si parla di popular music molte cose si mescolano
- criteri estetici
- criteri musicologici
- criteri ideologici
- criteri sociologici
- criteri economici
- ecc. ecc.
Ultimamente le situazione si sta semplificando e complicando allo stesso tempo e il termine pop è sempre più usato per definire prodotti non bene identificabili musicalmente, ma caratterizzati dalla facilità dell'ascolto e del consumo.
Una definizione a posteriori, quindi; apparentemente facile ma che tira in ballo questioni complesse come i modi di diffusione e consumo della musica. (e qui potremmo collegarci al tema lancaito giorni fa da Dino75 sui supporti)
Personalmente non ho mai apprezzato la mania classificatoria che c'è nella musica di consumo di massa, essendo cresciuto in un periodo in cui rischiavi la vita se definivi gothic metal un gruppo death metal.
(è solo un esempio, Killer... non t'incazzare )
Certe categorie e sotto categorie sono più interessanti dal punto di vista sociologico, come creazione di bandiere identitarie di gruppo, o economico, come creazioni di marchi con un mercato ben definito. E guarda caso fanno spesso riferimento a contenuti ideologici o narrativi/esistenziali dei testi, non alla musica.
Un'altra cosina sul solito casino popular music/musica popolare/ pop...
Popular music da almeno 20 anni in qua è definizione tecnica che indica la musica diffusa dai media, sia Mika che Mozart insomma.
Musica popolare è falsa traduzione: Gli Angli usano folk music o tradizional music.
Senza addentrami troppo nel problema segnalo che considero come riferimento degli studi sulla popular music la corrente di studi che gira intorno allo IASPM. International Association for the Study in Popular music, che mette molti saggi on-line
http://www.iaspm.net/
anche nella sezione italiana http://www.iaspmitalia.net/
Altra pubblicazione interessante è Popular Music dell'Università di Cambridge/Londra, che fino all'anno scorso aveva la sana abitudine di mettere free in rete i suoi numeri vecchi. Vi avevo pure segnalato che alcune chiacciere di Morgan venivano da articoli di questa rivista, non so se per via diretta o indiretta. Ora ciccia, prima pagare poi leggere... ma se abitate in una città universitaria è possibile trovarla
http://journals.cambridge.org/action/displayJournal?jid=PMU
In Italia la rivista di riferimento è Musica/Realtà, trimestrale che posso leggere nella mia biblioteca di quartiere, quindi di non difficile reperibilità.
La caratteristica di questi studi è di affrontare col massimo rispetto e interesse qualsiasi fenomeno musicale, dalla classica alla musica per ascensori.
Come curiosità di quanto si possa tirar fuori da una cosa apparentemente banale, segnalo uno dei saggi che hanno fondato questa corrente di studi
Philip Tagg, Kojak - 50 seconds of Television Music, Goteborg, 1979. In traduzione (parziale) italiana:
Tagg nelle biblioteche italiane (OPAC)
bellaprincipessa ha scritto:La musica pop (o pop music o semplicemente pop) è un genere musicale.
Il termine era originariamente inteso come abbreviazione di musica popolare (popular music) e veniva usato in senso molto ampio per riferirsi all'intero corpus della musica "leggera" occidentale, in contrapposizione alla tradizione colta di generi come il jazz e la musica classica. Ai tempi dei Beatles, per esempio, pop era essenzialmente sinonimo di rock'n'roll. In seguito al frammentarsi della musica "pop" in numerosi sottogeneri, dal rock al funk all'hip hop e via dicendo, l'uso dell'espressione musica pop in questo senso ampio è andato via via perdendosi. Oggi, l'espressione musica pop viene quasi sistematicamente usata per indicare la musica spiccatamente "commerciale".
(...)
In generale, la musica pop è difficilmente caratterizzabile da un punto di vista strettamente musicale; nella maggior parte dei brani pop si possono riconoscere elementi di generi come lo hip hop, il rhythm'n'blues, il rock'n'roll e così via, opportunamente riadattati, semplificati, e suonati e registrati con le tecniche più di moda.
Già durante XF2 abbiamo affrontato l'argomento e avevamo scritto dei pipponi interminabili.
Il problema era già solo accordarsi sui criteri di definizione, visto che quando si parla di popular music molte cose si mescolano
- criteri estetici
- criteri musicologici
- criteri ideologici
- criteri sociologici
- criteri economici
- ecc. ecc.
Ultimamente le situazione si sta semplificando e complicando allo stesso tempo e il termine pop è sempre più usato per definire prodotti non bene identificabili musicalmente, ma caratterizzati dalla facilità dell'ascolto e del consumo.
Una definizione a posteriori, quindi; apparentemente facile ma che tira in ballo questioni complesse come i modi di diffusione e consumo della musica. (e qui potremmo collegarci al tema lancaito giorni fa da Dino75 sui supporti)
Personalmente non ho mai apprezzato la mania classificatoria che c'è nella musica di consumo di massa, essendo cresciuto in un periodo in cui rischiavi la vita se definivi gothic metal un gruppo death metal.
(è solo un esempio, Killer... non t'incazzare )
Certe categorie e sotto categorie sono più interessanti dal punto di vista sociologico, come creazione di bandiere identitarie di gruppo, o economico, come creazioni di marchi con un mercato ben definito. E guarda caso fanno spesso riferimento a contenuti ideologici o narrativi/esistenziali dei testi, non alla musica.
Un'altra cosina sul solito casino popular music/musica popolare/ pop...
Popular music da almeno 20 anni in qua è definizione tecnica che indica la musica diffusa dai media, sia Mika che Mozart insomma.
Musica popolare è falsa traduzione: Gli Angli usano folk music o tradizional music.
Senza addentrami troppo nel problema segnalo che considero come riferimento degli studi sulla popular music la corrente di studi che gira intorno allo IASPM. International Association for the Study in Popular music, che mette molti saggi on-line
http://www.iaspm.net/
anche nella sezione italiana http://www.iaspmitalia.net/
Altra pubblicazione interessante è Popular Music dell'Università di Cambridge/Londra, che fino all'anno scorso aveva la sana abitudine di mettere free in rete i suoi numeri vecchi. Vi avevo pure segnalato che alcune chiacciere di Morgan venivano da articoli di questa rivista, non so se per via diretta o indiretta. Ora ciccia, prima pagare poi leggere... ma se abitate in una città universitaria è possibile trovarla
http://journals.cambridge.org/action/displayJournal?jid=PMU
In Italia la rivista di riferimento è Musica/Realtà, trimestrale che posso leggere nella mia biblioteca di quartiere, quindi di non difficile reperibilità.
La caratteristica di questi studi è di affrontare col massimo rispetto e interesse qualsiasi fenomeno musicale, dalla classica alla musica per ascensori.
Come curiosità di quanto si possa tirar fuori da una cosa apparentemente banale, segnalo uno dei saggi che hanno fondato questa corrente di studi
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Re: considerazioni sul pop
Lucadev ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:allora il pop sarebbe una tendenza , anzi specchio di una tedenza. Cioè quello che va più di moda oggi tra la popolazione è pop per l'appunto , mentre ciò che non lo è cos'è? cioè se il pop prescinde dal genere, allora anche il metal , se un giorno diventasse moda, potrebbe essere pop??
questo è un breve estratto della definizione di pop art, non si riferisce certo alla musica , però può essere uno spunto per intenderci su cosa sia il pop.
"Questa nuova forma d’arte popolare (pop è infatti l’abbreviazione dell'inglese popular, popolare) è in netta contrapposizione con l’eccessivo intellettualismo dell’Espressionismo Astratto e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi
L’appellativo "popolare" deve essere inteso però in modo corretto. Non come arte del popolo o per il popolo ma, più puntualmente, come arte di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l’arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone."
Quoto fear, non perchè sono d'accordo, ma perchè ogni tanto devo far finta di esserlo
PS: anche quando non capisco una cippa di quello che scrive....
a non si capisce??? ...vabbè sarà perchè io sono intelletuale e rock e tu sei pop!!!
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Re: considerazioni sul pop
lepidezza ha scritto:ma se è stata chiarissima..
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Re: considerazioni sul pop
premettendo che non è il mio pensiero, come hai capito i miei gusti da queste poche parole? Ti ricordavi forse che l'ho scritto gia in passato o che nella precedente vita forumistica avevo in firma simone simon? Non posso crdere che tu abbia capito le mie inclinazioni in questo modo, se si mi dai 4 numeri vincenti al superenalotto? grazie!Lucadev ha scritto:dino75 ha scritto:credo che ormai per POP si intenda di più un'offesa che una distinzione in genere musicale.
Quello lo fa chi predilige un certo genere musicale.....sei metallaro ?
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Re: considerazioni sul pop
mambu ha scritto:Direi che per non incasinarci troppo possiamo tener buona questa definizione di Wikibellaprincipessa ha scritto:La musica pop (o pop music o semplicemente pop) è un genere musicale.
Il termine era originariamente inteso come abbreviazione di musica popolare (popular music) e veniva usato in senso molto ampio per riferirsi all'intero corpus della musica "leggera" occidentale, in contrapposizione alla tradizione colta di generi come il jazz e la musica classica. Ai tempi dei Beatles, per esempio, pop era essenzialmente sinonimo di rock'n'roll. In seguito al frammentarsi della musica "pop" in numerosi sottogeneri, dal rock al funk all'hip hop e via dicendo, l'uso dell'espressione musica pop in questo senso ampio è andato via via perdendosi. Oggi, l'espressione musica pop viene quasi sistematicamente usata per indicare la musica spiccatamente "commerciale".
(...)
In generale, la musica pop è difficilmente caratterizzabile da un punto di vista strettamente musicale; nella maggior parte dei brani pop si possono riconoscere elementi di generi come lo hip hop, il rhythm'n'blues, il rock'n'roll e così via, opportunamente riadattati, semplificati, e suonati e registrati con le tecniche più di moda.
Già durante XF2 abbiamo affrontato l'argomento e avevamo scritto dei pipponi interminabili.
Il problema era già solo accordarsi sui criteri di definizione, visto che quando si parla di popular music molte cose si mescolano
- criteri estetici
- criteri musicologici
- criteri ideologici
- criteri sociologici
- criteri economici
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Ultimamente le situazione si sta semplificando e complicando allo stesso tempo e il termine pop è sempre più usato per definire prodotti non bene identificabili musicalmente, ma caratterizzati dalla facilità dell'ascolto e del consumo.
Una definizione a posteriori, quindi; apparentemente facile ma che tira in ballo questioni complesse come i modi di diffusione e consumo della musica. (e qui potremmo collegarci al tema lancaito giorni fa da Dino75 sui supporti)
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Certe categorie e sotto categorie sono più interessanti dal punto di vista sociologico, come creazione di bandiere identitarie di gruppo, o economico, come creazioni di marchi con un mercato ben definito. E guarda caso fanno spesso riferimento a contenuti ideologici o narrativi/esistenziali dei testi, non alla musica.
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Popular music da almeno 20 anni in qua è definizione tecnica che indica la musica diffusa dai media, sia Mika che Mozart insomma.
Musica popolare è falsa traduzione: Gli Angli usano folk music o tradizional music.
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La caratteristica di questi studi è di affrontare col massimo rispetto e interesse qualsiasi fenomeno musicale, dalla classica alla musica per ascensori.
Come curiosità di quanto si possa tirar fuori da una cosa apparentemente banale, segnalo uno dei saggi che hanno fondato questa corrente di studi
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Re: considerazioni sul pop
evvabbé ma a parlare con voi non c'é gusto... sapete tutto...mambu ha scritto:Direi che per non incasinarci troppo possiamo tener buona questa definizione di Wikibellaprincipessa ha scritto:La musica pop (o pop music o semplicemente pop) è un genere musicale.
Il termine era originariamente inteso come abbreviazione di musica popolare (popular music) e veniva usato in senso molto ampio per riferirsi all'intero corpus della musica "leggera" occidentale, in contrapposizione alla tradizione colta di generi come il jazz e la musica classica. Ai tempi dei Beatles, per esempio, pop era essenzialmente sinonimo di rock'n'roll. In seguito al frammentarsi della musica "pop" in numerosi sottogeneri, dal rock al funk all'hip hop e via dicendo, l'uso dell'espressione musica pop in questo senso ampio è andato via via perdendosi. Oggi, l'espressione musica pop viene quasi sistematicamente usata per indicare la musica spiccatamente "commerciale".
(...)
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Già durante XF2 abbiamo affrontato l'argomento e avevamo scritto dei pipponi interminabili.
Il problema era già solo accordarsi sui criteri di definizione, visto che quando si parla di popular music molte cose si mescolano
- criteri estetici
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Ultimamente le situazione si sta semplificando e complicando allo stesso tempo e il termine pop è sempre più usato per definire prodotti non bene identificabili musicalmente, ma caratterizzati dalla facilità dell'ascolto e del consumo.
Una definizione a posteriori, quindi; apparentemente facile ma che tira in ballo questioni complesse come i modi di diffusione e consumo della musica. (e qui potremmo collegarci al tema lancaito giorni fa da Dino75 sui supporti)
Personalmente non ho mai apprezzato la mania classificatoria che c'è nella musica di consumo di massa, essendo cresciuto in un periodo in cui rischiavi la vita se definivi gothic metal un gruppo death metal.
(è solo un esempio, Killer... non t'incazzare )
Certe categorie e sotto categorie sono più interessanti dal punto di vista sociologico, come creazione di bandiere identitarie di gruppo, o economico, come creazioni di marchi con un mercato ben definito. E guarda caso fanno spesso riferimento a contenuti ideologici o narrativi/esistenziali dei testi, non alla musica.
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Popular music da almeno 20 anni in qua è definizione tecnica che indica la musica diffusa dai media, sia Mika che Mozart insomma.
Musica popolare è falsa traduzione: Gli Angli usano folk music o tradizional music.
Senza addentrami troppo nel problema segnalo che considero come riferimento degli studi sulla popular music la corrente di studi che gira intorno allo IASPM. International Association for the Study in Popular music, che mette molti saggi on-line
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In Italia la rivista di riferimento è Musica/Realtà, trimestrale che posso leggere nella mia biblioteca di quartiere, quindi di non difficile reperibilità.
La caratteristica di questi studi è di affrontare col massimo rispetto e interesse qualsiasi fenomeno musicale, dalla classica alla musica per ascensori.
Come curiosità di quanto si possa tirar fuori da una cosa apparentemente banale, segnalo uno dei saggi che hanno fondato questa corrente di studi
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Re: considerazioni sul pop
peccato si sia giocato tutto con " l'esibizione"lepidezza ha scritto:mambu ha scritto:Direi che per non incasinarci troppo possiamo tener buona questa definizione di Wikibellaprincipessa ha scritto:La musica pop (o pop music o semplicemente pop) è un genere musicale.
Il termine era originariamente inteso come abbreviazione di musica popolare (popular music) e veniva usato in senso molto ampio per riferirsi all'intero corpus della musica "leggera" occidentale, in contrapposizione alla tradizione colta di generi come il jazz e la musica classica. Ai tempi dei Beatles, per esempio, pop era essenzialmente sinonimo di rock'n'roll. In seguito al frammentarsi della musica "pop" in numerosi sottogeneri, dal rock al funk all'hip hop e via dicendo, l'uso dell'espressione musica pop in questo senso ampio è andato via via perdendosi. Oggi, l'espressione musica pop viene quasi sistematicamente usata per indicare la musica spiccatamente "commerciale".
(...)
In generale, la musica pop è difficilmente caratterizzabile da un punto di vista strettamente musicale; nella maggior parte dei brani pop si possono riconoscere elementi di generi come lo hip hop, il rhythm'n'blues, il rock'n'roll e così via, opportunamente riadattati, semplificati, e suonati e registrati con le tecniche più di moda.
Già durante XF2 abbiamo affrontato l'argomento e avevamo scritto dei pipponi interminabili.
Il problema era già solo accordarsi sui criteri di definizione, visto che quando si parla di popular music molte cose si mescolano
- criteri estetici
- criteri musicologici
- criteri ideologici
- criteri sociologici
- criteri economici
- ecc. ecc.
Ultimamente le situazione si sta semplificando e complicando allo stesso tempo e il termine pop è sempre più usato per definire prodotti non bene identificabili musicalmente, ma caratterizzati dalla facilità dell'ascolto e del consumo.
Una definizione a posteriori, quindi; apparentemente facile ma che tira in ballo questioni complesse come i modi di diffusione e consumo della musica. (e qui potremmo collegarci al tema lancaito giorni fa da Dino75 sui supporti)
Personalmente non ho mai apprezzato la mania classificatoria che c'è nella musica di consumo di massa, essendo cresciuto in un periodo in cui rischiavi la vita se definivi gothic metal un gruppo death metal.
(è solo un esempio, Killer... non t'incazzare )
Certe categorie e sotto categorie sono più interessanti dal punto di vista sociologico, come creazione di bandiere identitarie di gruppo, o economico, come creazioni di marchi con un mercato ben definito. E guarda caso fanno spesso riferimento a contenuti ideologici o narrativi/esistenziali dei testi, non alla musica.
Un'altra cosina sul solito casino popular music/musica popolare/ pop...
Popular music da almeno 20 anni in qua è definizione tecnica che indica la musica diffusa dai media, sia Mika che Mozart insomma.
Musica popolare è falsa traduzione: Gli Angli usano folk music o tradizional music.
Senza addentrami troppo nel problema segnalo che considero come riferimento degli studi sulla popular music la corrente di studi che gira intorno allo IASPM. International Association for the Study in Popular music, che mette molti saggi on-line
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Altra pubblicazione interessante è Popular Music dell'Università di Cambridge/Londra, che fino all'anno scorso aveva la sana abitudine di mettere free in rete i suoi numeri vecchi. Vi avevo pure segnalato che alcune chiacciere di Morgan venivano da articoli di questa rivista, non so se per via diretta o indiretta. Ora ciccia, prima pagare poi leggere... ma se abitate in una città universitaria è possibile trovarla
http://journals.cambridge.org/action/displayJournal?jid=PMU
In Italia la rivista di riferimento è Musica/Realtà, trimestrale che posso leggere nella mia biblioteca di quartiere, quindi di non difficile reperibilità.
La caratteristica di questi studi è di affrontare col massimo rispetto e interesse qualsiasi fenomeno musicale, dalla classica alla musica per ascensori.
Come curiosità di quanto si possa tirar fuori da una cosa apparentemente banale, segnalo uno dei saggi che hanno fondato questa corrente di studi
Philip Tagg, Kojak - 50 seconds of Television Music, Goteborg, 1979. In traduzione (parziale) italiana:
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mambu passa a prenderti l'academy che dopo questa disquisizione si sono finalmente accorti tutti di aver sprecato i voti del + istruttivo!
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Re: considerazioni sul pop
Quello che ho evidenziato. Hai ragione tu quando scrivevi prima "popolare si ma con un contenuto,che puo' essere nei testi nella musica" e aggiungo la qualità della musica. I compositori hanno ricercato i suoni per trasmettere qualcosa, per toccare la mente o lacoscienza delle persone.ANNA ha scritto:e questo ci riporta al discorso che oggi in Italia c'e' una distorsione del significato di popAmantide_Religiosa ha scritto:Verdi era pop, aveva ragione carcano quando lo diceva. La sua musica la gente la cantava per le strade ed è servito anche per svegliare la cooscienza degli italiani con l'austro-hungheria.
popolare perche'fruibile da tutti
o popolare perche' e' di bassa qualita'?
Scusate se faccio riferimento sempre alla musica classica, ma è quella che conosco meglio e ho anche studiato la storia musicale. La stragrande maggioranze dei più grandi compositori è morto povero, abbandonato a se stesso ma erano connosciuti da tutti. La loro musica era per tutti, l'opera era musica per tutti. Arrivava subito al popolo, anche se era sublime come musica.
Chopin amava tantissimo la sua patria Polonia, e soffrì molto per la fine quando la rivolta di novembre in Polonia fu abbattuta (ribellione armata contro il dominio dell' Impero Russo.) Su questo ha scritto uno dei studi più belli e più difficili "La rivoluzione". I suoi notturni sono ispirati a melodie cantabili. Le sue mazurche rievocano il folclore polacco.
Beethoven, ha scritto la "Eroica" che era dedicato a Napoleone, salvo poi cambiare il nome in Eroica quando fu deluso da lui. La Pastorale è un inno alla natura, era un espressione dei suoi sentimenti verso la natura, perchè Beethoven passava molto tempo in campagna all'epoca e rimase afascinato e molto colpito. La Nona sinfonia è inno alla gioia , non intesa come una semplice hahahahah di allegria ma come un risultato a cui l'uomo giunge seguendo un percorso graduale e che alla fine tocca l'apice della sua grandeza come essere umano. Infatti fu composta quando lui era completamente sordo.
Rossini con il suo "Barbiere di Siviglia" che adirittura la prima fu un fiasco totale, parla di uno del popolo semplice Figaro, che è più degno e più intelligente dei rapresentati della aristocrazia e del clero.
Potrei andare avanti per ore ma tutto questo per dire che è vero quello che dice Dino, oggi pop è diventato sinonimo del male nella musica. Questo perchè non è pop (popolare) secondo me ma TRASH. Non ha contenuti, non ha qualità, non ha musicalità.
De Andrè è molto pop.
Ultima modifica di Amantide_Religiosa il Mer 18 Nov 2009, 15:45 - modificato 1 volta.
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: considerazioni sul pop
il fuorviante secondo me arriva dall'idea
popolare = diffusione e facile ascolto
popolare = scarsa qualità nella musica e nei temi trattati
per me
musica popolare ha una valenza specifica per quanto riguarda la musica italiana:
nasce dalla diffusione di temi e motivi di musica ALTA, nasce dall'impronta della canzone popolare napoletana (le prime canzonette le scrissero compositori come Donizetti e Rossini e Bellini che studiarono in conservatorio a Napoli), i cui testi erano scritti da POETI come Di Giacomo o E.Mario o il papà di Murolo, Ernesto.
Quando Caruso, tenore napoletano in USA nei recital mescola arie d'opera lirica e canzoni napoletane ...per conto mio fa la prima operazione di Diffusione all'estero della musica popolare italiana ....che per gli stranieri oltreoceano coincide con la canzone napoletana tradizionale...
Nel dopoguerra, per almeno 15 anni le canzonette avevano temi "sciocchini" o cmq legati a temi semplici di "cuore-amore"...e c'erano nel corso degli anni 50 solo poche eccezioni:
CAROSONE - BUSCAGLIONE - MODUGNO...
E' su questi tre che si interseca a passa la musica leggera italiana successiva...
Negli anni 60, arrivano gli Urlatori e la musica d'autore coi primi cantautori che si scrivono e cantano da sè le canzoni scritte su due temi- filone:
filone intimista ( Bindi - Paoli - Endrigo - Tenco.......etc tc etc)
filone politico-generazionale (Guccini - De Andrè .................)
Filone commercial-popolare (Morandi - Pavone - Celentano - Mina - Di Capri eblablablabla...)
...............
Chi vendeva di piu'? IL TERZO FILONE
è da là che s'è iniziato a confondere la musica popolare con la musica usaegetta e di facile ascolto.......sottovalutando che musica popolare è anche quella dai temi autoriali alti..come quelli chessò di Battiato o di Fossati......che nonostante siano passati 40 anni dai loro inizi a me sembrano gli UNICI che siano rimasti coerenti al proprio dictat iniziale....che è quello di mixare temi musicali popolari (da ascolto immediato) con testi ricercati che potrebbero esser stati scritti da poeti e non da semplici autori di canzonette.
popolare = diffusione e facile ascolto
popolare = scarsa qualità nella musica e nei temi trattati
per me
musica popolare ha una valenza specifica per quanto riguarda la musica italiana:
nasce dalla diffusione di temi e motivi di musica ALTA, nasce dall'impronta della canzone popolare napoletana (le prime canzonette le scrissero compositori come Donizetti e Rossini e Bellini che studiarono in conservatorio a Napoli), i cui testi erano scritti da POETI come Di Giacomo o E.Mario o il papà di Murolo, Ernesto.
Quando Caruso, tenore napoletano in USA nei recital mescola arie d'opera lirica e canzoni napoletane ...per conto mio fa la prima operazione di Diffusione all'estero della musica popolare italiana ....che per gli stranieri oltreoceano coincide con la canzone napoletana tradizionale...
Nel dopoguerra, per almeno 15 anni le canzonette avevano temi "sciocchini" o cmq legati a temi semplici di "cuore-amore"...e c'erano nel corso degli anni 50 solo poche eccezioni:
CAROSONE - BUSCAGLIONE - MODUGNO...
E' su questi tre che si interseca a passa la musica leggera italiana successiva...
Negli anni 60, arrivano gli Urlatori e la musica d'autore coi primi cantautori che si scrivono e cantano da sè le canzoni scritte su due temi- filone:
filone intimista ( Bindi - Paoli - Endrigo - Tenco.......etc tc etc)
filone politico-generazionale (Guccini - De Andrè .................)
Filone commercial-popolare (Morandi - Pavone - Celentano - Mina - Di Capri eblablablabla...)
...............
Chi vendeva di piu'? IL TERZO FILONE
è da là che s'è iniziato a confondere la musica popolare con la musica usaegetta e di facile ascolto.......sottovalutando che musica popolare è anche quella dai temi autoriali alti..come quelli chessò di Battiato o di Fossati......che nonostante siano passati 40 anni dai loro inizi a me sembrano gli UNICI che siano rimasti coerenti al proprio dictat iniziale....che è quello di mixare temi musicali popolari (da ascolto immediato) con testi ricercati che potrebbero esser stati scritti da poeti e non da semplici autori di canzonette.
Re: considerazioni sul pop
grazie ama, ma non interromperti proprio adesso..ero in viaggio..
continui please?
continui please?
cos'ha?fai prima!pop è diventato sinonimo del male nella msica. Questo perchè non è pop (popolare) secondo me ma TRASH. Non ha contenuti, non ha qualità, non ha musicalità.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: considerazioni sul pop
si' ma i temi /contenuti sono una cosa, la musica/musicalità un'altra.
Battiato non é pop per me, se ascolti alcune delle ultime cose a tratti é quasi underground...
E' questo che é incredibile!
pop é uno stile musicale ben definito, é qui che volevo l'aiuto di luca, sono convinta che ci siano temi musicali ricorrenti nel pop (come nel jazz, nel blues...).
E' cosi?
Battiato non é pop per me, se ascolti alcune delle ultime cose a tratti é quasi underground...
E' questo che é incredibile!
pop é uno stile musicale ben definito, é qui che volevo l'aiuto di luca, sono convinta che ci siano temi musicali ricorrenti nel pop (come nel jazz, nel blues...).
E' cosi?
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: considerazioni sul pop
proviamo con raffinamenti successivi delle nostre definizioni, anche se secondo me la definizione di musica pop nasce proprio dal progressivo discostarsi ed alleggerimento dei generi cardine (classica, rock, etc... ). Cioè è venuta fuori questa cosa molto dilagante ed è stato necessario ed utile associarle un nuovo nome, pop per popular ovvero diffusa.
musicalmente: una leggera versione del rock'n'roll con più ritmo e l'armonia e l'accento sull'amore romantico
come conseguenza: di facile ascolto, dunque diffusa
musicalmente: una leggera versione del rock'n'roll con più ritmo e l'armonia e l'accento sull'amore romantico
come conseguenza: di facile ascolto, dunque diffusa
Ultima modifica di alexcda il Mer 18 Nov 2009, 15:53 - modificato 1 volta.
alexcda- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: considerazioni sul pop
limpidezza,
l'equivoco nasce dall'identificare il termine POPOLARE con scarsa qualità-ricerca musical-testi.
A questo aggiungi che c'è tutto un filone di musica "da ballo"...quella che io vecchiotta chiamo discomusic e co. ......che nasce mirando a far saltellare la gente, e nulla ha a che vedere con la ricerca di qualità musico-testuale......Di quest'ultima in Italia un co-responsabile è l'ineffabile Cecchetto.....che è colui che CASUALMENTE ha fatto cantare Jovanotti 1'maniera - Fiorello - Facchinetti .............. e compagnia andando....ed è anche da quel FILONE che si distorce il termine musicapopolare come musica scadente o se vuoi, che dopo 2 anni non ricorda piu' nessuno..
Ah ultima cosa, la musica popolare incide sul patrimonio culturare di un paese ed entra a far parte della memoria e della identità ....
la musica scadente No, quindi anche per questo, non sono affatto la stessa cosa
l'equivoco nasce dall'identificare il termine POPOLARE con scarsa qualità-ricerca musical-testi.
A questo aggiungi che c'è tutto un filone di musica "da ballo"...quella che io vecchiotta chiamo discomusic e co. ......che nasce mirando a far saltellare la gente, e nulla ha a che vedere con la ricerca di qualità musico-testuale......Di quest'ultima in Italia un co-responsabile è l'ineffabile Cecchetto.....che è colui che CASUALMENTE ha fatto cantare Jovanotti 1'maniera - Fiorello - Facchinetti .............. e compagnia andando....ed è anche da quel FILONE che si distorce il termine musicapopolare come musica scadente o se vuoi, che dopo 2 anni non ricorda piu' nessuno..
Ah ultima cosa, la musica popolare incide sul patrimonio culturare di un paese ed entra a far parte della memoria e della identità ....
la musica scadente No, quindi anche per questo, non sono affatto la stessa cosa
Re: considerazioni sul pop
dino75 ha scritto:premettendo che non è il mio pensiero, come hai capito i miei gusti da queste poche parole? Ti ricordavi forse che l'ho scritto gia in passato o che nella precedente vita forumistica avevo in firma simone simon? Non posso crdere che tu abbia capito le mie inclinazioni in questo modo, se si mi dai 4 numeri vincenti al superenalotto? grazie!Lucadev ha scritto:dino75 ha scritto:credo che ormai per POP si intenda di più un'offesa che una distinzione in genere musicale.
Quello lo fa chi predilige un certo genere musicale.....sei metallaro ?
So che chi ama un certo tipo di musica usa la definizione di altri tipi di musica in senso dispregiativo. Se non è il tuo caso allora ho avuto fortuna.....fatto sta che sei metallaro.....
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Re: considerazioni sul pop
principè...
non è che battiato fa dischi per venderli in quattro copie eh
finiscon tutti sugli stessi banconi-vendita...
il nodo per me non sta su quante copie vendi ma sul MODO che hai di intendere il lavoro musicale che proponi.
C'è una valanga di cantanti che PUR di vendere , continua a NON Cambiare suonatina..tanto che da 25 anni NON scrive alcunchè di nuovo , ma ricicla se' stesso ...
e mi vien in mente Venditti...Ramazzotti ... Masini...Minghi ..... e compagnia cantando ...
non è che battiato fa dischi per venderli in quattro copie eh
finiscon tutti sugli stessi banconi-vendita...
il nodo per me non sta su quante copie vendi ma sul MODO che hai di intendere il lavoro musicale che proponi.
C'è una valanga di cantanti che PUR di vendere , continua a NON Cambiare suonatina..tanto che da 25 anni NON scrive alcunchè di nuovo , ma ricicla se' stesso ...
e mi vien in mente Venditti...Ramazzotti ... Masini...Minghi ..... e compagnia cantando ...
Re: considerazioni sul pop
fear-of-the-dark ha scritto:Lucadev ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:allora il pop sarebbe una tendenza , anzi specchio di una tedenza. Cioè quello che va più di moda oggi tra la popolazione è pop per l'appunto , mentre ciò che non lo è cos'è? cioè se il pop prescinde dal genere, allora anche il metal , se un giorno diventasse moda, potrebbe essere pop??
questo è un breve estratto della definizione di pop art, non si riferisce certo alla musica , però può essere uno spunto per intenderci su cosa sia il pop.
"Questa nuova forma d’arte popolare (pop è infatti l’abbreviazione dell'inglese popular, popolare) è in netta contrapposizione con l’eccessivo intellettualismo dell’Espressionismo Astratto e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi
L’appellativo "popolare" deve essere inteso però in modo corretto. Non come arte del popolo o per il popolo ma, più puntualmente, come arte di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l’arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone."
Quoto fear, non perchè sono d'accordo, ma perchè ogni tanto devo far finta di esserlo
PS: anche quando non capisco una cippa di quello che scrive....
a non si capisce??? ...vabbè sarà perchè io sono intelletuale e rock e tu sei pop!!!
Non mi riferivo a questo intervento. Altre volte, soprattutto nel forum vecchio, dovevo rileggere almeno 2 volte i tuoi interventi per capire....
Ultimamente sei migliorata....si vede che stai studiando.......poco....e cazzeggi molto.....
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Re: considerazioni sul pop
ma sarà un complimento o un'offesa?Lucadev ha scritto:
Non mi riferivo a questo intervento. Altre volte, soprattutto nel forum vecchio, dovevo rileggere almeno 2 volte i tuoi interventi per capire....
Ultimamente sei migliorata....si vede che stai studiando.......poco....e cazzeggi molto.....
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: considerazioni sul pop
invece di broccolare sempre rispondi un po' che t'ho fatto 'na domanda precisa... uffa!Lucadev ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:Lucadev ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:allora il pop sarebbe una tendenza , anzi specchio di una tedenza. Cioè quello che va più di moda oggi tra la popolazione è pop per l'appunto , mentre ciò che non lo è cos'è? cioè se il pop prescinde dal genere, allora anche il metal , se un giorno diventasse moda, potrebbe essere pop??
questo è un breve estratto della definizione di pop art, non si riferisce certo alla musica , però può essere uno spunto per intenderci su cosa sia il pop.
"Questa nuova forma d’arte popolare (pop è infatti l’abbreviazione dell'inglese popular, popolare) è in netta contrapposizione con l’eccessivo intellettualismo dell’Espressionismo Astratto e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi
L’appellativo "popolare" deve essere inteso però in modo corretto. Non come arte del popolo o per il popolo ma, più puntualmente, come arte di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l’arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone."
Quoto fear, non perchè sono d'accordo, ma perchè ogni tanto devo far finta di esserlo
PS: anche quando non capisco una cippa di quello che scrive....
a non si capisce??? ...vabbè sarà perchè io sono intelletuale e rock e tu sei pop!!!
Non mi riferivo a questo intervento. Altre volte, soprattutto nel forum vecchio, dovevo rileggere almeno 2 volte i tuoi interventi per capire....
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Re: considerazioni sul pop
addirittura credo che essere pop sia un grande pregio, se lo svincoliamo dal discorso commerciale e lo releghiamo alla semplice comunicazione il risultato sarà che la mia espressione verrà compresa e apprezzata da una moltitudine di persone e questo credo sia positivo, per la logica commerciale i METALLICA sono pop, quindi non posso pensare al disprezzo di questo termine, tra l'altro ritengo che gli amanti del metal siano obbiettivi anche nel giudicare musicalità non affini ai loro gusti mentre lo snobbismo che colpisce i cultori alcune tipologie restano chiusi in alcune loro convinzioni.Lucadev ha scritto:dino75 ha scritto:premettendo che non è il mio pensiero, come hai capito i miei gusti da queste poche parole? Ti ricordavi forse che l'ho scritto gia in passato o che nella precedente vita forumistica avevo in firma simone simon? Non posso crdere che tu abbia capito le mie inclinazioni in questo modo, se si mi dai 4 numeri vincenti al superenalotto? grazie!Lucadev ha scritto:dino75 ha scritto:credo che ormai per POP si intenda di più un'offesa che una distinzione in genere musicale.
Quello lo fa chi predilige un certo genere musicale.....sei metallaro ?
So che chi ama un certo tipo di musica usa la definizione di altri tipi di musica in senso dispregiativo. Se non è il tuo caso allora ho avuto fortuna.....fatto sta che sei metallaro.....
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Re: considerazioni sul pop
cantastorie...che goduria questo post.Cantastorie ha scritto:il fuorviante secondo me arriva dall'idea
popolare = diffusione e facile ascolto
popolare = scarsa qualità nella musica e nei temi trattati
per me
musica popolare ha una valenza specifica per quanto riguarda la musica italiana:
nasce dalla diffusione di temi e motivi di musica ALTA, nasce dall'impronta della canzone popolare napoletana (le prime canzonette le scrissero compositori come Donizetti e Rossini e Bellini che studiarono in conservatorio a Napoli), i cui testi erano scritti da POETI come Di Giacomo o E.Mario o il papà di Murolo, Ernesto.
Quando Caruso, tenore napoletano in USA nei recital mescola arie d'opera lirica e canzoni napoletane ...per conto mio fa la prima operazione di Diffusione all'estero della musica popolare italiana ....che per gli stranieri oltreoceano coincide con la canzone napoletana tradizionale...
Nel dopoguerra, per almeno 15 anni le canzonette avevano temi "sciocchini" o cmq legati a temi semplici di "cuore-amore"...e c'erano nel corso degli anni 50 solo poche eccezioni:
CAROSONE - BUSCAGLIONE - MODUGNO...
E' su questi tre che si interseca a passa la musica leggera italiana successiva...
Negli anni 60, arrivano gli Urlatori e la musica d'autore coi primi cantautori che si scrivono e cantano da sè le canzoni scritte su due temi- filone:
filone intimista ( Bindi - Paoli - Endrigo - Tenco.......etc tc etc)
filone politico-generazionale (Guccini - De Andrè .................)
Filone commercial-popolare (Morandi - Pavone - Celentano - Mina - Di Capri eblablablabla...)
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Chi vendeva di piu'? IL TERZO FILONE
è da là che s'è iniziato a confondere la musica popolare con la musica usaegetta e di facile ascolto.......sottovalutando che musica popolare è anche quella dai temi autoriali alti..come quelli chessò di Battiato o di Fossati......che nonostante siano passati 40 anni dai loro inizi a me sembrano gli UNICI che siano rimasti coerenti al proprio dictat iniziale....che è quello di mixare temi musicali popolari (da ascolto immediato) con testi ricercati che potrebbero esser stati scritti da poeti e non da semplici autori di canzonette.
mi ha fatto un quadro sintetico quanto esaustivo sulla storia della musica popolare italiana..
l'ho capito subito.
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