X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
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X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
da magazine. Libero.it di oggi.
http://magazine.libero.it/generali/protagonista/damiano-fiorella-intervista-ne10880.phtml
Una intervista illuminante per molti versi, direi.
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Damiano Fiorella, lo snob che non vuole essere snob
Notizia del 27 dicembre 2009 - 14:13
Certa musica gli fa schifo, così pure il piccolo schermo. Infatti spera di non doverci più tornare. Bello? la colpa è sempre della tv, che renderebbe affascinante anche un "barattolo di merda". Parole sue
di Alessandra Del Re
Fino a pochi mesi fa Damiano Fiorella faceva l'attrezzista, aspitante cantautore. Poi un giorno succede che mentre monta lo studio per i provini dell'edizione numero due di X Factor qualcuno lo sente cantare e lo invita a partecipare. È reticente, perché come lui stesso ammette è uno sbob: la tv gli fa schifo e così anche un certo tipo di musica. In tv però ci è andato. Il primo provino è andato male, ma il secondo no. Ed è entrato a far parte dei concorrenti delle terza edizione. Poche settimane fa ha pubblicato il primo Ep, "Anima". Claudia Mori lo aveva detto che per Damiano l'avventura non sarebbe finita all'ottava puntata. «Adesso vorrei concentrarmi sulla scrittura», dice.
E invece devi fare altro: promozione
Sì, anche se qualche giorno alla settimana libero ce l’ho, e quindi scrivo. È che è così frustrante… io scrivo a getto, in 10 minuti ho già pronti testo e musica. Ma devo cercare di farlo in maniera più disciplinata, non posso più permettermi di scrivere così, quando l’istinto c’è. Sto cercando di disciplinarmi in relazione al tempo.
Ti pesano le interviste?
No, non mi pesa, perché finché ci si incontra e si chiacchiera va bene.
Cosa ti ha dato X Factor?
Per la prima volta nella mia vita mi sono ritrovato per due mesi “incastrato” con persone che altri hanno scelto per me, e non ho scelto io. Abbiamo dovuto condividere un progetto. Mi relaziono normalmente per lavoro e per abitudini di vita mi relaziono sempre con persone che non conosco. Lì ho trovato in alcuni una profondissima umanità, ed è stato curioso vedere nell’arco del tempo le trasformazioni psicologiche. Mi sono sentito con gli altri protagonista di un esperimento, congelato nel loft senza contatti con l’esterno. Intuivamo qualcosa incontrando la gente nel piccolo spazio che c’era tra lo studio e la casa: le ragazzine che vogliono fare la foto con te, o che ti chiedono l’autografo. Era curioso vedere la metamorfosi psicologica degli individui. In alcuni l’ego si faceva più evidente, altri si chiudevano in loro stessi. Ognuno reagiva a quello che credeva sarebbe successo. Da un punto di vista umano e sociale è stato curioso. Però nel mio bagaglio umano ci sono cose più importanti che ho vissuto prima di entrare a X Factor.
Tu non ti sei sentito trasformato?
No, non credo, anzi: più vedevo l’ego emergente di alcuni individui, più cercavo di demolire il mio. Volevo tutelarmi da tutti quei sintomi che vedevo negli altri, non volevo trasformarmi come gli altri.
L’età è stata un vantaggio?
Certamente sì, anche se questo non credo che valga nel caso di Marco. Nel senso che lui ha 21 anni ma nonostante questo successo improvviso lo vedo sempre umano come il primo giorno. Il discorso dell’età non credo valga nel suo caso. Credo però possa essere un pericolo per un ragazzino che non ha fatto la gavetta e non sa cosa sia faticare. Io per dieci hanno ho costruito palchi, e poi ci sono salito sopra.
Raccontaci
Per dieci anni ho fatto il tecnico con una compagnia teatrale di piazza, ho girato tutto il mondo. Poi nei momenti buchi ho lavorato con un gruppo di amici e abbiamo lavorato per alcune trasmissioni, tipo marchette. Lo scorso anno abbiamo seguito i casting di X Factor, montando lo studio mobile. I fonici sapevano che a cantavo quindi mi usavano per provare l’audio. La Ventura mi ha sbirciato a una prova, ne ha parlato con gli autori e mi hanno chiesto di partecipare. Io ho detto assolutamente no, sono snob ed ero ancora più snob prima. Volevo fare il mio percorso dignitoso e seguire la mia strada tranquillo.
Cosa ti ha fatto cambiare idea?
Poi mi anno messo con le spalle al muro, mi hanno fatto ragionare un secondo dicendomi che era una possibilità anche per me, che mostrando la mia faccia in tv l’80% del lavoro e della fatica erano risparmiati. Ho pensato alle reali alternative che avevo a disposizione e in realtà non ce n’erano, La scelta era continuare il mio percorso arrancando, perché a 31 di musica non ci ero riuscito a campare. Quello che abbiamo fatto al massimo è stato autoprodurci il disco e comprarci un furgoncino per girare, nemmeno un pacchetto di sigarette sono riuscito a comprarmi coi soldi della musica. Mollo la chitarra e l’appendo al chiodo, cercando un lavoro in grado di mantenermi concretamente? A quel punto ci ho ripensato. Poi mi ero innamorato di Morgan, ed è stata una grande delusione sentirsi dire no da lui. Ci avevo creduto talmente tanto… poi vederlo piangere e sentirmi dire dagli altri quanto lo avesse fatto stare male quel no, mi ha spinto a riprovarci. Così dopo cinque mesi mi sono ripresentato.
Ora il mezzo televisivo lo giudichi diversamente?
Sto cercando di fare un lavoro anti-snob. Che poi con gli snob e con la nicchia mi sto relazionando adesso. Poi ho scoperto che la parola snob deriva dal latino sine nobilitate, ovvero senza conoscenza, quindi un giudizio senza conoscere le cose, una preclusione nei confronti di tutto ciò che non si considera all’altezza. Ma non esiste un’altezza, è più vanità. Secondo me pochi capiscono cosa vogliono dire Battiato, Fossati, De Andre’, però è molto vanitoso avere l’ultimo cd di Fossati, avere una collezioni di dischi che neppure li senti perché magari ascolti la radio. È sine nobilitate. Quindi sto cercando di sentire cose che non avevo mai considerato, e devo dire che mi fa un po’ cagare. Ma da snob non voglio essere snob. Certo, ci sono cose che non riesco proprio a sentire. Ma inizio a dire “non è il mio gusto” e non “mi fa schifo”, che è diverso. Non credo di appartenere al mezzo televisivo. In due mesi di X Factor ho sofferto, ho vissuti dinamiche che non mi appartengono, mi sentivo un pesce fuor d’acqua per incompatibilità con quell’universo. Spero di non tornare più in tv o tornare solo per fare piccole cose selezionate.
Cosa credi che abbia visto in te Claudia Mori?
Sincerità. Devo dire che la cosa che mi preoccupa di più negli ultimi anni è quella di volere essere sincero. Se non ci riesco nella vita privata almeno musicalmente. È una cosa che mi è venuta difficile avendo dovuto indossare abiti che non erano i miei. Suonando con un gruppo può succedere. Una volta che il gruppo non c’è più stato mi sono messo in relazione con la mia volontà di comunicazione, solo mia. Trovo che non ci sia molta onestà dal punto di vista autorale. Il mio lavoro mi ha permesso di girare il mondo per dieci anni, e una cosa che ho capito è che la cultura occidentale è piena di vanità, tutto è vanità, anche il musicista non canta se prima non ha il ciuffettino a posto e la giacchettina precisa. Mentre in Africa la musica è concepita come scansione del ritmo di lavoro e di qualsiasi rito. Sono nato e faccio parte della cultura occidentale, ma vorrei spogliarmi di questa vanità, smascherarla. È questo il lavoro che voglio fare. Sono entrato in una nuova era anche dal punto di vista di scrittura, ma sono così in mutazione che nel momento in cui scrivo qualcosa è già vecchia.
Non me ne frega un cazzo del Natale, anzi mi infastidisce anche un po’.
Ma la ragazza ce l’hai o no?
Sì, la mia compagna. È venuta anche in trasmissione, era contentissima.
Te lo chiedo perché con la mia collega avevi fatto il misterioso
Non amo parlare dei fatti miei e della mia vita privata. Ma ho una compagna con la quale vivo. Non chiedetemi altro.
Che fai alle donne? Hai risvegliato anche l'ormone della Maionchi
La Maionchi ha un ormone gigante, è l’ultimo ma è grande come una casa. In realtà non faccio nulla alle donne, penso sia soltanto il monitor che rende così affascinante le cose. Prima di andare in tv quando andavo in giro per la strada o in metropolitana non è che mi cagava così tanta gente. Anche lo Scrondo… te lo ricordi lo Scrondo?
Veramente no
Era il mostro verde del Drive Inn, che zompellava qua e là.
Mi ricordo il Tenerone
Ma quello non era un mostro! Era tenerissimo. Lo Scrondo era brutto. Penso che anche un barattolo di merda possa diventare affascinante in televisione. Non è merito mio, è colpa della finzione del monitor.
http://magazine.libero.it/generali/protagonista/damiano-fiorella-intervista-ne10880.phtml
Una intervista illuminante per molti versi, direi.
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Damiano Fiorella, lo snob che non vuole essere snob
Notizia del 27 dicembre 2009 - 14:13
Certa musica gli fa schifo, così pure il piccolo schermo. Infatti spera di non doverci più tornare. Bello? la colpa è sempre della tv, che renderebbe affascinante anche un "barattolo di merda". Parole sue
di Alessandra Del Re
Fino a pochi mesi fa Damiano Fiorella faceva l'attrezzista, aspitante cantautore. Poi un giorno succede che mentre monta lo studio per i provini dell'edizione numero due di X Factor qualcuno lo sente cantare e lo invita a partecipare. È reticente, perché come lui stesso ammette è uno sbob: la tv gli fa schifo e così anche un certo tipo di musica. In tv però ci è andato. Il primo provino è andato male, ma il secondo no. Ed è entrato a far parte dei concorrenti delle terza edizione. Poche settimane fa ha pubblicato il primo Ep, "Anima". Claudia Mori lo aveva detto che per Damiano l'avventura non sarebbe finita all'ottava puntata. «Adesso vorrei concentrarmi sulla scrittura», dice.
E invece devi fare altro: promozione
Sì, anche se qualche giorno alla settimana libero ce l’ho, e quindi scrivo. È che è così frustrante… io scrivo a getto, in 10 minuti ho già pronti testo e musica. Ma devo cercare di farlo in maniera più disciplinata, non posso più permettermi di scrivere così, quando l’istinto c’è. Sto cercando di disciplinarmi in relazione al tempo.
Ti pesano le interviste?
No, non mi pesa, perché finché ci si incontra e si chiacchiera va bene.
Cosa ti ha dato X Factor?
Per la prima volta nella mia vita mi sono ritrovato per due mesi “incastrato” con persone che altri hanno scelto per me, e non ho scelto io. Abbiamo dovuto condividere un progetto. Mi relaziono normalmente per lavoro e per abitudini di vita mi relaziono sempre con persone che non conosco. Lì ho trovato in alcuni una profondissima umanità, ed è stato curioso vedere nell’arco del tempo le trasformazioni psicologiche. Mi sono sentito con gli altri protagonista di un esperimento, congelato nel loft senza contatti con l’esterno. Intuivamo qualcosa incontrando la gente nel piccolo spazio che c’era tra lo studio e la casa: le ragazzine che vogliono fare la foto con te, o che ti chiedono l’autografo. Era curioso vedere la metamorfosi psicologica degli individui. In alcuni l’ego si faceva più evidente, altri si chiudevano in loro stessi. Ognuno reagiva a quello che credeva sarebbe successo. Da un punto di vista umano e sociale è stato curioso. Però nel mio bagaglio umano ci sono cose più importanti che ho vissuto prima di entrare a X Factor.
Tu non ti sei sentito trasformato?
No, non credo, anzi: più vedevo l’ego emergente di alcuni individui, più cercavo di demolire il mio. Volevo tutelarmi da tutti quei sintomi che vedevo negli altri, non volevo trasformarmi come gli altri.
L’età è stata un vantaggio?
Certamente sì, anche se questo non credo che valga nel caso di Marco. Nel senso che lui ha 21 anni ma nonostante questo successo improvviso lo vedo sempre umano come il primo giorno. Il discorso dell’età non credo valga nel suo caso. Credo però possa essere un pericolo per un ragazzino che non ha fatto la gavetta e non sa cosa sia faticare. Io per dieci hanno ho costruito palchi, e poi ci sono salito sopra.
Raccontaci
Per dieci anni ho fatto il tecnico con una compagnia teatrale di piazza, ho girato tutto il mondo. Poi nei momenti buchi ho lavorato con un gruppo di amici e abbiamo lavorato per alcune trasmissioni, tipo marchette. Lo scorso anno abbiamo seguito i casting di X Factor, montando lo studio mobile. I fonici sapevano che a cantavo quindi mi usavano per provare l’audio. La Ventura mi ha sbirciato a una prova, ne ha parlato con gli autori e mi hanno chiesto di partecipare. Io ho detto assolutamente no, sono snob ed ero ancora più snob prima. Volevo fare il mio percorso dignitoso e seguire la mia strada tranquillo.
Cosa ti ha fatto cambiare idea?
Poi mi anno messo con le spalle al muro, mi hanno fatto ragionare un secondo dicendomi che era una possibilità anche per me, che mostrando la mia faccia in tv l’80% del lavoro e della fatica erano risparmiati. Ho pensato alle reali alternative che avevo a disposizione e in realtà non ce n’erano, La scelta era continuare il mio percorso arrancando, perché a 31 di musica non ci ero riuscito a campare. Quello che abbiamo fatto al massimo è stato autoprodurci il disco e comprarci un furgoncino per girare, nemmeno un pacchetto di sigarette sono riuscito a comprarmi coi soldi della musica. Mollo la chitarra e l’appendo al chiodo, cercando un lavoro in grado di mantenermi concretamente? A quel punto ci ho ripensato. Poi mi ero innamorato di Morgan, ed è stata una grande delusione sentirsi dire no da lui. Ci avevo creduto talmente tanto… poi vederlo piangere e sentirmi dire dagli altri quanto lo avesse fatto stare male quel no, mi ha spinto a riprovarci. Così dopo cinque mesi mi sono ripresentato.
Ora il mezzo televisivo lo giudichi diversamente?
Sto cercando di fare un lavoro anti-snob. Che poi con gli snob e con la nicchia mi sto relazionando adesso. Poi ho scoperto che la parola snob deriva dal latino sine nobilitate, ovvero senza conoscenza, quindi un giudizio senza conoscere le cose, una preclusione nei confronti di tutto ciò che non si considera all’altezza. Ma non esiste un’altezza, è più vanità. Secondo me pochi capiscono cosa vogliono dire Battiato, Fossati, De Andre’, però è molto vanitoso avere l’ultimo cd di Fossati, avere una collezioni di dischi che neppure li senti perché magari ascolti la radio. È sine nobilitate. Quindi sto cercando di sentire cose che non avevo mai considerato, e devo dire che mi fa un po’ cagare. Ma da snob non voglio essere snob. Certo, ci sono cose che non riesco proprio a sentire. Ma inizio a dire “non è il mio gusto” e non “mi fa schifo”, che è diverso. Non credo di appartenere al mezzo televisivo. In due mesi di X Factor ho sofferto, ho vissuti dinamiche che non mi appartengono, mi sentivo un pesce fuor d’acqua per incompatibilità con quell’universo. Spero di non tornare più in tv o tornare solo per fare piccole cose selezionate.
Cosa credi che abbia visto in te Claudia Mori?
Sincerità. Devo dire che la cosa che mi preoccupa di più negli ultimi anni è quella di volere essere sincero. Se non ci riesco nella vita privata almeno musicalmente. È una cosa che mi è venuta difficile avendo dovuto indossare abiti che non erano i miei. Suonando con un gruppo può succedere. Una volta che il gruppo non c’è più stato mi sono messo in relazione con la mia volontà di comunicazione, solo mia. Trovo che non ci sia molta onestà dal punto di vista autorale. Il mio lavoro mi ha permesso di girare il mondo per dieci anni, e una cosa che ho capito è che la cultura occidentale è piena di vanità, tutto è vanità, anche il musicista non canta se prima non ha il ciuffettino a posto e la giacchettina precisa. Mentre in Africa la musica è concepita come scansione del ritmo di lavoro e di qualsiasi rito. Sono nato e faccio parte della cultura occidentale, ma vorrei spogliarmi di questa vanità, smascherarla. È questo il lavoro che voglio fare. Sono entrato in una nuova era anche dal punto di vista di scrittura, ma sono così in mutazione che nel momento in cui scrivo qualcosa è già vecchia.
Non me ne frega un cazzo del Natale, anzi mi infastidisce anche un po’.
Ma la ragazza ce l’hai o no?
Sì, la mia compagna. È venuta anche in trasmissione, era contentissima.
Te lo chiedo perché con la mia collega avevi fatto il misterioso
Non amo parlare dei fatti miei e della mia vita privata. Ma ho una compagna con la quale vivo. Non chiedetemi altro.
Che fai alle donne? Hai risvegliato anche l'ormone della Maionchi
La Maionchi ha un ormone gigante, è l’ultimo ma è grande come una casa. In realtà non faccio nulla alle donne, penso sia soltanto il monitor che rende così affascinante le cose. Prima di andare in tv quando andavo in giro per la strada o in metropolitana non è che mi cagava così tanta gente. Anche lo Scrondo… te lo ricordi lo Scrondo?
Veramente no
Era il mostro verde del Drive Inn, che zompellava qua e là.
Mi ricordo il Tenerone
Ma quello non era un mostro! Era tenerissimo. Lo Scrondo era brutto. Penso che anche un barattolo di merda possa diventare affascinante in televisione. Non è merito mio, è colpa della finzione del monitor.
hermy2- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
Non credevo che Damiano potesse diventarmi ancora più antipatico...
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
Posso mandarlo a ..............?
Due anni ci ha provato .. e mo' gli fa schifo?
Ti duole che la gente non ti vuole?
Due anni ci ha provato .. e mo' gli fa schifo?
Ti duole che la gente non ti vuole?
Strawberry Fields- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
chi ti vuole ti duole ci vuole, anima anima anima unz unzStrawberry Fields ha scritto:Posso mandarlo a ..............?
Due anni ci ha provato .. e mo' gli fa schifo?
Ti duole che la gente non ti vuole?
lilianward- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
Lo Scrondo non era a Drive In ma in un programma che poi eliminarono subito .. non mi ricordo come si chiamava ...
va a caghe' Damiano.
va a caghe' Damiano.
Strawberry Fields- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
lilianward ha scritto:chi ti vuole ti duole ci vuole, anima anima anima unz unzStrawberry Fields ha scritto:Posso mandarlo a ..............?
Due anni ci ha provato .. e mo' gli fa schifo?
Ti duole che la gente non ti vuole?
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
ma ancora con la favola che risveglia gli ormoni?
invidioso
invidioso
ANNA- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
Non so cosa ne pensiate voi, ma su di me una foto di Damiano ha lo stesso effetto di cento docce freddeANNA ha scritto:ma ancora con la favola che risveglia gli ormoni?
invidioso
provare per credere...
http://cinetvontheweb.myblog.it/media/02/02/124782741.jpg
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
Strawberry Fields ha scritto:Lo Scrondo non era a Drive In ma in un programma che poi eliminarono subito .. non mi ricordo come si chiamava ...
va a caghe' Damiano.
Mi pare fosse L'Araba Fenice
ubik- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
Io più che altro manderei lui a farsi una docciaManu ha scritto:Non so cosa ne pensiate voi, ma su di me una foto di Damiano ha lo stesso effetto di cento docce fredde
lilianward- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
Manu ha scritto:
Non so cosa ne pensiate voi, ma su di me una foto di Damiano ha lo stesso effetto di cento docce fredde
provare per credere...
http://cinetvontheweb.myblog.it/media/02/02/124782741.jpg
Per non parlare dell'ascella pelosa di Matteo lo scorso anno
mariele4ever- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
mamma Damiano.. e sorridi alla vita
Vero15;- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
A me Damiano è piaciuto sempre meno, puntata dopo puntata. E ancora di piu' adesso che è fuori. L'inedito non è malaccio, ma è lui che digerisco poco. A cantare non è nulla di eccezionale, e di comunicativa ne ha davvero poca. Nelle interviste se la tira pure da intellettualoide di sinistra, ma gli mancano gli argomenti per sostenere la parte. Il giochino "guardatemi quanto sono misterioso.." è durato pure troppo. Almeno è vagamente belloccio, Giuliano neppure quello. Forse puo' fare l'autista a Marco, visto che andava in giro sul furgoncino...
Therese- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Località : Belleville
Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
mariele4ever ha scritto:
Per non parlare dell'ascella pelosa di Matteo lo scorso anno
se proprio ci tieni...
https://www.youtube.com/watch?v=50wUVKZAr-o
Ospite- Ospite
Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
athelas ha scritto:Damiano, visto che sei di Milano, vadevialcu
o anche va a ciapà i ratt
ubik- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
ubik ha scritto:athelas ha scritto:Damiano, visto che sei di Milano, vadevialcu
o anche va a ciapà i ratt
o anche và a scuà il mar
Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
evviva la gioia di vivere
titti89- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Località : Rimini
Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
titti89 ha scritto:evviva la gioia di vivere
che uomo deprimente! uno così quando lo vedi, ti tocchi anche se non ce le hai :sorriso4:
Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
io 'na botterella ce la davo anche
ubik- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
ubik ha scritto:io 'na botterella ce la davo anche
de gustibus
Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
Ma sta gente che vuole?
Mi ricordo pure Paola ..
che vuole?
Mi ricordo pure Paola ..
che vuole?
Strawberry Fields- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
so 'nvidiosiStrawberry Fields ha scritto:Ma sta gente che vuole?
Mi ricordo pure Paola ..
che vuole?
ANNA- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
Strawberry Fields ha scritto:Ma sta gente che vuole?
Mi ricordo pure Paola ..
che vuole?
ceh vuole ... ti duole ... anima ... anima
Re: X Factor secondo Damiano: un'intervista illuminante
la paoletta berti , e c'era pure l'altra.............................. sssofffffiiaaaaaaaaaaaaaaaaa
ubik- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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