..e al cinema vacci tu...
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..e al cinema vacci tu...
Io gli unici film che ho visto di Von Trier, e che mi sono piaciuti molto sono: Le Onde del Destino, Dogville e Il Grande Capo, che sarebbe una specie di comedia.
E' un regista "difficile" e mi sta pure sulle ovaie, però non è uno che ti lascia indifferente sicuramente.
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Amantide_Religiosa- Moderatore
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Re: ..e al cinema vacci tu...
ubik ha scritto:dino75 ha scritto:...ricorda che era sposato con Bijork...
non mi risulta, non perchè conosco Von Trier, ma perchè conosco abbastanza Bjork
di Von Trier ho apprezzato molto The Kingdom - Il regno
sono andato in paranoia, ricordo come fosse ieri che dopo il film i due si misero insieme, ricordo il periodo perché Lars era ingrassato in modo spaventoso, ho controllato anche sulle rispettive wiki e non c'è notezia al riguardo salvo la segnalazione del film, è veramente spaventoso che io ne abbia un ricordo così marcato (proprio io che sono notoriamente senza memoria), @ubik caro tu che sei lungimirante dimmi cosa ricordo, qualcosa c'era forse non matrimonio ma sono sicuro che tra loro due qualcosa ci fù
dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
Amantide_Religiosa ha scritto:Io gli unici film che ho visto di Von Trier, e che mi sono piaciuti molto sono: Le Onde del Destino, Dogville e Il Grande Capo, che sarebbe una specie di comedia...
the kingdom è un serial per la tv che io ho in video cassetta (4 ore ); si svolge in un ospedale e oscilla tra l'horror (cimitero, fantasmi, ...) e la commedia (l'ambiente dei medici e paramedici)
all'epoca mi aveva ricodato in qualche cosa Twin Peaks, con la differenza che Von Trier usa anche in questo caso la sua tecnica della ripresa a spalla (videocamera più o meno in mano insomma ); ha addirittura fondato un movimento, chiamato Dogma 95, che ha raggruppato cineasti che hanno usato questa tecnica
dei vari film a me è rimasto in mente Festen - Festa in famiglia di tale Thomas Vinterberg, un pugno nello stomaco
dino75 ha scritto:...@ubik caro tu che sei lungimirante dimmi cosa ricordo, qualcosa c'era forse non matrimonio ma sono sicuro che tra loro due qualcosa ci fù
anche a te è giunta la mia fama di macoubik???
qualcosa ci fu di certo i due litigarono per tutto il tempo delle riprese, pare che la povera Deneuve abbia dovuto dare prova di grande faire play nel far fare la pace ai due; Bjork si prese quasi un esaurimento (o forse andò a peggiorarne uno già presente ) e quando prese il premio a Cannes come migliore attrice giurò ai giornalisti che non avrebbe mai più girato un film in vita sua
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Re: ..e al cinema vacci tu...
ubik ha scritto:
anche a te è giunta la mia fama di macoubik???
qualcosa ci fu di certo i due litigarono per tutto il tempo delle riprese, pare che la povera Deneuve abbia dovuto dare prova di grande faire play nel far fare la pace ai due; Bjork si prese quasi un esaurimento (o forse andò a peggiorarne uno già presente ) e quando prese il premio a Cannes come migliore attrice giurò ai giornalisti che non avrebbe mai più girato un film in vita sua
Guarda, non credo proprio che per avere un esaurimento nervoso ci volesse la storia con lui. Basta lavorarci.
Poi lei è anche un po' "strana" di suo, quindi la storia non c'entra, se mai c'è stata.
Ho sentito molto parlare di The Kingdom, ma Von Trier io la vedo a piccole dosi, poco a poco, e possibilmente a distanza di anni. Ho l'impressione che odia le donne, anzi odia proprio l'umanità.
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Amantide_Religiosa- Moderatore
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Re: ..e al cinema vacci tu...
ubik ha scritto:dino75 ha scritto:...ricorda che era sposato con Bijork...
non mi risulta, non perchè conosco Von Trier, ma perchè conosco abbastanza Bjork
di Von Trier ho apprezzato molto The Kingdom - Il regno
Infatti, neanche a me risulta... il marito di Bjork mi pare sia cmq un regista/artista (mi sfugge il nome)
The Kingdom è veramente stranissimo ma a suo modo affascinante, ne vidi qualche puntata nel programma di Ghezzi, anni fa
G.Kaplan- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
Dino, su Melancholia hai perfettamente ragione; infatti il capitolo di Justine mi ha esaltato un sacco, quello su Claire non sono riuscito a capirlo e ha fortemente abbassato la valutazione generale del film.
Comunque la tua analisi è molto interessante, perchè io onestamente avevo capito e percepito tutt'altro nei due episodi. Qui c'è la mia recensione, che ho postato sul mio blog (se v'interessa, ovviamente)
Comunque la tua analisi è molto interessante, perchè io onestamente avevo capito e percepito tutt'altro nei due episodi. Qui c'è la mia recensione, che ho postato sul mio blog (se v'interessa, ovviamente)
- Spoiler:
- Quando vai a vedere un film di Lars Von Trier sai già che stai per affrontare un’esperienza (bella o brutta che sia) indimenticabile, ma soprattutto sai che sarà una sfida molto ardua per le tue cornee, le tue trombe d’eustachio, i tuoi centri neuronali. Con questo spirito e questa preparazione psico-fisica bisogna affrontare anche l’ultima opera dell’autore cinematografico più discusso degli ultimi vent’anni, Melancholia, vincitore del Prix D’Inteprétation Féminine (Miglior Attrice, per parlare come si mangia), assegnato a Kirsten Dunst durante il Festival di Cannes 2011.
S’inizia; una roboante sinfonia classica accompagna immagini di Kirsten, di Charlotte Gainsbourg, di personaggi di cui non ci è dato sapere, mentre sullo sfondo piovono uccelli inceneriti. La Dunst è vestita con abiti da sposa, ma nelle inquadrature successive si alternano anche immagini dove la vediamo in jeans e maglietta sformata, una versione quasi dark ed aliena della giovane attrice; la Gainsbourg scappa con un bambino in braccio (suo figlio?), sprofondando pesantemente nel terriccio umido; infine una grande massa celeste (un pianeta, presumibilmente) si schianta contro la Terra, disintegrandola in un bagliore accecante. In seguito scopriremo che queste immagini sono solo un’anticipazione di alcuni eventi della trama, ma in parte sono anche la rappresentazione di un sogno ricorrente della tormentata Justine/Kirsten.
A quanto sembra Justine si è appena sposata; lei e il suo neo-marito stanno dirigendosi verso una mega-villa (con campo da golf a 18 buche), proprietà della sorella di lei (Claire/Charlotte) e del suo ricchissimo marito, John (un imprevisto ed imprevedibile Kiefer Sutherland), ma il problema è che la limousine chiamata per lo scopo non è proprio il mezzo adatto ai torutosi sentieri di montagna. Il dopo-celebrazione comincia male, e finisce peggio; oltre ad essere arrivata in ritardo, Justine si sente come oppressa da tutto quel lusso e quella felicità, quasi fossero fuori luogo. La ciliegina sulla torta è rappresentata dal litigio fra padre e madre, sciupafemmine lui e cinica lei. In segno di ribellione, Justine torna quasi bambina e inizia a fare i “capricci”; si addormenta portando a letto il nipote, non vuole uscire dal bagno, fa pipì fuori della villa nel campo da golf, fa sesso con un ragazzo che ha conosciuto la sera stessa, si fa licenziare dal capo che l’aveva appena promossa. Il culmine della sua azione è rappresentato dal rifiuto del coniuge, che viene ignorato per tutta la serata e lasciato a bocca asciutta (e a pantaloni calati) al momento clue; il loro matrimonio avrà fine il giorno stesso in cui è cominciato.
Melancholia si presenta dunque come una riflessione sul terrore esercitato dal matrimonio, che fa regredire Kirsten/Justine a livello di bambina, troppo immatura per affrontare una tale dose di responsabilità. Ma c’è di più; la madre e il padre, le uniche due persone totalmente sincere e libere da vincoli di morale, con il loro litigio e le loro parole al vetriolo fanno capire a Justine la falsità del momento, l’inutilità dei buoni sentimenti (che saranno momentanei, e sfioriranno in breve tempo verso l’apatia matrimoniale), l’egoismo delle persone intorno a lei (la sorella si preoccupa solo che la festa vada per il meglio, l’organizzatore non vuole più vedere Justine perchè le sta mandando all’aria tutto, il capo l’ha promossa solo per farla lavorare ad una nuova pubblicità la sera stessa e guadagnare sul talento della ragazza), salvandole anima ed esistenza prima che se le comprometta senza rimedio. Un filmone, che unisce tematiche interessanti (e sicuramente non c’è solo ciò che ho detto dietro al velo di Maya della vicenda) ad un fascino visivo innegabile, che ti squarcia pupille e anima con la sua ridondante ma lirica estetica.
VOT… Ah, no, giusto! Mica ho finito! Arriva la seconda parte:
Tralasciando queste mie piccole facezie, il vero “dramma” di Melancholia è rappresentato dalla sezione dedicata alla sorella di Justine. Praticamente Claire è spaventatissima dal passaggio di un pianeta (Melancholia, appunto) vicino alla terra; secondo il marito, John, non ci saranno rischi di collisione, ma la donna è angosciatissima. Ad aumentare lo sconcerto arriva Justine, in preda a turbe psichiche (ma allora non c’era nessun significato particolare dietro al comportamento della sposa? Erano solo problemi cerebrali?), che lei deve accudire come una bambina malata; poi il pianeta arriva, John e il figlio sono entusiasti della cosa, Claire è in preda al panico, Justine è freddamente indifferente. Più Melancholia si avvicina, più Justine recupera le forze (Claire la becca che si fa una tintarella di Melancholia in topless, nel bel mezzo della notte, quasi fosse in contatto con il corpo celeste; scena esteticamente divina, ma semanticamente povera). Alla fine John si era sbagliato, il pianeta colliderà con la Terra; l’uomo si uccide con le pillole prese dalla moglie, che resta sola con Justine e il figlio, piangente come una bambina indifesa, e stavolta toccherà alla algida sorella prendersi cura di lei fino all’inevitabile morte (questo tema del “bambino” affiora più e più volte durante il film).
Forse (come ho evidenziato) si può individuare una sorta di continuità fra i “due film”, ma i punti di contatto (tranne l’ordine cronologico degli avvenimenti e la presenza degli stessi personaggi) sono davvero pochi (o comunque troppo deboli per essere recepiti a dovere). Si assiste quindi ad un’altra sezione di Melancholia, che possiamo etichettare come un vero e proprio secondo episodio del film; qui però l’estetica risulta semplicemente eccessiva ed eccedente, con catastrofiche scene di disperazione nera ed assoluta e momenti “pittorici” tanto isolati da risultari ridicolmente grotteschi (la già citata tintarella di Kirsten/Justine). Forse l’intento registico era proprio questo, il trasmettere una sensazione di inevitabile morte; tuttavia questo stride con una prima parte, apertissima a svariate riflessioni contenutistiche, che non si limitava al mero lato estetico-sensoriale.
Mi scuso per la logorrea di questa recensione, ma era davvero difficile per me riuscire ad essere più conciso; Melancholia è un’opera di innegabile artisticità, complessa e piena di sfaccettature, scoordinata e stridente ma al contempo travolgente come l’omonimo pianeta. Non posso, tuttavia, non tener conto della elefantiaca sovrabbondanza della seconda parte, che ridimensiona la bellezza della prima, abbassando considerevolmente il voto medio della pellicola; questo (tuttavia) è uno dei pochi film che consiglio di vedere, gustare e assaporare a prescindere dalla valutazione, perchè opera artistica di innegabile valore intrinseco.
Saix91- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
Von Trier è un figlio'n drocchia di prima classe
E' tutt'altro che nichilista: ha una teologia de fero che neanche un inquisitore domenicano del 500. Crede nell'esistenza del Male, che l'uomo è Male, che tutto il reale è Male e che le motivazioni dei comportamenti umani sono improntate dal Male. I suoi film sono tutte opere a tesi, vogliono dimostrare questa tesi (e tutto ciò che ne discende, come la natura nemica, come detto da Dino - ciao Dino! -).
Per portare il pubblico alle sue tesi usa il suo notevolissimo talento visivo e una studiatissima retorica, almeno fino a Dogville.
Da lì in poi mi sembra un po' instupidito e fossilizzato nel ruolo di provocatore, quasi l'opposto dell'astutissimo ruffiano delle Onde del destino (il film che me l'ha fatto odiare ).
Con Ubik apprezzo molto The Kingdom: l'ideologia è la stessa, ma c'è molta ironia e non la sua solita pesantezza dogma-tica. Lo consiglio sinceramente, ma cercate l'edizione che include le prolusioni dello stesso regista a ogni puntata e non quella con le puntate cucite come se fossero un unico filmone. Prolusioni che sono una specie di variante satanista del modello hitchcockiano e che a me han fatto pensare a certi catto-reazionari francesi sardonici e arguti fine 800-in. 900.
E' tutt'altro che nichilista: ha una teologia de fero che neanche un inquisitore domenicano del 500. Crede nell'esistenza del Male, che l'uomo è Male, che tutto il reale è Male e che le motivazioni dei comportamenti umani sono improntate dal Male. I suoi film sono tutte opere a tesi, vogliono dimostrare questa tesi (e tutto ciò che ne discende, come la natura nemica, come detto da Dino - ciao Dino! -).
Per portare il pubblico alle sue tesi usa il suo notevolissimo talento visivo e una studiatissima retorica, almeno fino a Dogville.
Da lì in poi mi sembra un po' instupidito e fossilizzato nel ruolo di provocatore, quasi l'opposto dell'astutissimo ruffiano delle Onde del destino (il film che me l'ha fatto odiare ).
Con Ubik apprezzo molto The Kingdom: l'ideologia è la stessa, ma c'è molta ironia e non la sua solita pesantezza dogma-tica. Lo consiglio sinceramente, ma cercate l'edizione che include le prolusioni dello stesso regista a ogni puntata e non quella con le puntate cucite come se fossero un unico filmone. Prolusioni che sono una specie di variante satanista del modello hitchcockiano e che a me han fatto pensare a certi catto-reazionari francesi sardonici e arguti fine 800-in. 900.
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
dino75 ha scritto:ubik ha scritto:dino75 ha scritto:...ricorda che era sposato con Bijork...
non mi risulta, non perchè conosco Von Trier, ma perchè conosco abbastanza Bjork
di Von Trier ho apprezzato molto The Kingdom - Il regno
sono andato in paranoia, ricordo come fosse ieri che dopo il film i due si misero insieme, ricordo il periodo perché Lars era ingrassato in modo spaventoso, ho controllato anche sulle rispettive wiki e non c'è notezia al riguardo salvo la segnalazione del film, è veramente spaventoso che io ne abbia un ricordo così marcato (proprio io che sono notoriamente senza memoria), @ubik caro tu che sei lungimirante dimmi cosa ricordo, qualcosa c'era forse non matrimonio ma sono sicuro che tra loro due qualcosa ci fù
Sulla storia non so niente neppure io, so però che l'ha massacrata sul set. L'unico modo per sopravvivere a Von trier è lasciarsi utilizzare, consci che lui ha il suo grande disegno. Se ti opponi diventa un massacro, lui parte alla ricerca del punto debole e batte lì finché non ti annichilisce. Bjork non l'ha capito e le riprese del film sembra siano state un inferno. Lei era a Cannes stressatissima. lui credo non sia neanche andato.
Emmaris- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/11/garrone-pagato-boss-gomorra/226722/
“Garrone ha pagato i boss per Gomorra. Senza il pizzo non poteva girare il film”
Il pentito Spagnuolo: "Il regista mandò 20 mila euro al vice di Setola". La Procura di Napoli, nelle prossime settimane, ascolterà il regista su questa vicenda. Nel corso degli ultimi anni quattro attori della pellicola sono finiti in manette
"è quello basso Garrone e sta perdendo pure i capelli", da non confondersi con Paolo Sorrentino, come facevano a Boris.
“Garrone ha pagato i boss per Gomorra. Senza il pizzo non poteva girare il film”
Il pentito Spagnuolo: "Il regista mandò 20 mila euro al vice di Setola". La Procura di Napoli, nelle prossime settimane, ascolterà il regista su questa vicenda. Nel corso degli ultimi anni quattro attori della pellicola sono finiti in manette
"è quello basso Garrone e sta perdendo pure i capelli", da non confondersi con Paolo Sorrentino, come facevano a Boris.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
Anche per girare il Padrino pagarono il pizzo
G.Kaplan- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
Per usare una sottile metafora, la questione mi sembra una stronzata ciclopica. Meglio allora, ammesso sia vero, non pagare e non avere Gomorra nelle sale?
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
il film tratto dal libro che denuncia la malavita organizzata, ramificata ovunque, se la dichiarazione si rivelasse fondata, ha potuto essere girato con il benestare della stessa malavita organizzata che è oggetto di denuncia della pellicola.Non si tratta di meglio o peggio quanto forse di "come" sia stato possibile girarlo.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
credo che per girare in certi posti tu debba per forza accordarti con la malavita, altrimenti non potresti neanche accedere ai luoghi; la stessa cosa avvenne per il Padrino e la parte ambientata in sicilia
NOn sto giustificando la mazzetta (paradossale se si pensa al contenuto del film) lungi da me! semplicemente è così... come diceva Cuore di tenebra la scelta starebbe tra pagare (fare il film) e non pagare (non farlo)
Sempre che sia vero
NOn sto giustificando la mazzetta (paradossale se si pensa al contenuto del film) lungi da me! semplicemente è così... come diceva Cuore di tenebra la scelta starebbe tra pagare (fare il film) e non pagare (non farlo)
Sempre che sia vero
G.Kaplan- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
@Lepi: e quindi? Francamente mi sembra un classico esempio di luna e dito. Tipo quando si girano reportage in zone di guerra e si fa finta che gli "interpreti" e le "guide" siano davvero interpreti e guide, o che Gino Strada riesca a far liberare gli ostaggi esclusivamente grazie alla sua autorità morale.
Il problema è Garrone che sborsa 20.000 euro per girare un film di denuncia civile, o il fatto che ci sia in circolazione gente nella posizione di chiederglieli?
Il problema è Garrone che sborsa 20.000 euro per girare un film di denuncia civile, o il fatto che ci sia in circolazione gente nella posizione di chiederglieli?
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
meglio che "gomorra" non fosse mai stato girato, chissà quanto pagò Tornatore per dedicare un film a Cutolo?
dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
Dino, ho estremo rispetto per chi le realtà descritte da film come Gomorra le conosce da vicino e le vive ogni giorno, mi rendo perfettamente conto che sono difficilmente comprensibili da chi le osserva da lontano e magari tende a mettere l'accento più sul valore di denuncia della pellicola che su quello dell'omaggio formale (la mazzetta) a chi di fatto controlla il territorio al posto dello Stato, e a me nordico è bastato passare mezza giornata a Casal di Principe con un amico a comprare mozzarelle per respirare inquietudine, quindi ti prego di credere che la mia domanda è serissima e non ironica: per quali motivi pensi sarebbe stato meglio non girare il film?
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
il motivo è semplice, anche se un film di denuncia il messaggio trasmesso è veicolato male e puo essere interpretato male, alla fine puo esserci l'esaltazione di gesti o personaggi e credo che in Italia il cinema debba cominciare a sperimentare invece di crearsi un genere come i mafia-movie, il film "il camorrista" quì da me non viene inteso come un film di denuncia da cui prendere le distanze ma un vero e proprio monumento ad un uomo, anche il bel film "Vallanzasca" non pone un chiaro distacco degli eventi narrati e la prova è tangibile se consideri che su facebook esistono centinaia di link che esaltano certi film, quindi alla fine le mazzette che hanno sicuramente elargito sono l'ultimo dei problemi, credo proprio che di film di questo tipo non dovrebbero farne tanto che vuoi denunciare più, in Italia chi sa lo sa senza vedere film o leggere libri ma chi ha i paraocchi non li toglie certo così.
dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
Hai ragione, il rischio di creare empatia, partecipazione e alla fine, sia pure involontariamente, simpatia è reale, dal Padrino a Vallanzasca passando per I Soprano; si crea una narrazione "epica", in cui i comportamenti criminali passano in sottordine rispetto alla dimensione del racconto, e questo è verissimo. Cose che però il mio personalissimo occhio nel caso di Gomorra non ha colto: ma, lo ripeto, è l'occhio di un osservatore lontano e non a diretto contatto, e quindi come tale passibilissimo di errore. In quel che dici sul fatto che "chi vuole sapere già sa" c'è ovviamente molto di vero, però - e stavolta forse è la tua visuale ad essere influenzata - non dimenticare che la percezione che si ha del fenomeno altrove, soprattutto qui al nord, è distorta sotto molti aspetti. Qui è facile pensare che, sotto sotto, basterebbe dire di no a tante piccoloe cose nel quotidiano, perché i delinquenti si vedono sui giornali e in televisione e non si ha per nulla idea di cosa significhi trovarseli ogni giorno di fianco al bancone del bar, sapere quale porta andare a bussare se ti hanno fregato lo scooter o sentirsi domandare perché si è andati dai carabinieri quando bastava rivolgersi alla persona giusta (cito esempi di vita quotidiana di un caro amico). Ecco, forse mettere in luce tutto questo, quanto meno, può contribuire a fare giustizia di certe visioni un pò frettolose del problema molto diffuse in aree dove il problema non c'è.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
diciamo che hai posto un problema a cui io non riesco a dare risposta, perchè si dovrebbe delegare il cinema di farsi mezzo di denuncia? Certo è un media diffuso e se io sono un regista che voglio farmi voce di un problema sono liberissimo di farlo e il risultato almeno nel caso di "gomorra" puo anche essere discreto, se si analizza il progetto però e si comincia a guardarlo su altri aspetti troviamo che molti attori non sono attori (cosa diffusa nel cinema italiano) e che molto probabilmente promossi a tali da organizzazioni di dubbia qualità e provenienza, mazzette deputate a saziare la fame delle stesse persone che si dovrebbero demonizzare, messaggio veicolato in modo contorto, e poi permettimi di chiederti: adesso che sei a conoscenza di queste realtà cosa è veramente cambiato in te se non la repulsione verso il sud Italia (non è riferito a te soggetto ma in generale)? Credo infatto che film del genere infanghino ulteriormente l'immagine di una nazione e contribuiscano al divario nord/sud, quindi come vedi siamo al paradosso tiotale: un film che invece di essere di utilità per risolvere un problema diventa alfiere distopico di un malessere.
dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
Da siciliana, e quindi da persona che vive a stretto contatto con questi fenomeni, posso dire che capisco perfettamente il discorso che fa Dino, ma che condivido il pensiero di Cuore di Tenebra. Ho visto tanta esaltazione nei ragazzini dopo la fiction "Il capo dei capi", sulla biografia di Totò Riina; eppure sono ancora convinta che certe cose vadano denunciate, raccontate, mostrate; qualche anno fa parlavo con un'amica genovese e mi sono stupita nel vedere la sua incredulità quando le raccontavo cosa significa vivere con la malavita, quella vera, che intossica ogni aspetto della tua quotidianità, anche quando vivi in un quartiere residenziale, anche quando non abitano nel palazzo accanto al tuo.
Non so com'è stato trasposto su film, ma nel libro non ho ritrovato nulla dell'epica mafiosa di stampo americano (al contrario della fiction su Riina); al contrario ho trovato un racconto fedele e onesto nel descrivere un mondo che spesso si crede solo di conoscere.
Non so com'è stato trasposto su film, ma nel libro non ho ritrovato nulla dell'epica mafiosa di stampo americano (al contrario della fiction su Riina); al contrario ho trovato un racconto fedele e onesto nel descrivere un mondo che spesso si crede solo di conoscere.
alux- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
ecco, su questo non sono affatto d'accordo, perdonami ma è lo stesso discorso che faceva l'ex premier proprio riguardo Gomorra. La conoscenza è l'unico strumento per capire un fenomeno e cercare di opporvisi; nascondere lo sporco sotto il tappeto non serve a nulla, è ciò che la malavita auspica per continuare a muoversi indisturbata. Sapere come funzionano le cose, anche quando non servisse a debellare il fenomeno, ci aiuterebbe quantomeno a capire cosa si muove intorno a noi.dino75 ha scritto: Credo infatto che film del genere infanghino ulteriormente l'immagine di una nazione e contribuiscano al divario nord/sud, quindi come vedi siamo al paradosso tiotale: un film che invece di essere di utilità per risolvere un problema diventa alfiere distopico di un malessere.
alux- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
italiano mafia, pizza, mandolino, vogliamo aggiungere ancora?
dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
La soluzione non è e non può essere smettere di parlarne. Un fenomeno non si combatte facendo finta che non esista; so che al nord e all'estero la nostra immagine è stereotipata, ma la colpa non è certo dei libri o dei film di denuncia.
alux- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
A me, onestamente, Gomorra ha fatto un effetto strano; cioè, mi sembrava che venissero esaltate le gerarchie mafiose, capaci di creare una rete di controllo assoluto ed infrangibile sulla vita della popolazione del Sud-Italia. Come a dire "E' un sistema impenetrabile, indistruttibile, invincibile". Mi sembra assurdo che questo effetto fosse nelle intenzioni di Garrone, però mi è passato più questo che un'effettiva denuncia
Saix91- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: ..e al cinema vacci tu...
Saix91 ha scritto:A me, onestamente, Gomorra ha fatto un effetto strano; cioè, mi sembrava che venissero esaltate le gerarchie mafiose, capaci di creare una rete di controllo assoluto ed infrangibile sulla vita della popolazione del Sud-Italia. Come a dire "E' un sistema impenetrabile, indistruttibile, invincibile". Mi sembra assurdo che questo effetto fosse nelle intenzioni di Garrone, però mi è passato più questo che un'effettiva denuncia
E' la realtà ed è una denuncia non una esaltazione.
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
Yes Minister!
Amantide_Religiosa- Moderatore
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