LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
io mi vegognavo ad ammetterlo...xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Cuore, per favore, puoi scrivere con un carattere più grande? Non riesco a leggerti!
quoto. dimentichi l'età media di questo forum!!!!

bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
io ci vedo bene, ma odio leggere le cose piccolebellaprincipessa ha scritto:io mi vegognavo ad ammetterlo...xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Cuore, per favore, puoi scrivere con un carattere più grande? Non riesco a leggerti!
quoto. dimentichi l'età media di questo forum!!!!

Gaufre- Forum Expatriée
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Non ho letto quasi un casso...
Ma così, a naso... e per mera provocazione
butto lì anche un
Bisogna assolutamente distinguere fra cultura e nozionismo, perché la cultura non è fatta solo di nozioni e le nozioni non portano alla vera cultura.
Adesso scusate... ho un bel libro che mi attende, i miei gatti da coccolare, tanto lavoro da fare, e, dulcis in FINDUS (
), cercherò di rimediare una trombata per stasera.
Processo di "disintossicazione FattoreICS" on.

Ma così, a naso... e per mera provocazione

Bisogna assolutamente distinguere fra cultura e nozionismo, perché la cultura non è fatta solo di nozioni e le nozioni non portano alla vera cultura.

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Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
provocatrice..... 

xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Difficile non essere d'accordo... con tutto 

Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Cuore di Tenebra ha scritto:ForsesiForseno ha scritto:Cuore di Tenebra ha scritto:Ok, visto che tanto sono uno degli stronzi saccenti (che accoglienza, dopo quasi tre mesi di assenza), andiamo fino in fondo. Il problema, Ciprea, non è la leggerezza - cosa c'è che infonde più leggerezza nell'animo della musica? -, il problema sono le persone, tante persone, che non riuscendo a venire a patti con la propria ignoranza scaricano la loro bile su chi è meno ignorante di loro, e interpretano la libertà di espressione come libertà di scrivere ogni puttanata che passa per la testa senza prendersi il disturbo di argomentarla, nè tanto meno di risponderne quando qualcuno fa osservare, argomenti alla mano, che di puttanata si tratta. Chiunque qui dentro mi è testimone che, ogniqualvolta la discussione è stata sul piano del gusto, non sono mai entrato in polemica con nessuno: e mica perchè non ne ho uno mio, ma perchè ognuno ha diritto ai propri e, se per vicende della vita non si ha avuto modo di farli crescere o ampliarli, non è mica colpa di nessuno. MA quando si pretende di entrare in meriti che hanno, piaccia o meno, delle loro regole che o si sanno o non si sanno (e saperle no vuol dire leggerle su wikipedia), allora se si parla si risponde di ciò che si dice. In primo luogo delle cazzate. Ma questa banale regola - di VITA, non di forum - irrita.
Nel topic sul plagio ho letto, sia da parte dei pro che dei contro, delle sciocchezze musicali che equivarrebbero a presentarsi a un esame di letteratura italiana farfugliando solo consonanti. Ma siccome "tanto la musica è musica e tutti abbiamo le orecchie" ognuno può avventurarsi nell'analisi di un frammento, per giunta incomprensibile, quando commissioni di professionisti esperti stanno magari settimane su un brano per capire se di plagio si tratta o no. Ridicolo. E a questo punto esasperante.
secondo me sei talmente intelligente che non credi nemmeno tu a quello che scrivi. Sei sicuro di volertela sbrigare così? Guarda che il problema principale di una non comprensione è proprio non mettere in dubbio le proprie certezze.
È vero quello che dici, ho letto da te discorsi onesti sul gusto ... ti ricorderò anche qualcosa che tu scrivevi e che mi è rimasto impresso (nel bene e nel male).
Durante xfactor eri solito chiedere una argomentazione a quanti si confrontassero con te. Questo tuo invito ad "argomentare" l'ho trovato sempre un ottimo modo per incoraggiare le persone ad esprimersi.
Però, anche qui, dipende come lo fai. A volte quel tuo sano invito, ripetuto anche a dispetto di una argomentazione può essere sembrato un modo di annullare quella argomentazione. Torniamo sempre al discorso di come e quando si possono dire determinate cose.
Il come e il quando possono dare un connotato opposto ad una stessa espressione
Ti confermo assolutamente che ci credo, fatta la ovvia tara delle estremizzazioni che tutte le opinioni generali, e non su singoli episodi o persone, inevitabilmente comportano. Diversamente non lo avrei scritto. Il che non significa ritenersi/mi esenti da errori di comunicazione; e riprendo proprio l’esempio che hai fatto tu a proposito delle argomentazioni. Se nel corso di uno scambio si ripropone più volte una argomentazione tecnicamente errata, e l'interlocutore insiste testardamente, dopo aver spiegato PERCHE’ è errata, due sono le alternative: o continuare a ribadire che è errata (comportamento che correttamente mi attribuisci), oppure passare alle vie di fatto e dire all’interlocutore che non è in grado di esprimere un parere a ragion veduta sull’argomento in questione perché non ne ha le basi. Personalmente propendo per la prima alternativa perché trovo la seconda, quella si, spocchiosa e supponente (ma solo nei modi) benché vera. Il che, va da sé, non mi esenta dal poter incorrere a volte in risposte taglienti perché A) ho il mio carattere, che non nego (anzi ne vado orgoglioso), B) Sono un essere umano e a volte perdo la pazienza, C) a volte hai davanti degli specialisti nel tirartele fuori. Detto questo, vorrei di grazia sapere perché dovrei maneggiare con cura chiunque mi si pari davanti a dire la prima cazzata che gli passa per la testa, e invece sopportare sempre con pelle da rinoceronte e senza fare un plissè chi mi da dello spocchioso, dell’arrogante, del supponente, del saccente. O chi organizza coalizioni per ignorarmi (magari lo avessero fatto, detto per inciso). Specie considerando che chi ha davvero avuto voglia di confrontarsi con me in genere alla fine ne è uscito con un’ opinione del tutto opposta (ringrazio chi ha voluto ricordarlo). Magari pensando che sono un cacacazzo – il che mi sta benissimo: lo sono -, ma non uno spocchioso arrogante.
Tutto giusto, mi trovi d'accordo sulla tua esposizione dei fatti, prendendo in considerazione un tipo di piega, presa per una data situazione. Adesso però mi potresti spiegare (sempre se ne hai voglia), qual'è la reazione nel caso in cui l'altra persona argomenti in modo esauriente. Per quanto abbia memoria e sia estimatore di questo forum da molto tempo, non sarei capace di andarti a ripescare degli esempi nel concreto. Però a volte il problema si è creato anche tra due persone che le argomentazioni le avevano date.
Per quanto riguarda il resto, posso capire il tuo fastidio nel venire etichettato in un certo modo. Ma non vedo il problema, io da quando sono entrato qui sai quante etichette mi ritrovo? Fino a due giorni fa c'erano persone che volutamente saltavano i miei quote anche se dovevano rispondere allo stesso intervento. Addirittura sono stato accusato, dopo meno di 24 ore, di essere un troll ... pazienza, uno se ne fa una ragione, ricordandosi perfettamente chi è, cosa vuole dire e prima o poi le persone una idea più accurata se la fanno ... o magari non se la faranno mai. Guarda Bea, da settembre che leggo penso le sia stato detto un po' di tutto e, se non ricordo male, non mi sembra che molta gente abbia compreso sempre i suoi interventi, esattamente come è stata male interpretata ieri (e le persone erano totalmente diverse). Le incomprensioni ci sono sempre, questo mondo è virtuale e il tuo disagio può essere comune a tutti noi che possiamo essere mal compresi. Non ne farei un dramma
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
mi prudevano i diti da un po'... volevo anch'io sottolineare la differenza tra "cultura" ed "erudizione", solo che non volevo "buttarla li" come provocazione ma sviluppare un discorso introno a questa dicotomia. Ci devo pensare...Bea ha scritto:Non ho letto quasi un casso...![]()
Ma così, a naso... e per mera provocazionebutto lì anche un
Bisogna assolutamente distinguere fra cultura e nozionismo, perché la cultura non è fatta solo di nozioni e le nozioni non portano alla vera cultura.![]()
Adesso scusate... ho un bel libro che mi attende, i miei gatti da coccolare, tanto lavoro da fare, e, dulcis in FINDUS (), cercherò di rimediare una trombata per stasera.
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Buona "disintossicazione" Bea!

- Spoiler:
- leggi: buona
!!!
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
xenas ha scritto:provocatrice.....


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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
bellaprincipessa ha scritto:mi prudevano i diti da un po'... volevo anch'io sottolineare la differenza tra "cultura" ed "erudizione", solo che non volevo "buttarla li" come provocazione ma sviluppare un discorso introno a questa dicotomia. Ci devo pensare...Bea ha scritto:Non ho letto quasi un casso...![]()
Ma così, a naso... e per mera provocazionebutto lì anche un
Bisogna assolutamente distinguere fra cultura e nozionismo, perché la cultura non è fatta solo di nozioni e le nozioni non portano alla vera cultura.![]()
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Buona "disintossicazione" Bea!![]()
- Spoiler:
leggi: buona!!!
e magari si potessere leggere qualcosa in tal senso, la volontà di capire c'è (almeno da parte mia)
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
immagino che tu stia seguendo il consiglio di MambuBea ha scritto:Non ho letto quasi un casso...![]()
Ma così, a naso... e per mera provocazionebutto lì anche un
Bisogna assolutamente distinguere fra cultura e nozionismo, perché la cultura non è fatta solo di nozioni e le nozioni non portano alla vera cultura.![]()
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Gaufre- Forum Expatriée
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
un esempio scemo?
il mio prof di statistica diceva testualmente:
"non me ne frega un cazzo se nn sai le formule a memoria l'importante è se sai dove e quando applicarle"
il mio prof di statistica diceva testualmente:
"non me ne frega un cazzo se nn sai le formule a memoria l'importante è se sai dove e quando applicarle"
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
ForsesiForseno ha scritto:bellaprincipessa ha scritto:mi prudevano i diti da un po'... volevo anch'io sottolineare la differenza tra "cultura" ed "erudizione", solo che non volevo "buttarla li" come provocazione ma sviluppare un discorso introno a questa dicotomia. Ci devo pensare...Bea ha scritto:Non ho letto quasi un casso...![]()
Ma così, a naso... e per mera provocazionebutto lì anche un
Bisogna assolutamente distinguere fra cultura e nozionismo, perché la cultura non è fatta solo di nozioni e le nozioni non portano alla vera cultura.![]()
Adesso scusate... ho un bel libro che mi attende, i miei gatti da coccolare, tanto lavoro da fare, e, dulcis in FINDUS (), cercherò di rimediare una trombata per stasera.
Processo di "disintossicazione FattoreICS" on.
Buona "disintossicazione" Bea!![]()
- Spoiler:
leggi: buona!!!
e magari si potessere leggere qualcosa in tal senso, la volontà di capire c'è (almeno da parte mia)
Cultura e coltura hanno la stessa radice. Parlo, oltre che di radice linguistica, anche "fattuale".
Coltivare significa piantare, far crescere, curare, proteggere, cogliere i frutti...
Sta tutto qui...
Coloro che hanno una "cultura" non solo conoscono gli argomenti (nozioni), ma li interiorizzano, li elaborano e rielaborano, li connettono tra di loro, li trasmettono, li arricchiscono...
La cultura per me é simile alla rete neuronale del cervello che lavora in parallelo tramite le sinapsi... le connessioni sono i vari elementi, le sinapsi gli snodi di rielaborazione...
Uff, io non sono brava dal punto di vista didattico (so cosa penso ma fatico a trasmetterlo in modo chiaro, anche questa é una "dote" non da tutti).
L'erudizione é semplicemente la somma delle nozioni. Ci sono persone, a mio avviso, eruditissime, enciclopediche ma che non rielaborano, non connettono gli elementi, non li fanno vivere.
Vi faccio un esempio pratico (che io terra terra sono!):
al liceo avevo una professoressa di letteratura italiana, e latino (liceo scientifico) che per me é stata una "mentore". Faceva lezione di letteratura latina, italiana e storia del cinema in parallelo. Analizzavamo Lepardi, Ovidio e Kubrick contemporaneamente... ci spronava ai collegamenti interdisciplinari e inter-epocali...
Naturalmente alla maturità portai italiano (avevo voti altissimi). Mi capito' un'esaminatrice che, non appena cominciai ad analizzare la poesia in questione (perdonatemi ma non so più quale fosse) mi chiese: "lasci perdere le analisi, mi dica il sottotitolo in latino, i vari anni di pubblicazione e mi citi i pricipali critici".
Io rimasi muta...
l'esame ando' benino, non portai mai a casa il famoso 60 ma un dignitoso 53...
Ecco per me questo esempio spiega bene quale sia il mio concetto di cultura e di erudizione/nozionismo.
E spiega il perché io mi sia tanto interessata a questo forum.
Sono qui per chiarire perché sono sicura che ce ne sarà bisogno!

Ultima modifica di bellaprincipessa il Gio 25 Feb 2010, 16:35 - modificato 1 volta.
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
ForsesiForseno ha scritto: Tutto giusto, mi trovi d'accordo sulla tua esposizione dei fatti, prendendo in considerazione un tipo di piega, presa per una data situazione. Adesso però mi potresti spiegare (sempre se ne hai voglia), qual'è la reazione nel caso in cui l'altra persona argomenti in modo esauriente. Per quanto abbia memoria e sia estimatore di questo forum da molto tempo, non sarei capace di andarti a ripescare degli esempi nel concreto. Però a volte il problema si è creato anche tra due persone che le argomentazioni le avevano date.
Per quanto riguarda il resto, posso capire il tuo fastidio nel venire etichettato in un certo modo. Ma non vedo il problema, io da quando sono entrato qui sai quante etichette mi ritrovo? Fino a due giorni fa c'erano persone che volutamente saltavano i miei quote anche se dovevano rispondere allo stesso intervento. Addirittura sono stato accusato, dopo meno di 24 ore, di essere un troll ... pazienza, uno se ne fa una ragione, ricordandosi perfettamente chi è, cosa vuole dire e prima o poi le persone una idea più accurata se la fanno ... o magari non se la faranno mai. Guarda Bea, da settembre che leggo penso le sia stato detto un po' di tutto e, se non ricordo male, non mi sembra che molta gente abbia compreso sempre i suoi interventi, esattamente come è stata male interpretata ieri (e le persone erano totalmente diverse). Le incomprensioni ci sono sempre, questo mondo è virtuale e il tuo disagio può essere comune a tutti noi che possiamo essere mal compresi. Non ne farei un dramma
No no no, attenzione a non mischiare le cose. Sulle valutazioni tecniche ben difficilmente (mi verrebbe da dire quasi mai) esistono due argomentazioni alternative e opposte. Un progressione armonica è una progressione armonica, una scala misolidia è una scala misolidia, un’armonizzazione in scala minore è un’armonizzazione in scala minore, e non ci sono cazzi. Punto. Il resto sono gusti diversi, e magari anche letture diverse dovute a una diversa sensibilità musicale; nel qual caso non necessariamente si deve arrivare a una sintesi concorde, anzi al contrario. Ma su questo, come tu stesso mi hai riconosciuto, non ho mai fatto guerre con nessuno.
Veniamo invece alle etichette. Personalmente, del fatto che mi vengano affibiate, di per sé – pardon mon francais – non me ne frega un cazzo fritto: problemi di chi ragiona sul serio per etichette. MA quando le etichette vengono affibiate per sostenere che nel forum manca la libertà d’espressione (minchiata numero uno), che si viene ghettizzati (minchiata numero due), o che bisogna ostracizzare singoli forumer (minchiata numero tre), quando è evidente che, se un problema c’è, è che questo forum mese dopo mese ha assunto tutte le fattezze di un fan club, anche per alcune scelte di amministrazione a mio avviso errate – senza offesa, Bea e Canta, sapete come la penso e ve l’ho anche detto – allora le etichette non mi stanno più bene. Questo è quanto
Ultima modifica di Cuore di Tenebra il Gio 25 Feb 2010, 16:37 - modificato 3 volte.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
bellaprincipessa ha scritto:personalmente trovo che la partecipazione di persone con competenze "tecniche" (termine usato in senso lato) diverse sia il punto di forza di questo forum. Da quando sono emigrata (non ho la fortuna di gaufre), vivo in una zona ad altissima concentrazione di "capitali" ma a bassa concentrazione di cultura. Mi spiego, (che poi gaufre mi cazzia!), coloro che vengono a vivere in questa zona ci vengono per l'aria buona e per la convenienza economica, non per arricchirsi culturalmente (il che non esclude che ci siano manifestazioni culturali intendiamoci, io parlo della media delle persone che vivono qui). Tra l'altro, da quando ho i bambini, ho meno possibilità di uscire, e quindi di andare a cinema, mostre, concerti, etc...
Tutto questo epr dire che da alcuni anni avevo l'impressione che il mio cervello si stesse atrofizzando, mentre da quando frequesto questo forum ho ripreso ad ossigenarlo abbondantemente.
Questo non significa che io capisca, interiorizzi, metabolizzi, ricordi, sfrutti, tutto quello che leggo, pero' a volte esco da qui con l'impressione di essere una pianta che é appena stata annaffiata.
Quando posso intervengo e cerco di interagire, come ho detto da alcuni anni sono taglata fuori e quindi ho molte lacune (aumentate dalla mia memoria a groviera!), pero' questo non mi impedisce di apprezzare chi cerca di spiegare argomenti anche difficili, ci "perde" tempo (abbiamo tutti una vita) per scrivere cose ad uso e consumo degli altri, con l'intento di far passare alcuni concetti. Cavolo! Ho sentito più volte attaccare, ad es. Lucadev. scusate ma adesso sono un po' stufa e lo difendo pubblicamente. Quando non c'é tanti lo invocano (ha una oggettiva competenza musicale), quando c'é e si fa il "mazzo", spesso usando parecchio tempo della sua vita, per cercare di raccontare in parole semplici (ok non sempre ci riesce, pero' non ha mai rifiutato una spiegazione) alcune cose, poi viene tacciato di essere una "sborone", "prolisso", "polemico"... e lui, giustamente, si rompe le balls.
Risultato, mi dite chi ci guadagna? forse lui più tempo libero ma noi? Questo non lo capisco proprio. E lo stesso dioscorso vale per molti altri. Che poi, sul topic del fumetto (un'altro esempio) si insaurino alcuni discorsi a due super specifici, da estimatori di un certo genere, dà fastidio? Impedisce di goderne (se si vuole) o di leggere altro?
Cazzo (e mo' ci vuole), qui dentro abbiamo gente con delle teste (e delle palle) gosse come una casa e questa non viene vista come una risorsa?
Scusate ma allora io non vengo dallo stesso pianeta.

miniatina- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
bellaprincipessa ha scritto:
cultura e coltura hanno la stessa radice. Parlo, oltre che di radice linguistica, anche "fattuale".
Coltivare significa piantare, far crescere, curare, proteggere, cogliere i frutti...
Sta tutto qui...
Coloro che hanno una "cultura" non solo conoscono gli argomenti (nozioni), ma li interiorizzano, li elaborano e rielaborano, li connettona tra di loro, li trasmettono, li arricchiscono...
La cultura per me é simile alla rete neuronale del cervello che lavora in parallelo tramite le sinapsi... le connessioni sono i vari elementi, le sinapsi gli snodi di rielaborazione...
Uff, io non sono brava dal punto di vista didattico (so cosa penso ma fatico a trasmetterlo in modo chiaro, anche questa é una "dote" non da tutti).
L'erudizione é semplicemente la somma delle nozioni. Ci sono persone, a mio avviso, eruditissime, enciclopediche ma che non rielaborano, non connettono gli elemnti, non li fanno vivere.
Vi faccio un esempio pratico (che io terra terra sono!):
al liceo avevo una professoresso di letteratura italiana, e latino (liceo scientifico) che per me é stata una "mentore". Faceva lezione di letteratura latina, italiana e stroia del cinema in parallelo. Analizzavamo Lepardi, Ovidio e Kubrick contemporaneamente... ci spronava ai collegamenti interdisciplinari e inter-epocali...
Naturalmente alla maturità portai italiano (avevo voti altissimi). Mi capito' un'esaminatrice che, non appena cominciai ad analizzare la poesia in questione (perdonatemi ma non so più quale fosse) mi chiese: "lasci perdere le analisi, mi dica il sottotitolo in latino, i vari anni di pubblicazione e mi citi i pricipali critici".
Io rimasi muta...
l'esame ando' benino, non portai mai a casa il famoso 60 ma un dignitoso 53...
Ecco per me questo esempio spiega bene quale sia il mio concetto di cultura e di erudizione/nozionismo.
E spiega il perché io mi sia tanto interessata a questo forum.
Sono qui per chiarire perché sono sicura che ce ne sarà bisogno!
Sì: ne vorrei sapere di più su questa "professoresso" che faceva lezioni di "stroia"

mariele4ever- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
mariele4ever ha scritto:bellaprincipessa ha scritto:
cultura e coltura hanno la stessa radice. Parlo, oltre che di radice linguistica, anche "fattuale".
Coltivare significa piantare, far crescere, curare, proteggere, cogliere i frutti...
Sta tutto qui...
Coloro che hanno una "cultura" non solo conoscono gli argomenti (nozioni), ma li interiorizzano, li elaborano e rielaborano, li connettona tra di loro, li trasmettono, li arricchiscono...
La cultura per me é simile alla rete neuronale del cervello che lavora in parallelo tramite le sinapsi... le connessioni sono i vari elementi, le sinapsi gli snodi di rielaborazione...
Uff, io non sono brava dal punto di vista didattico (so cosa penso ma fatico a trasmetterlo in modo chiaro, anche questa é una "dote" non da tutti).
L'erudizione é semplicemente la somma delle nozioni. Ci sono persone, a mio avviso, eruditissime, enciclopediche ma che non rielaborano, non connettono gli elemnti, non li fanno vivere.
Vi faccio un esempio pratico (che io terra terra sono!):
al liceo avevo una professoresso di letteratura italiana, e latino (liceo scientifico) che per me é stata una "mentore". Faceva lezione di letteratura latina, italiana e stroia del cinema in parallelo. Analizzavamo Lepardi, Ovidio e Kubrick contemporaneamente... ci spronava ai collegamenti interdisciplinari e inter-epocali...
Naturalmente alla maturità portai italiano (avevo voti altissimi). Mi capito' un'esaminatrice che, non appena cominciai ad analizzare la poesia in questione (perdonatemi ma non so più quale fosse) mi chiese: "lasci perdere le analisi, mi dica il sottotitolo in latino, i vari anni di pubblicazione e mi citi i pricipali critici".
Io rimasi muta...
l'esame ando' benino, non portai mai a casa il famoso 60 ma un dignitoso 53...
Ecco per me questo esempio spiega bene quale sia il mio concetto di cultura e di erudizione/nozionismo.
E spiega il perché io mi sia tanto interessata a questo forum.
Sono qui per chiarire perché sono sicura che ce ne sarà bisogno!
Sì: ne vorrei sapere di più su questa "professoresso" che faceva lezioni di "stroia"




p.s. ho corretto i refusi!
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Peccatobellaprincipessa ha scritto:mariele4ever ha scritto:bellaprincipessa ha scritto:
cultura e coltura hanno la stessa radice. Parlo, oltre che di radice linguistica, anche "fattuale".
Coltivare significa piantare, far crescere, curare, proteggere, cogliere i frutti...
Sta tutto qui...
Coloro che hanno una "cultura" non solo conoscono gli argomenti (nozioni), ma li interiorizzano, li elaborano e rielaborano, li connettona tra di loro, li trasmettono, li arricchiscono...
La cultura per me é simile alla rete neuronale del cervello che lavora in parallelo tramite le sinapsi... le connessioni sono i vari elementi, le sinapsi gli snodi di rielaborazione...
Uff, io non sono brava dal punto di vista didattico (so cosa penso ma fatico a trasmetterlo in modo chiaro, anche questa é una "dote" non da tutti).
L'erudizione é semplicemente la somma delle nozioni. Ci sono persone, a mio avviso, eruditissime, enciclopediche ma che non rielaborano, non connettono gli elemnti, non li fanno vivere.
Vi faccio un esempio pratico (che io terra terra sono!):
al liceo avevo una professoresso di letteratura italiana, e latino (liceo scientifico) che per me é stata una "mentore". Faceva lezione di letteratura latina, italiana e stroia del cinema in parallelo. Analizzavamo Lepardi, Ovidio e Kubrick contemporaneamente... ci spronava ai collegamenti interdisciplinari e inter-epocali...
Naturalmente alla maturità portai italiano (avevo voti altissimi). Mi capito' un'esaminatrice che, non appena cominciai ad analizzare la poesia in questione (perdonatemi ma non so più quale fosse) mi chiese: "lasci perdere le analisi, mi dica il sottotitolo in latino, i vari anni di pubblicazione e mi citi i pricipali critici".
Io rimasi muta...
l'esame ando' benino, non portai mai a casa il famoso 60 ma un dignitoso 53...
Ecco per me questo esempio spiega bene quale sia il mio concetto di cultura e di erudizione/nozionismo.
E spiega il perché io mi sia tanto interessata a questo forum.
Sono qui per chiarire perché sono sicura che ce ne sarà bisogno!
Sì: ne vorrei sapere di più su questa "professoresso" che faceva lezioni di "stroia"![]()
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p.s. ho corretto i refusi!

Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
dopo giornate intere passate a fare calcoli, controlli, occuparmi di cose tecniche e cose amministrative
vengo qui vi leggo e vi dico.....viva l'ignoranza.....non voglio pensare a niente solo ....ridere e scherzare
a proposito questo per me e' un forum bellissimo
e secondo me questo e' dovuto alla gente che ci sta'
punto e stop.....e sti cazzi
vengo qui vi leggo e vi dico.....viva l'ignoranza.....non voglio pensare a niente solo ....ridere e scherzare
a proposito questo per me e' un forum bellissimo
e secondo me questo e' dovuto alla gente che ci sta'
punto e stop.....e sti cazzi
Dylan67- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
certo! comunque io, oltre che ridere e scherzare, ho voglia anche di arricchirmi e qui si ha un po' di tutto!Dylan67 ha scritto:dopo giornate intere passate a fare calcoli, controlli, occuparmi di cose tecniche e cose amministrative
vengo qui vi leggo e vi dico.....viva l'ignoranza.....non voglio pensare a niente solo ....ridere e scherzare
a proposito questo per me e' un forum bellissimo
e secondo me questo e' dovuto alla gente che ci sta
punto e stop.....e sti cazzi
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
per questo esistono gli argomenti diversi!!!!! e qui si dovrebbe parlare della culturaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
a domani gentaglia

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xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Dylan67 ha scritto:viva l'ignoranza


Scusa dylan, ma dissento. Leggerezza sì, è la leggerezza che serve a staccare la spina... non l'ignoranza: l'ignoranza serve solo a chi ti vuole manipolare.

OT: Posso andarmene per una giornata e sperare di non ritrovare un puttanaio


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Se vuoi perdere la fede diventa amico di un prete.
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Bea ha scritto:
OT: Posso andarmene per una giornata e sperare di non ritrovare un puttanaioe gente che si salta alla gola?
scordatelo

xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?

no generale stai al tuo posto avanti savoia!
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Bea ha scritto:...
OT: Posso andarmene per una giornata e sperare di non ritrovare un puttanaioe gente che si salta alla gola?
Addirittura una giornata intera!!!

- Spoiler:
- Allora hai rimediato più di una semplice trombata
mariele4ever- Utente Colonna: 2001-5000 post
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