LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
+27
valestella817
Amantide_Religiosa
dada
ubik
floppy
Bess
morgan4ever
Dylan67
mariele4ever
miniatina
Violatrix
nonhol'età
athelas
Cantastorie
giops
mambu
Ciprea*
alexcda
Cuore di Tenebra
bellaprincipessa
fear-of-the-dark
lepidezza
Gaufre
janelle
Ghinda
xenas
ForsesiForseno
31 partecipanti
Pagina 13 di 13
Pagina 13 di 13 • 1, 2, 3 ... 11, 12, 13
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
eh bella domanda....ForsesiForseno ha scritto:
stessa impressione :sorriso4: seppur basata su pochi elementi
invece ti volevo chiedere una spiegazione su quello che hai detto a proposito della mancanza di idee. Ad esempio in televisione, secondo te, c'è una effettiva mancanza di idee o c'è una volontà di non farne uso, per esigenze di altro tipo (ad esempio di mercato)?

Meglio restare nella stasi.
Ultima modifica di fear-of-the-dark il Ven 26 Feb 2010, 18:46 - modificato 1 volta.
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 12575
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
le idee nella nostra tv sono monopolio della agenzia stefani!
sono idee tutt'altro che sottovalutabili..anzi sono il frutto di mc luhan e foucoult asservito al marketing e al potere.
quindi si ci sono e sono usate CONTRO di noi!
sono idee tutt'altro che sottovalutabili..anzi sono il frutto di mc luhan e foucoult asservito al marketing e al potere.
quindi si ci sono e sono usate CONTRO di noi!
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Eh Lepi, citare la Stefani è un tocco di fioretto... complimenti 

Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
- Messaggi : 4069
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
e infatti lepi non sono idee , sono proclami, solo proclami...lepidezza ha scritto:le idee nella nostra tv sono monopolio della agenzia stefani!
sono idee tutt'altro che sottovalutabili..anzi sono il frutto di mc luhan e foucoult asservito al marketing e al potere.
quindi si ci sono e sono usate CONTRO di noi!

fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 12575
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Aggiungo questo a quello che ho scritto nel mio intervento precedente: in un mio post nel topic: "la pancia la testa.....ecc ecc" avevo parlato di differenti tipologie di artisti che poi possono essere visti come diverse tipologie di esseri umani. Ecco: un altro motivo di incomprensioni è che, per esempio un tipo "di testa" ha più difficoltà a comunicare con un tipo "di pancia" e viceversa.
In quest'ottica la cultura non c'entra proprio nulla, quindi la questione sollevata nel topic, secondo me, non è posta nel modo corretto: il titolo non è chiaro e le prime righe del post di apertura rendono già il tema ambiguo:
Mi scuso subito per l'apertura di questo thread, ma ritenevo importante aprire un dibattito che sembra essere uno dei motivi di incomprensione. Ritengo che possa essere utile per tutti, per cercare di capire quanto la comunicazione tra un gruppo di persone possa essere influenzata, nel bene e nel male, in base all'uso che si può fare della propria cultura personale, della preparazione, di una proprietà di linguaggio.
Ho messo in grassetto le cose che dovrebbero essere pertinenti al topic ma leggendo la discussione mi pare che non siano uscite in modo così chiaro, tant'è che ognuno ha dato la sua interpretazione al tema del topic, o sbaglio ?
In quest'ottica la cultura non c'entra proprio nulla, quindi la questione sollevata nel topic, secondo me, non è posta nel modo corretto: il titolo non è chiaro e le prime righe del post di apertura rendono già il tema ambiguo:
Mi scuso subito per l'apertura di questo thread, ma ritenevo importante aprire un dibattito che sembra essere uno dei motivi di incomprensione. Ritengo che possa essere utile per tutti, per cercare di capire quanto la comunicazione tra un gruppo di persone possa essere influenzata, nel bene e nel male, in base all'uso che si può fare della propria cultura personale, della preparazione, di una proprietà di linguaggio.
Ho messo in grassetto le cose che dovrebbero essere pertinenti al topic ma leggendo la discussione mi pare che non siano uscite in modo così chiaro, tant'è che ognuno ha dato la sua interpretazione al tema del topic, o sbaglio ?
Ospite- Ospite
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Lucadev ha scritto:Aggiungo questo a quello che ho scritto nel mio intervento precedente: in un mio post nel topic: "la pancia la testa.....ecc ecc" avevo parlato di differenti tipologie di artisti che poi possono essere visti come diverse tipologie di esseri umani. Ecco: un altro motivo di incomprensioni è che, per esempio un tipo "di testa" ha più difficoltà a comunicare con un tipo "di pancia" e viceversa.
In quest'ottica la cultura non c'entra proprio nulla, quindi la questione sollevata nel topic, secondo me, non è posta nel modo corretto: il titolo non è chiaro e le prime righe del post di apertura rendono già il tema ambiguo:
Mi scuso subito per l'apertura di questo thread, ma ritenevo importante aprire un dibattito che sembra essere uno dei motivi di incomprensione. Ritengo che possa essere utile per tutti, per cercare di capire quanto la comunicazione tra un gruppo di persone possa essere influenzata, nel bene e nel male, in base all'uso che si può fare della propria cultura personale, della preparazione, di una proprietà di linguaggio.
Ho messo in grassetto le cose che dovrebbero essere pertinenti al topic ma leggendo la discussione mi pare che non siano uscite in modo così chiaro, tant'è che ognuno ha dato la sua interpretazione al tema del topic, o sbaglio ?
sì, credo che nessuno abbia ben capito la natura di questo topic... il titolo è generico e il post introduttivo parecchio nebuloso
Gaufre- Forum Expatriée
- Messaggi : 9992
Data d'iscrizione : 22.11.09
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
fear-of-the-dark ha scritto:eh bella domanda....ForsesiForseno ha scritto:
stessa impressione :sorriso4: seppur basata su pochi elementi
invece ti volevo chiedere una spiegazione su quello che hai detto a proposito della mancanza di idee. Ad esempio in televisione, secondo te, c'è una effettiva mancanza di idee o c'è una volontà di non farne uso, per esigenze di altro tipo (ad esempio di mercato)?non saprei...probabilmente portare avanti le proprie idee può essere compromettente. Cioè rendere note le proprie idee, giuste o sbagliate che siano, comporta il prendere una posizione e questo porta con sè un elevato grado di rischio. Non tutti , per natura o per condizione , sono diposti a rischiare allo stesso modo.Ad esempio, parlando di televisione , in questo momento storico italiano, portare delle idee potrebbe anche comportare l'esclusione dalla televisione stessa, l'emarginazione e l'impossibilità di lavorare. Inoltre , come abbiamo potuto vedere anche con il caso morgan, il nostro sistema mediatico versa in condizioni di " precaria libertà " , quindi le proprie idee potrebbero essere facilmente manipolate da chi è ai vertici del sisitema. Se poi chi è ai vertici del sistema è anche ai vertici del paese, il dado è tratto: portare idee nuove è destabilizzante per il potere , di conseguenza per la televisione.
Meglio restare nella stasi.
mi sa che hai ragione

ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
- Messaggi : 1390
Data d'iscrizione : 05.02.10
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Lucadev ha scritto:Aggiungo questo a quello che ho scritto nel mio intervento precedente: in un mio post nel topic: "la pancia la testa.....ecc ecc" avevo parlato di differenti tipologie di artisti che poi possono essere visti come diverse tipologie di esseri umani. Ecco: un altro motivo di incomprensioni è che, per esempio un tipo "di testa" ha più difficoltà a comunicare con un tipo "di pancia" e viceversa.
In quest'ottica la cultura non c'entra proprio nulla, quindi la questione sollevata nel topic, secondo me, non è posta nel modo corretto: il titolo non è chiaro e le prime righe del post di apertura rendono già il tema ambiguo:
Mi scuso subito per l'apertura di questo thread, ma ritenevo importante aprire un dibattito che sembra essere uno dei motivi di incomprensione. Ritengo che possa essere utile per tutti, per cercare di capire quanto la comunicazione tra un gruppo di persone possa essere influenzata, nel bene e nel male, in base all'uso che si può fare della propria cultura personale, della preparazione, di una proprietà di linguaggio.
Ho messo in grassetto le cose che dovrebbero essere pertinenti al topic ma leggendo la discussione mi pare che non siano uscite in modo così chiaro, tant'è che ognuno ha dato la sua interpretazione al tema del topic, o sbaglio ?
non sbagli, nel dire che:
- il titolo non è chiaro ... ammetto di aver messo un titolo in modo istintivo, in un momento in cui mi si accavallavano una serie di pensieri (tanto che, ad un certo punto, avevo anche chiesto un consiglio per una eventuale modifica

- i punti evidenziati da te non erano usciti in modo chiaro ho ammesso di aver lanciato un messaggio ambiguo, ho aperto un thread con mille domande, diverse tra loro, ma anche un po' connesse, no? Certo l'impresa è stata ardua


almeno io l'ho vissuta in questo modo
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
- Messaggi : 1390
Data d'iscrizione : 05.02.10
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Gaufre ha scritto:Lucadev ha scritto:Aggiungo questo a quello che ho scritto nel mio intervento precedente: in un mio post nel topic: "la pancia la testa.....ecc ecc" avevo parlato di differenti tipologie di artisti che poi possono essere visti come diverse tipologie di esseri umani. Ecco: un altro motivo di incomprensioni è che, per esempio un tipo "di testa" ha più difficoltà a comunicare con un tipo "di pancia" e viceversa.
In quest'ottica la cultura non c'entra proprio nulla, quindi la questione sollevata nel topic, secondo me, non è posta nel modo corretto: il titolo non è chiaro e le prime righe del post di apertura rendono già il tema ambiguo:
Mi scuso subito per l'apertura di questo thread, ma ritenevo importante aprire un dibattito che sembra essere uno dei motivi di incomprensione. Ritengo che possa essere utile per tutti, per cercare di capire quanto la comunicazione tra un gruppo di persone possa essere influenzata, nel bene e nel male, in base all'uso che si può fare della propria cultura personale, della preparazione, di una proprietà di linguaggio.
Ho messo in grassetto le cose che dovrebbero essere pertinenti al topic ma leggendo la discussione mi pare che non siano uscite in modo così chiaro, tant'è che ognuno ha dato la sua interpretazione al tema del topic, o sbaglio ?
sì, credo che nessuno abbia ben capito la natura di questo topic... il titolo è generico e il post introduttivo parecchio nebuloso
.. sarò di testa o di pancia??
mi vien una battutaccia..ma nei miei confronti..
Io penso che non sia nemmeno questo
Chiunque può parlare e dire la propria,
per carità!
L'altro giorno, nella discussione su Mengoni e Morgan, qualcuno ha fatto notare come fosse riduttivo parlar dei singoli e molto più produttivo nei confronti della comprensione del problema,ampliare il discorso alle case discografiche e a tutto ciò che sta dietro
Mi son sentita superficiale? si, però, chi se ne importa! Se ci arrivo io o un altro,ma che importanza può avere ? Ho ampliato la mia visione, e viva Dio!!
Solo chi ha smania di protagonismo può farsene un cruccio, se no non si può esser che contenti di essere in un posto dove altri posso suggerirti cose che non sai o non vedi!
Non so.. io davvero non capisco il problema di base..
Per altro, proprio l'arte ha quasi sempre differenti livelli di lettura, dai più spontanei ai più sofisticati, ma non cambia, per questo, di esser tale
Più "nozioni"si acquisiscono e più si gioisce dell'opera che si ha innanzi!
Approfondire non può mai esser un male, come non può esserlo ascoltare chi ne sa più di te
E io credo che proprio chi ha tanta " pancia"(passione..?) possa trarre ancor più piacere da ciò
Non se se riesco a spiegarmi..
_________________________________
<br>
floppy- Moderatore
- Messaggi : 401
Data d'iscrizione : 12.01.10
Località : milano
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
ForsesiForseno ha scritto:
non sbagli, nel dire che:
- il titolo non è chiaro ... ammetto di aver messo un titolo in modo istintivo, in un momento in cui mi si accavallavano una serie di pensieri (tanto che, ad un certo punto, avevo anche chiesto un consiglio per una eventuale modifica)
- i punti evidenziati da te non erano usciti in modo chiaro ho ammesso di aver lanciato un messaggio ambiguo, ho aperto un thread con mille domande, diverse tra loro, ma anche un po' connesse, no? Certo l'impresa è stata arduaanche per una mia esposizione un po' vaga, ma fortunatamente sono stato aiutato e non penso che non siano emersi degli spunti interessanti, inerenti alle parole da te evidenziate, ma anche ad altro
almeno io l'ho vissuta in questo modo
Gli spunti interessanti ci sono stati senz'altro. Altrettanto interessante è stato vedere come in realtà ognuno ha seguito una sua linea di pensiero nello sviluppo della tematica del topic, a testimonianza che quando non ci si capisce la cultura c'entra poco. Anzi per dirla tutta trovo che sia strumentale usare la cultura per non comunicare e generare conflitti e divisioni tanto quanto accusare gli altri di usare la cultura per fare lo stesso.
Per esempio: un certo politico, per comodità lo chiamiamo signor B., ad un certo punto viene indagato per dei presunti reati commessi e chiamato al processo. Quale migliore strategia per il signor B. accusare i magistrati di usare il loro potere per sconfiggerlo politicamente ? Ho fatto questo discorso perchè la cosa diventa evidente quando ci si riferisce ad un terzo e noi siamo semplici spettatori, un po' meno quando la cosa ci tocca da vicino.
Ovviamente è una analogia ovvero lo stesso discorso si può fare per l'uso strumentale di chi possiede la cultura e chi no: è facile per chi non la possiede quando non ha argomenti accusare chi ce l'ha di essere strumentale e di volere avere ragione a tutti i costi. Per esempio l'uso del temine "saccente" può essere usato in modo strumentale proprio per denigrare una persona quando non si hanno altre argomentazioni.
Il punto è quello che riportavo nei miei post: quando non c'è la volonta di comunicare ovvero la volontà di mettersi in un ruolo ricettivo quando serve e attivo quando serve, ci saranno sempre dissidi e incomprensioni. Ripeto, la cultura qui c'entra veramente poco.
Non sono intervenuto nel topic fino ad ora per i motivi che ho spiegato ieri ma questa cosa l'avrei anche detta appena il topic è stato aperto.
Se l'intento del topic è quello di capire il perchè delle incomprensioni allora occorre fare una analisi delle dinamiche di comunicazione perlomeno, questo è il mio pensiero e il mio contributo è andato in quella direzione.
Ultima modifica di Lucadev il Ven 26 Feb 2010, 20:52 - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
floppy ha scritto:Gaufre ha scritto:Lucadev ha scritto:Aggiungo questo a quello che ho scritto nel mio intervento precedente: in un mio post nel topic: "la pancia la testa.....ecc ecc" avevo parlato di differenti tipologie di artisti che poi possono essere visti come diverse tipologie di esseri umani. Ecco: un altro motivo di incomprensioni è che, per esempio un tipo "di testa" ha più difficoltà a comunicare con un tipo "di pancia" e viceversa.
In quest'ottica la cultura non c'entra proprio nulla, quindi la questione sollevata nel topic, secondo me, non è posta nel modo corretto: il titolo non è chiaro e le prime righe del post di apertura rendono già il tema ambiguo:
Mi scuso subito per l'apertura di questo thread, ma ritenevo importante aprire un dibattito che sembra essere uno dei motivi di incomprensione. Ritengo che possa essere utile per tutti, per cercare di capire quanto la comunicazione tra un gruppo di persone possa essere influenzata, nel bene e nel male, in base all'uso che si può fare della propria cultura personale, della preparazione, di una proprietà di linguaggio.
Ho messo in grassetto le cose che dovrebbero essere pertinenti al topic ma leggendo la discussione mi pare che non siano uscite in modo così chiaro, tant'è che ognuno ha dato la sua interpretazione al tema del topic, o sbaglio ?
sì, credo che nessuno abbia ben capito la natura di questo topic... il titolo è generico e il post introduttivo parecchio nebuloso
.. sarò di testa o di pancia??
mi vien una battutaccia..ma nei miei confronti..
Io penso che non sia nemmeno questo
Chiunque può parlare e dire la propria,
per carità!
L'altro giorno, nella discussione su Mengoni e Morgan, qualcuno ha fatto notare come fosse riduttivo parlar dei singoli e molto più produttivo nei confronti della comprensione del problema,ampliare il discorso alle case discografiche e a tutto ciò che sta dietro
Mi son sentita superficiale? si, però, chi se ne importa! Se ci arrivo io o un altro,ma che importanza può avere ? Ho ampliato la mia visione, e viva Dio!!
Solo chi ha smania di protagonismo può farsene un cruccio, se no non si può esser che contenti di essere in un posto dove altri posso suggerirti cose che non sai o non vedi!
Non so.. io davvero non capisco il problema di base..
Per altro, proprio l'arte ha quasi sempre differenti livelli di lettura, dai più spontanei ai più sofisticati, ma non cambia, per questo, di esser tale
Più "nozioni"si acquisiscono e più si gioisce dell'opera che si ha innanzi!
Approfondire non può mai esser un male, come non può esserlo ascoltare chi ne sa più di te
E io credo che proprio chi ha tanta " pancia"(passione..?) possa trarre ancor più piacere da ciò
Non se se riesco a spiegarmi..
Sorry ma non ho capito.
Ospite- Ospite
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Lucadev ha scritto:
Sorry ma non ho capito.
non è difficile.. forse è solo fuori tema..
"[...] Anzi per dirla tutta trovo che sia strumentale usare la cultura per non comunicare e generare conflitti e divisioni tanto quanto accusare gli altri di usare la cultura per fare lo stesso.[...]"
l'hai detto tu..
è più o meno questo..
[...] Per esempio l'uso del temine "saccente" può essere usato in modo strumentale proprio per denigrare una persona quando non si hanno altre argomentazioni. [...]
e questo..
poi il resto mi pare più che semplice e nemmeno tanto utile, forse..
oddio, rileggendo tutto il tuo ultimo intervento, son completamente in accordo con te..
è ciò che dico io, solo che è detto meglio..

Ultima modifica di floppy il Ven 26 Feb 2010, 21:20 - modificato 2 volte.
_________________________________
<br>
floppy- Moderatore
- Messaggi : 401
Data d'iscrizione : 12.01.10
Località : milano
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Lucadev ha scritto:ForsesiForseno ha scritto:
non sbagli, nel dire che:
- il titolo non è chiaro ... ammetto di aver messo un titolo in modo istintivo, in un momento in cui mi si accavallavano una serie di pensieri (tanto che, ad un certo punto, avevo anche chiesto un consiglio per una eventuale modifica)
- i punti evidenziati da te non erano usciti in modo chiaro ho ammesso di aver lanciato un messaggio ambiguo, ho aperto un thread con mille domande, diverse tra loro, ma anche un po' connesse, no? Certo l'impresa è stata arduaanche per una mia esposizione un po' vaga, ma fortunatamente sono stato aiutato e non penso che non siano emersi degli spunti interessanti, inerenti alle parole da te evidenziate, ma anche ad altro
almeno io l'ho vissuta in questo modo
Gli spunti interessanti ci sono stati senz'altro. Altrettanto interessante è stato vedere come in realtà ognuno ha seguito una sua linea di pensiero nello sviluppo della tematica del topic, a testimonianza che quando non ci si capisce la cultura c'entra poco. Anzi per dirla tutta trovo che sia strumentale usare la cultura per non comunicare e generare conflitti e divisioni tanto quanto accusare gli altri di usare la cultura per fare lo stesso.
Per esempio: un certo politico, per comodità lo chiamiamo signor B., ad un certo punto viene indagato per dei presunti reati commessi e chiamato al processo. Quale migliore strategia per il signor B. accusare i magistrati di usare il loro potere per sconfiggerlo politicamente ? Ho fatto questo discorso perchè la cosa diventa evidente quando ci si riferisce ad un terzo e noi siamo semplici spettatori, un po' meno quando la cosa ci tocca da vicino.
Ovviamente è una analogia ovvero lo stesso discorso si può fare per l'uso strumentale di chi possiede la cultura e chi no: è facile per chi non la possiede quando non ha argomenti accusare chi ce l'ha di essere strumentale e di volere avere ragione a tutti i costi. Per esempio l'uso del temine "saccente" può essere usato in modo strumentale proprio per denigrare una persona quando non si hanno altre argomentazioni.
Il punto è quello che riportavo nei miei post: quando non c'è la volonta di comunicare ovvero la volontà di mettersi in un ruolo ricettivo quando serve e attivo quando serve, ci saranno sempre dissidi e incomprensioni. Ripeto, la cultura qui c'entra veramente poco.
Non sono intervenuto nel topic fino ad ora per i motivi che ho spiegato ieri ma questa cosa l'avrei anche detta appena il topic è stato aperto.
Se l'intento del topic è quello di capire il perchè delle incomprensioni allora occorre fare una analisi delle dinamiche di comunicazione perlomeno, questo è il mio pensiero e il mio contributo è andato in quella direzione.
Luca, tu hai dato un ottimo contributo, nel quote ti sottolineo una parte del mio penultimo intervento, ecco questo a me basta e non coincide con la tua voglia attuale di circoscrivere troppo una situazione che, come ho già scritto, mi ha portato a mille domande (e non un fine di resa dei conti)
ps: sull'utilizzo del termine "saccente" non saprei che dirti, perchè non è un mio cavallo di battaglia, non l'ho utilizzato per questo post e, soprattutto, non lo utilizzo per un fine diverso da quello che può significare ... ovvero, do del "saccente" quando penso, a torto o ragione, che una persona lo sia ... ma questa è soltanto una specifica che non ha niente a che vedere con questa storia (almeno per me)
buona cena

ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
- Messaggi : 1390
Data d'iscrizione : 05.02.10
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
ForsesiForseno ha scritto:
Luca, tu hai dato un ottimo contributo, nel quote ti sottolineo una parte del mio penultimo intervento, ecco questo a me basta e non coincide con la tua voglia attuale di circoscrivere troppo una situazione che, come ho già scritto, mi ha portato a mille domande (e non un fine di resa dei conti)
ps: sull'utilizzo del termine "saccente" non saprei che dirti, perchè non è un mio cavallo di battaglia, non l'ho utilizzato per questo post e, soprattutto, non lo utilizzo per un fine diverso da quello che può significare ... ovvero, do del "saccente" quando penso, a torto o ragione, che una persona lo sia ... ma questa è soltanto una specifica che non ha niente a che vedere con questa storia (almeno per me)
buona cena
Guarda che le mie sono osservazioni distaccate. E sono comunque l'espressione di un punto di vista, come hanno fatto tutti in questo topic. Francamente non so dove ci hai letto, come dici tu: la tua (in questo caso mia) voglia attuale di circoscrivere troppo una situazione, oppure: un fine di resa dei conti.
Ospite- Ospite
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Lucadev ha scritto:ForsesiForseno ha scritto:
Luca, tu hai dato un ottimo contributo, nel quote ti sottolineo una parte del mio penultimo intervento, ecco questo a me basta e non coincide con la tua voglia attuale di circoscrivere troppo una situazione che, come ho già scritto, mi ha portato a mille domande (e non un fine di resa dei conti)
ps: sull'utilizzo del termine "saccente" non saprei che dirti, perchè non è un mio cavallo di battaglia, non l'ho utilizzato per questo post e, soprattutto, non lo utilizzo per un fine diverso da quello che può significare ... ovvero, do del "saccente" quando penso, a torto o ragione, che una persona lo sia ... ma questa è soltanto una specifica che non ha niente a che vedere con questa storia (almeno per me)
buona cena
Guarda che le mie sono osservazioni distaccate. E sono comunque l'espressione di un punto di vista, come hanno fatto tutti in questo topic. Francamente non so dove ci hai letto, come dici tu: la tua (in questo caso mia) voglia attuale di circoscrivere troppo una situazione, oppure: un fine di resa dei conti.
certamente si capisce che le tue osservazioni sono distaccate, certamente hai espresso un tuo punto di vista. Tu avevi scritto, nel pomeriggio, un post molto interessante, un po' complesso perchè ricco di spunti. Sei partito da premesse varie, tracciando idealmente degli ipotetici percorsi di ragionamento, da diverse prospettive. Hai preso in considerazione un po' tutti gli elementi che hai rintracciato nella lettura delle varie interpretazioni date a questo thread. Insomma direi che hai fornito un condimento notevole :sorriso4: che ho apprezzato e che mi ha dato ulteriori mezzi per elaborare il tutto.
Successivamente torni per due volte sulla questione, sentendo l'esigenza di chiarirti o cercando gentilmente di specificare il tuo pensiero a me o ad altri. Ne ho dedotto che tu volessi fare una semplificazione per maggiore chiarezza, che però "non gradisco" rispetto a tutto il materiale che mi avevi già fornito in precedenza e che già comprendeva anche questi elementi.
Oltretutto, tenendo conto dell'andamento del thread (contorto e vario) e tenendo conto di alcuni dubbi iniziali sulla bontà della mia intenzione iniziale, non volevo rischiare che si ricadesse nella questione delle contese (che ho cercato accuratamente di evitare).
Tutto qui
Se non ti offendi mi terrei molto volentieri i tuoi primi due post

ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
- Messaggi : 1390
Data d'iscrizione : 05.02.10
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Tanti stimoli... non mi ricordo chi ha citato un docente universitario eccezionale e realmente colto che sciorinava le sue onorificenze ma realmente ti formava e le sue lezioni erano meravigliose. Mi chiedo... questo qualcuno ha forse avuto come docente Gabriel Mandel Kahn come me? Perché io non ne ho incontrato un altro come lui.
E sono felice, oggi, di poterlo chiamare "amico" e che lui mi consideri amica. E non mi sento sminuita dalle sue infinite nozioni ora come allora...
Altra cosa: il mio migliore amico è di una cultura "spaventosa", e non uso l'aggettivo a caso... spessissimo non viene compreso e viene letto come aggressivo. Mi ha chiesto di revisionargli MOLTO a fondo un saggio per cui mi sono dovuta andare a rispolverare "La Repubblica" di Platone e ho dovuto spendere altri 40 Euro per acquistare libri fuori catalogo (poco male, mi sono ritrovata ad avere un'edizione limitata -1000 copie- usata ma trattata benissimo di uno scritto di De Sade.).
Ora, io per mestiere correggo bozze (fra le altre cose) e per svago scrivo. E lui mi ha chiesto di rivedergli un pezzo che secondo lui non "fondeva" due argomenti con la giusta grazia. Pochissimi di quelli con cui ho a che fare quotidianamente si preoccupano di questa cosa. A loro non importa la forma, ma solo la sostanza. Io, che mi sono formata sui formalisti russi (scusate la ridondanza), non riesco a scindere le due cose. Mi sono sinceramente sentita privilegiata dal fatto che lui abbia chiesto a me di fargli questo favore, di cooperare con lui, anche se per questo ho dovuto rispolverare certe mie nozioni e formarmi addirittura su altre cose. Sì, perché io scrivo e lui mi stima molto per questo, ama il modo in cui scrivo e continua a spronarmi a farlo ancora e ancora, ma la mia scrittura NON è saggistica, ma narrativa... e senza nemmeno troppe velleità. Questa scrittura "di pancia" la incasello in una forma che mi viene istintiva ma che è, di fatto, "di testa", perché così io agisco, è nella mia natura, lo faccio in maniera spontanea e non "ricercandola". Così, come quando cominciai a fare teatro e tutti rimasero sorpresi dal mio "talento"... ecco, io a volte mi sento quasi colpevole per avere talento. Talento nella recitazione, talento nella scrittura. SE in teatro ho coltivato e arricchito il mio talento con lo STUDIO delle tecniche (e questo mi faceva sentire meno colpevole), nella scrittura mi "limito" a leggere quello che scrivono gli altri, prendere atto delle loro tecniche, magari farle mie in alcuni (rari) casi e basta... e non riesco a togliermi di dosso il senso di colpa se qualcuno mi dice che sono brava.
Non so se mi sono spiegata.
(PARENTETICA)Un giorno mia madre mi regalò un corso di scrittura creativa multimediale di Baricco
... ecco, quasi quasi mi offesi.
(/PARENTETICA)
No, dicevo... tornando al mio amico e al suo saggio... DI CERTO dopo avere passato una giornata a correggere gli sproloqui dei miei "tromboni" come li chiamo io in privato, avrei ben poca voglia di prendere in mano un saggio per "diletto", ma lo faccio perché mi intriga l'operazione in sé... il voler smussare la forma aspra, i gradini stilistici di uno scritto che altrimenti potrebbe risultare troppo tecnico e meno accessibile.
Che significa questo? Che fra me e Massimo c'è collaborazione, sodalizio, senza invidie. E il saggio verrà di fatto scritto a quattro mani. C'è la nozione e c'è l'istinto che mediano fra loro.
Io mi sento arricchita da lui e lui da me... e insieme speriamo di arricchire quante più persone possibile. E' un esperimento, potrà anche fallire, eh! Però ci stiamo provando.
P.S. Certo non è che sia proprio "naif", anzi! Sbrano libri da quando avevo 4 anni e sono cresciuta letteralmente nel retro di una libreria... ma basta questo a dare una "giustificazione" alla mia tecnica (anzi tecniche) e talento? Evidentemente no, perché ancora non riesco a togliermi di dosso il dannato senso di colpa. E infatti non voglio scrivere per vivere, non lo concepisco proprio. Però poi leggo certi best-seller scritti coi piedi e mi viene voglia di prendere a schiaffi gli autori e chi li compera mandandoli in cima alle classifiche... e non parlo solo del libro di Totti o di quelli (
) di Dan Brown, eh? Parlo anche di libri celebrati che però io reputo sopravvalutati. L'ultimo che mi viene in mente è "Storia di Neve" di Mauro Corona che non mi spiego come "fenomeno di massa trasversale" tanto che, se non l'avevi letto, potevi pure metterti in un angolo e sentirti una merdaccia. Io mi sono sforzata, ho retto fino a pagina 700 (mi pare) e poi ho dato forfait.
Nella mia libreria c'è il "ripiano sopravvalutati". Con nomi illustri nel mezzo, pure. Baricco sta tutto lì. Capisco mica perché continuino a regalarmi roba di Baricco.


Altra cosa: il mio migliore amico è di una cultura "spaventosa", e non uso l'aggettivo a caso... spessissimo non viene compreso e viene letto come aggressivo. Mi ha chiesto di revisionargli MOLTO a fondo un saggio per cui mi sono dovuta andare a rispolverare "La Repubblica" di Platone e ho dovuto spendere altri 40 Euro per acquistare libri fuori catalogo (poco male, mi sono ritrovata ad avere un'edizione limitata -1000 copie- usata ma trattata benissimo di uno scritto di De Sade.).
Ora, io per mestiere correggo bozze (fra le altre cose) e per svago scrivo. E lui mi ha chiesto di rivedergli un pezzo che secondo lui non "fondeva" due argomenti con la giusta grazia. Pochissimi di quelli con cui ho a che fare quotidianamente si preoccupano di questa cosa. A loro non importa la forma, ma solo la sostanza. Io, che mi sono formata sui formalisti russi (scusate la ridondanza), non riesco a scindere le due cose. Mi sono sinceramente sentita privilegiata dal fatto che lui abbia chiesto a me di fargli questo favore, di cooperare con lui, anche se per questo ho dovuto rispolverare certe mie nozioni e formarmi addirittura su altre cose. Sì, perché io scrivo e lui mi stima molto per questo, ama il modo in cui scrivo e continua a spronarmi a farlo ancora e ancora, ma la mia scrittura NON è saggistica, ma narrativa... e senza nemmeno troppe velleità. Questa scrittura "di pancia" la incasello in una forma che mi viene istintiva ma che è, di fatto, "di testa", perché così io agisco, è nella mia natura, lo faccio in maniera spontanea e non "ricercandola". Così, come quando cominciai a fare teatro e tutti rimasero sorpresi dal mio "talento"... ecco, io a volte mi sento quasi colpevole per avere talento. Talento nella recitazione, talento nella scrittura. SE in teatro ho coltivato e arricchito il mio talento con lo STUDIO delle tecniche (e questo mi faceva sentire meno colpevole), nella scrittura mi "limito" a leggere quello che scrivono gli altri, prendere atto delle loro tecniche, magari farle mie in alcuni (rari) casi e basta... e non riesco a togliermi di dosso il senso di colpa se qualcuno mi dice che sono brava.

(PARENTETICA)Un giorno mia madre mi regalò un corso di scrittura creativa multimediale di Baricco


No, dicevo... tornando al mio amico e al suo saggio... DI CERTO dopo avere passato una giornata a correggere gli sproloqui dei miei "tromboni" come li chiamo io in privato, avrei ben poca voglia di prendere in mano un saggio per "diletto", ma lo faccio perché mi intriga l'operazione in sé... il voler smussare la forma aspra, i gradini stilistici di uno scritto che altrimenti potrebbe risultare troppo tecnico e meno accessibile.
Che significa questo? Che fra me e Massimo c'è collaborazione, sodalizio, senza invidie. E il saggio verrà di fatto scritto a quattro mani. C'è la nozione e c'è l'istinto che mediano fra loro.
Io mi sento arricchita da lui e lui da me... e insieme speriamo di arricchire quante più persone possibile. E' un esperimento, potrà anche fallire, eh! Però ci stiamo provando.
P.S. Certo non è che sia proprio "naif", anzi! Sbrano libri da quando avevo 4 anni e sono cresciuta letteralmente nel retro di una libreria... ma basta questo a dare una "giustificazione" alla mia tecnica (anzi tecniche) e talento? Evidentemente no, perché ancora non riesco a togliermi di dosso il dannato senso di colpa. E infatti non voglio scrivere per vivere, non lo concepisco proprio. Però poi leggo certi best-seller scritti coi piedi e mi viene voglia di prendere a schiaffi gli autori e chi li compera mandandoli in cima alle classifiche... e non parlo solo del libro di Totti o di quelli (





_________________________________
Se vuoi perdere la fede diventa amico di un prete.
(G. I. Gurdjieff)
Violatrix- Fondatrice
- Messaggi : 12554
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Große Kuchen
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
scusami Bea non capisco ma senso di colpa perchè
rossadavino- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
- Messaggi : 7187
Data d'iscrizione : 06.10.09
Località : Ortona
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
rossadavino ha scritto:scusami Bea non capisco ma senso di colpa perchè
Perché non c'è merito nel talento. E' un dono.
_________________________________
Se vuoi perdere la fede diventa amico di un prete.
(G. I. Gurdjieff)
Violatrix- Fondatrice
- Messaggi : 12554
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Große Kuchen
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
vorrei avere questo senso di colpa!
ne ho un altro che è per la ragione opposta bea!
e un altro per la " grazia" che spesso trascuro per quella sostanza di cui parli.
e veicolare un concetto, un' idea, non prescinde dal medium.
puoi aver partorito l'idea la riflessione del secolo, ma se non sai "divulgarla"è vero,manchi l'obiettivo.
quindi lo studio e l'esercizio di scrittura ed "oratoria" non è di secondaria importanza.
e riallacciandomi ai problemi di divulgazione del sapere ( scuola e simili)fondamentale.
per avvicinare i destnatari del messaggio.
cetto ci vuole anche un minimo di impegno e di sforzo da parte di chi ascolta e legge..
ricordo un mio amico disse che aveva letto a 13 anni il pendolo di foucault perchè il fratello maggiore lo aveva abbandonato affermando l'impossibilità di leggerlo.
dopo la fatica delle prime 50 100 pagine iniziate e riprese più volte,ostinatamente ha proseguito e lo ha adorato. e la soddisfazione non era più quella di aver "doppiato il fratello"maggiore. quanto di aver scoperto il piacere di un libro faticoso quanto la scalata di una montagna.ma avvincente quanto quella sfida con la natura.
ps: su baricco ho sentito la stessa cosa.potrebbe insegnare scrittura , ma come scrittore è lezioso.
io ho letto "novecento""seta" e castelli di rabbia..
non mi sono sembrati capolavori di "grazia"ma piuttosto m'è rimasta la vicenda ..
piantala di sentirti in colpa..bea.rassegnati al giudizio di chi stimi !
ne ho un altro che è per la ragione opposta bea!

e un altro per la " grazia" che spesso trascuro per quella sostanza di cui parli.
e veicolare un concetto, un' idea, non prescinde dal medium.
puoi aver partorito l'idea la riflessione del secolo, ma se non sai "divulgarla"è vero,manchi l'obiettivo.
quindi lo studio e l'esercizio di scrittura ed "oratoria" non è di secondaria importanza.
e riallacciandomi ai problemi di divulgazione del sapere ( scuola e simili)fondamentale.
per avvicinare i destnatari del messaggio.
cetto ci vuole anche un minimo di impegno e di sforzo da parte di chi ascolta e legge..
ricordo un mio amico disse che aveva letto a 13 anni il pendolo di foucault perchè il fratello maggiore lo aveva abbandonato affermando l'impossibilità di leggerlo.
dopo la fatica delle prime 50 100 pagine iniziate e riprese più volte,ostinatamente ha proseguito e lo ha adorato. e la soddisfazione non era più quella di aver "doppiato il fratello"maggiore. quanto di aver scoperto il piacere di un libro faticoso quanto la scalata di una montagna.ma avvincente quanto quella sfida con la natura.
ps: su baricco ho sentito la stessa cosa.potrebbe insegnare scrittura , ma come scrittore è lezioso.

non mi sono sembrati capolavori di "grazia"ma piuttosto m'è rimasta la vicenda ..
piantala di sentirti in colpa..bea.rassegnati al giudizio di chi stimi !

lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Bea ha scritto:rossadavino ha scritto:scusami Bea non capisco ma senso di colpa perchè
Perché non c'è merito nel talento. E' un dono.
Beh è un dono ma c'è gente che non sa che farci con questo dono. Saper fare qualcosa con il talento che hai è un merito tuo no?
_________________________________
""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
Yes Minister!

Amantide_Religiosa- Moderatore
- Messaggi : 14174
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Milano/Roma
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Amantide_Religiosa ha scritto:Bea ha scritto:rossadavino ha scritto:scusami Bea non capisco ma senso di colpa perchè
Perché non c'è merito nel talento. E' un dono.
Beh è un dono ma c'è gente che non sa che farci con questo dono. Saper fare qualcosa con il talento che hai è un merito tuo no?
Vero, il talento è un dono, però ha ragione Amantide quando dice che bisogna anche saperlo usare, il dono. Non ti devi sentire in colpa...anche se comprendo bene la tua sensazione in merito. Io potrei farti lo stesso discorso riguardo al disegno, a volte i complimenti per una cosa che a me è sempre venuta naturale fanno piacere ma contemporaneamente mettono anche un po' in imbarazzo

Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
a me invece imbarazzano i complimenti quando so di non meritarlidarklullaby ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:Bea ha scritto:rossadavino ha scritto:scusami Bea non capisco ma senso di colpa perchè
Perché non c'è merito nel talento. E' un dono.
Beh è un dono ma c'è gente che non sa che farci con questo dono. Saper fare qualcosa con il talento che hai è un merito tuo no?
Vero, il talento è un dono, però ha ragione Amantide quando dice che bisogna anche saperlo usare, il dono. Non ti devi sentire in colpa...anche se comprendo bene la tua sensazione in merito. Io potrei farti lo stesso discorso riguardo al disegno, a volte i complimenti per una cosa che a me è sempre venuta naturale fanno piacere ma contemporaneamente mettono anche un po' in imbarazzo

Gaufre- Forum Expatriée
- Messaggi : 9992
Data d'iscrizione : 22.11.09
Pagina 13 di 13 • 1, 2, 3 ... 11, 12, 13

» ciao a tutti :) mi presento..sono sofia :)
» quale è il primo vinile che avete comprato?
» Lutto nella cultura, morto Sanguineti
» INTERVISTA A MARCO ... QUALE DOMANDA FARESTE?
» SONDAGGIO: PER QUALE SQUADRA DI SERIE A (CALCIO) TIFI?
» quale è il primo vinile che avete comprato?
» Lutto nella cultura, morto Sanguineti
» INTERVISTA A MARCO ... QUALE DOMANDA FARESTE?
» SONDAGGIO: PER QUALE SQUADRA DI SERIE A (CALCIO) TIFI?
Pagina 13 di 13
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|