la comicità..la satira... lo sfottò...
+21
mariele4ever
LucyGordon
rossadavino
anny_skod
seunanotte
ANNA
Bess
maimeri
Violatrix
ubik
Amantide_Religiosa
morgan4ever
alexcda
Gaufre
bellaprincipessa
clairette
Brillianttrees
fear-of-the-dark
miaorizio
mambu
lepidezza
25 partecipanti
Pagina 13 di 13
Pagina 13 di 13 • 1, 2, 3 ... 11, 12, 13
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
mhm...cioè secondo te ci sarebbe solo indifferenza, della serie la realtà supera la fantasia?? Non ci sarebbe nessun tipo di rottura...
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 12575
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
fear-of-the-dark ha scritto:mhm...cioè secondo te ci sarebbe solo indifferenza, della serie la realtà supera la fantasia?? Non ci sarebbe nessun tipo di rottura...
nessuna rottura, certo. ora il linguaggio di chi sta al potere è molto più scorretto e violento
Allora il liguaggio pubblico era ancora molto ingessato ed enormemente distante da quello comune; e quello politico era il massimo dell'astrattezza e questo era sentito come un disprezzo dell'élite verso la gente comune. Tra l'altro il campione assoluto di questo linguaggio criptico e autoreferenziale era proprio Moro (le mitiche "convergenze parallele!" ). Infatti quello sfottò fece ridere pure chi disprezzava le Brigate Rosse e si rendeva conto che eravamo in un momento tragico.
Il Male tirava merda su tutti, era la merda liberatoria di cui amano parlare Fo e Luttazzi, era un qualunquismo assolumente immorale - contrariamente alla tradizione qualunquista italica, biecamente moralistica. La rinascita di Pasquino.
Scorreggiava in faccia ai diccì e al papa, ma pure a Berlinguer, Paietta, Pertini e pure alla ggente. Non c'era un "noi" buoni contro i cattivoni come fu anni dopo per Cuore.
Nessuna fiducia nella società civile. Insomma dicevano - noi siamo degli stronzi e voi siete dei ridicoli pezzi di merda. Tutti
Ma sta' tranquilla che non ci sarebbe solo indifferenza. Chissà quanto sussiego e quanti richiami al buon gusto.
E non mancherebbe qualche pollo di batteria a fare la voce d'aquila, a deprecare la violenza.
L'abbiamo visto: ormai ti bollano come atto di violenza pure fischiare un potente che ha come e quando vuole stuoli di microfoni ossequianti
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 11962
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Brabante del Friuli
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
mambu ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:mhm...cioè secondo te ci sarebbe solo indifferenza, della serie la realtà supera la fantasia?? Non ci sarebbe nessun tipo di rottura...
nessuna rottura, certo. ora il linguaggio di chi sta al potere è molto più scorretto e violento
Allora il liguaggio pubblico era ancora molto ingessato ed enormemente distante da quello comune; e quello politico era il massimo dell'astrattezza e questo era sentito come un disprezzo dell'élite verso la gente comune. Tra l'altro il campione assoluto di questo linguaggio criptico e autoreferenziale era proprio Moro (le mitiche "convergenze parallele!" ). Infatti quello sfottò fece ridere pure chi disprezzava le Brigate Rosse e si rendeva conto che eravamo in un momento tragico.
Il Male tirava merda su tutti, era la merda liberatoria di cui amano parlare Fo e Luttazzi, era un qualunquismo assolumente immorale - contrariamente alla tradizione qualunquista italica, biecamente moralistica. La rinascita di Pasquino.
Scorreggiava in faccia ai diccì e al papa, ma pure a Berlinguer, Paietta, Pertini e pure alla ggente. Non c'era un "noi" buoni contro i cattivoni come fu anni dopo per Cuore.
Nessuna fiducia nella società civile. Insomma dicevano - noi siamo degli stronzi e voi siete dei ridicoli pezzi di merda. Tutti
Ma sta' tranquilla che non ci sarebbe solo indifferenza. Chissà quanto sussiego e quanti richiami al buon gusto.
E non mancherebbe qualche pollo di batteria a fare la voce d'aquila, a deprecare la violenza.
L'abbiamo visto: ormai ti bollano come atto di violenza pure fischiare un potente che ha come e quando vuole stuoli di microfoni ossequianti
sono molto d'accordo ....
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 12575
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
Zalone o piacione?
Ridono tutti, indistintamente. Udine, Bari, Pesaro o (venerdì scorso) Firenze. Ovunque. Nessuno, oggi, piace trasversalmente come Checco Zalone. Sta attraversando l’Italia col suo Resto Umile World Tour 2011. Grandeur, scenografie sontuose, prezzi non economici (la media va dai 28 ai 40 euro). La band I Mitili Ignoti, il corpo di ballo La seconda chance (“scartate da Tarantini”), Claudia Potenza e una sezione di fiati il cui nome, Fiatellas, è sufficiente a dare il senso di Checco per la battuta(ccia). Nel sito del Corriere della Sera, Francesco Verni lo ha definito “iconoclasta, anti politically correct, mattatore. (..) Se fosse un principe, dopo la data areniana del suo tour, sarebbe diventato re. Re della nuova comicità italiana”.
Troppa grazia. Eppure, sin da quando ha accarezzato il successo con tormentoni oltremodo esili (Siamo una squadra fortissimi, I juventini), la critica sgomita per applaudirlo. Piace alla destra, perché “non politico” (come Luca Medici, suo vero nome, ha sottolineato nei salotti buoni di Dandini e Bignardi). Ma piace anche a sinistra, ora perché nella rilettura “arcoriana” della Canzone di Marinella ci si vuol veder urticanza e ora perché, quando sbertuccia gli amici Jovanotti, il sottotesto è il medesimo: volemose bene. I bersagli (Cassano, Pausini, Ferreri) lo adorano, a conferma della sua analcolicità autoassolutoria. Daniele Luttazzi sottolineerebbe che è sfottò e non satira. Vero, e non tutti del resto possono essere satirici (ma neanche nessuno, come avviene in tivù). I successi con Cado dalle nubi (2009) e Che bella giornata (2010), diretti da Gennaro Nunziante, sono stati salutati come dimostrazione che persino in Italia si può ridere garbatamente. Ovvero: meglio Zalone dei cinepanettoni. Più che un meglio, però, è un meno peggio: sul grande schermo, la sua pochezza è sconfortante.
La resa aumenta nei Palasport. Il tormentone – “ora arriva la parte volgare” – è un escamotage elementare per sottolineare che tutto in realtà lo è. Si ostenta, non senza talento, la truzzaggine (il nome d’arte riecheggia “Che cozzalone”, in barese “che tamarro”). La maschera è quella del terrunciello di Diego Abatantuono (anche se la prima idea fu probabilmente di Giorgio Porcaro). Zalone non ha il genio malinconico di Troisi, né la lunarietà istintiva di Cataldo Baglio (Aldo). Tutto è corporalità e sesso (“Crampi, dal mio culo tra un minuto sono tuoni e lampi”: e alè). Il leit motiv sono le canzoni demenziali, distanti dalle riletture “colte” di Elio e un po’ affini ai Marco Carena e Stefano Nosei. Profluvio di masturbazioni (che lui chiama in altro modo), sesso orale (idem), sveltine, doppi sensi da asilo su ne(g)ri e gay. Messa così, Checco Zalone sembrerebbe soltanto un Enzo Salvi fortunato al botteghino. La vicenda è più complessa. Il 34enne barese è musicista di buon livello, con passato da jazzista e avvocato.
La comoda scurrilità è calcolata. Come ha scritto Giorgio Cappozzo, Zalone è il primo a rivendicare che Carfagna fa rima con “fregna” e Gelmini con qualcos’altro. La volgarità didascalica diviene ulteriore tramite per sbertucciare gli “intoccabili” Nichi Vendola e Roberto Saviano: qui, e solo qui, risiede la sua millantata scorrettezza politica. Medici è un bravo imitatore, che funziona sul breve ma soffre – non avendo testi – alla distanza. La forza è quella di fingersi analfabeti per battere la scorciatoia più comoda: la risata di pancia, mai di testa. Il cantante neomelodico Chezzo Zalone non è però Luca Medici, e nemmeno uno pseudonimo: è una maschera, un altro da sé. E il guizzo è risieduto nell’invenzione dell’eteronimo, prima ancora che nella resa. Solo che Medici, a tutt’oggi, è coincidente con la sua macchietta. Ne è addirittura ostaggio. Come se Antonio Albanese vivesse di solo Alex Drastico. Fa bene a monetizzare i peana, ma tutto ha una fine. Urgono nuovi alter ego, perché il rischio è quello di un Fracchia pugliese fuori tempo massimo. Medici (o era Zalone?) ha detto di sé: “Sono l’unghia del mignolo di Totò”. Appunto: un mignolo può divertire, ma più che risata è solletico.
mi trovo d'accordo su tutto( ultimamente meno sull'autore)
Ridono tutti, indistintamente. Udine, Bari, Pesaro o (venerdì scorso) Firenze. Ovunque. Nessuno, oggi, piace trasversalmente come Checco Zalone. Sta attraversando l’Italia col suo Resto Umile World Tour 2011. Grandeur, scenografie sontuose, prezzi non economici (la media va dai 28 ai 40 euro). La band I Mitili Ignoti, il corpo di ballo La seconda chance (“scartate da Tarantini”), Claudia Potenza e una sezione di fiati il cui nome, Fiatellas, è sufficiente a dare il senso di Checco per la battuta(ccia). Nel sito del Corriere della Sera, Francesco Verni lo ha definito “iconoclasta, anti politically correct, mattatore. (..) Se fosse un principe, dopo la data areniana del suo tour, sarebbe diventato re. Re della nuova comicità italiana”.
Troppa grazia. Eppure, sin da quando ha accarezzato il successo con tormentoni oltremodo esili (Siamo una squadra fortissimi, I juventini), la critica sgomita per applaudirlo. Piace alla destra, perché “non politico” (come Luca Medici, suo vero nome, ha sottolineato nei salotti buoni di Dandini e Bignardi). Ma piace anche a sinistra, ora perché nella rilettura “arcoriana” della Canzone di Marinella ci si vuol veder urticanza e ora perché, quando sbertuccia gli amici Jovanotti, il sottotesto è il medesimo: volemose bene. I bersagli (Cassano, Pausini, Ferreri) lo adorano, a conferma della sua analcolicità autoassolutoria. Daniele Luttazzi sottolineerebbe che è sfottò e non satira. Vero, e non tutti del resto possono essere satirici (ma neanche nessuno, come avviene in tivù). I successi con Cado dalle nubi (2009) e Che bella giornata (2010), diretti da Gennaro Nunziante, sono stati salutati come dimostrazione che persino in Italia si può ridere garbatamente. Ovvero: meglio Zalone dei cinepanettoni. Più che un meglio, però, è un meno peggio: sul grande schermo, la sua pochezza è sconfortante.
La resa aumenta nei Palasport. Il tormentone – “ora arriva la parte volgare” – è un escamotage elementare per sottolineare che tutto in realtà lo è. Si ostenta, non senza talento, la truzzaggine (il nome d’arte riecheggia “Che cozzalone”, in barese “che tamarro”). La maschera è quella del terrunciello di Diego Abatantuono (anche se la prima idea fu probabilmente di Giorgio Porcaro). Zalone non ha il genio malinconico di Troisi, né la lunarietà istintiva di Cataldo Baglio (Aldo). Tutto è corporalità e sesso (“Crampi, dal mio culo tra un minuto sono tuoni e lampi”: e alè). Il leit motiv sono le canzoni demenziali, distanti dalle riletture “colte” di Elio e un po’ affini ai Marco Carena e Stefano Nosei. Profluvio di masturbazioni (che lui chiama in altro modo), sesso orale (idem), sveltine, doppi sensi da asilo su ne(g)ri e gay. Messa così, Checco Zalone sembrerebbe soltanto un Enzo Salvi fortunato al botteghino. La vicenda è più complessa. Il 34enne barese è musicista di buon livello, con passato da jazzista e avvocato.
La comoda scurrilità è calcolata. Come ha scritto Giorgio Cappozzo, Zalone è il primo a rivendicare che Carfagna fa rima con “fregna” e Gelmini con qualcos’altro. La volgarità didascalica diviene ulteriore tramite per sbertucciare gli “intoccabili” Nichi Vendola e Roberto Saviano: qui, e solo qui, risiede la sua millantata scorrettezza politica. Medici è un bravo imitatore, che funziona sul breve ma soffre – non avendo testi – alla distanza. La forza è quella di fingersi analfabeti per battere la scorciatoia più comoda: la risata di pancia, mai di testa. Il cantante neomelodico Chezzo Zalone non è però Luca Medici, e nemmeno uno pseudonimo: è una maschera, un altro da sé. E il guizzo è risieduto nell’invenzione dell’eteronimo, prima ancora che nella resa. Solo che Medici, a tutt’oggi, è coincidente con la sua macchietta. Ne è addirittura ostaggio. Come se Antonio Albanese vivesse di solo Alex Drastico. Fa bene a monetizzare i peana, ma tutto ha una fine. Urgono nuovi alter ego, perché il rischio è quello di un Fracchia pugliese fuori tempo massimo. Medici (o era Zalone?) ha detto di sé: “Sono l’unghia del mignolo di Totò”. Appunto: un mignolo può divertire, ma più che risata è solletico.
mi trovo d'accordo su tutto( ultimamente meno sull'autore)
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
e 'sto topic?
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
- Messaggi : 5342
Data d'iscrizione : 12.03.10
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
Idem Lepi. Non mi è MAI piacciuto questo qua. Per me è esattamente come Martellone e il suo "bucio de culo".
Sarò io, ma non ho mai amato questo tipo di risata. Anche Aldo, Giovanni e Giacomo a volte ci riescono a farmi ridere, eppure non gli considero comici che hanno quel "witty humor" che amo tanto, Zalone proprio no invece. Mai sopportato!
p.s. chi è l'attore dell'articolo, Scanzi?
Sarò io, ma non ho mai amato questo tipo di risata. Anche Aldo, Giovanni e Giacomo a volte ci riescono a farmi ridere, eppure non gli considero comici che hanno quel "witty humor" che amo tanto, Zalone proprio no invece. Mai sopportato!
p.s. chi è l'attore dell'articolo, Scanzi?
_________________________________
""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
Yes Minister!
Amantide_Religiosa- Moderatore
- Messaggi : 14174
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Milano/Roma
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
Ama ma tu puoi fare più paragoni rispetto ad altri perchè conosci più "declinazioni" della comicità e della satira.
Da quella anglosassone a quella italiana.
Per chi considera Zelig il non plus ultra della comicità in tv( per non parlare di colorado)Zalone è solo uno dei totem.
Scanzi non sbaglia quando dice che la chiave è quella di fingersi analfabeti per battere la scorciatoia più comoda: la risata di pancia, mai di testa.
Per non parlare delle vecchissime allusioni sessuali che permeano il suo repertorio comico( non satirico quindi sono pure battute di costume anacronistiche)che potevano funzionare negli 40-50 60 adesso " parlare sporco e influenzare la gente " è una regressione adolescenziale e basta e su questo ci marcia.
Che faccia ridere è questione di meccanismo, non di qualità della battuta.Ma alla lunga ha ragione scanzi quando afferma che mancano testi e ormai la macchietta coincide con l'attore.
Per quanto non sembra coincidere affatto a giudicare dal profilo che ne ha fatto.
Dici bene Ama, l'esempio di mastelloni in Boris è preciso e calzante.
In italia basta un costume buffo e un tormentone e sforni comici a vagonate.
sei connessa? chi è tatiana? sei stanco ?no oggi no..tu mi dici quello che devi fare e io lo faccio etc..
Da quella anglosassone a quella italiana.
Per chi considera Zelig il non plus ultra della comicità in tv( per non parlare di colorado)Zalone è solo uno dei totem.
Scanzi non sbaglia quando dice che la chiave è quella di fingersi analfabeti per battere la scorciatoia più comoda: la risata di pancia, mai di testa.
Per non parlare delle vecchissime allusioni sessuali che permeano il suo repertorio comico( non satirico quindi sono pure battute di costume anacronistiche)che potevano funzionare negli 40-50 60 adesso " parlare sporco e influenzare la gente " è una regressione adolescenziale e basta e su questo ci marcia.
Che faccia ridere è questione di meccanismo, non di qualità della battuta.Ma alla lunga ha ragione scanzi quando afferma che mancano testi e ormai la macchietta coincide con l'attore.
Per quanto non sembra coincidere affatto a giudicare dal profilo che ne ha fatto.
Dici bene Ama, l'esempio di mastelloni in Boris è preciso e calzante.
In italia basta un costume buffo e un tormentone e sforni comici a vagonate.
sei connessa? chi è tatiana? sei stanco ?no oggi no..tu mi dici quello che devi fare e io lo faccio etc..
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
Non amo Zelig, non ho mai seguito una puntata intera. All'inizio (ma proprio all'inizio), quindi molto tempo fa, c'era qualcosa. Adesso però è tutto sfottò, che è molto benevole perchè rende molto simpatico la persona che viene "presa in giro".
_________________________________
""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
Yes Minister!
Amantide_Religiosa- Moderatore
- Messaggi : 14174
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Milano/Roma
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
si come le imitazioni di fiorello su La russa che rendono simpatico il personaggio oggetto di imitazione, perchè la battuta è sulla fisicità, sul carattere , mai sulle azioni...
ecco cosa distingue la satira dallo sfottò e tu lo cogli meglio di tanti italiani.
Il cavaliere mascarado per esempio di striscia è sfottò per esempio.
Le battute sul fisico e sull'uomo e i suoi difetti( caratteriali e non) sono puro sfottò e quelle non pregiudicano l'opinione che ci si può fare di loro.Ecco perchè sono più diffuse.
ecco cosa distingue la satira dallo sfottò e tu lo cogli meglio di tanti italiani.
Il cavaliere mascarado per esempio di striscia è sfottò per esempio.
Le battute sul fisico e sull'uomo e i suoi difetti( caratteriali e non) sono puro sfottò e quelle non pregiudicano l'opinione che ci si può fare di loro.Ecco perchè sono più diffuse.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
Non ho niente contro la "risata di pancia" come dice l'articolista o "l'umorismo bèsic", come lo chiamo io
L'importante è appunto aver chiaro che è sfottò e non satira, e anche la scurrilità non ha niente di destabilizzante, lascia tutto come trova.
Non capisco poi perché in Italia si parli del politicamente scorretto, visto che non abbiamo mai conosciuto il politicamente corretto
L'importante è appunto aver chiaro che è sfottò e non satira, e anche la scurrilità non ha niente di destabilizzante, lascia tutto come trova.
Non capisco poi perché in Italia si parli del politicamente scorretto, visto che non abbiamo mai conosciuto il politicamente corretto
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 11962
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Brabante del Friuli
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
mambu ha scritto:Non ho niente contro la "risata di pancia" come dice l'articolista o "l'umorismo bèsic", come lo chiamo io
L'importante è appunto aver chiaro che è sfottò e non satira, e anche la scurrilità non ha niente di destabilizzante, lascia tutto come trova.
Non capisco poi perché in Italia si parli del politicamente scorretto, visto che non abbiamo mai conosciuto il politicamente corretto
Cmq mambu, è vero non c'è niente di male nella "risata di pancia", a patto che sia chiaro che è sfottò e non satira, come giustamente dici tu. Però devo dire che in Italia non si sente altro, possibile che esista solo lo sfottò e la scurrilità per far ridere?!
Ultima modifica di Amantide_Religiosa il Gio 13 Ott 2011, 14:37 - modificato 1 volta.
_________________________________
""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
Yes Minister!
Amantide_Religiosa- Moderatore
- Messaggi : 14174
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Milano/Roma
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
Ama
hai colto il punto
il peggio è che per l'umorismo bèsic e la scurrilità si scomodano categorie come "eversivo" e magari si citano Ruzante o il rabelais di Bachtin.
Come se il pernacchio di De Filippo e le scoregge di Pierino fossero la misma cosa
hai colto il punto
il peggio è che per l'umorismo bèsic e la scurrilità si scomodano categorie come "eversivo" e magari si citano Ruzante o il rabelais di Bachtin.
Come se il pernacchio di De Filippo e le scoregge di Pierino fossero la misma cosa
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 11962
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Brabante del Friuli
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
è questo il punto, infatti ama!Però devo dire che in Italia non si sente altro,
e questo il solo tipo di comicità accettata ed è quella che paga di più..infatti.
forte il parallelo tra beolco e pierino mambu!
ma la migliore è quella sul politicamente scorretto!
perchè non vai a Zelig? riequilibreresti le asticelle!
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
lepidezza ha scritto:è questo il punto, infatti ama!Però devo dire che in Italia non si sente altro,
e questo il solo tipo di comicità accettata ed è quella che paga di più..infatti.
forte il parallelo tra beolco e pierino mambu!
ma la migliore è quella sul politicamente scorretto!!perchè non vai a Zelig? riequilibreresti le asticelle
Concordo!
_________________________________
""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
Yes Minister!
Amantide_Religiosa- Moderatore
- Messaggi : 14174
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Milano/Roma
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
Zalone mi è insopportabile come gran parte dei cosidetti 'comici' lanciati da Zelig, privi prima di tutto del linguaggio del corpo. Avrei voluto vederli all'epoca del cinema muto o del vaudeville.
Non parliamo poi nell'avanspettacolo di Petrolini, dove al grido di 'facciè ride' si univano lanci di bucce di legumi vari. Petrolini fu forse il primo in Italia a sbeffeggiare il potere con una satira sottile ma efficace. Oggi a me sembra tutto così greve........
Non parliamo poi nell'avanspettacolo di Petrolini, dove al grido di 'facciè ride' si univano lanci di bucce di legumi vari. Petrolini fu forse il primo in Italia a sbeffeggiare il potere con una satira sottile ma efficace. Oggi a me sembra tutto così greve........
nonhol'età- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
- Messaggi : 5120
Data d'iscrizione : 14.02.10
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
Sì sì!
Non si riesce a distinguere lo sfottò dalla satira e la comicità base, o basic come dice mambu, dai tormentoni e i giochi di parole.
E non mi riferisco a Bergonzoni ovviamente.Che è uno che "fa i compiti" e studia la materia...
Non si riesce a distinguere lo sfottò dalla satira e la comicità base, o basic come dice mambu, dai tormentoni e i giochi di parole.
E non mi riferisco a Bergonzoni ovviamente.Che è uno che "fa i compiti" e studia la materia...
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 15123
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: la comicità..la satira... lo sfottò...
e infatti non mi pare che Bergonzoni vada a Zelig
Del poco che ho visto di zelig secoli fa ricordo con piacere i collloqui di lavoro di ale e franz; ma doppotutto erano solo la riproposizione seriale di una scena dei Monty Python
ma il meno televisivo dei televisivi, il più corporeo (come direbbe nonhol'età) e il più satirico è per me Rezza.
Altro che faccette buffe. è uno che maltratta il pubblico, lo mette di fronte alle sue/nostre mediocrità di medio-acculturati.
e infatti in tivvì chi lo vede più?
Del poco che ho visto di zelig secoli fa ricordo con piacere i collloqui di lavoro di ale e franz; ma doppotutto erano solo la riproposizione seriale di una scena dei Monty Python
ma il meno televisivo dei televisivi, il più corporeo (come direbbe nonhol'età) e il più satirico è per me Rezza.
Altro che faccette buffe. è uno che maltratta il pubblico, lo mette di fronte alle sue/nostre mediocrità di medio-acculturati.
e infatti in tivvì chi lo vede più?
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
- Messaggi : 11962
Data d'iscrizione : 22.09.09
Località : Brabante del Friuli
Pagina 13 di 13 • 1, 2, 3 ... 11, 12, 13
Pagina 13 di 13
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|