A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
Se Zerbi facesse una etichetta con la De Filippi sarebbe una grande salvezza ... almeno gli altri discografici tornerebbero ad interessarsi di altri talenti
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
Io so che vicino a casa mia offrono un posto come pupazzo umano per un ventriloquo del posto.
che dite glielo fo sapere?
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guenda- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
ottima idea potrebbe essere interessato :sorriso4:
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
Morgan ha espresso “dissenso” per la canzone che Marco Mengoni ha portato a Sanremo, che per l’artista dei Bluvertigo è stata plagiata dall’inedito, da lui scritto, che Mengoni non ha presentato ad X-Factor. Mentre Marco scarica il problema sulla casa discografica, Rudy Zerbi (manager ed amministratore delegato della Sony) ha un’opinione molto diversa: “Non le so dire chi ha ragione e chi ha torto – ha dichiarato a “dive e donna” - lo so che Mengoni riconosce nella canzone di Morgan qualcosa, quel "forse sì / forse no", ma pensavo che fosse finita li”.
Il problema, per Zerby, è tutto del nuovo cantante lanciato dal talent Rai, che è appunto autore della canzone: “Credo a questo punto che Morgan ce l'abbia con Mengonì, È lui che ha firmato la canzone, non si può accusare la Sony di plagio. Il problema rimane tra gli autori. Noi siamo proprietari del master, della registrazione, ma la proprietà e quindi le ipotesi di potenziali plagio sono dell'autore che è proprietario dell'opera dell'intelletto, quindi dell'edizione del pezzo stesso”.
Dopo il successo ottenuto con la sua partecipazione ad “Amici” e la conferma con “Italia’s got talent” la tv vorrebbe trattenere Zerby, che però preferisce altro: “Sono contento di funzionare in tv, ma il mio lavoro
Il problema, per Zerby, è tutto del nuovo cantante lanciato dal talent Rai, che è appunto autore della canzone: “Credo a questo punto che Morgan ce l'abbia con Mengonì, È lui che ha firmato la canzone, non si può accusare la Sony di plagio. Il problema rimane tra gli autori. Noi siamo proprietari del master, della registrazione, ma la proprietà e quindi le ipotesi di potenziali plagio sono dell'autore che è proprietario dell'opera dell'intelletto, quindi dell'edizione del pezzo stesso”.
Dopo il successo ottenuto con la sua partecipazione ad “Amici” e la conferma con “Italia’s got talent” la tv vorrebbe trattenere Zerby, che però preferisce altro: “Sono contento di funzionare in tv, ma il mio lavoro
giops- Fattore Produttivo
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
Rudy Zerbi, dopo la Sony: 'Ora farò il produttore'
Da ieri, 27 aprile, le dimissioni di Rudy Zerbi dalla Sony Music sono ufficiali. E finalmente il presidente uscente della major di via Amedei è in grado di fornire i primi dettagli sui suoi nuovi programmi: “Farò il produttore. Curerò progetti discografici e televisivi occupandomi di tutti gli aspetti artistici e creativi, seguirò artisti affermati e nuovi talenti. La televisione, in tutto questo, avrà un ruolo essenziale ma non esclusivo, al centro della mia attività e dei miei interessi ci sarà sempre la musica. Non ho nessuna intenzione di aprire un’etichetta, comunque, e non mi occuperò di management. Né sarò un ‘produttore artistico’ che si occupa degli arrangiamenti dei pezzi e sta alla console in sala di registrazione”. Perché questa scelta di campo? “Perché il produttore, nel senso che intendo io, in Italia oggi non lo fa quasi più nessuno. Penso a figure come Alessandro Colombini negli anni ’70, o come Claudio Cecchetto dagli ’80 in poi. O a quello che sono all’estero personaggi leggendari come Clive Davis. In un momento difficile come quello attuale, in cui la gestione dei budget diventa sempre più delicata, il controllo dei costi e della qualità assume importanza centrale e i progetti artistici vanno studiati con la massima cura credo torni ad essere essenziale un ruolo di cerniera tra discografia e mercato. Lavorerò con chiunque intenda avvalersi della mia collaborazione, senza esclusive”. Da solo o in partnership? “Da solo, su questo voglio essere molto chiaro: non sarò in società con aziende preesistenti o con altre persone. Avrò una mia azienda, con una ragione sociale e uno staff di collaboratori che sarà attivo dopo l’estate”. Intanto è anche il momento dei bilanci: “Lascio la Sony dopo sedici anni di collaborazione e in piena armonia. Lì ho vissuto tutta la mia vita professionale, salendo tutti i gradini della scala gerarchica: promoter radiofonico, ufficio stampa, capo della promozione, direttore marketing, direttore artistico, presidente… Sempre a fianco di Franco Cabrini e con un team che nel tempo è rimasto sostanzialmente omogeneo”. Mai avuto voglia di cambiare aria? “No, e a dire il vero non ho neanche ricevuto chissà quali proposte. Credo che fosse chiara a tutti la mia fedeltà nei confronti dell’azienda e la mia voglia di farne parte. La filosofia della Sony ha sempre coinciso con il mio modo di vedere le cose. Io sono votato al ‘popolare’ e al commerciale, anche se le mie scelte artistiche sono andate talvolta in altre direzioni. Sony è sempre stata un’azienda dotata di un grande catalogo storico: anche molto ‘classico’, molto pop, rispetto ad altre aziende che si pregiano di essere più alternative. Ma il tempo sta dimostrando che era una scelta giusta, puntare su artisti che hanno una ‘legacy’ alle spalle e con cui è possibile collaborare su una molteplicità di prodotti e di progetti, oggi che di dischi se ne vendono sempre meno”. Eppure il roster Sony, da quando Zerbi è alla guida, si è affollato di nomi nuovi: Giusy Ferreri, Noemi, Alessandra Amoroso, Pierdavide Carone, Loredana Errore. Tutti con un denominatore comune: l’essere “nati” o esplosi grazie alla tv… “Quando Cabrini ha lasciato l’incarico, mi sono trovato in mano un’enorme ricchezza ma ho anche avvertito che c’era bisogno di cambiare qualcosa”, riflette Zerbi. “Ho voluto provare a fare qualcosa di nuovo, e sapevo che sarei stato criticato. Siamo stati i primi, in Italia, ad entrare nel settore del live con International Music & Arts, e in neanche due anni siamo cresciuti moltissimo: i Litfiba al Forum di Assago li abbiamo portati noi. Potevamo optare per un promoter maggiore, i soldi non mancavano, ma a che pro? A noi interessava imparare il mestiere: oggi lo staff Sony e quello di IM&Asi incontrano periodicamente per concordare le strategie. Ci siamo creati un know how e una cultura interna all’azienda”. Altrettanto criticato, anzi di più, è stato l’ingresso massiccio di Sony nei talent show televisivi… “Non sarò un genio ma non sono uno stupido, conosco i pro e contro di questa situazione”, replica Zerbi. “Pensate se avessi lasciato ad altri l’iniziativa: di fronte a un’eventuale crisi di risultati, magari alla necessità di effettuare dei tagli al personale, i miei dipendenti avrebbero avuto il diritto di chiedermi perché non ero stato capace di garantire certi fatturati. Un buon presidente d’azienda deve cogliere per tempo le evoluzioni del mercato e comportarsi di conseguenza. Da due anni a questa parte, le classifiche lo dimostrano, i dischi che vendono arrivano da un format televisivo”. Nasce da lì la frequentazione di Amici? "Quando ho iniziato ad andarci tutti mi criticavano perché ci mettevo la faccia, dicevano che mi giocavo la credibilità dell’azienda. E’ stata la produzione a telefonarmi, un giorno di due anni fa, per invitarmi alla finale. Maria De Filippi, che ha una visione chiarissima delle cose e sa il fatto suo, si chiedeva perché i suoi ragazzi non avessero successo anche al di fuori della trasmissione. Ci sono andato per quello: per portare in tv il lavoro del discografico, per fare quello che ho sempre fatto. Basta leggere Billboard, o Rockol, per capire quel che sta succedendo nel mondo, in America e in Inghilterra questi fenomeni sono in atto da anni. I fatturati calano, le capacità di investimento e di marketing delle case discografiche sono ridotte al lumicino, le campagne tv sono antistoriche e quando le fai non le vede nessuno, il potere di influenza sui media si è drasticamente ridotto. Se non sfrutti l’unico medium che ancora funziona…e non parlo solo di X Factor e di Amici, ma di programmi come High School Musical o Glee che in America fanno ascolti pazzeschi. In tutto questo, il discografico conserva un ruolo importante: conta la qualità della musica, non tutti i vincitori dei talent hanno avuto successo. E io credo che nel loro genere, il pop, i dischi di Giusy Ferreri e di Alessandra Amoroso, di Loredana Errore e di Pierdavide Carone siano dei signori dischi”. Una svolta, di quelle che cambiano la vita: “Più approfondivo la conoscenza con Maria De Filippi”, conferma Zerbi, “più capivo che aveva molto da insegnarmi. E’ stato uno degli incontri fondamentali della mia carriera: gli altri maestri sono stati Cabrini, Claudia Mori e Gianni Morandi, un artista di enorme esperienza, serietà e professionalità senza il quale avrei fatto la metà di quel che ho fatto”. Tutto positivo, dunque, nel bilancio di questi anni? “Ho solo un rammarico: non essere riuscito a portare a termine, assieme ai miei colleghi, uno o più accordi con gli Internet Service Providers. E’ stato il loro atteggiamento, diciamo poco elegante, a impedirlo: ci sono stati alcuni incontri davvero spiacevoli, erano convinti di poterci comprare per due lire… E invece, in un momento in cui tutti la danno per morta, io credo ancora moltissimo nelle potenzialità della discografia. Se fossi un artista, oggi, starei ancora con una multinazionale. Non me ne vado perché credo che tutto stia per crollare, ma perché a 41 anni ho voglia di fare altro. Ora o mai più. E lascio un’azienda in salute, con un roster rinnovato e tanti giovani artisti in classifica. I problemi sono stati superati (Zerbi si riferisce implicitamente al “buco” finanziario legato alla gestione dei resi). E sono molto felice di passare il testimone a un professionista come Andrea Rosi, un ottimo manager con tanti anni di esperienza alle spalle. Apprezzo molto il fatto che sia lui che i dirigenti Sony all’estero mi abbiano chiesto di continuare a collaborare, è un segno importante di fiducia. Mi affascina l’idea di continuare a lavorare sulla musica senza i vincoli di una casa discografica e senza l’assillo dei numeri: mi sono sempre sentito più un direttore artistico che un amministratore delegato. Preferisco fare qualche budget meeting in meno, e avere più tempo da dedicare agli artisti”. Fin qui i progetti concreti. E i sogni nel cassetto? “Ho contribuito alla reunion dei Litfiba…Magari potessi fare qualcosa per rimettere insieme gli Smiths, il mio gruppo preferito di tutti i tempi!”.
http://www.rockol.it/news-129445/
Da ieri, 27 aprile, le dimissioni di Rudy Zerbi dalla Sony Music sono ufficiali. E finalmente il presidente uscente della major di via Amedei è in grado di fornire i primi dettagli sui suoi nuovi programmi: “Farò il produttore. Curerò progetti discografici e televisivi occupandomi di tutti gli aspetti artistici e creativi, seguirò artisti affermati e nuovi talenti. La televisione, in tutto questo, avrà un ruolo essenziale ma non esclusivo, al centro della mia attività e dei miei interessi ci sarà sempre la musica. Non ho nessuna intenzione di aprire un’etichetta, comunque, e non mi occuperò di management. Né sarò un ‘produttore artistico’ che si occupa degli arrangiamenti dei pezzi e sta alla console in sala di registrazione”. Perché questa scelta di campo? “Perché il produttore, nel senso che intendo io, in Italia oggi non lo fa quasi più nessuno. Penso a figure come Alessandro Colombini negli anni ’70, o come Claudio Cecchetto dagli ’80 in poi. O a quello che sono all’estero personaggi leggendari come Clive Davis. In un momento difficile come quello attuale, in cui la gestione dei budget diventa sempre più delicata, il controllo dei costi e della qualità assume importanza centrale e i progetti artistici vanno studiati con la massima cura credo torni ad essere essenziale un ruolo di cerniera tra discografia e mercato. Lavorerò con chiunque intenda avvalersi della mia collaborazione, senza esclusive”. Da solo o in partnership? “Da solo, su questo voglio essere molto chiaro: non sarò in società con aziende preesistenti o con altre persone. Avrò una mia azienda, con una ragione sociale e uno staff di collaboratori che sarà attivo dopo l’estate”. Intanto è anche il momento dei bilanci: “Lascio la Sony dopo sedici anni di collaborazione e in piena armonia. Lì ho vissuto tutta la mia vita professionale, salendo tutti i gradini della scala gerarchica: promoter radiofonico, ufficio stampa, capo della promozione, direttore marketing, direttore artistico, presidente… Sempre a fianco di Franco Cabrini e con un team che nel tempo è rimasto sostanzialmente omogeneo”. Mai avuto voglia di cambiare aria? “No, e a dire il vero non ho neanche ricevuto chissà quali proposte. Credo che fosse chiara a tutti la mia fedeltà nei confronti dell’azienda e la mia voglia di farne parte. La filosofia della Sony ha sempre coinciso con il mio modo di vedere le cose. Io sono votato al ‘popolare’ e al commerciale, anche se le mie scelte artistiche sono andate talvolta in altre direzioni. Sony è sempre stata un’azienda dotata di un grande catalogo storico: anche molto ‘classico’, molto pop, rispetto ad altre aziende che si pregiano di essere più alternative. Ma il tempo sta dimostrando che era una scelta giusta, puntare su artisti che hanno una ‘legacy’ alle spalle e con cui è possibile collaborare su una molteplicità di prodotti e di progetti, oggi che di dischi se ne vendono sempre meno”. Eppure il roster Sony, da quando Zerbi è alla guida, si è affollato di nomi nuovi: Giusy Ferreri, Noemi, Alessandra Amoroso, Pierdavide Carone, Loredana Errore. Tutti con un denominatore comune: l’essere “nati” o esplosi grazie alla tv… “Quando Cabrini ha lasciato l’incarico, mi sono trovato in mano un’enorme ricchezza ma ho anche avvertito che c’era bisogno di cambiare qualcosa”, riflette Zerbi. “Ho voluto provare a fare qualcosa di nuovo, e sapevo che sarei stato criticato. Siamo stati i primi, in Italia, ad entrare nel settore del live con International Music & Arts, e in neanche due anni siamo cresciuti moltissimo: i Litfiba al Forum di Assago li abbiamo portati noi. Potevamo optare per un promoter maggiore, i soldi non mancavano, ma a che pro? A noi interessava imparare il mestiere: oggi lo staff Sony e quello di IM&Asi incontrano periodicamente per concordare le strategie. Ci siamo creati un know how e una cultura interna all’azienda”. Altrettanto criticato, anzi di più, è stato l’ingresso massiccio di Sony nei talent show televisivi… “Non sarò un genio ma non sono uno stupido, conosco i pro e contro di questa situazione”, replica Zerbi. “Pensate se avessi lasciato ad altri l’iniziativa: di fronte a un’eventuale crisi di risultati, magari alla necessità di effettuare dei tagli al personale, i miei dipendenti avrebbero avuto il diritto di chiedermi perché non ero stato capace di garantire certi fatturati. Un buon presidente d’azienda deve cogliere per tempo le evoluzioni del mercato e comportarsi di conseguenza. Da due anni a questa parte, le classifiche lo dimostrano, i dischi che vendono arrivano da un format televisivo”. Nasce da lì la frequentazione di Amici? "Quando ho iniziato ad andarci tutti mi criticavano perché ci mettevo la faccia, dicevano che mi giocavo la credibilità dell’azienda. E’ stata la produzione a telefonarmi, un giorno di due anni fa, per invitarmi alla finale. Maria De Filippi, che ha una visione chiarissima delle cose e sa il fatto suo, si chiedeva perché i suoi ragazzi non avessero successo anche al di fuori della trasmissione. Ci sono andato per quello: per portare in tv il lavoro del discografico, per fare quello che ho sempre fatto. Basta leggere Billboard, o Rockol, per capire quel che sta succedendo nel mondo, in America e in Inghilterra questi fenomeni sono in atto da anni. I fatturati calano, le capacità di investimento e di marketing delle case discografiche sono ridotte al lumicino, le campagne tv sono antistoriche e quando le fai non le vede nessuno, il potere di influenza sui media si è drasticamente ridotto. Se non sfrutti l’unico medium che ancora funziona…e non parlo solo di X Factor e di Amici, ma di programmi come High School Musical o Glee che in America fanno ascolti pazzeschi. In tutto questo, il discografico conserva un ruolo importante: conta la qualità della musica, non tutti i vincitori dei talent hanno avuto successo. E io credo che nel loro genere, il pop, i dischi di Giusy Ferreri e di Alessandra Amoroso, di Loredana Errore e di Pierdavide Carone siano dei signori dischi”. Una svolta, di quelle che cambiano la vita: “Più approfondivo la conoscenza con Maria De Filippi”, conferma Zerbi, “più capivo che aveva molto da insegnarmi. E’ stato uno degli incontri fondamentali della mia carriera: gli altri maestri sono stati Cabrini, Claudia Mori e Gianni Morandi, un artista di enorme esperienza, serietà e professionalità senza il quale avrei fatto la metà di quel che ho fatto”. Tutto positivo, dunque, nel bilancio di questi anni? “Ho solo un rammarico: non essere riuscito a portare a termine, assieme ai miei colleghi, uno o più accordi con gli Internet Service Providers. E’ stato il loro atteggiamento, diciamo poco elegante, a impedirlo: ci sono stati alcuni incontri davvero spiacevoli, erano convinti di poterci comprare per due lire… E invece, in un momento in cui tutti la danno per morta, io credo ancora moltissimo nelle potenzialità della discografia. Se fossi un artista, oggi, starei ancora con una multinazionale. Non me ne vado perché credo che tutto stia per crollare, ma perché a 41 anni ho voglia di fare altro. Ora o mai più. E lascio un’azienda in salute, con un roster rinnovato e tanti giovani artisti in classifica. I problemi sono stati superati (Zerbi si riferisce implicitamente al “buco” finanziario legato alla gestione dei resi). E sono molto felice di passare il testimone a un professionista come Andrea Rosi, un ottimo manager con tanti anni di esperienza alle spalle. Apprezzo molto il fatto che sia lui che i dirigenti Sony all’estero mi abbiano chiesto di continuare a collaborare, è un segno importante di fiducia. Mi affascina l’idea di continuare a lavorare sulla musica senza i vincoli di una casa discografica e senza l’assillo dei numeri: mi sono sempre sentito più un direttore artistico che un amministratore delegato. Preferisco fare qualche budget meeting in meno, e avere più tempo da dedicare agli artisti”. Fin qui i progetti concreti. E i sogni nel cassetto? “Ho contribuito alla reunion dei Litfiba…Magari potessi fare qualcosa per rimettere insieme gli Smiths, il mio gruppo preferito di tutti i tempi!”.
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
ma anche meno.
Lapis Blu- Utente Residente: 150-500 Post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
E io credo che nel loro genere, il pop, i dischi di Giusy Ferreri e di Alessandra Amoroso, di Loredana Errore e di Pierdavide Carone siano dei signori dischi”.
dada- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
E se invece pensasse di cambiare proprio settore?
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LucyGordon- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
ho tanto rispetto per la fatica che i contadini fanno..
direi che Zerby giusto il burattinaio poteva fare nella vita.
direi che Zerby giusto il burattinaio poteva fare nella vita.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
Siamo sicuri che anche lui non abbia i fili tirati da qualcuno?
nonhol'età- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
Si vede che Mengoni e Noemi gli stanno proprio antipaticidada ha scritto:E io credo che nel loro genere, il pop, i dischi di Giusy Ferreri e di Alessandra Amoroso, di Loredana Errore e di Pierdavide Carone siano dei signori dischi”.
echo- Admin Echo86
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
rudy zerbi vai in miniera, qualunque cosa tu faccia, rimani uno sfigato colossale invidioso del talento altrui
guenda- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
Sulla Riserva dicono che Zerbi abbia firmato con la Universal......ma la notizia ,che é apparsa su fb per adesso, é da prendere con le pinze....
rosa60- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
Su fb dove? :chedici:
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
Non so, non lo dicono nei post, aspettano notizie confermate da una tipa che la loro admin conosce bene....Mede@ ha scritto:Su fb dove? :chedici:
rosa60- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
chissà perchè faccio fatica a credere che il suo sarà un lavoro indipendente e senza esclusive.....................
ANNA- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
rosa60 ha scritto:Non so, non lo dicono nei post, aspettano notizie confermate da una tipa che la loro admin conosce bene....Mede@ ha scritto:Su fb dove? :chedici:
No la Universal no :chedici:
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
SE RUDY ZERBI “RUBA” IL MESTIERE A PAPA’ MENGACCI…
La notizia è di quelle che, pur incuriosendoci, non ci sorprenderebbe più di tanto non fosse altro che per il fatto che il mondo televisivo è da sempre territorio privilegiato per figli d’arte che si barcamenano tra una trasmissione e l’altra al grido di… mi manda papà. Basti pensare, ad esempio, all’ultima edizione dell’Isola dei famosi che ha visto tra i suoi partecipanti una categoria ad hoc formata proprio dai discendenti d’illustri personaggi del mondo dello spettacolo, i cosiddetti figli d’arte.
Se il figlio in questione però si chiama Rudy Zerbi ed è il personaggio emergente del momento visto il successo personale guadagnato con Italia’s got Talent e le sue incursioni discografiche ad Amici la questione cambia di molto. A dare i natali al giurato più cattivo della televisione nostrana è stato, infatti, come rivelato dall’ultimo numero di Novella 2000, niente meno che Davide Mengacci, il bonario presentatore televisivo che da anni si diletta tra i “Fornelli d’Italia” di ReteQuattro. Dov’e’ lo scoop? Non ci sarebbe nulla di rilevante se non fosse per il fatto che questa parentela è stata, nel corso degli anni, se non nascosta, di certo non pubblicizzata come ci saremmo aspettati.
Gia’ sei anni fa, Mengacci, in un intervista al settimanale Chi, parlando dei suoi figli nominò un certo Rudy, glissando sulla sua professione probabilmente per non intraciare il percorso che l’allora Presidente della Sony stava percorrendo all’interno della casa discografica visto che molti avrebbero potuto malignare su una presunta raccomandazione dovuta a questa parentela. Lo stesso Zerbi, che usa, forse proprio per smentire le potenziali malelingue, il cognome materno, in una recente intervista radiofonica, pur parlando di un papà “che lavora in tv” non ne ha mai voluto fare il nome, tanto da aver scatenato su internet una vera e propria caccia all’uomo.
Ora che il “mistero” è svelato ci è molto più chiara la familiarità che Zerbi ha con il mezzo televisivo che ha dimostrato di saper gestire con grande disinvoltura, probabilmente proprio per il fatto di aver respirato l’aria dello spettacolo già in tenera età visto la lunga carriera ed esperienza di Mengacci a Mediaset. Che le sue ultime frequenti incursioni negli studi televisivi e, soprattutto, la recente rescissione del suo contratto con la Sony siano preludio di una nuova carriera davanti alla telecamere?
Papà Mengacci è avvertito: in casa c’è un altro, agguerritissimo, concorrente…
http://www.davidemaggio.it/archives/28063/se-rudy-zerbi-%E2%80%9Cruba%E2%80%9D-il-mestiere-a-papa-mengacci/
:chedici: :chedici: :chedici: :chedici:
La notizia è di quelle che, pur incuriosendoci, non ci sorprenderebbe più di tanto non fosse altro che per il fatto che il mondo televisivo è da sempre territorio privilegiato per figli d’arte che si barcamenano tra una trasmissione e l’altra al grido di… mi manda papà. Basti pensare, ad esempio, all’ultima edizione dell’Isola dei famosi che ha visto tra i suoi partecipanti una categoria ad hoc formata proprio dai discendenti d’illustri personaggi del mondo dello spettacolo, i cosiddetti figli d’arte.
Se il figlio in questione però si chiama Rudy Zerbi ed è il personaggio emergente del momento visto il successo personale guadagnato con Italia’s got Talent e le sue incursioni discografiche ad Amici la questione cambia di molto. A dare i natali al giurato più cattivo della televisione nostrana è stato, infatti, come rivelato dall’ultimo numero di Novella 2000, niente meno che Davide Mengacci, il bonario presentatore televisivo che da anni si diletta tra i “Fornelli d’Italia” di ReteQuattro. Dov’e’ lo scoop? Non ci sarebbe nulla di rilevante se non fosse per il fatto che questa parentela è stata, nel corso degli anni, se non nascosta, di certo non pubblicizzata come ci saremmo aspettati.
Gia’ sei anni fa, Mengacci, in un intervista al settimanale Chi, parlando dei suoi figli nominò un certo Rudy, glissando sulla sua professione probabilmente per non intraciare il percorso che l’allora Presidente della Sony stava percorrendo all’interno della casa discografica visto che molti avrebbero potuto malignare su una presunta raccomandazione dovuta a questa parentela. Lo stesso Zerbi, che usa, forse proprio per smentire le potenziali malelingue, il cognome materno, in una recente intervista radiofonica, pur parlando di un papà “che lavora in tv” non ne ha mai voluto fare il nome, tanto da aver scatenato su internet una vera e propria caccia all’uomo.
Ora che il “mistero” è svelato ci è molto più chiara la familiarità che Zerbi ha con il mezzo televisivo che ha dimostrato di saper gestire con grande disinvoltura, probabilmente proprio per il fatto di aver respirato l’aria dello spettacolo già in tenera età visto la lunga carriera ed esperienza di Mengacci a Mediaset. Che le sue ultime frequenti incursioni negli studi televisivi e, soprattutto, la recente rescissione del suo contratto con la Sony siano preludio di una nuova carriera davanti alla telecamere?
Papà Mengacci è avvertito: in casa c’è un altro, agguerritissimo, concorrente…
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
Protesta formale:
chiedo che la Sig.na Medea si ASTENGA in futuro dal fornire certe informazioni in ore pasti
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ma è un pesce di aprile? non so chi casca peggio!
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nonhol'età ha scritto:Protesta formale:
chiedo che la Sig.na Medea si ASTENGA in futuro dal fornire certe informazioni in ore pasti
.............comunque anch'io non lo sapevo....
seunanotte- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
nonhol'età ha scritto:Protesta formale:
chiedo che la Sig.na Medea si ASTENGA in futuro dal fornire certe informazioni in ore pasti
Dai come fareste senza di me e i miei SCUP
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Re: A.A.A. CERCASI NUOVO LAVORO PER RUDY ZERBI
Non ci si crede...
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