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Re: G.A.S.Fo.M.
si sophia perchè chi dovrà distribuire diritti e risorse sono coloro che potranno raggiungere a pagamento quella casta.
il resto che non potrà permetterselo e accederà a un'istruzione ridotta al nulla non avrà gli strumenti per opporvisi.
é graduale ma il piano è questo.
il resto che non potrà permetterselo e accederà a un'istruzione ridotta al nulla non avrà gli strumenti per opporvisi.
é graduale ma il piano è questo.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Con la Brambilla l’Aci diventa ‘Amichetti Club d’Italia’
Nel cda il fidanzato Eros Maggioni, il figlio di un amico di B. e Geronimo, pargolo di La Russa (la cui famiglia è sistemata)
Firme fotocopia per chiudere le liste e correre a testa bassa verso le elezioni. Politica ai limiti di legge quella del Pdl in Lombardia. Spregiudicata certo. Clientelare a dir poco. Più giusto sarebbe familistica. Sì perché quando non c’è da brigare in qualche tornata elettorale, si fa sponda nei consigli d’amministrazione per piazzare i vari rampolli dei notabili azzurri. Succede spesso. L’ultimo caso è quello delle nomine del nuovo Consiglio direttivo dell’Automobile club di Milano. Un presidente e due vice. Tra questi Geronimo La Russa, figlio del ministro della Difesa, socio in affari con Salvatore Ligresti. Il dato conferma la linea di una famiglia, quella dei La Russa, ormai vero potentato nel capoluogo lombardo. Per capire basta spulciare il Cda di Aler (Azienda lombarda per l’edilizia residenziale), oppure i componenti del Comitato scientifico per la sicurezza urbana dove spicca il nome del consigliere comunale Marco Osnato, sponda azzurra, ovviamente, ma soprattutto genero di Romano La Russa. Senza contare il comparto sanità. Dal Pio Albergo Trivulzio fino all’ospedale San Paolo nel cui collegio sindacale compare il nome di Vincenzo La Russa, altro fratello di Ignazio.
L’Aci dunque. Scorrendo l’elenco dei nuovi consiglieri, ecco il nome di Massimilano Ermolli, figlio di Bruno, ex uomo Mediaset, fine lobbista, ascoltatissimo da Berlusconi, di cui è ospite fisso ogni lunedì sera ad Arcore. Poco piu in là, in ordine alfabetico, ecco la emme di Maggioni. Di nome Eros, Maggioni è noto (soprattutto) per essere il fidanzato del ministro del Turismo Michela Brambilla. Farebbe l’imprenditore, ma in questa vicenda di nomine in stile cricca conta poco. La storia inizia nell’inverno del 2009, quando sul tavolo del Cda di Aci atterrano cinque lettere di dimissioni di altrettanti consiglieri. Cinque su nove significa commissariamento. A questo punto il pallino finisce in mano al governo e al ministero del Turismo di Michela Brambilla. È in questo momento che l’ex miss Romagna decide di nominare un commissario. Scelta difficile che ricade sul nome più probabile: Massimiliano Ermolli. Il quale prende subito una decisione “scomoda”: elimina dalla corsa al nuovo Cda una delle due cordate, tra le cui fila, guarda caso, stanno i nomi dei consiglieri dimissionari. Scatta il ricorso al Tar (si attende ancora il giudizio), che ha il merito di squadernare i componenti dell’altra lista. Tra i nomi quello di Geronimo La Russa, Eros Maggioni e lo stesso Massimilano Ermolli che si presenta sotto la doppia veste di candidato-commissario. Un conflitto d’interessi che si allarga. Sì, perché Ermolli junior, all’epoca del commissariamento di Aci, è anche consigliere di Sinergetica. La società si occupa di consulenze e a partire dal 2008 “ha rapporti contrattuali di natura commerciale con l’Aci”. Due gli incarichi: il primo da 150 mila euro per attività di accertamento nei confronti di Sara Assicurazioni (controllata al 51% da Aci). Il secondo da 100 mila, iscritto a bilancio sotto la voce promozione istituzionale.
La storia poi, si fa surreale leggendo l’esposto al Tar nel punto in cui si affronta la nomina del fidanzato della Brambilla. “Maggioni – scrivono gli esclusi – si associa alla sezione milanese dell’Aci 48 ore prima dell’indizione delle elezioni, anche se risede a Lecco”. Insomma, le ombre non sono poche. Ma questo non conta. I diretti interessati si difendono, sostenendo la “legittimità della candidatura”. A fine luglio, nel silenzio prevacanziero, il pasticcio si compie: le candidature si trasformano in nomine effettive.
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=59b01024e48506c2
Nel cda il fidanzato Eros Maggioni, il figlio di un amico di B. e Geronimo, pargolo di La Russa (la cui famiglia è sistemata)
Firme fotocopia per chiudere le liste e correre a testa bassa verso le elezioni. Politica ai limiti di legge quella del Pdl in Lombardia. Spregiudicata certo. Clientelare a dir poco. Più giusto sarebbe familistica. Sì perché quando non c’è da brigare in qualche tornata elettorale, si fa sponda nei consigli d’amministrazione per piazzare i vari rampolli dei notabili azzurri. Succede spesso. L’ultimo caso è quello delle nomine del nuovo Consiglio direttivo dell’Automobile club di Milano. Un presidente e due vice. Tra questi Geronimo La Russa, figlio del ministro della Difesa, socio in affari con Salvatore Ligresti. Il dato conferma la linea di una famiglia, quella dei La Russa, ormai vero potentato nel capoluogo lombardo. Per capire basta spulciare il Cda di Aler (Azienda lombarda per l’edilizia residenziale), oppure i componenti del Comitato scientifico per la sicurezza urbana dove spicca il nome del consigliere comunale Marco Osnato, sponda azzurra, ovviamente, ma soprattutto genero di Romano La Russa. Senza contare il comparto sanità. Dal Pio Albergo Trivulzio fino all’ospedale San Paolo nel cui collegio sindacale compare il nome di Vincenzo La Russa, altro fratello di Ignazio.
L’Aci dunque. Scorrendo l’elenco dei nuovi consiglieri, ecco il nome di Massimilano Ermolli, figlio di Bruno, ex uomo Mediaset, fine lobbista, ascoltatissimo da Berlusconi, di cui è ospite fisso ogni lunedì sera ad Arcore. Poco piu in là, in ordine alfabetico, ecco la emme di Maggioni. Di nome Eros, Maggioni è noto (soprattutto) per essere il fidanzato del ministro del Turismo Michela Brambilla. Farebbe l’imprenditore, ma in questa vicenda di nomine in stile cricca conta poco. La storia inizia nell’inverno del 2009, quando sul tavolo del Cda di Aci atterrano cinque lettere di dimissioni di altrettanti consiglieri. Cinque su nove significa commissariamento. A questo punto il pallino finisce in mano al governo e al ministero del Turismo di Michela Brambilla. È in questo momento che l’ex miss Romagna decide di nominare un commissario. Scelta difficile che ricade sul nome più probabile: Massimiliano Ermolli. Il quale prende subito una decisione “scomoda”: elimina dalla corsa al nuovo Cda una delle due cordate, tra le cui fila, guarda caso, stanno i nomi dei consiglieri dimissionari. Scatta il ricorso al Tar (si attende ancora il giudizio), che ha il merito di squadernare i componenti dell’altra lista. Tra i nomi quello di Geronimo La Russa, Eros Maggioni e lo stesso Massimilano Ermolli che si presenta sotto la doppia veste di candidato-commissario. Un conflitto d’interessi che si allarga. Sì, perché Ermolli junior, all’epoca del commissariamento di Aci, è anche consigliere di Sinergetica. La società si occupa di consulenze e a partire dal 2008 “ha rapporti contrattuali di natura commerciale con l’Aci”. Due gli incarichi: il primo da 150 mila euro per attività di accertamento nei confronti di Sara Assicurazioni (controllata al 51% da Aci). Il secondo da 100 mila, iscritto a bilancio sotto la voce promozione istituzionale.
La storia poi, si fa surreale leggendo l’esposto al Tar nel punto in cui si affronta la nomina del fidanzato della Brambilla. “Maggioni – scrivono gli esclusi – si associa alla sezione milanese dell’Aci 48 ore prima dell’indizione delle elezioni, anche se risede a Lecco”. Insomma, le ombre non sono poche. Ma questo non conta. I diretti interessati si difendono, sostenendo la “legittimità della candidatura”. A fine luglio, nel silenzio prevacanziero, il pasticcio si compie: le candidature si trasformano in nomine effettive.
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Re: G.A.S.Fo.M.
basta che non abbia la casa intestata al cognato.
Il fidanzato non è un problema.
lo diceva bertolaso per la moglie..
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lo diceva bertolaso per la moglie..
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Re: G.A.S.Fo.M.
E' così e nella giustizia civile il piano prosegue. I cittadini saranno privati della difesa tecnica man mano.lepidezza ha scritto:si sophia perchè chi dovrà distribuire diritti e risorse sono coloro che potranno raggiungere a pagamento quella casta.
il resto che non potrà permetterselo e accederà a un'istruzione ridotta al nulla non avrà gli strumenti per opporvisi.
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Re: G.A.S.Fo.M.
rossadavino ha scritto:da leggere
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=7981102cb25f5428
....•la procura della Corte dei conti ha citato in giudizio la Atlantis World, assieme ad altri nove concessionari, contestando violazioni degli obblighi del concessionario, che non aveva provveduto a collegare le macchinette per permetterne il controllo in tempo reale, come previsto dalla legge e che non aveva versato all’Erario ingenti somme relative al prelievo erariale dovuto sui proventi dei citati apparecchi di gioco. Ad Atlantis Word e ai suoi controllori inadempienti dell’AAMS, la Corte dei Conti contesta un ammontare pari a circa 32 miliardi di euro complessivi per inadempimenti degli obblighi relativi ai livelli di servizio previsti dalle convenzioni di concessione
notizia di poco fa:
Dai 98 miliardi richiesti si passa a poche decine di milioni
Roma, 6 ott. (Apcom) - Le maxi penali da 98 miliardi di euro irrogate dalla Corte dei Conti ai danni dei concessionari delle slot machine saranno rimodulate dal ministero dell'Economia e ridotte a poche decine di milioni di euro, attraverso modifiche da introdurre con la stipula di un nuovo atto aggiuntivo alla convenzione.
http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/10_ottobre/06/maxi_penali_slot_consiglio_di_stato_ok_a_sanzioni_rimodulate,26380583.html
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Re: G.A.S.Fo.M.
sophia ha scritto:E' così e nella giustizia civile il piano prosegue. I cittadini saranno privati della difesa tecnica man mano.lepidezza ha scritto:si sophia perchè chi dovrà distribuire diritti e risorse sono coloro che potranno raggiungere a pagamento quella casta.
il resto che non potrà permetterselo e accederà a un'istruzione ridotta al nulla non avrà gli strumenti per opporvisi.
é graduale ma il piano è questo.
già mi devi spiegare anche la sostituzione tra esercito e forze dell'ordine che lamentava quel poliziotto ad annozero con Larussa che tentava di parlargli sopra dicendogli che lui non era un poliziotto vero.
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Re: G.A.S.Fo.M.
mercoledì 6 ottobre 2010
Ballusti di Marco Travaglio
Alessandro Sallusti, il rassicurante neodirettore responsabile (si fa per dire) del Giornale, lancia un allarme da far tremare le vene e i polsi. Titolone a tutta prima pagina: “I pm spiano i telefoni del Giornale”. Svolgimento: “Abbiamo la certezza che almeno due Procure, una al Nord l’altra al Sud, tengono sotto controllo i telefoni e i telefonini di direttori e vicedirettori de Il Giornale. Al momento nessuno di noi è coinvolto in procedimenti giudiziari né ha ricevuto avvisi di garanzia né è stato convocato... Eppure ci sono pm che si divertono ad ascoltare le nostre conversazioni”. Ora, a parte il prevedibile sollazzo di ascoltare le telefonate di (ma soprattutto tra) Feltri e Sallusti nel tempo libero, nessuno può sottovalutare la gravità della situazione. Ci sono pm che intercettano qualcuno senza prima dirglielo, il che è già ben strano: di solito, quando si intercetta qualcuno, lo si avverte con largo anticipo, anzi si domanda se abbia nulla in contrario; in caso di diniego, si soprassiede. Ma Sallusti è un uomo fortunato e l’ha saputo comunque. Ora teme che lo vogliano “incastrare”, “non si sa mai, magari qualcosa si scopre”. L’idea che basti comportarsi bene per non aver nulla da temere non lo sfiora proprio. Anzi un altro timore l’assale: forse ai pm nordisti e sudisti che passano notti insonni ad ascoltare lui e Feltri “non interessa quel che diciamo noi, ma sono curiosi di sapere che cosa dicono i personaggi della politica coi quali ogni giorno parliamo”. E qui, una volta tanto, B. non c’entra: è noto infatti che né Feltri né Sallusti parlano mai con lui, essendo autonomi e indipendenti dal loro editore e dal di lui fratello. Eppure è proprio per B. che Sallusti è angosciato: “Sono anche questi – scrive – gli abusi di cui parla il presidente Berlusconi... La magistratura, violando o piegando norme e leggi a suo vantaggio, vuole tenere sotto controllo altri legittimi poteri che dovrebbero godere di piena autonomia: l’esecutivo, la politica e l’informazione”. Ora, com’è noto, i parlamentari non possono essere intercettati, salvo autorizzazione preventiva del Parlamento. Ma nulla del genere è previsto per i giornalisti, che infatti vengono spesso intercettati: sia quando commettono reati comuni (tipo fare le spie, come l’ottimo Betulla, già collaboratore di Feltri e Sallusti), sia quando violano il segreto investigativo. Non vorremmo togliere la primazia a Feltri e Sallusti, ma capita sovente che giornalisti vengano intercettati: da Carlo Vulpio – che Libero di Feltri e Sallusti sputtanò pubblicando le sue conversazioni con le sue fonti perché aveva il torto di occuparsi delle inchieste di De Magistris – al nostro Antonio Massari, intercettato e pedinato per scoprire le sue fonti sull’inchiesta di Trani. Ed è una fortuna che non sia passata la legge bavaglio difesa da Sallusti, altrimenti si potrebbe incriminare e intercettare anche chi pubblica notizie non segrete. In attesa di svelarci chi e perché intercetta i nostri eroi, magari con qualche prova, il Giornale raccoglie l’illuminato parere del sottosegretario Mantovano: “Non conosco la vicenda, ma il tono del direttore Sallusti non lascia adito a dubbi”. Eccola la pistola fumante: il tono di Sallusti, meglio del guanto di paraffina. E poi, sottolinea il Giornale, “sulla vicenda è andato in onda un servizio del Tg1 di Augusto Minzolini”: dunque è tutto vero. Il senatore Pdl Gramazio, detto Er Pinguino, chiede al povero Al Fano di sguinzagliare “gli ispettori ministeriali per valutare la regolarità dei fatti denunciati”. Resta da capire dove dovrebbero andare, visto che le due fantomatiche Procure restano ignote. Si procederà così: gli ispettori perlustreranno palmo a palmo l’intero territorio nazionale, dalla Val d’Aosta alla Sicilia, sottoponendo a stringente interrogatorio chiunque incontrino per strada: “Scusi, lei per caso sta intercettando Sallusti?”. E dinanzi a eventuali dinieghi (“Ma che sta dicendo?”, “Ma è sicuro di stare bene?”) si scuseranno molto: “Ah non è lei? Pardon, come non detto. Tante care cose, ossequi alla sua signora”.
Fonte articolo 'IL Fatto Quotidiano'
Ballusti di Marco Travaglio
Alessandro Sallusti, il rassicurante neodirettore responsabile (si fa per dire) del Giornale, lancia un allarme da far tremare le vene e i polsi. Titolone a tutta prima pagina: “I pm spiano i telefoni del Giornale”. Svolgimento: “Abbiamo la certezza che almeno due Procure, una al Nord l’altra al Sud, tengono sotto controllo i telefoni e i telefonini di direttori e vicedirettori de Il Giornale. Al momento nessuno di noi è coinvolto in procedimenti giudiziari né ha ricevuto avvisi di garanzia né è stato convocato... Eppure ci sono pm che si divertono ad ascoltare le nostre conversazioni”. Ora, a parte il prevedibile sollazzo di ascoltare le telefonate di (ma soprattutto tra) Feltri e Sallusti nel tempo libero, nessuno può sottovalutare la gravità della situazione. Ci sono pm che intercettano qualcuno senza prima dirglielo, il che è già ben strano: di solito, quando si intercetta qualcuno, lo si avverte con largo anticipo, anzi si domanda se abbia nulla in contrario; in caso di diniego, si soprassiede. Ma Sallusti è un uomo fortunato e l’ha saputo comunque. Ora teme che lo vogliano “incastrare”, “non si sa mai, magari qualcosa si scopre”. L’idea che basti comportarsi bene per non aver nulla da temere non lo sfiora proprio. Anzi un altro timore l’assale: forse ai pm nordisti e sudisti che passano notti insonni ad ascoltare lui e Feltri “non interessa quel che diciamo noi, ma sono curiosi di sapere che cosa dicono i personaggi della politica coi quali ogni giorno parliamo”. E qui, una volta tanto, B. non c’entra: è noto infatti che né Feltri né Sallusti parlano mai con lui, essendo autonomi e indipendenti dal loro editore e dal di lui fratello. Eppure è proprio per B. che Sallusti è angosciato: “Sono anche questi – scrive – gli abusi di cui parla il presidente Berlusconi... La magistratura, violando o piegando norme e leggi a suo vantaggio, vuole tenere sotto controllo altri legittimi poteri che dovrebbero godere di piena autonomia: l’esecutivo, la politica e l’informazione”. Ora, com’è noto, i parlamentari non possono essere intercettati, salvo autorizzazione preventiva del Parlamento. Ma nulla del genere è previsto per i giornalisti, che infatti vengono spesso intercettati: sia quando commettono reati comuni (tipo fare le spie, come l’ottimo Betulla, già collaboratore di Feltri e Sallusti), sia quando violano il segreto investigativo. Non vorremmo togliere la primazia a Feltri e Sallusti, ma capita sovente che giornalisti vengano intercettati: da Carlo Vulpio – che Libero di Feltri e Sallusti sputtanò pubblicando le sue conversazioni con le sue fonti perché aveva il torto di occuparsi delle inchieste di De Magistris – al nostro Antonio Massari, intercettato e pedinato per scoprire le sue fonti sull’inchiesta di Trani. Ed è una fortuna che non sia passata la legge bavaglio difesa da Sallusti, altrimenti si potrebbe incriminare e intercettare anche chi pubblica notizie non segrete. In attesa di svelarci chi e perché intercetta i nostri eroi, magari con qualche prova, il Giornale raccoglie l’illuminato parere del sottosegretario Mantovano: “Non conosco la vicenda, ma il tono del direttore Sallusti non lascia adito a dubbi”. Eccola la pistola fumante: il tono di Sallusti, meglio del guanto di paraffina. E poi, sottolinea il Giornale, “sulla vicenda è andato in onda un servizio del Tg1 di Augusto Minzolini”: dunque è tutto vero. Il senatore Pdl Gramazio, detto Er Pinguino, chiede al povero Al Fano di sguinzagliare “gli ispettori ministeriali per valutare la regolarità dei fatti denunciati”. Resta da capire dove dovrebbero andare, visto che le due fantomatiche Procure restano ignote. Si procederà così: gli ispettori perlustreranno palmo a palmo l’intero territorio nazionale, dalla Val d’Aosta alla Sicilia, sottoponendo a stringente interrogatorio chiunque incontrino per strada: “Scusi, lei per caso sta intercettando Sallusti?”. E dinanzi a eventuali dinieghi (“Ma che sta dicendo?”, “Ma è sicuro di stare bene?”) si scuseranno molto: “Ah non è lei? Pardon, come non detto. Tante care cose, ossequi alla sua signora”.
Fonte articolo 'IL Fatto Quotidiano'
bilquis- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
io ho le lacrime agli occhi dal ridere. i PM che hanno ruoli sovraccarichi se non ci fossero motivi validi ed indagini che hanno portato proprio lì perderebbero tempo? Direi di no.
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Re: G.A.S.Fo.M.
L’idea che basti comportarsi bene per non aver nulla da temere non lo sfiora proprio.
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Re: G.A.S.Fo.M.
AIUTO!lepidezza ha scritto:sophia ha scritto:E' così e nella giustizia civile il piano prosegue. I cittadini saranno privati della difesa tecnica man mano.lepidezza ha scritto:si sophia perchè chi dovrà distribuire diritti e risorse sono coloro che potranno raggiungere a pagamento quella casta.
il resto che non potrà permetterselo e accederà a un'istruzione ridotta al nulla non avrà gli strumenti per opporvisi.
é graduale ma il piano è questo.
già mi devi spiegare anche la sostituzione tra esercito e forze dell'ordine che lamentava quel poliziotto ad annozero con Larussa che tentava di parlargli sopra dicendogli che lui non era un poliziotto vero.
Comunqu per stare sereni al Procuratore di Reggio Calbria hanno mandato certi amici un bazooka. Non so se mi spiego. Non un kalashnikov un bazooka capace di far saltare macchina blindata e scorta. E ieri sera Vespa perdeva tempo con Belpietro, le pistole giocattolo e le unghie incarnite. 'Ndrangheta e politica affaristica interna ed estera sono una cosa sola.Ha un potere economico ed una liquidità immense. Per questo la situazione é peggiore
di quella affrontata da Falcone e Borsellino in Sicilia. Ed abbiamo perso, grazie al corruttore Mastella De magistri alal procura di Catanzaro, ora sarebbe stato importante. Ve li ricordate gli ispettori ministeraili che di domenica portavano via i fascicoli dalla procura.
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Re: G.A.S.Fo.M.
no preferisce telefonarelepidezza ha scritto:L’idea che basti comportarsi bene per non aver nulla da temere non lo sfiora proprio.
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Re: G.A.S.Fo.M.
sophia ha scritto:no preferisce telefonarelepidezza ha scritto:L’idea che basti comportarsi bene per non aver nulla da temere non lo sfiora proprio.
è coraggioso!
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Re: G.A.S.Fo.M.
questi chi sono i PM?
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Chiara 75- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Questa sera a 'otto e mezzo' Carlo Rossella ha annunciato che è in spedizione a 10.000.000 di italiani il libro sulle malefatte.....oh pardon, sul lavoro svolto dal governo negli ultimi due anni. Giustamente la Bindi ha chiesto con quali soldi si pagherà la spedizione, perchè sicuramente, essendo un volume sul piove governo ladro, saranno usati fondi dello stato. In poche parole io che non voglio neanche riceverlo sto coso, devo finanziare i francobolli per spedirlo, cioè io finanzio contro la mia volontà la campagna elettorale di
Come, non doveva mandare i suoi ringoboys casa per casa a consegnare?? Allora non ne ha così tanti di adepti o forse hanno paura di essere presi a maleparole o a kiwi(vista la stagione)in faccia?
Come, non doveva mandare i suoi ringoboys casa per casa a consegnare?? Allora non ne ha così tanti di adepti o forse hanno paura di essere presi a maleparole o a kiwi(vista la stagione)in faccia?
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Re: G.A.S.Fo.M.
a proposito dei 61 mila team della libertà mandati da mr. b
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=50a1128ccdae572f
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Re: G.A.S.Fo.M.
http://www.televisionando.it/articolo/chi-l-ha-visto-il-dramma-di-sarah-scazzi-in-diretta-tv/36487/
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Brina78 ha scritto:
http://www.televisionando.it/articolo/chi-l-ha-visto-il-dramma-di-sarah-scazzi-in-diretta-tv/36487/
è inaudito, una vergogna, sciacallaggio! Non ho parole guardi...questi sono gli esempi e l'utilità della TV?
_________________________________
""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: G.A.S.Fo.M.
Amantide_Religiosa ha scritto:Brina78 ha scritto:
http://www.televisionando.it/articolo/chi-l-ha-visto-il-dramma-di-sarah-scazzi-in-diretta-tv/36487/
è inaudito, una vergogna, sciacallaggio! Non ho parole guardi...questi sono gli esempi e l'utilità della TV?
l'abbiamo visto in diretta ieri e la situazione era veramente surreale e ci ha stupito perchè in genere chi l'ha visto è un'ottima trasmissione. La sciarelli credo si sia fatta trasportare, erano troppo coinvolti (lo sono sempre per questo spesso risolvono i casi...) e ha dimenticato il distacco che un giornalista dovrebbe avere. Ma dalla diretta non sembrava cattiveria, ma come se si fossero dimenticati di essere in tv... chiamavano la procura, la caserma, i vari inviati e dal collegamento nella casa della cugina chiamavano i parenti in procura per riuscire a capire cosa stava succedendo.....
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Re: G.A.S.Fo.M.
xenas ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:Brina78 ha scritto:
http://www.televisionando.it/articolo/chi-l-ha-visto-il-dramma-di-sarah-scazzi-in-diretta-tv/36487/
è inaudito, una vergogna, sciacallaggio! Non ho parole guardi...questi sono gli esempi e l'utilità della TV?
l'abbiamo visto in diretta ieri e la situazione era veramente surreale e ci ha stupito perchè in genere chi l'ha visto è un'ottima trasmissione. La sciarelli credo si sia fatta trasportare, erano troppo coinvolti (lo sono sempre per questo spesso risolvono i casi...) e ha dimenticato il distacco che un giornalista dovrebbe avere. Ma dalla diretta non sembrava cattiveria, ma come se si fossero dimenticati di essere in tv... chiamavano la procura, la caserma, i vari inviati e dal collegamento nella casa della cugina chiamavano i parenti in procura per riuscire a capire cosa stava succedendo.....
E' per questo che lei è la giornalista xenas, e conduce quel programma. Altrimenti lo farei anche io. Non si deve mai dimenticare che stai in TV e che quella non è il modo per dare/ricevere informazioni.
Non devi mai oltrepassare quel limite, sopratutto in trasmissioni del genere.
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Amantide_Religiosa ha scritto:xenas ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:Brina78 ha scritto:
http://www.televisionando.it/articolo/chi-l-ha-visto-il-dramma-di-sarah-scazzi-in-diretta-tv/36487/
è inaudito, una vergogna, sciacallaggio! Non ho parole guardi...questi sono gli esempi e l'utilità della TV?
l'abbiamo visto in diretta ieri e la situazione era veramente surreale e ci ha stupito perchè in genere chi l'ha visto è un'ottima trasmissione. La sciarelli credo si sia fatta trasportare, erano troppo coinvolti (lo sono sempre per questo spesso risolvono i casi...) e ha dimenticato il distacco che un giornalista dovrebbe avere. Ma dalla diretta non sembrava cattiveria, ma come se si fossero dimenticati di essere in tv... chiamavano la procura, la caserma, i vari inviati e dal collegamento nella casa della cugina chiamavano i parenti in procura per riuscire a capire cosa stava succedendo.....
E' per questo che lei è la giornalista xenas, e conduce quel programma. Altrimenti lo farei anche io. Non si deve mai dimenticare che stai in TV e che quella non è il modo per dare/ricevere informazioni.
Non devi mai oltrepassare quel limite, sopratutto in trasmissioni del genere.
lo so sono anni che la seguo e non era mai successo.... per questo mi ha stupito.
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Re: G.A.S.Fo.M.
io non l'ho visto, ho letto l'articolo. Non ho capito però se la notizia è confermata oppure no.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Amantide_Religiosa ha scritto:io non l'ho visto, ho letto l'articolo. Non ho capito però se la notizia è confermata oppure no.
si purtroppo. le prime notizie sono arrivate durante la diretta. La mamma riceveva telefonate da parte di conoscenti che vedevano il televideo, che parlavano della confessione, dell'arresto e della ricerca del cadavere.... diciamo che si sono trovati un po' in mezzo....
quello che mi stupisce è come mai la procura non abbia mandqato qualcuno a casa di sarah per avvisare la famiglia dato che avevano una confessione.... la sciarelli tentava di contattare procura e comando dei carabinieri. I familiari chiedevano notizie ai giornalisti, visto che sentivano gli elicotteri sorvolare la zona e alla fine uno della sede regionale ha confermato che avevano transennato un podere dello zio...
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Re: G.A.S.Fo.M.
Sarah è stata strangolata dallo zio Il cadavere nascosto in un pozzo
Misseri crolla davanti ai giudici
dopo un interrogatorio durato ore
La madre scopre la notizia in tv
TARANTO
Una lunga notte di ricerche, una caccia nel buio per mettere fine, dopo due mesi, al giallo di Avetrana. Dopo un interrogatorio fiume, dalla Procura è arrivata la svolta: il cadavere di Sarah Scazzi, la ragazzina scomparsa il 26 agosto prima di andare al mare con la cugina, è ricoperto di pietre e sepolto in un pozzo nei boschi di Avetrana. A crollare, dopo una giornata sotto torchio, è stato lo zio Michele Misseri. Lo stesso uomo che trovò il cellulare della ragazza un mese dopo la scomparsa, un cellulare che non ha mai convinto gli inquirenti: il telefonino era parzialmente bruciacchiato e privo di batteria e di scheda Sim. Un tentativo di depistaggio, oppure di confessione, da parte dello zio, che a tarda sera è crollato: «L'ho uccisa nel garage di casa, poi l'ho portata in campagna e ho sotterrato il corpo». E' stato fermato per omicidio volontario. Il movente? Non pare ci siano dubbi. E' di natura sessuale. Sarah avrebbe respinto lo zio, che ha reagito uccidendola. Ora è in caserma; con lui la moglie Cosima Spagnolo.
Il corpo nel pozzo
E' ancora in corso l'operazione di recupero del corpo di Sarah. Il pozzo indicato dallo zio non e' profondo, ma è stretto: inoltre il cadavere è stato coperto di pietre. Il pozzo e' uno dei tantissimi delle campagne della zona, alcuni soltanto dei quali sono censiti.
La madre scopre la notizia in tv
La mamma di Sara, Concetta Serrano, ha appreso delle ricerche del corpo della figlia mentre era in collegamento in diretta con il programma di Rai 3 “Chi l’ha visto”. Una diretta che avveniva proprio dalla casa dello zio. Quando le voci si sono fatte insistenti la conduttrice, Federica Sciarelli, ha chiesto alla donna se non preferisse allontanarsi dalla casa di Misseri. Concetta ha risposto: «È meglio», e accompagnata da uno dei suoi avvocati ha lasciato l’abitazione.
I parenti sotto torchio
Oltre a zio Michele, i militari hanno ascoltato ieri per ore anche le dichiarazioni di sua moglie e della figlia maggiore Valentina, sorella di Sabrina, la cugina che la quindicenne di Avetrana doveva incontrare per andare al mare il 26 agosto scorso e nella casa della quale non è mai arrivata. I tre componenti della famiglia Misseri erano stati convocati in caserma quali persone informate sui fatti. Ad ascoltare i loro racconti il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, e i pm titolari dell’inchiesta, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e il sostituto procuratore Mariano Buccoliero.
Il giallo del cellulare
La fine di Sara è racchiusa in dodici minuti, dodici minuti di buio del 26 agosto. Della quindicenne si hanno notizie certe fino alle 14.30, quando Sara esce da casa per raggiungere la figlia di Michele Misseri: la cugina Sabrina Misseri, di 22 anni, che l’aspetta per andare al mare. Le tracce si perdono definitivamente alle 14.42, quando il cellulare di Sara viene spento e non sarà mai più riacceso. La mamma della giovane ha sempre pensato e detto che Sara era stata rapita. La quindicenne è stata cercata in questi giorni anche anche nelle cave, nei casolari, nei canali e nei pozzi. Poi, nella notte, la svolta: un interrogatorio che sembra non finire mai, le gazzelle dei carabinieri che partono verso il bosco, e la ricerca affannosa di un corpo che può mettere il punto ad una storia nerissima.
Misseri crolla davanti ai giudici
dopo un interrogatorio durato ore
La madre scopre la notizia in tv
TARANTO
Una lunga notte di ricerche, una caccia nel buio per mettere fine, dopo due mesi, al giallo di Avetrana. Dopo un interrogatorio fiume, dalla Procura è arrivata la svolta: il cadavere di Sarah Scazzi, la ragazzina scomparsa il 26 agosto prima di andare al mare con la cugina, è ricoperto di pietre e sepolto in un pozzo nei boschi di Avetrana. A crollare, dopo una giornata sotto torchio, è stato lo zio Michele Misseri. Lo stesso uomo che trovò il cellulare della ragazza un mese dopo la scomparsa, un cellulare che non ha mai convinto gli inquirenti: il telefonino era parzialmente bruciacchiato e privo di batteria e di scheda Sim. Un tentativo di depistaggio, oppure di confessione, da parte dello zio, che a tarda sera è crollato: «L'ho uccisa nel garage di casa, poi l'ho portata in campagna e ho sotterrato il corpo». E' stato fermato per omicidio volontario. Il movente? Non pare ci siano dubbi. E' di natura sessuale. Sarah avrebbe respinto lo zio, che ha reagito uccidendola. Ora è in caserma; con lui la moglie Cosima Spagnolo.
Il corpo nel pozzo
E' ancora in corso l'operazione di recupero del corpo di Sarah. Il pozzo indicato dallo zio non e' profondo, ma è stretto: inoltre il cadavere è stato coperto di pietre. Il pozzo e' uno dei tantissimi delle campagne della zona, alcuni soltanto dei quali sono censiti.
La madre scopre la notizia in tv
La mamma di Sara, Concetta Serrano, ha appreso delle ricerche del corpo della figlia mentre era in collegamento in diretta con il programma di Rai 3 “Chi l’ha visto”. Una diretta che avveniva proprio dalla casa dello zio. Quando le voci si sono fatte insistenti la conduttrice, Federica Sciarelli, ha chiesto alla donna se non preferisse allontanarsi dalla casa di Misseri. Concetta ha risposto: «È meglio», e accompagnata da uno dei suoi avvocati ha lasciato l’abitazione.
I parenti sotto torchio
Oltre a zio Michele, i militari hanno ascoltato ieri per ore anche le dichiarazioni di sua moglie e della figlia maggiore Valentina, sorella di Sabrina, la cugina che la quindicenne di Avetrana doveva incontrare per andare al mare il 26 agosto scorso e nella casa della quale non è mai arrivata. I tre componenti della famiglia Misseri erano stati convocati in caserma quali persone informate sui fatti. Ad ascoltare i loro racconti il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, e i pm titolari dell’inchiesta, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e il sostituto procuratore Mariano Buccoliero.
Il giallo del cellulare
La fine di Sara è racchiusa in dodici minuti, dodici minuti di buio del 26 agosto. Della quindicenne si hanno notizie certe fino alle 14.30, quando Sara esce da casa per raggiungere la figlia di Michele Misseri: la cugina Sabrina Misseri, di 22 anni, che l’aspetta per andare al mare. Le tracce si perdono definitivamente alle 14.42, quando il cellulare di Sara viene spento e non sarà mai più riacceso. La mamma della giovane ha sempre pensato e detto che Sara era stata rapita. La quindicenne è stata cercata in questi giorni anche anche nelle cave, nei casolari, nei canali e nei pozzi. Poi, nella notte, la svolta: un interrogatorio che sembra non finire mai, le gazzelle dei carabinieri che partono verso il bosco, e la ricerca affannosa di un corpo che può mettere il punto ad una storia nerissima.
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