Piccole cose di valore non quantificabile
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Dylan67 ha scritto:Vale82 ha scritto:io credo che dare la colpa ai modelli offerti dai media sia riduttivo...........e anche troppo comodo..............la violenza sulle donne esiste da sempre, non nasce certo ora con le ragazze seminude in tv
non so se la situazione sia migliorata o peggiorata rispetto al passato (difficile da dirsi perchè si denunciava troppo poco.........e in realtà lo si fa ancora adesso) credo però che sia cambiato il punto di partenza: prima la violenza era l'espressione più spregevole del potere assoluto che l'uomo aveva sulla donna (che essendo del tutto priva di qualunque forma di autonomia era davvero un oggetto in mano prima alla famiglia d'origine, poi al marito), ora credo che la ferocia che questi uomini riversano con tanto accanimento sulle donne sia una sorta di punizione per non averlo più questo potere.
Non credo che questo possa essere imputato alla tv ma ad una mentalità schifosa che, nonostante tutti i passi in avanti che ci illudiamo di aver fatto, in realtà di fondo non è cambiata affatto.
non sono d'accordo vale forse una volta questo discorso era veritiero
oggi dalla maggiorparte degli uomini puoi ricevere solo solidarieta'
perche oramai siamo consapevoli dell'importanza della donna per tutto e in tutto
e ripeto sono convinto che gli uomini violenti siano sempre di meno
sono invece d'accordo sul fatto che la violenza non dipenda esclusivamente dalle immagini televisive che ci propinano
dylan caro anche io per fortuna sono circondata da uomini che hanno il più grande rispetto per le donne

Proprio per questo i modelli televisivi secondo me hanno una importanza marginale.... ci sono anche esempi positivi di donne in televisione.
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
G.Kaplan ha scritto:
Vi leggo con interesse ma mi trovo in difficoltà a partecipare perchè non riesco a generalizzare.. personalmente ho sempre avuto punti di riferimento maschili ottimi.. non riesco a vedere il maschio come bestia assatanata tout court
No Kaplan, se qualcosa di quel che ho scritto ti ha fatto pensare ad un atto d'accusa al Genere Maschile tutt'intero, no...certo che no.
Io mio è un tentativo di indicare che nei casi in cui la prepotenza maschile (che non è solo quella che sfocia nella violenza fisica)c'è un retroterra di agenti-concause che magari sì, vengono accresciute dalle "immagini-riproduzioni" del femminile nei massmedia, ma sono il frutto di quel groviglio....
quello stesso groviglio dà naturalmente frutti ottimi, maschili o femminili che siano...ci mancherebbe



Il caso di Brunetta Murabito (sorella ferita gravemente dal fratello perchè ha avuto un figlio da convivente.alcuni anni fa a Messina dove lei lavorava) si rifà ad una sottocultura di violenza - mi pare sia la locride la zona di provenienza dei protagonisti. Una sottocultura "chiusa" in cui a dettare le regole c'è un codice d'onore che assegna al "maschile" il compito di proteggere-punire il "femminile" che viola quelle regole.
Se non ricordo male la sorella ha giudizialmente "perdonato" e il fratello ha fatto pochi anni di galera..la stessa vittima continua a vivere (o dover vivere, non so) nello stesso contesto ambientale.
Entro quella famiglia, evidentemente, vigono le regole di clan-tribu'-locali piu' di quelle della moderna civiltà...Il perdono "giudiziale" della vittima a me fa pensare a quello: ho capito che hai agito rispondendo ad un codice di regole che conosco e che non ho rispettato...ergo tu hai agito, ma io ti ho dato modo di agire violando quella regola consapevolmente...Piu' o meno mi fa venire in mente questo tipo di meccanismo-interazione familiare-sociale.
E' il discorso che facevo prima a prop. del riprodurre-mantenere un modello Univoco di regole-valori, negando sminuendo gli altri...i due pakistani hanno mantenuto il loro, il fratello-pistolero lo stesso..ha mantenuto/riprodotto il suo ...indipendentemente dall'agire in un contesto con regole-valori opposti....quando scrivo Regole intendo sia le leggi che i valori etici incamerati...
mi scuso se scrivo in sintesi o saltando magari passaggi logici...spero che si capisca il nocciolo


Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Cantastorie ha scritto:G.Kaplan ha scritto:
Vi leggo con interesse ma mi trovo in difficoltà a partecipare perchè non riesco a generalizzare.. personalmente ho sempre avuto punti di riferimento maschili ottimi.. non riesco a vedere il maschio come bestia assatanata tout court
No Kaplan, se qualcosa di quel che ho scritto ti ha fatto pensare ad un atto d'accusa al Genere Maschile tutt'intero, no...certo che no.
Io mio è un tentativo di indicare che nei casi in cui la prepotenza maschile (che non è solo quella che sfocia nella violenza fisica)c'è un retroterra di agenti-concause che magari sì, vengono accresciute dalle "immagini-riproduzioni" del femminile nei massmedia, ma sono il frutto di quel groviglio....
quello stesso groviglio dà naturalmente frutti ottimi, maschili o femminili che siano...ci mancherebbe![]()
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Il caso di Brunetta Murabito (sorella ferita gravemente dal fratello perchè ha avuto un figlio da convivente.alcuni anni fa a Messina dove lei lavorava) si rifà ad una sottocultura di violenza - mi pare sia la locride la zona di provenienza dei protagonisti. Una sottocultura "chiusa" in cui a dettare le regole c'è un codice d'onore che assegna al "maschile" il compito di proteggere-punire il "femminile" che viola quelle regole.
Se non ricordo male la sorella ha giudizialmente "perdonato" e il fratello ha fatto pochi anni di galera..la stessa vittima continua a vivere (o dover vivere, non so) nello stesso contesto ambientale.
Entro quella famiglia, evidentemente, vigono le regole di clan-tribu'-locali piu' di quelle della moderna civiltà...Il perdono "giudiziale" della vittima a me fa pensare a quello: ho capito che hai agito rispondendo ad un codice di regole che conosco e che non ho rispettato...ergo tu hai agito, ma io ti ho dato modo di agire violando quella regola consapevolmente...Piu' o meno mi fa venire in mente questo tipo di meccanismo-interazione familiare-sociale.
E' il discorso che facevo prima a prop. del riprodurre-mantenere un modello Univoco di regole-valori, negando sminuendo gli altri...i due pakistani hanno mantenuto il loro, il fratello-pistolero lo stesso..ha mantenuto/riprodotto il suo ...indipendentemente dall'agire in un contesto con regole-valori opposti....quando scrivo Regole intendo sia le leggi che i valori etici incamerati...
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xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Xenas, non si parla solo di modelli televisivi, ma di modelli perpetuati dai media in generale.
Ci sono forse pochi esempi buoni di donne in tv, ma in questo momento mi viene difficile stilare una lista che superi i dieci nomi (Gabanelli è sicuramente in testa).
Nel frattempo, divertitevi a esaminare i dati sulla parità di genere diffusi dal World Economic Forum: l'Italia è al 74° posto
http://www.weforum.org/pdf/gendergap/rankings2010.pdf
Ci sono forse pochi esempi buoni di donne in tv, ma in questo momento mi viene difficile stilare una lista che superi i dieci nomi (Gabanelli è sicuramente in testa).
Nel frattempo, divertitevi a esaminare i dati sulla parità di genere diffusi dal World Economic Forum: l'Italia è al 74° posto

http://www.weforum.org/pdf/gendergap/rankings2010.pdf
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Gaufre ha scritto:Xenas, non si parla solo di modelli televisivi, ma di modelli perpetuati dai media in generale.
Ci sono forse pochi esempi buoni di donne in tv, ma in questo momento mi viene difficile stilare una lista che superi i dieci nomi (Gabanelli è sicuramente in testa).
Nel frattempo, divertitevi a esaminare i dati sulla parità di genere diffusi dal World Economic Forum: l'Italia è al 74° posto
http://www.weforum.org/pdf/gendergap/rankings2010.pdf
gaufre non lo metto in dubbio ma è talmente radicata (millenni) la condizione della donna che veramente credo che sia proprio una punta di spillo la parte massmediale.... tanto radicata che esiste anche dove la tv manco è arrivata
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Invece, secondo me, con la scusa che la questione è radicata, si rischia di sottovalutare il pericolo presente nell'immagine svilente della donna trasmessa dai media, che è accessibile a grandi e piccini. Per quanto si possa educare e proteggere un figlio/a, queste immagini vengono assimilate e spesso metabolizzate senza una sufficiente riflessione... non si spiegherebbero altrimenti tante dinamiche attuali che magari in parte sembra esulino dall'argomento violenza/donne.xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Xenas, non si parla solo di modelli televisivi, ma di modelli perpetuati dai media in generale.
Ci sono forse pochi esempi buoni di donne in tv, ma in questo momento mi viene difficile stilare una lista che superi i dieci nomi (Gabanelli è sicuramente in testa).
Nel frattempo, divertitevi a esaminare i dati sulla parità di genere diffusi dal World Economic Forum: l'Italia è al 74° posto
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gaufre non lo metto in dubbio ma è talmente radicata (millenni) la condizione della donna che veramente credo che sia proprio una punta di spillo la parte massmediale.... tanto radicata che esiste anche dove la tv manco è arrivata
Perché in Italia non si applicano le leggi che esistono e che preservano l'immagine femminile dallo scempio che se ne fa invece nel nostro paese?
Non pensi servirebbe a cambiare la mentalità?
@Canta: io ho preso un caso pescato nel mucchio. Non ricordo nomi e cognomi, ma avevo letto di recente di un padre italianissimo che ha massacrato di botte la figlia perché non accettava la sua relazione con un cittadino romeno. Purtroppo questi casi esistono ancora.
Ho pubblicato il link del rapporto sulla parità dei sessi per dimostrare che in Italia l'uguaglianza è ancora un miraggio, purtroppo.
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Gaufre ha scritto:Invece, secondo me, con la scusa che la questione è radicata, si rischia di sottovalutare il pericolo presente nell'immagine svilente della donna trasmessa dai media, che è accessibile a grandi e piccini. Per quanto si possa educare e proteggere un figlio/a, queste immagini vengono assimilate e spesso metabolizzate senza una sufficiente riflessione... non si spiegherebbero altrimenti tante dinamiche attuali che magari in parte esulano dall'argomento violenza/donne.xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Xenas, non si parla solo di modelli televisivi, ma di modelli perpetuati dai media in generale.
Ci sono forse pochi esempi buoni di donne in tv, ma in questo momento mi viene difficile stilare una lista che superi i dieci nomi (Gabanelli è sicuramente in testa).
Nel frattempo, divertitevi a esaminare i dati sulla parità di genere diffusi dal World Economic Forum: l'Italia è al 74° posto
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gaufre non lo metto in dubbio ma è talmente radicata (millenni) la condizione della donna che veramente credo che sia proprio una punta di spillo la parte massmediale.... tanto radicata che esiste anche dove la tv manco è arrivata
Perché in Italia non si applicano le leggi che esistono e che preservano l'immagine femminile dallo scempio che se ne fa invece nel nostro paese?
Non pensi servirebbe a cambiare la mentalità?
no io penso che una donna meriti rispetto anche se va in giro nuda, è provocante e fa vedere tette e culi....
penso anche che una donna debba essere rispettata anche se è già a letto nuda con un uomo e cambia idea...
io penso che se nelle favole per bambini è sempre il principe azzurro a salvare la principessa è più grave di una principessa che fa vedere le tette perchè ha scelto....
ma questo è quello che penso io. Quello di cui invece scrivo (che cito)invece è frutto di diversi studi sociali che tentano di spiegare le origini della sottomissione delle donne nei confronti degli uomini in molte culture (non tutte!) a partire dalla formazione dei primi nuclei familiari e dei clan. E del perchè prima ad esempio della grecia classica ci fosse un culto della dea madre, che è stato trasformato in un dio maschile (con le società pastorali) è un discorso più ampio.
sarebbe bello pensare che se in tv dessero solo quark non ci sarebbero più donne discriminate, ma secondo me non è così è solo un piccolo passo e se ne fannno eh! ad esempio sul sito dell'unità si possono denunciare pubblicità sessiste e molte vengono rimosse....
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Ultima modifica di xenas il Mar 12 Ott 2010, 14:50 - modificato 1 volta.
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
quindi io capisco che i talebani non sono molto lontaniCantastorie ha scritto:G.Kaplan ha scritto:
Vi leggo con interesse ma mi trovo in difficoltà a partecipare perchè non riesco a generalizzare.. personalmente ho sempre avuto punti di riferimento maschili ottimi.. non riesco a vedere il maschio come bestia assatanata tout court
No Kaplan, se qualcosa di quel che ho scritto ti ha fatto pensare ad un atto d'accusa al Genere Maschile tutt'intero, no...certo che no.
Io mio è un tentativo di indicare che nei casi in cui la prepotenza maschile (che non è solo quella che sfocia nella violenza fisica)c'è un retroterra di agenti-concause che magari sì, vengono accresciute dalle "immagini-riproduzioni" del femminile nei massmedia, ma sono il frutto di quel groviglio....
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Il caso di Brunetta Murabito (sorella ferita gravemente dal fratello perchè ha avuto un figlio da convivente.alcuni anni fa a Messina dove lei lavorava) si rifà ad una sottocultura di violenza - mi pare sia la locride la zona di provenienza dei protagonisti. Una sottocultura "chiusa" in cui a dettare le regole c'è un codice d'onore che assegna al "maschile" il compito di proteggere-punire il "femminile" che viola quelle regole.
Se non ricordo male la sorella ha giudizialmente "perdonato" e il fratello ha fatto pochi anni di galera..la stessa vittima continua a vivere (o dover vivere, non so) nello stesso contesto ambientale.
Entro quella famiglia, evidentemente, vigono le regole di clan-tribu'-locali piu' di quelle della moderna civiltà...Il perdono "giudiziale" della vittima a me fa pensare a quello: ho capito che hai agito rispondendo ad un codice di regole che conosco e che non ho rispettato...ergo tu hai agito, ma io ti ho dato modo di agire violando quella regola consapevolmente...Piu' o meno mi fa venire in mente questo tipo di meccanismo-interazione familiare-sociale.
E' il discorso che facevo prima a prop. del riprodurre-mantenere un modello Univoco di regole-valori, negando sminuendo gli altri...i due pakistani hanno mantenuto il loro, il fratello-pistolero lo stesso..ha mantenuto/riprodotto il suo ...indipendentemente dall'agire in un contesto con regole-valori opposti....quando scrivo Regole intendo sia le leggi che i valori etici incamerati...
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rossadavino- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Io non ho mai detto che alla donna si deve mancare di rispetto se va in giro nuda, eccetera, anzi, il contrario...xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Invece, secondo me, con la scusa che la questione è radicata, si rischia di sottovalutare il pericolo presente nell'immagine svilente della donna trasmessa dai media, che è accessibile a grandi e piccini. Per quanto si possa educare e proteggere un figlio/a, queste immagini vengono assimilate e spesso metabolizzate senza una sufficiente riflessione... non si spiegherebbero altrimenti tante dinamiche attuali che magari in parte esulano dall'argomento violenza/donne.xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Xenas, non si parla solo di modelli televisivi, ma di modelli perpetuati dai media in generale.
Ci sono forse pochi esempi buoni di donne in tv, ma in questo momento mi viene difficile stilare una lista che superi i dieci nomi (Gabanelli è sicuramente in testa).
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gaufre non lo metto in dubbio ma è talmente radicata (millenni) la condizione della donna che veramente credo che sia proprio una punta di spillo la parte massmediale.... tanto radicata che esiste anche dove la tv manco è arrivata
Perché in Italia non si applicano le leggi che esistono e che preservano l'immagine femminile dallo scempio che se ne fa invece nel nostro paese?
Non pensi servirebbe a cambiare la mentalità?
no io penso che una donna meriti rispetto anche se va in giro nuda, è provocante e fa vedere tette e culi....
penso anche che una donna debba essere rispettata anche se è già a letto nuda con un uomo e cambia idea...
io penso che se nelle favole per bambini è sempre il principe azzurro a salvare la principessa è più grave di una principessa che fa vedere le tette perchè ha scelto....
ma questo è quello che penso io. Quello di cui invece scrivo (che cito)invece è frutto di diversi studi sociali che tentano di spiegare le origini della sottomissione delle donne nei confronti degli uomini in molte culture (non tutte!) a partire dalla formazione dei primi nuclei familiari e dei clan. E del perchè prima ad esempio della grecia classica ci fosse un culto della dea madre, che è stato trasformato in un dio maschile (con le società pastorali) è un discorso più ampio.
sarebbe bello pensare che se in tv dessero solo quark non ci sarebbero più donne discriminate, ma secondo me non è così è solo un piccolo passo e se ne fannno eh! ad esempio sul sito dell'unità si possono denunciare pubblicità sessiste e molte vengono rimosse....
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Non capisco perché tu mi faccia questa osservazione. Non c'entra nulla col mio discorso. Restiamo in tema, per favore, senno' un discorso già vasto può partire in mille direzioni ancora.
Io ti chiedevo, riprendendo la domanda di Lepidezza, cosa fare per cambiare la mentalità?
Visto che l'argomento è ampio e la mentalità radicata, non sarebbe giusto che le leggi a tutela della donna fossero applicate (incluse quelle che riguardano i media)? Perché non lo si fa? Perché bisogna sempre partire dal basso (sparute proteste individuali come quelle dell'esempio da te citato sull'Unità) e mai dall'alto (politica)?
Per me è semplice: perché questa arretratezza della condizione femminile fa comodo a molti, soprattutto ai piani alti della politica.
Perché ignorare che il modello televisivo italiano per esempio è diverso da quello vigente negli altri paesi? Una donna che abbia solo una funzione decorativa altrove non esiste... le veline esistono solo in Italia. Allora, che si fa per arginare il fenomeno??? Lo neghiamo???
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Gaufre ha scritto:Io non ho mai detto che alla donna si deve mancare di rispetto se va in giro nuda, eccetera, anzi, il contrario...xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Invece, secondo me, con la scusa che la questione è radicata, si rischia di sottovalutare il pericolo presente nell'immagine svilente della donna trasmessa dai media, che è accessibile a grandi e piccini. Per quanto si possa educare e proteggere un figlio/a, queste immagini vengono assimilate e spesso metabolizzate senza una sufficiente riflessione... non si spiegherebbero altrimenti tante dinamiche attuali che magari in parte esulano dall'argomento violenza/donne.xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Xenas, non si parla solo di modelli televisivi, ma di modelli perpetuati dai media in generale.
Ci sono forse pochi esempi buoni di donne in tv, ma in questo momento mi viene difficile stilare una lista che superi i dieci nomi (Gabanelli è sicuramente in testa).
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gaufre non lo metto in dubbio ma è talmente radicata (millenni) la condizione della donna che veramente credo che sia proprio una punta di spillo la parte massmediale.... tanto radicata che esiste anche dove la tv manco è arrivata
Perché in Italia non si applicano le leggi che esistono e che preservano l'immagine femminile dallo scempio che se ne fa invece nel nostro paese?
Non pensi servirebbe a cambiare la mentalità?
no io penso che una donna meriti rispetto anche se va in giro nuda, è provocante e fa vedere tette e culi....
penso anche che una donna debba essere rispettata anche se è già a letto nuda con un uomo e cambia idea...
io penso che se nelle favole per bambini è sempre il principe azzurro a salvare la principessa è più grave di una principessa che fa vedere le tette perchè ha scelto....
ma questo è quello che penso io. Quello di cui invece scrivo (che cito)invece è frutto di diversi studi sociali che tentano di spiegare le origini della sottomissione delle donne nei confronti degli uomini in molte culture (non tutte!) a partire dalla formazione dei primi nuclei familiari e dei clan. E del perchè prima ad esempio della grecia classica ci fosse un culto della dea madre, che è stato trasformato in un dio maschile (con le società pastorali) è un discorso più ampio.
sarebbe bello pensare che se in tv dessero solo quark non ci sarebbero più donne discriminate, ma secondo me non è così è solo un piccolo passo e se ne fannno eh! ad esempio sul sito dell'unità si possono denunciare pubblicità sessiste e molte vengono rimosse....
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Io ti chiedevo, riprendendo la domanda di Lepidezza, cosa fare per cambiare la mentalità?
Visto che l'argomento è ampio e la mentalità radicata, non sarebbe giusto che le leggi a tutela della donna fossero applicate (incluse quelle che riguardano i media)? Perché non lo si fa? Perché bisogna sempre partire dal basso (sparute proteste individuali come quelle dell'esempio da te citato sull'Unità) e mai dall'alto (politica)?
Per me è semplice: perché questa arretratezza della condizione femminile fa comodo a molti, soprattutto ai piani alti della politica.
Perché ignorare che il modello televisivo italiano per esempio è diverso da quello vigente negli altri paesi? Una donna che abbia solo una funzione decorativa altrove non esiste... le veline esistono solo in Italia. Allora, che si fa per arginare il fenomeno??? Lo neghiamo???
vabbè se volete parlare di questo parlatene. ognuno ha le sue preferenze. una volta che diciamo che le veline sono ridicole e che l'italia è peggio dei paesi del terzo mondo abbiamo finito la discussione, siamo tutti d'accordo.
analizzare il perchè di questi, che sono meri e piccoli risultati, mi sembrava più interessante.
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Veramente il mio discorso andava in tutt'altra direzione, Xenas, ed è evidente a chiunque legga non di traverso questi post. A me pare più interessante discutere del perché questi modelli continuino imperterriti a sopravvivere in Italia, del perché la gente li interiorizzi senza coscienza critica, negando o sostenendo che abbiano un influenza marginale. Una volta scoperti i perché forse si potrebbe agire più consapevolmente per arginare il fenomeno.xenas ha scritto:
vabbè se volete parlare di questo parlatene. ognuno ha le sue preferenze. una volta che diciamo che le veline sono ridicole e che l'italia è peggio dei paesi del terzo mondo abbiamo finito la discussione, siamo tutti d'accordo.
analizzare il perchè di questi, che sono meri e piccoli risultati, mi sembrava più interessante.
I piccoli risultati vengono vanificati da questa assenza collettiva di posizione critica che impedisce a reali riforme sociali di essere messe in pratica.
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Gaufre ha scritto:Veramente il mio discorso andava in tutt'altra direzione, Xenas, ed è evidente a chiunque legga non di traverso questi post. A me pare più interessante discutere del perché questi modelli continuino imperterriti a sopravvivere in Italia, del perché la gente li interiorizzi senza coscienza critica, negandone o sostenendo che abbiano un influenza marginale. Una volta scoperti i perché forse si potrebbe agire più consapevolmente per arginare il fenomeno.xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Io non ho mai detto che alla donna si deve mancare di rispetto se va in giro nuda, eccetera, anzi, il contrario...xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Invece, secondo me, con la scusa che la questione è radicata, si rischia di sottovalutare il pericolo presente nell'immagine svilente della donna trasmessa dai media, che è accessibile a grandi e piccini. Per quanto si possa educare e proteggere un figlio/a, queste immagini vengono assimilate e spesso metabolizzate senza una sufficiente riflessione... non si spiegherebbero altrimenti tante dinamiche attuali che magari in parte esulano dall'argomento violenza/donne.xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Xenas, non si parla solo di modelli televisivi, ma di modelli perpetuati dai media in generale.
Ci sono forse pochi esempi buoni di donne in tv, ma in questo momento mi viene difficile stilare una lista che superi i dieci nomi (Gabanelli è sicuramente in testa).
Nel frattempo, divertitevi a esaminare i dati sulla parità di genere diffusi dal World Economic Forum: l'Italia è al 74° posto
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gaufre non lo metto in dubbio ma è talmente radicata (millenni) la condizione della donna che veramente credo che sia proprio una punta di spillo la parte massmediale.... tanto radicata che esiste anche dove la tv manco è arrivata
Perché in Italia non si applicano le leggi che esistono e che preservano l'immagine femminile dallo scempio che se ne fa invece nel nostro paese?
Non pensi servirebbe a cambiare la mentalità?
no io penso che una donna meriti rispetto anche se va in giro nuda, è provocante e fa vedere tette e culi....
penso anche che una donna debba essere rispettata anche se è già a letto nuda con un uomo e cambia idea...
io penso che se nelle favole per bambini è sempre il principe azzurro a salvare la principessa è più grave di una principessa che fa vedere le tette perchè ha scelto....
ma questo è quello che penso io. Quello di cui invece scrivo (che cito)invece è frutto di diversi studi sociali che tentano di spiegare le origini della sottomissione delle donne nei confronti degli uomini in molte culture (non tutte!) a partire dalla formazione dei primi nuclei familiari e dei clan. E del perchè prima ad esempio della grecia classica ci fosse un culto della dea madre, che è stato trasformato in un dio maschile (con le società pastorali) è un discorso più ampio.
sarebbe bello pensare che se in tv dessero solo quark non ci sarebbero più donne discriminate, ma secondo me non è così è solo un piccolo passo e se ne fannno eh! ad esempio sul sito dell'unità si possono denunciare pubblicità sessiste e molte vengono rimosse....
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Non capisco perché tu mi faccia questa osservazione. Non c'entra nulla col mio discorso. Restiamo in tema, per favore, senno' un discorso già vasto può partire in mille direzioni ancora.
Io ti chiedevo, riprendendo la domanda di Lepidezza, cosa fare per cambiare la mentalità?
Visto che l'argomento è ampio e la mentalità radicata, non sarebbe giusto che le leggi a tutela della donna fossero applicate (incluse quelle che riguardano i media)? Perché non lo si fa? Perché bisogna sempre partire dal basso (sparute proteste individuali come quelle dell'esempio da te citato sull'Unità) e mai dall'alto (politica)?
Per me è semplice: perché questa arretratezza della condizione femminile fa comodo a molti, soprattutto ai piani alti della politica.
Perché ignorare che il modello televisivo italiano per esempio è diverso da quello vigente negli altri paesi? Una donna che abbia solo una funzione decorativa altrove non esiste... le veline esistono solo in Italia. Allora, che si fa per arginare il fenomeno??? Lo neghiamo???
vabbè se volete parlare di questo parlatene. ognuno ha le sue preferenze. una volta che diciamo che le veline sono ridicole e che l'italia è peggio dei paesi del terzo mondo abbiamo finito la discussione, siamo tutti d'accordo.
analizzare il perchè di questi, che sono meri e piccoli risultati, mi sembrava più interessante.
I piccoli risultati vengono vanificati da questa assenza collettiva di posizione critica che impedisce a reali riforme sociali di essere messe in pratica.
io parlo di una cosa che so e voi su le cose che sapete, come in tutte le altre parti del forum.... l'argomento è talmente vasto.... è normale che se lepi mi fa domande dirette rispondo in base a quello che penso mica in base a quello che pensano gli altri. se a voi interessa quella parte aprofonditela ma mica devo farlo anche io...

potrei dirti che la religione ha un ruolo molto più ampio nella sottomissione femminile ad esempio e come argomento mi interessa più della tv.
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Non si tratta di cose che si sanno o meno, ma di opinioni personali su un argomento. Io ancora non ho capito il tuo punto di vista, perché le tue risposte sono contraddittorie: mi dici che applicare le leggi su media e immagine delle donne non serve, ma poi mi citi la campagna dell'Unità. Non riesco a capire e cercavo di circostanziare l'argomento, data la vastità, e vista la tua partecipazione alla discussione. La domanda comunque io l'ho fatta in generale, mica solo a te... liberissima di non voler rispondere, se credi. Ti lascio alle tue riflessioni su altri argomenti che ti interessano.
Comunque bisognerebbe evitare superquotoni, se si può... alla fine nella pagina ci sono solo poche righe da leggere se si fa così. Io sto cercando di limitarmi
per rendere la lettura più scorrevole.

Comunque bisognerebbe evitare superquotoni, se si può... alla fine nella pagina ci sono solo poche righe da leggere se si fa così. Io sto cercando di limitarmi



Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
x Rossadavino...
ci sono sacche di "regole chiuse" anche ad ovest di Kabul...l'unica manera per ridurle è l'esempio e l'educazione lenta al rispetto e alla autodeterminazione di donne e di minori (i minori sono l'altra parte rilevante che è vittima/nel senso che una parte di quelle vittime minorili assorbe Violenza in casa e la Ripropone..).
X quanto riguarda la politica Gaufre, non è recettiva semplicemente perchè non c'è rappresentanza femminile di rilievo in questo pays..non fatemi fare i nomi e cognomi..
In Italia, le modifiche di leggi per il Femminile sono arrivate per via extra-politica (penso ai referendum su divorzio e aborto su tutte) e la loro "voce politica" era legata ai partiti di opposizione dell'epoca - Radicali e certe aree laiche-non ideologicamente inquadrate di sinistra - .
La rappresentanza femminile in politica - da 20 anni - è appiattita, sfilacciata e schiacciata sulla difesa del Leader-corrente di riferimento (la Finocchiaro o la Turco che sono all'ombra di D'Alema o Veltroni ....la Bonino che quando c'è una poltrona su cui fare campagna elettorale si fionda con o senza opportunità-competenza...e chi altri devo citare? Brambilla, Prestigiacomo, Gelmini, Bindi...? Mi viè o sconfort pardon...).
Sono loro che dovrebbero fare da vessillo apri-breccia? Non ce le vedo
Sulla situazione entro la tv, non vedendo reti straniere non so qual è la visualizzazione del femminile....non so nemmeno quale sia la % di reti tv commerciali - fondate sull'apporto degli spot-sponsor - perchè l'esigenza centrale di "acchiappare il maggior numero di occhi-teste" nel sottovuoto è anche in funzione dell'audience (numero di occhi-su canale tv acceso): se la tv Y vive del danaro pubblicità, deve garantire minimo TOT occhi....e come ottenere quel tot occhi diventa un "dettaglio"..che sia contare i fagioli del barattolo o inquadrare il tondeggio qua e là è lo stesso, in soldoni.
Come se ne esce? Qual è la soluzione?
In un frangente in cui la rappresentanza politica è ariafritta?
Non c'è la soluzione semplicemente perchè non c'è chi ha sensibilità/interesse a sollevarla, la questiona...e finchè secondo me ci sarà Berlu e antiBerlu la questione femminile dormirà sotto le cartelle nel cassetto...ma questa è la mia impressione. Se ci s'aspetta che la politica sia il Propulsore, io ..ma è la mia opinione..darei priorità all'ambito "famiglia-minori" sull'ambito "donne in tv e pubblicità"..
Detto cio' m'azzitto
ci sono sacche di "regole chiuse" anche ad ovest di Kabul...l'unica manera per ridurle è l'esempio e l'educazione lenta al rispetto e alla autodeterminazione di donne e di minori (i minori sono l'altra parte rilevante che è vittima/nel senso che una parte di quelle vittime minorili assorbe Violenza in casa e la Ripropone..).
X quanto riguarda la politica Gaufre, non è recettiva semplicemente perchè non c'è rappresentanza femminile di rilievo in questo pays..non fatemi fare i nomi e cognomi..
In Italia, le modifiche di leggi per il Femminile sono arrivate per via extra-politica (penso ai referendum su divorzio e aborto su tutte) e la loro "voce politica" era legata ai partiti di opposizione dell'epoca - Radicali e certe aree laiche-non ideologicamente inquadrate di sinistra - .
La rappresentanza femminile in politica - da 20 anni - è appiattita, sfilacciata e schiacciata sulla difesa del Leader-corrente di riferimento (la Finocchiaro o la Turco che sono all'ombra di D'Alema o Veltroni ....la Bonino che quando c'è una poltrona su cui fare campagna elettorale si fionda con o senza opportunità-competenza...e chi altri devo citare? Brambilla, Prestigiacomo, Gelmini, Bindi...? Mi viè o sconfort pardon...).
Sono loro che dovrebbero fare da vessillo apri-breccia? Non ce le vedo

Sulla situazione entro la tv, non vedendo reti straniere non so qual è la visualizzazione del femminile....non so nemmeno quale sia la % di reti tv commerciali - fondate sull'apporto degli spot-sponsor - perchè l'esigenza centrale di "acchiappare il maggior numero di occhi-teste" nel sottovuoto è anche in funzione dell'audience (numero di occhi-su canale tv acceso): se la tv Y vive del danaro pubblicità, deve garantire minimo TOT occhi....e come ottenere quel tot occhi diventa un "dettaglio"..che sia contare i fagioli del barattolo o inquadrare il tondeggio qua e là è lo stesso, in soldoni.
Come se ne esce? Qual è la soluzione?
In un frangente in cui la rappresentanza politica è ariafritta?
Non c'è la soluzione semplicemente perchè non c'è chi ha sensibilità/interesse a sollevarla, la questiona...e finchè secondo me ci sarà Berlu e antiBerlu la questione femminile dormirà sotto le cartelle nel cassetto...ma questa è la mia impressione. Se ci s'aspetta che la politica sia il Propulsore, io ..ma è la mia opinione..darei priorità all'ambito "famiglia-minori" sull'ambito "donne in tv e pubblicità"..
Detto cio' m'azzitto



Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Secondo me la politica non è ricettiva perché questo stato di cose fa comodo a chi comanda. Le veline o le attricette sono spesso merce di scambio politico.
I codici di auto regolamentazione nelle tv, sia in Rai che in Mediaset esistono, ma non vengono applicati. Dov'è la protezione delle minori, che in fascia protetta vedono solo ragazze messe in tv perché belle e mute, se non sceme? Dov'è la parità di genere?
All'estero Canta, ti assicuro che l'esistenza di una velina è impensabile. Anche i modelli femminili nelle pubblicità sono diversi. Le tv fanno servizio pubblico e trasmettono attualità, bei film e documentari senza perdere spettatori. Da noi no. Io non credo che di base siamo un popolo di bruti che per tenere gli occhi aperti ha bisogno di vedere un sedere. Ma quello di addormentare le coscienze e subordinare le donne, è un progetto politico che dura da vent'anni, e che ha creato un enorme consenso per chi oggi detiene il potere.
La famiglia, la scuola e l'oratorio sono istituzioni educative in crisi. Chi protegge le nuove generazioni dai messaggi sessisti e violenti dei media?
I codici di auto regolamentazione nelle tv, sia in Rai che in Mediaset esistono, ma non vengono applicati. Dov'è la protezione delle minori, che in fascia protetta vedono solo ragazze messe in tv perché belle e mute, se non sceme? Dov'è la parità di genere?
All'estero Canta, ti assicuro che l'esistenza di una velina è impensabile. Anche i modelli femminili nelle pubblicità sono diversi. Le tv fanno servizio pubblico e trasmettono attualità, bei film e documentari senza perdere spettatori. Da noi no. Io non credo che di base siamo un popolo di bruti che per tenere gli occhi aperti ha bisogno di vedere un sedere. Ma quello di addormentare le coscienze e subordinare le donne, è un progetto politico che dura da vent'anni, e che ha creato un enorme consenso per chi oggi detiene il potere.
La famiglia, la scuola e l'oratorio sono istituzioni educative in crisi. Chi protegge le nuove generazioni dai messaggi sessisti e violenti dei media?
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
vi metto una curiosità storica che secondo me è a tema ed una chicca per gli appassionati. Riguarda la carta de logu (La Carta de Logu è il Codice delle leggi dello Stato del Giudicato d'Arborea (Sardegna). Fu promulgata, nella sua prima versione, da Mariano IV d'Arborea e poi aggiornata ed ampliata dalla figlia Eleonora d'Arborea nel XIV secolo, sopravvisse, sia pure con qualche difficoltà, alla fine del regno giudicale e rimase in vigore persino fino a quando venne sostituita dal Codice feliciano nel 1827.)
21 – Qui leuarit muleri.
(21 – Chi prende donna. = dello stupro).
Volemus et ordinamus qui si alcunu homini (vogliamo e ordiniamo che se qualche uomo) leuarit pro forza muleri coyada (prendesse con la forza donna sposata) o ver alcuna atera femina (o altra donna) qui esseret jurada (abbia giurato di sposare = promessa sposa) o ver isponxelarit (sverginasse) alcuna virgini pro forza et dessas dittas causas esseret legitimamenti binquido (e delle dette cose fosse giustamente riconosciuto colpevole) siat iuygado qui paghit pro sa coyada liras D (sia condannato a pagare per la sposata lire 500) et si no pagat infra dies 15 decat esser juygadu (e se non paga 15 giorni dopo essere stato giudicato) siat illi segadu s’uno pee pro modu quillu perdat (gli sia tagliato un piede in modo che lo perda), et pro sa bagadia (e per la nubile) siat iuygadu qui paghit liras CC (paghi lire 200) et siat anchu tenudo pro leuarela pro mugere (sia anche tenuto a prenderla per moglie) si est senza marido et plaquiat a sa femina (se è senza marito e piaccia alla donna). Et si non la leuat pro mugere (e se non la prende per moglie) siat anchu tentu pro coyarela secundu sa condizioni (sia tenuto a farla sposare secondo la condizione della femmina) de sa femina. Et issa qualidadi de su homini (e lei secondo la qualità dell’uomo). Et si cussas causas issu no podet faghire (se queste cose non può farle) a dies 15 decat essere iuygadu siat illu segado s’uno pee pro modu que lu perdat(se queste cose non può farle dopo 15 giorni dalla condanna gli venga amputato il piede.
Et pro sa virgini paghit (e per la vergine paghi la stessa quota) sa simili pena et si non adi hui (e se non ha di che pagare) pagare seghint illu uno pee ut supra. (gli taglino un piede come sopra)
scusate la traduzione arraffazonata
l'originale è sardo medievale
21 – Qui leuarit muleri.
(21 – Chi prende donna. = dello stupro).
Volemus et ordinamus qui si alcunu homini (vogliamo e ordiniamo che se qualche uomo) leuarit pro forza muleri coyada (prendesse con la forza donna sposata) o ver alcuna atera femina (o altra donna) qui esseret jurada (abbia giurato di sposare = promessa sposa) o ver isponxelarit (sverginasse) alcuna virgini pro forza et dessas dittas causas esseret legitimamenti binquido (e delle dette cose fosse giustamente riconosciuto colpevole) siat iuygado qui paghit pro sa coyada liras D (sia condannato a pagare per la sposata lire 500) et si no pagat infra dies 15 decat esser juygadu (e se non paga 15 giorni dopo essere stato giudicato) siat illi segadu s’uno pee pro modu quillu perdat (gli sia tagliato un piede in modo che lo perda), et pro sa bagadia (e per la nubile) siat iuygadu qui paghit liras CC (paghi lire 200) et siat anchu tenudo pro leuarela pro mugere (sia anche tenuto a prenderla per moglie) si est senza marido et plaquiat a sa femina (se è senza marito e piaccia alla donna). Et si non la leuat pro mugere (e se non la prende per moglie) siat anchu tentu pro coyarela secundu sa condizioni (sia tenuto a farla sposare secondo la condizione della femmina) de sa femina. Et issa qualidadi de su homini (e lei secondo la qualità dell’uomo). Et si cussas causas issu no podet faghire (se queste cose non può farle) a dies 15 decat essere iuygadu siat illu segado s’uno pee pro modu que lu perdat(se queste cose non può farle dopo 15 giorni dalla condanna gli venga amputato il piede.
Et pro sa virgini paghit (e per la vergine paghi la stessa quota) sa simili pena et si non adi hui (e se non ha di che pagare) pagare seghint illu uno pee ut supra. (gli taglino un piede come sopra)
scusate la traduzione arraffazonata


Ultima modifica di xenas il Mar 12 Ott 2010, 17:07 - modificato 1 volta.
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
se c'è attraverso media e pubblicità, nonchè politica e istituzioni ,un martellamento impari rispetto alla controcultura familiare e scolstica ,di un modello di donna mostrata esibita e raccontata come oggetto da usare e abusare ,uno stereotipo di donna svilita a mero oggetto del desiderio , com'è che non si agisce facendo pressione su questo megafono che ostacola l'arginare di questa cultura di violenza e discriminazione?
dici bene gaufre perchè fa comodo al mercato che attraverso il sesso vende, prodotti e programmazioni economiche e facili da relizzare.
Chiesa e media come diceva foucoult dominando il desiderio sessuale manipolano la volontà della gente.
E fa comodo alla politica che considera la donna una regalia per potenti per ottenerne riconoscenza professionale.
Se la gregoraci dopo lo scandalo sottile viene scritturata a buona domenica a fare il surf o la doccia come ci si pone per chi assiste?
dici bene gaufre perchè fa comodo al mercato che attraverso il sesso vende, prodotti e programmazioni economiche e facili da relizzare.
Chiesa e media come diceva foucoult dominando il desiderio sessuale manipolano la volontà della gente.
E fa comodo alla politica che considera la donna una regalia per potenti per ottenerne riconoscenza professionale.
Se la gregoraci dopo lo scandalo sottile viene scritturata a buona domenica a fare il surf o la doccia come ci si pone per chi assiste?
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
La famiglia, la scuola e l'oratorio sono istituzioni educative in crisi.
Non è esatto. Non hanno piu' il "monopolio della socializzazione" ma si continua a considerarle - le prime due per lo meno - come i "parafulmine-salvagente".
Saluds...
Xenas - a prop di autoctonia sarda - quand'è che facciamo un 3d sul canto Saddo
scusate l'OT
Non è esatto. Non hanno piu' il "monopolio della socializzazione" ma si continua a considerarle - le prime due per lo meno - come i "parafulmine-salvagente".
Saluds...
Xenas - a prop di autoctonia sarda - quand'è che facciamo un 3d sul canto Saddo

scusate l'OT

Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Cantastorie ha scritto:La famiglia, la scuola e l'oratorio sono istituzioni educative in crisi.
Non è esatto. Non hanno piu' il "monopolio della socializzazione" ma si continua a considerarle - le prime due per lo meno - come i "parafulmine-salvagente".
Saluds...
Xenas - a prop di autoctonia sarda - quand'è che facciamo un 3d sul canto Saddo
scusate l'OT![]()
quando vuoi tu apri!!!!!

xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
xenas ha scritto:vi metto una curiosità storica che secondo me è a tema ed una chicca per gli appassionati. Riguarda la carta de logu (La Carta de Logu è il Codice delle leggi dello Stato del Giudicato d'Arborea (Sardegna). Fu promulgata, nella sua prima versione, da Mariano IV d'Arborea e poi aggiornata ed ampliata dalla figlia Eleonora d'Arborea nel XIV secolo, sopravvisse, sia pure con qualche difficoltà, alla fine del regno giudicale e rimase in vigore persino fino a quando venne sostituita dal Codice feliciano nel 1827.)
21 – Qui leuarit muleri.
(21 – Chi prende donna. = dello stupro).
Volemus et ordinamus qui si alcunu homini (vogliamo e ordiniamo che se qualche uomo) leuarit pro forza muleri coyada (prendesse con la forza donna sposata) o ver alcuna atera femina (o altra donna) qui esseret jurada (abbia giurato di sposare = promessa sposa) o ver isponxelarit (sverginasse) alcuna virgini pro forza et dessas dittas causas esseret legitimamenti binquido (e delle dette cose fosse giustamente riconosciuto colpevole) siat iuygado qui paghit pro sa coyada liras D (sia condannato a pagare per la sposata lire 500) et si no pagat infra dies 15 decat esser juygadu (e se non paga 15 giorni dopo essere stato giudicato) siat illi segadu s’uno pee pro modu quillu perdat (gli sia tagliato un piede in modo che lo perda), et pro sa bagadia (e per la nubile) siat iuygadu qui paghit liras CC (paghi lire 200) et siat anchu tenudo pro leuarela pro mugere (sia anche tenuto a prenderla per moglie) si est senza marido et plaquiat a sa femina (se è senza marito e piaccia alla donna). Et si non la leuat pro mugere (e se non la prende per moglie) siat anchu tentu pro coyarela secundu sa condizioni (sia tenuto a farla sposare secondo la condizione della femmina) de sa femina. Et issa qualidadi de su homini (e lei secondo la qualità dell’uomo). Et si cussas causas issu no podet faghire (se queste cose non può farle) a dies 15 decat essere iuygadu siat illu segado s’uno pee pro modu que lu perdat(se queste cose non può farle dopo 15 giorni dalla condanna gli venga amputato il piede.
Et pro sa virgini paghit (e per la vergine paghi) sa simili pena et si non adi hui (e se non ha di che pagare) pagare seghint illu uno pee ut supra. (gli taglino un piede come sopra)
scusate la traduzione arraffazonatal'originale è sardo medievale
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Ma perché proprio un piede? Non era meglio tagliare il pene (giusto per rimanere "in argomento)?

mariele4ever- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
mariele4ever ha scritto:xenas ha scritto:vi metto una curiosità storica che secondo me è a tema ed una chicca per gli appassionati. Riguarda la carta de logu (La Carta de Logu è il Codice delle leggi dello Stato del Giudicato d'Arborea (Sardegna). Fu promulgata, nella sua prima versione, da Mariano IV d'Arborea e poi aggiornata ed ampliata dalla figlia Eleonora d'Arborea nel XIV secolo, sopravvisse, sia pure con qualche difficoltà, alla fine del regno giudicale e rimase in vigore persino fino a quando venne sostituita dal Codice feliciano nel 1827.)
21 – Qui leuarit muleri.
(21 – Chi prende donna. = dello stupro).
Volemus et ordinamus qui si alcunu homini (vogliamo e ordiniamo che se qualche uomo) leuarit pro forza muleri coyada (prendesse con la forza donna sposata) o ver alcuna atera femina (o altra donna) qui esseret jurada (abbia giurato di sposare = promessa sposa) o ver isponxelarit (sverginasse) alcuna virgini pro forza et dessas dittas causas esseret legitimamenti binquido (e delle dette cose fosse giustamente riconosciuto colpevole) siat iuygado qui paghit pro sa coyada liras D (sia condannato a pagare per la sposata lire 500) et si no pagat infra dies 15 decat esser juygadu (e se non paga 15 giorni dopo essere stato giudicato) siat illi segadu s’uno pee pro modu quillu perdat (gli sia tagliato un piede in modo che lo perda), et pro sa bagadia (e per la nubile) siat iuygadu qui paghit liras CC (paghi lire 200) et siat anchu tenudo pro leuarela pro mugere (sia anche tenuto a prenderla per moglie) si est senza marido et plaquiat a sa femina (se è senza marito e piaccia alla donna). Et si non la leuat pro mugere (e se non la prende per moglie) siat anchu tentu pro coyarela secundu sa condizioni (sia tenuto a farla sposare secondo la condizione della femmina) de sa femina. Et issa qualidadi de su homini (e lei secondo la qualità dell’uomo). Et si cussas causas issu no podet faghire (se queste cose non può farle) a dies 15 decat essere iuygadu siat illu segado s’uno pee pro modu que lu perdat(se queste cose non può farle dopo 15 giorni dalla condanna gli venga amputato il piede.
Et pro sa virgini paghit (e per la vergine paghi) sa simili pena et si non adi hui (e se non ha di che pagare) pagare seghint illu uno pee ut supra. (gli taglino un piede come sopra)
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Ma perché proprio un piede? Non era meglio tagliare il pene (giusto per rimanere "in argomento)?![]()

xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Quando gli uomini uccidono le donne, di Adriano Sofri
Repubblica — 05 ottobre 2010
CHI tenga il conto degli uomini che ammazzano le donne annovererà l' uxoricidio di Novi (Modena) in questa categoria, alla data del 3 ottobre. Alla data del 4, appena un giorno dopo e a qualche chilometro da lì, nel Piacentino, un uomo ha ridotto in fin di vita la sua convivente, trafiggendole la schiena con un forcone. Per questa voce, "Uomini che uccidono le donne", i dettagli sono secondari.
A Novi l' uomo, 53 anni, che ha ucciso a colpi di mattone la moglie, Begm Shaneez, 46 anni, era, come lei, pachistano, e pachistano il figlio maschio, 19, che ha ridotto in coma a sprangate sua sorella, Nosheed, 20 anni.
A Castelsangiovanni, sono italiani, piacentini ambedue, lui 60 anni, e lei 41. Sarà diverso il registro di chi invece tenga nota dei pachistani che ammazzano le donne o, rispettivamente, dei musulmani che ammazzano le donne. Gli uni avranno annotato in particolare l' assassinio di Hina, 20 anni, sgozzata nel 2006 dal padre a Sarezzo, Brescia, gli altri quello di Sanaa, 18 anni, sgozzata nel 2009 dal padre fin quasi a decapitarla, a Pordenone. Sono i casi più famosi in elenchi fitti. Ogni volta si ripeterà doverosamente che le generalizzazioni sono arbitrarie e disastrose. "I musulmani ammazzano le donne", o "i pachistani ammazzano le donne" - o, del resto, "i cristiani ammazzano le donne".
Tuttavia, senza una misura convenzionale di generalizzazione, non sapremmo né ragionare né comunicare. Così, quando diciamo che "gli uomini ammazzano le donne", sappiamo naturalmente che non tutti gli uomini ammazzano le donne, ma intendiamo che parecchi uomini, e senz' altro troppi, ammazzano donne. In Italia, per esempio, l' anno scorso sono state assassinate (almeno, i dati non sono completi) 119 donne, 147 nel 2008, 181 nel 2006, più di 600 tra il 2006 e oggi. Se dicessimo che "le donne uccidono gli uomini" la generalizzazione sarebbe molto più infondata, dal momento che le donne che uccidono uomini sono una minima percentuale degli omicidi fra persone di sesso differente.
Quella arbitraria dichiarazione - gli uomini uccidono le donne - allude anche, per eccesso, a un' altra verità: che gli uomini, anche quelli che si astengono con orrore dall' ammazzare e violentare e picchiare donne, se non sono ipocriti con se stessi e sono disposti a frugare nella propria formazione, sentono di avere a che fare con l' impulso che spinge i loro simili a quell' orrore. Se ne tengono a distanza dandogli nomi di sicurezza come "raptus" e follie. Sono tentato di dire che gli assassinii di donne stanno al maschilismo come gli attentati contro gli ebrei stanno all' antisemitismo. Il succo della "Sonata a Kreutzer" è questo: che, secondo Tolstoj, chiunque può ammazzare la propria moglie. Lui non lo fece, però lo scrisse.
Le uccisioni di donne, anche quando sono privati, anche quando sono l' opera di uomini miti - "tranquilli", diranno i vicini - e da un assassinio solo, sono efferati. A Novi di Modena, una ferocia infame si è compiuta così: due uomini, un padre e un figlio, si sono accaniti su due donne, moglie e sorella, ripetendo e però rovesciando il modo dell' agguato a Hina. Lì, la violenza del padre e dei suoi parenti maschi complici si era procurata poi il consenso, chissà quanto forzato e rassegnato, della madre di Hina. Qui, la madre di Nosheed ha dato la vita per proteggerla. Ha fatto bene il ministro Carfagna a parlare di "deliri patriarcali".
Fanno bene quelli che ricordano che il delitto d' onore è uscito dal nostro codice nel 1981 appena ieri (e dalle nostre teste, chissà) e che appunto gli uomini ammazzano le donne, e di preferenza le "loro" donne - mogli, fidanzate, amanti, come nella singolare espressione che estende la proprietà - "la mia donna" - oltre la data di scadenza - "la mia ex-donna". "Uccide la sua ex-fidanzata". (Ahimé, anche il comandamento, "la donna d'altri"). E se no le prostitute, che non sono di nessuno, dunque di tutti, dunque "mie".
Quanto al modo in cui il cristianesimo ha innovato nella condizione della donna (e dei bambini, soprattutto introducendo una tenerezza e più tardi un amore cavalleresco) e insieme ha accolto e perpetuato una soggezione patriarcale, e non di rado una veemente misoginia, è un fatto che oggi è più difficile adattare una cultura cristiana alla brutalità contro le donne. La quale troppo spesso si compie, ma contro la sua ispirazione. Ne abbiamo appena riparlato a proposito della più tradizionale delle pratiche contro le donne: le mutilazioni genitali - o d' altra parte dell' abbigliamento teso a occultare la vista della donna (che sia vista,e che veda, anche).
Per questi usi il relativismo per conto terzi richiama la complicità di nonne e madri infibulate e autrici a loro volta dell' infibulazione delle loro bambine, come se ne risultasse una loro responsabilità libera, e non la più trista prova del dominio patriarcale. Cui meravigliosamente si ribellano tante donne (le bambine, si erano sempre ribellate, e tenute ferme a forza come in una tortura), com' è successo l' altro ieri nel giardino mattatoio di Novi. Queste pratiche, tradizionali e patriarcali, e sconfessate (non sempre, del resto) dalle autorità di tutte le religioni, sono state però incorporate e fissate, e a volte inasprite, in molti paesi dalla tradizione islamica.
Lo conferma proprio l' argomento invocato per smentirlo: cioè che costumi e prescrizioni misogine non appartengano al Corano, ma risalgano a prima dell' Islam. Esso è diventato il pretesto per una «riconquista» delle donne alla modernità: nella «rivoluzione» khomeinista che ha ricondotto in cattività le donne iraniane, o in quella taliban che la sta perseguendo. Ho letto la sterminata trilogia di Stieg Larsson diffidando, e ricredendomi. A cominciare dal titolo, "Uomini che odiano le donne", dunque le uccidono. A stare alle motivazioni che un gran numero di loro fornisce a se stesso e al pubblico, si potrebbe dire anche "Uomini che amano le donne", dunque le uccidono. (I francesi, campioni di eufemismo, hanno tradotto: "Uomini che non amano le donne"!).
Larsson è stato un campione dell' impegno contro il razzismo e il fascismo nella sua Svezia. I suoi romanzi hanno finito per offrire la miglior chiave di interpretazione del recente voto svedese, segnato dal successo del partito xenofobo e nazisteggiante. Se la libertà è misurata prima di tutto dalla libertà delle donne - la Scandinavia ne fu un esempio precoce e proverbiale, fino allo scherzo - l' immigrazione che trascina con sé il peso di una tradizione patriarcale e sperimenta nella nuova condizione lo scontro fra i suoi maschi e le sue donne, eccita lo spettro dell' aggressione e della rivalsa sulle donne libere. Due modi distanti e perfino opposti di "odiare le donne" rischiano di congiurare contro la loro libertà - e incolumità. La nuova demografia di Malmoe coincide strettamente con la sua nuova mappa elettorale.
L' alternativa starebbe, all' opposto, nella congiura di donne libere e donne immigrate, cui leggi, istituzioni e forza pubblica dovrebbero mettersi al servizio.
Pochi giorni fa, il 23 settembre, a Scandolara (Cremona) una donna indiana di 25 anni, Rupika, si è cosparsa di benzina a casa sua, si è data fuoco ed è morta. Aveva perso il lavoro, in un ristorante, e aveva paura, scaduto il permesso di soggiorno, di essere rimpatriata. Ho letto che in India l' aspettava un matrimonio combinato. Chissà. Non si può far a meno di pensare a una ragazza che si è data fuoco qui, dove si sentiva libera, per non tornare nel proprio paese, dove una solenne tradizione vuole bruciare vive le vedove sul rogo dei mariti morti.
ADRIANO SOFRI
Repubblica — 05 ottobre 2010
CHI tenga il conto degli uomini che ammazzano le donne annovererà l' uxoricidio di Novi (Modena) in questa categoria, alla data del 3 ottobre. Alla data del 4, appena un giorno dopo e a qualche chilometro da lì, nel Piacentino, un uomo ha ridotto in fin di vita la sua convivente, trafiggendole la schiena con un forcone. Per questa voce, "Uomini che uccidono le donne", i dettagli sono secondari.
A Novi l' uomo, 53 anni, che ha ucciso a colpi di mattone la moglie, Begm Shaneez, 46 anni, era, come lei, pachistano, e pachistano il figlio maschio, 19, che ha ridotto in coma a sprangate sua sorella, Nosheed, 20 anni.
A Castelsangiovanni, sono italiani, piacentini ambedue, lui 60 anni, e lei 41. Sarà diverso il registro di chi invece tenga nota dei pachistani che ammazzano le donne o, rispettivamente, dei musulmani che ammazzano le donne. Gli uni avranno annotato in particolare l' assassinio di Hina, 20 anni, sgozzata nel 2006 dal padre a Sarezzo, Brescia, gli altri quello di Sanaa, 18 anni, sgozzata nel 2009 dal padre fin quasi a decapitarla, a Pordenone. Sono i casi più famosi in elenchi fitti. Ogni volta si ripeterà doverosamente che le generalizzazioni sono arbitrarie e disastrose. "I musulmani ammazzano le donne", o "i pachistani ammazzano le donne" - o, del resto, "i cristiani ammazzano le donne".
Tuttavia, senza una misura convenzionale di generalizzazione, non sapremmo né ragionare né comunicare. Così, quando diciamo che "gli uomini ammazzano le donne", sappiamo naturalmente che non tutti gli uomini ammazzano le donne, ma intendiamo che parecchi uomini, e senz' altro troppi, ammazzano donne. In Italia, per esempio, l' anno scorso sono state assassinate (almeno, i dati non sono completi) 119 donne, 147 nel 2008, 181 nel 2006, più di 600 tra il 2006 e oggi. Se dicessimo che "le donne uccidono gli uomini" la generalizzazione sarebbe molto più infondata, dal momento che le donne che uccidono uomini sono una minima percentuale degli omicidi fra persone di sesso differente.
Quella arbitraria dichiarazione - gli uomini uccidono le donne - allude anche, per eccesso, a un' altra verità: che gli uomini, anche quelli che si astengono con orrore dall' ammazzare e violentare e picchiare donne, se non sono ipocriti con se stessi e sono disposti a frugare nella propria formazione, sentono di avere a che fare con l' impulso che spinge i loro simili a quell' orrore. Se ne tengono a distanza dandogli nomi di sicurezza come "raptus" e follie. Sono tentato di dire che gli assassinii di donne stanno al maschilismo come gli attentati contro gli ebrei stanno all' antisemitismo. Il succo della "Sonata a Kreutzer" è questo: che, secondo Tolstoj, chiunque può ammazzare la propria moglie. Lui non lo fece, però lo scrisse.
Le uccisioni di donne, anche quando sono privati, anche quando sono l' opera di uomini miti - "tranquilli", diranno i vicini - e da un assassinio solo, sono efferati. A Novi di Modena, una ferocia infame si è compiuta così: due uomini, un padre e un figlio, si sono accaniti su due donne, moglie e sorella, ripetendo e però rovesciando il modo dell' agguato a Hina. Lì, la violenza del padre e dei suoi parenti maschi complici si era procurata poi il consenso, chissà quanto forzato e rassegnato, della madre di Hina. Qui, la madre di Nosheed ha dato la vita per proteggerla. Ha fatto bene il ministro Carfagna a parlare di "deliri patriarcali".
Fanno bene quelli che ricordano che il delitto d' onore è uscito dal nostro codice nel 1981 appena ieri (e dalle nostre teste, chissà) e che appunto gli uomini ammazzano le donne, e di preferenza le "loro" donne - mogli, fidanzate, amanti, come nella singolare espressione che estende la proprietà - "la mia donna" - oltre la data di scadenza - "la mia ex-donna". "Uccide la sua ex-fidanzata". (Ahimé, anche il comandamento, "la donna d'altri"). E se no le prostitute, che non sono di nessuno, dunque di tutti, dunque "mie".
Quanto al modo in cui il cristianesimo ha innovato nella condizione della donna (e dei bambini, soprattutto introducendo una tenerezza e più tardi un amore cavalleresco) e insieme ha accolto e perpetuato una soggezione patriarcale, e non di rado una veemente misoginia, è un fatto che oggi è più difficile adattare una cultura cristiana alla brutalità contro le donne. La quale troppo spesso si compie, ma contro la sua ispirazione. Ne abbiamo appena riparlato a proposito della più tradizionale delle pratiche contro le donne: le mutilazioni genitali - o d' altra parte dell' abbigliamento teso a occultare la vista della donna (che sia vista,e che veda, anche).
Per questi usi il relativismo per conto terzi richiama la complicità di nonne e madri infibulate e autrici a loro volta dell' infibulazione delle loro bambine, come se ne risultasse una loro responsabilità libera, e non la più trista prova del dominio patriarcale. Cui meravigliosamente si ribellano tante donne (le bambine, si erano sempre ribellate, e tenute ferme a forza come in una tortura), com' è successo l' altro ieri nel giardino mattatoio di Novi. Queste pratiche, tradizionali e patriarcali, e sconfessate (non sempre, del resto) dalle autorità di tutte le religioni, sono state però incorporate e fissate, e a volte inasprite, in molti paesi dalla tradizione islamica.
Lo conferma proprio l' argomento invocato per smentirlo: cioè che costumi e prescrizioni misogine non appartengano al Corano, ma risalgano a prima dell' Islam. Esso è diventato il pretesto per una «riconquista» delle donne alla modernità: nella «rivoluzione» khomeinista che ha ricondotto in cattività le donne iraniane, o in quella taliban che la sta perseguendo. Ho letto la sterminata trilogia di Stieg Larsson diffidando, e ricredendomi. A cominciare dal titolo, "Uomini che odiano le donne", dunque le uccidono. A stare alle motivazioni che un gran numero di loro fornisce a se stesso e al pubblico, si potrebbe dire anche "Uomini che amano le donne", dunque le uccidono. (I francesi, campioni di eufemismo, hanno tradotto: "Uomini che non amano le donne"!).
Larsson è stato un campione dell' impegno contro il razzismo e il fascismo nella sua Svezia. I suoi romanzi hanno finito per offrire la miglior chiave di interpretazione del recente voto svedese, segnato dal successo del partito xenofobo e nazisteggiante. Se la libertà è misurata prima di tutto dalla libertà delle donne - la Scandinavia ne fu un esempio precoce e proverbiale, fino allo scherzo - l' immigrazione che trascina con sé il peso di una tradizione patriarcale e sperimenta nella nuova condizione lo scontro fra i suoi maschi e le sue donne, eccita lo spettro dell' aggressione e della rivalsa sulle donne libere. Due modi distanti e perfino opposti di "odiare le donne" rischiano di congiurare contro la loro libertà - e incolumità. La nuova demografia di Malmoe coincide strettamente con la sua nuova mappa elettorale.
L' alternativa starebbe, all' opposto, nella congiura di donne libere e donne immigrate, cui leggi, istituzioni e forza pubblica dovrebbero mettersi al servizio.
Pochi giorni fa, il 23 settembre, a Scandolara (Cremona) una donna indiana di 25 anni, Rupika, si è cosparsa di benzina a casa sua, si è data fuoco ed è morta. Aveva perso il lavoro, in un ristorante, e aveva paura, scaduto il permesso di soggiorno, di essere rimpatriata. Ho letto che in India l' aspettava un matrimonio combinato. Chissà. Non si può far a meno di pensare a una ragazza che si è data fuoco qui, dove si sentiva libera, per non tornare nel proprio paese, dove una solenne tradizione vuole bruciare vive le vedove sul rogo dei mariti morti.
ADRIANO SOFRI
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
LucyGordon ha scritto:Il succo della "Sonata a Kreutzer" è questo: che, secondo Tolstoj, chiunque può ammazzare la propria moglie. Lui non lo fece, però lo scrisse.
Ma la moglie, che era anche la sua segretaria e gli ricopiava a mano i romanzi e i racconti, si incazzò moltissimo con lui per quel romanzo breve. Ma tanto tanto...
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
Non è ancora il nuovo naso vero, è una semplice protesi, ma il sorriso smagliante ed entusiasta di Bibi Aisha, 19 anni, la giovane afghana sfigurata dal marito talebano che le ha mozzato naso ed orecchie, di fronte alle telecamere della Abc vale più di qualsiasi lungo discorso. A Los Angeles, Aisha ha ricevuto l'Enduring Heart Award dalle mani di Mary Shriver, first lady moglie del governatore Arnold Schwarzenegger ed esponente del clan dei Kennedy. E' il premio che la fondazione Grossman Burn, quella che finanzia l'operazione al naso, consegna alle donne coraggiose vittime della barbarie umana. Come tutti, la fondazione californiana è stato scioccata dalla copertina di Time Magazine con il viso sfigurato della ragazza, che ha tentato di scappare dal marito talebano. Alla Shriver Aisha ha risposto con un sentito "thank you so much", grazie mille, consapevole che nei prossimi mesi per lei la vita cambierà completamente. La ragazza era stata promessa in matrimonio a un talebano all'età di 12 anni e consegnata alla famiglia del promesso sposo, dove ha subito abusi di tutti i tipi oltre ad essere stata obbligata a dormire in una stalla con gli animali.
http://www.repubblica.it/persone/2010/10/13/foto/il_naso_nuovo_di_aisha_la_ragazza_sfigurata_dai_talebani-7996216/1/?ref=HRESS-2
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Piccole cose di valore non quantificabile
che poi è davvero bellissima, molte volte lo fanno a sfregio proprio. sicuramente riusciranno a risistemarla, ci sono dei chirurghi plastici in america che sono davvero degli artisti.
maimeri- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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