Morto Solomon Burke leggenda del soul
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Morto Solomon Burke leggenda del soul
Morto Solomon Burke leggenda del soul
L’artista, 70 anni, è morto ad Amsterdam, nell’aeroporto Schipol. Aveva 21 figli. Divenuto celebre nel 1966 con la hit ''Everybody Needs Somebody to Love'', cantata anche dai Blues Brothers
Amsterdam, 10 ottobre 2010 - È morto Solomon Burke, leggenda del soul. L’artista, 70 anni, è morto ad Amsterdam, nell’aeroporto Schipol. Lo riferisce la BBC.
La star nera, padre di 21 figli che si faceva chiamare ''The King of Rock'n'Soul'', membro della Rock and Roll Home of Fame, era divenuto celebre nel 1966 con la hit ''Everybody Needs Somebody to Love'', cantata anche dai
Blues Brothers nell'omonimo film del 1980.
Il cantante statunitense, nato a Philadelphia il 21 marzo del 1940 (nel 1936 o nel 1938 secondo altre fonti), inizio’ la sua carriera come cantante di Gospel in veste di predicatore. Inizio’ anche a coltivare generi ‘’profani’’ come il blues, il rythm’n’blues, per approdare come interprete soul all’Atlantic Records con un primo brano di successo, ‘’Just Out Of Reach (Of My Two Open Arms)’’ del 1966.
Rimase un po’ in seconda fila nell’empireo del Soul e R’n’B negli anni Sessanta rispetto a giganti come Aretha Franklin, Ray Charles, Bobby Womack, Curtis Mayfield, Stevie Wonder, Marvin Gaye, James Brown e Otis Redding. Quest’ultimo pero’ contribui’ al successo iniziale di Burke con una cover del 1965 della sua ‘’Down in the Valley’’. E’ stato uno dei modelli piu’ forti per i Rolling Stones e anche per un musicista ‘’outsider’’ come Tom Waits, che lo defini’ ‘’uno degli architetti della musica americana’’.
Nonostante il successo, Solomon Burke non ha mai rinnegato le sue radici religiose, fonte d’ispirazione - era nato al piano di sopra di una chiesa gospel: ‘’Molti artisti sostengono di trarre la loro ispirazione dalla chiesa, ma pochi sono si sono spinti cosi’ indietro e cosi’ in profondita’’, ha scritto sul suo sito. Oltre a 21 figli, Burke lascia anche 90 nipoti.
L’artista, 70 anni, è morto ad Amsterdam, nell’aeroporto Schipol. Aveva 21 figli. Divenuto celebre nel 1966 con la hit ''Everybody Needs Somebody to Love'', cantata anche dai Blues Brothers
Amsterdam, 10 ottobre 2010 - È morto Solomon Burke, leggenda del soul. L’artista, 70 anni, è morto ad Amsterdam, nell’aeroporto Schipol. Lo riferisce la BBC.
La star nera, padre di 21 figli che si faceva chiamare ''The King of Rock'n'Soul'', membro della Rock and Roll Home of Fame, era divenuto celebre nel 1966 con la hit ''Everybody Needs Somebody to Love'', cantata anche dai
Blues Brothers nell'omonimo film del 1980.
Il cantante statunitense, nato a Philadelphia il 21 marzo del 1940 (nel 1936 o nel 1938 secondo altre fonti), inizio’ la sua carriera come cantante di Gospel in veste di predicatore. Inizio’ anche a coltivare generi ‘’profani’’ come il blues, il rythm’n’blues, per approdare come interprete soul all’Atlantic Records con un primo brano di successo, ‘’Just Out Of Reach (Of My Two Open Arms)’’ del 1966.
Rimase un po’ in seconda fila nell’empireo del Soul e R’n’B negli anni Sessanta rispetto a giganti come Aretha Franklin, Ray Charles, Bobby Womack, Curtis Mayfield, Stevie Wonder, Marvin Gaye, James Brown e Otis Redding. Quest’ultimo pero’ contribui’ al successo iniziale di Burke con una cover del 1965 della sua ‘’Down in the Valley’’. E’ stato uno dei modelli piu’ forti per i Rolling Stones e anche per un musicista ‘’outsider’’ come Tom Waits, che lo defini’ ‘’uno degli architetti della musica americana’’.
Nonostante il successo, Solomon Burke non ha mai rinnegato le sue radici religiose, fonte d’ispirazione - era nato al piano di sopra di una chiesa gospel: ‘’Molti artisti sostengono di trarre la loro ispirazione dalla chiesa, ma pochi sono si sono spinti cosi’ indietro e cosi’ in profondita’’, ha scritto sul suo sito. Oltre a 21 figli, Burke lascia anche 90 nipoti.
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Re: Morto Solomon Burke leggenda del soul
Il mio ricordo è qui dentro:

riposa in pace...

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judylee- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Morto Solomon Burke leggenda del soul
judylee ha scritto:Il mio ricordo è qui dentro:
riposa in pace...

15 anni fa mi sorprese pure col Live at the house of blues; era già agée ma tirava alla grande una band numerosa e tostissima.
Un dubbio: gliel'ha tirata Elio facendogli un "omaggio preventivo"?

mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Morto Solomon Burke leggenda del soul
i cerchi ....si diceva di Ciampi sabato scorso...e allora assoscio con Diavolo in me - in duetto con Solomon..
l'avevo cercato già ieri questo...e lo aggiungo mò
Il soul
Ergonomia del soul
Tutte le tendenze della musica leggera nera ch' erano venute maturando dal gospel revival degli anni '40 al doo-woop dei '50 confluirono nella grande stagione del soul, il genere che ha dominato per vent'anni le classifiche di vendita americane.
Frutto della nuova mentalita` commerciale degli artisti neri, di un adeguato staff dirigenziale nero, della completa schiacciante vittoria sulla musica leggera bianca e di una piu` liberale mentalita` dell'etnia dominante, il soul rappresento` negli anni '60 la musica del disimpegno giovanile, dell' ottimismo ad oltranza, contrapposta al rock politicamente e artisticamente impegnato, e negli anni '70 la musica da ballo per eccellenza prima del funk e della disco-music.
Alla base della nascita del soul si devono porre la secolarizzazione del gospel e l'avvento di una generazione di sofisticati tecnici del suono: la storia del soul e` innanzitutto una storia di produttori/arrangiatori, poi dei suoi compositori e infine dei suoi interpreti.
Durante i tormentati anni '60 il soul divenne qualcosa di piu` di un semplice sottofondo per party di tenneager. Divenne a poco a poco un simbolo dell'identita` nera, e assunse il ruolo di bandiera dietro cui si pose l'intero movimento del nazionalismo nero. Benche' il soul non sia mai stato una musica politica, la sua ascesa nelle charts rappresento` in qualche modo il corrispettivo di una vittoria del "black power", se non altro per l'orgoglio del nero medio.
L'evoluzione del soul segui` di fatto il processo di integrazione dei neri compiutosi durante gli anni '60. Il processo di integrazione dei neri inizio`, anzi, proprio cosi`: ad alcuni esponenti della minoranza nera (gli artisti soul, appunto) vennero garantiti i privilegi goduti dal resto della societa` a patto che essi rompessero ogni legame con il loro gruppo e adottassero gli standard dell' Establishment. Questa ultima clausola evito` per anni che l'emergere prepotente dei musicisti di colore diventasse un vessillo insurrezionale. In un bianco la stima di un certo cantante di colore e il disprezzo per la sua razza potevano ancora coesistere senza problemi.
La generazione dei '60
I grandi innovatori del rhythm and blues, quelli che diedero inizio alla rivoluzione che ne avrebbe fatto un prodotto di massa e un prodotto inter-razziale, furono quattro.
Ray Charles e James Brown rappresentano le due opposte ali del sound soffice e del sound duro, che sarebbero sfociate, rispettivamente, nel soul e nel funk. Gli altri due, Sam Cooke e Jackie Wilson, sono invece dei talenti naturali del canto, i primi grandi vocalist neri fuori dal blues, e due degli artisti che, con Charles, contribuirono a secolarizzare il gospel.
Sam Cooke era un tenore di Chicago che si era rivelato nelle chiese battiste e aveva esordito nel gruppo gospel dei Soul Stirrers. A cavallo fra i due decenni impose il suo crooning chiaro e soave in canzoni gospel come You Send Me (1957), Chain Gang (1960), Twistin The Night Away (1961), Another Saturday Night (1963), la profezia di A Change Is Gonna Come (1964), prima di essere assassinato (nel dicembre del 1964) da una donna che aveva cercato di violentare. Da lui ha origine tutto il canto nero soffice e sentimentale.
Jackie Wilson, di Detroit, il sostituto di McPhatter nei Dominoes, divenne celebre nel 1958 con una canzone, Lonely Teardrops, scritta dall' amico Barry Gordy, e in seguito si apri` la strada con uno show atletico e un carisma sessuale alla Brown, anche se su disco registrava soltanto canzoni melodrammatiche come Night (1960) e Baby Workout (1963), fino all'ultimo successo, scritto per lui da Carl Davis, Higher And Higher (1967).
Con loro vanno contati Screamin Jay Hawkins, di Cleveland, che canto` I Put A Spell On You (1956) in palese stato di ubriachezza, facendone anche una delle pietre miliari del primo rock (il suo istrionico show avrebbe tra l'altro influenzato piu` d'un rocker); Clyde McPhatter, che era stato con i Dominoes uno dei primi cantanti di rhythm and blues ad usare lo stile gospel, e che diede una piccola gemma in quello stile con A Lover's Question (1958); Bobby Womack, che fu discepolo di Cooke ma ottenne il successo come scrittore di canzoni per altri (Looking For A Love, It's All Over Now, Midnight Mover); Willie John, che introdusse il falsetto gospel che avrebbe fatto la fortuna di James Brown (Sleep, 1960) e che nel 1956 aveva scritto il classico Fever, morto in prigione nel 1968.
Alla rivoluzione del soul contribuirono anche tanti altri cantanti che si situarono per un verso o per l'altro al di fuori dei canoni del rhythm and blues. Ben King, la prima voce degli ultimi Drifters, continuo` sulla fortunata strada del soul latineggiante con Spanish Harlem (1961) e Stand By Me (1962). Nina Simone, la "sacerdotessa del soul", fu interprete eclettica dei classici blues, oltre che provocatoria intellettuale di sinistra (Mississippi Goddam, 1964, Four Women, 1966) e compositrice di cerebrali armonie pop-jazz: fu una delle personalita' cruciali per l'evoluzione del soul verso lidi piu` sperimentali e verso la militanza razziale. Etta James e Tina Turner, due delle regine del rhythm and blues, adottarono lo stile "cry" conferendogli una forza melodrammatica che il gospel non aveva mai avuto.
Il soul ebbe quattro epicentri: Chicago, Memphis, Detroit e Philadelphia. La sua fortuna fu quella delle piccole, coraggiose etichette indipendenti locali: l'Atlantic, la Stax, la Motown e la International, rispettivamente.
In tutti i casi il ruolo principale non fu tanto quello dei cantanti quanto quello dei produttori. Questi furono i veri "registi" del sound dei rispettivi musicisti. Furono loro a scriverne i successi, a deciderne l'arrangiamento, a sceglierne gli strumentisti. In pratica ciascun gruppo di produttori e` responsabile del sound della propria casa, ed e` per questo motivo che le varie correnti del soul si identificano con altrettante case discografiche. In questo senso il soul sfrutto` al massimo i metodi di produzione messi a punto dall'industria discografica bianca per reprimere il rock and roll.
Atlantic soul
La Atlantic diede il suo contributo creativo alla nascita del soul fra la fine degli anni '50 e i primi anni '60. L'etichetta venne fondata nel 1947 da Ahmet Ertegun, un talentuoso scrittore di canzoni che invento` un sound all'incrocio fra rhythm and blues, jazz orchestrale e musica leggera bianca. Le prime star dell'Atlantic furono in effetti personaggi ancora legati al mondo dei race record, ma il loro ruolo fu determinante nell'avvicinare questa musica ai bianchi.
La prima diva fu Ruth Brown, rivale di Dinah Washington ma molto piu` ritmata (Teardrops Fron My Eyes, 1950, 5-10-15 Hours, 1952, He Treats Your Daughter Mean, 1953, Oh What A Dream, 1954, Mambo Baby, 1954).
Chuck Wills e` l'autore del classico CC Rider (1957), primo capolavoro di arrangiamento di Jerry Wexler, e di I Feel Bad (1954), tipica del suo stile delicato ed evocativo.
Lavern Baker, nativa di Chicago, fu una delle prime cantanti rockeggianti, ma le sue canzoni ebbero successo soltanto nell'interpretazione dei bianchi: Tweedlee Dee (1955), con fresco fascino di ragazzina, Jim Dandy (1956) con voce piu` roca e ritmo pesante, fino a I Cried A Tear (1958), l'unica ad arrivare in classifica.
Al principio del nuovo decennio diversi artisti soul si riunirono attorno all' etichetta e al suo nuovo conduttore, Jerry Wexler, per dare origine a un movimento soul di chiara origine gospel, come ben dimostra la principale star, Aretha Franklin, e ben distinto dalla musica commerciale degli anni '50. COn questi "fuoriclasse del soul" la Atlantic riusci` a compiere il gran balzo da fenomeno locale a fenomeno nazionale, e, di conseguenza, legittimo' il soul fra i grandi generi musicali popolari.
Solomon Burke era un ex- predicatore prodigio di Philadelphia che sapeva immettere lo stile fervente dei suoi sermoni nei ritmi trascinanti della musica da ballo. Le sue esibizioni dal vivo erano leggendarie per la loro intensita` delirante. Dopo alcune sobrie canzoni di Berns (Cry To Me, 1961), ottenne il successo con If You Need Me (1963, di Pitney), Got To Get You Off My Mind (1964, di Toussaint) e Tonight's The Night (1965), ma diede il meglio della sua arte vocale in altri brani di Berns (Everybody Needs Somebody To Love).
Joe Tex, proveniente invece dal Texas, cantava/ recitava storie comiche con il suo tipico falsetto arguto e scanzonato (Hold What You've Got, 1964, Skinny Legs And All, 1967, I Gotcha, 1972). Il suo country-soul costitui` un punto di raccordo fra il gospel "dolce" (sweet) di Sam Cooke e la ballata d'atmosfera di Al Green.
Il primato in fatto di purezza di phrasing spetta a Percy Sledge, il tenore devoto di When A Man Loves A Woman (1966), con accampagnamento "da chiesa" dell'organista Dewey Oldham.
il resto, lo potete continuare a leggere da qui ..
http://www.scaruffi.com/vol1/cpt8.html
Ciao Solomon

Re: Morto Solomon Burke leggenda del soul
Non ho capito bene questa cosa del rock politico e del soul leggero, soprattutto se riferita ai primi anni sessanta.
Domani se ho tempo ne parliamo un po'
Domani se ho tempo ne parliamo un po'
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Morto Solomon Burke leggenda del soul
io l'ho intesa come:
fine anni 50 - sdoganamento della musica black SOLO se slegata da temi di "rivendicazione diritti civili" e se mescolata alla musica dei bianchi - TEMI delle canzoni disimpegnati (no politica no questione razziale..).
Primi anni 60:
rock - pressochè fatto da bianchi a cui era consentita la canzone di protesta-questione pacifista...razziale...eblablabla....
soul - contiene la Canzone sì ritmata ma dai temi-testi trallallà ...... che poi sarebbe sfociata nella Discomusic anni 70 (in questo senso SOUL LEGGERO)...
Io l'ho assimilata come distinzione-base a quella tra le canzoni alla "Vianello" ..abbronzatissima e vatussi vari - e le canzoni alla Contessa di Pietrangeli ...
poi po' essere che me sbagghio eh..
fine anni 50 - sdoganamento della musica black SOLO se slegata da temi di "rivendicazione diritti civili" e se mescolata alla musica dei bianchi - TEMI delle canzoni disimpegnati (no politica no questione razziale..).
Primi anni 60:
rock - pressochè fatto da bianchi a cui era consentita la canzone di protesta-questione pacifista...razziale...eblablabla....
soul - contiene la Canzone sì ritmata ma dai temi-testi trallallà ...... che poi sarebbe sfociata nella Discomusic anni 70 (in questo senso SOUL LEGGERO)...
Io l'ho assimilata come distinzione-base a quella tra le canzoni alla "Vianello" ..abbronzatissima e vatussi vari - e le canzoni alla Contessa di Pietrangeli ...
poi po' essere che me sbagghio eh..


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