donne e ikea

Non é matematico (i miei ad. es. lavorano e non sarebbero di nessun aiuto!) ma nella maggior parte dei casi é utile, specialmente in italia dove, appunto, lo stato sociale é pressoché assente (mia madre, senza mia nonna non so cosa avrebbe fatto!).
Da qui la mia domanda (che é sorta spontanea, dopo tanti discorsi con le mie colleghe italiane che abitano al di là del confine...).
Tutto qui.
"Putiferio" era scherzoso!

bellaprincipessa ha scritto:Non é matematico (i miei ad. es. lavorano e non sarebbero di nessun aiuto!) ma nella maggior parte dei casi é utile, specialmente in italia dove, appunto, lo stato sociale é pressoché assente (mia madre, senza mia nonna non so cosa avrebbe fatto!).
Da qui la mia domanda (che é sorta spontanea, dopo tanti discorsi con le mie colleghe italiane che abitano al di là del confine...).
Tutto qui.
"Putiferio" era scherzoso!

Ma io non nego l'utilità dei nonni, anzi! Il mio discorso era riferito al modo personalissimo che ognuno ha di vivere la maternità o la paternità. Ho amici che si dividono i compiti e riescono ad avere una vita sociale, altri che continuano a vivere normalmente portandosi i bimbi ovunque, altri ancora invece che hanno difficoltà a staccarsi dal nido, non escono e passano tutto il loro tempo in casa, e non apprezzano nemmeno che i nonni intervengano nella vita dei loro figli (nemmeno per calmare il/la bimbo/a se si sveglia piangendo, per dire). Per questo dicevo che è impossibile fare progetti senza tener conto dell'impatto che l'arrivo di un bimbo avrà sulle personalità dei genitori e sulla coppia. Tutto chiaro?

Chiarissimo e ti quoto!
pero' purtroppo, a volte, (e parlo per esperienza), i progetti si é obbligai a farli prima di conoscere "l'impatto che l'arrivo di un bimbo avrà sulle personalità dei genitori e sulla coppia"...
e questo é molto difficile...
la mia bisnonna diceva sempre: "fammi indovino e io ti faro' ricco!"

Io con il primo credevo che la cosa migliore fosse trovare una tatat che lo curasse a casa (a casa mia intendo). Avevo orrore del metodo francese che prevede le tate che tengono i bimbi a casa loro. Pero' ho dovuto ricredermi perché le tate "certificate" (le nourrices agrées) sono 10 volte miglior di quelle che trovi a domicilio (spesso studentesse giovani e senza esperienza). Poi ho scelto il nido "collettivo" (sempre per il primo...) Insomma, una serie di scelte che, con l'esperienza, con la seconda non ho fatto, optando per la tata certificata fino all'età dell'asilo...
E questo anche se abitava decisamente più lontana del nido ed era meno comoda di una in casa...
Il problema é che il posto al nido, o la tata, etc. ho dovuto prenotarlo già dal 6° mese di gravidanza!
In ogni caso Dino e sua moglie mi sembrano delle persone molto sensate ed agiranno sicuramente per il meglio!

bellaprincipessa ha scritto:Chiarissimo e ti quoto!
pero' purtroppo, a volte, (e parlo per esperienza), i progetti si é obbligai a farli prima di conoscere "l'impatto che l'arrivo di un bimbo avrà sulle personalità dei genitori e sulla coppia"...
e questo é molto difficile...
la mia bisnonna diceva sempre: "fammi indovino e io ti faro' ricco!"

Io con il primo credevo che la cosa migliore fosse trovare una tatat che lo curasse a casa (a casa mia intendo). Avevo orrore del metodo francese che prevede le tate che tengono i bimbi a casa loro. Pero' ho dovuto ricredermi perché le tate "certificate" (le nourrices agrées) sono 10 volte miglior di quelle che trovi a domicilio (spesso studentesse giovani e senza esperienza). Poi ho scelto il nido "collettivo" (sempre per il primo...) Insomma, una serie di scelte che, con l'esperienza, con la seconda non ho fatto, optando per la tata certificata fino all'età dell'asilo...
E questo anche se abitava decisamente più lontana del nido ed era meno comoda di una in casa...
Il problema é che il posto al nido, o la tata, etc. ho dovuto prenotarlo già dal 6° mese di gravidanza!
In ogni caso Dino e sua moglie mi sembrano delle persone molto sensate ed agiranno sicuramente per il meglio!

Princi, quello che dici rispetto ai problemi di natura pratica è comprensibile e condivisibile, ed è ovvio che le scelte sul nido o sulle tate si devono fare con largo anticipo (in Italia praticamente devi farle appena scopri che aspetti un bimbo). Il problema era pensare già al secondo quando ancora non hai avuto il primo... conosco diverse coppie di amici alle prese con il primo bambino che non hanno ancora trovato un equilibrio nella gestione familiare a circa due anni dalla nascita dei piccoli (per esempio, i nostri cari vicini non escono più: lei vorrebbe ogni tanto affidare il bimbo a me o ad altri amici che sarebbero felicissimi di fare babysitting, ma lui si rifiuta categoricamente, e questo sta minando il loro rapporto, ovviamente). Il mio discorso infatti non si basava su alcuna previsione: meglio vedere come si affrontano i primi problemi prima di pensare già ad allargare la famiglia.
Comunque i miei amici francesi hanno tutti 3 figli in media, perché da voi certi problemi pratici sono di più semplice risoluzione. Io mi riferivo comunque a problemi che toccano la sfera più intima e meno quella pratica.

mi devo essere persa un pezzo... chi ha parlato del secondo?

comunque ti riquoto.

io parlavo più della sfera pratica (lo sai che sono una tipa terra terra!)

OT

Spoiler:

dino75 ha scritto:grazie a tutte, ci daremo da fare anche per la femminuccia, tutto dipenderà dal parto e dal primo anno del bimbino, mia moglie lavora e ci tiene a mantenerlo e visto come vanno le cose di questi tempi anche io ci terrei molto a che lei continui a lavorare.

bellaprincipessa ha scritto:tutto si puo' fare... avete i nonni vicini?

Il mio discorso è nato da questi due post. Dino parlava di un secondo figlio (una bambina, nei suoi desideri), ma ha giustamente detto che tutto sarebbe dipeso da alcune variabili. Tu gli hai risposto con la frase che ha innescato la discussione

Spoiler:

'azz! ma lo sai che la parte del secondo figlio mi era sfuggito?
la mia frase non era per niente riferita a quello... ma alla possibilità di continuare a lavorare anche dopo il parto...

ora capisco meglio i tuoi commenti...

vabbé, lo puoi dire, ne hai tutti i diritti...
sono stordita...

Spoiler:

bellaprincipessa ha scritto:'azz! ma lo sai che la parte del secondo figlio mi era sfuggito?
la mia frase non era per niente riferita a quello... ma alla possibilità di continuare a lavorare anche dopo il parto...

ora capisco meglio i tuoi commenti...

vabbé, lo puoi dire, ne hai tutti i diritti...
sono stordita...

Spoiler:

Ecco, ti mancava un pezzo! L'avrei dovuto capire

Spoiler:

Dedicato al nostro Dino:


Mänland, la nursery per uomini di Ikea

E' noto che le famiglie che vanno all'Ikea hanno la comodità di lasciare i loro figli in un'area giochi gratuita e custodita riservata ai bimbi, Småland, e continuare il loro giro di compere in santa pace. Ora però, il colosso svedese dell'arredamento ha introdotto una bizzarra novità: una nursery simile a quella per i bambini, ma dedicata agli uomini "allergici" allo shopping. Un punto vendita Ikea di Sydney, in Australia, ha creato infatti uno spazio per ospitare i mariti e i fidanzati riluttanti ad accompagnare le proprie donne tra i percorsi del grande magazzino.

Questo "parcheggio" per uomini, costruito come uno dei tanti salotti Ikea in esposizione, è denominato Mänland. Mette a disposizione panini gratuiti, flipper, calciobalilla, console Xbox per cimentarsi con i videogame del momento, televisioni a schermo piatto che trasmettono eventi sportivi non stop. Così, i maschietti che non hanno voglia di passare ore intere con le proprie partner ad osservare cucine, camere da letto e oggetti per la casa hanno la possibilità di svagarsi senza creare problemi alle loro consorti, che in questo modo possono sentirsi libere di soffermarsi con calma su ogni prodotto ed eventualmente spendere di più.

Per evitare che le donne non "dimentichino" le loro dolci metà nel "daycare" di Ikea, il punto vendita australiano ha messo a punto un particolare sistema: un segnale acustico che ogni trenta minuti ricorda che gli uomini si trovano a Mänland, intenti a baloccarsi con giochi e intrattenimenti. Come a dire: "E' arrivato il momento di andare a riprendere i vostri partner".

L'esperimento della nursery per uomini è durato quattro giorni (durante il weekend della festa del papà, che in Australia cade di settembre), ma i dirigenti del punto retail di Sydney pensano di riproporlo. "Ci aspettiamo che l'idea venga accolta con successo da entrambi i sessi", ha detto un responsabile delle vendite.

Le reazioni alla provocazione dell'Ikea australiana sono state contrastanti, soprattutto all'interno della blogosfera. Irin Carmon, firma del web magazine americano Jezebel, ha detto che si tratta di un'iniziativa "patetica", perché "trattare gli uomini come bambini lagnosi" li spinge ad agire in quel modo, rafforzando l'idea per cui "solo le donne devono occuparsi delle cose di casa e badare ad attività come il lavare i panni". Di parere opposto il blogger Kris Matheson che sul sito Artisan Complete ha scritto che per gli uomini "è una tortura essere trascinati nel labirinto" di Ikea e si è augurato che la casa svedese riproponga l'idea, in modo permanente, in tutti i punti vendita del mondo.

ma è come stare al bar della pensione!

infatti!!!!

che tristess... sicuri che ikea sia gestita da AD masculi?

Quanto tempo possono parcheggiare? una settimana, un mese, tutta la vita?ma c'è anche la sala bunga bunga?

Il bello é che devono suonare il campanello per ricordare alle donne di andare a riprendersi i loro uomini.... han paura che glieli lascino li'!!!!!

... mamma mia devo essere l'unica che non è mai stata all'Ikea....

corrono il rischio di dimenticare un marito e tornarsene a casa con Billy.... (la libreria multiforme che non si lagna mai)

sai che ultimamente è ricominciata a circolare questa parola in casa mia!? Comunque in Australia sono avanti, avanti, avanti...

... e certo da come ne parlata continuerò per la mia strada...

tutti hanno Billy in casa ormai!
é imprescindibile!!!!
io non so cosa farei senza Billy! (invece senza marito... )

ma a cosa serve la libreria billy, è anche brutta! E poi senza marito come si fa?

... vedere questo Billy

Billy non é né bella né brutta. é neutra e ci puoi fare qualsiasi cosa perché ha tutte le misure possibili e immaginabili. Ed é la più economica. Io l'ho messa in camera dei bambini, bianca, con dentro tutti i loro libri (taaanti) e robe varie...

... e pensare che davanti l'Ikea ci passo almeno quattro volte al mese... però tutte quelle auto e tutta quella gente... non so... mi inibiscono....il sistema nervoso! Che devo fare uno sforzo per vedere Billy?

judy, billy costa poco ma non é un gran che, ce ne sono di più belle. e' solo la più versatile ed economica. Ottima per stanzini di "rangement", camere di bimbi, etc....
comunque un giro all'ikea una volta nella vita va fatto, secondo me.
ora devo scappare, ne riparliamo domani!

dino75 ha scritto:sai che ultimamente è ricominciata a circolare questa parola in casa mia!? Comunque in Australia sono avanti, avanti, avanti...

Dino!!!!!!!!!

Mi manca Billy

judylee ha scritto:... vedere questo Billy

Ecco Billy