"Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Ti cito:
Certo che lo puoi dire, ma non dicendo cosi':" sceneggiatrice di capri, amiche mie e un posto al sole
per non parlare di elisa di rivombrosa..."; perché a me suona come un: "mado ha sceneggiato quelle cacate figuriamoci che merdata é il libro".
Eh beh era tanto difficile dire:" Non é un genere che amo e non mi incuriosisce, nonostante i passi del libro indicati nel sito?".
Ma no che nn mi offendo tanto nn é che vengo pagata a provvigione; é solo per fare pubblicità a un'amica, ti ho scritto sopra come ho interpretato io, alle volte i papelli possono servire per spiegare meglio un concetto.
Detto questo, il sito sta, il libro pure, se vi va accattatavillo e leggetelo senno' cazzi come si suol dire
lepidezza ha scritto: sceneggiatrice di capri, amiche mie e un posto al sole
per non parlare di elisa di rivombrosa...
il titolo ricorda anche a me quella innocente boiata anni 80, ma gli altri titoli mi sembrano pure peggio...
mi direte voi.Io passo...
lepidezza ha scritto:ma che importa se a me non ispirano i titoli delle sceneggiature precedenti e questo? ma davvero non lo posso dire?
Certo che lo puoi dire, ma non dicendo cosi':" sceneggiatrice di capri, amiche mie e un posto al sole
per non parlare di elisa di rivombrosa..."; perché a me suona come un: "mado ha sceneggiato quelle cacate figuriamoci che merdata é il libro".
I titoli che ho letto non sono,per me, uno stimolo alla lettura del libro.
Eh beh era tanto difficile dire:" Non é un genere che amo e non mi incuriosisce, nonostante i passi del libro indicati nel sito?".
Medea spero di non averti offeso.Non era mia intenzione.
Ma no che nn mi offendo tanto nn é che vengo pagata a provvigione; é solo per fare pubblicità a un'amica, ti ho scritto sopra come ho interpretato io, alle volte i papelli possono servire per spiegare meglio un concetto.
Detto questo, il sito sta, il libro pure, se vi va accattatavillo e leggetelo senno' cazzi come si suol dire
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Medeaaaaaaa!!!!!! Bentornata!!!Mede@ ha scritto:
Detto questo, il sito sta, il libro pure, se vi va accattatavillo e leggetelo senno' cazzi come si suol dire
OT
VivaMatteo- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
lepidezza ha scritto: sceneggiatrice di capri, amiche mie e un posto al sole
per non parlare di elisa di rivombrosa...
il titolo ricorda anche a me quella innocente boiata anni 80, ma gli altri titoli mi sembrano pure peggio...
mi direte voi.Io passo...
Ma quello è un film cult!
G.Kaplan- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
pensavo che qui, dove c'è gente colta, si riuscisse a mettere nero su bianco pensieri con stile, evidentemente mi sono sbagliata.
Vedo che la necessità di dire sempre la propria anche su cose che evidentemente e giustamente non interessano vince sempre.
Concordo con Medea, chi vuole se lo prenda.
Vedo che la necessità di dire sempre la propria anche su cose che evidentemente e giustamente non interessano vince sempre.
Concordo con Medea, chi vuole se lo prenda.
liut123**- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
addendum
- Spoiler:
- liut, scusami magari continuiamo in MP, ma non puoi fare di quel QUI un intero fascio di forumers villani.
Perchè il solo intervento stonato è il mio.Ed è a me direttamente che dovresti rivolgere lil tuo disappunto. E' ingiusto sostenere di esserti sbagliata su tutti i frequentatori del forumer partendo unicamente al mio intervento.
Io credo invece che all'interno di questo forum, come di altri gemelli/ affiliati si siano usate espressioni di disprezzo lontanissime dallo stile cui ti riferisci,anche nei confronti di persone la cui competenza o la levatura artistica si riducevano ai trascorsi personali e privati o i titoli di lungometraggi cui ha partecipato.
Non ho alcun problema a riconoscere una leggerezza o una scorrettezza. Non perdo alcun grado nel comprendere e ammettere di aver sbagliato e scusarmi. L'ho fatto senza lottare con l'orgoglio anche qua dentro.
Solo, sinceramente, non capisco il perchè avrei dovuto dirlo diversamente.
O avrei dovuto non dirlo affatto.
Non capisco davvero se il problema sia il sottotesto cui fa riferimento medea o la forma cui fa riferimento mambu.
Nel sito gli elementi che dovrebbero condurmi alla curiosità sono i passaggi e il curriculum dell'autore.
Il titolo dell'opera come quelli elencati come "credenziali" mi conducono alla dffidenza e lo dico.
Ho scritto che partendo da quei riferimenti il libro non mi attira proprio.
Non ho scritto letteralmente che mi fa cagare lei, mambu. Ho scritto: dopo questi titoli,passo.
Ma qui dentro non mi risulta che tutto ciò che non interessa o non si approva venga ignorato o non commentato.
Persino ciò che interessa me spesso riceve recensioni sprezzanti e schiette.
Ne prendo atto, senza pretendere che si formuli diversamente il commento.
Non mi risulta che qui dentro,si commenti solo in positivo e coi quanti di velluto, tutto ciò che si sottopone all'attenzione del forum.
Detto questo, l'autrice io non la conosco e non stabilisco nient'altro che la mia diffidenza nei confronti dell'opera, partendo dai soli riferimenti forniti dal sito.
Voi avete sicuramente altri elementi e altro gusto e altre curiosità/ aspettative.
La mia valutazione è la mia. Ecco perchè, medea, tu avresti scritto in un modo e io l'ho scritto in un altro.
Quanto al riscontro di pubblico per me vale sempre la stessa risposta, non conta nulla per me,altrimenti anche il porno batterebbe tutti.
Ammetto di aver bocciato il libro in questione, senza averlo letto se non partendo da quei brevi passaggi nel sito.Un po' pochino...
Citando il rocky horror non si dovrebbe mai giudicare dalla " copertina ".
ti perderesti "un diavolo di amante..."
Ma davvero abbiamo tutti bisogno di leggere per intero un libro di vespa/eco/volo/ moccia per sapere di esserne incuriositi o meno?
Non bisogna andare in galera per essere certi che non ci piacerebbe.
Medea tu credi nel libro e conosci l'autrice. Hai tutto il diritto di sponsorizzare e difendere l'opera.Quindi non si tratta affatto secondo me di giustificazioni in evidente conflitto di interessi.
Una segnalazione come la tua aiuta questa autrice e il suo libro ad uscire e farsi conoscere.
Così come il mio storcere il naso può essere utile per stimolare da parte di chi crede nel progetto, le altre ragioni che sfuggono ai più superficiali( o snob come me) a dargli una possibilità.
Potrei dire a medea come a liut che avreste potuto dirmi:
Vedi lepi forse i titoli delle sue sceneggiature non ti restituiscono affatto la sua capacità di scrittura( del resto tu scrivi da cani e avresti tanto da imparare).Non c'è la trascrizione di pamela come nella fitcion della torrini, nè la smarmellante melassa dei dialoghi di capri( escluso totonno).Noi la conosciamo bene e leggiamo quel che scrive da tempo e la curiosità per questo libro è per questo e quest'altro motivo...
Io al vostro posto avrei scritto così...
ma io non sono voi giustamente.
il menomale è sottointeso per entrambe le parti...
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Lepi ma chi era totonno? Il personaggio interpretato da Carlo Croccolo?
Chiara 75- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
lepidezza
io al tuo posto non avrei scritto nulla, semplicemente
ma forse è solo questione di eleganza
io non dico che non leggo Pinco Pallino, semplicemente non lo leggo
io al tuo posto non avrei scritto nulla, semplicemente
ma forse è solo questione di eleganza
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liut123**- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
http://www.pinkblog.it/post/8911/la-storia-damore-piu-divertente-dellanno
La storia d'amore più divertente dell'anno
Pubblicato: venerdì 09 settembre 2011 da M.Barbara
Qualche giorno fa avevo segnalato, senza averlo letto, il romanzo di Anna Mittone, Quasi quasi m’innamoro, edito da Piemme. Ora posso dirvi che vale sicuramente la pena comprarlo, soprattutto se siete fra i trenta e i quaranta. Non perché non vada bene per un’altra fascia d’età, ma è talmente pieno di riferimenti alla cultura degli anni Ottanta e ad un certo modo di pensare e vedere le cose, che, insomma, bisogna esserci passate.
La Mittone scrive in modo intelligente, divertente, a tratti esilarante. Non credo ci siano molte persone in grado di mettere insieme nella stessa frase, senza sentirsi in colpa, Sartre & Simone de Beauvoir con Gigi D’Alessio & Anna Tatangelo. La volta scorsa avevo scritto che Consolata, la protagonista, era una sorta di Bridget Jones italiana. Mi sbagliavo: è decisamente migliore della Jones.
Traballa sui tacchi, casca spesso, piange, ma non ci appare come una disadattata, per quanto lei si descriva così. Oppure potremmo definirla come una un po’ persa, ma con carattere. Perché Consolata è sconvolta sì dal mondo, dalle persone che la circondano, dalla piega che prende la sua vita, ma è anche troppo curiosa, troppo volitiva per buttarsi lì a tracannare alcol in continuazione come tutte le eroine della chick lit.
Chissà se la Mittone conosce personalmente Morgan e chissà se Morgan ha letto il suo romanzo. Cosa c’entra lui? Sarebbe troppo facile dirvelo, ma se lo avete trovato anche solo vagamente intrigante mentre faceva il giudice di X Factor, allora vi immedesimerete facilmente nella protagonista. Dimenticavo: visto che la Mittone lavora in tv, aspetto e spero che traggano una mini serie a puntate dal romanzo e che Morgan partecipi in forma ectoplasmatica. Sarebbe uno spasso. Buona lettura e buon divertimento
La storia d'amore più divertente dell'anno
Pubblicato: venerdì 09 settembre 2011 da M.Barbara
Qualche giorno fa avevo segnalato, senza averlo letto, il romanzo di Anna Mittone, Quasi quasi m’innamoro, edito da Piemme. Ora posso dirvi che vale sicuramente la pena comprarlo, soprattutto se siete fra i trenta e i quaranta. Non perché non vada bene per un’altra fascia d’età, ma è talmente pieno di riferimenti alla cultura degli anni Ottanta e ad un certo modo di pensare e vedere le cose, che, insomma, bisogna esserci passate.
La Mittone scrive in modo intelligente, divertente, a tratti esilarante. Non credo ci siano molte persone in grado di mettere insieme nella stessa frase, senza sentirsi in colpa, Sartre & Simone de Beauvoir con Gigi D’Alessio & Anna Tatangelo. La volta scorsa avevo scritto che Consolata, la protagonista, era una sorta di Bridget Jones italiana. Mi sbagliavo: è decisamente migliore della Jones.
Traballa sui tacchi, casca spesso, piange, ma non ci appare come una disadattata, per quanto lei si descriva così. Oppure potremmo definirla come una un po’ persa, ma con carattere. Perché Consolata è sconvolta sì dal mondo, dalle persone che la circondano, dalla piega che prende la sua vita, ma è anche troppo curiosa, troppo volitiva per buttarsi lì a tracannare alcol in continuazione come tutte le eroine della chick lit.
Chissà se la Mittone conosce personalmente Morgan e chissà se Morgan ha letto il suo romanzo. Cosa c’entra lui? Sarebbe troppo facile dirvelo, ma se lo avete trovato anche solo vagamente intrigante mentre faceva il giudice di X Factor, allora vi immedesimerete facilmente nella protagonista. Dimenticavo: visto che la Mittone lavora in tv, aspetto e spero che traggano una mini serie a puntate dal romanzo e che Morgan partecipi in forma ectoplasmatica. Sarebbe uno spasso. Buona lettura e buon divertimento
miniatina- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
articolo sul venerdì de la repubblica di oggi, nella pagina "libri"!!!!
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
viv63 ha scritto:articolo sul venerdì de la repubblica di oggi, nella pagina "libri"!!!!
Viv,hai letto..." Marco Gastaldi in arte Morgan..."
Chiara 75- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Beh... cmq tutte buone critiche
G.Kaplan- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
comincio a pensare che non corregge più nessuno.......Chiara 75 ha scritto:viv63 ha scritto:articolo sul venerdì de la repubblica di oggi, nella pagina "libri"!!!!
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viv63- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Articolo de Il Venerdi'
http://www.quasiquasiminnamoro.it/?page_id=111
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Bene bene, tutti contenti quindi un'altra voce dissonante non disturberà più di tanto
L'altro giorno avevo rimproverato Lepi per essere stato sgarbato, per non aver applicato gli insegnamenti familiari di piccola ipocrisia borghese ("se ti trovi in casa d'altri e ti esibiscono qualcosa che non ti piace, trova qualcos'altro su cui spendere qualche complimento").
E infatti avevo fatto i miei complimenti al sito. Complimenti sinceri, perchè l'ho trovato molto elegante e ben fatto; e soprattutto onesto. E' molto informativo e poco o per nulla (diciamo il minimo sindacale) celebrativo.
Ho anche gradito le interviste alla Mittone, che m'è parsa persona intelligente e ironica, come testimonia anche chi di voi la conosce
(e mi ha permesso di imparare che il genere letterario che io chiamo "neozoccolismo pseudofemminista" si chiama chick-lit... come diceva Guccini gli americani ci frecano con le parole, la mia categorizzazione non ha speranze, fosse anche solo per le 11 sillabe contro 2 )
Poi arrivò Lepi a esprimere il suo pregiudizio, e ho letto risposte scherzose (da me e da altri) o sensate, in primis da Medea
poi ho letto quella di Liut ieri
Ora, trascurando l'appello allo stile che se mi lascio andare al mio stile, Bombolo a confronto è il principe di Galles; trascurando pure l'appello alla coltaggine, non perché qui manchino le persone colte (non me: io mi considero un "semicolto di massa"), ma perché se uno vuole un'opinione colta su un libro si mette a confronto in altri luoghi (suggerimenti su richiesta... ma Mittone che è del mestiere li conosce di sicuro); proverò a dire la mia opinione.
Innanzitutto sul pregiudizio di Lepi. Di pre-giudizio si tratta, ma chi presentando un libro presenta sé stessa e si qualifica come autrice di fortunate serie televisive, lo fa sapendo che questo attirerà lettori/trici per un pre-giudizio positivo (uahu! un libro dell'autrice di Elisa la poliziotta... corro a comprarlo! ); e quindi dovrebbe accettare serenamente che qualcuno ne sia respinto per un pre-giudizio negativo.
E tanto più sereni dovrebbero essere i suoi sostenitori
Oltretutto non è il libro semi clandestino di una minuscola casa editrice, ma è edito da una potenza come la PIEMME che ha immediatamente fatto partire un sostegno mica male per una debuttante.
Coraggio, non sarà certo Lepi ad incrinare le fortune di questo romanzo.
Sul punto in sè: conosco un po' l'industria culturale italiana, e quindi non trovo così grave che uno/a abbia partecipato a certe produzioni - di cui tra l'altro non ho mai visto nemmeno un minuto, e quindi per me potrebbero anche essere capolavori
Sempre meglio che vendere assicurazioni (e adesso vediamo se tra noi c'è qualche venditore di assicurazioni )
Sul perché non leggerò questo libro: prima di tutto perchè è un libro "identitario"; cioè un libro che programmaticamente cerca l'identificazione del lettore. Niente di male, è una caratteristica della letteratura rosa, con cui l'autrice, con molta onestà, riconosce la parentela: Ma io non sono una donna laureata di 30/40 anni del ceto medio come, guarda caso, molte di questo forum. E come la gran parte dei lettori-acquirenti di libri in Italia.
Voi avete in più anche la conoscenza diiretta per alcune, la condivione di un'esperienza morganatica per altre.
Pure io, se un mio amico scrivesse un libro attinente a qualche esperienza che abbiamo in comune, lo leggerei senza farmi altre domande (per fortuna non è mai successo e non succederà mai )..
Un altro problema è per me la scrittura; non tanto il mescolamento alto-basso sia nei contenuti che nello stile. Mettere nella stessa riga Beauvoir e Tatangelo - o Hegel e Candy Candy o...(fate voi ) ; spezzare brani di una certa tensione stilistica con espressioni gergali, o colloquiali, o nettamente scherzose, sono fatti comunissimi nella nostra attuale letteratura, come anche il giocare con titoli e frasi di canzoni. Sono altri elementi identitari-generazionali presenti non solo nella letteratura rosa (marketing? chissà perchè da un po' di anni si producono un fracco di libri e film con titoli canzonettistici? )
Trovo che ci sia un problema di ritmo e di senso. L'Autrice mi pare che scelga uno stile non solo colloquiale, ma che vorrebbe riprodurre l'affastellarsi del pensiero. Una prima che persona che racconta, insomma. Ma a chi? e in che situazione? dai pochi brani che ho letto è una specie di racconto intimo lasciato fluire senza controlli, censure, ripensamenti. Un po' come un racconto fatto a un'amica. E la narrazione avviene per accumulazione, una messa in fila di sequenze di frasi, impressioni, azioni... Mi pare che rinunci a significare con le parole: vuole alludere, suggerire, evocare; magari con l'infiltrazione tattica degli elementi identitari di cui sopra. Vedo una rinuncia volontaria all'ordinamento del discorso, un tentativo stilisticamente altissimo e per me fallimentare, che purtroppo nega l'understatement dimostrato da Mittoni nelle interviste.
Magari ha ragione lei, avrà grande successo e nei prossimi libri sfogherà le sue alte ambizioni senza velarsi nella letteratura di genere, ma una scrittura in cui l'anacoluto è la norma e in cui sono stati aboliti tutti i segni d'interpunzione tranne il punto e la virgola, difficilmente mi avrà tra i suoi lettori
L'altro giorno avevo rimproverato Lepi per essere stato sgarbato, per non aver applicato gli insegnamenti familiari di piccola ipocrisia borghese ("se ti trovi in casa d'altri e ti esibiscono qualcosa che non ti piace, trova qualcos'altro su cui spendere qualche complimento").
E infatti avevo fatto i miei complimenti al sito. Complimenti sinceri, perchè l'ho trovato molto elegante e ben fatto; e soprattutto onesto. E' molto informativo e poco o per nulla (diciamo il minimo sindacale) celebrativo.
Ho anche gradito le interviste alla Mittone, che m'è parsa persona intelligente e ironica, come testimonia anche chi di voi la conosce
(e mi ha permesso di imparare che il genere letterario che io chiamo "neozoccolismo pseudofemminista" si chiama chick-lit... come diceva Guccini gli americani ci frecano con le parole, la mia categorizzazione non ha speranze, fosse anche solo per le 11 sillabe contro 2 )
Poi arrivò Lepi a esprimere il suo pregiudizio, e ho letto risposte scherzose (da me e da altri) o sensate, in primis da Medea
poi ho letto quella di Liut ieri
e mi son girate le balle.pensavo che qui, dove c'è gente colta, si riuscisse a mettere nero su bianco pensieri con stile, evidentemente mi sono sbagliata.
Vedo che la necessità di dire sempre la propria anche su cose che evidentemente e giustamente non interessano vince sempre.
Ora, trascurando l'appello allo stile che se mi lascio andare al mio stile, Bombolo a confronto è il principe di Galles; trascurando pure l'appello alla coltaggine, non perché qui manchino le persone colte (non me: io mi considero un "semicolto di massa"), ma perché se uno vuole un'opinione colta su un libro si mette a confronto in altri luoghi (suggerimenti su richiesta... ma Mittone che è del mestiere li conosce di sicuro); proverò a dire la mia opinione.
Innanzitutto sul pregiudizio di Lepi. Di pre-giudizio si tratta, ma chi presentando un libro presenta sé stessa e si qualifica come autrice di fortunate serie televisive, lo fa sapendo che questo attirerà lettori/trici per un pre-giudizio positivo (uahu! un libro dell'autrice di Elisa la poliziotta... corro a comprarlo! ); e quindi dovrebbe accettare serenamente che qualcuno ne sia respinto per un pre-giudizio negativo.
E tanto più sereni dovrebbero essere i suoi sostenitori
Oltretutto non è il libro semi clandestino di una minuscola casa editrice, ma è edito da una potenza come la PIEMME che ha immediatamente fatto partire un sostegno mica male per una debuttante.
Coraggio, non sarà certo Lepi ad incrinare le fortune di questo romanzo.
Sul punto in sè: conosco un po' l'industria culturale italiana, e quindi non trovo così grave che uno/a abbia partecipato a certe produzioni - di cui tra l'altro non ho mai visto nemmeno un minuto, e quindi per me potrebbero anche essere capolavori
Sempre meglio che vendere assicurazioni (e adesso vediamo se tra noi c'è qualche venditore di assicurazioni )
Sul perché non leggerò questo libro: prima di tutto perchè è un libro "identitario"; cioè un libro che programmaticamente cerca l'identificazione del lettore. Niente di male, è una caratteristica della letteratura rosa, con cui l'autrice, con molta onestà, riconosce la parentela: Ma io non sono una donna laureata di 30/40 anni del ceto medio come, guarda caso, molte di questo forum. E come la gran parte dei lettori-acquirenti di libri in Italia.
Voi avete in più anche la conoscenza diiretta per alcune, la condivione di un'esperienza morganatica per altre.
Pure io, se un mio amico scrivesse un libro attinente a qualche esperienza che abbiamo in comune, lo leggerei senza farmi altre domande (per fortuna non è mai successo e non succederà mai )..
Un altro problema è per me la scrittura; non tanto il mescolamento alto-basso sia nei contenuti che nello stile. Mettere nella stessa riga Beauvoir e Tatangelo - o Hegel e Candy Candy o...(fate voi ) ; spezzare brani di una certa tensione stilistica con espressioni gergali, o colloquiali, o nettamente scherzose, sono fatti comunissimi nella nostra attuale letteratura, come anche il giocare con titoli e frasi di canzoni. Sono altri elementi identitari-generazionali presenti non solo nella letteratura rosa (marketing? chissà perchè da un po' di anni si producono un fracco di libri e film con titoli canzonettistici? )
Trovo che ci sia un problema di ritmo e di senso. L'Autrice mi pare che scelga uno stile non solo colloquiale, ma che vorrebbe riprodurre l'affastellarsi del pensiero. Una prima che persona che racconta, insomma. Ma a chi? e in che situazione? dai pochi brani che ho letto è una specie di racconto intimo lasciato fluire senza controlli, censure, ripensamenti. Un po' come un racconto fatto a un'amica. E la narrazione avviene per accumulazione, una messa in fila di sequenze di frasi, impressioni, azioni... Mi pare che rinunci a significare con le parole: vuole alludere, suggerire, evocare; magari con l'infiltrazione tattica degli elementi identitari di cui sopra. Vedo una rinuncia volontaria all'ordinamento del discorso, un tentativo stilisticamente altissimo e per me fallimentare, che purtroppo nega l'understatement dimostrato da Mittoni nelle interviste.
Magari ha ragione lei, avrà grande successo e nei prossimi libri sfogherà le sue alte ambizioni senza velarsi nella letteratura di genere, ma una scrittura in cui l'anacoluto è la norma e in cui sono stati aboliti tutti i segni d'interpunzione tranne il punto e la virgola, difficilmente mi avrà tra i suoi lettori
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Minchia mambu ho letto 3 volte quello che hai scritto Vorrei che sia chiaro che non si vuole far passare un "romanzino" (?) per il best seller dell' anno ; o convincere qualcuno. Cio' che si contestava a lepi era più che altro la forma come ho spiegato rispondendo Cmq, giusto per continuare a fare il mio dovere di "portaborse" , vi dico che il libro e'in ristampa
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Mede@ ha scritto:Minchia mambu ho letto 3 volte quello che hai scritto Vorrei che sia chiaro che non si vuole far passare un "romanzino" (?) per il best seller dell' anno ; o convincere qualcuno. Cio' che si contestava a lepi era più che altro la forma come ho spiegato rispondendo Cmq, giusto per continuare a fare il mio dovere di "portaborse" , vi dico che il libro e'in ristampa
Mede' non hai niente di meglio da fare?
dissi subito che la tua presentazione è onesta e garbata.
Diciamo che ho voluto, nei miei limiti, rispondere all'appello di qualcuno meno garbato di te.
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Ehm no anzi sto vedendo mark harmon
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Mede@ ha scritto:Ehm no anzi sto vedendo mark harmon
Mark Harmon... cerca con google... ecco qui:
Attore statunitense nato a Burbank il 2 settembre 1951... e chi è questa fazza?
vediamo cosa ha fatto... Il presidio... ricordo vago... Wyatt earp di Kasdan, bella cagata... però forse la sua fazza.... Paura e delirio a Las Vegas ma lui non me lo ricordo.
Serie tivvù.... Flamingo Road credevo l'avessero cancellata da tutti i database come crimine verso l'umanità.... Moonlighting 4 puntate... ne hopo viste al amssimo 2 figurati se ho beccato quelle con lui...
NCIS !!!
Vedi che tu e io non abbiamo gli stessi riferimenti identitari?
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
mambu ha scritto:
Innanzitutto sul pregiudizio di Lepi. Di pre-giudizio si tratta, ma chi presentando un libro presenta sé stessa e si qualifica come autrice di fortunate serie televisive, lo fa sapendo che questo attirerà lettori/trici per un pre-giudizio positivo (uahu! un libro dell'autrice di Elisa la poliziotta... corro a comprarlo! ); e quindi dovrebbe accettare serenamente che qualcuno ne sia respinto per un pre-giudizio negativo.
E tanto più sereni dovrebbero essere i suoi sostenitori
Non voglio esprimermi sul libri perchè non l'ho letto. Voglio solo dire che quello di Lepi era un pregiudizio, ma lo trovo una cosa del tutto "normale". Come hai detto anche tu, è una cosa prevedibile. In fondo quando compriamo un nuovo libro di un buon scrittore è in base anche di un nostro pre-giudizio. Ci si aspetta infatti che il libro sia bello come quello precedente, se non di più, ma magari non è cosi.
Noi tutti siamo "pre-giudicati" anche quando cerchiamo un lavoro, perchè in fondo lo fai presentando un CV. Nessuno sa come lavori finchè non lo fai in pratica. Avevo un collega con un CV splendido, ma che era una cagata gigantesca al lavoro. Giusto per fare un esempio.
In fine, vorrei dire che trovo assolutamente sbagliato che qualche utente non possa esprimere il suo giudizio- o pregiudizio che sia - negativo. Non siamo a "casa" d'altri, il forum (questo forum) è bello anche per questo. Perchè si può discuttere anche quando non si è daccordo.
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Yes Minister!
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Infatti i pregiudizi sono necessari per vivere, Ama. Anche per chi è meno pigro di me è impossibile vedere tutto, leggere tutto seguire tutto. Siamo costretti a scegliere e lo facciamo quasi sempre in base a pre-giudizi che ci vengono dalla nostra esperienza e storia personale; qualche volta le nostre scelte sono pre- giudizi nel senso che sono addirittura pre-razionali (è una cosa che gli studiosi di marlketing studiano molto e pare che per i lettori di libri valga più che per i maniaci delle scarpe ).
C'era pure un sociologo (non ricordo chi, naturalmente) che parlava della necessità del pregiudizio nei rapporti umani:sosteneva più o meno che il pregiudizio è necessario per interagire, mentre una sospensione reale del giudizio porta alla impossibilità di comunicare. L'interazione partita dal pregiudizio può poi procedere tra equivoci e aggiustamenti verso una conoscenza tanto migliore e un giudizio tanto più sensato, quanto maggiore è la disponibilità degli agenti a mettere in discussione il proprio pregiudizio.
Che alla fine mi sembra sia la cosa importante
C'era pure un sociologo (non ricordo chi, naturalmente) che parlava della necessità del pregiudizio nei rapporti umani:sosteneva più o meno che il pregiudizio è necessario per interagire, mentre una sospensione reale del giudizio porta alla impossibilità di comunicare. L'interazione partita dal pregiudizio può poi procedere tra equivoci e aggiustamenti verso una conoscenza tanto migliore e un giudizio tanto più sensato, quanto maggiore è la disponibilità degli agenti a mettere in discussione il proprio pregiudizio.
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mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
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Cmq si stavo vedendo Ncis
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
mambu ha scritto:Infatti i pregiudizi sono necessari per vivere, Ama. Anche per chi è meno pigro di me è impossibile vedere tutto, leggere tutto seguire tutto. Siamo costretti a scegliere e lo facciamo quasi sempre in base a pre-giudizi che ci vengono dalla nostra esperienza e storia personale; qualche volta le nostre scelte sono pre- giudizi nel senso che sono addirittura pre-razionali (è una cosa che gli studiosi di marlketing studiano molto e pare che per i lettori di libri valga più che per i maniaci delle scarpe ).
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Concordo!
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
Non so, forse costituisco un caso a parte ma nella mia vita ho sempre alternato letture di 'peso' a letture rilassanti. Ricordo che a 17 anni dopo i 'Buddenbrook' mi sparai 'brigata di ali' e 'signorsì' di una certa Liala che, raccontando il suo amore per i piloti dell'aviazione militare italiana vendette, se non sbaglio, centinaia di migliaia di copie e fu tradotta in diverse lingue e giudicata la più grande scrittrice italiana di romanzi rosa.
La descrizione degli ambienti, la cura maniacale per i particolari, la classe nel glissare sui momenti più scabrosi, il rappresentare l'uomo dei sogni di ogni donna in età da marito, hanno fatto dei suoi libri un must dell'epoca.
Certo oggi 5 righe per descrivere un paio di scarpe non te le pubblicherebbe più nessuno però l'amore per il particolare e quella un po' affettata grazia nello scrivere mi mancano.
Detto questo, concordo con Medea che magari bisognerebbe essere più diplomatici nel dire le cose o come dice Mambu un po' ipocriti: io ad esempio ospite a pranzo con la mia famiglia, non potevo azzardarmi a dire 'non mi piace' altrimenti potevo già fissare l'appuntamento col dentista per l'incapsulamento di un canino. Inghiottivo e poi andavo a restituire il maltolto con la testa nella tazza del wc. Oggi, ormai cresciutella, dico con molta nonchalance 'grazie, sono a dieta' oppure 'è il mio periodo dell'anno vegetariano'
Io mi sono sempre preoccupata quando qualche mia iniziativa riscuoteva il pieno consenso della gente perchè il dissenso e la critica sono importanti perchè fanno riflettere e aiutano a crescere.
Dirò in fine che questo forum mi è così caro proprio perchè qui ognuno può dire la sua su qualsiasi argomento, certo essendo preparato a ricevere qualche
La descrizione degli ambienti, la cura maniacale per i particolari, la classe nel glissare sui momenti più scabrosi, il rappresentare l'uomo dei sogni di ogni donna in età da marito, hanno fatto dei suoi libri un must dell'epoca.
Certo oggi 5 righe per descrivere un paio di scarpe non te le pubblicherebbe più nessuno però l'amore per il particolare e quella un po' affettata grazia nello scrivere mi mancano.
Detto questo, concordo con Medea che magari bisognerebbe essere più diplomatici nel dire le cose o come dice Mambu un po' ipocriti: io ad esempio ospite a pranzo con la mia famiglia, non potevo azzardarmi a dire 'non mi piace' altrimenti potevo già fissare l'appuntamento col dentista per l'incapsulamento di un canino. Inghiottivo e poi andavo a restituire il maltolto con la testa nella tazza del wc. Oggi, ormai cresciutella, dico con molta nonchalance 'grazie, sono a dieta' oppure 'è il mio periodo dell'anno vegetariano'
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nonhol'età- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: "Quasi quasi m'innamoro" di Anna Mittone
nonhol'età ha scritto:Non so, forse costituisco un caso a parte ma nella mia vita ho sempre alternato letture di 'peso' a letture rilassanti. .
Credo che la maggioranza delle persone lo fa, inlcuso la sottoscritta. Non credo che si parlasse di questo.
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