Paola e la filosofia del pronto discografico
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
dino75 ha scritto:in un programma fatto di cover sei sicuro di riuscire a interpretare la musicalità di chi esegue slegandoti dalla tecnica?Cuore di Tenebra ha scritto:Mavalà
Tornando alla musica, la musicalità (bravissima Ama...) è un parametro di giudizio FONDAMENTALE. Diversamente i Conservatori sarebbero pieni di nuovi Pollini, Ughi, Perlman, e i pub di superstar del canto. Ma è impensabile parlarne qui. Purtroppo, aggiungo.
Non è che ti devi slogare dalla tecnica. La tecnica serve per facilitarti la musicalità, altrimenti fai dei vocalizzi per far vedere quanto sei bravo tecnicamente. La musicalità invece se non ce l'hai c'è poco da fare.
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Amantide_Religiosa- Moderatore
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Amantide_Religiosa ha scritto:Per me invece aveva visto giusto anche su Paola. Bravissima tecnicamente, ma fredda artisticamente. Vibrato a go go, cosa che io personalmente odio, e se non ricordo male anche Morgan aveva fatto questo ragionamente.dino75 ha scritto:finalmente una valida alternativa a Marco, lei è brava, genuina e ha una cultura musicale che le permetterà di andare avanti in questo programma, certo è che questa è un'edizione che sta vivendo di rendita da quella passata ma se da un lato si poteva giustificare Morgan per non avere scelto Damiano non potevo dire la stessa cosa quando decise di non portare Paola, .
Quindi, tra Paola e Enrico avrei scelto 1000 volte Enrico.
Inoltre, non credo che Paola si avvicini a Marco quindi non c'è nessuna storia per lei.
Vogliamo parlare della 19enne che Morgan ha fatto entrare qualche puntata fa , allora ?
Ogni nota era un vibrato...... davvero fastidioso su alcuni pezzi....

babaoreily- Utente Novizio: 16-149 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
babaoreily ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:Per me invece aveva visto giusto anche su Paola. Bravissima tecnicamente, ma fredda artisticamente. Vibrato a go go, cosa che io personalmente odio, e se non ricordo male anche Morgan aveva fatto questo ragionamente.dino75 ha scritto:finalmente una valida alternativa a Marco, lei è brava, genuina e ha una cultura musicale che le permetterà di andare avanti in questo programma, certo è che questa è un'edizione che sta vivendo di rendita da quella passata ma se da un lato si poteva giustificare Morgan per non avere scelto Damiano non potevo dire la stessa cosa quando decise di non portare Paola, .
Quindi, tra Paola e Enrico avrei scelto 1000 volte Enrico.
Inoltre, non credo che Paola si avvicini a Marco quindi non c'è nessuna storia per lei.
Vogliamo parlare della 19enne che Morgan ha fatto entrare qualche puntata fa , allora ?
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quale giovane? Cristiana dici? Mi vuoi dire che Cristiana aveva un vibrato cosi marcato? Quella ragazza ha invece tanta musicalità, anche solo nella voce proprio.
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Amantide_Religiosa- Moderatore
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Guarda che non hai capito. Lasciando da parte il fatto che non vedo che differenza faccia il fatto di trovarci a commentare un programma di cover (che semmai sono ancora più rischiose per chi di musicalità è privo), in primo luogo di tecnica quest'anno ne vedo davvero poca; in secondo luogo, anche quando c'è, non è sufficiente a fare di un'esibizione una buona esibizione (e gli esempi non mancano, da Giuliano, vocalmente dotato ma monocorde, alla bravissima e fredda Paola Canestrelli). Questo è ciò che intendo. Si, per risponderti, penso di essere in grado di distinguere la musicalità in un artista; e, aggiungo, non in maniera empirica o solo istintiva, ma motivata e spiegabile. Se vuoi, e ti fa piacere, ne parliamo.dino75 ha scritto:in un programma fatto di cover sei sicuro di riuscire a interpretare la musicalità di chi esegue slegandoti dalla tecnica?Cuore di Tenebra ha scritto:Mavalà
Tornando alla musica, la musicalità (bravissima Ama...) è un parametro di giudizio FONDAMENTALE. Diversamente i Conservatori sarebbero pieni di nuovi Pollini, Ughi, Perlman, e i pub di superstar del canto. Ma è impensabile parlarne qui. Purtroppo, aggiungo.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
dino75 ha scritto:in un programma fatto di cover sei sicuro di riuscire a interpretare la musicalità di chi esegue slegandoti dalla tecnica?Cuore di Tenebra ha scritto:Mavalà
Tornando alla musica, la musicalità (bravissima Ama...) è un parametro di giudizio FONDAMENTALE. Diversamente i Conservatori sarebbero pieni di nuovi Pollini, Ughi, Perlman, e i pub di superstar del canto. Ma è impensabile parlarne qui. Purtroppo, aggiungo.
Bella domanda.
Secondo me quando ascolti una performance, in questo caso un cantante in un programma come XFactor, ci vuole una certa esperienza per valutare separatamente:
- tecnica,
- musicalità (ovvero capacità comunicativa attraverso il "medium" musicale),
- influenza del brano (cioè se è famoso, sconosciuto, arrangiato bene o male, ecc.) nel giudizio dato a chi esegue la performance,
- pregiudizi legati a simpatie, antipatie ecc
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
la voce è uno strumento, daccordo, ma chi canta deve trasmettere emozioni e Paola non mi trasmette niente. Uno che l'ascolta pensa: sa cantare bene, ma dopo un po' si scoccia. A me non piacedino75 ha scritto:ma perchè dici così, io non posso credere che se tu ascoltassi un violinista tecnicamente perfetto rimarresti impassibile e la voce è uno strumento ne più ne meno.alexcda ha scritto:è di una bravura agghiacciante: un alto livello di tecnica che sembra corrispondere ad un altrettanto alto livello di glacialità
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Il brano può essere un boomerang tremendo, infatti, in quel senso intendevo che non fa molta differenza che si tratti di un programma di cover: se sei poco musicale, un pezzone sotto mano non solo non ti avvantaggia, ma anzi rischia di mettere in risalto i tuoi limiti interpretativi. In genere cerco di non guardare la tv quando arriva li momento delle esibizioni: mi disinnesca una serie di filtri di giudizio che vedo tendono ad influenzarmi. Qanto alla tecnica, è relativamente oggettiva (relativamente visti i limiti della fonia in studio, dove sono stato, e in cui la percezione è molto diversa). Proprio per questo servono, a mioparere, più ascolti per riuscire a mettere benme a fuovco ogni esibizioneLucadev ha scritto:dino75 ha scritto:in un programma fatto di cover sei sicuro di riuscire a interpretare la musicalità di chi esegue slegandoti dalla tecnica?Cuore di Tenebra ha scritto:Mavalà
Tornando alla musica, la musicalità (bravissima Ama...) è un parametro di giudizio FONDAMENTALE. Diversamente i Conservatori sarebbero pieni di nuovi Pollini, Ughi, Perlman, e i pub di superstar del canto. Ma è impensabile parlarne qui. Purtroppo, aggiungo.
Bella domanda.
Secondo me quando ascolti una performance, in questo caso un cantante in un programma come XFactor, ci vuole una certa esperienza per valutare separatamente:
- tecnica,
- musicalità (ovvero capacità comunicativa attraverso il "medium" musicale),
- influenza del brano (cioè se è famoso, sconosciuto, arrangiato bene o male, ecc.) nel giudizio dato a chi esegue la performance,
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Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Aggiungo: va da sè che a tutto questo si affiancano una serie di elementi di giudizio individuali (ma di giudizio eh, non di gusto), che possono dare esiti diversi da parere a parere. Non sostanzialmente diversi, però, se valutiamo serenamente le cose. E' come l'accenno di ieri al pezzo di Kool & the Gang cantato dall'aspirante gruppo e commentato sul forum: a me non piace il funky, ma non si può negare il tiro e l'efficacia di un pezzo del genere; a un altro il funky può invece piacere, ma entrambi concordiamo sul fatto ceh il pezzo "funziona". Sapendo anche il perchè, che è fatto di elementi in qualche misura "oggettivi".
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Cuore di Tenebra ha scritto:Il brano può essere un boomerang tremendo, infatti, in quel senso intendevo che non fa molta differenza che si tratti di un programma di cover: se sei poco musicale, un pezzone sotto mano non solo non ti avvantaggia, ma anzi rischia di mettere in risalto i tuoi limiti interpretativi. In genere cerco di non guardare la tv quando arriva li momento delle esibizioni: mi disinnesca una serie di filtri di giudizio che vedo tendono ad influenzarmi. Qanto alla tecnica, è relativamente oggettiva (relativamente visti i limiti della fonia in studio, dove sono stato, e in cui la percezione è molto diversa). Proprio per questo servono, a mioparere, più ascolti per riuscire a mettere benme a fuovco ogni esibizioneLucadev ha scritto:dino75 ha scritto:in un programma fatto di cover sei sicuro di riuscire a interpretare la musicalità di chi esegue slegandoti dalla tecnica?Cuore di Tenebra ha scritto:Mavalà
Tornando alla musica, la musicalità (bravissima Ama...) è un parametro di giudizio FONDAMENTALE. Diversamente i Conservatori sarebbero pieni di nuovi Pollini, Ughi, Perlman, e i pub di superstar del canto. Ma è impensabile parlarne qui. Purtroppo, aggiungo.
Bella domanda.
Secondo me quando ascolti una performance, in questo caso un cantante in un programma come XFactor, ci vuole una certa esperienza per valutare separatamente:
- tecnica,
- musicalità (ovvero capacità comunicativa attraverso il "medium" musicale),
- influenza del brano (cioè se è famoso, sconosciuto, arrangiato bene o male, ecc.) nel giudizio dato a chi esegue la performance,
- pregiudizi legati a simpatie, antipatie ecc
Ah si ? Come si sente in studio ?
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Amantide_Religiosa ha scritto:babaoreily ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:Per me invece aveva visto giusto anche su Paola. Bravissima tecnicamente, ma fredda artisticamente. Vibrato a go go, cosa che io personalmente odio, e se non ricordo male anche Morgan aveva fatto questo ragionamente.dino75 ha scritto:finalmente una valida alternativa a Marco, lei è brava, genuina e ha una cultura musicale che le permetterà di andare avanti in questo programma, certo è che questa è un'edizione che sta vivendo di rendita da quella passata ma se da un lato si poteva giustificare Morgan per non avere scelto Damiano non potevo dire la stessa cosa quando decise di non portare Paola, .
Quindi, tra Paola e Enrico avrei scelto 1000 volte Enrico.
Inoltre, non credo che Paola si avvicini a Marco quindi non c'è nessuna storia per lei.
Vogliamo parlare della 19enne che Morgan ha fatto entrare qualche puntata fa , allora ?
Ogni nota era un vibrato...... davvero fastidioso su alcuni pezzi....
quale giovane? Cristiana dici? Mi vuoi dire che Cristiana aveva un vibrato cosi marcato? Quella ragazza ha invece tanta musicalità, anche solo nella voce proprio.
Sì Cristiana.... brava tecnicamente e davvero molto sicura ( pure troppo ) per carità ( e davvero notevole il brano che portò la sera del suo ingresso ), ma aveva una tendenza a cantare tutte le canzoni "allungando" le note, almeno questo è quello che sentivo io da "non tecnico"....

babaoreily- Utente Novizio: 16-149 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
secondo la tua esperienza è possibile arrivare livelli di tecnica di eccellenza senza avere musicalità?Cuore di Tenebra ha scritto:Guarda che non hai capito. Lasciando da parte il fatto che non vedo che differenza faccia il fatto di trovarci a commentare un programma di cover (che semmai sono ancora più rischiose per chi di musicalità è privo), in primo luogo di tecnica quest'anno ne vedo davvero poca; in secondo luogo, anche quando c'è, non è sufficiente a fare di un'esibizione una buona esibizione (e gli esempi non mancano, da Giuliano, vocalmente dotato ma monocorde, alla bravissima e fredda Paola Canestrelli). Questo è ciò che intendo. Si, per risponderti, penso di essere in grado di distinguere la musicalità in un artista; e, aggiungo, non in maniera empirica o solo istintiva, ma motivata e spiegabile. Se vuoi, e ti fa piacere, ne parliamo.dino75 ha scritto:in un programma fatto di cover sei sicuro di riuscire a interpretare la musicalità di chi esegue slegandoti dalla tecnica?Cuore di Tenebra ha scritto:Mavalà
Tornando alla musica, la musicalità (bravissima Ama...) è un parametro di giudizio FONDAMENTALE. Diversamente i Conservatori sarebbero pieni di nuovi Pollini, Ughi, Perlman, e i pub di superstar del canto. Ma è impensabile parlarne qui. Purtroppo, aggiungo.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Amantide_Religiosa ha scritto:babaoreily ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:Per me invece aveva visto giusto anche su Paola. Bravissima tecnicamente, ma fredda artisticamente. Vibrato a go go, cosa che io personalmente odio, e se non ricordo male anche Morgan aveva fatto questo ragionamente.dino75 ha scritto:finalmente una valida alternativa a Marco, lei è brava, genuina e ha una cultura musicale che le permetterà di andare avanti in questo programma, certo è che questa è un'edizione che sta vivendo di rendita da quella passata ma se da un lato si poteva giustificare Morgan per non avere scelto Damiano non potevo dire la stessa cosa quando decise di non portare Paola, .
Quindi, tra Paola e Enrico avrei scelto 1000 volte Enrico.
Inoltre, non credo che Paola si avvicini a Marco quindi non c'è nessuna storia per lei.
Vogliamo parlare della 19enne che Morgan ha fatto entrare qualche puntata fa , allora ?
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quale giovane? Cristiana dici? Mi vuoi dire che Cristiana aveva un vibrato cosi marcato? Quella ragazza ha invece tanta musicalità, anche solo nella voce proprio.
mi trovo spesso a quotare Amantide..evidentemente non sono la sola a pensarla in un certo modo
se accettate anche l'opinione di una che e' soprattutto spettatrice...anche se canto da tanto anche in musical...amatoriali tranquilli hahahah devo concordare che paola, seppur bravissima, non mi dice nente. Il suo linguaggio del corpo e del canto non mi da emozioni, e il suo gorgheggio e' diverso da quello di cristiana secondo me. Paola e' piu' asettica , Cristiana quando l'ascoltavo me la vedevo cantare insieme a Mario Biondi, piu' fresca diciamo.
Poi Paola avra' un successo grandioso per carita', ma una voce non puo' essere solo una voce, con tutta la tecnica possibile, un cantante deve arrivare e paola a me non arriva.
Poi trovo assurdo l'entrata a 3 puntate dalla finale, non e' giusto per chi sta gia lavorando e sudando da settimane, arrivano questi freschi freschi e magari arrivano alla finale....a vincere non credo, perche' quest'anno se non vince marco....

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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
dino75 ha scritto:secondo la tua esperienza è possibile arrivare livelli di tecnica di eccellenza senza avere musicalità?Cuore di Tenebra ha scritto:Guarda che non hai capito. Lasciando da parte il fatto che non vedo che differenza faccia il fatto di trovarci a commentare un programma di cover (che semmai sono ancora più rischiose per chi di musicalità è privo), in primo luogo di tecnica quest'anno ne vedo davvero poca; in secondo luogo, anche quando c'è, non è sufficiente a fare di un'esibizione una buona esibizione (e gli esempi non mancano, da Giuliano, vocalmente dotato ma monocorde, alla bravissima e fredda Paola Canestrelli). Questo è ciò che intendo. Si, per risponderti, penso di essere in grado di distinguere la musicalità in un artista; e, aggiungo, non in maniera empirica o solo istintiva, ma motivata e spiegabile. Se vuoi, e ti fa piacere, ne parliamo.dino75 ha scritto:in un programma fatto di cover sei sicuro di riuscire a interpretare la musicalità di chi esegue slegandoti dalla tecnica?Cuore di Tenebra ha scritto:Mavalà
Tornando alla musica, la musicalità (bravissima Ama...) è un parametro di giudizio FONDAMENTALE. Diversamente i Conservatori sarebbero pieni di nuovi Pollini, Ughi, Perlman, e i pub di superstar del canto. Ma è impensabile parlarne qui. Purtroppo, aggiungo.
Secondo la mia esperienza personale (mia mia, eh, parlo solo per me…), tra chi si dedica alla musica non per passatempo ma con intenzioni “serie” – ed escludendo i casi di evidente mancanza di talento – è il caso più frequente. La tecnica, sempre che non esistano limiti fisici, di attitudine allo strumento o di volontà, si costruisce: è un po’ come studiare a scuola e ripetere a pappagallo, prima o poi la lezioncina ti entra in testa. Ma metabolizzarla, farla propria e trasformarla in bagaglio intellettuale “vero” è un’altra cosa; così come è un’altra cosa mettere la tecnica al servizio della sensibilità musicale, che se non c’è non c’è. Ho avuto compagni di studio in grado di eseguire perfettamente il Volo del calabrone di Rimskij-Korsakov su una Les Paul a bpm impossibili (grande tecnica), e suonare da schifo l’attacco di Since I’ve been loving you degli Zeppelin (tutto espressività, accento e interpretazione).
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Lucadev ha scritto:Cuore di Tenebra ha scritto:Il brano può essere un boomerang tremendo, infatti, in quel senso intendevo che non fa molta differenza che si tratti di un programma di cover: se sei poco musicale, un pezzone sotto mano non solo non ti avvantaggia, ma anzi rischia di mettere in risalto i tuoi limiti interpretativi. In genere cerco di non guardare la tv quando arriva li momento delle esibizioni: mi disinnesca una serie di filtri di giudizio che vedo tendono ad influenzarmi. Qanto alla tecnica, è relativamente oggettiva (relativamente visti i limiti della fonia in studio, dove sono stato, e in cui la percezione è molto diversa). Proprio per questo servono, a mioparere, più ascolti per riuscire a mettere benme a fuovco ogni esibizioneLucadev ha scritto:dino75 ha scritto:in un programma fatto di cover sei sicuro di riuscire a interpretare la musicalità di chi esegue slegandoti dalla tecnica?Cuore di Tenebra ha scritto:Mavalà
Tornando alla musica, la musicalità (bravissima Ama...) è un parametro di giudizio FONDAMENTALE. Diversamente i Conservatori sarebbero pieni di nuovi Pollini, Ughi, Perlman, e i pub di superstar del canto. Ma è impensabile parlarne qui. Purtroppo, aggiungo.
Bella domanda.
Secondo me quando ascolti una performance, in questo caso un cantante in un programma come XFactor, ci vuole una certa esperienza per valutare separatamente:
- tecnica,
- musicalità (ovvero capacità comunicativa attraverso il "medium" musicale),
- influenza del brano (cioè se è famoso, sconosciuto, arrangiato bene o male, ecc.) nel giudizio dato a chi esegue la performance,
- pregiudizi legati a simpatie, antipatie ecc
Ah si ? Come si sente in studio ?
La base tende ad avere un effetto di presenza più marcato rispetto a quanto si percepisce da casa (normale e inevitabile, direi, indipendentemente dal fonico); la grana e la dinamica delle voci, soprattutto nel corale, sono ben più distinte (e infatti l’esibizione delle Yavanna nella puntata cui ho assistito mi è sembrata un disastro, molto più di quanto non abbia poi percepito a casa). In tutto questo, ho ricevuto in molti momenti uno sgradevole effetto di confusione base/voci, che per giunta non credo sia dovuto all’acustica dello studio (ero in una posizione più che buona per l’ascolto, tra l’altro), ma, mi ripeto, a un fonico criminale. Però, onestamente, non ne so abbastanza per poter dire o escludere che si tratti di scelte dovute ad esigenze televisive: come scelte da esibizione live, non mi sono sembrate soddisfacenti.
Ultima modifica di Cuore di Tenebra il Gio 05 Nov 2009, 15:21 - modificato 1 volta.
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o mamma e come faccio a rispondervi se scrivete queste cose..." alte" musicalmente?
Posso solo dire da " ignorante" e faccio un esempio grossolano.. per me e parlo di voci , . che .la Pausini e' tecnica e Giorgia e' tecnica e musicalita'..............cioe' quando canti e sembra che nella voce hai gia' l'orchestre incorporata. Paola e Chiara..di Xfactor , secondo me non ce l'hanno anche essendo bravissime.
Posso solo dire da " ignorante" e faccio un esempio grossolano.. per me e parlo di voci , . che .la Pausini e' tecnica e Giorgia e' tecnica e musicalita'..............cioe' quando canti e sembra che nella voce hai gia' l'orchestre incorporata. Paola e Chiara..di Xfactor , secondo me non ce l'hanno anche essendo bravissime.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
dino75 ha scritto:ma perchè dici così, io non posso credere che se tu ascoltassi un violinista tecnicamente perfetto rimarresti impassibile e la voce è uno strumento ne più ne meno.alexcda ha scritto:è di una bravura agghiacciante: un alto livello di tecnica che sembra corrispondere ad un altrettanto alto livello di glacialità
Un robot
Dino, non concordo: ci sono software in grado di leggere e interpretare una partitura in maniera perfetta ma sono, appunto, software e non trasmettono emozione.
E' come giocare a scacchi contro il computer: per quanto sofisticato sia, non è come giocare a scacchi con un avversario umano al tuo livello. Ricordi la storia di Kasparov VS Deep Blue? Ecco. Kasparov perse quando avrebbe potuto pareggiare, proprio perché il computer ricevette, probabilmente, un'imbeccata "umana" che spiazzò Kasparov, facendo una mossa apparentemente illogica. Kasparov chiese di vedere i tabulati del computer ma quelli dell'IBM avevano già smantellato Deep Blue (subito dopo la partita).
Per farti un esempio... dimmi se non noti differenze fra questa:
http://www.classicalmidiconnection.com/cmc/midiplay/playmidi.shtml?mid/bach/bwv988dg (un midi)
e questa:
http://video.google.com/videoplay?docid=-6984208089899995423# (Glenn Gould

Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
ciao bellissima, grazie per la bella risposta, capisco quello che volete dire (tu e @cuore) ma state commettendo l'errore di generalizzare io relego sempre quello che dico in riferimento al programma, il quale impone di immettere sul mercato discografico una entità musicale PREPARATA ma sconosciuta ai più, il programma prevede una gara a base di cover a scelta di un tutor che teoricamente ne sa di più di chi canta, alla luce di cio come si puo asserire che in un programma del genere conti di più il "cuore" che la tecnica? Se poi ci riferiamo anche al caso particolare (Paola) al momento abbiamo pochi elementi per poter giudicarla se invece guardiamo i vecchi vincitori non possiamo non ammettere che erano molto tecnici, sul resto d'accordissimo con voi ma per questo programma ci vuole prima il saper cantare e poi tutto il resto.Admin ha scritto:dino75 ha scritto:ma perchè dici così, io non posso credere che se tu ascoltassi un violinista tecnicamente perfetto rimarresti impassibile e la voce è uno strumento ne più ne meno.alexcda ha scritto:è di una bravura agghiacciante: un alto livello di tecnica che sembra corrispondere ad un altrettanto alto livello di glacialità
Un robot
Dino, non concordo: ci sono software in grado di leggere e interpretare una partitura in maniera perfetta ma sono, appunto, software e non trasmettono emozione.
E' come giocare a scacchi contro il computer: per quanto sofisticato sia, non è come giocare a scacchi con un avversario umano al tuo livello. Ricordi la storia di Kasparov VS Deep Blue? Ecco. Kasparov perse quando avrebbe potuto pareggiare, proprio perché il computer ricevette, probabilmente, un'imbeccata "umana" che spiazzò Kasparov, facendo una mossa apparentemente illogica. Kasparov chiese di vedere i tabulati del computer ma quelli dell'IBM avevano già smantellato Deep Blue (subito dopo la partita).
Per farti un esempio... dimmi se non noti differenze fra questa:
http://www.classicalmidiconnection.com/cmc/midiplay/playmidi.shtml?mid/bach/bwv988dg (un midi)
e questa:
http://video.google.com/videoplay?docid=-6984208089899995423# (Glenn Gould)
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
dino75 ha scritto:ciao bellissima, grazie per la bella risposta, capisco quello che volete dire (tu e @cuore) ma state commettendo l'errore di generalizzare io relego sempre quello che dico in riferimento al programma, il quale impone di immettere sul mercato discografico una entità musicale PREPARATA ma sconosciuta ai più, il programma prevede una gara a base di cover a scelta di un tutor che teoricamente ne sa di più di chi canta, alla luce di cio come si puo asserire che in un programma del genere conti di più il "cuore" che la tecnica? Se poi ci riferiamo anche al caso particolare (Paola) al momento abbiamo pochi elementi per poter giudicarla se invece guardiamo i vecchi vincitori non possiamo non ammettere che erano molto tecnici, sul resto d'accordissimo con voi ma per questo programma ci vuole prima il saper cantare e poi tutto il resto.Admin ha scritto:dino75 ha scritto:ma perchè dici così, io non posso credere che se tu ascoltassi un violinista tecnicamente perfetto rimarresti impassibile e la voce è uno strumento ne più ne meno.alexcda ha scritto:è di una bravura agghiacciante: un alto livello di tecnica che sembra corrispondere ad un altrettanto alto livello di glacialità
Un robot
Dino, non concordo: ci sono software in grado di leggere e interpretare una partitura in maniera perfetta ma sono, appunto, software e non trasmettono emozione.
E' come giocare a scacchi contro il computer: per quanto sofisticato sia, non è come giocare a scacchi con un avversario umano al tuo livello. Ricordi la storia di Kasparov VS Deep Blue? Ecco. Kasparov perse quando avrebbe potuto pareggiare, proprio perché il computer ricevette, probabilmente, un'imbeccata "umana" che spiazzò Kasparov, facendo una mossa apparentemente illogica. Kasparov chiese di vedere i tabulati del computer ma quelli dell'IBM avevano già smantellato Deep Blue (subito dopo la partita).
Per farti un esempio... dimmi se non noti differenze fra questa:
http://www.classicalmidiconnection.com/cmc/midiplay/playmidi.shtml?mid/bach/bwv988dg (un midi)
e questa:
http://video.google.com/videoplay?docid=-6984208089899995423# (Glenn Gould)
Il cuore io personalmente gliel'ho lasciato a Mara Maionchi e la pancia a Simona Ventura. Io parlo di MUSICALITA!!!
P.S. Lù ho visto quel documentario su HCH, parla proprio su quella facenda. Molto bello e interessante, non sapevo niente di tutto ciò.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Cuore di Tenebra ha scritto:Lucadev ha scritto:Cuore di Tenebra ha scritto:Il brano può essere un boomerang tremendo, infatti, in quel senso intendevo che non fa molta differenza che si tratti di un programma di cover: se sei poco musicale, un pezzone sotto mano non solo non ti avvantaggia, ma anzi rischia di mettere in risalto i tuoi limiti interpretativi. In genere cerco di non guardare la tv quando arriva li momento delle esibizioni: mi disinnesca una serie di filtri di giudizio che vedo tendono ad influenzarmi. Qanto alla tecnica, è relativamente oggettiva (relativamente visti i limiti della fonia in studio, dove sono stato, e in cui la percezione è molto diversa). Proprio per questo servono, a mioparere, più ascolti per riuscire a mettere benme a fuovco ogni esibizioneLucadev ha scritto:dino75 ha scritto:in un programma fatto di cover sei sicuro di riuscire a interpretare la musicalità di chi esegue slegandoti dalla tecnica?Cuore di Tenebra ha scritto:Mavalà
Tornando alla musica, la musicalità (bravissima Ama...) è un parametro di giudizio FONDAMENTALE. Diversamente i Conservatori sarebbero pieni di nuovi Pollini, Ughi, Perlman, e i pub di superstar del canto. Ma è impensabile parlarne qui. Purtroppo, aggiungo.
Bella domanda.
Secondo me quando ascolti una performance, in questo caso un cantante in un programma come XFactor, ci vuole una certa esperienza per valutare separatamente:
- tecnica,
- musicalità (ovvero capacità comunicativa attraverso il "medium" musicale),
- influenza del brano (cioè se è famoso, sconosciuto, arrangiato bene o male, ecc.) nel giudizio dato a chi esegue la performance,
- pregiudizi legati a simpatie, antipatie ecc
Ah si ? Come si sente in studio ?
La base tende ad avere un effetto di presenza più marcato rispetto a quanto si percepisce da casa (normale e inevitabile, direi, indipendentemente dal fonico); la grana e la dinamica delle voci, soprattutto nel corale, sono ben più distinte (e infatti l’esibizione delle Yavanna nella puntata cui ho assistito mi è sembrata un disastro, molto più di quanto non abbia poi percepito a casa). In tutto questo, ho ricevuto in molti momenti uno sgradevole effetto di confusione base/voci, che per giunta non credo sia dovuto all’acustica dello studio (ero in una posizione più che buona per l’ascolto, tra l’altro), ma, mi ripeto, a un fonico criminale. Però, onestamente, non ne so abbastanza per poter dire o escludere che si tratti di scelte dovute ad esigenze televisive: come scelte da esibizione live, non mi sono sembrate soddisfacenti.
In studio però la vocalità dei cantanti veniva esaltata, cioè si sentiva parecchio di più e meglio.
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Certo. Ma proprio questo mette in luce e sottolinea pregi e difetti, che in video vengono molto più mascherati. L'accenno alle performance delle Yavanna si riferiva a questo, meglio in televisione che in studio
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Cuore di Tenebra ha scritto:Certo. Ma proprio questo mette in luce e sottolinea pregi e difetti, che in video vengono molto più mascherati. L'accenno alle performance delle Yavanna si riferiva a questo, meglio in televisione che in studio
ah ok, pensavo che tu dicessi il contrario.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Cuore di Tenebra ha scritto:Appunto. Difficilmente oggettivabile, ma estremamente oggettiva. E però non ci provo nemmeno a inserirla in una discussione qui. Per motivi clamorosamente evidenti. Sono snob? Pazienza, sopravviverò.alexcda ha scritto:La musicalità è un dono per chi la possiede, sia che ascolti sia che sia spettatore.
@Cuore: ma davvero il tuo avatar è una tua foto? Sulla firma, devo dire che non amo Moretti perchè lo trovo un intellettuale snob senz'anima. Però che battute sa fare.
Si, la foto è mia.
Quella della firma non è una battuta. E' un sano principio a cui, ahimè, quasi nessuno ormai si attiene. E si vede.
non capisco
questo non è un forum? cioè, se non erro, un luogo
e in un luogo puoi incontrare chiunque
il nome di questo "luogo" è xfactor, ciò di cui tutti parlano qua dentro mi pare sia xfactor e tutti lo seguono in tv, che c'entra col conoscere la musica?

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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Paola sarà anche brava, ma quanto trovo ingiusta un'eventuale finale con lei presente !
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come ho già detto altre volte, questo X factor va rifatto dalle fondamenta...
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
ubik ha scritto:Cuore di Tenebra ha scritto:Appunto. Difficilmente oggettivabile, ma estremamente oggettiva. E però non ci provo nemmeno a inserirla in una discussione qui. Per motivi clamorosamente evidenti. Sono snob? Pazienza, sopravviverò.alexcda ha scritto:La musicalità è un dono per chi la possiede, sia che ascolti sia che sia spettatore.
@Cuore: ma davvero il tuo avatar è una tua foto? Sulla firma, devo dire che non amo Moretti perchè lo trovo un intellettuale snob senz'anima. Però che battute sa fare.
Si, la foto è mia.
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non capisco
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