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Noi e la parola scritta
Penso che tutti noi ci siamo cimentati, almeno una volta, nel tentare di scrivere poesie. O magari ci sono poesie o testi di canzoni che ci rappresentano in maniera particolare.
Io ho scritto cose, da ragazzina, poi ho smesso e ho ripreso da non molto. Questa è una mia poesia (sempre in fase di elaborazione... tutte le volte che ci metto le mani cambierei qualcosa).
DI-SEGNI
Tu sei vetro, velluto e tabacco
e sangue scuro in un calamaio
e tracci segni sulla mia in-coscienza
completi
parziali
sentimentali
segni carnali ed epiteliali
di te su di me. Di me su di te.
Domandi dove io voglia scappare.
"Non importa, basta che sia via da ME"
ed il giallo asettico della tangenziale
mi sembra già ascesi
su involucri
distesi
come recipienti
di menti
in attesa
di lacrime e gocce non più trattenute
di te e di di me. Di me e di te.
E poi girandole, frasi spezzate,
ancora impacciate, accennate e ansimate
e infine passate di bocca in bocca
in quel bacio di ibisco inasprito
tu dici soltanto "Voglio essere in te
con te attorno a me."
E scende il nero dei vestiti
ma non il nero dei nostri sguardi.
Bianco su bianco la nostra pelle,
rosso nel rosso i pensieri
e "I desideri hanno forma ovale,"
mormoro io, in completo silenzio,
diventano mani nei nostri anfratti
e anfratti che urlano per farsi violare.
In questo specchio, deforme e corrotto,
ti vedo bello come un sogno,
terrificante come il bisogno
di te e di me. Di me e di te.
FINE.
Io ho scritto cose, da ragazzina, poi ho smesso e ho ripreso da non molto. Questa è una mia poesia (sempre in fase di elaborazione... tutte le volte che ci metto le mani cambierei qualcosa).

DI-SEGNI
Tu sei vetro, velluto e tabacco
e sangue scuro in un calamaio
e tracci segni sulla mia in-coscienza
completi
parziali
sentimentali
segni carnali ed epiteliali
di te su di me. Di me su di te.
Domandi dove io voglia scappare.
"Non importa, basta che sia via da ME"
ed il giallo asettico della tangenziale
mi sembra già ascesi
su involucri
distesi
come recipienti
di menti
in attesa
di lacrime e gocce non più trattenute
di te e di di me. Di me e di te.
E poi girandole, frasi spezzate,
ancora impacciate, accennate e ansimate
e infine passate di bocca in bocca
in quel bacio di ibisco inasprito
tu dici soltanto "Voglio essere in te
con te attorno a me."
E scende il nero dei vestiti
ma non il nero dei nostri sguardi.
Bianco su bianco la nostra pelle,
rosso nel rosso i pensieri
e "I desideri hanno forma ovale,"
mormoro io, in completo silenzio,
diventano mani nei nostri anfratti
e anfratti che urlano per farsi violare.
In questo specchio, deforme e corrotto,
ti vedo bello come un sogno,
terrificante come il bisogno
di te e di me. Di me e di te.
FINE.

Ultima modifica di Violatrix il Mar 22 Dic 2009, 20:49 - modificato 1 volta.
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Violatrix- Fondatrice
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Re: Noi e la parola scritta
Violatrix ha scritto:Penso che tutti noi ci siamo cimentati, almeno una volta, nel tentare di scrivere poesie. O magari ci sono poesie o testi di canzoni che ci rappresentano in maniera particolare.
Io ho scritto cose, da ragazzina, poi ho smesso e ho ripreso da non molto. Questa è una mia poesia (sempre in fase di elaborazione... tutte le volte che ci metto le mani cambierei qualcosa).![]()
DI-SEGNI
Tu sei vetro, velluto e tabacco
e sangue scuro in un calamaio
e tracci segni sulla mia in-coscienza
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sentimentali
segni carnali ed epiteliali
di te su di me. Di me su di te.
Domandi dove io voglia scappare.
"Non importa, basta che sia via da ME"
ed il giallo asettico della tangenziale
mi sembra già ascesi
su involucri
distesi
come recipienti
di menti
in attesa
di lacrime e gocce non più trattenute
di te e di di me. Di me e di te.
E poi girandole, frasi spezzate,
ancora impacciate, accennate e ansimate
e infine passate di bocca in bocca
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tu dici soltanto "Voglio essere in te
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E scende il nero dei vestiti
ma non il nero dei nostri sguardi.
Bianco su bianco la nostra pelle,
rosso nel rosso i pensieri
e "I desideri hanno forma ovale,"
mormoro io, in completo silenzio,
diventano mani nei nostri anfratti
e anfratti che urlano per farsi violare.
In questo specchio, deforme e corrotto,
ti vedo bello come un sogno,
terrificante come il bisogno
di te e di me. Di me e di te.
FINE.
la vedo bene anche come testo di canzone

hermy2- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Noi e la parola scritta
hermy2 ha scritto:la vedo bene anche come testo di canzone
In effetti è nata come testo di canzone.


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Re: Noi e la parola scritta
Violatrix ha scritto:hermy2 ha scritto:la vedo bene anche come testo di canzone
In effetti è nata come testo di canzone.Che poi non hanno inciso, ma vabbè...
c'ho l'occhio musicale

peccato però, falla tu

hermy2- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Noi e la parola scritta
"Tutti ci siamo cimentati"... è vero. Anch'io e quel che veniva fuori mi faceva tanto schifo che è finita subito
Sono un lettore molto severo e talvolta mi bastano poche righe o anche una sola parola per condannare uno scrittore o un poeta. Confesso anche che negli ultimi anni ho perso un po' di esercizio: la poesia è un linguaggio speciale e bisogna frequentarlo molto.Se no ci si accontenta delle canzonette.
Negli anni ho spesso scritto pezzi "alla maniera di", ma solo come tentativo pratico di analisi della scrittura di un poeta amato. E molti pezzi burleschi, ma non voglio cominciare subito a mandare a puttane il topic. Di mio salvo solo una serie di Poesie eufoniche, ma ne ricordo bene solo una
Atanòcca takatà
kakka
pipipopò
gaaaaaaa
Attendo fiducioso il Nobel
(se lo ha vinto Fo...
)

Sono un lettore molto severo e talvolta mi bastano poche righe o anche una sola parola per condannare uno scrittore o un poeta. Confesso anche che negli ultimi anni ho perso un po' di esercizio: la poesia è un linguaggio speciale e bisogna frequentarlo molto.Se no ci si accontenta delle canzonette.
Negli anni ho spesso scritto pezzi "alla maniera di", ma solo come tentativo pratico di analisi della scrittura di un poeta amato. E molti pezzi burleschi, ma non voglio cominciare subito a mandare a puttane il topic. Di mio salvo solo una serie di Poesie eufoniche, ma ne ricordo bene solo una
Atanòcca takatà
kakka
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mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Noi e la parola scritta
Violatrix ha scritto:hermy2 ha scritto:la vedo bene anche come testo di canzone
In effetti è nata come testo di canzone.Che poi non hanno inciso, ma vabbè...
C'è sempre il gruppo di mio figlio che potrebbe farlo

mariele4ever- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Noi e la parola scritta
mariele4ever ha scritto:Violatrix ha scritto:hermy2 ha scritto:la vedo bene anche come testo di canzone
In effetti è nata come testo di canzone.Che poi non hanno inciso, ma vabbè...
C'è sempre il gruppo di mio figlio che potrebbe farlo![]()
E' interssante come cosa...

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Re: Noi e la parola scritta

ubik- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Noi e la parola scritta
Sai, e non ti montare la testa eh, ma il tuo stile mi ricorda quello del Morgan di qualche anno fa. Non so se sono io.. ma me lo ricorda.Violatrix ha scritto:DI-SEGNI
Tu sei vetro, velluto e tabacco
e sangue scuro in un calamaio
e tracci segni sulla mia in-coscienza
completi
parziali
sentimentali
segni carnali ed epiteliali
di te su di me. Di me su di te.
Domandi dove io voglia scappare.
"Non importa, basta che sia via da ME"
ed il giallo asettico della tangenziale
mi sembra già ascesi
su involucri
distesi
come recipienti
di menti
in attesa
di lacrime e gocce non più trattenute
di te e di di me. Di me e di te.
E poi girandole, frasi spezzate,
ancora impacciate, accennate e ansimate
e infine passate di bocca in bocca
in quel bacio di ibisco inasprito
tu dici soltanto "Voglio essere in te
con te attorno a me."
E scende il nero dei vestiti
ma non il nero dei nostri sguardi.
Bianco su bianco la nostra pelle,
rosso nel rosso i pensieri
e "I desideri hanno forma ovale,"
mormoro io, in completo silenzio,
diventano mani nei nostri anfratti
e anfratti che urlano per farsi violare.
In questo specchio, deforme e corrotto,
ti vedo bello come un sogno,
terrificante come il bisogno
di te e di me. Di me e di te.
FINE.
Comunque anche io ovviamente, da adolescente, ho avuto il mio periodo in cui scrivevo.. ho scritto qualche racconto breve, un paio di poesiole. Però non sono portata.. con le parole non sono brava. Una volta in un delirio di onnipotenza ne ho data una al mio ex, che è pianista, per farmela mettere in musica, ma lui non ci ha nemmeno voluto provare perchè era troppo brutta

lilianward- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Noi e la parola scritta
ubik ha scritto:salvate il bassistaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Nu.


Ma nessuno scrive poesie qui?

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Re: Noi e la parola scritta
Violatrix ha scritto:ubik ha scritto:salvate il bassistaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Nu.Lui non c'entra. Questa poesia l'ho scritta per un altro (sempre bassista). Ci ho la fissa...
![]()
Ma nessuno scrive poesie qui?
io solo raccontini

(parlavo del bassista del gruppo del figlio di zia mariele

ubik- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Noi e la parola scritta
lilianward ha scritto:Sai, e non ti montare la testa eh, ma il tuo stile mi ricorda quello del Morgan di qualche anno fa. Non so se sono io.. ma me lo ricorda.







lilianward ha scritto:Comunque anche io ovviamente, da adolescente, ho avuto il mio periodo in cui scrivevo.. ho scritto qualche racconto breve, un paio di poesiole. Però non sono portata.. con le parole non sono brava. Una volta in un delirio di onnipotenza ne ho data una al mio ex, che è pianista, per farmela mettere in musica, ma lui non ci ha nemmeno voluto provare perchè era troppo brutta
Ma noooo, dai! Le poesie non sono mai brutte... sono sprazzi della nostra psiche. Lo scoglio grande è cominciare a metterne una, poi le altre vengono.


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Re: Noi e la parola scritta
Le cose che pensano - Panella
In nessun luogo andai
per niente ti pensai
e nulla ti mandai
per mio ricordo
Sul bordo m'affacciai
d'abissi belli assai
Su un dolce tedio a sdraio
amore ti ignorai
invece costeggiai
i lungomai
M'estasiai. ti spensierai
m'estasiai, e si spostò
la tua testa estranea
che rotolò
Cadere la guardai
riflessa tra ghiacciai
sessanta volte che
cacciava fuori
la lingua e t'abbracciai
Di sangue m'inguaiai
Tu quindi come stai
Se è lecito che fai
in quell'attualità
che pare vera
Come stai, ti smemorai
ti stemperai e come sta
la straniera, lei come sta
Son le cose
che pensano ed hanno di te
sentimento. esse t'amano e non io
come assente rimpiangono te
Son le cose prolungano te
La vista l'angolai
di modo che tu mai
entrassi col viavai
di quando sei
dolcezza e liturgia
orgetta e leccornia
La prima volta che
ti vidi non guardai
da allora non t'amai
tu come stai (ah come stai)
Rimpiangono te
son le cose, prolungano te
certe cose
In nessun luogo andai
per niente ti pensai
e nulla ti mandai
per mio ricordo
Sul bordo m'affacciai
d'abissi belli assai
Su un dolce tedio a sdraio
amore ti ignorai
invece costeggiai
i lungomai
M'estasiai. ti spensierai
m'estasiai, e si spostò
la tua testa estranea
che rotolò
Cadere la guardai
riflessa tra ghiacciai
sessanta volte che
cacciava fuori
la lingua e t'abbracciai
Di sangue m'inguaiai
Tu quindi come stai
Se è lecito che fai
in quell'attualità
che pare vera
Come stai, ti smemorai
ti stemperai e come sta
la straniera, lei come sta
Son le cose
che pensano ed hanno di te
sentimento. esse t'amano e non io
come assente rimpiangono te
Son le cose prolungano te
La vista l'angolai
di modo che tu mai
entrassi col viavai
di quando sei
dolcezza e liturgia
orgetta e leccornia
La prima volta che
ti vidi non guardai
da allora non t'amai
tu come stai (ah come stai)
Rimpiangono te
son le cose, prolungano te
certe cose
ubik- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Noi e la parola scritta
ubik ha scritto:Le cose che pensano - Panella
In nessun luogo andai
per niente ti pensai
e nulla ti mandai
per mio ricordo
Sul bordo m'affacciai
d'abissi belli assai
Su un dolce tedio a sdraio
amore ti ignorai
invece costeggiai
i lungomai
M'estasiai. ti spensierai
m'estasiai, e si spostò
la tua testa estranea
che rotolò
Cadere la guardai
riflessa tra ghiacciai
sessanta volte che
cacciava fuori
la lingua e t'abbracciai
Di sangue m'inguaiai
Tu quindi come stai
Se è lecito che fai
in quell'attualità
che pare vera
Come stai, ti smemorai
ti stemperai e come sta
la straniera, lei come sta
Son le cose
che pensano ed hanno di te
sentimento. esse t'amano e non io
come assente rimpiangono te
Son le cose prolungano te
La vista l'angolai
di modo che tu mai
entrassi col viavai
di quando sei
dolcezza e liturgia
orgetta e leccornia
La prima volta che
ti vidi non guardai
da allora non t'amai
tu come stai (ah come stai)
Rimpiangono te
son le cose, prolungano te
certe cose
grande ubik!!!


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Re: Noi e la parola scritta
con una rosa-vinicio capossela
Con una rosa hai detto
vienimi a cercare
tutta la sera io resterò da sola
io per te..
muoio per te..
con una rosa sono venuto a te
bianca come le nuvole di lontano
come la notte amara passata invano
come la schiuma che sopra il mare spuma
bianca non è la rosa che porto a te
gialla come la febbre che mi consuma
come il liquore che strega le parole
come il veleno che stilla dal tuo seno
gialla non è la rosa che porto a te
sospirano nell'aria le rose spirano
petalo a petalo mostrano il color
ma il fiore che da solo cresce nel rovo
rosso non è l'amore
bianco non è il dolore
il fiore solo è il dono che porto a te
rosa come un romanzo di poca cosa
come la resa che affiora sopra al viso
come l'attesa che sulle labbra pesa
rosa non è la rosa che porto a te
come la porpora che infiamma il mattino
come la lama che scalda il tuo cuscino
come la spina che al cuore si avvicina
rossa così è la rosa che porto a te
lacrime di cristallo l'hanno bagnata
lacrime e vino versate nel cammino
goccia su goccia, perdute nella pioggia
goccia su goccia le hanno asciugato il cuor
portami allora portami il più bel fiore
quello che duri più dell'amor per sé
il fiore che da solo non specchia il rovo
perfetto dal suo cuore
perfetto dal dolore
perfetto dal dono che fa di sé
Con una rosa hai detto
vienimi a cercare
tutta la sera io resterò da sola
io per te..
muoio per te..
con una rosa sono venuto a te
bianca come le nuvole di lontano
come la notte amara passata invano
come la schiuma che sopra il mare spuma
bianca non è la rosa che porto a te
gialla come la febbre che mi consuma
come il liquore che strega le parole
come il veleno che stilla dal tuo seno
gialla non è la rosa che porto a te
sospirano nell'aria le rose spirano
petalo a petalo mostrano il color
ma il fiore che da solo cresce nel rovo
rosso non è l'amore
bianco non è il dolore
il fiore solo è il dono che porto a te
rosa come un romanzo di poca cosa
come la resa che affiora sopra al viso
come l'attesa che sulle labbra pesa
rosa non è la rosa che porto a te
come la porpora che infiamma il mattino
come la lama che scalda il tuo cuscino
come la spina che al cuore si avvicina
rossa così è la rosa che porto a te
lacrime di cristallo l'hanno bagnata
lacrime e vino versate nel cammino
goccia su goccia, perdute nella pioggia
goccia su goccia le hanno asciugato il cuor
portami allora portami il più bel fiore
quello che duri più dell'amor per sé
il fiore che da solo non specchia il rovo
perfetto dal suo cuore
perfetto dal dolore
perfetto dal dono che fa di sé
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Re: Noi e la parola scritta
Congedo del viaggiatore cerimonioso di Giorgio Caproni
Amici, credo che sia
meglio per me cominciare
a tirar giù la valigia.
Anche se non so bene l'ora
d'arrivo, e neppure
conosca quali stazioni
precedano la mia,
sicuri segni mi dicono,
da quanto m'è giunto all'orecchio
di questi luoghi, ch'io
vi dovrò presto lasciare.
Vogliatemi perdonare
quel po' di disturbo che reco.
Con voi sono stato lieto
dalla partenza, e molto
vi sono grato, credetemi
per l'ottima compagnia.
Ancora vorrei conversare
a lungo con voi. Ma sia.
Il luogo del trasferimento
lo ignoro. Sento
però che vi dovrò ricordare
spesso, nella nuova sede,
mentre il mio occhio già vede
dal finestrino, oltre il fumo
umido del nebbione
che ci avvolge, rosso
il disco della mia stazione.
Chiedo congedo a voi
senza potervi nascondere,
lieve, una costernazione.
Era così bello parlare
insieme, seduti di fronte:
così bello confondere
i volti (fumare,
scambiandoci le sigarette),
e tutto quel raccontare
di noi (quell'inventare
facile, nel dire agli altri),
fino a poter confessare
quanto, anche messi alle strette
mai avremmo osato un istante
(per sbaglio) confidare.
(Scusate. E' una valigia pesante
anche se non contiene gran che:
tanto ch'io mi domando perché
l'ho recata, e quale
aiuto mi potrà dare
poi, quando l'avrò con me.
Ma pur la debbo portare,
non fosse che per seguire l'uso.
Lasciatemi, vi prego, passare.
Ecco. Ora ch'essa è
nel corridoio, mi sento
più sciolto. Vogliate scusare.)
Dicevo, ch'era bello stare
insieme. Chiacchierare.
Abbiamo avuto qualche
diverbio, è naturale.
Ci siamo - ed è normale
anche questo – odiati
su più d'un punto, e frenati
soltanto per cortesia.
Ma, cos'importa. Sia
come sia, torno
a dirvi, e di cuore, grazie
per l'ottima compagnia.
Congedo a lei, dottore,
e alla sua faconda dottrina.
Congedo a te, ragazzina
smilza, e al tuo lieve afrore
di ricreatorio e di prato
sul volto, la cui tinta
mite è sì lieve spinta.
Congedo, o militare
(o marinaio! In terra
come in cielo ed in mare)
alla pace e alla guerra.
Ed anche a lei, sacerdote,
congedo, che m'ha chiesto se io
(scherzava!) ho avuto in dote
di credere al vero Dio.
Congedo alla sapienza
e congedo all'amore.
Congedo anche alla religione.
Ormai sono a destinazione.
Ora che più forte sento
stridere il freno, vi lascio
davvero, amici. Addio.
Di questo, sono certo: io
son giunto alla disperazione
calma, senza sgomento.
Scendo. Buon proseguimento.
Amici, credo che sia
meglio per me cominciare
a tirar giù la valigia.
Anche se non so bene l'ora
d'arrivo, e neppure
conosca quali stazioni
precedano la mia,
sicuri segni mi dicono,
da quanto m'è giunto all'orecchio
di questi luoghi, ch'io
vi dovrò presto lasciare.
Vogliatemi perdonare
quel po' di disturbo che reco.
Con voi sono stato lieto
dalla partenza, e molto
vi sono grato, credetemi
per l'ottima compagnia.
Ancora vorrei conversare
a lungo con voi. Ma sia.
Il luogo del trasferimento
lo ignoro. Sento
però che vi dovrò ricordare
spesso, nella nuova sede,
mentre il mio occhio già vede
dal finestrino, oltre il fumo
umido del nebbione
che ci avvolge, rosso
il disco della mia stazione.
Chiedo congedo a voi
senza potervi nascondere,
lieve, una costernazione.
Era così bello parlare
insieme, seduti di fronte:
così bello confondere
i volti (fumare,
scambiandoci le sigarette),
e tutto quel raccontare
di noi (quell'inventare
facile, nel dire agli altri),
fino a poter confessare
quanto, anche messi alle strette
mai avremmo osato un istante
(per sbaglio) confidare.
(Scusate. E' una valigia pesante
anche se non contiene gran che:
tanto ch'io mi domando perché
l'ho recata, e quale
aiuto mi potrà dare
poi, quando l'avrò con me.
Ma pur la debbo portare,
non fosse che per seguire l'uso.
Lasciatemi, vi prego, passare.
Ecco. Ora ch'essa è
nel corridoio, mi sento
più sciolto. Vogliate scusare.)
Dicevo, ch'era bello stare
insieme. Chiacchierare.
Abbiamo avuto qualche
diverbio, è naturale.
Ci siamo - ed è normale
anche questo – odiati
su più d'un punto, e frenati
soltanto per cortesia.
Ma, cos'importa. Sia
come sia, torno
a dirvi, e di cuore, grazie
per l'ottima compagnia.
Congedo a lei, dottore,
e alla sua faconda dottrina.
Congedo a te, ragazzina
smilza, e al tuo lieve afrore
di ricreatorio e di prato
sul volto, la cui tinta
mite è sì lieve spinta.
Congedo, o militare
(o marinaio! In terra
come in cielo ed in mare)
alla pace e alla guerra.
Ed anche a lei, sacerdote,
congedo, che m'ha chiesto se io
(scherzava!) ho avuto in dote
di credere al vero Dio.
Congedo alla sapienza
e congedo all'amore.
Congedo anche alla religione.
Ormai sono a destinazione.
Ora che più forte sento
stridere il freno, vi lascio
davvero, amici. Addio.
Di questo, sono certo: io
son giunto alla disperazione
calma, senza sgomento.
Scendo. Buon proseguimento.
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Re: Noi e la parola scritta
Voyelles
A noir, E blanc, I rouge, U vert, O bleu; voyelles,
Je dirai quelque jour vos naissances latentes:
A, noir corset velu des mouches éclatantes
Qui bombinent autour des puanteurs cruelles,
A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali,
Io dirò un giorno le vostre origini segrete:
A, nero corsetto villoso delle mosche lucenti
Che ronzano intorno a fetori crudeli,
Golfes d'ombre; E, candeurs des vapeurs et des tentes,
Lances des glaciers fiers, rois blancs, frissons d'ombelles;
I, pourpres, sang craché, rire des lèvres belles
Dans la colère ou les ivresses pénitentes;
Golfi d'ombra; E, candori di vapori e di tende,
Lance di fieri ghiacciai, re bianchi, brividi di umbelle;
I, porpore, sangue sputato, riso di belle labbra
Nella collera o nelle ebbrezza penitenti;
U, cycles, vibrements divins des mers virides,
Paix des pâtis semés d'animaux, paix des rides
Que l'alchimie imprime aux grands fronts studieux;
U, cicli, vibrazioni divine di mari verdi,
Pace dei pascoli seminati di animali, pace delle rughe
Che l'alchimia scava nelle ampie fronti studiose.
O, supreme Clairion plein des strideurs étranges,
Silences traversés des Mondes et des Anges;
- O l'Oméga, rayon violet de Ses Yeux!
O, Tuba suprema piena di stridori strani,
Silenzi attraversati dai Mondi e dagli Angeli:
- O l'Omega, raggio violetto dei Suoi Occhi!
A noir, E blanc, I rouge, U vert, O bleu; voyelles,
Je dirai quelque jour vos naissances latentes:
A, noir corset velu des mouches éclatantes
Qui bombinent autour des puanteurs cruelles,
A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali,
Io dirò un giorno le vostre origini segrete:
A, nero corsetto villoso delle mosche lucenti
Che ronzano intorno a fetori crudeli,
Golfes d'ombre; E, candeurs des vapeurs et des tentes,
Lances des glaciers fiers, rois blancs, frissons d'ombelles;
I, pourpres, sang craché, rire des lèvres belles
Dans la colère ou les ivresses pénitentes;
Golfi d'ombra; E, candori di vapori e di tende,
Lance di fieri ghiacciai, re bianchi, brividi di umbelle;
I, porpore, sangue sputato, riso di belle labbra
Nella collera o nelle ebbrezza penitenti;
U, cycles, vibrements divins des mers virides,
Paix des pâtis semés d'animaux, paix des rides
Que l'alchimie imprime aux grands fronts studieux;
U, cicli, vibrazioni divine di mari verdi,
Pace dei pascoli seminati di animali, pace delle rughe
Che l'alchimia scava nelle ampie fronti studiose.
O, supreme Clairion plein des strideurs étranges,
Silences traversés des Mondes et des Anges;
- O l'Oméga, rayon violet de Ses Yeux!
O, Tuba suprema piena di stridori strani,
Silenzi attraversati dai Mondi e dagli Angeli:
- O l'Omega, raggio violetto dei Suoi Occhi!
Arthur Rimbaud
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Re: Noi e la parola scritta
io nn scrivo poesie, scrivo i miei pensieri....non so perchè lo sto scrivendo qui, ma in questo momento mi va di condividerlo....
Vuoti di memoria e mi aggrappo all’anta di questo armadio sempre troppo vuoto.
E “cosa volete di più al mondo?” ho letto tra di voi. Cari miei la ricerca è sempre infinita, la meta sempre troppo lontana. Vi dispiacerebbe farmi restare ancora qui appoggiata al legno noce e caldo? Aspettando che piova per usare l’ ombrello: mi fermo a guardare il sole che non è stato mai così splendente. La finestra urla qualcosa che non capisco , forse è il gatto che urla e non capisco. Ma no, non chiedetemi perché anche un panda sul mio letto guarda a questo sole con sospetto. Il muro in silenzio ascolta in pianoforte del piano di sotto suonare un jazz stralunato e singhiozzante. Vuoti di memoria :si perdono pezzi di terreno sul pavimento da sotto le scarpe. La signora al piano di sopra lucida una lampada aspettando il genio. Il marito, fermo nel suo letto, cerca il desiderio. Una signora astuta accende un'altra sigaretta, cercando nel fondo della borsa una bugia. Ma sì, forse meglio stare qui tra la lana e la seta . Magari avercela la seta e semmai anche un po’ di sete: mi spingerebbe altrove. Invece cara signora che ora guarda in alto, ebbene si io ho visto tutto ma, non si preoccupi, non parlerò. Ho poca voce e scarsa memoria. Già, vuoti di memoria per ritrovarmi addosso un nuovo look. … per quel cappello che sta solo e sconsolato e vorrebbe essere indossato già da un po’.

Vuoti di memoria e mi aggrappo all’anta di questo armadio sempre troppo vuoto.
E “cosa volete di più al mondo?” ho letto tra di voi. Cari miei la ricerca è sempre infinita, la meta sempre troppo lontana. Vi dispiacerebbe farmi restare ancora qui appoggiata al legno noce e caldo? Aspettando che piova per usare l’ ombrello: mi fermo a guardare il sole che non è stato mai così splendente. La finestra urla qualcosa che non capisco , forse è il gatto che urla e non capisco. Ma no, non chiedetemi perché anche un panda sul mio letto guarda a questo sole con sospetto. Il muro in silenzio ascolta in pianoforte del piano di sotto suonare un jazz stralunato e singhiozzante. Vuoti di memoria :si perdono pezzi di terreno sul pavimento da sotto le scarpe. La signora al piano di sopra lucida una lampada aspettando il genio. Il marito, fermo nel suo letto, cerca il desiderio. Una signora astuta accende un'altra sigaretta, cercando nel fondo della borsa una bugia. Ma sì, forse meglio stare qui tra la lana e la seta . Magari avercela la seta e semmai anche un po’ di sete: mi spingerebbe altrove. Invece cara signora che ora guarda in alto, ebbene si io ho visto tutto ma, non si preoccupi, non parlerò. Ho poca voce e scarsa memoria. Già, vuoti di memoria per ritrovarmi addosso un nuovo look. … per quel cappello che sta solo e sconsolato e vorrebbe essere indossato già da un po’.

fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Noi e la parola scritta
ma é tutta farina del tuo sacco sorellina?fear-of-the-dark ha scritto:io nn scrivo poesie, scrivo i miei pensieri....non so perchè lo sto scrivendo qui, ma in questo momento mi va di condividerlo....
Vuoti di memoria e mi aggrappo all’anta di questo armadio sempre troppo vuoto.
E “cosa volete di più al mondo?” ho letto tra di voi. Cari miei la ricerca è sempre infinita, la meta sempre troppo lontana. Vi dispiacerebbe farmi restare ancora qui appoggiata al legno noce e caldo? Aspettando che piova per usare l’ ombrello: mi fermo a guardare il sole che non è stato mai così splendente. La finestra urla qualcosa che non capisco , forse è il gatto che urla e non capisco. Ma no, non chiedetemi perché anche un panda sul mio letto guarda a questo sole con sospetto. Il muro in silenzio ascolta in pianoforte del piano di sotto suonare un jazz stralunato e singhiozzante. Vuoti di memoria :si perdono pezzi di terreno sul pavimento da sotto le scarpe. La signora al piano di sopra lucida una lampada aspettando il genio. Il marito, fermo nel suo letto, cerca il desiderio. Una signora astuta accende un'altra sigaretta, cercando nel fondo della borsa una bugia. Ma sì, forse meglio stare qui tra la lana e la seta . Magari avercela la seta e semmai anche un po’ di sete: mi spingerebbe altrove. Invece cara signora che ora guarda in alto, ebbene si io ho visto tutto ma, non si preoccupi, non parlerò. Ho poca voce e scarsa memoria. Già, vuoti di memoria per ritrovarmi addosso un nuovo look. … per quel cappello che sta solo e sconsolato e vorrebbe essere indossato già da un po’.

ma sei bravissima

bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Noi e la parola scritta
denghiu princi.....



fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Noi e la parola scritta
Quasi quasi cambio il titolo in "Noi e la parola scritta", che ne dite? 

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Re: Noi e la parola scritta
fear-of-the-dark ha scritto:denghiu princi.....![]()

AndreaX2- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Noi e la parola scritta
Violatrix ha scritto:Quasi quasi cambio il titolo in "Noi e la parola scritta", che ne dite?
ecco


ubik- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Noi e la parola scritta
ubik ha scritto:Violatrix ha scritto:Quasi quasi cambio il titolo in "Noi e la parola scritta", che ne dite?
eccobrava
Fatto.

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Re: Noi e la parola scritta
fear-of-the-dark ha scritto:io nn scrivo poesie, scrivo i miei pensieri....non so perchè lo sto scrivendo qui, ma in questo momento mi va di condividerlo....
Vuoti di memoria e mi aggrappo all’anta di questo armadio sempre troppo vuoto.
E “cosa volete di più al mondo?” ho letto tra di voi. Cari miei la ricerca è sempre infinita, la meta sempre troppo lontana. Vi dispiacerebbe farmi restare ancora qui appoggiata al legno noce e caldo? Aspettando che piova per usare l’ ombrello: mi fermo a guardare il sole che non è stato mai così splendente. La finestra urla qualcosa che non capisco , forse è il gatto che urla e non capisco. Ma no, non chiedetemi perché anche un panda sul mio letto guarda a questo sole con sospetto. Il muro in silenzio ascolta in pianoforte del piano di sotto suonare un jazz stralunato e singhiozzante. Vuoti di memoria :si perdono pezzi di terreno sul pavimento da sotto le scarpe. La signora al piano di sopra lucida una lampada aspettando il genio. Il marito, fermo nel suo letto, cerca il desiderio. Una signora astuta accende un'altra sigaretta, cercando nel fondo della borsa una bugia. Ma sì, forse meglio stare qui tra la lana e la seta . Magari avercela la seta e semmai anche un po’ di sete: mi spingerebbe altrove. Invece cara signora che ora guarda in alto, ebbene si io ho visto tutto ma, non si preoccupi, non parlerò. Ho poca voce e scarsa memoria. Già, vuoti di memoria per ritrovarmi addosso un nuovo look. … per quel cappello che sta solo e sconsolato e vorrebbe essere indossato già da un po’.
bellissimo, pensieri in libertà
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