L'EDICOLA DI SANREMO
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
athelas ha scritto:omar77 ha scritto:più che altro è l'accoppiata che ci stuprerà
se poi pensi che sono un trio, c'è pure il tenore ...
allora sarà uno stupro di massa
omar77- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
omar77 ha scritto:athelas ha scritto:omar77 ha scritto:più che altro è l'accoppiata che ci stuprerà
se poi pensi che sono un trio, c'è pure il tenore ...
allora sarà uno stupro di massa
Re: L'EDICOLA DI SANREMO
Pupo ha deciso di giocarsi la sua credibilità? Beh, in passato si è giocato pure le mutande...
janelle- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
omar77 ha scritto:athelas ha scritto:omar77 ha scritto:più che altro è l'accoppiata che ci stuprerà
se poi pensi che sono un trio, c'è pure il tenore ...
allora sarà uno stupro di massa
ANNA- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
janelle ha scritto:Pupo ha deciso di giocarsi la sua credibilità? Beh, in passato si è giocato pure le mutande...
questa è fantastica
Re: L'EDICOLA DI SANREMO
athelas ha scritto:janelle ha scritto:Pupo ha deciso di giocarsi la sua credibilità? Beh, in passato si è giocato pure le mutande...
questa è fantastica
E le ha pure perse
quindi se queste sono le premesse...
addio credibilità
janelle- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
Sanremo: de filippi, se maurizio mi invita vado con lui ma non sul palco
venerdì, 15 gennaio, 2010, 15:19
Roma, 15 gen. – (Adnkronos) – “Anche se lo scorso anno lui non mi ha accompagnato, se Maurizio mi chiedesse di andare con lui a Sanremo per l’ultima serata del Festival, ci andrei. Ma non sul palco. Ma a guardarlo dalla platea”. A parlare cosi’ della prima volta di Maurizio Costanzo al Festival di Sanremo, a margine della presentazione delle nuove puntate serali di ‘Amici’, che prendono il via domenica alle 21;30 su Canale 5, e’ Maria De Filippi. La De Filippi si dice anche “molto, molto felice” del passaggio in Rai del marito: “Mi fa piacere anche perche’ so che lui e’ molto contento. E’ nato in Rai e quindi e’ giusto cosi’”. Quanto al suo rapporto con il Festival di Sanremo, dove lo scorso anno fu la ‘valletta’ -come ci tiene a sottolineare- della serata finale al fianco di Paolo Bonolis, la De Filippi esclude di volerlo un giorno condurre: “Sanremo e’ un programma con mille variabili e voi giornalisti siete ogni giorno con il fucile puntato a fare confronti con le curve d’ascolti degli anni precedenti. Per farlo bene, come ha fatto Bonolis, bisogna dedicarsi un intero anno solo a quello. Ed io tra ‘C’e’ posta per te’, ‘Amici’ e ‘Uomini e donne’ non ho proprio la possibilita’. Perche’ dovrei andarmi a cacciare in un guaio del genere, facendo una figuraccia?”. La De Filippi conferma invece che non e’ stato accantonato il progetto di una serata-evento dedicata al meglio della musica italiana da realizzare in coppia con Paolo Bonolis sullo stile dei Grammy Awards: “Il progetto c’e', ma proprio perche’ e’ un progetto serio, ci si deve dedicare del tempo e io in questo momento non posso farlo. Quindi per quest’anno e’ escluso”.
venerdì, 15 gennaio, 2010, 15:19
Roma, 15 gen. – (Adnkronos) – “Anche se lo scorso anno lui non mi ha accompagnato, se Maurizio mi chiedesse di andare con lui a Sanremo per l’ultima serata del Festival, ci andrei. Ma non sul palco. Ma a guardarlo dalla platea”. A parlare cosi’ della prima volta di Maurizio Costanzo al Festival di Sanremo, a margine della presentazione delle nuove puntate serali di ‘Amici’, che prendono il via domenica alle 21;30 su Canale 5, e’ Maria De Filippi. La De Filippi si dice anche “molto, molto felice” del passaggio in Rai del marito: “Mi fa piacere anche perche’ so che lui e’ molto contento. E’ nato in Rai e quindi e’ giusto cosi’”. Quanto al suo rapporto con il Festival di Sanremo, dove lo scorso anno fu la ‘valletta’ -come ci tiene a sottolineare- della serata finale al fianco di Paolo Bonolis, la De Filippi esclude di volerlo un giorno condurre: “Sanremo e’ un programma con mille variabili e voi giornalisti siete ogni giorno con il fucile puntato a fare confronti con le curve d’ascolti degli anni precedenti. Per farlo bene, come ha fatto Bonolis, bisogna dedicarsi un intero anno solo a quello. Ed io tra ‘C’e’ posta per te’, ‘Amici’ e ‘Uomini e donne’ non ho proprio la possibilita’. Perche’ dovrei andarmi a cacciare in un guaio del genere, facendo una figuraccia?”. La De Filippi conferma invece che non e’ stato accantonato il progetto di una serata-evento dedicata al meglio della musica italiana da realizzare in coppia con Paolo Bonolis sullo stile dei Grammy Awards: “Il progetto c’e', ma proprio perche’ e’ un progetto serio, ci si deve dedicare del tempo e io in questo momento non posso farlo. Quindi per quest’anno e’ escluso”.
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
Medea, devo prorpio leggerla questa notizia? Ne farei a meno.
Ma se mi dici che se la leggo mi si spalancherà il mondo la leggo neh?!? :sorriso4:
Ma se mi dici che se la leggo mi si spalancherà il mondo la leggo neh?!? :sorriso4:
Re: L'EDICOLA DI SANREMO
Medea ha scritto:Sanremo: de filippi, se maurizio mi invita vado con lui ma non sul palco
venerdì, 15 gennaio, 2010, 15:19
Roma, 15 gen. – (Adnkronos) – “Anche se lo scorso anno lui non mi ha accompagnato, se Maurizio mi chiedesse di andare con lui a Sanremo per l’ultima serata del Festival, ci andrei. Ma non sul palco. Ma a guardarlo dalla platea”. A parlare cosi’ della prima volta di Maurizio Costanzo al Festival di Sanremo, a margine della presentazione delle nuove puntate serali di ‘Amici’, che prendono il via domenica alle 21;30 su Canale 5, e’ Maria De Filippi. La De Filippi si dice anche “molto, molto felice” del passaggio in Rai del marito: “Mi fa piacere anche perche’ so che lui e’ molto contento. E’ nato in Rai e quindi e’ giusto cosi’”. Quanto al suo rapporto con il Festival di Sanremo, dove lo scorso anno fu la ‘valletta’ -come ci tiene a sottolineare- della serata finale al fianco di Paolo Bonolis, la De Filippi esclude di volerlo un giorno condurre: “Sanremo e’ un programma con mille variabili e voi giornalisti siete ogni giorno con il fucile puntato a fare confronti con le curve d’ascolti degli anni precedenti. Per farlo bene, come ha fatto Bonolis, bisogna dedicarsi un intero anno solo a quello. Ed io tra ‘C’e’ posta per te’, ‘Amici’ e ‘Uomini e donne’ non ho proprio la possibilita’. Perche’ dovrei andarmi a cacciare in un guaio del genere, facendo una figuraccia?”. La De Filippi conferma invece che non e’ stato accantonato il progetto di una serata-evento dedicata al meglio della musica italiana da realizzare in coppia con Paolo Bonolis sullo stile dei Grammy Awards: “Il progetto c’e', ma proprio perche’ e’ un progetto serio, ci si deve dedicare del tempo e io in questo momento non posso farlo. Quindi per quest’anno e’ escluso”.
Mamma che incubo sta donna...
Chiara 75- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
donna?
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
speriamo che il marito la inviti
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
ubik ha scritto:donna?
Chiara 75- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
Enrico Ruggeri: "Io, alieno
al Festival. E pazienza se perdo"
A volte ritornano. Enrico Ruggeri, in pausa da Italia 1, rientra brevemente nella tv di Stato rimettendosi in gara al Sanremone. E mentre completa il disco di inediti La ruota, esce Un mistero fra noi, volume su distanze siderali, alieni, ufologia e altro, scritto con Candido Francica, autore appunto del programma Mistero: titolo della canzone ruggeriana vincitrice all'Ariston nel '93. Ma, come tutti i cantautori di razza che ci hanno messo piede, Enrico ha con Sanremo un rapporto casuale, che si ammanta di saggezza alla vigilia dei 53 anni. Padre felice di due figli, Tico di vent'anni («sempre più rivoluzionario, sarà una vendetta della storia») e Ugo Benedetto nato il giorno dell'incoronazione di Papa Ratzinger («ha 4 anni e mostra una vocazione a far ridere»), l'artista. avrà come direttore sul palco la mamma di Ugo, Andrea Mirò («La più brava che conosco, ha già scritto gli arrangiamenti per l'orchestra all'Ariston»). Si capisce che è entrato nel clima della kermesse, pronto a subirne i rituali.
Al Festival lei Ruggeri canta La notte delle fate: che fate?
«Sono storie di donne, immagini femminili che si rincorrono su un tessuto sonoro molto diverso rispetto al mio passato. L'ho scelta di prima botta fra le 12 dell'album, perché la suonavo a casa mentre la componevo, e dopo 10 minuti Ugo mi girava intorno cantandola. Ti resta appiccicata addosso».
Questo Sanremo si annuncia come un puro show: non ci sono solo canzoni, ma anche numeri di cabaret, vedi Pupo-Filiberto...
«Sanremo è l'esatto specchio della comunicazione italiana, che oggi è fatta di lampi di genio, cialtronate, cose stupefacenti e subito dimenticabili e altre in sordina che si faranno largo con calma. Lo dico da cantante e da spettatore: Sanremo è sempre stato il condensato di ciò che è la tv in quel momento».
Si rende conto che ci saranno le eliminazioni, e poi il televoto finale?
«L'eliminazione è un meccanismo non simpatico se canti, però vuoi 15 milioni di persone che sentano la tua canzone? E' il prezzo da pagare. A Sanremo ci sono sempre tre classifiche: quella del Festival, quella delle vendite e soprattutto quella del tempo. Alla fine nessuno si ricorda se Canzone per te vinse o no, e Quello che le donne non dicono arrivò mi pare settima ed è ancora lì. Il televoto favorirà chi ha visto nascere così la sua carriera, ma pazienza».
Ritiene già suoi colleghi Marco Mengoni e Valerio Scanu, ragazzi dei talent show, in gara con lei?
«Il tempo dirà se sono colleghi o no. Noi della canzone da un lato ci buttiam via, dall'altro siamo protettivi. Totti ogni domenica viene marcato da gente che ha 15 anni meno di lui, non c'è da scandalizzarsi».
Teme l'effetto Povia? Lui si muove in una dimensione più cronachistica che artistica.
«Ho visto la Berté con la pancia, il bacio di Benigni, Scialpi difeso dalle guardie del corpo. Che sarà mai? Ognuno fa quel che ritiene giusto in base alla propria etica, alla strategia, a una linea editoriale».
Sembra bello tonico, Ruggeri...
«Sono superoperativo. L'album è veramente forte, monumentale, con temi eterni come le donne, l'amore, il tempo che passa. Anche il tour si chiamerà La ruota e riprenderà quello mio del '93, con persone che salgono e girano la ruota sul palco sorteggiando una canzone. Pensi che questo è il mio album n.29. Aver fatto tv e libri mi ha dato linfa nuova: è un disco rockeggiante con poesia. Il problema dell'italiano è sempre conciliare bei testi con musiche attuali, dinamiche».
A dir la verità, ci sono pochissimi testi apprezzabili in giro.
«Traspare che son scritti da gente che non legge e non va al cinema. Parlano di microcosmi senza voli e senza fantasia: è gente che non vive, o vive male».
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/musica/grubrica.asp?ID_blog=37&ID_articolo=1675&ID_sezione=62&sezione=
al Festival. E pazienza se perdo"
A volte ritornano. Enrico Ruggeri, in pausa da Italia 1, rientra brevemente nella tv di Stato rimettendosi in gara al Sanremone. E mentre completa il disco di inediti La ruota, esce Un mistero fra noi, volume su distanze siderali, alieni, ufologia e altro, scritto con Candido Francica, autore appunto del programma Mistero: titolo della canzone ruggeriana vincitrice all'Ariston nel '93. Ma, come tutti i cantautori di razza che ci hanno messo piede, Enrico ha con Sanremo un rapporto casuale, che si ammanta di saggezza alla vigilia dei 53 anni. Padre felice di due figli, Tico di vent'anni («sempre più rivoluzionario, sarà una vendetta della storia») e Ugo Benedetto nato il giorno dell'incoronazione di Papa Ratzinger («ha 4 anni e mostra una vocazione a far ridere»), l'artista. avrà come direttore sul palco la mamma di Ugo, Andrea Mirò («La più brava che conosco, ha già scritto gli arrangiamenti per l'orchestra all'Ariston»). Si capisce che è entrato nel clima della kermesse, pronto a subirne i rituali.
Al Festival lei Ruggeri canta La notte delle fate: che fate?
«Sono storie di donne, immagini femminili che si rincorrono su un tessuto sonoro molto diverso rispetto al mio passato. L'ho scelta di prima botta fra le 12 dell'album, perché la suonavo a casa mentre la componevo, e dopo 10 minuti Ugo mi girava intorno cantandola. Ti resta appiccicata addosso».
Questo Sanremo si annuncia come un puro show: non ci sono solo canzoni, ma anche numeri di cabaret, vedi Pupo-Filiberto...
«Sanremo è l'esatto specchio della comunicazione italiana, che oggi è fatta di lampi di genio, cialtronate, cose stupefacenti e subito dimenticabili e altre in sordina che si faranno largo con calma. Lo dico da cantante e da spettatore: Sanremo è sempre stato il condensato di ciò che è la tv in quel momento».
Si rende conto che ci saranno le eliminazioni, e poi il televoto finale?
«L'eliminazione è un meccanismo non simpatico se canti, però vuoi 15 milioni di persone che sentano la tua canzone? E' il prezzo da pagare. A Sanremo ci sono sempre tre classifiche: quella del Festival, quella delle vendite e soprattutto quella del tempo. Alla fine nessuno si ricorda se Canzone per te vinse o no, e Quello che le donne non dicono arrivò mi pare settima ed è ancora lì. Il televoto favorirà chi ha visto nascere così la sua carriera, ma pazienza».
Ritiene già suoi colleghi Marco Mengoni e Valerio Scanu, ragazzi dei talent show, in gara con lei?
«Il tempo dirà se sono colleghi o no. Noi della canzone da un lato ci buttiam via, dall'altro siamo protettivi. Totti ogni domenica viene marcato da gente che ha 15 anni meno di lui, non c'è da scandalizzarsi».
Teme l'effetto Povia? Lui si muove in una dimensione più cronachistica che artistica.
«Ho visto la Berté con la pancia, il bacio di Benigni, Scialpi difeso dalle guardie del corpo. Che sarà mai? Ognuno fa quel che ritiene giusto in base alla propria etica, alla strategia, a una linea editoriale».
Sembra bello tonico, Ruggeri...
«Sono superoperativo. L'album è veramente forte, monumentale, con temi eterni come le donne, l'amore, il tempo che passa. Anche il tour si chiamerà La ruota e riprenderà quello mio del '93, con persone che salgono e girano la ruota sul palco sorteggiando una canzone. Pensi che questo è il mio album n.29. Aver fatto tv e libri mi ha dato linfa nuova: è un disco rockeggiante con poesia. Il problema dell'italiano è sempre conciliare bei testi con musiche attuali, dinamiche».
A dir la verità, ci sono pochissimi testi apprezzabili in giro.
«Traspare che son scritti da gente che non legge e non va al cinema. Parlano di microcosmi senza voli e senza fantasia: è gente che non vive, o vive male».
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/musica/grubrica.asp?ID_blog=37&ID_articolo=1675&ID_sezione=62&sezione=
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
Medea ha scritto: La De Filippi si dice anche “molto, molto felice” del passaggio in Rai del marito
certo, in questo modo avranno il monopolio mediatico completo
Re: L'EDICOLA DI SANREMO
saggio Ruggeri, molto diplomatico, e concordo quando dice che Sanremo è una grande occasione per tutti i cantanti non importa il piazzamento.
janelle- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
ehm...se lo dice da solo??? modesto....Medea ha scritto:
Sembra bello tonico, Ruggeri...
«Sono superoperativo. L'album è veramente forte, monumentale, con temi eterni come le donne, l'amore, il tempo che passa. Anche il tour si chiamerà La ruota e riprenderà quello mio del '93, con persone che salgono e girano la ruota sul palco sorteggiando una canzone. Pensi che questo è il mio album n.29. Aver fatto tv e libri mi ha dato linfa nuova: è un disco rockeggiante con poesia. Il problema dell'italiano è sempre conciliare bei testi con musiche attuali, dinamiche».
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
fear-of-the-dark ha scritto:ehm...se lo dice da solo??? modesto....Medea ha scritto:
Sembra bello tonico, Ruggeri...
«Sono superoperativo. L'album è veramente forte, monumentale, con temi eterni come le donne, l'amore, il tempo che passa. Anche il tour si chiamerà La ruota e riprenderà quello mio del '93, con persone che salgono e girano la ruota sul palco sorteggiando una canzone. Pensi che questo è il mio album n.29. Aver fatto tv e libri mi ha dato linfa nuova: è un disco rockeggiante con poesia. Il problema dell'italiano è sempre conciliare bei testi con musiche attuali, dinamiche».
già
Re: L'EDICOLA DI SANREMO
A me sta simpatico Ruggeri ...
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
Strawberry Fields ha scritto:A me sta simpatico Ruggeri ...
non quando fa quella trasmissione come si chiama "Mistero"
(ho un sacco di suoi LP che non posso più ascoltare, che nervoso!)
Re: L'EDICOLA DI SANREMO
a me non molto ....troppo fascista per i miei gusti....
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
Mistero non l'ho mai visto ...
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
Strawberry Fields ha scritto:Mistero non l'ho mai visto ...
non hai visto il famoso feto di quella che era stata ingravidata dagli alieni? ... non ti sei persa niente
Re: L'EDICOLA DI SANREMO
SANREMO 2010/ Mangiarotti: Clerici e Povia non convincono. Sarà il Festival della "Nuova Generazione"
A meno di un mese dalla 60° edizione del Festival di Sanremo la kermesse canora inizia a far parlare di sé. Le prime polemiche si concentrano su Povia, che presenterà una canzone sul caso di Eluana Englaro. Da qualche giorno infatti circola in rete un ipotetico testo di La verità (Eluana), che però il cantante ha provveduto a sconfessare. Se i testi dei big sono ancora segreti, le canzoni della categoria “Sanremo Nuova Generazione” si possono invece già ascoltare dal sito ufficiale del festival. Ne abbiamo parlato con Marco Mangiarotti, vicedirettore de Il Giorno, critico musicale del QN e giudice nel talent show di Maria De Filippi, “Amici”.
Come ti sono sembrate, a un primo ascolto, le canzoni dei giovani?
Devo dire che il livello medio, negli anni, si è alzato molto. Non si ascoltano più brani impresentabili, come poteva succedere in passato. C’è un livellamento verso l’alto: sono prodotti veri, di spessore, anche se forse manca il fuoriclasse. Nelle passate edizioni infatti potevi trovare artisti discutibili, ma anche chi poi si è imposto a grandissimi livelli, penso ad esempio a Tiziano Ferro.
Il cast di quest’anno offre molti spunti: la canzone d’autore, il cantante da talent show, la boy band e diverse voci di caratura internazionale. Ho sentito anche qualche brano piuttosto debole, ma so che potranno lavorare ancora molto alla versione definitiva.
Se dovessi fare un nome, un artista che si distingue da tutti gli altri?
Direi Jacopo Ratini. È un predestinato, scrittore di poesie e racconti, laureato in Psicologia del lavoro, si presenta con un testo ricco (Su questa panchina) che ha in sé i virus della controinformazione poetica. Lo sguardo e la paura di essere antico, di credere in valori che non ci sono più . Anche a livello musicale è una canzone che sta in piedi. Rimane qualche dubbio nel valutarlo in un ambito di maggiore complessità, come può essere la realizzazione di un album, ma la sua mi sembra la canzone più interessante.
Con chi potrebbe giocarsela?
Ad esempio con Romeus, che come Jacopo Ratini arriva dall’ottimo SanremoLab e presenta Come l’autunno, pezzo firmato con Tricarico. Poi Mattia De Luca, laureato al Berklee, con Non parlare più. Sono entrambi artisti internazionali e provengono dalla scuderia di Caterina Caselli, una che a volte può anche sbagliare, ma si distingue sempre per la passione e la generosità con cui investe sui giovani di talento.
Prima parlavi di talent show e boy band…
Sì, ci sarà Tony Maiello, conosciutissimo grazie a X Factor e prodotto da Mara Maionchi e Alberto Salerno. Si presenta con ll linguaggio della resa, un buon pezzo che forse paga più di altri l’impostazione di quest’anno che ha dato poco tempo agli artisti per confezionare un singolo vero. So però che Fio Zanotti ci lavorerà ancora.
Poi c’è il classico gruppo di teenager, Broken Heart College, che offre un prodotto definito e riconoscibile.
In generale devo dire che Universal è molto presente. Forse le multinazionali non sono fissate solo sui talent come si dice.
A chi ti riferisci?
Allo stesso Ratini e a un gruppo interessante, La fame di Camilla. È una band pugliese con un cantante albanese che propone Buio e luce. A livello di masterizzazione si sentono schegge dei Rem e degli U2, il risultato non è niente male. A proposito di produzioni internazionali segnalo Nina Zilli e una cantante toscana tra soul e jazz di cui si parla molto bene: Jessica Brando.
Un po’ di suspence la regala Nicolas Bonazzi. Pare infatti che Dirsi che è normale non sia inedito e che fosse ascoltabile prima del dovuto su MySpace…
Starà agli interessati, compresi i denuncianti, produrre le prove. Mi sembra però strano che gente dell’esperienza di Cecchetto possa incappare in una svista del genere. Sicuramente la vicenda si chiarirà.
Ripensando alla scorsa edizione, per le giovani promesse la vittoria è l’unico modo per farsi notare?
Non è detto. L’anno scorso ho trovato scandaloso che Arisa, al di là della sua graziosa canzone, abbia vinto davanti a Malika Ayane e Karima. Malika alla distanza è uscita comunque in maniera straordinaria, proprio perché aveva alle spalle un disco e un progetto maturo da proporre. Karima si farà strada nonostante Sanremo, so che è molto piaciuta in America. Arisa invece non ha venduto molto e non so cosa possa presentare quest’anno. È difficile costruire un genere intorno a quel mondo.
Dai big non mi aspetto grandi sorprese, la scommessa più grande di questo Festival rimane la conduzione. La musica “galleggia”, non vedo nomi capaci da soli di reggere il Festival e Antonella Clerici si misura per la prima volta al di fuori del proprio perimetro. La presenza delle major potrebbe però garantire qualche grande ospite.
Da ultimo, una domanda su Povia. Il suo pezzo è già al centro delle polemiche, a un anno dal caso Luca era gay. Qual è il tuo giudizio su questo artista e sulla sua proposta di quest’anno?
L’anno scorso Povia sbagliò nel suo atteggiamento troppo arrogante e la grande esposizione mediatica non lo aiutò comunque nelle vendite, decisamente basse. Il fatto che torni su un tema come quello di Eluana fa nascere il dubbio che la sua sia un’operazione commerciale. Detto questo, chi l’ha sentito mi ha detto che è una canzone molto toccante. Lo stesso Beppino Englaro pare non abbia avuto nulla da ridire. Per ora mi tengo la mia valigia di perplessità e rimando il mio giudizio alla prima serata del Festival.
http://www.ilsussidiario.net/News/Musica/2010/1/18/SANREMO-2010-Mangiarotti-Clerici-e-Povia-non-convincono-Sara-il-Festival-della-Nuova-Generazione-/2/61939/
A meno di un mese dalla 60° edizione del Festival di Sanremo la kermesse canora inizia a far parlare di sé. Le prime polemiche si concentrano su Povia, che presenterà una canzone sul caso di Eluana Englaro. Da qualche giorno infatti circola in rete un ipotetico testo di La verità (Eluana), che però il cantante ha provveduto a sconfessare. Se i testi dei big sono ancora segreti, le canzoni della categoria “Sanremo Nuova Generazione” si possono invece già ascoltare dal sito ufficiale del festival. Ne abbiamo parlato con Marco Mangiarotti, vicedirettore de Il Giorno, critico musicale del QN e giudice nel talent show di Maria De Filippi, “Amici”.
Come ti sono sembrate, a un primo ascolto, le canzoni dei giovani?
Devo dire che il livello medio, negli anni, si è alzato molto. Non si ascoltano più brani impresentabili, come poteva succedere in passato. C’è un livellamento verso l’alto: sono prodotti veri, di spessore, anche se forse manca il fuoriclasse. Nelle passate edizioni infatti potevi trovare artisti discutibili, ma anche chi poi si è imposto a grandissimi livelli, penso ad esempio a Tiziano Ferro.
Il cast di quest’anno offre molti spunti: la canzone d’autore, il cantante da talent show, la boy band e diverse voci di caratura internazionale. Ho sentito anche qualche brano piuttosto debole, ma so che potranno lavorare ancora molto alla versione definitiva.
Se dovessi fare un nome, un artista che si distingue da tutti gli altri?
Direi Jacopo Ratini. È un predestinato, scrittore di poesie e racconti, laureato in Psicologia del lavoro, si presenta con un testo ricco (Su questa panchina) che ha in sé i virus della controinformazione poetica. Lo sguardo e la paura di essere antico, di credere in valori che non ci sono più . Anche a livello musicale è una canzone che sta in piedi. Rimane qualche dubbio nel valutarlo in un ambito di maggiore complessità, come può essere la realizzazione di un album, ma la sua mi sembra la canzone più interessante.
Con chi potrebbe giocarsela?
Ad esempio con Romeus, che come Jacopo Ratini arriva dall’ottimo SanremoLab e presenta Come l’autunno, pezzo firmato con Tricarico. Poi Mattia De Luca, laureato al Berklee, con Non parlare più. Sono entrambi artisti internazionali e provengono dalla scuderia di Caterina Caselli, una che a volte può anche sbagliare, ma si distingue sempre per la passione e la generosità con cui investe sui giovani di talento.
Prima parlavi di talent show e boy band…
Sì, ci sarà Tony Maiello, conosciutissimo grazie a X Factor e prodotto da Mara Maionchi e Alberto Salerno. Si presenta con ll linguaggio della resa, un buon pezzo che forse paga più di altri l’impostazione di quest’anno che ha dato poco tempo agli artisti per confezionare un singolo vero. So però che Fio Zanotti ci lavorerà ancora.
Poi c’è il classico gruppo di teenager, Broken Heart College, che offre un prodotto definito e riconoscibile.
In generale devo dire che Universal è molto presente. Forse le multinazionali non sono fissate solo sui talent come si dice.
A chi ti riferisci?
Allo stesso Ratini e a un gruppo interessante, La fame di Camilla. È una band pugliese con un cantante albanese che propone Buio e luce. A livello di masterizzazione si sentono schegge dei Rem e degli U2, il risultato non è niente male. A proposito di produzioni internazionali segnalo Nina Zilli e una cantante toscana tra soul e jazz di cui si parla molto bene: Jessica Brando.
Un po’ di suspence la regala Nicolas Bonazzi. Pare infatti che Dirsi che è normale non sia inedito e che fosse ascoltabile prima del dovuto su MySpace…
Starà agli interessati, compresi i denuncianti, produrre le prove. Mi sembra però strano che gente dell’esperienza di Cecchetto possa incappare in una svista del genere. Sicuramente la vicenda si chiarirà.
Ripensando alla scorsa edizione, per le giovani promesse la vittoria è l’unico modo per farsi notare?
Non è detto. L’anno scorso ho trovato scandaloso che Arisa, al di là della sua graziosa canzone, abbia vinto davanti a Malika Ayane e Karima. Malika alla distanza è uscita comunque in maniera straordinaria, proprio perché aveva alle spalle un disco e un progetto maturo da proporre. Karima si farà strada nonostante Sanremo, so che è molto piaciuta in America. Arisa invece non ha venduto molto e non so cosa possa presentare quest’anno. È difficile costruire un genere intorno a quel mondo.
Dai big non mi aspetto grandi sorprese, la scommessa più grande di questo Festival rimane la conduzione. La musica “galleggia”, non vedo nomi capaci da soli di reggere il Festival e Antonella Clerici si misura per la prima volta al di fuori del proprio perimetro. La presenza delle major potrebbe però garantire qualche grande ospite.
Da ultimo, una domanda su Povia. Il suo pezzo è già al centro delle polemiche, a un anno dal caso Luca era gay. Qual è il tuo giudizio su questo artista e sulla sua proposta di quest’anno?
L’anno scorso Povia sbagliò nel suo atteggiamento troppo arrogante e la grande esposizione mediatica non lo aiutò comunque nelle vendite, decisamente basse. Il fatto che torni su un tema come quello di Eluana fa nascere il dubbio che la sua sia un’operazione commerciale. Detto questo, chi l’ha sentito mi ha detto che è una canzone molto toccante. Lo stesso Beppino Englaro pare non abbia avuto nulla da ridire. Per ora mi tengo la mia valigia di perplessità e rimando il mio giudizio alla prima serata del Festival.
http://www.ilsussidiario.net/News/Musica/2010/1/18/SANREMO-2010-Mangiarotti-Clerici-e-Povia-non-convincono-Sara-il-Festival-della-Nuova-Generazione-/2/61939/
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
Ma perché dobbiamo subirci povia?Perché? Ditemi perché!
francesca90- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: L'EDICOLA DI SANREMO
francesca90 ha scritto:Ma perché dobbiamo subirci povia?Perché? Ditemi perché!
perché in tutte le cose c'è il lato bello e il lato brutto
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