la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
come sempre non si capisce se é vera la storia del trasloco... con te non si sa mai cosa pensare... dev'essere una malattia dei "luca" .Lucadev ha scritto:passo per un breve saluto sono impegnato col trasloco nella mia nuova casa...ora posto una foto....
Comunque, se veramente stai traslocando, coraggio caro! ti compatiamo tuii! senno'... mavafangul !
e fatti vedere ogni tanto che sei spesso citato, star che non sei altro!
un bacio
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
bellaprincipessa ha scritto:come sempre non si capisce se é vera la storia del trasloco... con te non si sa mai cosa pensare... dev'essere una malattia dei "luca" .Lucadev ha scritto:passo per un breve saluto sono impegnato col trasloco nella mia nuova casa...ora posto una foto....
Comunque, se veramente stai traslocando, coraggio caro! ti compatiamo tuii! senno'... mavafangul !
e fatti vedere ogni tanto che sei spesso citato, star che non sei altro!
un bacio
Citato ? Dove ? Spero non in tribunale visto quello che ho scritto su un certo sig. B.
La storia del trasloco è vera e la mia casa si trova in via fangul, quindi a fangul ci vado ogni giorno grazie
PS: se di me non sapete cosa pensare vi suggerisco di pensare sempre il bene e il meglio.... ....grazie
Ospite- Ospite
Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
ieri, nel topic del mengoni, si parlava di musica e quindi, OVVIAMENTE, sei stato tiranto in causa come massimo esponente del forum (nella fattispece da Ama, che si chiedeva che fine avessi fatto, e poi da me ). Solo che adesso, per ritrovare la pagina, devi leggertene almeno 100 di mengonelle per penitenza !Lucadev ha scritto:bellaprincipessa ha scritto:come sempre non si capisce se é vera la storia del trasloco... con te non si sa mai cosa pensare... dev'essere una malattia dei "luca" .Lucadev ha scritto:passo per un breve saluto sono impegnato col trasloco nella mia nuova casa...ora posto una foto....
Comunque, se veramente stai traslocando, coraggio caro! ti compatiamo tuii! senno'... mavafangul !
e fatti vedere ogni tanto che sei spesso citato, star che non sei altro!
un bacio
Citato ? Dove ? Spero non in tribunale visto quello che ho scritto su un certo sig. B.
La storia del trasloco è vera e la mia casa si trova in via fangul, quindi a fangul ci vado ogni giorno grazie
PS: se di me non sapete cosa pensare vi suggerisco di pensare sempre il bene e il meglio.... ....grazie
Di te pensiamo sempre il bene e il meglio, e per il trasloco credo che qui dentro ce ne sia almeno una fresca fresca (Ama) che sa cosa stai passando... e comunque ci siamo passati tutti, é un trauma ma poi si dimentica (come il parto ).
p.s. il mio fangul era affettuoso, lo sai , invece il cagnolino che lecca te lo lascio... ... anche se apprezzo il pensiero...
fatti vivo ogni tanto, nonostante gli impegni ...
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
bellaprincipessa ha scritto:
ieri, nel topic del mengoni, si parlava di musica e quindi, OVVIAMENTE, sei stato tiranto in causa come massimo esponente del forum (nella fattispece da Ama, che si chiedeva che fine avessi fatto, e poi da me ). Solo che adesso, per ritrovare la pagina, devi leggertene almeno 100 di mengonelle per penitenza !
Di te pensiamo sempre il bene e il meglio, e per il trasloco credo che qui dentro ce ne sia almeno una fresca fresca (Ama) che sa cosa stai passando... e comunque ci siamo passati tutti, é un trauma ma poi si dimentica (come il parto ).
p.s. il mio fangul era affettuoso, lo sai , invece il cagnolino che lecca te lo lascio... ... anche se apprezzo il pensiero...
fatti vivo ogni tanto, nonostante gli impegni ...
Lo so che il fangul era affettuoso cara ... fangulizzami quanto vuoi purchè poi mi riempi di tanti bacini
A proposito del trasloco....eh si....fa parte della vita e ci siamo passati tutti.....proprio come il parto... ....
Ritornando per un attimo seri: ho letto il topic e la discussione in cui sono stato citato....veramente non saprei come intervenire.
A parte che il discorso relativo alla valutazione della qualità di un brano è una cosa complessa, poi comunque mi pare che la discussione non fosse aperta alla comprensione del punto di vista altrui ma a difendere il proprio.
Sorry ma non vedo l'utilità di intervenire... ... a meno che non ci siano domande precise di carattere tecnico (lo dico in buona fede, non per fare lo "sborone").
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
già, o si interviene "a caldo" oppure, a posteriori, ci si rende conto che non serve a molto... in realtà Ama spiegava (benissimo) un concetto e poi chiedeva a me o a te di farlo meglio ! (perché lei non é italiana, dice, invece si esprime meglio di me!!! ).Lucadev ha scritto:bellaprincipessa ha scritto:
ieri, nel topic del mengoni, si parlava di musica e quindi, OVVIAMENTE, sei stato tiranto in causa come massimo esponente del forum (nella fattispece da Ama, che si chiedeva che fine avessi fatto, e poi da me ). Solo che adesso, per ritrovare la pagina, devi leggertene almeno 100 di mengonelle per penitenza !
Di te pensiamo sempre il bene e il meglio, e per il trasloco credo che qui dentro ce ne sia almeno una fresca fresca (Ama) che sa cosa stai passando... e comunque ci siamo passati tutti, é un trauma ma poi si dimentica (come il parto ).
p.s. il mio fangul era affettuoso, lo sai , invece il cagnolino che lecca te lo lascio... ... anche se apprezzo il pensiero...
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A proposito del trasloco....eh si....fa parte della vita e ci siamo passati tutti.....proprio come il parto... ....
Ritornando per un attimo seri: ho letto il topic e la discussione in cui sono stato citato....veramente non saprei come intervenire.
A parte che il discorso relativo alla valutazione della qualità di un brano è una cosa complessa, poi comunque mi pare che la discussione non fosse aperta alla comprensione del punto di vista altrui ma a difendere il proprio.
Sorry ma non vedo l'utilità di intervenire... ... a meno che non ci siano domande precise di carattere tecnico (lo dico in buona fede, non per fare lo "sborone").
Comunque ormai é tardi...
"sborone".... mmmhhh, comincio a capire di dove sei....
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
La mia era una rischiesta con carattere tecnico, diciamo cosi. Mi riferivo al maggiore e minore come mood musicale.Lucadev ha scritto:bellaprincipessa ha scritto:
ieri, nel topic del mengoni, si parlava di musica e quindi, OVVIAMENTE, sei stato tiranto in causa come massimo esponente del forum (nella fattispece da Ama, che si chiedeva che fine avessi fatto, e poi da me ). Solo che adesso, per ritrovare la pagina, devi leggertene almeno 100 di mengonelle per penitenza !
Di te pensiamo sempre il bene e il meglio, e per il trasloco credo che qui dentro ce ne sia almeno una fresca fresca (Ama) che sa cosa stai passando... e comunque ci siamo passati tutti, é un trauma ma poi si dimentica (come il parto ).
p.s. il mio fangul era affettuoso, lo sai , invece il cagnolino che lecca te lo lascio... ... anche se apprezzo il pensiero...
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A proposito del trasloco....eh si....fa parte della vita e ci siamo passati tutti.....proprio come il parto... ....
Ritornando per un attimo seri: ho letto il topic e la discussione in cui sono stato citato....veramente non saprei come intervenire.
A parte che il discorso relativo alla valutazione della qualità di un brano è una cosa complessa, poi comunque mi pare che la discussione non fosse aperta alla comprensione del punto di vista altrui ma a difendere il proprio.
Sorry ma non vedo l'utilità di intervenire... ... a meno che non ci siano domande precise di carattere tecnico (lo dico in buona fede, non per fare lo "sborone").
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
Amantide_Religiosa ha scritto:
La mia era una rischiesta con carattere tecnico, diciamo cosi. Mi riferivo al maggiore e minore come mood musicale.
Nel topic ti sei spiegata bene sul mood minore e maggiore. Quello però era un esempio per dire che la musica non è del tutto soggettiva ma segue delle regole giusto ? Per quello dicevo nel mio post precedente che le discussioni sulla valutazione della qualità di un brano sono molto complesse, perchè il tema della discussione era quello.
Diciamoci però la verità: quello è un topic fan club. Impossibile dire che un brano del Mengoni è qualitativamente di basso livello senza imbattersi in interminabili discussioni del tipo: "a me piace quindi è di alto livello...", "la musica non è razionalità....", "i tecnicismi non sono le emozioni..." ecc ecc, tutte argomentazioni a cui siamo ormai abituati da tempo in questo forum.
Di fronte a queste argomentazioni si dovrebbero ripetere sempre le stesse cose dette e ridette....certo che però se uno non vuole ascoltare....
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
quoto.Lucadev ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:
La mia era una rischiesta con carattere tecnico, diciamo cosi. Mi riferivo al maggiore e minore come mood musicale.
Nel topic ti sei spiegata bene sul mood minore e maggiore. Quello però era un esempio per dire che la musica non è del tutto soggettiva ma segue delle regole giusto ? Per quello dicevo nel mio post precedente che le discussioni sulla valutazione della qualità di un brano sono molto complesse, perchè il tema della discussione era quello.
Diciamoci però la verità: quello è un topic fan club. Impossibile dire che un brano del Mengoni è qualitativamente di basso livello senza imbattersi in interminabili discussioni del tipo: "a me piace quindi è di alto livello...", "la musica non è razionalità....", "i tecnicismi non sono le emozioni..." ecc ecc, tutte argomentazioni a cui siamo ormai abituati da tempo in questo forum.
Di fronte a queste argomentazioni si dovrebbero ripetere sempre le stesse cose dette e ridette....certo che però se uno non vuole ascoltare....
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
Amantide, Lucadev, Fear-of-the-Dark, Bellaprincipessa: non sono stata presente sul forum oggi per motivi personali e quindi non so a che cosa vi riferiate esattamente... ma, pur ammettendo che, per quanto mi riguarda, le canzoni di Marco sono delle immani cagate, non si può, credo, scordare una cosa: le Arti non sono scienze esatte (no, nemmeno la musica è una scienza esatta) e cose che un tempo vennero criticate aspramente, a posteriori vennero valutate come capolavori (e viceversa).
Dipinto valutato una cagata ai tempi:
Il Quarto Stato, di Pellizza da Volpedo.
Critiche rivolte ai tempi a Totò:
Negli anni cinquanta e nei primi anni sessanta l'attore era spesso osteggiato da una critica che non apprezzava la sua grande verve comica e scoppiettante, e che gli negò sino alla fine il riconoscimento di un grande spessore artistico, con commenti che letti oggi possono apparirci a volte anche eccessivamente censori. Valgono da esempio alcuni brani di articoli dell'epoca:
« È veramente doloroso constatare come la comicità di certi film italiani sia ancora legata a sorpassati schemi appartenuti al più infimo teatro di avanspettacolo [...] e Totò sfoggia come al solito i tipici atteggiamenti di quella comicità così banale. »
(A proposito de Il medico dei pazzi, su La Voce Repubblicana, Roma 14 novembre 1954)
« È proprio vero, con Totò e Peppino si ride sempre, ma il soggetto è proprio questione di avanspettacolo, se il regista e gli sceneggiatori si sforzassero le loro meningi, per tirare fuori una storia decente, con Totò e Peppino si potrebbero vedere dei film godibilissimi, e invece... »
(A proposito di Totò, Peppino e la... malafemmina)
« [...] Gli spettatori non sono fortunati, siamo giusti, costretti ad ingerire prodotti così squallidamente raffazzonati, così privi di spirito e d'ogni luce d'intelletto umano. »
(A proposito di Totò, Eva e il pennello proibito, su L'Unità, Milano, 15 febbraio 1959)
Quindi non darei giudizi così tassativi a cuor leggero. Resto dell'opinione che, ad ora, gli inediti di Marco Mengoni non siano belli né memorabili né capolavori, ma non ci può essere, a mio avviso, una verità assoluta per quanto riguarda le Arti. Chi si sbagliava fra i critici che scrissero quelle cose a proposito di Totò e la gente che riempiva le sale per andarlo a guardare? Concordiamo che Il medico dei pazzi e Totò, Peppino e la... malafemmina possono essere considerati capolavori? Secondo me lo sono.
Dipinto valutato una cagata ai tempi:
Il Quarto Stato, di Pellizza da Volpedo.
Critiche rivolte ai tempi a Totò:
Negli anni cinquanta e nei primi anni sessanta l'attore era spesso osteggiato da una critica che non apprezzava la sua grande verve comica e scoppiettante, e che gli negò sino alla fine il riconoscimento di un grande spessore artistico, con commenti che letti oggi possono apparirci a volte anche eccessivamente censori. Valgono da esempio alcuni brani di articoli dell'epoca:
« È veramente doloroso constatare come la comicità di certi film italiani sia ancora legata a sorpassati schemi appartenuti al più infimo teatro di avanspettacolo [...] e Totò sfoggia come al solito i tipici atteggiamenti di quella comicità così banale. »
(A proposito de Il medico dei pazzi, su La Voce Repubblicana, Roma 14 novembre 1954)
« È proprio vero, con Totò e Peppino si ride sempre, ma il soggetto è proprio questione di avanspettacolo, se il regista e gli sceneggiatori si sforzassero le loro meningi, per tirare fuori una storia decente, con Totò e Peppino si potrebbero vedere dei film godibilissimi, e invece... »
(A proposito di Totò, Peppino e la... malafemmina)
« [...] Gli spettatori non sono fortunati, siamo giusti, costretti ad ingerire prodotti così squallidamente raffazzonati, così privi di spirito e d'ogni luce d'intelletto umano. »
(A proposito di Totò, Eva e il pennello proibito, su L'Unità, Milano, 15 febbraio 1959)
Quindi non darei giudizi così tassativi a cuor leggero. Resto dell'opinione che, ad ora, gli inediti di Marco Mengoni non siano belli né memorabili né capolavori, ma non ci può essere, a mio avviso, una verità assoluta per quanto riguarda le Arti. Chi si sbagliava fra i critici che scrissero quelle cose a proposito di Totò e la gente che riempiva le sale per andarlo a guardare? Concordiamo che Il medico dei pazzi e Totò, Peppino e la... malafemmina possono essere considerati capolavori? Secondo me lo sono.
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
guarda Lu che, almeno per quel che mi riguarda, non ho mai affermato che le arti siano una scienza esatta ...Violatrix ha scritto:Amantide, Lucadev, Fear-of-the-Dark, Bellaprincipessa: non sono stata presente sul forum oggi per motivi personali e quindi non so a che cosa vi riferiate esattamente... ma, pur ammettendo che, per quanto mi riguarda, le canzoni di Marco sono delle immani cagate, non si può, credo, scordare una cosa: le Arti non sono scienze esatte (no, nemmeno la musica è una scienza esatta) e cose che un tempo vennero criticate aspramente, a posteriori vennero valutate come capolavori (e viceversa).
Dipinto valutato una cagata ai tempi:
Il Quarto Stato, di Pellizza da Volpedo.
Critiche rivolte ai tempi a Totò:
Negli anni cinquanta e nei primi anni sessanta l'attore era spesso osteggiato da una critica che non apprezzava la sua grande verve comica e scoppiettante, e che gli negò sino alla fine il riconoscimento di un grande spessore artistico, con commenti che letti oggi possono apparirci a volte anche eccessivamente censori. Valgono da esempio alcuni brani di articoli dell'epoca:
« È veramente doloroso constatare come la comicità di certi film italiani sia ancora legata a sorpassati schemi appartenuti al più infimo teatro di avanspettacolo [...] e Totò sfoggia come al solito i tipici atteggiamenti di quella comicità così banale. »
(A proposito de Il medico dei pazzi, su La Voce Repubblicana, Roma 14 novembre 1954)
« È proprio vero, con Totò e Peppino si ride sempre, ma il soggetto è proprio questione di avanspettacolo, se il regista e gli sceneggiatori si sforzassero le loro meningi, per tirare fuori una storia decente, con Totò e Peppino si potrebbero vedere dei film godibilissimi, e invece... »
(A proposito di Totò, Peppino e la... malafemmina)
« [...] Gli spettatori non sono fortunati, siamo giusti, costretti ad ingerire prodotti così squallidamente raffazzonati, così privi di spirito e d'ogni luce d'intelletto umano. »
(A proposito di Totò, Eva e il pennello proibito, su L'Unità, Milano, 15 febbraio 1959)
Quindi non darei giudizi così tassativi a cuor leggero. Resto dell'opinione che, ad ora, gli inediti di Marco Mengoni non siano belli né memorabili né capolavori, ma non ci può essere, a mio avviso, una verità assoluta per quanto riguarda le Arti. Chi si sbagliava fra i critici che scrissero quelle cose a proposito di Totò e la gente che riempiva le sale per andarlo a guardare? Concordiamo che Il medico dei pazzi e Totò, Peppino e la... malafemmina possono essere considerati capolavori? Secondo me lo sono.
semplicemente che, oltre alla "pancia", esistono dei parametri innegabili, degli strumenti (dà fastidio chiamarle "regole"?), che ci aiutano a valutare un'opera, in modo da riuscire a dare un "giudizio" che non sia puramente soggettivo ma che abbia qualche base condivisibile, altrimenti, se viaviamo solo di soggettività, senza un linguaggio comune e comunemente accettato, non potremo mai relazionarci con gli altri, a poposito di quell'opera...
Altrimenti, per tornare alla musica, siamo tutti "simone venture"...
Lodiamo sempre Morgan che porta nel discorso musical popolare di un programma come x factor, un minimo di contenuti, concetti, parametri appunto, di giudizio e poi diamo contro a chi, oltre a lui, cerca di farlo?
Le canzoni di Marco Mengoni sono una boiata. Sotto tutti i punti di vista. Marco Mengoni ha un gran talento. Non metto in dubbio che molti si emozionino con le sue canzoni/boiate... questo non ne fa dei capolavori.
Vedremo cosa farà in seguito e se merita io saro' la prima a comperare i suoi dischi!
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
bellaprincipessa ha scritto:
guarda Lu che, almeno per quel che mi riguarda, non ho mai affermato che le arti siano una scienza esatta ...
semplicemente che, oltre alla "pancia", esistono dei parametri innegabili, degli strumenti (dà fastidio chiamarle "regole"?), che ci aiutano a valutare un'opera, in modo da riuscire a dare un "giudizio" che non sia puramente soggettivo ma che abbia qualche base condivisibile, altrimenti, se viaviamo solo di soggettività, senza un linguaggio comune e comunemente accettato, non potremo mai relazionarci con gli altri, a poposito di quell'opera...
Altrimenti, per tornare alla musica, siamo tutti "simone venture"...
Lodiamo sempre Morgan che porta nel discorso musical popolare di un programma come x factor, un minimo di contenuti, concetti, parametri appunto, di giudizio e poi diamo contro a chi, oltre a lui, cerca di farlo?
Le canzoni di Marco Mengoni sono una boiata. Sotto tutti i punti di vista. Marco Mengoni ha un gran talento. Non metto in dubbio che molti si emozionino con le sue canzoni/boiate... questo non ne fa dei capolavori.
Vedremo cosa farà in seguito e se merita io saro' la prima a comperare i suoi dischi!
Prima di tutto, guarda, mi scuso se ho generalizzato ma sono veramente di corsa (questi giorni sono un incubo ) e la mia opinione, bada bene, lascia un bel po' il tempo che trova. E' solo un'opinione da profana... ma quello che tenevo a far trasparire è che le regole sono fatte per essere infrante, altrimenti non ci sarebbe evoluzione... altrimenti non saremmo nemmeno passati dal latino al volgare, per dire. Cioè, non so se mi spiego. Tessiamo le lodi di un Elvis Presley ma... ricordiamo come era "valutato" Elvis ai tempi? Secondo regole vecchie di una canzone "tradizionale" era solo uno che urlava e si dimenava sul palco. Per non parlare del movimento protopunk e punk in cui non era nemmeno necessario saper suonare e cantare. Non parlo dei Sex Pistols (il mio giudizio a riguardo è simile a quello di Morgan), ma degli Stooges in primis e di tutto il movimento che spazia dagli Stiff Little Fingers, ai Clash ai Ramones a Patti Smith. Per dire... gente che ha sovvertito gli schemi. Con un perché. I punk, almeno quelli degli albori, hanno portato il messaggio sociale in primo piano rispetto alla tecnica. Elvis ha segnato (anche) uno sdoganamento dei ritmi apertamente afro-americani (anzi "negro", come si chiamavano ai tempi) in ambiente "bianco" (ma in quello è stato solo la punta dell'iceberg... ma sarebbe lunga da affrontare)...
Detto questo, i due inediti di Marco Mengoni non portano novità e non sovvertono alcuno schema. In questo concordo... sono pop di infimo livello (non so se hai seguito come quel poveraccio dell'autore di "Dove si vola" ha reagito allo scempio che avevano fatto della sua canzone per mandarla in produzione... c'è da qualche parte qui sul forum... purtroppo sono di corsa ) PERO' non sarei tanto perentoria nel dare giudizi sulla musica in generale e sulle sue regole. Non si tratta di essere "Simona Ventura"... ma anche Morgan ha detto le sue cagate all'interno di XF.
Facciamo che bisogna sempre mediare? In noi convive un Morgan e una Simona Ventura, credo. Alla mia Simona Ventura interiore ( ) piace molta della musica che Morgan propone... ecco. Però il GUSTO ha il suo peso, anche, perché altrimenti tutti ascolteremmo solo la stessa musica.
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
Sul fatto che l'arte non sia una scienza esatta sono perfettamente d'accordo. Sul resto un pò meno.
Naturalmentel'arte è l'iniseme di tecnica, emozioni, sensazioni. E il giudizio relativo ad essa è sempre da legare al soggetto che lo da, infatti tutti abbiamo un modo di "sentire" diverso che ci fa relazionare all'arte in modo unico ed esclusivo. Però oltre al modo soggettivo di sentireesiste un modo oggettivo. Esistono dei parametri tecnici che possono aiutarci a capire come un'opera sia diversa da un'altra e come questo influisca sul lato emozionale . Come diceva amantide esistono degli aspetti tecnici che se modificati cambierebbero il senso dell'opera stessa, influendo così anche sul livello emozionale.
Altrimenti dovremmo dire che le canzoni di d'alessio sono dei capolavori, perchè vengono ascoltate da milioni di persone, vendendo tantissimo. Allora mi chiedo sono capolavori perchè emozionano qualcuno???
senza contare che spesso sul livello emozionale incide anche l'attaccamento ad una determinata persona non tanto come artista, bensì come indivduo. E' la dinamica da reality....se marco mengoni non lo avessimo visto ad xfactor per mesi, cosa avremmo pensato di dove si vola?? io me lo chiedo....naturalmente avremmo detto che ha una bellissima voce , ma si sarebbe creata tutta questa aspettativa per il brano sanremese?
E' per questo che parlo di dinamiche da fan club.Tutto qui.
Naturalmentel'arte è l'iniseme di tecnica, emozioni, sensazioni. E il giudizio relativo ad essa è sempre da legare al soggetto che lo da, infatti tutti abbiamo un modo di "sentire" diverso che ci fa relazionare all'arte in modo unico ed esclusivo. Però oltre al modo soggettivo di sentireesiste un modo oggettivo. Esistono dei parametri tecnici che possono aiutarci a capire come un'opera sia diversa da un'altra e come questo influisca sul lato emozionale . Come diceva amantide esistono degli aspetti tecnici che se modificati cambierebbero il senso dell'opera stessa, influendo così anche sul livello emozionale.
Altrimenti dovremmo dire che le canzoni di d'alessio sono dei capolavori, perchè vengono ascoltate da milioni di persone, vendendo tantissimo. Allora mi chiedo sono capolavori perchè emozionano qualcuno???
senza contare che spesso sul livello emozionale incide anche l'attaccamento ad una determinata persona non tanto come artista, bensì come indivduo. E' la dinamica da reality....se marco mengoni non lo avessimo visto ad xfactor per mesi, cosa avremmo pensato di dove si vola?? io me lo chiedo....naturalmente avremmo detto che ha una bellissima voce , ma si sarebbe creata tutta questa aspettativa per il brano sanremese?
E' per questo che parlo di dinamiche da fan club.Tutto qui.
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
bé, Lu, direi che siamo sostanzialmente d'accordo! Puntualizzavo solo che la musica ha un linguaggio comune che la pervade e che permette a tutti di praticarla, parlarne, criticarla e anche sovvertirla. E che esistono sempre e comunque alcuni parametri che vanno oltre il discorso del gusto. che poi si decida di accettarli o no questo é un'altro discorso, pero' tieni presente che anche Picasso, prima di "creare" il cubismo, era un disegnatore provetto e conosceva alla prefezione le rigidissime e classicissime regole della prospettiva! Come ho già detto in altre sedi, per andare "oltre", per "innovare" etc. etc., bisogna in primis essere ben ferrati nella materia! Io non sono perentoria né do' giudizi, mi li:mito a constatare come, troppo spesso, la "passione" per questo o quel cantante (o attore, o sportivo...) ci impedisca di valutare con obiettività i risulati delle sue performances (e qui mi ricollego al duiscorso di fear sul fanatismo). Sicuramente dentro ognuno di noi c'é una "ventura" , e anch'io a volte canticchio "dove si vola" , pero' da qui a chiamarla "arte"...
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
Fear, concordo in gran parte, ma non hai capito il mio discorso profondo, ho paura... colpa mia e della mia fretta, senza dubbio.
Anche tu (lo stavo leggendo proprio ora perché sono andata a cercare un quote) hai scritto di avere delle difficoltà ad approcciarti alla musica di Morgan (mettiamo), giusto? Riconosci che è ben fatta, ma non riesci ad appassionartici. Ecco, lì scatta la cosa chiamata gusto, sensibilità.
Non dico che se a milioni di persone Gigi d'Alessio piace allora questo diventa automaticamente un nume, un genio o altro... dico solo che ognuno di noi è "cassa di risonanza" per un certo tipo di messaggio che un artista vuole trasmettere: certe sonorità in noi resteranno, semplicemente, mute, inascoltabili, perché non NON siamo fatti per recepire quel messaggio.
Prendiamo anche Tarantino e l'uso che ha fatto (almeno in alcuni suoi film) di un linguaggio cinematografico infimo e popolare: il poliziottesco italiano anni '70 e i film di arti marziali... ecco, lui, partendo da quell'infimo livello ha CREATO un linguaggio cinematografico nuovo. Ma mantenendone gli schemi quasi integralmente. Ha nobilitato una cosa nata "bassa". In questo ha fatto un gesto "Pop". A Tarantino questo riconosco, in particolare... non so se mi spiego.
O anche i film di Leone, per dire... oggi sono considerati "classici", ma ai tempi erano B movie (per non dire di peggio) e "spaghetti western" era dispregiativo. Però Leone era un perfezionista al limite del disordine ossessivo/compulsivo e questo, a posteriori e con occhio attento e allenato, si vede. I film di Leone sono stati in primis apprezzati dal pubblico, prima che dalla critica che, legata a stereotipi immobili e vecchi, non riusciva a coglierne la bellezza. Perciò, quotando Morgan, svincoliamoci un po' dalle convinzioni (e io ci aggiungo anche dalle convEnzioni) dalle pose e dalle posizioni e apriamoci.
Io ci ho provato... e resto dell'idea che gli inediti di Marco siano BRUTTI, fatti male e banali. E che non mi dicono nulla, anche dopo averne seguito il percorso a XF.... e temo, fortemente TEMO, che un dono come il suo venga banalizzato da questo mercato del cavolo.
PERO' non sono certa che in mano a Morgan sarebbe riuscito a fare molto meglio... ho sentito il lavoro che Morgan sta facendo con Cinti ed è ... ... autoreferenziale e retorico, per usare un eufemismo.
Anche tu (lo stavo leggendo proprio ora perché sono andata a cercare un quote) hai scritto di avere delle difficoltà ad approcciarti alla musica di Morgan (mettiamo), giusto? Riconosci che è ben fatta, ma non riesci ad appassionartici. Ecco, lì scatta la cosa chiamata gusto, sensibilità.
Non dico che se a milioni di persone Gigi d'Alessio piace allora questo diventa automaticamente un nume, un genio o altro... dico solo che ognuno di noi è "cassa di risonanza" per un certo tipo di messaggio che un artista vuole trasmettere: certe sonorità in noi resteranno, semplicemente, mute, inascoltabili, perché non NON siamo fatti per recepire quel messaggio.
Prendiamo anche Tarantino e l'uso che ha fatto (almeno in alcuni suoi film) di un linguaggio cinematografico infimo e popolare: il poliziottesco italiano anni '70 e i film di arti marziali... ecco, lui, partendo da quell'infimo livello ha CREATO un linguaggio cinematografico nuovo. Ma mantenendone gli schemi quasi integralmente. Ha nobilitato una cosa nata "bassa". In questo ha fatto un gesto "Pop". A Tarantino questo riconosco, in particolare... non so se mi spiego.
O anche i film di Leone, per dire... oggi sono considerati "classici", ma ai tempi erano B movie (per non dire di peggio) e "spaghetti western" era dispregiativo. Però Leone era un perfezionista al limite del disordine ossessivo/compulsivo e questo, a posteriori e con occhio attento e allenato, si vede. I film di Leone sono stati in primis apprezzati dal pubblico, prima che dalla critica che, legata a stereotipi immobili e vecchi, non riusciva a coglierne la bellezza. Perciò, quotando Morgan, svincoliamoci un po' dalle convinzioni (e io ci aggiungo anche dalle convEnzioni) dalle pose e dalle posizioni e apriamoci.
Io ci ho provato... e resto dell'idea che gli inediti di Marco siano BRUTTI, fatti male e banali. E che non mi dicono nulla, anche dopo averne seguito il percorso a XF.... e temo, fortemente TEMO, che un dono come il suo venga banalizzato da questo mercato del cavolo.
PERO' non sono certa che in mano a Morgan sarebbe riuscito a fare molto meglio... ho sentito il lavoro che Morgan sta facendo con Cinti ed è ... ... autoreferenziale e retorico, per usare un eufemismo.
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
questa discussione fra di voi è molto interessante; vien voglia anche a me di commentare
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
che fai, lanci il sasso e nascondi la mano?Gaufre ha scritto:questa discussione fra di voi è molto interessante; vien voglia anche a me di commentare
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
no, è che è interessante leggere voi; penso che potrei contribuire all'argomento ma prenderebbe una piega diversa rispetto a quella che invece ha il vostro discorso, e allora non voglio intromettermi
comunque grazie per avermi dato dell' 'arpia', eh!
lo so, avrei dovuto trattenermi, mi vergogno quasi
comunque grazie per avermi dato dell' 'arpia', eh!
lo so, avrei dovuto trattenermi, mi vergogno quasi
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
Visto che mi sa che questo discorso tira in ballo anche le mengonelle e la discussione che è stata fatta sul TU qualche giorno fa, vorrei precisare qualcosina, che forse è sfuggito.
Nessuna di noi, mai, ha parlato degli inediti come di "arte", ma tutt'altro, abbiamo sempre detto che sarebbe stato bello che avessero scritto per Marco qualcosa di migliore.
Detto questo, però, almeno per quanto mi riguarda (ma mi sembra siano d'accordo anche le altre), abbiamo anche detto che la voce di Marco, la sua interpretazione, hanno un tale fascino da riuscire a rendere credibili brani che evidentemente non lo sono.
Mi dispiace solo che osserviate in noi un'ottusità che non ci appartiene, perchè non cogliete una goliardia della quale Marco forse più che altro è uno strumento.
Nessuna di noi, mai, ha parlato degli inediti come di "arte", ma tutt'altro, abbiamo sempre detto che sarebbe stato bello che avessero scritto per Marco qualcosa di migliore.
Detto questo, però, almeno per quanto mi riguarda (ma mi sembra siano d'accordo anche le altre), abbiamo anche detto che la voce di Marco, la sua interpretazione, hanno un tale fascino da riuscire a rendere credibili brani che evidentemente non lo sono.
Mi dispiace solo che osserviate in noi un'ottusità che non ci appartiene, perchè non cogliete una goliardia della quale Marco forse più che altro è uno strumento.
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
bé, ma era un "arpia" affettuoso! e poi il post era solo per far capire a floppy con chi ha a che fare (come diceva mio padre: "mica ceci"!)Gaufre ha scritto:no, è che è interessante leggere voi; penso che potrei contribuire all'argomento ma prenderebbe una piega diversa rispetto a quella che invece ha il vostro discorso, e allora non voglio intromettermi
comunque grazie per avermi dato dell' 'arpia', eh!
lo so, avrei dovuto trattenermi, mi vergogno quasi
che qua mica si scherza!
comunque credo che il discorso sia ad un punto "morto". Ognuno ha espresso le sue posizioni e resta della sua idea (come sempre ) e amici come prima !
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
bellaprincipessa ha scritto:bé, ma era un "arpia" affettuoso! e poi il post era solo per far capire a floppy con chi ha a che fare (come diceva mio padre: "mica ceci"!)Gaufre ha scritto:no, è che è interessante leggere voi; penso che potrei contribuire all'argomento ma prenderebbe una piega diversa rispetto a quella che invece ha il vostro discorso, e allora non voglio intromettermi
comunque grazie per avermi dato dell' 'arpia', eh!
lo so, avrei dovuto trattenermi, mi vergogno quasi
che qua mica si scherza!
lo so che era affettuoso ! ho capito anche il senso del tuo post... anzi, sicuramente io mi faccio molti problemi e dovrei decisamente farmene di meno!
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
@Viola: principessa ha fatto un bell'intervento che non posso che quotare.
Lo riprendo e metto un po' l'enfasi sul discorso del linguaggio: la musica e tutta l'arte ha un proprio linguaggio che lo si comprende solo se lo si studia.
Da questo punto di vista la musica è molto più simile al linguaggio parlato vero e proprio rispetto ad altre forme d'arte: se tu analizzi una melodia ti rendi conto che è formata da note che costituiscono l'alfabeto, da parole, frasi e periodi con una loro punteggiatura che è costituita dalle pause.
Il tessuto tonale e armonico non fa nient'altro che contestualizzare quella melodia e aiutare a comprenderne il significato, in quanto la tonalità e l'armonia si basa su precisi rapporti tra le note.
Una cosa che accomuna tutte le arti poi è la forma: attraverso la forma l'artista cerca di trasmettere un contenuto.
E qui si pone il problema di che cosa è bello o del perchè un' opera d'arte viene considerata bella o meno: perchè siamo portati a considerare una forma bella e un'altra meno ?
Se tu vai ad imparare a disegnare prima o poi ti insegneranno che un viso o corpo umano o animale va disegnato rispettando determinate proporzioni. Questo cosa significa: che chi ha studiato l'arte del disegno si è reso conto che una determinata forma in natura rispetta proporzioni molto precise; rispettando quelle proporzioni la forma risulta "bella" o armoniosa o viene percepita come tale. Certo, poi nulla vieta all'artista di non rispettare quelle proporzioni, vedi i famosi ritratti di Modigliani.
Lo stesso vale per la musica: ci sono forme musicali (e altri espedienti) che sono sperimentate e strasperimentate e che funzionano in quanto rispettano determinate proporzioni che vengono percepite da chi ascolta come piacevoli ma non solo: racchiudono anche in sè un contenuto emozionale. Queste forme sono largamente usate dai compositori in quanto è l'eredità di millenni di sperimentazione di composizione e di scrittura musicale ed è un'eredità di cui si conoscono le regole e gli effetti. L'uso della forma comunque è solo uno dei tantissimi espedienti (ma chiamiamole pure regole) che i compositori di musica usano per veicolare un determinato contenuto emozionale e per ottenere determinati effetti sull'ascoltatore.
Vogliamo dare un altro esempio di come la musica sia fatta di "regole" ? Un esempio classico ma che passa praticamente inosservato è la musica che fa da colonna sonora ai film. Perchè è così tanto importante la colonna sonora nei film ? Perchè senza la musica il contenuto emozionale sarebbe più povero, non dico che non ci sarebbe, ma sarebbe più povero. Pensiamo ad un thriller per esempio: un espediente classico per creare suspence è quello di usare un suono di sottofondo basso di frequenza....diciamo una sezione di contrabbassi suonati con l'archetto per creare un suono continuo, magari un accordo o un bicordo dissonante ma sarebbe già sufficiente una sola nota molto bassa ....poi c'è il colpo di scena che viene sottolineato con una sezione di archi di registro più alto.....diciamo viole e violini che suonano una nota all'unisono o un accordo ad un volume altissimo che fa da contrasto al suono di sottofondo della sezione dei contrabbassi..questo è un tipico effetto che fa sobbalzare sulla sedia lo spettatore.
Ecco un altro esempio di regole che ci sono nella musica per ottenere determinati effetti. I compositori di musica da film ne conoscono parecchie di queste regole, fa parte del loro mestiere, e questo permette loro di ottenere l'effetto che vogliono sullo spettatore.
Riassumendo: la forma, l'uso dei registri (basso o alto), il piano e il forte (quindi la dinamica o i volumi), la miscelazione di consonanza e dissonanza, la scelta delle timbriche (quindi il colore)....tutto questo contribuisce costruire e a veicolare un determinato messaggio emozionale.
Chi ha studiato composizione conosce come farlo e anche che tipo di effetti si ottengono perchè ormai strasperimentati.
Questo per rispondere alla tua affermazione che le arti non sono scienze esatte. In realtà io credo che lo siano.
Se tu analizzi una composizione di Bach o Mozart ti rendi conto di un equilibrio compositivo sia interno che strutturale a dir poco stupefacente. Ora c'è da chiedersi che effetto ha sull'ascoltatore questo tipo di equilibrio, espresso da queste composizioni...bhè ti dico solo che in musicoterapia Bach e Mozart vengono usati per curare patologie anche piuttosto gravi che sono indice di un, chiamiamolo, "disequilibrio psicologico" senza volere dare nessun giudizio di valore a questa definizione che uso tanto per rendere l'idea (tutta la mia empatia e comprensione alle persone sofferenti).
In realtà il problema dell'equilibrio espresso attraverso la forma, attraverso i singoli suoni e attraverso l'armonia (cioè diversi suoni raggruppati suonati contemporaneamente) è un problema che è stato ampiamente dibattutto nei secoli da artisti, filosofi e scienziati. La scienza moderna, nella fattispecie: la psicologia e le neuroscienze hanno indagato e stanno indagando su questo aspetto. Le neuroscienze in particolare hanno fatto scoperte molto interessanti a proposito della musica e le possiamo considerare veramente scientifiche in quanto le neuroscienze usano strumenti tecnologici per monitorare quello che succede nel cervello.
Per esempio tutto quello che l'ascoltatore percepisce come bello o piacevole, diciamo pure un Bach o un Mozart, va ad attivare zone del cervello che si attivano durante queste situazioni: quando si prova un orgasmo o sotto l'effetto di determinate sostanze stupefacenti. L'avreste mai detto ? Ci sono però alcune culture, che da millenni lo sanno e che usano proprio i suoni e la musica per accedere a stati alterati di coscienza: vedi i buddhisti tibetani che conosco molto bene la scienza dei suoni e la tengono segreta perchè lo sappiamo: la conoscenza è un'arma a doppio taglio: la puoi usare per fare del bene o per fare del male.
Lo sapevate per esempio che la ricerca militare è orientata anche al mondo dei suoni ? Sarà un caso ?
Conclusione: la musica è più scienza di quello che si potrebbe pensare.
Lo riprendo e metto un po' l'enfasi sul discorso del linguaggio: la musica e tutta l'arte ha un proprio linguaggio che lo si comprende solo se lo si studia.
Da questo punto di vista la musica è molto più simile al linguaggio parlato vero e proprio rispetto ad altre forme d'arte: se tu analizzi una melodia ti rendi conto che è formata da note che costituiscono l'alfabeto, da parole, frasi e periodi con una loro punteggiatura che è costituita dalle pause.
Il tessuto tonale e armonico non fa nient'altro che contestualizzare quella melodia e aiutare a comprenderne il significato, in quanto la tonalità e l'armonia si basa su precisi rapporti tra le note.
Una cosa che accomuna tutte le arti poi è la forma: attraverso la forma l'artista cerca di trasmettere un contenuto.
E qui si pone il problema di che cosa è bello o del perchè un' opera d'arte viene considerata bella o meno: perchè siamo portati a considerare una forma bella e un'altra meno ?
Se tu vai ad imparare a disegnare prima o poi ti insegneranno che un viso o corpo umano o animale va disegnato rispettando determinate proporzioni. Questo cosa significa: che chi ha studiato l'arte del disegno si è reso conto che una determinata forma in natura rispetta proporzioni molto precise; rispettando quelle proporzioni la forma risulta "bella" o armoniosa o viene percepita come tale. Certo, poi nulla vieta all'artista di non rispettare quelle proporzioni, vedi i famosi ritratti di Modigliani.
Lo stesso vale per la musica: ci sono forme musicali (e altri espedienti) che sono sperimentate e strasperimentate e che funzionano in quanto rispettano determinate proporzioni che vengono percepite da chi ascolta come piacevoli ma non solo: racchiudono anche in sè un contenuto emozionale. Queste forme sono largamente usate dai compositori in quanto è l'eredità di millenni di sperimentazione di composizione e di scrittura musicale ed è un'eredità di cui si conoscono le regole e gli effetti. L'uso della forma comunque è solo uno dei tantissimi espedienti (ma chiamiamole pure regole) che i compositori di musica usano per veicolare un determinato contenuto emozionale e per ottenere determinati effetti sull'ascoltatore.
Vogliamo dare un altro esempio di come la musica sia fatta di "regole" ? Un esempio classico ma che passa praticamente inosservato è la musica che fa da colonna sonora ai film. Perchè è così tanto importante la colonna sonora nei film ? Perchè senza la musica il contenuto emozionale sarebbe più povero, non dico che non ci sarebbe, ma sarebbe più povero. Pensiamo ad un thriller per esempio: un espediente classico per creare suspence è quello di usare un suono di sottofondo basso di frequenza....diciamo una sezione di contrabbassi suonati con l'archetto per creare un suono continuo, magari un accordo o un bicordo dissonante ma sarebbe già sufficiente una sola nota molto bassa ....poi c'è il colpo di scena che viene sottolineato con una sezione di archi di registro più alto.....diciamo viole e violini che suonano una nota all'unisono o un accordo ad un volume altissimo che fa da contrasto al suono di sottofondo della sezione dei contrabbassi..questo è un tipico effetto che fa sobbalzare sulla sedia lo spettatore.
Ecco un altro esempio di regole che ci sono nella musica per ottenere determinati effetti. I compositori di musica da film ne conoscono parecchie di queste regole, fa parte del loro mestiere, e questo permette loro di ottenere l'effetto che vogliono sullo spettatore.
Riassumendo: la forma, l'uso dei registri (basso o alto), il piano e il forte (quindi la dinamica o i volumi), la miscelazione di consonanza e dissonanza, la scelta delle timbriche (quindi il colore)....tutto questo contribuisce costruire e a veicolare un determinato messaggio emozionale.
Chi ha studiato composizione conosce come farlo e anche che tipo di effetti si ottengono perchè ormai strasperimentati.
Questo per rispondere alla tua affermazione che le arti non sono scienze esatte. In realtà io credo che lo siano.
Se tu analizzi una composizione di Bach o Mozart ti rendi conto di un equilibrio compositivo sia interno che strutturale a dir poco stupefacente. Ora c'è da chiedersi che effetto ha sull'ascoltatore questo tipo di equilibrio, espresso da queste composizioni...bhè ti dico solo che in musicoterapia Bach e Mozart vengono usati per curare patologie anche piuttosto gravi che sono indice di un, chiamiamolo, "disequilibrio psicologico" senza volere dare nessun giudizio di valore a questa definizione che uso tanto per rendere l'idea (tutta la mia empatia e comprensione alle persone sofferenti).
In realtà il problema dell'equilibrio espresso attraverso la forma, attraverso i singoli suoni e attraverso l'armonia (cioè diversi suoni raggruppati suonati contemporaneamente) è un problema che è stato ampiamente dibattutto nei secoli da artisti, filosofi e scienziati. La scienza moderna, nella fattispecie: la psicologia e le neuroscienze hanno indagato e stanno indagando su questo aspetto. Le neuroscienze in particolare hanno fatto scoperte molto interessanti a proposito della musica e le possiamo considerare veramente scientifiche in quanto le neuroscienze usano strumenti tecnologici per monitorare quello che succede nel cervello.
Per esempio tutto quello che l'ascoltatore percepisce come bello o piacevole, diciamo pure un Bach o un Mozart, va ad attivare zone del cervello che si attivano durante queste situazioni: quando si prova un orgasmo o sotto l'effetto di determinate sostanze stupefacenti. L'avreste mai detto ? Ci sono però alcune culture, che da millenni lo sanno e che usano proprio i suoni e la musica per accedere a stati alterati di coscienza: vedi i buddhisti tibetani che conosco molto bene la scienza dei suoni e la tengono segreta perchè lo sappiamo: la conoscenza è un'arma a doppio taglio: la puoi usare per fare del bene o per fare del male.
Lo sapevate per esempio che la ricerca militare è orientata anche al mondo dei suoni ? Sarà un caso ?
Conclusione: la musica è più scienza di quello che si potrebbe pensare.
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
Ecco Luc, ero un po' stufa di fare io la parte della "cerebrale"... finalmente sei arrivato, cosi' posso ricominciare a fare l'emotiva!
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
@viola... ho capito ciò che intendi. Però stiamo sempre parlando di artisti che sovvertirono schemi, che mescolarono le carte in gioco, che realizzarono qualcosa di nuovo, diverso da ciò che era comune, diffuso e noto.
Poi è normale che occorrerebbe fare una precisazione. può piacere ciò che non è tecnicamente pregevole o diverso o unico?? Certo. Può non piacere ciò che al contrario lo è? Altrettanto possibile. Ma una cosa è il piacere e una cosa è il reputare artisticamente valida un'opera.
Quindi esisteranno sempre due livelli...uno prettamente soggettivo ed uno oggettivo. Probabilmente dipenderà dal background di ognuno di noi. Da quello che si è abituati ad ascoltare . Dalle conoscenze. Dal vissuto musicale e non, dai percorsi.
Faccio un piccolo esempio per spiegarmi meglio. Qualche anno fa ascoltare il jazz per me era snervante, mi infastidiva quasi. Poi per vari motivi, anche legati a percorsi di vita e non musicali, mi sono avvicinata alla musica classica. Ho imparato ad ascoltare un genere cmpletamente diverso da quello che sentivo più mio. Questo avvicinamento alla musica classica mi ha permesso di riascoltare il jazz in modo diverso, forse più consapevole. E devo dire che ci provo gusto, mi piace. Probabilmente perchè ora ho maggiori strumenti per comprenderne il senso ( citando lucadev )
Poi è normale che occorrerebbe fare una precisazione. può piacere ciò che non è tecnicamente pregevole o diverso o unico?? Certo. Può non piacere ciò che al contrario lo è? Altrettanto possibile. Ma una cosa è il piacere e una cosa è il reputare artisticamente valida un'opera.
Quindi esisteranno sempre due livelli...uno prettamente soggettivo ed uno oggettivo. Probabilmente dipenderà dal background di ognuno di noi. Da quello che si è abituati ad ascoltare . Dalle conoscenze. Dal vissuto musicale e non, dai percorsi.
Faccio un piccolo esempio per spiegarmi meglio. Qualche anno fa ascoltare il jazz per me era snervante, mi infastidiva quasi. Poi per vari motivi, anche legati a percorsi di vita e non musicali, mi sono avvicinata alla musica classica. Ho imparato ad ascoltare un genere cmpletamente diverso da quello che sentivo più mio. Questo avvicinamento alla musica classica mi ha permesso di riascoltare il jazz in modo diverso, forse più consapevole. E devo dire che ci provo gusto, mi piace. Probabilmente perchè ora ho maggiori strumenti per comprenderne il senso ( citando lucadev )
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
Luca, accidenti, ma proprio oggi che ho pochissimo tempo dovevate iniziare questo discorso?
Uffa, uffa.... VOGLIO partecipare a questa conversazione che, temo, meriterebbe un thread a sé stante. E non posso... dovrei già essere sotto la doccia da mezz'ora.
Conosco benissimo gli usi del suono silente nelle ricerche militari... hai ragione... ma tu stesso hai detto che civiòtà primitive hanno utilizzato il suono per indurre stati di coscienza alterati... senza conoscere alcuna teoria. Si giunge a stati di coscienza alterati in vari modi e per vari percorsi, eh? Non è difficile come sembra. Ma ritengo anche che la tua visione di "scienza" sia, a mio avviso, un po' riduttiva e "arcaica"... scienza è anche la meccanica e la fisica dei quanti... e non concordo nemmeno al 100% sul conoscere preventivamente la teoria per stravolgerne i canoni, per dire. Hai presente Henri Rousseau, il Doganiere? E tutta l'Art Brut? Ecco! Uffa, mi aspettate? Io ho buttato lì tutte le mie carte, al momento. E non posso sviscerare il discorso.
E scusatemi davvero se non posso essere tecnica... sono dispostissima ad imparare, ma mi piace anche obiettare e non ho una visione dell'Arte a compartimenti stagni (come non ho una visione a compartimenti stagni di quasi nulla).
Uffa, uffa.... VOGLIO partecipare a questa conversazione che, temo, meriterebbe un thread a sé stante. E non posso... dovrei già essere sotto la doccia da mezz'ora.
Conosco benissimo gli usi del suono silente nelle ricerche militari... hai ragione... ma tu stesso hai detto che civiòtà primitive hanno utilizzato il suono per indurre stati di coscienza alterati... senza conoscere alcuna teoria. Si giunge a stati di coscienza alterati in vari modi e per vari percorsi, eh? Non è difficile come sembra. Ma ritengo anche che la tua visione di "scienza" sia, a mio avviso, un po' riduttiva e "arcaica"... scienza è anche la meccanica e la fisica dei quanti... e non concordo nemmeno al 100% sul conoscere preventivamente la teoria per stravolgerne i canoni, per dire. Hai presente Henri Rousseau, il Doganiere? E tutta l'Art Brut? Ecco! Uffa, mi aspettate? Io ho buttato lì tutte le mie carte, al momento. E non posso sviscerare il discorso.
E scusatemi davvero se non posso essere tecnica... sono dispostissima ad imparare, ma mi piace anche obiettare e non ho una visione dell'Arte a compartimenti stagni (come non ho una visione a compartimenti stagni di quasi nulla).
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Re: la "pancia" e la "testa", disquisizioni sull'arte...
Scusate se mi intrometto... con un intervento forse un pochino OT
io vorrei soltanto aggiungere una cosa, che non ha tanto a che fare con la musica ma con il disegno, perché le arti figurative vengono spesso tirate in ballo per cercare di spiegare dei concetti riguardanti l'arte più in generale o qualche disciplina artistica in particolare (c'è un messaggio di questo genere nel topic del balletto e qui Princi ha citato Picasso).
La reazione dei pittori contemporanei alle regole insegnate in accademia, non era rivolta solo ai contenuti, ma soprattutto ai metodi: nessuno metteva in dubbio l'importanza di imparare le regole del disegno, anzi, gli artisti più illuminati consideravano l'apprendimento delle basi razionali del disegno una necessità. Remare contro l'accademia significava in primis, appoggiare la necessità di un insegnamento più razionale: anche qui l'analogia più usata era quella con il linguaggio. Bisogna pensare che gli studi in accademia prevedevano un insegnamento fondato sulla copia (tra l'altro di un unico modello, il corpo umano), e non su un metodo che insegnasse a decifrare la natura delle forme per poi poterle riprodurre. A questo bisogna aggiungere che chi insegnava in accademia, faceva normalmente parte di potentissime lobby di potere al servizio di un'arte governativa... ecco il perché della reazione che ha poi portato alla nascita della pittura contemporanea: l'arte insegnata era unicamente l'arte ufficiale, e non un'arte per tutti.
Ecco perché Princi ha ragione, quando dice che Picasso era un fior di disegnatore, ed è proprio anche grazie alla conoscenza dei principi del disegno che Picasso ha rivoluzionato la disciplina stravolgendone le regole formali...
scusate l'intromissione, avrei anche sviscerato meglio il discorso ma devo pure lavorare...
io vorrei soltanto aggiungere una cosa, che non ha tanto a che fare con la musica ma con il disegno, perché le arti figurative vengono spesso tirate in ballo per cercare di spiegare dei concetti riguardanti l'arte più in generale o qualche disciplina artistica in particolare (c'è un messaggio di questo genere nel topic del balletto e qui Princi ha citato Picasso).
La reazione dei pittori contemporanei alle regole insegnate in accademia, non era rivolta solo ai contenuti, ma soprattutto ai metodi: nessuno metteva in dubbio l'importanza di imparare le regole del disegno, anzi, gli artisti più illuminati consideravano l'apprendimento delle basi razionali del disegno una necessità. Remare contro l'accademia significava in primis, appoggiare la necessità di un insegnamento più razionale: anche qui l'analogia più usata era quella con il linguaggio. Bisogna pensare che gli studi in accademia prevedevano un insegnamento fondato sulla copia (tra l'altro di un unico modello, il corpo umano), e non su un metodo che insegnasse a decifrare la natura delle forme per poi poterle riprodurre. A questo bisogna aggiungere che chi insegnava in accademia, faceva normalmente parte di potentissime lobby di potere al servizio di un'arte governativa... ecco il perché della reazione che ha poi portato alla nascita della pittura contemporanea: l'arte insegnata era unicamente l'arte ufficiale, e non un'arte per tutti.
Ecco perché Princi ha ragione, quando dice che Picasso era un fior di disegnatore, ed è proprio anche grazie alla conoscenza dei principi del disegno che Picasso ha rivoluzionato la disciplina stravolgendone le regole formali...
scusate l'intromissione, avrei anche sviscerato meglio il discorso ma devo pure lavorare...
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