Telefilm e Serie tv ....Infinite...
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
Lepidezaaaaa
Non trovo i sottotitoli italiani di Treme Ci stanno da qualche parte? Al limite mi accontento pure di quelli in inglese, non è che sapresti darmi le coordinate per trovarli?
Non trovo i sottotitoli italiani di Treme Ci stanno da qualche parte? Al limite mi accontento pure di quelli in inglese, non è che sapresti darmi le coordinate per trovarli?
alux- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
che stagione alux?
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
Intanto la prima, ma se ci sono pure quelli della seconda li metterei da parte per quando mi serviranno
alux- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
http://www.addic7ed.com/show/783
vedi un po' vanno?
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
medea uber alles!
Alux mi devi dire cosa ne pensi...
mi domando come mai non abbiano meritato manco mezza nomination.
Riuscire a raccontare una comunità, una cultura musicale ( ma non solo) senza inciampare nei clichè o nel documentario, ma riuscendo a farlo attraverso 6, 7 storie differenti e una miriade di personaggi , con tutta quella musica suonata a dispetto di un uragano e una politica opportunista e cinica, meriterebbe davvero gli osanna della criticaTv.
Così per Black Mirror Alux.
Cercatela e dimmi se non ci siamo noi in questa miniserie.
Non solo per via del riferimento a Xfactor.
Alux mi devi dire cosa ne pensi...
mi domando come mai non abbiano meritato manco mezza nomination.
Riuscire a raccontare una comunità, una cultura musicale ( ma non solo) senza inciampare nei clichè o nel documentario, ma riuscendo a farlo attraverso 6, 7 storie differenti e una miriade di personaggi , con tutta quella musica suonata a dispetto di un uragano e una politica opportunista e cinica, meriterebbe davvero gli osanna della criticaTv.
Così per Black Mirror Alux.
Cercatela e dimmi se non ci siamo noi in questa miniserie.
Non solo per via del riferimento a Xfactor.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
Black Mirror ho provato a vederlo un paio di sere fa e dopo 30 secondi mi stava venendo un infarto Quel trillo di telefono al buio m'ha scombussolata. Appena ho un'ora libera in pieno giorno ci riprovo... (sono una fifona, che ci posso fa'? )
alux- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
no vai tranquilla Alux non c'è davvero nulla di Horror o di "alta tensione"
se non pin riferimento alla chiave parodistica di zio mel brooks.In questo l'alta tensione c'entra.
Puoi guardarli anche in ordine diverso.Sono tre episodi indipendenti anche se il fil rouge è lo stesso.
Inizia con 15 million merits che è quello con riferimento a Internet e xfactor( come sintomi della mediatizzazione/ mercificazione della società).
C'è Miss sybyl crowley di Downton abbey e uno straordinario rupert everett.
The entire history of you invece affronta il rapporto che abbiamo con la memoria visiva.
The national anthem ( quella del trillo di telefono) descrive noi tutti, intesi come pubblico. E' l'aggiornamento di quinto potere in chiave grottesco-satirica.
Ti viene da ridere ma ti viene anche da domandarti quanto sia assurdo davvero e il sorriso lascia il posto ad altro.
se non pin riferimento alla chiave parodistica di zio mel brooks.In questo l'alta tensione c'entra.
Puoi guardarli anche in ordine diverso.Sono tre episodi indipendenti anche se il fil rouge è lo stesso.
Inizia con 15 million merits che è quello con riferimento a Internet e xfactor( come sintomi della mediatizzazione/ mercificazione della società).
C'è Miss sybyl crowley di Downton abbey e uno straordinario rupert everett.
The entire history of you invece affronta il rapporto che abbiamo con la memoria visiva.
The national anthem ( quella del trillo di telefono) descrive noi tutti, intesi come pubblico. E' l'aggiornamento di quinto potere in chiave grottesco-satirica.
Ti viene da ridere ma ti viene anche da domandarti quanto sia assurdo davvero e il sorriso lascia il posto ad altro.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
Ahhh, ok. Sarà stata la musica inquietante della sigla, o quella camera fissa (che mi mette sempre la strizza ) ho temuto ci fosse qualcosa che mi avrebbe spaventata Mettimi di fronte Dexter che squarta la gente come se stesse affettando il tacchino nel giorno del ringraziamento e resto (quasi)tranquilla. Mettimi di fronte ad una scena buia e silenziosa che non so dove andrà a parare e mi viene la strizza
alux- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
è disturbante secondo me ma è una miniserie davvero ben fatta.
l'unico episodio che non descrive un mondo distopico,The national anthem, è quello che mi ha più spiazzato. Perchè potrebbe succedere oggi stesso.
In realtà accade già qualcosa di simile e noi ne siamo complici.
l'unico episodio che non descrive un mondo distopico,The national anthem, è quello che mi ha più spiazzato. Perchè potrebbe succedere oggi stesso.
In realtà accade già qualcosa di simile e noi ne siamo complici.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
Non conosco la trama, ma quello che scrivi mi ha fatto venire in mente il documentario francese di qualche anno fa "le jeu de la mort", è una cosa simile?
alux- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
non ho visto il documentario cui ti riferisci ( non sono ama purtroppo) spè che faccio ricerchina..
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
allora l'esperimento cui fa riferimento il documentario che citi è associabile agli effetti della mediatizzazione sociale e politica in cui viviamo.
Ma la manopolizzazione della mente è espressa in tre diverse situazioni.
E non l'unico degli effetti collaterali.
Ma la manopolizzazione della mente è espressa in tre diverse situazioni.
E non l'unico degli effetti collaterali.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
vota antonio vota antonio..
un mix di articoli sulla serie che seguo con grande interesse e piacere.
Treme è il sogno di un appassionato di musica.
un mix di articoli sulla serie che seguo con grande interesse e piacere.
Treme è il sogno di un appassionato di musica.
- Spoiler:
- Treme è una creazione di Overmyer e David Simon, l'uomo che ha creato, prodotto e co-sceneggiato The Wire, la serie sul crimine a Baltimora, spesso celebrato come la migliore serie tv di sempre.
Treme prende il nome da un piccolo quartiere a New Orleans (si pronuncia tremè) dopo gli sforzi della popolazione per ricostruire le loro vite, non solo le case e gli ostacoli che la comunità deve superare nel periodo immediatamente successivo all'uragano Katrina, che spazzò la costa sud nell'agosto 2005, lasciando più di 1.800 morti in Luisiana e la città in mezzo alle macerie e i rifiuti.
Con The Wire, David Simon sperimentava un nuovo tipo di serie televisiva. Evitando praticamente ogni clichè sul crimine o le convenzioni di una serie investigativa. Riuscendo a creare quello che era effettivamente il ritratto di Baltimora, raccontata attraverso storie di spacciatori di droga, la polizia, giornalisti e politici della città.
Treme segue un modello simile. Il cast comprende veri musicisti jazz, soul, cajun, zydeco etc, artisti di strada, la proprietaria di un bar, un capo indiano del Mardi Gras, un avvocato per i diritti civili, un professore- scrittore universitario, una chef che lotta per mantenere il suo ristorante "a galla".
Treme non è per lo spettatore "casuale", dice il suo creatore David Simon.
Mentre The Wire attingeva la sua forza dalla tensione, il ritmo serrato tra le strade di Baltimora infestate da crimine corruzione e manipolazione mediatica, Treme procede ad un ritmo più lento. Le sue trame sono sfumate, quasi inesistenti. Gli spettatori dei primi episodi si sono sforzati di capire chi è chi e perché siano importanti. La serie è 'stata criticata per la sua lentezza, aaddirittura noiosa:"Non succede niente!"
Diversamente dalla maggior parte di serie televisive, che si adattano a sempre più brevi tempi di attenzione del pubblico, Treme richiede una certa concentrazione. Il cast, la musica dal vivo permettono di entrare in un mondo finora inesplorato nella produzione tv: la cultura di una comunità.
La 'Cultura,' dice David Simon : 'è una cosa molto difficile da catturare in termini di narrazione, e quindi pochissimi autori ci provano. New Orleans è uno degli " archivi" del più grande bacino culturale americano, ed era sul punto di essere cancellato dalla storia. Valeva la pena di esplorarla e raccontarla."Ciò che stiamo facendo qui è qualcosa di molto delicato, qualcosa che non si vede sulla televisione americana"dice. E' la vita normale di una comunità in un luogo straordinario in un momento straordinario. E' 'DRAMA in brevi momenti.'
Simon è sempre stato un fan di rhythm and blues da quando suonava in una band ai tempi del college. Negli ultimi 30 anni ha visitato New Orleans per il jazz festival annuale e il Mardi Gras, innamorandosi della città.
Amore che ha scoperto di condividere con Eric Overmyer l'altro produttore della serie.
'Non volevamo fare un altro poliziesco, una serie su medici o puro intrattenimento', dice Overmyer. 'Volevamo qualcosa di essenziale su New Orleans, e cosa c'è di più essenziale che la cultura, la musica, il cibo, il modo in cui la gente parla? Poi c'è stato Kathrina che ha stravolto tutto. Abbiamo pensato:" non possiamo far finta che non sia successo,racconteremo di chi cerca di tornare dopo la tempesta '.
Simon ammette che il suo interesse principale è la politica, e descrive Treme come parte di un'analisi in corso riguardo allo stato delle città americane, iniziata con The Wire.
Kathrina, dice, è una 'meravigliosa allegoria del vuoto al centro della nostra cultura politica e sociale.
L'uragano non ha distrutto la città. E 'stato piuttosto il fallimento dell'ingengneria americana, il più grande fallimento dell' ingegneria nella storia degli Stati Uniti , che ha distrutto la città.
E pochi anni dopo, l'intero sistema economico del paese non è riuscito ad arginare l'uragano economico esattamente allo stesso modo. Qual è metaforicamente la differenza tra il controllo delle inondazioni a New Orleans e tutto ciò che avrebbe dovuto funzionare con i titoli o un fondo comune di investimento? New Orleans ha sperimentato prima ciò che l'America ha sperimentato in modo allegorico alcuni anni dopo. '
A differenza di The Wire, Treme offre uno spaccato ottimista della reazione al disastro.Il ritratto della forza di questa comunità e il potere della cultura come forza redentrice.
C'è uno dei peggiori sistemi scolastici del paese, uno dei peggiori reparti di polizia del paese. Ciò che ha riportato questa gente indietro, però, è stata la sua cultura: il cibo, il quartiere, le tradizioni familiari, la musica, l'idea che tutto è una parata, il modo in cui si seppelliscono i morti nelle second line... Qui è tutto diverso.
"E questa è la storia che volevamo raccontare, di persone che si sono rimesse in piedi per la loro comunità, nell'interesse di una collettività che abbiamo perso in America ".
Simon ha anche inserito nella serie un consistente numero di figuranti locali che non hanno mai recitato prima e musicisti di pregio come Allen Toussaint, Dr. John, Dave Bartholomew e Irma Thomas che hanno interpretato loro stessi, come Elvis Costello. Tra i ruoli principali della serie, c'è la musicista di strada Annie, interpretata da Lucia Micarelli, violinista di New York.Una musicista di talento che è andata a New Orleans, per cercare di guadagnarsi da vivere, ed ha una relazione distruttiva con un altro musicista originario di Amsterdam con le stesse sue speranze.
'Un sacco di gente pensa che "la musica di New Orleans" sia un genere a sé, ma non lo è' dice Micarelli. Il mio personaggio deve suonare ogni genere musicale con tanti musicisti diversi. Ed è stata una sfida davvero grande per me. Quando abbiamo iniziato le riprese, ogni settimana, sapevo che avrei suonato qualcosa di diverso.
"Allora desso suonerai con un gruppo jazz tradizionale, capito?."
E io pensavo: "Oh mio Dio" cinque giorni di sessione con questo gruppo nel tentativo di capire quali accordi e ritmi suonare.
Poi altro copione: "OK, adesso dovrai suonare Cajun".
In questo modo però ho avuto modo di conoscere la città, attraverso i suoi musicisti, così incredibilmente generosi.
Ci sono persone che mi dicevano: "Mio nonno mi ha insegnato questo e ora lo insegno a te", che è una cosa veramente bella.
Quel senso di comunità che passa anche attraverso la musica, o le storie, le ricette, di generazione in generazione si è in realtà persa in molte parti d'America. E questo è ciò che rende New Orleans speciale e diversa. '
Treme usa la musica in un modo che raramente è stato impiegato nei film o in televisione: tutte le esibizioni sono registrate dal vivo. Con la sua miscela di jazz, musica da banda e musica di strada, frammenti di jukebox, la radio a tutto volume dalle finestre, Treme è il sogno di un appassionato di musica.
Uno dei sottotesti importanti di Treme è la denuncia del macchinazioni politiche per progettare la ricostruzione sociale e politica della città. Perchè, sulla scia di Katrina, si scoraggia il ritorno della popolazione povera e in gran parte gli afroamericani fuggiti dalla città.
Ci sono case popolari costruite prima degli anni 50 che non hanno subito alcun danno, rispetto a costruzioni degli ultimi ann, ma non sono state restituite ai loro proprietari per questa ragione.' Se l' economia non avesse subito il tracollo economico dal 2007 in qua , New Orleans sarebbe diventata una nuova Disneyland in questo momento, e l'unico motivo per cui questo non è accaduto è perché non c'erano i fondi.' La "gentrification" di New Orleans, dice, avrebbe 'ucciso la città'.
Treme, come The Wire, aderisce ad una autenticità rigorosa nell'uso del gergo locale, e i riferimenti al cibo locale,a canzoni, luoghi e personaggi. L'orecchio inesperto può trovare inizialmente difficoltà a capire anche cosa dice la gente. (Una serie di siti web sono spuntati per spiegarli nel dettaglio.) Ma Simon sembra non porsi il problema. 'Se la gente non capisce, non capisce', pazienza ,non mi preoccupo di fare più spettatori , conta solo qual è la storia che vogliamo raccontare. '
'La gente ha un'idea molto superficiale di ciò che New Orleans è, come se fosse ogni giorno martedì grasso. In realtà credo che questa città abbia la consapevolezza che la propria cultura altri non è l'incontro tra la vita e la morte della sua comunità. '
La sua cultura è un unico "sottoprodotto" delle condizioni sociali a New Orleans. 'E' davvero un effetto della discriminazione che ha attraversato. I neri non potevano entrare in ospedale per esempio e così se tua madre si ammalava ci prendevamo cura di te, se tuo padre moriva lo salutavamo in festa. E questo sentire è ancora molto forte qui. '
Eric Overmyer descrive l'uragano Katrina come 'una spada a doppio taglio' per quanto riguarda la serie televisiva. 'Ci ha dato un riferimento temporale che è anche un limite. Ci blocca in un evento storico e ci dà alcuni parametri cui dobbiamo prestare attenzione, anche se non sempre li seguiamo. 'Treme, Simon aggiunge', non dovrebbe essere un documentario ', ma diversi elementi della trama sono stati ispirati, e in alcuni casi prese in prestito da, eventi e persone reali.
Così il carattere combattivo dell' avvocato Toni Bernette (Melissa Leo) si ispira a un avvocato di nome Maria Howell, nota a New Orleans perchè rappresenta i musicisti e gli indiani del Mardi Gras. E la frase del marito professore, Creighton (John Goodman),affidata a YouTube contro l'incompetenza del governo - 'fuck you, you fucking fucks - è stata presa dal un blog scritto da un uomo del posto di nome Ashley Morris, che è diventato una sorta di mantra a New Orleans.
Allo stesso modo, la storia del rapporto tra il capo indiano e suo figlio trombettista jazz è in parte modellata sul rapporto tra Big Chief Montana 'Tootie', 'capo dei capi' dei Mardi Gras Indians per decenni, e il suo figlio Daryll.
In Treme, il 'grande capo'indiano Albert Lambreux è la metafora più potente dello spirito durevole delle tradizioni della città, nonchè gli effetti della politica sociale post-Katrina. Dopo il suo ritorno a New Orleans dopo l'inondazione, è determinato sia a riabilitare la sua casa distrutta e far risorgere la sua tribù, entrando in conflitto con suo figlio, un musicista jazz moderno che si è trasferito a New York e ha voltato le spalle alla sua cultura, sia con le autorità locali dopo aver preso possesso di una casa in un complesso residenziale integro, abbandonato e interdetto persino ai proprietari, per opporsi alla gentrificazione in atto per volere del governo federale.
Simon dichiara che la sua più grande paura come scrittore, è stata che la gente del posto non si riconoscesse nel ritratto. Una delle cose che gli ha dato maggiore soddisfazione è stato venire a sapere che nei bar e ristoranti di New Orleans, si sono organizzate delle serate per la visione della serie.
Il punto è che le condizioni di New Orleans nel post-Katrina sono state semplificate, sterilizzate con picchi di sentimentalismo da parte degli estranei che ci hanno voluto guardare dentro.
Simon non ha voluto semplificare una città che era già complessa, anche prima che fosse sottoposta a quello che uno dei suoi personaggi definisce un "disastro federale indotto di proporzioni epiche".
Simon ha assunto giornalisti di giornali locali e il suo co-sceneggiatore, Eric Overmyer, è un drammaturgo che ha vissuto a New Orleans per tutta la vita. La musica, i musicisti e la colonna sonora sono scrupolosamente autentici (vedi 'Treme', soundtrack).
Sono molti i personaggi del cast che ridono o inveiscono contro i turisti e gli operatori televisivi che vanno a NewOrleans per un Kathrina tour o pagano due dollari per sentire dall'artista di strada :When the saints go marching in.
E' interessante infatti che questa rappresentazione autentica del post-Katrina a New Orleans di Simon e Overmyer comprenda un esplicito disprezzo per i visitatori che improvvisamente si interessano alla città. Disprezzo che implicitamente comprende gli spettatori di Treme.
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
Sono un po' indietro con la stagione, ma ho appena visto la terza puntata della quarta stagione di Fringe -Alone in the world- e sto piangendo come un vitello. John Noble si è superato, cavolo stavo male per Walter (e sto male ancora ora)
Niente, lo volevo solo dire. Me ne torno a piangere
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alux- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
Dal 6 Febbraio su Fox inizia Homeland.
http://www.ivid.it/film/8102/HOMELAND+-+CACCIA+ALLA+SPIA+-+STAGIONE+1
http://www.ivid.it/film/8102/HOMELAND+-+CACCIA+ALLA+SPIA+-+STAGIONE+1
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
Visto Black mirror, grazie del consiglio lepi
sono d'accordo solo in parte.è vero che è l'unico ambientato in un mondo realistico, privo di elementi fantascientifici, ma non è quello che mi ha più spiazzata fra i 3. sarà perché non amo il grottesco, ma l'avrei trovato più forte con una trovata meno esagerata.lepidezza ha scritto:è disturbante secondo me ma è una miniserie davvero ben fatta.
l'unico episodio che non descrive un mondo distopico,The national anthem, è quello che mi ha più spiazzato. Perchè potrebbe succedere oggi stesso.
In realtà accade già qualcosa di simile e noi ne siamo complici.
- Spoiler:
- l'idea del maiale è spiazzante, è vero, ma dal mio punto di vista toglie credibilità alla storia spingendo l'acceleratore sul senso del disgusto.
Il finale però è di quelli che ti danno un pugno sullo stomaco, bisogna ammetterlo...
Fra i 3 episodi però quello che ho trovato più spiazzante per la sua crudeltà è stato l'ultimo. Tolto l'uso dell'apparecchio per i ricordi, è il più realistico. O forse mi ha colpita di più perché scava nell'intimità dei rapporti personali, e questa è la cosa per me più difficile da accettare. E' meno duro osservare come i nuovi media, le nuove tecnologia cambino la collettività; ma quando questi si ingeriscono nei rapporti intimi vuol dire che si è toccato il fondo
alux- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
Felice che ti abbia colpito, perchè dimostra quanto il medium tv possa dare, anche in termini di autocritica.
E' quinto potere( sesto, settimo, ottavo)aggiornato, non trovi?
In the national anthem il grottesco non era nella proposta "indecente", quanto nella certezza che il pubblico avrebbe partecipato rendendosi di fatto complice e detonatore di quella "bomba".
E questo è il perno dell'episodio.
Non avrebbe sortito l'effetto devastante se il pubblico avesse rinunciato alla sua parte.No?
Invece siamo esattamente complici di questa spettacolarizzazione di ogni atrocità e non certo per il dovere di essere informati.
Poi ci vedrei anche una sorta di relativismo morale su azioni e scelte "politiche"..mai come oggi giustificate in nome di un bene più grande.
Le guerre preventive, la violenza per motivazioni "giuste" da contrapporre a quella dei non giusti.
Se ci pensi hanno usato come riscatto una violenza autoimposta alla dignità di una persona, sotto pressione da parte di un pubblico non un popolo.
Perchè i popoli sono diventati pubblico, mediaticamente manipolato nella percezione anche di una atrocità come questa.
Hai visto come cambia l'opinione pubblica prima e dopo il secondo video?
E' la dimostrazione che ll’uso controllato della violenza è l’unico dispositivo che può tenere sotto controllo una società mediatizzata.
L'episodio dedicato ai reality e all'uso della "realtà virtuale" l'ho trovato soffocante e vicinissimo a noi.
Una casa del grande fratello formato sgabuzzino per tutti che non vedono più ciò che sta fuori dallo schermo( una vita vera)ma porno, videogiochi, pubblicità e reality show che sono il solo mezzo per uscire dal loculo che li vede passivi e diventare protagonisti della "vita reale" raccontata in tv..
Quanto c'è di diverso dal sogno di chi partecipa ai talent o ai game show come i semplici reality?
E una volta ottenuta la chance quanti barattano la loro dignità pur di non tornare nell'anonimato di una vita davanti allo schermo?
il terzo invece descrive perfettamente questa deviazione collettiva da social network.
non basta più vivere oggi abbiamo bisogno di condividere tutto quello che facciamo minuto per minuto.
Un archivio costantemente aggiornato di video, foto riferimenti personali e anagrafici.
La coscienza collettiva si è esteriorizzata, rendendo disponibile lo studio di una persona come di un topo da laboratorio alla mercè di chiunque.
Ci si presta a questo dando modo a questi nuovi medium di creare un senso comune omologato, la psiche di tutti noi si sta trasferendo sui cosiddetti social network e le stesse relazioni umane passano attraverso la Rete, Internet e il Web.
inutile dire che questa miniserie dimostra quanto la nostra tv che oggi "celebra" il festival di Sanremo, sia lontana anni luce da queste riflessioni.
attendo l'analisi di brina...
E' quinto potere( sesto, settimo, ottavo)aggiornato, non trovi?
In the national anthem il grottesco non era nella proposta "indecente", quanto nella certezza che il pubblico avrebbe partecipato rendendosi di fatto complice e detonatore di quella "bomba".
E questo è il perno dell'episodio.
Non avrebbe sortito l'effetto devastante se il pubblico avesse rinunciato alla sua parte.No?
Invece siamo esattamente complici di questa spettacolarizzazione di ogni atrocità e non certo per il dovere di essere informati.
Poi ci vedrei anche una sorta di relativismo morale su azioni e scelte "politiche"..mai come oggi giustificate in nome di un bene più grande.
Le guerre preventive, la violenza per motivazioni "giuste" da contrapporre a quella dei non giusti.
Se ci pensi hanno usato come riscatto una violenza autoimposta alla dignità di una persona, sotto pressione da parte di un pubblico non un popolo.
Perchè i popoli sono diventati pubblico, mediaticamente manipolato nella percezione anche di una atrocità come questa.
Hai visto come cambia l'opinione pubblica prima e dopo il secondo video?
E' la dimostrazione che ll’uso controllato della violenza è l’unico dispositivo che può tenere sotto controllo una società mediatizzata.
L'episodio dedicato ai reality e all'uso della "realtà virtuale" l'ho trovato soffocante e vicinissimo a noi.
Una casa del grande fratello formato sgabuzzino per tutti che non vedono più ciò che sta fuori dallo schermo( una vita vera)ma porno, videogiochi, pubblicità e reality show che sono il solo mezzo per uscire dal loculo che li vede passivi e diventare protagonisti della "vita reale" raccontata in tv..
Quanto c'è di diverso dal sogno di chi partecipa ai talent o ai game show come i semplici reality?
E una volta ottenuta la chance quanti barattano la loro dignità pur di non tornare nell'anonimato di una vita davanti allo schermo?
il terzo invece descrive perfettamente questa deviazione collettiva da social network.
non basta più vivere oggi abbiamo bisogno di condividere tutto quello che facciamo minuto per minuto.
Un archivio costantemente aggiornato di video, foto riferimenti personali e anagrafici.
La coscienza collettiva si è esteriorizzata, rendendo disponibile lo studio di una persona come di un topo da laboratorio alla mercè di chiunque.
Ci si presta a questo dando modo a questi nuovi medium di creare un senso comune omologato, la psiche di tutti noi si sta trasferendo sui cosiddetti social network e le stesse relazioni umane passano attraverso la Rete, Internet e il Web.
inutile dire che questa miniserie dimostra quanto la nostra tv che oggi "celebra" il festival di Sanremo, sia lontana anni luce da queste riflessioni.
attendo l'analisi di brina...
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
Io ho trovato tutti e 3 gli episodi vicinissimi a noi, anche se sotto forme e aspetti diversi. Talmente vicini da stare fisicamente male dopo la visione
Il primo mostra una realtà già in atto da diverso tempo, e lo fa spiattellandoci in faccia due dati di fatto: l'asservimento al volere di mamma televisione e la pulsione a godere dell'umiliazione altrui, tanto più se si tratta di qualcuno al di sopra di noi. Non si tratta di temi nuovi, nuovo è solo il linguaggio usato. Crudo, estremo e in questo senso grottesco. Per mia sensibilità, avrei trovato il messaggio più incisivo se raccontato con un linguaggio meno estremizzato e quindi più vero, ma anche in questo modo ne sono stata colpita. La scena che ho trovato più forte, non a caso, è stata quella in cui si vede la coppia (o era solo una ragazza? non ricordo con esattezza) che fa jogging lungo il Tamigi e non vede -o finge di non vedere- la principessa appena rilasciata che si accascia al suolo sul Millennium Bridge deserto. Siamo talmente anestetizzati dalla tv (dico tv ma parlo di media in generale...) da non notare ciò non viene proiettato su uno schermo? Si riesce ad avere una reazione solo quando le cose sono filtrate dai mass media, che incanalano le nostre emozioni lungo un percorso stabilito?
Il secondo è il più distopico dei 3. Non si sa cosa sia successo al mondo fuori dal grattacielo. Esiste ancora? Quel palazzo è l'unico rifugio di una civiltà in declino su un pianeta distrutto? O piuttosto è la gabbia dorata di un esilio tanto volontario quanto inconsapevole? Le cause non ci vengono dette perché non sono funzionali al racconto; importano solo le conseguenze. La creazione di bisogni indotti è arrivata al culmine, l'umanità è ridotta a un branco di criceti che vede come uno spiraglio di libertà la partecipazione al talent E il pubblico reagisce secondo i dettami di mamma giuria (impossibile non pensare all'analisi fatta tempo fa sul fenomeno Susan Boyle...)
Il terzo episodio mi ha distrutta. Come ho scritto prima, non si parla più di società (nel senso di collettività) ma di rapporti intimi, di vita di coppia. Tutto è intossicato dalla tecnologia, dai media. Persino i ricordi non sono più genuini ma guidati e controllati Questa mania di archiviare tutto ci porterà a questo? O ci siamo già arrivati e non me ne sono accorta?
Sulla nostra tv (incapace di fare metatelevisione in maniera seria e realmente critica) stenderei un velo pietoso
Il primo mostra una realtà già in atto da diverso tempo, e lo fa spiattellandoci in faccia due dati di fatto: l'asservimento al volere di mamma televisione e la pulsione a godere dell'umiliazione altrui, tanto più se si tratta di qualcuno al di sopra di noi. Non si tratta di temi nuovi, nuovo è solo il linguaggio usato. Crudo, estremo e in questo senso grottesco. Per mia sensibilità, avrei trovato il messaggio più incisivo se raccontato con un linguaggio meno estremizzato e quindi più vero, ma anche in questo modo ne sono stata colpita. La scena che ho trovato più forte, non a caso, è stata quella in cui si vede la coppia (o era solo una ragazza? non ricordo con esattezza) che fa jogging lungo il Tamigi e non vede -o finge di non vedere- la principessa appena rilasciata che si accascia al suolo sul Millennium Bridge deserto. Siamo talmente anestetizzati dalla tv (dico tv ma parlo di media in generale...) da non notare ciò non viene proiettato su uno schermo? Si riesce ad avere una reazione solo quando le cose sono filtrate dai mass media, che incanalano le nostre emozioni lungo un percorso stabilito?
Il secondo è il più distopico dei 3. Non si sa cosa sia successo al mondo fuori dal grattacielo. Esiste ancora? Quel palazzo è l'unico rifugio di una civiltà in declino su un pianeta distrutto? O piuttosto è la gabbia dorata di un esilio tanto volontario quanto inconsapevole? Le cause non ci vengono dette perché non sono funzionali al racconto; importano solo le conseguenze. La creazione di bisogni indotti è arrivata al culmine, l'umanità è ridotta a un branco di criceti che vede come uno spiraglio di libertà la partecipazione al talent E il pubblico reagisce secondo i dettami di mamma giuria (impossibile non pensare all'analisi fatta tempo fa sul fenomeno Susan Boyle...)
Il terzo episodio mi ha distrutta. Come ho scritto prima, non si parla più di società (nel senso di collettività) ma di rapporti intimi, di vita di coppia. Tutto è intossicato dalla tecnologia, dai media. Persino i ricordi non sono più genuini ma guidati e controllati Questa mania di archiviare tutto ci porterà a questo? O ci siamo già arrivati e non me ne sono accorta?
Sulla nostra tv (incapace di fare metatelevisione in maniera seria e realmente critica) stenderei un velo pietoso
alux- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
che piacere leggerti Alux.. anche io sono rimasto colpevolmente disturbato dalla visione
la (meta)televisione a questi livelli ha i suoi meriti e riconosci il potenziale "educativo" formativo del mezzo quanto la letteratura distopica sul tema.
io mi ci sono rivisto come sul riflesso di quel black mirror che da il titolo alla miniserie.
la (meta)televisione a questi livelli ha i suoi meriti e riconosci il potenziale "educativo" formativo del mezzo quanto la letteratura distopica sul tema.
io mi ci sono rivisto come sul riflesso di quel black mirror che da il titolo alla miniserie.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
alux gaufre brina a rapporto
spiegatemi il parallelo tra questo manifesto pubblicitario della 5^ stagione di mad men e De Chirico.
spiegatemi il parallelo tra questo manifesto pubblicitario della 5^ stagione di mad men e De Chirico.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
Ooh...Era ora!!!! Speriamo riescano a farsi perdonare il finale della scorsa stagione.
Per De Chirico non saprei, ci vorrebbe Gaufre a illuminarci, però Don che si specchia nella vetrina di una boutique vedendo dei freddi manichini, mi sembra sia abbastanza emblematico della crisi professionale ed esistenziale del personaggio...Non promette bene per chi si auspicava che la narrazione tornasse come ai primi tempi, incentrata sull'evoluzione della comunicazione e dei suoi mezzi come strumento di indirizzo sociale.
Per De Chirico non saprei, ci vorrebbe Gaufre a illuminarci, però Don che si specchia nella vetrina di una boutique vedendo dei freddi manichini, mi sembra sia abbastanza emblematico della crisi professionale ed esistenziale del personaggio...Non promette bene per chi si auspicava che la narrazione tornasse come ai primi tempi, incentrata sull'evoluzione della comunicazione e dei suoi mezzi come strumento di indirizzo sociale.
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
In questa campagna pubblicitaria io ci vedo citazioni di grandi maestri della fotografia come le ombre e i riflessi di lee friedlander (magari dopo il grande brassai) invece che de chirico.
Un'immagine provocatoria secondo me che sembra sottolineare che intanto c'è l'ombra di un uomo vuoto( lavora nella pubblicità del resto)magari è indicativo della tendenza alla continua infedeltà di Don.
La sua promiscuità continuerà ad essere il suo unico conforto alla crisi emotiva che si trascina dall'infanzia?
Lo sguardo laser di Brina mi farebbe notare anche il fatto che sia Don che il manichino maschile rivolgano la loro attenzione alla donna nuda.
Questo suggerirebbe la stessa valutazione di sempre nei confronti del genere femminile. Però la donna( oggetto di piacere) anche se nuda è in piedi e potrebbe essere considerata in una posizione di dominio,rispetto all'uomo, seduto .
Potrebbe essere una metafora rispetto alla donna a metà degli anni 60 che prende finalmente il controllo del suo potere sessuale?
Un'immagine provocatoria secondo me che sembra sottolineare che intanto c'è l'ombra di un uomo vuoto( lavora nella pubblicità del resto)magari è indicativo della tendenza alla continua infedeltà di Don.
La sua promiscuità continuerà ad essere il suo unico conforto alla crisi emotiva che si trascina dall'infanzia?
Lo sguardo laser di Brina mi farebbe notare anche il fatto che sia Don che il manichino maschile rivolgano la loro attenzione alla donna nuda.
Questo suggerirebbe la stessa valutazione di sempre nei confronti del genere femminile. Però la donna( oggetto di piacere) anche se nuda è in piedi e potrebbe essere considerata in una posizione di dominio,rispetto all'uomo, seduto .
Potrebbe essere una metafora rispetto alla donna a metà degli anni 60 che prende finalmente il controllo del suo potere sessuale?
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Telefilm e Serie tv ....Infinite...
lepidezza ha scritto:
Lepidezzum lei lo sa che se mi stuzzica rischio di andare avanti per trilioni di post, vero?
Il mio occhio laser, come saggiamente mette in evidenza , nota che il manichino femmina non è nudo, ma svestito, anzi svestitoSI, come ci fa capire l'abito raccolto attorno alle caviglie dello stesso e la sua posa.
La scena sembrerebbe svolgersi all'interno di una camera d'albergo, magari uno "squallido motel", come suggerisce l'ampia tenda alle spalle dei due, più tipica dell'arredemento di questa, in effetti, che di una Master Room ( l'ho sentito dire a cercasi casa disperatamente .... ero al telefono, non mi rendevo molto conto su dov'era sintonizzata la tv).
La relazione, dunque, tra i due personaggi allude alla clandestinità dell'incontro, oltre che ( devo dissentire ) al dominio netto del masculo, che osserva l'offerta del corpo di lei rilassatamente seduto sul trono e totalmente vestito, secondo peraltro una mise non propriamente trasgressiva, ma anzi casalinga. E' forse proprio questo l'elemento che mi incuriosisce di più, perchè dissonante.
L'uomo è abbigliato con cura, con quell'eleganza comoda tipica di un borghese dell'epoca.
E' un uomo perbene, rispettabile, nella sua giacca da camera, nelle sue pantofole di pelle.
Eppure, in questo squallido motel, s'incontra con un corpo, che non è quello certamente nè di una moglie, nè di una fidanzata. E' soltanto un corpo nudo, privo di qualunque personalizzazione.
E' dunque un uomo doppio, un "rispettabilissimo" che trasgredisce privatamente. E' il segno di una società subdola, o meglio di una etica sociale falsata, che finge modelli dai quali si segretamente si discosta. Puritani, politicamente corretti.
Lo sguardo di Don non si rivolge nè alla scena in sè, nè alla donna, come dimostra chiaramente la rappresentazione del riflesso sulla vetrina di ciò che compare alle sue spalle. Se ci pensa, Lepidezzum, quando si vuole specchiare in una vetrina, non vede solo sè stesso, ma anche il contorno, se invece rivolge la sua attenzione all'interno, riesce a "guardare attraverso" il vetro, escludendo visivamente il resto.
Don è lì per caso, magari mentre andava in agenzia, nota la vetrina passando, come dimostra la posizione di tre quarti del corpo, piuttosto che centrale rispetto alla scena.
Non sorride, si sofferma a guardare sè stesso stringendo la sua ventiquattrore, il suo sguardo è malinconico.
Alla fine cosa resta del suo lavoro, della sua esistenza, di quella società che ha la consapevolezza di gestire, manipolare, attraverso gli strumenti della sua professione?
Resta la pubblicità, l'apparenza di un uomo perbene, la vetrina dietro la quale si consuma la mercificazione delle relazioni interpersonali e più latamente la strumentalizzazione delle emozioni a scopi economici.
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
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