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Non sei immorale: sei un coglione. L'economia vista da un fisico.

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Messaggio Da AndreaX2 Mar 22 Giu 2010, 11:22

Via: http://www.stukhtra.it/?p=2450

Devi crescere. Devi aumentare il fatturato. Devi attirare più turisti. Devi vendere più prodotti. Quest’anno devi guadagnare più dell’anno scorso, e l’anno prossimo più di questo.


Per crescere esistono solo due strategie: ridurre le uscite e incrementare le entrate.

Ridurre le uscite è facile. Fra le molte voci di spesa, una la tagli subito: la manodopera. Che ci vuole? La tecnologia ti aiuta: in quel reparto ieri ci volevano dieci operai e oggi ne bastano cinque.

Purtroppo un po’ di materiale umano è sempre indispensabile. Ecco allora la prima idea: lavoratori meno esigenti. Anzitutto paghi meno quelli attuali. Come? Precarizzali, così non ti seccano con le loro pretese salariali:

“Se non ti piace, puoi accomodarti, ché tanto fuori c’è la fila per lavorare”. Contratti a termine, e via andare.

Poi, dove non arrivi con la precarizzazione, provvedi con la delocalizzazione. Filippine, Pakistan, India, Cina: la scelta non ti manca. Smantelli le fabbriche e gli uffici dove i lavoratori sono strapagati, sindacalizzati, protetti da sistemi di sicurezza e costosi paracadute sociali, e affidi la produzione di beni e servizi in outsourcing a qualche azienducola dei Paesi emergenti: gente sensibile alla protezione ambientale, sanitaria, sociale e sindacale perfino meno di te. Un bel risparmio. Così pullulano le tue fabbriche in Cina e i tuoi call center e centri di contabilità in India.

Ma non stai forse dimenticando qualcosa? Ops, è vero: i dipendenti precarizzati o disoccupati rimangono in braghe di tela. Non sarebbe un problema, se non fosse che… proprio loro sono i tuoi potenziali clienti. Chi comprerà i tuoi prodotti e i tuoi servizi? Non certo i morti di fame laggiù, pagati con un pugno di fave dai tuoi schiavisti in outsourcing. Gira e rigira, sempre quassù devi tornare a spacciare la tua mercanzia. Che fare? Purtroppo la delocalizzazione sembra ostacolare la seconda strategia per favorire la crescita, ovvero aumentare le entrate. Sembra soltanto, però, perché tu sei davvero astuto.

Le entrate aumentano se la clientela acquista beni e servizi. Ma la potenziale clientela, ora precarizzata o disoccupata, non ha soldi da spendere. Ecco allora la seconda idea: falli comprare a credito.

La pubblicità, da sempre utile, ora ti diventa indispensabile per far passare il messaggio: tutto si può prendere oggi e pagare domani. Basta un bello slogan efficace: “Ritira l’auto adesso. La prima rata è fra un anno!”. To’, guarda: la mamma dei gonzi è sempre incinta e i suoi figli abboccano a frotte. E acquistano a rate non solo l’auto, ma anche il televisore, il telefonino, le vacanze. Siccome devono comprare e consumare a oltranza (ricorda il mantra: “Crescere, crescere, crescere!”), non c’è limite alle agevolazioni al credito. Puoi finanziare le loro case al 105 per cento: “Non solo ti do tutti i soldi per comprare la villa, ma in più ci aggiungo una congrua cifra per il mobilio”. Così la gente, consumatrice sempre e comunque, ingozzata a forza come le oche in batteria per produrre il foie gras, si indebita per benino.

A questo punto, ecco il colpo di genio finale: quel debito lo impacchetti in prodotti finanziari strampalati e incomprensibili e lo rivendi agli stessi gonzi come investimento sicuro dalle rendite stratosferiche. Non pago di ciò, lo spacci anche agli istituti previdenziali, sicché sgraffigni anche i soldi di chi gonzo non è, ma è stato costretto dallo Stato a risparmiare per la vecchiaia.

Così alla fine scoppia la bolla dei subprime, dei mutui concessi a condizioni favorevoli, troppo favorevoli, a chi non poteva permetterseli. Idioti loro, è chiaro, ma… adesso è facile prendersela con quei poveri pezzenti che si sono indebitati fino alle orecchie per comprarsi la villa e poi, incapaci di pagare le rate, sono falliti in massa e hanno trascinato con sé l’economia di tutto l’impero. E’ facile, sì, però bisognerebbe prima chiedersi due cose. Sono pezzenti, ma… anzitutto chi li ha resi pezzenti? E poi… chi ha suscitato in loro la convinzione di potersi permettere, anzi di doversi permettere una villa per potersi sentire qualcuno?

Riassumo. Per risparmiare, precarizzi o licenzi e quindi impoverisci i potenziali clienti. Che però poi, per aumentare il fatturato, induci a consumare a forza di debiti. Infine quegli stessi debiti glieli rifili come investimento. Una vera alzata d’ingegno.

Potrei biasimarti per la tua insensibilità sociale, per la tua perdita del senso di solidarietà umana, per il tuo disinteresse nei riguardi delle disgrazie altrui. Ma non lo farò.

Perché tu non sei banalmente immorale: sei coglione.

La tua plutocratica sicumera si fonda su un dogma irrazionale e pericoloso: il dogma della crescita a tutti i costi, sempre e a oltranza.

Devi crescere sempre. Ma non ti basta: anche la tua crescita deve crescere. Se la crescita rallenta, sei nei guai: “Ragazzi, l’anno scorso siamo cresciuti del 3 per cento e quest’anno solo del 2! E’ una tragedia!”. Insomma, non solo dev’essere positiva la derivata prima, ma anche la derivata seconda. Ma a spese di chi? O di che cosa? E fino a che punto?

Io sono un fisico, e la fisica mi insegna che una crescita infinita non è un problema se il sistema è aperto. In poche parole, se ti circonda un ambiente dal quale puoi pescare a piacimento risorse e materie prime e nel quale puoi scaraventare a volontà rifiuti e porcherie, allora puoi crescere senza limiti. Purtroppo, però, la Terra è un sistema chiuso. Più di tanto non la puoi spremere. E non può contenere scarti, scorie, schifezze ad libitum. Ergo, oltre un certo limite non puoi andare.

Un esempio a caso? I turisti. Lo so bene: tu godi come un mandrillo in calore quando arrivano in massa nel tuo albergo o nel tuo ristorante. Meglio ancora se sono più dell’anno scorso. E poi ancora di più. “Ragazzi, abbiamo il 3 per cento in più di pernottamenti!”. D’accordo… e poi? Quanti turisti vuoi arrivare ad avere, a forza di più 2 e più 3 e poi più 4 per cento? Centinaia di migliaia? Milioni? Quanti ristoranti e quanti alberghi e quante case di vacanza vuoi costruire per rifocillare e ospitare questa mandria? Dove li metterai? Il territorio è una risorsa finita. Alla fine, per accogliere i turisti, sarai costretto a cementificare tutto. Ridurrai il panorama uno schifo e alla fine nessuno verrà più. Sei felice?

Come dici? “Da sempre le cose stanno così”. Hai ragione: da sempre sussiste il dogma della crescita. Perché non è mai andato tutto a catafascio ben prima di adesso? Spiegone in tre punti.

Anzitutto prima, per molto tempo, il sistema poteva essere considerato, a tutti gli effetti pratici, aperto. Il vasto mondo era in gran parte inesplorato. Dunque per allargarti ti bastava attraversare l’Atlantico, scannare un po’ di amerindi e fregar loro le risorse naturali. Ti serviva forza lavoro? To’, guarda: c’era lì l’Africa, piena di manodopera schiavizzabile, quindi a costo zero. Oggi il giochetto non funziona più, perché non c’è più un francobollo di terra che non sia stato sfruttato e/o inquinato. Dove scappi, allora? Quali nuovi mercati colonizzi? In quale buco remoto vai a scaraventare le tue scorie?

Inoltre non è vero che prima non è mai andato tutto a catafascio. Come la mettiamo con le crisi cicliche, così inevitabili da essere ormai considerate connaturate al capitalismo? E su… e giù… e su… e giù… e su… e ogni volta che vai giù lasci sul terreno milioni di posti di lavoro e capitali immensi. Dopodiché ricominci a crescere. Eh, tu sì che sei scaltro.

Così scaltro che hai perfino escogitato una soluzione al problema della crescita infinita. E’ la madre di tutti i catafasci possibili e immaginabili: una bella guerra purificatrice. Non ci vuole molto: quattro, cinque, al massimo sei anni di macelleria su vasta scala. Crollo totale di ogni produzione, dall’agricoltura ai servizi passando per l’industria (salvo quella militare, eh!). Milioni di morti, nel XX secolo addirittura decine di milioni. Alla fine, quando hai spianato per bene la qualità della vita delle masse rincitrullite con l’ideale di Patria, quando hai fatto un po’ di spazio per un nuovo aumento demografico e per un nuovo boom economico, puoi riprendere a crescere. Più pimpante di prima. Purtroppo ora anche questo trucco te lo puoi scordare. Nell’ultimo mezzo secolo hai continuato a gestire le tue guerricciole per interposta persona fra i morti di fame del Terzo Mondo. Ma quella sana catarsi oggi… nell’Occidente evoluto? Inconcepibile, lo sai bene.

In conclusione, in questo pianeta ormai globalizzato non ti puoi allargare e non puoi resettare il sistema con un’altra guerra mondiale. Eppure vuoi continuare a crescere.

Ma già sento il rimprovero: “Bella forza! E’ facile dire così. Forse non vorresti anche tu guadagnare sempre di più?”.

Chi, io? Io no. Non per forza, almeno. Certo, se qualcuno mi regala 3.000 euro al mese così, senza far niente, mica ci sputo sopra. Ma se per quei 3.000 euro io devo sacrificare gli ultimi scampoli di vita familiare, di lettura, di passeggiate, di riposo… beh, grazie, allora ne faccio volentieri a meno. Tieniti pure i tuoi soldi. E poi per farci che cosa? Per comprare un’ingombrante fuoriserie di lusso che beve come un etilista? Oppure una villa di 30 stanze, così grande che non riuscirei a incrociare mia moglie neppure per caso? O magari altri 10 mila libri che non avrei mai il tempo per leggere, neppure se non facessi altro dalla mattina alla sera?

Ecco, è questo il nocciolo della questione. Io prima ho deciso che cosa voglio. Prima, capisci? Ho stabilito a priori quale benessere desidero. Benessere materiale ma anche spirituale, emotivo, affettivo, culturale. Dopo, solo dopo, ho calcolato quanto devo lavorare e quanto devo guadagnare per arrivare fin lì. Ci sono arrivato e poi mi sono fermato. Punto. Non voglio crescere oltre. Sto bene come sto.

Come dici? Tu no? Ecco perché sei coglione.
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Messaggio Da bellaprincipessa Mar 22 Giu 2010, 11:35

condivido appieno.
condivido da quando lessi "I limiti dello sviluppo" e poi "i nuovi limiti dello sviluppo"...
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Messaggio Da rossadavino Mar 22 Giu 2010, 12:15

Come non quotare Non sei immorale: sei un coglione. L'economia vista da un fisico. 187966

Adesso danno i finanziamenti anche ai solo pensionati, come cazzo faranno a rimborsare le quote, a già
l'inps se lo trattiene a monte Non sei immorale: sei un coglione. L'economia vista da un fisico. 817951
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Messaggio Da LucyGordon Mar 22 Giu 2010, 12:22

Qualcuno lo diceva dal 91............


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Messaggio Da miniatina Mar 22 Giu 2010, 13:27

OCCHEI! archiviato e lo stamperò per farlo leggere a chi so io
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Messaggio Da Gaufre Mar 22 Giu 2010, 13:31

Il discorso non è solo economico...vallo a spiegare a quelli di CL, che le risorse si stanno esaurendo... loro considerano la crescita (umana) del tutto sostenibile...
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Messaggio Da sophia Mar 22 Giu 2010, 13:35

quoto completamente e consiglio la lettura del premio nobel Muhammad Yunus, economista, professore e banchiere in Bangladesh
I libri sono questi:
Il banchiere dei poveri
Un mondo senza povertà
Il tema é il business sociale: una nuova concezione di impresa ben diversa da quella che hanno in mente i acpitalisti occidentali che però esclude l'assoluta inutilità degli enti benefici findatio sul sitema antieconomico delle donazioni., il microcredito. Il nostroa rt. 41 della costituzione se qaulche stronzo non lo toccasse avrebbe una grande potenzialità el banche dovrebbero tornare a fare le banche.
Non lasceteveli sfuggire questo é uno che ha fatto fiorire i deserti.
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Messaggio Da bellaprincipessa Mar 22 Giu 2010, 14:37

grazie sophi, preso nota!
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Messaggio Da fear-of-the-dark Mar 22 Giu 2010, 14:39

Fino quando ci sarà convenienza a delocalizzare le imprese lo faranno e fino a quando potranno ovviare alla carenza di liquidità con i più svariati strumenti finanziari non cambierà niente.
Il problema è che alla crescita economica dell'euro non si è accompagnata una politica sociale comune.
Non possiamo inculcare la moralità laddove non c'è e non possiamo andare ad esportare il nostro modello sociale dove non c'è una struttura pronta ad accoglierlo.
Quindi...Amen!
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Messaggio Da lepidezza Mar 22 Giu 2010, 14:45

beh l'idea di marchionne checchè ne dica Bersani crea un precedente e da il via alla legittimazione del sistema.
si ritorna allo stato liberale DOC decide il mercato e gli operai dovranno riorganizzarsi ..se aspettano angeletti e bonanni...
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Messaggio Da Karenina Mar 22 Giu 2010, 14:47

come dire: dal PIL al FIL
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Messaggio Da lepidezza Mar 22 Giu 2010, 15:14

La dispersione di petrolio della BP è parte dello stesso problema della
crisi finanziaria: sono due esempi dell’era nella quale viviamo, l’era
dell’anarchia aziendale.

In poche parole, in questa era di
anarchia aziendale, le società non devono osservare alcuna regola –
nenche una. Legali, morali, etiche, persino quelle finanziarie sono
irrilevanti. Sono state tutte annullate in nome della ricerca di
profitti – letteralmente non conta nient’altro.


Di conseguenza, al momento le aziende vivono in uno stato di quasi mera
anarchia – ma un’anarchia direttamente proporzionale alla loro
grandezza: più la società è grande, più è grande la sua assoluta libertà
di fare ed agire come vuole. Ecco perchè così tante medie imprese sono
tanto determinate nella crescita dei profitti: le più grandi, come la BP
o la Goldman Sachs, vivono in un positivista hobbesiano Stato di
Natura, libere di fare ciò che vogliono, senza conseguenze.


Il valore aggiunto di tutto ciò, tuttavia, è che le aziende maggiori
hanno convinto i governi e le persone del credo del “Troppo Grande Per
Fallire” – hanno convinto il mondo che se esse smettono di esistere, il
cielo ci cadrà in testa. Quindi se falliscono, devono essere salvate –
senza discussioni, senza penalità e senza riforma.
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Messaggio Da lepidezza Mar 22 Giu 2010, 15:14

....Il valore aggiunto di tutto ciò, tuttavia, è che le aziende maggiori
hanno convinto i governi e le persone del credo del “Troppo Grande Per
Fallire” – hanno convinto il mondo che se esse smettono di esistere, il
cielo ci cadrà in testa. Quindi se falliscono, devono essere salvate –
senza discussioni, senza penalità e senza riforma.


Prendiamo la BP: la British Petroleum ha causato la marea nera della
Deepwater Horizon nel Golfo del Messico. Varie agenzie del Governo
Federale erano state incaricate della supervisione delle loro operazioni
– ma tutte quelle agenzie sono state rinviate alla BP, prima
dell’incidente. Essendo una grande società – una delle maggiori
compagnie petrolifere nel mondo – la BP operava praticamente senza
alcuna vera supervisione del governo. Di fatto sta emergendo, a causa di
questa supervisione negligente e subdola, che le regole e le procedure
di sicurezza sono state ignorate. Si sono corsi rischi folli. Non sono
stati tracciati piani di sicurezza alternativi.

Non sei immorale: sei un coglione. L'economia vista da un fisico. Gulf-oil-spills

Da come stanno dichiarando alcuni promemoria, il disastro era
inevitabile.


Una volta accaduto l’incidente, la BP ha controllato le informazioni
rilasciate riguardo il disastro. La BP ha deciso in maniera unilaterale
di non procedere immediatamente con il sigillo del pozzo – anzi, ha
rischiato un disastro maggiore per poter salvare il giacimento di
petrolio, scavando un “pozzo supplementare”. Le sue ragioni erano
semplici: realizzando immediatamente il sigillo, la BP avrebbe
sacrificato il giacimento (e perso il suo impiego) allo scopo di salvare
l’ambiente. Non lo ha fatto. Al contrario, ha cercato di allungare il
processo, in modo da salvare il giacimento (ed i profitti) con il “pozzo
supplementare”. Ma quando nascondere l’entità del danno è diventato
impossibile – quando l’odore di petrolio si era diffuso nei cieli chiari
della Louisiana a mille miglia dal luogo del disastro – la BP ha
provato a realizzare il sigillo. Sappiamo tutti com’è andata a finire.


Dove erano le autorità? Dov’era qualcuno in carica? Il fatto è che non
c’era nessuno in carica. Non c’era nessuno che controllasse – o ad ogni
modo, a quelli che dovevano farlo sono stati strappati i denti. E la BP
lo sapeva – quindi hanno fatto come volevano, senza badare ai rischi o
ai costi.


La cosa peggiore, e la BP se ne rende conto, è che se alla fine non
riescono a trovare un modo per gestire il disastro della marea nera,
possono semplicemente mentire agli Stati Uniti. Il governo – in altre
parole, la popolazione americana, liquiderà la faccenda ripulendo il
casino della BP. La BP sa che nessuno la riterrà responsabile – sa che
la farà franca.


E neanche le banche verranno ritenute responsabili. Non è un caso che le
banche europee ed americane sono quasi crollate, ma le banche qui in
Cile hanno filato dritto: questo perchè qui le banche sono regolate
all’estremo. Non possono letteralmente scureggiare senza che un
ispettore bancario indipendente le controlli, e senza che dopo ottengano
un bollo in triplice copia. Quando le banche cilene crollarono nel
1980, fu messa fine all’illusione che le banche sapessero quello che
stavano facendo – il governo ha poi garantito per loro, ma da quel
momento in poi le ha tenute sotto vetro.


Ma in Europa ed in America, la storia era la Greenspan Put [politica
monetaria ideata da Alan Greenspan, ndt]. Disinvolto, Al era così
convinto che le banche si sarebbero “auto-regolate” che ha strappato i
denti alla Fed, l’agenzia di regolamentazione delle banche, ed ha
lasciato che il “libero mercato” facesse il suo corso.


Con un tale via libera, cosa pensate abbiano fatto le banche? Erano
anarchiche – hanno inventato tutti i tipi di abili “prodotti finanziari”
che hanno aumentato il rischio in maniera esponenziale, piuttosto che
mitigarlo. Abbiamo visto tutti la fine di quel film. Quando Lehman è
andato in rovina ed il mercato del credito si è congelato, è stato
tracciato un improvvisato “pachetto di emergenza”, poi i 700 miliardi di
dollari di TARP [Trouble Asset Relief Program, Programma di Recupero
delle Attività in Difficoltà, ndt], poi l’Allegerimento Quantitativo,
tutti questi sforzi lubrificati con un sacco di chiacchiere circa
“rinforzare l’ambiente delle regolamentazioni” e “proteggere i mercati
finanziari”.


Il risultato? Le banche hanno fatto quello che volevano – senza
supervisione. E quando la loro incoscienza ha inevitabilmente portato
alla catastrofe dell’autunno 2008, le banche sono state salvate – senza
ripercussioni. Le maggiori sono addirittura riuscite a fare dei profitti
con i bail-out finanziati dai contribuenti!


Anche dopo il peggio della crisi – quando gli effetti dell’assenza di
regolazione e di supervisione erano state chiaramente capite – non è
successo niente. Il regime della regolazione-zero, supervisione-zero è
continuato.


Questo non è il caso delle persone, degli individui: la gente viene
regolata, la gente viene controllata. Gli individui vengono monitorati e
limitati in ciò che possono dire o fare – e nessuno si lamenta. Al
contrario – ci sentiamo tutti sollevati, perchè ci sentiamo protetti dal
comportamento irrazionale dell’individuo.


Come individuo, vengo limitato in innumerevoli modi, dal più banale,
come andare in giro, al più grave, come l’omicidio. Non posso neanche
alzarmi e gridare “A fuoco!” in un teatro affollato – verrei arresato
per incitazione del panico, l’interesse generale di evitare una
potenziale fuga letale che calpesta il mio bisogno di esprimermi
gridando “A fuoco!” quando non ci sono incendi.


Curiosamente, gli individui – la gente normale – vengono controllati e
regolati sempre più rigorosamente. Tuttavia allo stesso tempo, le
aziende diventano sempre più libere di fare come vogliono. Nessuno nota
quanto sia strano tutto questo – abbiamo persino perso il contesto per
anche solo parlare di regolamentare e controllare le aziende, perchè
troppi sciocchi sapientoni mettono la regolamentazione ed il controllo
sullo stesso piano del socialismo.


Intanto, le banche gestiscono in modo folle.


Intanto, la BP gestisce in modo folle.


Possiamo guardare ad altre industrie – la Big Pharma, per dirne una – ma
non ce n’è veramente bisogno: la Big Pharma si adatta allo stesso
modello della BP e delle banche. Espanditi al punto da poter fare ciò
che vuoi e nessuno ti sfiderà, neanche il governo. Realizza pratiche che
creeranno inevitabilmente una crisi – come la trivellazione a rischio,
come i titoli tossici – e sta sicuro che verrai salvato.


Salvato, e con il permesso di andare avanti, libero. Con il “permesso”
di continuare, libero? Scusate, ho sbagliato: incoraggiato a continuare,
libero.


Questa era di anarchia aziendale sta raggiungendo un punto critico – lo
possiamo tutti percepire. Tuttavia i governi negli Stati Uniti ed in
Europa non fanno nessuno sforzo per risolvere il problema di fondo.
Forse non vedono il problema. Forse sono grati ai padroni aziendali. In
ogni caso, nel suo discorso, il presidente Obama ha fatto dei
riferimenti ridicoli all’”energia pulita” mentre ignorava la causa della
marea nera della BP, la causa della crisi finanziaria, la causa del
vortice dei costi della sanità – l’anarchia aziendale che le sottende
tutte.


Quest’era di anrachia aziendale sta distruggendo il mondo –
letteralmente, se vi è capitato di vedere le immagini del petrolio
fluttuare per un miglio nel golfo del Messico.


Penso che siamo ad un bivio: un sentiero conduce ad un cambiamento
rivoluzionario, se non ad un’immediata rivoluzione. L’altro, appagamento
e stasi, mentre le aziende frantumano il paese.


Quello che intendo è che non ci sarà nessun cambiamento rivoluazionario.
Le aziende hanno vinto. Hanno vinto quando hanno convinto i milgiori ed
i più svegli – che io solevo essere – che l’unico sentiero verso il
successo era quello della carriera aziendale. Non necessariamente
tramite aziende a scopo di lucro – sembra che i liberalisti non
capiscano mai abbastanza quanto perniciose e corporativiste siano
davvero le organizzazioni no-profit; o forse lo sanno, ma sono
abbastanza intelligenti da non criticarle, dato che quelle no-profit e
ONG gli pagano i pasti.


Obama è un aziendalista – è uno di loro. Perciò verrano dette altre
stronzate riguardo “energia pura” e “indipendenza energetica”, mentre la
causa di fondo – l’anarchia aziendale – viene lasciata indisturbata.


Ancora una volta: grazie a Dio non vivo più in America. È troppo triste
restare a guardare mentre una grande nazione se ne va giù per lo
sciacquone.


Gonzalo Lira, scrittore di romanzi e regista (ed economista)
al momento vive in Cile e scrive su gonzalolira.blogspot.com



Titolo originale: "What do BP and the Banks Have In Common? The Era
of Corporate Anarchy"


Fonte: http://gonzalolira.blogspot.com/
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Messaggio Da LucyGordon Mar 22 Giu 2010, 15:36

Signore e signore era Dezza Lepi.........rapido e conciso........
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Non sei immorale: sei un coglione. L'economia vista da un fisico. Empty Re: Non sei immorale: sei un coglione. L'economia vista da un fisico.

Messaggio Da lepidezza Mar 22 Giu 2010, 16:33

signore e signori:
Gonzalo Lira
, scrittore di romanzi e regista (ed
economista)
l'argomento è stato sviscerato anche nel topo sulla crisi economica in grecia..
Le analisi non sono semplici ma meno complicate e incomprensibili di quelle che ci vogliono far credere.
ragionare di profitti per marcegaglia e BP o
di dati di vendita in musica e editoria è lo stesso metro che prescinde dalle regole e dalla bontà del sistema di valutazione.

se si continua a ragionare di cassa.. e di numeri il risultato è questo.
Più sono grossi più fanno quello che vogliono in ragione dei numeri. e nessuno li delegittima..
ma solo per i milioni che valgono..
non per COME li fanno..
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Messaggio Da Ghinda Mar 22 Giu 2010, 16:39

"Tuttavia i governi negli Stati Uniti ed in
Europa non fanno nessuno sforzo per risolvere il problema di fondo.
Forse non vedono il problema. Forse sono grati ai padroni aziendali."

Forse non hanno alcun potere. Perché questa è la realtà: il potere politico, quello che tanto ci fa incaxxare e dibattere anche qui dentro, ormai vale come il due di briscola. Una combriccola di traditori delle proprie comunità che ormai lotta solo per mantenere la propria fetta di privilegio, nessuno - e sottolineo nessuno - escluso. Ballerini dementi sul ponte del Titanic, convinti di esser dei gran fighi perché cascheranno nell'acqua dell'Artico un minuto dopo la povera gente...
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Messaggio Da lepidezza Mar 22 Giu 2010, 16:55

vero ghinda più ci si addentra e più si comprende che sono le grandi società a manovrare la politica.. dai petrolieri in giù..
fai politica se sei ricattabile.
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Messaggio Da Ghinda Mar 22 Giu 2010, 17:08



Così, se vi avanzano un paio d'orette...
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Messaggio Da alux Mer 23 Giu 2010, 00:02

miniatina ha scritto:OCCHEI! archiviato e lo stamperò per farlo leggere a chi so io
ti copio, è scritto in modo molto chiaro, utile per far capire il concetto a tutti Non sei immorale: sei un coglione. L'economia vista da un fisico. 670314 anzi, ora lo condivido pure sulla mia pagina Facebook Non sei immorale: sei un coglione. L'economia vista da un fisico. 670314
e quando ho un po' di tempo guardo i video consigliati da Ghinda.
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