GoodNews
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Re: GoodNews
Notiziuola da poco........
............ma non sono sicura che sia buona
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_novembre_17/cern-antimateria_c7fef352-f274-11df-a59d-00144f02aabc.shtml
............ma non sono sicura che sia buona
Cern: creata e imprigionata l'antimateria
Prodotti per la prima volta in modo controllato 38 atomi di anti-idrogeno
Prodotti per la prima volta in modo controllato 38 atomi di anti-idrogeno
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_novembre_17/cern-antimateria_c7fef352-f274-11df-a59d-00144f02aabc.shtml
LucyGordon- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: GoodNews
La posto qui perché mi è piaciuta molto. Da tutto il bailamme è venuta fuori un'iniziativa lodevole
Il ratto del buffet
Blitz degli studenti al party di Profumo: «sequestrate» le cibarie per portarle al Cottolengo
Torino
Guai a chi tocca le tartine». L’urlo rimbomba all’una nei corridoi del Politecnico. Dentro una saletta un centinaio di dipendenti è pronto a fiondarsi sul buffet, ha già il bicchiere in mano per il brindisi. Dal cortile irrompono gli studenti. Blitz annunciato: giovani, ricercatori e anche qualche dipendente da giorni se la prendono con il tradizionale brindisi di fine anno: «Non c’è niente da festeggiare. Ci stanno smontando l’università pezzo per pezzo e noi brindiamo?».
Certo che no, infatti il boicottaggio scatta puntuale. Un po’ brutale ma efficace: «La crisi ha colpito duro, che senso ha banchettare? Diamo tutto a chi non ha niente». I presenti abbozzano. Il rettore Francesco Profumo raccoglie l’assist. Tartine, panini, salatini, torte in un amen finiscono nelle loro confezioni. Cinque minuti dopo sono nel bagagliaio dell’auto di uno studente. Alle quattro del pomeriggio è tutto stipato nel frigo della mensa del Cottolengo, per la gioia di fratel Stefano: «Qui c’è da mangiare per 60 persone. E poi dicono che i giovani d’oggi sono senza valori».
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/381162/
Il ratto del buffet
Blitz degli studenti al party di Profumo: «sequestrate» le cibarie per portarle al Cottolengo
Torino
Guai a chi tocca le tartine». L’urlo rimbomba all’una nei corridoi del Politecnico. Dentro una saletta un centinaio di dipendenti è pronto a fiondarsi sul buffet, ha già il bicchiere in mano per il brindisi. Dal cortile irrompono gli studenti. Blitz annunciato: giovani, ricercatori e anche qualche dipendente da giorni se la prendono con il tradizionale brindisi di fine anno: «Non c’è niente da festeggiare. Ci stanno smontando l’università pezzo per pezzo e noi brindiamo?».
Certo che no, infatti il boicottaggio scatta puntuale. Un po’ brutale ma efficace: «La crisi ha colpito duro, che senso ha banchettare? Diamo tutto a chi non ha niente». I presenti abbozzano. Il rettore Francesco Profumo raccoglie l’assist. Tartine, panini, salatini, torte in un amen finiscono nelle loro confezioni. Cinque minuti dopo sono nel bagagliaio dell’auto di uno studente. Alle quattro del pomeriggio è tutto stipato nel frigo della mensa del Cottolengo, per la gioia di fratel Stefano: «Qui c’è da mangiare per 60 persone. E poi dicono che i giovani d’oggi sono senza valori».
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/381162/
rapa nui- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: GoodNews
sarà che in questo periodo ci si accontenta di poco, ma è bello leggere sul Sydney Morning Herald online di oggi, in world breaking news, che per una volta la parola italiani non è associata alle solite notizie
Si rifanno a uno studio scientifico pubblicato dal britannico The Lancet per dire che le donne italiane sono le uniche che negli ultimi decenni si sono assottigliate, a fronte dell'epidemia di obesità che ha colpito il mondo occidentale!
Non solo, le donne italiane sarebbero anche tra le più eleganti, quelle che più si prendono cura del proprio aspetto anche da mature e anche quando sono sovrappeso o obese. Contente?
http://news.smh.com.au/breaking-news-world/cultural-shift-behind-italian-womens-thinning-20110204-1agln.html
Si rifanno a uno studio scientifico pubblicato dal britannico The Lancet per dire che le donne italiane sono le uniche che negli ultimi decenni si sono assottigliate, a fronte dell'epidemia di obesità che ha colpito il mondo occidentale!
Non solo, le donne italiane sarebbero anche tra le più eleganti, quelle che più si prendono cura del proprio aspetto anche da mature e anche quando sono sovrappeso o obese. Contente?
http://news.smh.com.au/breaking-news-world/cultural-shift-behind-italian-womens-thinning-20110204-1agln.html
Waltzing Matilda- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: GoodNews
Waltzing Matilda ha scritto:sarà che in questo periodo ci si accontenta di poco, ma è bello leggere sul Sydney Morning Herald online di oggi, in world breaking news, che per una volta la parola italiani non è associata alle solite notizie
Si rifanno a uno studio scientifico pubblicato dal britannico The Lancet per dire che le donne italiane sono le uniche che negli ultimi decenni si sono assottigliate, a fronte dell'epidemia di obesità che ha colpito il mondo occidentale!
Non solo, le donne italiane sarebbero anche tra le più eleganti, quelle che più si prendono cura del proprio aspetto anche da mature e anche quando sono sovrappeso o obese. Contente?
http://news.smh.com.au/breaking-news-world/cultural-shift-behind-italian-womens-thinning-20110204-1agln.html
non vi montate la testa parlavano di me
LucyGordon- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: GoodNews
e certo che ci tengono alla linea e alla cura di sè, altrimenti come vanno ad arcore a fare bunga-bunga???Waltzing Matilda ha scritto:sarà che in questo periodo ci si accontenta di poco, ma è bello leggere sul Sydney Morning Herald online di oggi, in world breaking news, che per una volta la parola italiani non è associata alle solite notizie
Si rifanno a uno studio scientifico pubblicato dal britannico The Lancet per dire che le donne italiane sono le uniche che negli ultimi decenni si sono assottigliate, a fronte dell'epidemia di obesità che ha colpito il mondo occidentale!
Non solo, le donne italiane sarebbero anche tra le più eleganti, quelle che più si prendono cura del proprio aspetto anche da mature e anche quando sono sovrappeso o obese. Contente?
http://news.smh.com.au/breaking-news-world/cultural-shift-behind-italian-womens-thinning-20110204-1agln.html
sickGirl- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: GoodNews
L'anti-stress che fa ricrescere i capelli
rimedio anticalvizie scoperto per caso
Su Plos One i risultati dello studio di un team dell'Ucla su una molecola che doveva inibire gli effetti della tensione sull'apparato gastrointestinale. Dopo tre mesi di somministrazione alle cavie "calve" era completamente ricresciuta la peluria sul dorso
di ADELE SARNO
L'anti-stress che fa ricrescere i capelli rimedio anticalvizie scoperto per caso I tre stadi della ricrescita della peluria sulle cavie utilizzate per il tes dell'astressina-b
ROMA - Dalla cura dello stress potrebbe dipendere anche quella della calvizie. La scoperta è avvenuta per caso. Un gruppo di ricercatori tentava di 'spegnere' l'ormone dello stress e ha trovato l'interruttore per 'accendere' la ricrescita dei capelli nei topi calvi. Secondo lo studio pubblicato dalla rivista Plos One 1, il team di Million Mulugeta, dell'università della California a Los Angeles (Ucla), stava testando su delle cavie gli effetti di una molecola chiamata astressina-B, studiata per limitare gli effetti dello stress sull'apparato gastrointestinale. Mentre il gruppo di ricerca attendeva i risultati dell'esperimento, si è trovato davanti a un fenomeno del tutto inaspettato: la sostanza si è dimostrata miracolosa nel favorire la ricrescita della peluria nei topi.
"I nostri risultati - dice Million Mulugeta, coordinatore dello studio - dimostrano che un trattamento di breve durata con questo composto causa, nel lungo termine, un'incredibile ricrescita dei peli in topi mutanti, cronicamente stressati". Questo, spiega lo studioso, potrebbe aprire la strada a nuovi rimedi contro la caduta dei capelli nell'uomo: modulando i recettori degli ormoni dello stress si potrà contrastare la calvizie legata all'invecchiamento.
La ricerca californiana inizialmente aveva l'obiettivo di trovare una sostanza che limitasse gli effetti dello stress sull'apparato gastrointestinale. Per l'esperimento
gli studiosi avevano 'arruolato' un gruppo di cavie geneticamente modificate per produrre grandi quantità dell'ormone di liberazione della corticotropina (CRF - ovvero corticotropin-releasing factor). Questa sostanza, anche chiamata corticoliberina, è coinvolta nella risposta agli stress. L'antagonista era l'astressina-B, un pepetide di piccole dimensioni che blocca i recettori di questo ormone. In altre parole l'astressina-B doveva impedire al corpo di produrre proprio l'ormone dello stress.
I ricercatori hanno iniettato per cinque giorni l'astressina-B nei topi. Le cavie poi sono state messe in una gabbia con un gruppo di controllo. Dopo tre mesi, però, i ricercatori non sono stati in grado di distinguere quelle usate nell'esperimento da quelle non modificate geneticamente perché al gruppo che era stato 'curato' con l'astressina-B era ricresciuto il pelo. Million Mulugeta, coordinatore della ricerca, racconta: "Abbiamo guardato dentro la gabbia e in un primo momento ci siamo chiesti perché i topi calvi non c'erano. Poi li abbiamo contati, e ci siamo resi conto che a tutte le cavie era cresciuto il pelo. È stata una scoperta del tutto inaspettata".
Che lo stress c'entri nella perdita dei capelli non è un mistero. Bisognerà capire però quali siano i meccanismi esatti che generano questo tipo di risposta. "Sappiamo che il pelo ricresce - dice Mulugeta - ma non sappiamo perché. Il follicolo pilifero in questi topi è inattivo. Qualcosa gli ha ridato vita, favorendo così la crescita dei capelli". Inoltre, i ricercatori hanno osservato che l'astressina-B ridava anche colore al pelo dei topi.
Il team quindi ha deciso di ripetere l'esperimento più volte. I topi calvi, trattati con piccole dosi del composto per cinque giorni, in poche settimane avevano di nuovo un manto folto. I ricercatori hanno testato l'astressina-B anche in cavie giovani e l'alopecia non è mai arrivata. Va detto però che i cicli di crescita dei capelli sono molto diversi nei topi e nell'uomo. "Gli effetti sull'uomo devono essere verificati - dice Million Mulugeta, che nel frattempo ha brevettato l'antistressina contro la calvizie - ma abbiamo visto che gli stessi topi trattati con un farmaco usato nell'uomo per la perdita di capelli hanno avuto una ricrescita molto inferiore, il che ci fa ben sperare per le applicazioni future".
http://www.repubblica.it/salute/forma-e-bellezza/2011/02/17/news/cura_anti-stress_fa_ricrescere_i_capelli-12575001/?ref=HRLV-1
rimedio anticalvizie scoperto per caso
Su Plos One i risultati dello studio di un team dell'Ucla su una molecola che doveva inibire gli effetti della tensione sull'apparato gastrointestinale. Dopo tre mesi di somministrazione alle cavie "calve" era completamente ricresciuta la peluria sul dorso
di ADELE SARNO
L'anti-stress che fa ricrescere i capelli rimedio anticalvizie scoperto per caso I tre stadi della ricrescita della peluria sulle cavie utilizzate per il tes dell'astressina-b
ROMA - Dalla cura dello stress potrebbe dipendere anche quella della calvizie. La scoperta è avvenuta per caso. Un gruppo di ricercatori tentava di 'spegnere' l'ormone dello stress e ha trovato l'interruttore per 'accendere' la ricrescita dei capelli nei topi calvi. Secondo lo studio pubblicato dalla rivista Plos One 1, il team di Million Mulugeta, dell'università della California a Los Angeles (Ucla), stava testando su delle cavie gli effetti di una molecola chiamata astressina-B, studiata per limitare gli effetti dello stress sull'apparato gastrointestinale. Mentre il gruppo di ricerca attendeva i risultati dell'esperimento, si è trovato davanti a un fenomeno del tutto inaspettato: la sostanza si è dimostrata miracolosa nel favorire la ricrescita della peluria nei topi.
"I nostri risultati - dice Million Mulugeta, coordinatore dello studio - dimostrano che un trattamento di breve durata con questo composto causa, nel lungo termine, un'incredibile ricrescita dei peli in topi mutanti, cronicamente stressati". Questo, spiega lo studioso, potrebbe aprire la strada a nuovi rimedi contro la caduta dei capelli nell'uomo: modulando i recettori degli ormoni dello stress si potrà contrastare la calvizie legata all'invecchiamento.
La ricerca californiana inizialmente aveva l'obiettivo di trovare una sostanza che limitasse gli effetti dello stress sull'apparato gastrointestinale. Per l'esperimento
gli studiosi avevano 'arruolato' un gruppo di cavie geneticamente modificate per produrre grandi quantità dell'ormone di liberazione della corticotropina (CRF - ovvero corticotropin-releasing factor). Questa sostanza, anche chiamata corticoliberina, è coinvolta nella risposta agli stress. L'antagonista era l'astressina-B, un pepetide di piccole dimensioni che blocca i recettori di questo ormone. In altre parole l'astressina-B doveva impedire al corpo di produrre proprio l'ormone dello stress.
I ricercatori hanno iniettato per cinque giorni l'astressina-B nei topi. Le cavie poi sono state messe in una gabbia con un gruppo di controllo. Dopo tre mesi, però, i ricercatori non sono stati in grado di distinguere quelle usate nell'esperimento da quelle non modificate geneticamente perché al gruppo che era stato 'curato' con l'astressina-B era ricresciuto il pelo. Million Mulugeta, coordinatore della ricerca, racconta: "Abbiamo guardato dentro la gabbia e in un primo momento ci siamo chiesti perché i topi calvi non c'erano. Poi li abbiamo contati, e ci siamo resi conto che a tutte le cavie era cresciuto il pelo. È stata una scoperta del tutto inaspettata".
Che lo stress c'entri nella perdita dei capelli non è un mistero. Bisognerà capire però quali siano i meccanismi esatti che generano questo tipo di risposta. "Sappiamo che il pelo ricresce - dice Mulugeta - ma non sappiamo perché. Il follicolo pilifero in questi topi è inattivo. Qualcosa gli ha ridato vita, favorendo così la crescita dei capelli". Inoltre, i ricercatori hanno osservato che l'astressina-B ridava anche colore al pelo dei topi.
Il team quindi ha deciso di ripetere l'esperimento più volte. I topi calvi, trattati con piccole dosi del composto per cinque giorni, in poche settimane avevano di nuovo un manto folto. I ricercatori hanno testato l'astressina-B anche in cavie giovani e l'alopecia non è mai arrivata. Va detto però che i cicli di crescita dei capelli sono molto diversi nei topi e nell'uomo. "Gli effetti sull'uomo devono essere verificati - dice Million Mulugeta, che nel frattempo ha brevettato l'antistressina contro la calvizie - ma abbiamo visto che gli stessi topi trattati con un farmaco usato nell'uomo per la perdita di capelli hanno avuto una ricrescita molto inferiore, il che ci fa ben sperare per le applicazioni future".
http://www.repubblica.it/salute/forma-e-bellezza/2011/02/17/news/cura_anti-stress_fa_ricrescere_i_capelli-12575001/?ref=HRLV-1
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Re: GoodNews
quand'è che trovano qualcosa per far ricrescere i neuroni?
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: GoodNews
Il beagle che restò accanto al segugio in trappola
Video commovente: il cane salva l'amica e ci insegna che cos'è l'altruismo
http://video.corriere.it/quando-cani-insegnano-amicizia/0c4c06f4-3b6c-11e0-ad4e-5442110d8882
Questa è la storia di un'amicizia. Lei è un bel segugio di poco più d'un anno d'età, si chiama Stella e stava per morire tra sofferenze atroci. Carrettoni però, un beagle maschio a cui, chissà perché, è stato appioppato questo strano nome, ce l'ha fatta a salvarla. Non è stato facile però. E se leggendo questa storia vi commoverete non abbiate vergogna, perché è davvero una storia commovente.
Siamo nei boschi del Cagliaritano, Sardegna meridionale, e alcuni volontari della Lipu stanno battendo un'ampia zona, selvaggia e impervia, alla ricerca delle tante trappole con cui i bracconieri illegalmente catturano una quantità di uccelli e di altri animali, come gatti selvatici, martore e volpi. Per farsi un'idea del danno provocato e delle sofferenze connesse, si pensi che solo in quella battuta la Lipu ha scoperto oltre 2.500 lacci in crine o nylon.
Amici senza se e senza ma, a un certo punto due volontari, Giovanni Malara e Angelo Scuderi, vengono attratti - erano in località S'Arcu su Schisorgiu di Assemini - dal lamento ripetuto di un cane che ulula e guaisce disperatamente. Erano due giorni, seppero poi, che si udivano quei richiami agghiaccianti. Scoprirono così la povera Stella, già piuttosto in cattive condizioni, che era casualmente rimasta intrappolata da un laccio d'acciaio a nodo scorsoio concepito dai bracconieri per catturare cinghiali. Tanto più la povera bestia si divincolava e tanto più veniva straziata da quello strumento.
Sarebbe certo morta, se non fossero intervenuti. E accanto a lei c'era il fido Carrettoni, che la riscaldava col suo corpo e la confortava leccandola, e che abbaiava senza sosta per attrarre l'attenzione. È stato proprio grazie al suo comportamento che i volontari della Lipu l'hanno trovata e hanno potuto per tempo liberarla e riportarla, col suo amico beagle, dal suo padrone. Esiste un video del salvataggio di Stella e dell'affettuoso comportamento di Carrettoni (visibile in questa pagina). E se ho scritto che la storia è commovente, le immagini del video lo sono ancor di più.
Il comportamento di Carrettoni, volendo, potremmo anche definirlo eroico. Ma sarebbe, comunque, un eroismo «normale», perché i cani sono così, è nella loro natura. L'altruismo e il reciproco soccorso sono connaturati al loro modo d'essere, fanno parte della loro storia evolutiva di animali sociali. Fin da quando erano lupi si son sempre aiutati l'uno con l'altro, perché la forza della muta sta proprio lì. Ed ora che, con l'addomesticamento, da quindicimila anni di questo legame affettivo fa parte, grazie all'imprinting, anche l'uomo, non dovremmo scordarcelo mai questo dovere. Mai tradire un cane, cioè, mai abbandonarlo. Perché, così come Stella sapeva di poter contare su Carrettoni, il nostro cane è per sua natura sicuro di poter sempre contare su di noi.
Danilo Mainardi
http://www.corriere.it/animali/11_febbraio_19/il-beagle-che-resto-accanto-al-segugio-in-trappola-danilo-mainardi_055548dc-3bfe-11e0-b39a-01c3e2bb173c.shtml
Video commovente: il cane salva l'amica e ci insegna che cos'è l'altruismo
http://video.corriere.it/quando-cani-insegnano-amicizia/0c4c06f4-3b6c-11e0-ad4e-5442110d8882
Questa è la storia di un'amicizia. Lei è un bel segugio di poco più d'un anno d'età, si chiama Stella e stava per morire tra sofferenze atroci. Carrettoni però, un beagle maschio a cui, chissà perché, è stato appioppato questo strano nome, ce l'ha fatta a salvarla. Non è stato facile però. E se leggendo questa storia vi commoverete non abbiate vergogna, perché è davvero una storia commovente.
Siamo nei boschi del Cagliaritano, Sardegna meridionale, e alcuni volontari della Lipu stanno battendo un'ampia zona, selvaggia e impervia, alla ricerca delle tante trappole con cui i bracconieri illegalmente catturano una quantità di uccelli e di altri animali, come gatti selvatici, martore e volpi. Per farsi un'idea del danno provocato e delle sofferenze connesse, si pensi che solo in quella battuta la Lipu ha scoperto oltre 2.500 lacci in crine o nylon.
Amici senza se e senza ma, a un certo punto due volontari, Giovanni Malara e Angelo Scuderi, vengono attratti - erano in località S'Arcu su Schisorgiu di Assemini - dal lamento ripetuto di un cane che ulula e guaisce disperatamente. Erano due giorni, seppero poi, che si udivano quei richiami agghiaccianti. Scoprirono così la povera Stella, già piuttosto in cattive condizioni, che era casualmente rimasta intrappolata da un laccio d'acciaio a nodo scorsoio concepito dai bracconieri per catturare cinghiali. Tanto più la povera bestia si divincolava e tanto più veniva straziata da quello strumento.
Sarebbe certo morta, se non fossero intervenuti. E accanto a lei c'era il fido Carrettoni, che la riscaldava col suo corpo e la confortava leccandola, e che abbaiava senza sosta per attrarre l'attenzione. È stato proprio grazie al suo comportamento che i volontari della Lipu l'hanno trovata e hanno potuto per tempo liberarla e riportarla, col suo amico beagle, dal suo padrone. Esiste un video del salvataggio di Stella e dell'affettuoso comportamento di Carrettoni (visibile in questa pagina). E se ho scritto che la storia è commovente, le immagini del video lo sono ancor di più.
Il comportamento di Carrettoni, volendo, potremmo anche definirlo eroico. Ma sarebbe, comunque, un eroismo «normale», perché i cani sono così, è nella loro natura. L'altruismo e il reciproco soccorso sono connaturati al loro modo d'essere, fanno parte della loro storia evolutiva di animali sociali. Fin da quando erano lupi si son sempre aiutati l'uno con l'altro, perché la forza della muta sta proprio lì. Ed ora che, con l'addomesticamento, da quindicimila anni di questo legame affettivo fa parte, grazie all'imprinting, anche l'uomo, non dovremmo scordarcelo mai questo dovere. Mai tradire un cane, cioè, mai abbandonarlo. Perché, così come Stella sapeva di poter contare su Carrettoni, il nostro cane è per sua natura sicuro di poter sempre contare su di noi.
Danilo Mainardi
http://www.corriere.it/animali/11_febbraio_19/il-beagle-che-resto-accanto-al-segugio-in-trappola-danilo-mainardi_055548dc-3bfe-11e0-b39a-01c3e2bb173c.shtml
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
Yes Minister!
Amantide_Religiosa- Moderatore
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Re: GoodNews
che ne dite di questa?
Ragazza down si laurea in Lettere
"E ora voglio fare la maestra" Giusi Spagnolo, palermitana di 26 anni, affetta dalla sindrome genetica, ha presentato una tesi incentrata sul ruolo del gioco nell'apprendimentodi DARIO PRESTIGIACOMO
Giusi Spagnolo, con i genitori, dopo la laurea
Quando si presentò al primo esame col supporto del computer, la professoressa la guardò con scetticismo. I dubbi però svanirono presto, giusto il tempo dell'interrogazione. E alla fine fu proprio quella docente a invitarla ad abbandonare il pc e a sostenere le prove successive come tutti gli altri: risposte orali. È cominciata così l'avventura universitaria di Giusi Spagnolo, ragazza palermitana di 26 anni con la sindrome di Down. Sette anni dopo, Giusi ha coronato il suo sogno, laureandosi con 105 su 110 in Beni demoetnoantropologici alla facoltà di Lettere.
"C'è dietro un lavoro di 26 anni - dice il padre, Bernardo Spagnolo - Un lavoro che è cominciato in famiglia ed è proseguito a scuola. Siamo stati fortunati, abbiamo sempre incontrato professori disponibili e strutture adeguate. Anche all'Università, dove c'è il centro per la disabilità che ci ha dato un grande supporto. Grazie a questo lavoro di squadra, Giusi è riuscita a dimostrare che le persone con sindrome di Down possono accedere ad alti standard di studio. Lei è la prima donna in Italia. Speriamo non sia l'ultima".
Ma in questi anni Giusi non ha solo studiato: per un periodo ha anche lavorato come tutor alla scuola elementare Montegrappa. Ed è stato proprio da quell'esperienza che ha tratto lo spunto per la tesi, incentrata sul ruolo del gioco nell'apprendimento ed elaborata grazie a una ricerca sul campo nella ludoteca comunale di Villa Garibaldi. Con l'aiuto della dottoressa Romina Mancuso e dello zio, Giusi ha creato, sulla base di una favola di Fedro, un supporto didattico multimediale per i bambini.
"Quello di Giusi è un elaborato che presenta diversi pregi - dice Mario Giacomarra, preside di Lettere e relatore della tesi - sia dal punto di vista accademico che umano". Ma a Giusi la laurea non basta: "Mi piace lavorare con i bambini - racconta - È stato bellissimo sentirmi chiamare "maestra", spero un giorno di poterlo fare sul serio".
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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