Paola e la filosofia del pronto discografico
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Cuore di Tenebra ha scritto:@Luca: la tua definizione - che condivido al 110 per 100 - equivale, per una trentaquattrenne, a una pietra tombale sulla possibilità di una carriera ad alto livello. Quanto meno in ambito pop. Esiste quella di una collocazione di genere/nicchia: d'altra parte il problema, in quel caso, è che poi ti trovi davanti artisti che, quanto a comunicazione ed espressività, ti fanno il culo a capanna. Mi viene in mente, come esempio di percorso "di genere" ben riuscito, una Rossana Casale; ma siamo davvero su un altro livello interpretativo.
... e aggiungerei ALTO livello interpretativo...una sintesi perfetta tra espressività e tecnica musicale...(l'adoro)
chiav- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Era implicito, Chiav...
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
io penso che in Italia purtroppo decidono quattro discografici di 100 anni chi e che cosa si debba produrre, salvo rari e sparuti casi, quindi siamo messi male... Comunque sono anche io d'accordo sul giudizio su Giusy, a me non piace è troppo commerciale e priva di personalità, con quella voce che vabbè sarà particolare ma perchè deve cantare tre nenie e urtarci i nervi?
Noemi ha avuto fortuna, perchè ha trovato la collaboraizone con la bravissima Mannoia, riuscendo in un prodotto che secondo me è un bel misto tra qualità e commerciabilità: insomma bello e vendibile. Raro questo connubio, e c'è da aggiungere che la collaboraizone ha giovato a entrambe .
Amo visceralmente i bastard perchè sono energia ed entusiasmo puri, ma il loro genere è mooolto rock, bello ma moooolto rock per i miei gusti. Comunque complimenti perchè per una volta non si è deciso solo per il prodotto commerciale e basta.
Matteo ha un enorme potenziale, ma purtroppo il suo prodotto non è all'altezza delle sue capacità. Speriamo trovi qualcuno di valido con cui avere una bella collaborazione.
Quest'anno la vedo dura. Marco è davvero un talento, se fosse in Inghilterra sarebbe primo in classifica e avrebbero già trovato un suo stile giovane e accattivante. Qui mi piacerebbe che riuscissero a valorizzarlo, se vince ci sarà la Sony, sennò sono certa che la Mara gli ha già piazzato gli occhi addosso, vecchia volpe dallo sguardo lungo !
I due della Mori... mamma mia, già vedo che il Clan si affretterà a dare qualcosa a Giuliano, e quindi avremo la versione maschile di Giusy trasmessa da ogni radio che si rispetti... poveri noi... Per Paola, propongo che l'anno prossimo sia la nuova vocal coach della squadra degli over: canta bene e soprattutto conosce tutti i trucchi per valorizzare al meglio la voce.
Noemi ha avuto fortuna, perchè ha trovato la collaboraizone con la bravissima Mannoia, riuscendo in un prodotto che secondo me è un bel misto tra qualità e commerciabilità: insomma bello e vendibile. Raro questo connubio, e c'è da aggiungere che la collaboraizone ha giovato a entrambe .
Amo visceralmente i bastard perchè sono energia ed entusiasmo puri, ma il loro genere è mooolto rock, bello ma moooolto rock per i miei gusti. Comunque complimenti perchè per una volta non si è deciso solo per il prodotto commerciale e basta.
Matteo ha un enorme potenziale, ma purtroppo il suo prodotto non è all'altezza delle sue capacità. Speriamo trovi qualcuno di valido con cui avere una bella collaborazione.
Quest'anno la vedo dura. Marco è davvero un talento, se fosse in Inghilterra sarebbe primo in classifica e avrebbero già trovato un suo stile giovane e accattivante. Qui mi piacerebbe che riuscissero a valorizzarlo, se vince ci sarà la Sony, sennò sono certa che la Mara gli ha già piazzato gli occhi addosso, vecchia volpe dallo sguardo lungo !
I due della Mori... mamma mia, già vedo che il Clan si affretterà a dare qualcosa a Giuliano, e quindi avremo la versione maschile di Giusy trasmessa da ogni radio che si rispetti... poveri noi... Per Paola, propongo che l'anno prossimo sia la nuova vocal coach della squadra degli over: canta bene e soprattutto conosce tutti i trucchi per valorizzare al meglio la voce.
janelle- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
che vuol dire "smucinata"?alexcda ha scritto:dino75 ha scritto:sono l'unico qua dentro che preferiva il Celentano attore? Comunque la Mori è interessata più alla barba di Damiano!alexcda ha scritto:Lucadev ha scritto:Ragazzi riportiamo il topic al suo titolo originale: Paola e la filosofia del pronto discografico.
Proviamo a ri-parlare di quello. Chi vuole cominciare ?
Ricomincio io.
Credo che i Celentano produrranno subito dopo xfactor un suo disco, sfruttando l'onda della visibilità.
Non so se avrà successo o meno, resta il fatto che è una brava esecutrice e non un'artista che canta. E' fuori da ciò che canta. Questa è la mia opinione.
Celentano aveva, molti anni fa, come interprete delle qualità, non foss'altro che era 'avanti'.
Poi è diventato, in tutti i campi, un noioso populista cazzo suo.
La Mori ha bisogono di una bella smucinata, che sia Damiano o un altro.
dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
in effetti è paradossale pensare che uno come Marco, concorrente quasi certo alla vittoria, non riesca a trovare una sua via nel mercato, il pericolo è più che evidente, se lui vince porterà un brano inedito a sanremo che con molte probabilità non ne rispecchierà le caratteristiche e per accontentare il ridicolo mercato italiano si punterà al solito dischetto commerciale infarcito qua e là di un po di funky.janelle ha scritto:io penso che in Italia purtroppo decidono quattro discografici di 100 anni chi e che cosa si debba produrre, salvo rari e sparuti casi, quindi siamo messi male... Comunque sono anche io d'accordo sul giudizio su Giusy, a me non piace è troppo commerciale e priva di personalità, con quella voce che vabbè sarà particolare ma perchè deve cantare tre nenie e urtarci i nervi?
Noemi ha avuto fortuna, perchè ha trovato la collaboraizone con la bravissima Mannoia, riuscendo in un prodotto che secondo me è un bel misto tra qualità e commerciabilità: insomma bello e vendibile. Raro questo connubio, e c'è da aggiungere che la collaboraizone ha giovato a entrambe .
Amo visceralmente i bastard perchè sono energia ed entusiasmo puri, ma il loro genere è mooolto rock, bello ma moooolto rock per i miei gusti. Comunque complimenti perchè per una volta non si è deciso solo per il prodotto commerciale e basta.
Matteo ha un enorme potenziale, ma purtroppo il suo prodotto non è all'altezza delle sue capacità. Speriamo trovi qualcuno di valido con cui avere una bella collaborazione.
Quest'anno la vedo dura. Marco è davvero un talento, se fosse in Inghilterra sarebbe primo in classifica e avrebbero già trovato un suo stile giovane e accattivante. Qui mi piacerebbe che riuscissero a valorizzarlo, se vince ci sarà la Sony, sennò sono certa che la Mara gli ha già piazzato gli occhi addosso, vecchia volpe dallo sguardo lungo !
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dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Dino ma dove vivi???????dino75 ha scritto:che vuol dire "smucinata"?alexcda ha scritto:dino75 ha scritto:sono l'unico qua dentro che preferiva il Celentano attore? Comunque la Mori è interessata più alla barba di Damiano!alexcda ha scritto:Lucadev ha scritto:Ragazzi riportiamo il topic al suo titolo originale: Paola e la filosofia del pronto discografico.
Proviamo a ri-parlare di quello. Chi vuole cominciare ?
Ricomincio io.
Credo che i Celentano produrranno subito dopo xfactor un suo disco, sfruttando l'onda della visibilità.
Non so se avrà successo o meno, resta il fatto che è una brava esecutrice e non un'artista che canta. E' fuori da ciò che canta. Questa è la mia opinione.
Celentano aveva, molti anni fa, come interprete delle qualità, non foss'altro che era 'avanti'.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Cuore di Tenebra ha scritto:@Luca: la tua definizione - che condivido al 110 per 100 - equivale, per una trentaquattrenne, a una pietra tombale sulla possibilità di una carriera ad alto livello. Quanto meno in ambito pop. Esiste quella di una collocazione di genere/nicchia: d'altra parte il problema, in quel caso, è che poi ti trovi davanti artisti che, quanto a comunicazione ed espressività, ti fanno il culo a capanna. Mi viene in mente, come esempio di percorso "di genere" ben riuscito, una Rossana Casale; ma siamo davvero su un altro livello interpretativo.
Non posso che quotarti.
Hai posto comunque un problema interessante e cioè quello degli standard di riferimento per valutare i talent del programma. Se ci rifacciamo a personaggi come quello che hai citato non ne usciamo più e dobbiamo mandare a casa tutti.
Personalmente quando penso ad Xfactor penso ad un programma in cui di cercano delle potenzialità più che dei "prodotti finiti", ecco perchè , per esempio a me le Yavanna piacciono, intuisco che hanno un loro mondo musicale da esprimere, purtroppo per loro però hanno dei limiti tecnici che devono assolutamente lavorare.
Per quel che riguarda Paola, come dicevo nel mio post precedente, i mezzi tecnici lei li possiede, se sarà in grado di "smontarsi" allora potrebbe fare vedere qualcosa di buono. Anche per lei però è un lavoro grosso. Ma la mia è una sensazione di quello che ho sentito nella scorsa puntata, mi riservo di vedere le prossime esibizioni.
Ospite- Ospite
Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
nessuno sta augurando a paola di sparire dopo xfactor , lunga vita artistica a lei e a chi la producedino75 ha scritto:posso risponderti con una mia personale opinione, la cosa che pensi tu per Paola io la penso per giorgia: voce perfetta ma nella mia mente lei è immobile, un limbo concettuale che non mi permette di assimilare le sue canzoni, ascoltarla mi è del tutto indiffernte eppure nel nostro panorama è considerata una delle migliori, ecco io considero Paola in questo modo e le auguro una carriera anche di 1,3 paragonabile a Giorgia.Lucadev ha scritto:alexcda ha scritto:Lucadev ha scritto:Ragazzi riportiamo il topic al suo titolo originale: Paola e la filosofia del pronto discografico.
Proviamo a ri-parlare di quello. Chi vuole cominciare ?
Ricomincio io.
Credo che i Celentano produrranno subito dopo xfactor un suo disco, sfruttando l'onda della visibilità.
Non so se avrà successo o meno, resta il fatto che è una brava esecutrice e non un'artista che canta. E' fuori da ciò che canta. Questa è la mia opinione.
Ieri ho riascoltato la sua esibizione per le votazioni nel relativo 3d. Riporto qui più o meno quello che ho commentato lì.
La mia impressione è che sia una cantante "di mestiere", il che significa bravissima tecnicamente, con una bella impostazione vocale, potente e matura interpretativamente ma troppo. Per troppo intendo che quello che mi arriva è che è "ferma". Purtroppo i musicisti "di mestiere" sono così: per loro è difficile tornare indietro il che significa anche andare avanti.
Inquadrandola all'interno del titolo di questo topic: è un tipo di cantate che è una sicurezza perchè sai quello che ti puoi aspettare, ma è anche il suo limite perchè il rischio è che potrebbe non riuscire mai a sorprenderti. Si pone allora il problema per lei di trovare una collocazione discografica interessante. Questo è il mio punto di vista.
qui stiamo parlando del se piace o non piace paola e perchè piace o non piace
ti dò il mio punto di vista
a me non piace e ti spiego perchè
come dicono sopra molti , non sono io la prima
è troppo tecnica e quindi emotivamente fredda , perfetta perfettissima ma glaciale nel trasportarti con il suo canto
bellissima voce potente , intonata , ecc ecc l'ascolti come si ascolterebbe un cantante lirico, che non può muoversi tanto dalla partitura dell'opera che è ben precisa ma quella è e quella deve essere, così paola ... quela è la canzone e quella rimane
poi ti arriva una callas e ... ti stravolge tutto
perchè la callas è una artista quindi riesce ad andare "oltre" il bel canto
la callas ti trascina , ti porta con se in ciò che canta , tu sei lì con lei , vivi l'opera come se fosse un film
non mi chiedere perchè dato che io sono una ignorantona in fatto di musica ma le emozioni , quelle le sento se c'è qualcuno che me le passa
così vale per un pavarotti
e così vale per la musica in generale esempio c'è Chopen che è bello a prescindere quando è suonato perfettamente , ma poi c'è Chopen interpretato da Pollini e ti sembra .... Chopen.... più Chopen degli altri
quello che voglio dire è che
la perfezione va benissimo , la potenza ecc ecc ma solo con quello sarai sempre e solo esecutrice , perfetta quanto vuoi, ma solo una esecutrice nulla di più. fredda ed impersonale , forse ti si riconoscerà al voce per la potenza ma non la personalità
ma essere di più , con quel quid di diverso di personale che ti fa sembrare ancora più bello, ciò che è già bello in se
il passare da esecutrice ad artista .....
o ce l'hai o non ce l'hai dentro e se ti sei instradata sula strada della perfezione è difficile che tu possa tornare indietro
perchè godrai solo dell'estetica in se, del bel canto e metterai d parte le tue emozioni che non saranno mai perfette
detto questo
tra un marco indubbiamente artista ed una paola perfetta esecutrice , per me non c'è gara che tenga
per me il primo è anni luce dalla seconda qualsiasi sia il risultato della trasmissione
del primo comprerò sicuramente i dischi della seconda sicuramente no
Ultima modifica di alexieanna il Ven 13 Nov 2009, 10:56 - modificato 1 volta.
alexieanna- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
eh ma nemmeno tu me lo spieghi che vuol dire?bellaprincipessa ha scritto:Dino ma dove vivi???????dino75 ha scritto:che vuol dire "smucinata"?alexcda ha scritto:dino75 ha scritto:sono l'unico qua dentro che preferiva il Celentano attore? Comunque la Mori è interessata più alla barba di Damiano!alexcda ha scritto:Lucadev ha scritto:Ragazzi riportiamo il topic al suo titolo originale: Paola e la filosofia del pronto discografico.
Proviamo a ri-parlare di quello. Chi vuole cominciare ?
Ricomincio io.
Credo che i Celentano produrranno subito dopo xfactor un suo disco, sfruttando l'onda della visibilità.
Non so se avrà successo o meno, resta il fatto che è una brava esecutrice e non un'artista che canta. E' fuori da ciò che canta. Questa è la mia opinione.
Celentano aveva, molti anni fa, come interprete delle qualità, non foss'altro che era 'avanti'.
Poi è diventato, in tutti i campi, un noioso populista cazzo suo.
La Mori ha bisogono di una bella smucinata, che sia Damiano o un altro.
dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
dino hai letto il topic sex and the music? Lì troverai un'istanziazione dello smucinamento
alexcda- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
per il mio modo di vedere quando esegui una cover devi "semplicemente"cercare di essere quanto più simile all'originale, tutte le manfrine che fanno i vocal coach sono sempre improntate sulla loro visione del pezzo e spesso queste non considerano nemmeno l'eventuale particolarità dell'esecutore, trovo sbagliato giudicare un cantante dalle cover, bisognerebbe sempre aspettare brani originali, per le cover per me esiste solo la fedeltà all'originale e in questo caso o hai tecnica o non puoi andare avanti.alexieanna ha scritto:nessuno sta augurando a paola di sparire dopo xfactor , lunga vita artistica a lei e a chi la producedino75 ha scritto:posso risponderti con una mia personale opinione, la cosa che pensi tu per Paola io la penso per giorgia: voce perfetta ma nella mia mente lei è immobile, un limbo concettuale che non mi permette di assimilare le sue canzoni, ascoltarla mi è del tutto indiffernte eppure nel nostro panorama è considerata una delle migliori, ecco io considero Paola in questo modo e le auguro una carriera anche di 1,3 paragonabile a Giorgia.Lucadev ha scritto:alexcda ha scritto:Lucadev ha scritto:Ragazzi riportiamo il topic al suo titolo originale: Paola e la filosofia del pronto discografico.
Proviamo a ri-parlare di quello. Chi vuole cominciare ?
Ricomincio io.
Credo che i Celentano produrranno subito dopo xfactor un suo disco, sfruttando l'onda della visibilità.
Non so se avrà successo o meno, resta il fatto che è una brava esecutrice e non un'artista che canta. E' fuori da ciò che canta. Questa è la mia opinione.
Ieri ho riascoltato la sua esibizione per le votazioni nel relativo 3d. Riporto qui più o meno quello che ho commentato lì.
La mia impressione è che sia una cantante "di mestiere", il che significa bravissima tecnicamente, con una bella impostazione vocale, potente e matura interpretativamente ma troppo. Per troppo intendo che quello che mi arriva è che è "ferma". Purtroppo i musicisti "di mestiere" sono così: per loro è difficile tornare indietro il che significa anche andare avanti.
Inquadrandola all'interno del titolo di questo topic: è un tipo di cantate che è una sicurezza perchè sai quello che ti puoi aspettare, ma è anche il suo limite perchè il rischio è che potrebbe non riuscire mai a sorprenderti. Si pone allora il problema per lei di trovare una collocazione discografica interessante. Questo è il mio punto di vista.
qui stiamo parlando del se piace o non piace paola e perchè piace o non piace
ti dò il mio punto di vista
a me non piace e ti spiego perchè
come dicono sopra molti , non sono io la prima
è troppo tecnica e quindi emotivamente fredda , perfetta perfettissima ma glaciale nel trasportarti con il suo canto
bellissima voce potente , intonata , ecc ecc l'ascolti come si ascolterebbe un cantante lirico, che non può muoversi tanto dalla partitura dell'opera che è ben precisa ma quella è e quella deve essere, così paola ... quela è la canzone e quella rimane
poi ti arriva una callas e ... ti stravolge tutto
perchè la callas è una artista quindi riesce ad andare "oltre" il bel canto
la callas ti trascina , ti porta con se in ciò che canta , tu sei lì con lei , vivi l'opera come se fosse un film
non mi chiedere perchè dato che io sono una ignorantona in fatto di musica ma le emozioni , quelle le sento se c'è qualcuno che me le passa
così vale per un pavarotti
e così vale per la musica in generale esempio c'è Chopen che è bello a prescindere quando è suonato perfettamente , ma poi c'è Chopen interpretato da Pollini e ti sembra .... Chopen.... più Chopen degli altri
quello che voglio dire è che
la perfezione va benissimo , la potenza ecc ecc ma solo con quello sarai sempre e solo esecutrice , perfetta quanto vuoi, ma solo una esecutrice nulla di più. fredda ed impersonale , forse ti si riconoscerà al voce per la potenza ma non la personalità
ma essere di più , con quel quid di diverso di personale che ti fa sembrare ancora più bello, ciò che è già bello in se
il passare da esecutrice ad artista .....
o ce l'hai o non ce l'hai dentro e se ti sei instradata sula strada della perfezione è difficile che tu possa tornare indietro
perchè godrai solo dell'estetica in se, del bel canto e metterai d parte le tue emozioni che non saranno mai perfette
detto questo
tra un marco indubbiamente artista ed una paola perfetta esecutrice , per me non c'è gara che tenga
per me il primo è anni luce dalla seconda qualsiasi sia il risultato della trasmissione
del primo comprerò sicuramente i dischi della seconda sicuramente no
dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
avevo letto qualcosina ma ho dovuto abbandonare il 3d per le troppe maialate e per i pochi maschietti all'intero...alexcda ha scritto:dino hai letto il topic sex and the music? Lì troverai un'istanziazione dello smucinamento
dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Ed ecco seppellite, con quattro pigiate di tastiera, quattro decenni (per limitarci al pop) di rifacimenti e reinterpretazioni, non di rado superiori agli originali.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Chiaro Luca, non faccio paragoni: sarebbe mettere insieme mele e pere, raffrontare artisti affermati con prospetti come quelli in gara, che forse un giorno lo saranno ma al momento certo non lo sono. Ho solo preso un esempio, appunto, di percorso riuscito per dire che, se una possibilità di successo c'è, al limite è quella. Ma se vuoi percorrere la strada del genere, in quel genere devi a maggior ragione essere di assoluta eccellenza: cosa che non vedo, in questo caso, nè nell'immediato nè in prospettiva per questioni non legate alla tecnica ma alle proprietà della voce.Lucadev ha scritto:Cuore di Tenebra ha scritto:@Luca: la tua definizione - che condivido al 110 per 100 - equivale, per una trentaquattrenne, a una pietra tombale sulla possibilità di una carriera ad alto livello. Quanto meno in ambito pop. Esiste quella di una collocazione di genere/nicchia: d'altra parte il problema, in quel caso, è che poi ti trovi davanti artisti che, quanto a comunicazione ed espressività, ti fanno il culo a capanna. Mi viene in mente, come esempio di percorso "di genere" ben riuscito, una Rossana Casale; ma siamo davvero su un altro livello interpretativo.
Non posso che quotarti.
Hai posto comunque un problema interessante e cioè quello degli standard di riferimento per valutare i talent del programma. Se ci rifacciamo a personaggi come quello che hai citato non ne usciamo più e dobbiamo mandare a casa tutti.
Personalmente quando penso ad Xfactor penso ad un programma in cui di cercano delle potenzialità più che dei "prodotti finiti", ecco perchè , per esempio a me le Yavanna piacciono, intuisco che hanno un loro mondo musicale da esprimere, purtroppo per loro però hanno dei limiti tecnici che devono assolutamente lavorare.
Per quel che riguarda Paola, come dicevo nel mio post precedente, i mezzi tecnici lei li possiede, se sarà in grado di "smontarsi" allora potrebbe fare vedere qualcosa di buono. Anche per lei però è un lavoro grosso. Ma la mia è una sensazione di quello che ho sentito nella scorsa puntata, mi riservo di vedere le prossime esibizioni.
Ultima modifica di Cuore di Tenebra il Ven 13 Nov 2009, 11:15 - modificato 1 volta.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
mi dispiace il tuo disappunto, ma io la vedo così, non amo le cover.Cuore di Tenebra ha scritto:Ed ecco seppellite, con quattro pigiate di tastiera, quattro decenni (per limitarci al pop) di rifacimenti e reinterpretazioni, non di rado superiori agli originali.
dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
io non sono molto d'accordo con questo. Ci sono cover meglio dell'originale, e quanto più sono differenti dall'originale tanto più sono apprezzabili proprio per la capacità di chi le interpreta di elaborarle e farle proprie. Rabbrividisco all'idea di sentire le canzoni della Giusy cantate alla Giusy... effetto comico garantito... sempre che qualcuno ne senta il bisogno di farne delle coverdino75 ha scritto:per il mio modo di vedere quando esegui una cover devi "semplicemente"cercare di essere quanto più simile all'originale, tutte le manfrine che fanno i vocal coach sono sempre improntate sulla loro visione del pezzo e spesso queste non considerano nemmeno l'eventuale particolarità dell'esecutore, trovo sbagliato giudicare un cantante dalle cover, bisognerebbe sempre aspettare brani originali, per le cover per me esiste solo la fedeltà all'originale e in questo caso o hai tecnica o non puoi andare avanti.alexieanna ha scritto:nessuno sta augurando a paola di sparire dopo xfactor , lunga vita artistica a lei e a chi la producedino75 ha scritto:posso risponderti con una mia personale opinione, la cosa che pensi tu per Paola io la penso per giorgia: voce perfetta ma nella mia mente lei è immobile, un limbo concettuale che non mi permette di assimilare le sue canzoni, ascoltarla mi è del tutto indiffernte eppure nel nostro panorama è considerata una delle migliori, ecco io considero Paola in questo modo e le auguro una carriera anche di 1,3 paragonabile a Giorgia.Lucadev ha scritto:alexcda ha scritto:Lucadev ha scritto:Ragazzi riportiamo il topic al suo titolo originale: Paola e la filosofia del pronto discografico.
Proviamo a ri-parlare di quello. Chi vuole cominciare ?
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Credo che i Celentano produrranno subito dopo xfactor un suo disco, sfruttando l'onda della visibilità.
Non so se avrà successo o meno, resta il fatto che è una brava esecutrice e non un'artista che canta. E' fuori da ciò che canta. Questa è la mia opinione.
Ieri ho riascoltato la sua esibizione per le votazioni nel relativo 3d. Riporto qui più o meno quello che ho commentato lì.
La mia impressione è che sia una cantante "di mestiere", il che significa bravissima tecnicamente, con una bella impostazione vocale, potente e matura interpretativamente ma troppo. Per troppo intendo che quello che mi arriva è che è "ferma". Purtroppo i musicisti "di mestiere" sono così: per loro è difficile tornare indietro il che significa anche andare avanti.
Inquadrandola all'interno del titolo di questo topic: è un tipo di cantate che è una sicurezza perchè sai quello che ti puoi aspettare, ma è anche il suo limite perchè il rischio è che potrebbe non riuscire mai a sorprenderti. Si pone allora il problema per lei di trovare una collocazione discografica interessante. Questo è il mio punto di vista.
qui stiamo parlando del se piace o non piace paola e perchè piace o non piace
ti dò il mio punto di vista
a me non piace e ti spiego perchè
come dicono sopra molti , non sono io la prima
è troppo tecnica e quindi emotivamente fredda , perfetta perfettissima ma glaciale nel trasportarti con il suo canto
bellissima voce potente , intonata , ecc ecc l'ascolti come si ascolterebbe un cantante lirico, che non può muoversi tanto dalla partitura dell'opera che è ben precisa ma quella è e quella deve essere, così paola ... quela è la canzone e quella rimane
poi ti arriva una callas e ... ti stravolge tutto
perchè la callas è una artista quindi riesce ad andare "oltre" il bel canto
la callas ti trascina , ti porta con se in ciò che canta , tu sei lì con lei , vivi l'opera come se fosse un film
non mi chiedere perchè dato che io sono una ignorantona in fatto di musica ma le emozioni , quelle le sento se c'è qualcuno che me le passa
così vale per un pavarotti
e così vale per la musica in generale esempio c'è Chopen che è bello a prescindere quando è suonato perfettamente , ma poi c'è Chopen interpretato da Pollini e ti sembra .... Chopen.... più Chopen degli altri
quello che voglio dire è che
la perfezione va benissimo , la potenza ecc ecc ma solo con quello sarai sempre e solo esecutrice , perfetta quanto vuoi, ma solo una esecutrice nulla di più. fredda ed impersonale , forse ti si riconoscerà al voce per la potenza ma non la personalità
ma essere di più , con quel quid di diverso di personale che ti fa sembrare ancora più bello, ciò che è già bello in se
il passare da esecutrice ad artista .....
o ce l'hai o non ce l'hai dentro e se ti sei instradata sula strada della perfezione è difficile che tu possa tornare indietro
perchè godrai solo dell'estetica in se, del bel canto e metterai d parte le tue emozioni che non saranno mai perfette
detto questo
tra un marco indubbiamente artista ed una paola perfetta esecutrice , per me non c'è gara che tenga
per me il primo è anni luce dalla seconda qualsiasi sia il risultato della trasmissione
del primo comprerò sicuramente i dischi della seconda sicuramente no
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Disappunto? :sorriso4:
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
non temere accadrà prima di quello che pensi.janelle ha scritto:io non sono molto d'accordo con questo. Ci sono cover meglio dell'originale, e quanto più sono differenti dall'originale tanto più sono apprezzabili proprio per la capacità di chi le interpreta di elaborarle e farle proprie. Rabbrividisco all'idea di sentire le canzoni della Giusy cantate alla Giusy... effetto comico garantito... sempre che qualcuno ne senta il bisogno di farne delle coverdino75 ha scritto:per il mio modo di vedere quando esegui una cover devi "semplicemente"cercare di essere quanto più simile all'originale, tutte le manfrine che fanno i vocal coach sono sempre improntate sulla loro visione del pezzo e spesso queste non considerano nemmeno l'eventuale particolarità dell'esecutore, trovo sbagliato giudicare un cantante dalle cover, bisognerebbe sempre aspettare brani originali, per le cover per me esiste solo la fedeltà all'originale e in questo caso o hai tecnica o non puoi andare avanti.alexieanna ha scritto:nessuno sta augurando a paola di sparire dopo xfactor , lunga vita artistica a lei e a chi la producedino75 ha scritto:posso risponderti con una mia personale opinione, la cosa che pensi tu per Paola io la penso per giorgia: voce perfetta ma nella mia mente lei è immobile, un limbo concettuale che non mi permette di assimilare le sue canzoni, ascoltarla mi è del tutto indiffernte eppure nel nostro panorama è considerata una delle migliori, ecco io considero Paola in questo modo e le auguro una carriera anche di 1,3 paragonabile a Giorgia.Lucadev ha scritto:alexcda ha scritto:Lucadev ha scritto:Ragazzi riportiamo il topic al suo titolo originale: Paola e la filosofia del pronto discografico.
Proviamo a ri-parlare di quello. Chi vuole cominciare ?
Ricomincio io.
Credo che i Celentano produrranno subito dopo xfactor un suo disco, sfruttando l'onda della visibilità.
Non so se avrà successo o meno, resta il fatto che è una brava esecutrice e non un'artista che canta. E' fuori da ciò che canta. Questa è la mia opinione.
Ieri ho riascoltato la sua esibizione per le votazioni nel relativo 3d. Riporto qui più o meno quello che ho commentato lì.
La mia impressione è che sia una cantante "di mestiere", il che significa bravissima tecnicamente, con una bella impostazione vocale, potente e matura interpretativamente ma troppo. Per troppo intendo che quello che mi arriva è che è "ferma". Purtroppo i musicisti "di mestiere" sono così: per loro è difficile tornare indietro il che significa anche andare avanti.
Inquadrandola all'interno del titolo di questo topic: è un tipo di cantate che è una sicurezza perchè sai quello che ti puoi aspettare, ma è anche il suo limite perchè il rischio è che potrebbe non riuscire mai a sorprenderti. Si pone allora il problema per lei di trovare una collocazione discografica interessante. Questo è il mio punto di vista.
qui stiamo parlando del se piace o non piace paola e perchè piace o non piace
ti dò il mio punto di vista
a me non piace e ti spiego perchè
come dicono sopra molti , non sono io la prima
è troppo tecnica e quindi emotivamente fredda , perfetta perfettissima ma glaciale nel trasportarti con il suo canto
bellissima voce potente , intonata , ecc ecc l'ascolti come si ascolterebbe un cantante lirico, che non può muoversi tanto dalla partitura dell'opera che è ben precisa ma quella è e quella deve essere, così paola ... quela è la canzone e quella rimane
poi ti arriva una callas e ... ti stravolge tutto
perchè la callas è una artista quindi riesce ad andare "oltre" il bel canto
la callas ti trascina , ti porta con se in ciò che canta , tu sei lì con lei , vivi l'opera come se fosse un film
non mi chiedere perchè dato che io sono una ignorantona in fatto di musica ma le emozioni , quelle le sento se c'è qualcuno che me le passa
così vale per un pavarotti
e così vale per la musica in generale esempio c'è Chopen che è bello a prescindere quando è suonato perfettamente , ma poi c'è Chopen interpretato da Pollini e ti sembra .... Chopen.... più Chopen degli altri
quello che voglio dire è che
la perfezione va benissimo , la potenza ecc ecc ma solo con quello sarai sempre e solo esecutrice , perfetta quanto vuoi, ma solo una esecutrice nulla di più. fredda ed impersonale , forse ti si riconoscerà al voce per la potenza ma non la personalità
ma essere di più , con quel quid di diverso di personale che ti fa sembrare ancora più bello, ciò che è già bello in se
il passare da esecutrice ad artista .....
o ce l'hai o non ce l'hai dentro e se ti sei instradata sula strada della perfezione è difficile che tu possa tornare indietro
perchè godrai solo dell'estetica in se, del bel canto e metterai d parte le tue emozioni che non saranno mai perfette
detto questo
tra un marco indubbiamente artista ed una paola perfetta esecutrice , per me non c'è gara che tenga
per me il primo è anni luce dalla seconda qualsiasi sia il risultato della trasmissione
del primo comprerò sicuramente i dischi della seconda sicuramente no
dino75- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
dino75 ha scritto:per il mio modo di vedere quando esegui una cover devi "semplicemente"cercare di essere quanto più simile all'originale, tutte le manfrine che fanno i vocal coach sono sempre improntate sulla loro visione del pezzo e spesso queste non considerano nemmeno l'eventuale particolarità dell'esecutore, trovo sbagliato giudicare un cantante dalle cover, bisognerebbe sempre aspettare brani originali, per le cover per me esiste solo la fedeltà all'originale e in questo caso o hai tecnica o non puoi andare avanti.alexieanna ha scritto:nessuno sta augurando a paola di sparire dopo xfactor , lunga vita artistica a lei e a chi la producedino75 ha scritto:posso risponderti con una mia personale opinione, la cosa che pensi tu per Paola io la penso per giorgia: voce perfetta ma nella mia mente lei è immobile, un limbo concettuale che non mi permette di assimilare le sue canzoni, ascoltarla mi è del tutto indiffernte eppure nel nostro panorama è considerata una delle migliori, ecco io considero Paola in questo modo e le auguro una carriera anche di 1,3 paragonabile a Giorgia.Lucadev ha scritto:alexcda ha scritto:Lucadev ha scritto:Ragazzi riportiamo il topic al suo titolo originale: Paola e la filosofia del pronto discografico.
Proviamo a ri-parlare di quello. Chi vuole cominciare ?
Ricomincio io.
Credo che i Celentano produrranno subito dopo xfactor un suo disco, sfruttando l'onda della visibilità.
Non so se avrà successo o meno, resta il fatto che è una brava esecutrice e non un'artista che canta. E' fuori da ciò che canta. Questa è la mia opinione.
Ieri ho riascoltato la sua esibizione per le votazioni nel relativo 3d. Riporto qui più o meno quello che ho commentato lì.
La mia impressione è che sia una cantante "di mestiere", il che significa bravissima tecnicamente, con una bella impostazione vocale, potente e matura interpretativamente ma troppo. Per troppo intendo che quello che mi arriva è che è "ferma". Purtroppo i musicisti "di mestiere" sono così: per loro è difficile tornare indietro il che significa anche andare avanti.
Inquadrandola all'interno del titolo di questo topic: è un tipo di cantate che è una sicurezza perchè sai quello che ti puoi aspettare, ma è anche il suo limite perchè il rischio è che potrebbe non riuscire mai a sorprenderti. Si pone allora il problema per lei di trovare una collocazione discografica interessante. Questo è il mio punto di vista.
qui stiamo parlando del se piace o non piace paola e perchè piace o non piace
ti dò il mio punto di vista
a me non piace e ti spiego perchè
come dicono sopra molti , non sono io la prima
è troppo tecnica e quindi emotivamente fredda , perfetta perfettissima ma glaciale nel trasportarti con il suo canto
bellissima voce potente , intonata , ecc ecc l'ascolti come si ascolterebbe un cantante lirico, che non può muoversi tanto dalla partitura dell'opera che è ben precisa ma quella è e quella deve essere, così paola ... quela è la canzone e quella rimane
poi ti arriva una callas e ... ti stravolge tutto
perchè la callas è una artista quindi riesce ad andare "oltre" il bel canto
la callas ti trascina , ti porta con se in ciò che canta , tu sei lì con lei , vivi l'opera come se fosse un film
non mi chiedere perchè dato che io sono una ignorantona in fatto di musica ma le emozioni , quelle le sento se c'è qualcuno che me le passa
così vale per un pavarotti
e così vale per la musica in generale esempio c'è Chopen che è bello a prescindere quando è suonato perfettamente , ma poi c'è Chopen interpretato da Pollini e ti sembra .... Chopen.... più Chopen degli altri
quello che voglio dire è che
la perfezione va benissimo , la potenza ecc ecc ma solo con quello sarai sempre e solo esecutrice , perfetta quanto vuoi, ma solo una esecutrice nulla di più. fredda ed impersonale , forse ti si riconoscerà al voce per la potenza ma non la personalità
ma essere di più , con quel quid di diverso di personale che ti fa sembrare ancora più bello, ciò che è già bello in se
il passare da esecutrice ad artista .....
o ce l'hai o non ce l'hai dentro e se ti sei instradata sula strada della perfezione è difficile che tu possa tornare indietro
perchè godrai solo dell'estetica in se, del bel canto e metterai d parte le tue emozioni che non saranno mai perfette
detto questo
tra un marco indubbiamente artista ed una paola perfetta esecutrice , per me non c'è gara che tenga
per me il primo è anni luce dalla seconda qualsiasi sia il risultato della trasmissione
del primo comprerò sicuramente i dischi della seconda sicuramente no
non sono d'accordo su quello che dici sulle cover, l'effetto karaoke è quanto di peggio può essere addebitato a un cantante. Un artista degno di essere tale, deve fare suo il brano, mantenendo la traccia musicale. Paola ha perso nel confronto di briciole, è inutile che insisti, questa cantante non piace ai più e abbiamo anche spiegato i motivi, non solo solo sensazioni ma dati di fatto.
omar77- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
della serie al peggio non c'è mai finedino75 ha scritto:non temere accadrà prima di quello che pensi.janelle ha scritto:io non sono molto d'accordo con questo. Ci sono cover meglio dell'originale, e quanto più sono differenti dall'originale tanto più sono apprezzabili proprio per la capacità di chi le interpreta di elaborarle e farle proprie. Rabbrividisco all'idea di sentire le canzoni della Giusy cantate alla Giusy... effetto comico garantito... sempre che qualcuno ne senta il bisogno di farne delle coverdino75 ha scritto:per il mio modo di vedere quando esegui una cover devi "semplicemente"cercare di essere quanto più simile all'originale, tutte le manfrine che fanno i vocal coach sono sempre improntate sulla loro visione del pezzo e spesso queste non considerano nemmeno l'eventuale particolarità dell'esecutore, trovo sbagliato giudicare un cantante dalle cover, bisognerebbe sempre aspettare brani originali, per le cover per me esiste solo la fedeltà all'originale e in questo caso o hai tecnica o non puoi andare avanti.alexieanna ha scritto:nessuno sta augurando a paola di sparire dopo xfactor , lunga vita artistica a lei e a chi la producedino75 ha scritto:posso risponderti con una mia personale opinione, la cosa che pensi tu per Paola io la penso per giorgia: voce perfetta ma nella mia mente lei è immobile, un limbo concettuale che non mi permette di assimilare le sue canzoni, ascoltarla mi è del tutto indiffernte eppure nel nostro panorama è considerata una delle migliori, ecco io considero Paola in questo modo e le auguro una carriera anche di 1,3 paragonabile a Giorgia.Lucadev ha scritto:alexcda ha scritto:Lucadev ha scritto:Ragazzi riportiamo il topic al suo titolo originale: Paola e la filosofia del pronto discografico.
Proviamo a ri-parlare di quello. Chi vuole cominciare ?
Ricomincio io.
Credo che i Celentano produrranno subito dopo xfactor un suo disco, sfruttando l'onda della visibilità.
Non so se avrà successo o meno, resta il fatto che è una brava esecutrice e non un'artista che canta. E' fuori da ciò che canta. Questa è la mia opinione.
Ieri ho riascoltato la sua esibizione per le votazioni nel relativo 3d. Riporto qui più o meno quello che ho commentato lì.
La mia impressione è che sia una cantante "di mestiere", il che significa bravissima tecnicamente, con una bella impostazione vocale, potente e matura interpretativamente ma troppo. Per troppo intendo che quello che mi arriva è che è "ferma". Purtroppo i musicisti "di mestiere" sono così: per loro è difficile tornare indietro il che significa anche andare avanti.
Inquadrandola all'interno del titolo di questo topic: è un tipo di cantate che è una sicurezza perchè sai quello che ti puoi aspettare, ma è anche il suo limite perchè il rischio è che potrebbe non riuscire mai a sorprenderti. Si pone allora il problema per lei di trovare una collocazione discografica interessante. Questo è il mio punto di vista.
qui stiamo parlando del se piace o non piace paola e perchè piace o non piace
ti dò il mio punto di vista
a me non piace e ti spiego perchè
come dicono sopra molti , non sono io la prima
è troppo tecnica e quindi emotivamente fredda , perfetta perfettissima ma glaciale nel trasportarti con il suo canto
bellissima voce potente , intonata , ecc ecc l'ascolti come si ascolterebbe un cantante lirico, che non può muoversi tanto dalla partitura dell'opera che è ben precisa ma quella è e quella deve essere, così paola ... quela è la canzone e quella rimane
poi ti arriva una callas e ... ti stravolge tutto
perchè la callas è una artista quindi riesce ad andare "oltre" il bel canto
la callas ti trascina , ti porta con se in ciò che canta , tu sei lì con lei , vivi l'opera come se fosse un film
non mi chiedere perchè dato che io sono una ignorantona in fatto di musica ma le emozioni , quelle le sento se c'è qualcuno che me le passa
così vale per un pavarotti
e così vale per la musica in generale esempio c'è Chopen che è bello a prescindere quando è suonato perfettamente , ma poi c'è Chopen interpretato da Pollini e ti sembra .... Chopen.... più Chopen degli altri
quello che voglio dire è che
la perfezione va benissimo , la potenza ecc ecc ma solo con quello sarai sempre e solo esecutrice , perfetta quanto vuoi, ma solo una esecutrice nulla di più. fredda ed impersonale , forse ti si riconoscerà al voce per la potenza ma non la personalità
ma essere di più , con quel quid di diverso di personale che ti fa sembrare ancora più bello, ciò che è già bello in se
il passare da esecutrice ad artista .....
o ce l'hai o non ce l'hai dentro e se ti sei instradata sula strada della perfezione è difficile che tu possa tornare indietro
perchè godrai solo dell'estetica in se, del bel canto e metterai d parte le tue emozioni che non saranno mai perfette
detto questo
tra un marco indubbiamente artista ed una paola perfetta esecutrice , per me non c'è gara che tenga
per me il primo è anni luce dalla seconda qualsiasi sia il risultato della trasmissione
del primo comprerò sicuramente i dischi della seconda sicuramente no
janelle- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Paola ha straperso su Briciole tanto quanto Marco ha stravinto su L'amore si odia.
Poi, per carità, il mondo musicale è bello perché è vario, e se c'è chi gradisce, buon per Paola.
Certo è che in questo bizzarro gioco di ripescaggio degli "scarti di Morgan" ho avuto modo di apprezzare una volta di più l'abilità di talent scout del suddetto.
Poi, per carità, il mondo musicale è bello perché è vario, e se c'è chi gradisce, buon per Paola.
Certo è che in questo bizzarro gioco di ripescaggio degli "scarti di Morgan" ho avuto modo di apprezzare una volta di più l'abilità di talent scout del suddetto.
Ghinda- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
E ci sono cover e cover. Sally interpretata da Fiorella Mannoia ha tutto un altro spessore rispetto all'originale. Essere conformi all'originale a me fa tanto karaoke (paola in briciole e silver in non è nel cuore che adoro) Noemi l'anno scorso o marco quest'anno invece mettono il cuore. la differenza è lidino75 ha scritto:mi dispiace il tuo disappunto, ma io la vedo così, non amo le cover.Cuore di Tenebra ha scritto:Ed ecco seppellite, con quattro pigiate di tastiera, quattro decenni (per limitarci al pop) di rifacimenti e reinterpretazioni, non di rado superiori agli originali.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Scusami Dino, ma le cover hanno un peso specifico sulla storia della musica che nemmeno immagini...mi viene da pensare ad interi album di cover, tipo Strange little girl, ..un brano, se interpretato in maniera originale può rivivere nuove gioventù, o pezzi del tutto anonimi che vengono resi dei capolavori...
Modugno è un grande artista, ma forse lo conosciamo più per le cover e i rifacimenti moderni che per le versioni originali
Modugno è un grande artista, ma forse lo conosciamo più per le cover e i rifacimenti moderni che per le versioni originali
chiav- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Oye como va (Carlos Santana): originale o cover?
Hallelujah (Jeff Buckley): originale o cover?
All along the watchtower (Jimi Hendrix): originale o cover?
Al vincitore del quizzone un paio di orecchie nuove fiammanti :sorriso4:
P.S. come da regolamento, gli utilizzatori di google o wikipedia vengono squalificati automaticamente :bigkiss:
Hallelujah (Jeff Buckley): originale o cover?
All along the watchtower (Jimi Hendrix): originale o cover?
Al vincitore del quizzone un paio di orecchie nuove fiammanti :sorriso4:
P.S. come da regolamento, gli utilizzatori di google o wikipedia vengono squalificati automaticamente :bigkiss:
Ultima modifica di Cuore di Tenebra il Ven 13 Nov 2009, 11:33 - modificato 1 volta.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Hallelujah (Jeff Buckley), questa basterebbe per far cambiare idea sulle cover..e aggiungo GLORIA (Patti Smith)
Dimenticavo, HALLELUJAH è del grandissimo COHEN
Dimenticavo, HALLELUJAH è del grandissimo COHEN
Ultima modifica di chiav il Ven 13 Nov 2009, 11:34 - modificato 1 volta.
chiav- Utente Aficionado: 501-2000 post
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