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"Certe cose" NON succedono solo in Italia!

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Messaggio Da ubik Mar 19 Gen 2010, 01:30

notte "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 492913
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Messaggio Da Bess Mar 19 Gen 2010, 01:44

...stavo giusto guardando adesso gli ultimi dati istat e della banca d'italia: nel 2009 la cassa integrazione è aumentata del 300% rispetto al 2008; la disoccupazione è prossima al 10%. Sacconi ha contestato il metodo scelto dalla banca d'italia (che ha un ufficio studi tra i migliori, ve lo garantisco) per il calcolo della disoccupazione: dice che non è corretto. Io sono allibita.
Non si tratta di essere di sinistra o di destra o di sopra o di sotto, ma di dire la verità. Siamo messi malissimo, sotto tutti i punti di vista. L'azione individuale (certamente importante) non credo che possa più di tanto cambiare le cose. Siamo oltre. Marciume stratificato. Comunque nel mio piccolo non mi lamento, mi incazzo.
Post farneticante, lo so, ...ma è che il bollettino della banca d'italia è di 60 pagine fitte fitte e mi ha un pò provata... "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 206838 "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 206838 "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 206838 "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 40679
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Messaggio Da bellaprincipessa Mar 19 Gen 2010, 09:21

sono di corsa ma tanto chi legge gasfom sa già come la penso su Italia, Francia ed estero in generale. la situazione Italiana é tragica. Anche in altri paesi lo é. Io sono sostanzialmente d'accordo con le affremazioni iniziali di Mariele e Lù...
Forse quando avro' più tempo mi ripetero' e approfondiro'.
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Messaggio Da mariele4ever Mar 19 Gen 2010, 10:39

fear-of-the-dark ha scritto:rifiutare un lavoro??? combattere...si in teoria sarei daccordo con voi, ma la pratica....beh è un pò diversa.
Dite di rinunciare ad un lavoro in nero , sfruttato e sottopagato ad uno che vive nelle case popolari della periferia di Napoli , ma anche di Caserta. Che ha 11 fratelli, un padre in carcere e la madre che a stento ha la quinta elementre. Ditelo alla mia vicina di casa, amica di infanzia ,sfrattata perchè il padre ha dei problemi psichiatrici, non può permettersi una valida assistenza e sua madre fa un lavoro da quattro soldi perchè è l'unico che è riuscita a trovare. Ditele di restare qui. In questa famiglia, con un padre padrone non più in grado di sostenerla. E' andata al nord per avere qualche possibilità. Ditelo alla mia ex compagna di scuola che la mattina veniva a scuola ,il pomeriggio lavorva e la sera studiava. La situazione di molti di quelli che condanniamo è questa. E non credo che in questo paese abbiano molti strumenti per farsi sentire o che in qualche modo li tutelino. Quei pochi che ci sono funzionano male ed è come non esistessero. Disfattismo , bah, forse....però di qualcosa queste persone dovranno pure campare. Chi ha la possibilità di farlo dovrebbe denunciare e indignarsi anche per chi questa possibilità non ce l'ha. Ma viviamo in una società in cui l'egoismo impera e non credo che molti sarebbero disposti a farlo. Senza contare che spesso chi avrebbe i mezzi per farsi sentire è proprio chi più è addentro a certi meccanismi. Io posso pure nel mio piccolo denunciare e indignarmi, ma fidatevi che per quelli che ho citato sopra non cambierebbe niente. Il pesce è marcio dalla testa e bisognerebbe decapitarlo. Ma a quel punto si parlerebbe davvero di rivoluzione.
La libertà è sempre una bella parola ma per chi non ha niente l'unica libertà possibile è quella di farsi sfruttare.
"Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 674658 "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 674658 "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 674658

Fear si sta dicendo l'esatto contrario e cioè che spesso seguire i propri "ideali" è un lusso che non tutti, anzi molti, non possono permettersi, ma quello che mi auguro è che questo non diventi la normalità perché, come diceva giustamente gaufre, non si tratta solo del lavoro ma di un modo di pensare e di vivere... io atterrisco quando vedo la gente che, ad esempio, truffa lo Stato o il suo datore di lavoro e, invece di starsene zitto e sperare che nessuno venga a saperlo, se ne vanta pure!
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Messaggio Da Violatrix Mar 19 Gen 2010, 15:30

mariele4ever ha scritto:
fear-of-the-dark ha scritto:rifiutare un lavoro??? combattere...si in teoria sarei daccordo con voi, ma la pratica....beh è un pò diversa.
Dite di rinunciare ad un lavoro in nero , sfruttato e sottopagato ad uno che vive nelle case popolari della periferia di Napoli , ma anche di Caserta. Che ha 11 fratelli, un padre in carcere e la madre che a stento ha la quinta elementre. Ditelo alla mia vicina di casa, amica di infanzia ,sfrattata perchè il padre ha dei problemi psichiatrici, non può permettersi una valida assistenza e sua madre fa un lavoro da quattro soldi perchè è l'unico che è riuscita a trovare. Ditele di restare qui. In questa famiglia, con un padre padrone non più in grado di sostenerla. E' andata al nord per avere qualche possibilità. Ditelo alla mia ex compagna di scuola che la mattina veniva a scuola ,il pomeriggio lavorva e la sera studiava. La situazione di molti di quelli che condanniamo è questa. E non credo che in questo paese abbiano molti strumenti per farsi sentire o che in qualche modo li tutelino. Quei pochi che ci sono funzionano male ed è come non esistessero. Disfattismo , bah, forse....però di qualcosa queste persone dovranno pure campare. Chi ha la possibilità di farlo dovrebbe denunciare e indignarsi anche per chi questa possibilità non ce l'ha. Ma viviamo in una società in cui l'egoismo impera e non credo che molti sarebbero disposti a farlo. Senza contare che spesso chi avrebbe i mezzi per farsi sentire è proprio chi più è addentro a certi meccanismi. Io posso pure nel mio piccolo denunciare e indignarmi, ma fidatevi che per quelli che ho citato sopra non cambierebbe niente. Il pesce è marcio dalla testa e bisognerebbe decapitarlo. Ma a quel punto si parlerebbe davvero di rivoluzione.
La libertà è sempre una bella parola ma per chi non ha niente l'unica libertà possibile è quella di farsi sfruttare.
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Fear si sta dicendo l'esatto contrario e cioè che spesso seguire i propri "ideali" è un lusso che non tutti, anzi molti, non possono permettersi, ma quello che mi auguro è che questo non diventi la normalità perché, come diceva giustamente gaufre, non si tratta solo del lavoro ma di un modo di pensare e di vivere... io atterrisco quando vedo la gente che, ad esempio, truffa lo Stato o il suo datore di lavoro e, invece di starsene zitto e sperare che nessuno venga a saperlo, se ne vanta pure!

Quoto. Io parlavo di persone che la scelta ce l'hanno, eccome! Solo che DECIDONO, perché è più facile, comodo, meno impegnativo, di lasciarsi trasportare dalla corrente. E la corrente è, purtroppo, quella del "pensiero mafioso". In tutto, in ogni manifestazione.

Ti faccio un esempio: mio padre è forzista. Eppure è, credo, la persona più onesta che mi sia mai capitato di incontrare. Anni addietro vi fu un anno in cui le dichiarazioni dei redditi erano state rese pubbliche e mio padre comparve al terzo posto nella mia città... Ora, mio padre NON è ricco, quell'anno lo avevano chiamato a lavorare in trasferta e quindi prendeva buoni stipendi. Vergognoso che fosse "sopra" persone con la classica "fabbrichetta" (ma anche fabbricona), che girano in Ferrari e hanno l'aeroplanino privato... questo sì.

Ma mio padre non è cambiato... continua a pagare le sue tasse.
Paghiamo i contributi a chi lavora per noi (stiamo ristrutturando una costruzione in campagna e abbiamo una donna che ci aiuta a tenere in ordine le case di tutta la famiglia). Dovrebbe essere la norma, e invece non è così... è un'eccezione. MA se noi non avessimo fatto quel contratto alla donna che viene ad aiutarci in casa, se non le pagassimo i contributi, lei sarebbe una clandestina con tutto quello che ne consegue.

Io non so come sia da voi... ma qui il 99% delle persone NON paga i contributi a chi lavora per loro... Insomma, quella che stiamo facendo in famiglia è una piccola battaglia, che però sta cambiando qualcosa per non solo le due persone che lavorano direttamente per noi, ma anche per le loro famiglie, e cioè 2+6 persone. E non è che si navighi nell'oro, eh! "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 28293

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Messaggio Da Gaufre Mar 19 Gen 2010, 15:46

Sono sempre i più ricchi a usare degli stratagemmi per non spendere, e spesso a evadere le tasse. Sennò come farebbero a essere così ricchi?
L'amica di cui parlavo in qualche post precedente, quella che grattava male i voucher del parcheggio per riusarli, è padrona di mezzo centro storico di Torino, ha una casa da sogno a Porto Cervo, ecc.
Vogliamo parlare dei medici?
Ho avuto seri problemi a trovare un ginecologo quando ero ancora in Italia, perché mi rifiutavo di andare in studi nei quali non davano la ricevuta... alla fine ho dovuto desistere, sennò non potevo andare dal medico, perché questa è una pratica in uso in ogni studio. Quando sono andata a farmi visitare, ho ovviamente preteso la ricevuta in luogo dello "sconto" che mi hanno proposto per non rilasciarmela.
Naturalmente, il provvedimento del governo Prodi sulla tracciabilità dei pagamenti, introdotto per combattere proprio questo tipo di evasione, è stato subito cancellato dal governo Berlusconi...
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Messaggio Da bellaprincipessa Mar 19 Gen 2010, 15:54

Gaufre ha scritto:Sono sempre i più ricchi a usare degli stratagemmi per non spendere, e spesso a evadere le tasse. Sennò come farebbero a essere così ricchi?
L'amica di cui parlavo in qualche post precedente, quella che grattava male i voucher del parcheggio per riusarli, è padrona di mezzo centro storico di Torino, ha una casa da sogno a Porto Cervo, ecc.
Vogliamo parlare dei medici?
Ho avuto seri problemi a trovare un ginecologo quando ero ancora in Italia, perché mi rifiutavo di andare in studi nei quali non davano la ricevuta... alla fine ho dovuto desistere, sennò non potevo andare dal medico, perché questa è una pratica in uso in ogni studio. Quando sono andata a farmi visitare, ho ovviamente preteso la ricevuta in luogo dello "sconto" che mi hanno proposto per non rilasciarmela.
Naturalmente, il provvedimento del governo Prodi sulla tracciabilità dei pagamenti, introdotto per combattere proprio questo tipo di evasione, è stato subito cancellato dal governo Berlusconi...
pero' non é proprio cosi', dai! Mia mamma é ginecologa e non evade proprio un piffero! Il medico si scarica dalle tasse e quindi tutti esigono (come é giusto) la ricevuta! Di nero non ne fa proprio... e come libera professionista paga la metà di quello che guadagna in tasse! Per carità, non é che stia male eh!, non dico questo, pero' si fa un mazzo tanto (é sempre tornata a casa tardissimo), la chiamano a tutte le ore e non é che navighi nell'oro...
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Messaggio Da fear-of-the-dark Mar 19 Gen 2010, 16:05

lù sulla mentalità mafiosa sono perfettamente d'accordo con te. "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 187966 L'ho scritto anche qualche post fa.
Anche la mia famiglia paga i contributi alla donna che fa le pulizie. Mia madrea paga anche per le ore che fa da mia nonna e mia zia che non se lo potrebbero permettere. E le ore sono necessarie a questa donna per restare in Italia in modo regolare. Però siamo un'eccezione. Come è un'eccezione purtroppo la madre di princi che non evade.
Tutti i liberi professionisti che ho avuto modo di conoscere ( più che altro di pagare), tranne mia madre, evadono. Dal ginecologo al commercialista... "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 738306
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Messaggio Da Gaufre Mar 19 Gen 2010, 16:06

bellaprincipessa ha scritto:
Gaufre ha scritto:Sono sempre i più ricchi a usare degli stratagemmi per non spendere, e spesso a evadere le tasse. Sennò come farebbero a essere così ricchi?
L'amica di cui parlavo in qualche post precedente, quella che grattava male i voucher del parcheggio per riusarli, è padrona di mezzo centro storico di Torino, ha una casa da sogno a Porto Cervo, ecc.
Vogliamo parlare dei medici?
Ho avuto seri problemi a trovare un ginecologo quando ero ancora in Italia, perché mi rifiutavo di andare in studi nei quali non davano la ricevuta... alla fine ho dovuto desistere, sennò non potevo andare dal medico, perché questa è una pratica in uso in ogni studio. Quando sono andata a farmi visitare, ho ovviamente preteso la ricevuta in luogo dello "sconto" che mi hanno proposto per non rilasciarmela.
Naturalmente, il provvedimento del governo Prodi sulla tracciabilità dei pagamenti, introdotto per combattere proprio questo tipo di evasione, è stato subito cancellato dal governo Berlusconi...
pero' non é proprio cosi', dai! Mia mamma é ginecologa e non evade proprio un piffero! Il medico si scarica dalle tasse e quindi tutti esigono (come é giusto) la ricevuta! Di nero non ne fa proprio... e come libera professionista paga la metà di quello che guadagna in tasse! Per carità, non é che stia male eh!, non dico questo, pero' si fa un mazzo tanto (é sempre tornata a casa tardissimo), la chiamano a tutte le ore e non é che navighi nell'oro...

Princi, tua mamma è un'eccezione!!!! Se potessi andrei volentieri a farmi curare da lei!
Io, in 18 anni di vita a Torino, non ho mai trovato un ginecologo che mi desse la ricevuta... o la dovevo chiedere io, o mi si diceva: 'sono 100 con lo sconto, senza ricevuta, e 125 con la ricevuta'...

Non voglio generalizzare, ma ci sono moltissimi liberi professionisti che così evadono le tasse alla faccia nostra...
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Messaggio Da bellaprincipessa Mar 19 Gen 2010, 16:12

Gaufre ha scritto:
bellaprincipessa ha scritto:
Gaufre ha scritto:Sono sempre i più ricchi a usare degli stratagemmi per non spendere, e spesso a evadere le tasse. Sennò come farebbero a essere così ricchi?
L'amica di cui parlavo in qualche post precedente, quella che grattava male i voucher del parcheggio per riusarli, è padrona di mezzo centro storico di Torino, ha una casa da sogno a Porto Cervo, ecc.
Vogliamo parlare dei medici?
Ho avuto seri problemi a trovare un ginecologo quando ero ancora in Italia, perché mi rifiutavo di andare in studi nei quali non davano la ricevuta... alla fine ho dovuto desistere, sennò non potevo andare dal medico, perché questa è una pratica in uso in ogni studio. Quando sono andata a farmi visitare, ho ovviamente preteso la ricevuta in luogo dello "sconto" che mi hanno proposto per non rilasciarmela.
Naturalmente, il provvedimento del governo Prodi sulla tracciabilità dei pagamenti, introdotto per combattere proprio questo tipo di evasione, è stato subito cancellato dal governo Berlusconi...
pero' non é proprio cosi', dai! Mia mamma é ginecologa e non evade proprio un piffero! Il medico si scarica dalle tasse e quindi tutti esigono (come é giusto) la ricevuta! Di nero non ne fa proprio... e come libera professionista paga la metà di quello che guadagna in tasse! Per carità, non é che stia male eh!, non dico questo, pero' si fa un mazzo tanto (é sempre tornata a casa tardissimo), la chiamano a tutte le ore e non é che navighi nell'oro...

Princi, tua mamma è un'eccezione!!!! Se potessi andrei volentieri a farmi curare da lei!
Io, in 18 anni di vita a Torino, non ho mai trovato un ginecologo che mi desse la ricevuta... o la dovevo chiedere io, o mi si diceva: 'sono 100 con lo sconto, senza ricevuta, e 125 con la ricevuta'...

Non voglio generalizzare, ma ci sono moltissimi liberi professionisti che così evadono le tasse alla faccia nostra...
vabbé, a parte che torno a dire che le tasse in Italia sono talmente uno strozzinaggio che in un certo senso "incitano" ad evadere almeno un po'...
e comunque da quando é stata fatta la legge che permette di scaricare le visite specialistiche (pero' io non sono addentro, correggetemi se sbaglio) ormai praticamente tutti vogliono la ricevuta e quindi i medici di nero ne fanno ben poco (forse dipende dal tipo di medico pero', non so dire).
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Messaggio Da Gaufre Mar 19 Gen 2010, 16:21

bellaprincipessa ha scritto:
vabbé, a parte che torno a dire che le tasse in Italia sono talmente uno strozzinaggio che in un certo senso "incitano" ad evadere almeno un po'...
e comunque da quando é stata fatta la legge che permette di scaricare le visite specialistiche (pero' io non sono addentro, correggetemi se sbaglio) ormai praticamente tutti vogliono la ricevuta e quindi i medici di nero ne fanno ben poco (forse dipende dal tipo di medico pero', non so dire).

Princi, non ti arrabbiare, ma secondo me questa è un'affermazione detta un po' troppo alla leggera...
Non è che le tasse sono da strozzinaggio; se restano alte è anche perché sono in tantissimi a evaderle... non c'è la volontà di punire gli evasori, basta solo pensare allo scudo fiscale... una vergona e un insulto per chi le tasse le paga davvero!!!
Noi qui in Belgio, di tasse ne paghiamo altrettante, ma almeno abbiamo i servizi che funzionano.
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Messaggio Da bellaprincipessa Mar 19 Gen 2010, 16:27

Gaufre ha scritto:
bellaprincipessa ha scritto:
vabbé, a parte che torno a dire che le tasse in Italia sono talmente uno strozzinaggio che in un certo senso "incitano" ad evadere almeno un po'...
e comunque da quando é stata fatta la legge che permette di scaricare le visite specialistiche (pero' io non sono addentro, correggetemi se sbaglio) ormai praticamente tutti vogliono la ricevuta e quindi i medici di nero ne fanno ben poco (forse dipende dal tipo di medico pero', non so dire).

Princi, non ti arrabbiare, ma secondo me questa è un'affermazione detta un po' troppo alla leggera...
Non è che le tasse sono da strozzinaggio; se restano alte è anche perché sono in tantissimi a evaderle... non c'è la volontà di punire gli evasori, basta solo pensare allo scudo fiscale... una vergona e un insulto per chi le tasse le paga davvero!!!
Noi qui in Belgio, di tasse ne paghiamo altrettante, ma almeno abbiamo i servizi che funzionano.
diciamo che é un cane che si morde la coda. Non volgio giustificare gli evasori ma, per esmpio, ricordo che quando mio marito si é messo in proprio, in Italia, doveva pagare delle tasse "preventive" che alla fine risulatvano essere molto di più di quello che guadgnava, perché la legge "stimava" il suo guadagno... e che non riusciva a stare in piedi, anche lavorando come un dannato...
In Francia le tasse sono alte ma, per esempio, c'é un sistema molto diverso di pagamento dell'iva, per cui non la devi anticipare tutta in una botta ma la paghi poco a poco. E poi, la grossa differenza, é che in Italia i clienti ti pagano a 60/120/360 giorni "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 273191 , ma ti rendi conto cosa vuol dire per un piccolo che deve anticipare i soldi ai fornitori?
Per i liberi professionisti é più semplice, ma ti assicuro che chi ha delle spese e deve rendere conto a fornitori etc. in Italia fa fatica a sopravvivere. Lavori, lavori e non ti resta niente in mano, a meno che guadagni veramente Tanto... ma allora non te ne frag più un caxxo!
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Messaggio Da Gaufre Mar 19 Gen 2010, 16:36

bellaprincipessa ha scritto:


diciamo che é un cane che si morde la coda. Non volgio giustificare gli evasori ma, per esmpio, ricordo che quando mio marito si é messo in proprio, in Italia, doveva pagare delle tasse "preventive" che alla fine risulatvano essere molto di più di quello che guadgnava, perché la legge "stimava" il suo guadagno... e che non riusciva a stare in piedi, anche lavorando come un dannato...
In Francia le tasse sono alte ma, per esempio, c'é un sistema molto diverso di pagamento dell'iva, per cui non la devi anticipare tutta in una botta ma la paghi poco a poco. E poi, la grossa differenza, é che in Italia i clienti ti pagano a 60/120/360 giorni "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 273191 , ma ti rendi conto cosa vuol dire per un piccolo che deve anticipare i soldi ai fornitori?
Per i liberi professionisti é più semplice, ma ti assicuro che chi ha delle spese e deve rendere conto a fornitori etc. in Italia fa fatica a sopravvivere. Lavori, lavori e non ti resta niente in mano, a meno che guadagni veramente Tanto... ma allora non te ne frag più un caxxo!

allora, per metterci daccordo, possiamo dire che non è solo un problema di quante ne paghi ma anche di come le paghi e di come poi dovrebbero ritornarti in servizi offerti dallo stato alla comunità? E di chi le paga e chi no?
Perché è chiaro che c'è un problema di fondo... è ingiusto che ci sia chi le paga e chi le evade.
Se il libero professionista è onesto, certo che essere pagati e pagare le tasse in quel modo è un salasso. Sono daccordo con te. Però, io ne conosco tanti di liberi professionisti che evadono, non dichiarano una mazza, e poi si lamentano magari che la banca non gli dà il mutuo perché dichiarano di guadagnare troppo poco!!!!
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Messaggio Da bellaprincipessa Mar 19 Gen 2010, 16:40

Gaufre ha scritto:
bellaprincipessa ha scritto:


diciamo che é un cane che si morde la coda. Non volgio giustificare gli evasori ma, per esmpio, ricordo che quando mio marito si é messo in proprio, in Italia, doveva pagare delle tasse "preventive" che alla fine risulatvano essere molto di più di quello che guadgnava, perché la legge "stimava" il suo guadagno... e che non riusciva a stare in piedi, anche lavorando come un dannato...
In Francia le tasse sono alte ma, per esempio, c'é un sistema molto diverso di pagamento dell'iva, per cui non la devi anticipare tutta in una botta ma la paghi poco a poco. E poi, la grossa differenza, é che in Italia i clienti ti pagano a 60/120/360 giorni "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 273191 , ma ti rendi conto cosa vuol dire per un piccolo che deve anticipare i soldi ai fornitori?
Per i liberi professionisti é più semplice, ma ti assicuro che chi ha delle spese e deve rendere conto a fornitori etc. in Italia fa fatica a sopravvivere. Lavori, lavori e non ti resta niente in mano, a meno che guadagni veramente Tanto... ma allora non te ne frag più un caxxo!

allora, per metterci daccordo, possiamo dire che non è solo un problema di quante ne paghi ma anche di come le paghi e di come poi dovrebbero ritornarti in servizi offerti dallo stato alla comunità? E di chi le paga e chi no?
Perché è chiaro che c'è un problema di fondo... è ingiusto che ci sia chi le paga e chi le evade.
Se il libero professionista è onesto, certo che essere pagati e pagare le tasse in quel modo è un salasso. Sono daccordo con te. Però, io ne conosco tanti di liberi professionisti che evadono, non dichiarano una mazza, e poi si lamentano magari che la banca non gli dà il mutuo perché dichiarano di guadagnare troppo poco!!!!
vabbé ma questi so' stronzi, gaufre! come dice il proverbio: "la madre degli stronzi é sempre incinta"!
Quello che volevo dire é che é sbagliato generalizzare, che l'evasione é sicuramente una causa ma é anche un sintomo di un sistema mal fatto alla base... insomma, dare anche un'latro punto di vista! (l'ho detto che so' "bastian contrario" e "avvocato del diavolo" per natura "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 939831 )
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Messaggio Da athelas Mar 19 Gen 2010, 16:54

Princi, non è che si stia generalizzando, ma gli evasori sono veramente tanti e noi che siamo invece lavoratori dipendenti (a questo punto parlo per me) ci sentiamo tartassati
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Messaggio Da bellaprincipessa Mar 19 Gen 2010, 16:58

athelas ha scritto:Princi, non è che si stia generalizzando, ma gli evasori sono veramente tanti e noi che siamo invece lavoratori dipendenti (a questo punto parlo per me) ci sentiamo tartassati
sarà, ma io che sono lavoratrice dipendente (non in Italia ma il sistema é lo stesso) e che vivo con uno che é in proprio ti posso dire che non c'é paragone, né per stress, né per quantità di lavoro, né pre problemi economici... e che per arrivare ad essere tranquilli (e questo vale anche in Francia) bisogna guadagnare veramente tanto! altrimenti ti fai un c...o cosi', sabati, domeniche, sere, notti, feste, etc. e alla fine, pagati i fornitori, i dipendenti, le tasse etc. quel che ti resta non é molto di pimù di quello che resta al lavoratore dipendente (ad es. io). E poi ti chiedi "ma chi me lo fa fare...". Per forza poi lo spirito imprenditoriale va a farsi benedire. A meno che non ci sia alle spalle una "famiglia" ricca, o già nel campo etc. che ti permetta di investire e spendere senza guadagnare, alemno per un po'...
Vabbé, scusate lo sfogo...
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Messaggio Da athelas Mar 19 Gen 2010, 17:05

si e poi ci devi mettere anche il rischio per l'imprenditore, certo.

Per tornare un attimo alle colf o badanti o come volete chiamarle: la mia capa per esempio ha dovuto discute con una che non voleva essere assunta ma voleva lavorare in nero. Ce ne sono tantissime, italiane e non
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Messaggio Da bellaprincipessa Mar 19 Gen 2010, 17:07

athelas ha scritto:si e poi ci devi mettere anche il rischio per l'imprenditore, certo.

Per tornare un attimo alle colf o badanti o come volete chiamarle: la mia capa per esempio ha dovuto discute con una che non voleva essere assunta ma voleva lavorare in nero. Ce ne sono tantissime, italiane e non
già, a me é successo... se la dichiaravo perdeva il sussidio, quindi preferiva il nero...
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Messaggio Da mariele4ever Mar 19 Gen 2010, 17:31

Per sfuggire alla miseria erano giunti in quella terra straniera. Avevano passato i confini in tanti, spesso clandestinamente. E pur di lavorare avevano accettato una paga assai più bassa rispetto a quella degli abitanti della zona, che – tra l’altro – disdegnavano quel lavoro, considerato troppo duro e mal retribuito. Lavoravano in condizioni penose. Alcuni “abitavano” in ripari di fortuna, capanni col tetto di frasche. Tantissimi dormivano all’aperto, come capitava. Venivano tollerati a stento da chi viveva lì. Li consideravano ladri, sporchi, magnaccia e fannulloni. Per giunta le loro paghe scarse non finivano nelle casse dei negozi locali, perché cercavano di mandare tutto quello che potevano alle famiglie lontane. La rabbia esplose con un pretesto non del tutto chiaro. Fatto sta che una mattina la gente del posto attaccò i capanni che ospitavano gli immigrati: così iniziò una gigantesca caccia allo straniero, che devastò la cittadina e tutta la zona circostante.
È il racconto degli scontri di Rosarno, in Calabria, magari così come potrebbe essere scritto tra qualche anno? Macché. Sembra. È un’altra storia: risale al 1893, più o meno l’epoca in cui vissero i bisnonni degli ultracinquantenni dei giorni nostri. Però è anche la “stessa” storia. Diversi i protagonisti. Le vittime della caccia all’uomo cominciata il 17 agosto di 117 anni fa furono gli italiani immigrati nella zona di Aigues-Mortes, cittadina della Camargue nel Sud della Francia. Erano lì per lavorare nelle saline. L’esito fu ben più terribile di quello calabrese. Il bilancio finale delle vittime tra gli operai italiani, linciati da una folla inferocita, non è mai stato accertato: nove secondo le stime ufficiali francesi. Il Times di Londra parlò di almeno 50 morti. Secondo altre fonti arrivarono addirittura al centinaio. Una rivolta xenofoba che pochi ricordano oggi, raccontata tra l’altro in un bel libro di Enzo Barnabà: Morte agli italiani! Il massacro di Aigues-Mortes 1893 (Infinito, 2008).Gli italiani, allora, erano chiamati dai francesi “Christos” o “Macaronis”. Erano emigranti stagionali, arrivati dal vicino Piemonte e da altre regioni per fare i braccianti. In Italia l’agricoltura era in crisi. I prezzi dei prodotti tipici dell’economia contadina erano aumentati. In Piemonte, poi, i vigneti erano decimati da malattie come fillossera, iodio, peronospora. Il lavoro era scarso e pagato pochissimo. Così non restava che emigrare. Il ricercatore piemontese Alessandro Alemanno scrive che «il lavoro in salina era duro, scarsamente remunerato, e si svolgeva in un ambiente paludoso, dove sempre erano in agguato le febbri malariche… Da secoli l’estrazione del sale era occupazione riservata quasi esclusivamente agli ex galeotti, ma proprio nel 1893 la Compagnia delle saline aveva assoldato 600 italiani». Scrive lo storico francese Jean-Claude Hocquet: «Tutti questi operai lavoravano in condizioni penose, esposti tutto il giorno a un sole ardente, con gli occhi bruciati dal bagliore accecante dei cristalli di sale che scintillavano al sole, senza altra ombra dove riposare gli occhi che non fosse quella del cappello a larghe falde, coi corpi che gocciolavano di sudore, coperti di graffiature, scorticati dal canestro di vimini, mal protetti da una tela di sacco gettata sulla spalla, con le mani tagliate dai cristalli di sale, calzando zoccoli di legno guarniti di paglia». Eppure il settimanale Mémorial d'Aix allora scriveva: «Gli italiani cominciano ad esagerare con le loro pretese: presto ci tratteranno come un paese conquistato». Poi: «Generalmente sono di dubbia moralità, [fra loro] il tasso di criminalità è elevato: del 20%, mentre nei nostri non è che del 5%». Sul quotidiano Le Jour si chiedeva al Governo d’Oltralpe di proteggere i francesi «da questa merce nociva, e peraltro adulterata, che si chiama operaio italiano». È passato oltre un secolo da quei tragici avvenimenti. Però – leggendo quelle valutazioni - sembra di scorrere commenti o di ascoltare dichiarazioni concepiti nell’Italia dei nostri giorni, durante i fatti di Rosarno e in occasione di precedenti casi di intolleranza. Anche ad Aigues-Mortes ci fu chi – tra i francesi – cercò di evitare la tragedia: è il caso di un prete. Pure in quel caso amministratori pubblici e politici avevano fatto da sponda all’odio xenofobo crescente per cercare di raccogliere consensi elettorali. Dietro quella strage di fine Ottocento, certo, c’era un groviglio di tensioni locali, nazionali e internazionali che contribuirono ad alimentare l’intolleranza (il libro di Barnabà ne offre il quadro). Così come dietro gli scontri in Calabria c’è una situazione molto complessa, incluso il ruolo non secondario svolto dalle cosche della ’ndrangheta. Parlare del contesto in cui questi fenomeni maturano e si consumano richiederebbe molto spazio; per giunta la storia dell’emigrazione italiana nel mondo è costellata di altri eventi che dovrebbero indurci a riflettere sull’immigrazione in Italia. Tuttavia è chiaro che la barbarie è dietro l’angolo. E che il ruolo di vittime e carnefici è intercambiabile. Forse la storia – visto quel che continua a succedere – non riesce davvero ad essere “maestra di vita”. In ogni caso sapere chi siamo e da dove veniamo può servirci, per lo meno ad essere consapevoli dei nostri errori: «La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso… - canta Francesco De Gregori - La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano».

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Messaggio Da bellaprincipessa Mar 19 Gen 2010, 17:36

mariele4ever ha scritto:Per sfuggire alla miseria erano giunti in quella terra straniera. Avevano passato i confini in tanti, spesso clandestinamente. E pur di lavorare avevano accettato una paga assai più bassa rispetto a quella degli abitanti della zona, che – tra l’altro – disdegnavano quel lavoro, considerato troppo duro e mal retribuito. Lavoravano in condizioni penose. Alcuni “abitavano” in ripari di fortuna, capanni col tetto di frasche. Tantissimi dormivano all’aperto, come capitava. Venivano tollerati a stento da chi viveva lì. Li consideravano ladri, sporchi, magnaccia e fannulloni. Per giunta le loro paghe scarse non finivano nelle casse dei negozi locali, perché cercavano di mandare tutto quello che potevano alle famiglie lontane. La rabbia esplose con un pretesto non del tutto chiaro. Fatto sta che una mattina la gente del posto attaccò i capanni che ospitavano gli immigrati: così iniziò una gigantesca caccia allo straniero, che devastò la cittadina e tutta la zona circostante.
È il racconto degli scontri di Rosarno, in Calabria, magari così come potrebbe essere scritto tra qualche anno? Macché. Sembra. È un’altra storia: risale al 1893, più o meno l’epoca in cui vissero i bisnonni degli ultracinquantenni dei giorni nostri. Però è anche la “stessa” storia. Diversi i protagonisti. Le vittime della caccia all’uomo cominciata il 17 agosto di 117 anni fa furono gli italiani immigrati nella zona di Aigues-Mortes, cittadina della Camargue nel Sud della Francia. Erano lì per lavorare nelle saline. L’esito fu ben più terribile di quello calabrese. Il bilancio finale delle vittime tra gli operai italiani, linciati da una folla inferocita, non è mai stato accertato: nove secondo le stime ufficiali francesi. Il Times di Londra parlò di almeno 50 morti. Secondo altre fonti arrivarono addirittura al centinaio. Una rivolta xenofoba che pochi ricordano oggi, raccontata tra l’altro in un bel libro di Enzo Barnabà: Morte agli italiani! Il massacro di Aigues-Mortes 1893 (Infinito, 2008).Gli italiani, allora, erano chiamati dai francesi “Christos” o “Macaronis”. Erano emigranti stagionali, arrivati dal vicino Piemonte e da altre regioni per fare i braccianti. In Italia l’agricoltura era in crisi. I prezzi dei prodotti tipici dell’economia contadina erano aumentati. In Piemonte, poi, i vigneti erano decimati da malattie come fillossera, iodio, peronospora. Il lavoro era scarso e pagato pochissimo. Così non restava che emigrare. Il ricercatore piemontese Alessandro Alemanno scrive che «il lavoro in salina era duro, scarsamente remunerato, e si svolgeva in un ambiente paludoso, dove sempre erano in agguato le febbri malariche… Da secoli l’estrazione del sale era occupazione riservata quasi esclusivamente agli ex galeotti, ma proprio nel 1893 la Compagnia delle saline aveva assoldato 600 italiani». Scrive lo storico francese Jean-Claude Hocquet: «Tutti questi operai lavoravano in condizioni penose, esposti tutto il giorno a un sole ardente, con gli occhi bruciati dal bagliore accecante dei cristalli di sale che scintillavano al sole, senza altra ombra dove riposare gli occhi che non fosse quella del cappello a larghe falde, coi corpi che gocciolavano di sudore, coperti di graffiature, scorticati dal canestro di vimini, mal protetti da una tela di sacco gettata sulla spalla, con le mani tagliate dai cristalli di sale, calzando zoccoli di legno guarniti di paglia». Eppure il settimanale Mémorial d'Aix allora scriveva: «Gli italiani cominciano ad esagerare con le loro pretese: presto ci tratteranno come un paese conquistato». Poi: «Generalmente sono di dubbia moralità, [fra loro] il tasso di criminalità è elevato: del 20%, mentre nei nostri non è che del 5%». Sul quotidiano Le Jour si chiedeva al Governo d’Oltralpe di proteggere i francesi «da questa merce nociva, e peraltro adulterata, che si chiama operaio italiano». È passato oltre un secolo da quei tragici avvenimenti. Però – leggendo quelle valutazioni - sembra di scorrere commenti o di ascoltare dichiarazioni concepiti nell’Italia dei nostri giorni, durante i fatti di Rosarno e in occasione di precedenti casi di intolleranza. Anche ad Aigues-Mortes ci fu chi – tra i francesi – cercò di evitare la tragedia: è il caso di un prete. Pure in quel caso amministratori pubblici e politici avevano fatto da sponda all’odio xenofobo crescente per cercare di raccogliere consensi elettorali. Dietro quella strage di fine Ottocento, certo, c’era un groviglio di tensioni locali, nazionali e internazionali che contribuirono ad alimentare l’intolleranza (il libro di Barnabà ne offre il quadro). Così come dietro gli scontri in Calabria c’è una situazione molto complessa, incluso il ruolo non secondario svolto dalle cosche della ’ndrangheta. Parlare del contesto in cui questi fenomeni maturano e si consumano richiederebbe molto spazio; per giunta la storia dell’emigrazione italiana nel mondo è costellata di altri eventi che dovrebbero indurci a riflettere sull’immigrazione in Italia. Tuttavia è chiaro che la barbarie è dietro l’angolo. E che il ruolo di vittime e carnefici è intercambiabile. Forse la storia – visto quel che continua a succedere – non riesce davvero ad essere “maestra di vita”. In ogni caso sapere chi siamo e da dove veniamo può servirci, per lo meno ad essere consapevoli dei nostri errori: «La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso… - canta Francesco De Gregori - La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano».

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bell'esempio Mariele e, devo aggiungere purtroppo, non é l'unico...
L'uomo é l'essere con la memoria più corta che ci sia e la storia non insegna un bel niente..., anzi, tutto si ripete, in continuazione. L'uomo é recidivo, persevera, é diabolico...
la storia maestra di vita é un'illusione... purtroppo...
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Messaggio Da mariele4ever Mar 19 Gen 2010, 17:49

E per tornare "a bomba" sull'argomento della discussione...

IMBARAZZO PER IL PREMIER GORDON BROWN
Londra, scandalo per le spese dei ministri
Il quotidiano Daily Telegraph rivela cifre e dettagli sui rimborsi spese «gonfiati» a spese dei contribuenti

MILANO - Lo scandalo delle note spese gonfiate di ben 13 ministri del governo britannico riempie i giornali inglesi. Il Daily Telegraph dedica ben 9 pagine alla vicenda che sta travolgendo il primo ministro Gordon Brown. La notizia domina i media britannici da quando -giovedì sera- il sito del quotidiano ha pubblicato una lunga e dettagliata inchiesta sulle spese dei ministri.

SPESE «PAZZE» - Il ritratto che ne esce dell’esecutivo laburista è ben poco lusinghiero. Il primo scandalo risale al marzo 2008, quando si scoprì che il ministro dell’Interno, Jacqui Smith, si era fatta rimborsare le spese per i filmini porno acquistati dal marito. Ma l’episodio non è servito d’avvertimento ai colleghi che hanno continuato a gonfiare le note spese. Lo stesso primo ministro, ha rivelato il Telegraph, si faceva rimborsare dai contribuenti la donna delle pulizie che divideva con il fratello Andrew, alto dirigente di Edf Energy. Brown rimborsava infatti al fratello le oltre seimila sterline spese per le pulizie dei loro due appartamenti del quartiere londinese di Westmister. Un portavoce di Brown ha confermato inoltre che il premier aveva ricevuto un rimborso di 150 sterline (circa 168 euro) nel 2006 per un intervento idraulico, affermando però che si era trattato di un errore prontamente rimborsato da Brown, «non appena ne è giunto a conoscenza». Ma il Telegraph insiste. Il ministro della Giustizia, Jack Straw, è riuscito a farsi rimborsare delle imposte locali che non aveva nemmeno pagato. Straw, in effetti, si è scusato per «l’errore», affermando che «la contabilità» non è mai stata il suo forte.

GLI «ESCAMOTAGE» DEI MINISTRI - Al centro di molti dei «trucchetti» ministeriali c’è la legge che autorizza i parlamentari al rimborso spese per i costi di una seconda residenza, quando vengono eletti in un collegio fuori Londra. I ministri sembrano non essersi lasciati sfuggire la «scappatoia»: come il ministro degli Esteri David Miliband, che si è fatto rimborsare quasi 30,000 sterline (circa 33,600 euro) in cinque anni per la residenza nel suo collegio elettorale, una proprietà del valore di 120,000 sterline. Non mancano le richieste di rimborso per spese «stravaganti»: sempre il ministro degli Esteri ha chiesto 180 sterline a trimestre per lavori di giardinaggio nella sua villa sulla costa a South Shields. O il sottosegretario con delega per il Galles Paul Murphy, che si è fatto rimborsare oltre 3.000 sterline per un nuovo sistema di acqua calda per la sua seconda casa: ha inviato una lettera all’Ufficio spese del parlamento spiegando che l’acqua usciva troppo calda dai rubinetti. Secondo il Telegraph, per garantirsi comodità a spese dei contribuenti alcuni ministri sarebbero ricorsi a trucchi elaborati e illeciti. Come il ministro degli Alloggi Margaret Becket che ha cambiato casa tre volte e ogni volta si è «regalata» un televisore nuovo: dichiarava la sua prima casa come residenza secondaria per farsi rimborsare le spese.

RIFORMA DEI BENEFIT - Dalla prospettiva italiana verrebbe da sorridere. I ministri non hanno infranto di fatto nessuna legge con le loro note spese; ma le rivelazioni del Telegraph sono imbarazzanti per un premier che -in un momento di grave crisi economica per il paese- si è impegnato a riformare il sistema dei benefit parlamentari limitando gli sprechi. Le note spese avrebbero dovuto essere rese pubbliche in luglio, il Telegraph ne ha avuto un` anticipazione. Il«Guardian», uno dei quotidiani concorrenti, ha osservato che «una copia del Cd con tutti i dettagli delle spese è stata offerta negli ultimi mesi a una serie di quotidiani per una somma a sei cifre». Ovvero, il Telegraph è il solo che ha accettato di pagare oltre centomila sterline per averla. Intanto il Daily Telegraph, per par condicio, promette altre rivelazioni: sabato, il quotidiano intende occuparsi dei rimborsi spese dei parlamentari dell’opposizione conservatrice.
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Messaggio Da Gaufre Mar 19 Gen 2010, 18:05

mariele4ever ha scritto:E per tornare "a bomba" sull'argomento della discussione...

Dalla prospettiva italiana verrebbe da sorridere. I ministri non hanno infranto di fatto nessuna legge con le loro note spese; ma le rivelazioni del Telegraph sono imbarazzanti per un premier che -in un momento di grave crisi economica per il paese- si è impegnato a riformare il sistema dei benefit parlamentari limitando gli sprechi. Le note spese avrebbero dovuto essere rese pubbliche in luglio, il Telegraph ne ha avuto un` anticipazione. Il«Guardian», uno dei quotidiani concorrenti, ha osservato che «una copia del Cd con tutti i dettagli delle spese è stata offerta negli ultimi mesi a una serie di quotidiani per una somma a sei cifre». Ovvero, il Telegraph è il solo che ha accettato di pagare oltre centomila sterline per averla. Intanto il Daily Telegraph, per par condicio, promette altre rivelazioni: sabato, il quotidiano intende occuparsi dei rimborsi spese dei parlamentari dell’opposizione conservatrice.

Mariele, secondo me la parte più significativa dell'articolo non l'hai evidenziata...

Vabbé che tutto il mondo è paese, ma le cifre sopra sono ridicole, quando pensi a quello che fanno i nostri... e nemmeno si dimettono, eh! "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 5344
Ripeto, vedere che ci sono cose che non funzionano altrove, non mi consola del fatto che in Italia stia andando tutto a ramengo... poi si può anche discutere di quanti pregi il nostro paese abbia sotto molti punti di vista "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 127384 , ma sotto quello amministrativo e politico penso che anche tu abbia qualche difficoltà a trovare dei lati positivi "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 492913
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Messaggio Da mariele4ever Mar 19 Gen 2010, 19:11

"Mariele, secondo me la parte più significativa dell'articolo non l'hai evidenziata..."

... e tu, secondo me, avresti dovuto continuare con l'evidenziazione comprendendo anche "...le rivelazioni del Telegraph sono imbarazzanti per un premier che -in un momento di grave crisi economica per il paese- si è impegnato a riformare il sistema dei benefit parlamentari (presenti anche nella legislazione italiana ndr) limitando gli sprechi..." occhiolino


Con quel "certe cose" (che ora ho anche, come avrei dovuto dall'inizio, virgolettato) intendevo proprio (o anche) cose "così", che sfiorano il ridicolo, cose che, se fossero successe in Italia, tutti pronti a dire la frase (da me) incriminata... è questo lo scopo del 3d (e non quello "consolatorio", come ho già detto), rendersi conto che cose sconce o ridicole o altro NON sono una nostra esclusiva.

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Messaggio Da Bess Mar 19 Gen 2010, 19:59

Ho letto un pò di fretta, ammetto. Alla fine non mi pare esistano pareri così contrastanti ... per certi versi è un pò il "gatto che si morde la coda" che ho letto in un post (credo di princi).


E' vero che la tassazione è mediamente più alta in Italia rispetto ad altri paesi ue, ma è altrettanto vero che l'evasione fiscale è di proporzioni davvero enormi (si parla di 250 miliardi di euro all'anno che non entrano nelle casse dello Stato). In questo quadro, la lotta all'evasione fiscale deve avere, a mio parere, la priorità assoluta. Senza questa non è realisticamente possibile intervenire sul fronte della riduzione dell'imposizione fiscale, e cioè il "pagare meno", perchè prima bisogna "pagare tutti". Adesso, per come è la situazione, mi viene da dire "pagare tutti per pagare meno" e non tanto "pagare meno per pagare tutti".
Certo non è con i condoni o con gli scudi o, ancora peggio, togliendo la tracciabilità delle transazioni (come diceva giustamente gaufre) che si fa la lotta all'evasione, anzi, di fatto la si incentiva...
Per quanto mi riguarda, l'home-banking è diventato un'ottima base d'appoggio per dire, anche al mio dentista che mi ha vista nascere, "ti faccio il bonifico, ok?". La fattura a quel punto viene da sè.
L'ultima cosa, anche io sono una libero professionista, ma non potrei evadere nemmeno se lo volessi: non faccio consulenza al "consumatore finale", ma solo a società o enti, e la fattura la vogliono sempre perchè la scaricano.
Più tardi leggo anche le ultime cose che avete postato. "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 492913 "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 40679
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Messaggio Da Gaufre Mar 19 Gen 2010, 20:21

mariele4ever ha scritto:"Mariele, secondo me la parte più significativa dell'articolo non l'hai evidenziata..."

... e tu, secondo me, avresti dovuto continuare con l'evidenziazione comprendendo anche "...le rivelazioni del Telegraph sono imbarazzanti per un premier che -in un momento di grave crisi economica per il paese- si è impegnato a riformare il sistema dei benefit parlamentari (presenti anche nella legislazione italiana ndr) limitando gli sprechi..." occhiolino


Con quel "certe cose" (che ora ho anche, come avrei dovuto dall'inizio, virgolettato) intendevo proprio (o anche) cose "così", che sfiorano il ridicolo, cose che, se fossero successe in Italia, tutti pronti a dire la frase (da me) incriminata... è questo lo scopo del 3d (e non quello "consolatorio", come ho già detto), rendersi conto che cose sconce o ridicole o altro NON sono una nostra esclusiva.


sì, sono daccordo sul fatto che "cose sconce o ridicole o altro NON sono una nostra esclusiva", come tu dici e come ho detto pure io quando affermavo che tutto il mondo è paese... ma... basta leggere libri come "La Casta" di Rizzo e Stella per capire che un sistema di privilegi e benefit come quello che abbiamo noi, con i parlamentari più pagati di tutta Europa, tra l'altro, è un caso unico al mondo... Questo per rimanere nell'argomento del tuo post. Tra l'altro, io avrei postato l'articolo senza fare sottolineature, perché farlo attira l'attenzione solo su certe frasi, mettendo in luce solo certi contenuti, sorvolando poi sulla conclusione in cui si diceva che questi inglesi, rispetto a noi, sono praticamente dei dilettanti. Per questo, e solo per questo motivo, ho evidenziato la frase di cui sopra.
Per quanto riguarda l'argomento del topic, sinceramente non vedo perché non dovrei lamentarmi o non sottolineare l'assurda unicità della nostra situazione, dicendo che certi livelli di bassezza, purtroppo, il nostro paese li tocca spesso da solo. Va bene avere una certa considerazione del proprio paese (che io peraltro ho, ma sotto ben altri punti di vista, sicuramente non politico-amministrativi, come ho già detto), ma essere ciecamente partigiani no. Sotto un altro aspetto, il 3d può certamente essere utile nel segnalare fatti di malcostume avvenuti ovunque, in ogni parte del mondo, e ben venga anzi che siano postati per stimolare spunti di discussione "Certe cose" NON succedono solo in Italia! - Pagina 2 524866 . Del resto, avrai visto anche tu che da qualche post è poi nata una discussione a più voci che ha toccato svariati argomenti e coinvolto persone che possono o meno essere daccordo con il tuo assunto di fondo. Meno male anzi, che non la pensiamo tutti allo stesso modo!
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