Marco Mengoni, dove si vince
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Marco Mengoni, dove si vince
C’è chi nasce in un giorno qualunque e deve sudarsi ogni centimetro di cammino, magari tutto in salita. C’è chi nasce, invece, in un giorno particolarmente noto per uno scambio equo (si spera, ovviamente) del dare/ricevere e che quindi si ritrova quasi per forza di cose a scivolare in discesa. Che queste logiche da calendario, forse fini a se stesse, significhino qualcosa poco importa, certo è che nascere il giorno di Natale magari qualcosa significa. Lo sa Marco Mengoni, fresco vincitore X-Factor, giudicato da pubblico e critica come il vero talento di tutte e tre le edizioni del talent show. Ventun’anni appena compiuti all’ombra dell’albero e del presepe, nato a Ronciglione, Viterbo, ma romano d’adozione, Mengoni ha stracciato la concorrenza del programma con una carica vocale potente e versatile. Merito anche della scelta musicale a lui affidata dal giudice Morgan, che saltellava da una Psycho killer dei Talking Heads per adagiarsi poi su una riuscita versione di Almeno tu nell’universo di Mia Martini. Proprio questi pezzi, insieme ad altre due cover e altrettanti inediti, fanno parte della tracklist di Dove si vola, l’Ep di Marco che ha già oltrepassato le 70mila copie vendute.
Babbo Natale non poteva farti regalo migliore quest’anno. Cosa si prova?
Sensazioni positive. È tutto così nuovo, è come se fossi in una terra inesplorata. Mi fa strano fare interviste, vedere il mio faccione sui giornali. Non mi sono ancora abituato e ho perso la cognizione del tempo.
Anche ad X-Factor sembravi un po’ sulle nuvole.
Figurati, lì non avevamo neanche un calendario. Pero va bene stare sulle nuvole, no?
Se hai un inedito che s’intitola Dove si vola forse sì. Che ne pensi delle critiche al brano? In molti non si aspettavano una classica canzone all’italiana.
Io ho proposto cose mie, ma purtroppo all’inizio ci sono dei compromessi che devi accettare. Diciamo che è solo un inizio e dalle vendite pure buono, poi più in là ci metterò del mio il più possibile.
E di cosa parla Marco Mengoni nei suoi pezzi?
Parla di cose sue, di cose d’altri. Mi sento un po’ cantastorie, magari prendo spunto dai miei amici, da quello che mi raccontano. Sono comunque sempre seguito dal mio gruppo, non sarei grado di partorirla da sola una canzone.
Sei entrato di diritto nella gara del Festival di Sanremo. Porterai qualcosa di tuo sul palco dell’Ariston? Sei un po’ agitato?
Ci sto lavorando, però non sono impaurito. A me nun me smove nessuno…
Hai già avuto modo di testare le tue canzoni dal vivo?
In realtà io e la mia band non abbiamo mai suonato live, solo in sala prove e basta. Registriamo, ci divertiamo, ma non siamo mai usciti per serate. Non abbiamo neanche un nome, siamo gli innominati (ride, ndr).
Il tuo nome è stato tra i favoriti per la vittoria sin da subito, merito forse anche dell’attenzione particolare di Luca Tommassini – direttore artistico di X-Factor – per le tue esibizioni.
Tommassini è un grande, mi fidavo ciecamente di lui, mi faceva impazzire ogni sua idea. Mi sono divertito una cifra e poi ero sempre pronto a sperimentare.
Ronciglione, il tuo paese d’origine, è celebre per il Carnevale. Qual è stata la tua migliore “sperimentazione”?
Aspetta, nun me ricordo più (ride, ndr), però ci teniamo tanto a questa festa, andiamo tutti al Palazzetto, ci sono le mascherate notturne e i vestiti ce li facciamo da noi. Un vero e proprio laboratorio creativo.
Com’è il rapporto Mengoni/moda?
Mi vesto semplicemente come piace a me, non seguo la moda. Mi sento un alternativo, mi tuffo dentro l’armadio e quello che mi entra mi metto. E soprattutto non ho mai usato il pettine!
Il borsello però sì. Cosa c’era dentro il giorno del provino?
Quella tracolla è stata una necessità, in due settimane ho perso quattro paia d’occhiali e mia mamma mi ha detto che o prendevo un provvedimento oppure finiva male... In compenso quel giorno me so perso il portafoglio (ride, ndr).
Hai mai pensato di perdere qualcosa del vecchio Marco con la vittoria a X-Factor?
Sì. Avevo paura di cambiare, mi dicevo ‘cavolo, ora questa cosa mi sballotta’, e invece non è cambiato niente. Anzi, sto pure peggio de prima!
Citazione: “Prima non mi piacevo, poi ho deciso che dovevo accettare il pacchetto completo, con tutti i difetti e l’unico pregio che ho”. Quale sarebbe?
Il sapere che ho tanti difetti (ride, ndr). Dico davvero: saperli riconoscere riesce a darti un limite e a non nuocere alle altre persone. In passato ho sofferto io e fatto soffrire gli altri. Adesso sono più grande e riesco a gestire meglio tutto.
Parliamo dei difetti, allora.
Sono geloso fracico delle persone che mi stanno a cuore, sono possessivo, lunatico, permaloso. E so fare bene l’antipatico con chi se lo merita.
Ti dà fastidio l’etichetta de “il Mika italiano”?
No, anzi, non mi dispiace affatto, però io i falsetti non li uso. Tutto a voce piena.
Credi c’entri il fatto che Mika non nasconda più la sua bisessualità?
Forse. A me, invece, piace mantenere il mistero, anche se comunque i peli sulla lingua non ce l’ho. Dappertutto ma non lì (ride, ndr).
Fonte: http://www.popon.it/interviste/41-artisti-noti/2628-marco-mengoni-dove-si-vince
Babbo Natale non poteva farti regalo migliore quest’anno. Cosa si prova?
Sensazioni positive. È tutto così nuovo, è come se fossi in una terra inesplorata. Mi fa strano fare interviste, vedere il mio faccione sui giornali. Non mi sono ancora abituato e ho perso la cognizione del tempo.
Anche ad X-Factor sembravi un po’ sulle nuvole.
Figurati, lì non avevamo neanche un calendario. Pero va bene stare sulle nuvole, no?
Se hai un inedito che s’intitola Dove si vola forse sì. Che ne pensi delle critiche al brano? In molti non si aspettavano una classica canzone all’italiana.
Io ho proposto cose mie, ma purtroppo all’inizio ci sono dei compromessi che devi accettare. Diciamo che è solo un inizio e dalle vendite pure buono, poi più in là ci metterò del mio il più possibile.
E di cosa parla Marco Mengoni nei suoi pezzi?
Parla di cose sue, di cose d’altri. Mi sento un po’ cantastorie, magari prendo spunto dai miei amici, da quello che mi raccontano. Sono comunque sempre seguito dal mio gruppo, non sarei grado di partorirla da sola una canzone.
Sei entrato di diritto nella gara del Festival di Sanremo. Porterai qualcosa di tuo sul palco dell’Ariston? Sei un po’ agitato?
Ci sto lavorando, però non sono impaurito. A me nun me smove nessuno…
Hai già avuto modo di testare le tue canzoni dal vivo?
In realtà io e la mia band non abbiamo mai suonato live, solo in sala prove e basta. Registriamo, ci divertiamo, ma non siamo mai usciti per serate. Non abbiamo neanche un nome, siamo gli innominati (ride, ndr).
Il tuo nome è stato tra i favoriti per la vittoria sin da subito, merito forse anche dell’attenzione particolare di Luca Tommassini – direttore artistico di X-Factor – per le tue esibizioni.
Tommassini è un grande, mi fidavo ciecamente di lui, mi faceva impazzire ogni sua idea. Mi sono divertito una cifra e poi ero sempre pronto a sperimentare.
Ronciglione, il tuo paese d’origine, è celebre per il Carnevale. Qual è stata la tua migliore “sperimentazione”?
Aspetta, nun me ricordo più (ride, ndr), però ci teniamo tanto a questa festa, andiamo tutti al Palazzetto, ci sono le mascherate notturne e i vestiti ce li facciamo da noi. Un vero e proprio laboratorio creativo.
Com’è il rapporto Mengoni/moda?
Mi vesto semplicemente come piace a me, non seguo la moda. Mi sento un alternativo, mi tuffo dentro l’armadio e quello che mi entra mi metto. E soprattutto non ho mai usato il pettine!
Il borsello però sì. Cosa c’era dentro il giorno del provino?
Quella tracolla è stata una necessità, in due settimane ho perso quattro paia d’occhiali e mia mamma mi ha detto che o prendevo un provvedimento oppure finiva male... In compenso quel giorno me so perso il portafoglio (ride, ndr).
Hai mai pensato di perdere qualcosa del vecchio Marco con la vittoria a X-Factor?
Sì. Avevo paura di cambiare, mi dicevo ‘cavolo, ora questa cosa mi sballotta’, e invece non è cambiato niente. Anzi, sto pure peggio de prima!
Citazione: “Prima non mi piacevo, poi ho deciso che dovevo accettare il pacchetto completo, con tutti i difetti e l’unico pregio che ho”. Quale sarebbe?
Il sapere che ho tanti difetti (ride, ndr). Dico davvero: saperli riconoscere riesce a darti un limite e a non nuocere alle altre persone. In passato ho sofferto io e fatto soffrire gli altri. Adesso sono più grande e riesco a gestire meglio tutto.
Parliamo dei difetti, allora.
Sono geloso fracico delle persone che mi stanno a cuore, sono possessivo, lunatico, permaloso. E so fare bene l’antipatico con chi se lo merita.
Ti dà fastidio l’etichetta de “il Mika italiano”?
No, anzi, non mi dispiace affatto, però io i falsetti non li uso. Tutto a voce piena.
Credi c’entri il fatto che Mika non nasconda più la sua bisessualità?
Forse. A me, invece, piace mantenere il mistero, anche se comunque i peli sulla lingua non ce l’ho. Dappertutto ma non lì (ride, ndr).
Fonte: http://www.popon.it/interviste/41-artisti-noti/2628-marco-mengoni-dove-si-vince
Silvia_19- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Marco Mengoni, dove si vince
Silvia_19 ha scritto:C’è chi nasce in un giorno qualunque e deve sudarsi ogni centimetro di cammino, magari tutto in salita. C’è chi nasce, invece, in un giorno particolarmente noto per uno scambio equo (si spera, ovviamente) del dare/ricevere e che quindi si ritrova quasi per forza di cose a scivolare in discesa. Che queste logiche da calendario, forse fini a se stesse, significhino qualcosa poco importa, certo è che nascere il giorno di Natale magari qualcosa significa. Lo sa Marco Mengoni, fresco vincitore X-Factor, giudicato da pubblico e critica come il vero talento di tutte e tre le edizioni del talent show. Ventun’anni appena compiuti all’ombra dell’albero e del presepe, nato a Ronciglione, Viterbo, ma romano d’adozione, Mengoni ha stracciato la concorrenza del programma con una carica vocale potente e versatile. Merito anche della scelta musicale a lui affidata dal giudice Morgan, che saltellava da una Psycho killer dei Talking Heads per adagiarsi poi su una riuscita versione di Almeno tu nell’universo di Mia Martini. Proprio questi pezzi, insieme ad altre due cover e altrettanti inediti, fanno parte della tracklist di Dove si vola, l’Ep di Marco che ha già oltrepassato le 70mila copie vendute.
Babbo Natale non poteva farti regalo migliore quest’anno. Cosa si prova?
Sensazioni positive. È tutto così nuovo, è come se fossi in una terra inesplorata. Mi fa strano fare interviste, vedere il mio faccione sui giornali. Non mi sono ancora abituato e ho perso la cognizione del tempo.
Anche ad X-Factor sembravi un po’ sulle nuvole.
Figurati, lì non avevamo neanche un calendario. Pero va bene stare sulle nuvole, no?
Se hai un inedito che s’intitola Dove si vola forse sì. Che ne pensi delle critiche al brano? In molti non si aspettavano una classica canzone all’italiana.
Io ho proposto cose mie, ma purtroppo all’inizio ci sono dei compromessi che devi accettare. Diciamo che è solo un inizio e dalle vendite pure buono, poi più in là ci metterò del mio il più possibile.
E di cosa parla Marco Mengoni nei suoi pezzi?
Parla di cose sue, di cose d’altri. Mi sento un po’ cantastorie, magari prendo spunto dai miei amici, da quello che mi raccontano. Sono comunque sempre seguito dal mio gruppo, non sarei grado di partorirla da sola una canzone.
Sei entrato di diritto nella gara del Festival di Sanremo. Porterai qualcosa di tuo sul palco dell’Ariston? Sei un po’ agitato?
Ci sto lavorando, però non sono impaurito. A me nun me smove nessuno…
Hai già avuto modo di testare le tue canzoni dal vivo?
In realtà io e la mia band non abbiamo mai suonato live, solo in sala prove e basta. Registriamo, ci divertiamo, ma non siamo mai usciti per serate. Non abbiamo neanche un nome, siamo gli innominati (ride, ndr).
Il tuo nome è stato tra i favoriti per la vittoria sin da subito, merito forse anche dell’attenzione particolare di Luca Tommassini – direttore artistico di X-Factor – per le tue esibizioni.
Tommassini è un grande, mi fidavo ciecamente di lui, mi faceva impazzire ogni sua idea. Mi sono divertito una cifra e poi ero sempre pronto a sperimentare.
Ronciglione, il tuo paese d’origine, è celebre per il Carnevale. Qual è stata la tua migliore “sperimentazione”?
Aspetta, nun me ricordo più (ride, ndr), però ci teniamo tanto a questa festa, andiamo tutti al Palazzetto, ci sono le mascherate notturne e i vestiti ce li facciamo da noi. Un vero e proprio laboratorio creativo.
Com’è il rapporto Mengoni/moda?
Mi vesto semplicemente come piace a me, non seguo la moda. Mi sento un alternativo, mi tuffo dentro l’armadio e quello che mi entra mi metto. E soprattutto non ho mai usato il pettine!
Il borsello però sì. Cosa c’era dentro il giorno del provino?
Quella tracolla è stata una necessità, in due settimane ho perso quattro paia d’occhiali e mia mamma mi ha detto che o prendevo un provvedimento oppure finiva male... In compenso quel giorno me so perso il portafoglio (ride, ndr).
Hai mai pensato di perdere qualcosa del vecchio Marco con la vittoria a X-Factor?
Sì. Avevo paura di cambiare, mi dicevo ‘cavolo, ora questa cosa mi sballotta’, e invece non è cambiato niente. Anzi, sto pure peggio de prima!
Citazione: “Prima non mi piacevo, poi ho deciso che dovevo accettare il pacchetto completo, con tutti i difetti e l’unico pregio che ho”. Quale sarebbe?
Il sapere che ho tanti difetti (ride, ndr). Dico davvero: saperli riconoscere riesce a darti un limite e a non nuocere alle altre persone. In passato ho sofferto io e fatto soffrire gli altri. Adesso sono più grande e riesco a gestire meglio tutto.
Parliamo dei difetti, allora.
Sono geloso fracico delle persone che mi stanno a cuore, sono possessivo, lunatico, permaloso. E so fare bene l’antipatico con chi se lo merita.
Ti dà fastidio l’etichetta de “il Mika italiano”?
No, anzi, non mi dispiace affatto, però io i falsetti non li uso. Tutto a voce piena.
Credi c’entri il fatto che Mika non nasconda più la sua bisessualità? :incazz2:
Forse. A me, invece, piace mantenere il mistero, anche se comunque i peli sulla lingua non ce l’ho. Dappertutto ma non lì (ride, ndr).
Fonte: http://www.popon.it/interviste/41-artisti-noti/2628-marco-mengoni-dove-si-vince
Re: Marco Mengoni, dove si vince
va bè, l'ultima frase può dare molti spunti alla chat
comunque è un pazzo
comunque è un pazzo
harley- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Marco Mengoni, dove si vince
Beh, qualcosa in più del Marco pensiero.... con il solito stile..... il Carnevale di Ronciglione .... il suo rapporto con l'armadio " mi tuffo dentro e metto quello che mi entra (ancora sto linguaggio da "grasso"!) .... "vedere il mio faccione sul giornale"!! E daje che sei un secco invece..... con i peli dappertutto tranne sulla lingua..... te possino!
.... E' geloso..... possessivo...lunatico ..permaloso....
.... E' geloso..... possessivo...lunatico ..permaloso....
scintilla- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Marco Mengoni, dove si vince
adesso chiamo Roberto Giacobbo, mi faccio portare all'interno di una macchina del tempo e torno a 20 anni ma come si fa a non adorarlo, un ragazzo così?
Re: Marco Mengoni, dove si vince
Però va bene stare sulle nuvole, no?
No, non si può non adorarlo
No, non si può non adorarlo
Ospite- Ospite
Re: Marco Mengoni, dove si vince
scintilla ha scritto:Beh, qualcosa in più del Marco pensiero.... con il solito stile..... il Carnevale di Ronciglione .... il suo rapporto con l'armadio " mi tuffo dentro e metto quello che mi entra (ancora sto linguaggio da "grasso"!) .... "vedere il mio faccione sul giornale"!! E daje che sei un secco invece..... con i peli dappertutto tranne sulla lingua..... te possino!
.... E' geloso..... possessivo...lunatico ..permaloso....
e peloso!
guenda- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Marco Mengoni, dove si vince
Lylagrace ha scritto:Silvia_19 ha scritto:C’è chi nasce in un giorno qualunque e deve sudarsi ogni centimetro di cammino, magari tutto in salita. C’è chi nasce, invece, in un giorno particolarmente noto per uno scambio equo (si spera, ovviamente) del dare/ricevere e che quindi si ritrova quasi per forza di cose a scivolare in discesa. Che queste logiche da calendario, forse fini a se stesse, significhino qualcosa poco importa, certo è che nascere il giorno di Natale magari qualcosa significa. Lo sa Marco Mengoni, fresco vincitore X-Factor, giudicato da pubblico e critica come il vero talento di tutte e tre le edizioni del talent show. Ventun’anni appena compiuti all’ombra dell’albero e del presepe, nato a Ronciglione, Viterbo, ma romano d’adozione, Mengoni ha stracciato la concorrenza del programma con una carica vocale potente e versatile. Merito anche della scelta musicale a lui affidata dal giudice Morgan, che saltellava da una Psycho killer dei Talking Heads per adagiarsi poi su una riuscita versione di Almeno tu nell’universo di Mia Martini. Proprio questi pezzi, insieme ad altre due cover e altrettanti inediti, fanno parte della tracklist di Dove si vola, l’Ep di Marco che ha già oltrepassato le 70mila copie vendute.
Babbo Natale non poteva farti regalo migliore quest’anno. Cosa si prova?
Sensazioni positive. È tutto così nuovo, è come se fossi in una terra inesplorata. Mi fa strano fare interviste, vedere il mio faccione sui giornali. Non mi sono ancora abituato e ho perso la cognizione del tempo.
Anche ad X-Factor sembravi un po’ sulle nuvole.
Figurati, lì non avevamo neanche un calendario. Pero va bene stare sulle nuvole, no?
Se hai un inedito che s’intitola Dove si vola forse sì. Che ne pensi delle critiche al brano? In molti non si aspettavano una classica canzone all’italiana.
Io ho proposto cose mie, ma purtroppo all’inizio ci sono dei compromessi che devi accettare. Diciamo che è solo un inizio e dalle vendite pure buono, poi più in là ci metterò del mio il più possibile.
E di cosa parla Marco Mengoni nei suoi pezzi?
Parla di cose sue, di cose d’altri. Mi sento un po’ cantastorie, magari prendo spunto dai miei amici, da quello che mi raccontano. Sono comunque sempre seguito dal mio gruppo, non sarei grado di partorirla da sola una canzone.
Sei entrato di diritto nella gara del Festival di Sanremo. Porterai qualcosa di tuo sul palco dell’Ariston? Sei un po’ agitato?
Ci sto lavorando, però non sono impaurito. A me nun me smove nessuno…
Hai già avuto modo di testare le tue canzoni dal vivo?
In realtà io e la mia band non abbiamo mai suonato live, solo in sala prove e basta. Registriamo, ci divertiamo, ma non siamo mai usciti per serate. Non abbiamo neanche un nome, siamo gli innominati (ride, ndr).
Il tuo nome è stato tra i favoriti per la vittoria sin da subito, merito forse anche dell’attenzione particolare di Luca Tommassini – direttore artistico di X-Factor – per le tue esibizioni.
Tommassini è un grande, mi fidavo ciecamente di lui, mi faceva impazzire ogni sua idea. Mi sono divertito una cifra e poi ero sempre pronto a sperimentare.
Ronciglione, il tuo paese d’origine, è celebre per il Carnevale. Qual è stata la tua migliore “sperimentazione”?
Aspetta, nun me ricordo più (ride, ndr), però ci teniamo tanto a questa festa, andiamo tutti al Palazzetto, ci sono le mascherate notturne e i vestiti ce li facciamo da noi. Un vero e proprio laboratorio creativo.
Com’è il rapporto Mengoni/moda?
Mi vesto semplicemente come piace a me, non seguo la moda. Mi sento un alternativo, mi tuffo dentro l’armadio e quello che mi entra mi metto. E soprattutto non ho mai usato il pettine!
Il borsello però sì. Cosa c’era dentro il giorno del provino?
Quella tracolla è stata una necessità, in due settimane ho perso quattro paia d’occhiali e mia mamma mi ha detto che o prendevo un provvedimento oppure finiva male... In compenso quel giorno me so perso il portafoglio (ride, ndr).
Hai mai pensato di perdere qualcosa del vecchio Marco con la vittoria a X-Factor?
Sì. Avevo paura di cambiare, mi dicevo ‘cavolo, ora questa cosa mi sballotta’, e invece non è cambiato niente. Anzi, sto pure peggio de prima!
Citazione: “Prima non mi piacevo, poi ho deciso che dovevo accettare il pacchetto completo, con tutti i difetti e l’unico pregio che ho”. Quale sarebbe?
Il sapere che ho tanti difetti (ride, ndr). Dico davvero: saperli riconoscere riesce a darti un limite e a non nuocere alle altre persone. In passato ho sofferto io e fatto soffrire gli altri. Adesso sono più grande e riesco a gestire meglio tutto.
Parliamo dei difetti, allora.
Sono geloso fracico delle persone che mi stanno a cuore, sono possessivo, lunatico, permaloso. E so fare bene l’antipatico con chi se lo merita.
Ti dà fastidio l’etichetta de “il Mika italiano”?
No, anzi, non mi dispiace affatto, però io i falsetti non li uso. Tutto a voce piena.
Credi c’entri il fatto che Mika non nasconda più la sua bisessualità? :incazz2:
Forse. A me, invece, piace mantenere il mistero, anche se comunque i peli sulla lingua non ce l’ho. Dappertutto ma non lì (ride, ndr).
Fonte: http://www.popon.it/interviste/41-artisti-noti/2628-marco-mengoni-dove-si-vince
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Re: Marco Mengoni, dove si vince
darklullaby ha scritto:adesso chiamo Roberto Giacobbo, mi faccio portare all'interno di una macchina del tempo e torno a 20 anni ma come si fa a non adorarlo, un ragazzo così?
Signora maestra...non ho studiato...sono impreparata... (e nessuno mi suggerisce la risposta)
Re: Marco Mengoni, dove si vince
Fonte: http://www.popon.it/interviste/41-artisti-noti/2628-marco-mengoni-dove-si-vince
Giuro che ho pensato fosse un parto della fantasia di una Mengonella.
Giuro che ho pensato fosse un parto della fantasia di una Mengonella.
Kaiser- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Marco Mengoni, dove si vince
Kaiser55 ha scritto:Fonte: http://www.popon.it/interviste/41-artisti-noti/2628-marco-mengoni-dove-si-vince
Giuro che ho pensato fosse un parto della fantasia di una Mengonella.
io pure ho pensato che fosse un'intervista di Silvia o di Brina, per fortuna c'è la fonte
guenda- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Marco Mengoni, dove si vince
Non ho parole!
All'inizio non avevo capito che si trattava di una vera intervista e poi ho cliccato il link e mi sono resa conto che lo era. Mi sono scompisciata. Marco è irreale. Surreale non è sufficiente a descriverlo. Lo amo.
All'inizio non avevo capito che si trattava di una vera intervista e poi ho cliccato il link e mi sono resa conto che lo era. Mi sono scompisciata. Marco è irreale. Surreale non è sufficiente a descriverlo. Lo amo.
Re: Marco Mengoni, dove si vince
guenda ha scritto:Kaiser55 ha scritto:Fonte: http://www.popon.it/interviste/41-artisti-noti/2628-marco-mengoni-dove-si-vince
Giuro che ho pensato fosse un parto della fantasia di una Mengonella.
io pure ho pensato che fosse un'intervista di Silvia o di Brina, per fortuna c'è la fonte
Anche io ho pensato la stessa cosa....forse perchè mi sembra meno banale delle altre interviste che gli hanno fatto!!! E ovviamente noi non siamo mai banali!!!
Daphne- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Marco Mengoni, dove si vince
guenda ha scritto:Kaiser55 ha scritto:Fonte: http://www.popon.it/interviste/41-artisti-noti/2628-marco-mengoni-dove-si-vince
Giuro che ho pensato fosse un parto della fantasia di una Mengonella.
io pure ho pensato che fosse un'intervista di Silvia o di Brina, per fortuna c'è la fonte
Anch'io all'inizio,poi ho visto la fonte...il confine tra la pazzia reale di Marco e quella fantasiosa delle Mengonelle è troppo sottile..io ormai nemmeno mi chiedo più se le interviste sono vere oppure no...
Re: Marco Mengoni, dove si vince
E chi credeva che fosse vera....anzi sono un po' delusa, pensavo fosse un nuovo articolo di Silvia, mi ero preparata a due risate, un po' ci sono rimasta male.....
In ogni caso, mengonels, grosse novità: lui che prende i vestiti a caso dall'armadio, lui che ancora non gli pare vero, lui che sull'inedito "è solo un inizio"... peccato, gli potevano chiedere di Gallipoli...
In ogni caso, mengonels, grosse novità: lui che prende i vestiti a caso dall'armadio, lui che ancora non gli pare vero, lui che sull'inedito "è solo un inizio"... peccato, gli potevano chiedere di Gallipoli...
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Marco Mengoni, dove si vince
Mitico Marco nell'intervista!!! Anch'io ho pensato che l'avesse scritta Silvia o Brina; però sicuramente voi avreste fatto domande più inelligenti, maliziose e ironiche da vere mengonelle doc.
tiki- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Località : modena
Re: Marco Mengoni, dove si vince
Quel ragazzo mi fa sprofondare sempre di più nella pazzia........Aiutoooooooo
puccafra- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Località : Pisa
Re: Marco Mengoni, dove si vince
Inizialmente ho pensato fosse un'intervista de il resto delle mengonelle...poi ho visto la fonte e ho capito che era vera....
lui sempre lineare nelle sue risposte....bello il "geloso fracico"
lui sempre lineare nelle sue risposte....bello il "geloso fracico"
Ospite- Ospite
Re: Marco Mengoni, dove si vince
Più gli fanno domande trite e ritrite, più lui risponde in modo esilarante. Geniale.
Re: Marco Mengoni, dove si vince
sanrem
Prepariamoci perchè per almeno tre mesi,durante e dopo sanremo,leggeremo duemila interviste con una decina di nuove domande riptute fino allo sfinimento...cambierà forse solo l'ordine in cui verranno poste ...Spriamo sia abbastanza carico da rispondere in modo diverso e più assurdo ogni volta...
Brina78 ha scritto:E chi credeva che fosse vera....anzi sono un po' delusa, pensavo fosse un nuovo articolo di Silvia, mi ero preparata a due risate, un po' ci sono rimasta male.....
In ogni caso, mengonels, grosse novità: lui che prende i vestiti a caso dall'armadio, lui che ancora non gli pare vero, lui che sull'inedito "è solo un inizio"... peccato, gli potevano chiedere di Gallipoli...
Prepariamoci perchè per almeno tre mesi,durante e dopo sanremo,leggeremo duemila interviste con una decina di nuove domande riptute fino allo sfinimento...cambierà forse solo l'ordine in cui verranno poste ...Spriamo sia abbastanza carico da rispondere in modo diverso e più assurdo ogni volta...
Re: Marco Mengoni, dove si vince
guenda ha scritto:scintilla ha scritto:Beh, qualcosa in più del Marco pensiero.... con il solito stile..... il Carnevale di Ronciglione .... il suo rapporto con l'armadio " mi tuffo dentro e metto quello che mi entra (ancora sto linguaggio da "grasso"!) .... "vedere il mio faccione sul giornale"!! E daje che sei un secco invece..... con i peli dappertutto tranne sulla lingua..... te possino!
.... E' geloso..... possessivo...lunatico ..permaloso....
e peloso!
pure peloso................
amaranta- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Data d'iscrizione : 27.12.09
Località : Romagna mia...
Re: Marco Mengoni, dove si vince
Quanto lo amo
RebeMuso- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Marco Mengoni, dove si vince
anchee iooo!! può essere peloso, barbuto, spettinato tutto quello che vuole...ma lo amoo lo stesso!!RebeMuso ha scritto:Quanto lo amo
DeS'souL- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Località : Reggio CaLabria
Re: Marco Mengoni, dove si vince
ma adesso..a prescindere da qualsiasi riferimento all'aspetto fisico ...io penso che se dovessi passare un pomeriggio a parlare con una persona così mi ammazzerei di risate dall'inizio alla fine
Re: Marco Mengoni, dove si vince
darklullaby ha scritto:ma adesso..a prescindere da qualsiasi riferimento all'aspetto fisico ...io penso che se dovessi passare un pomeriggio a parlare con una persona così mi ammazzerei di risate dall'inizio alla fine
sisi è veroo!! è troppo simpaticoo!!
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