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Re: GoodNews
Nel Bhutan la felicità invidiata nel mondo
THIMPHU (Bhutan) - Tutto è iniziato come per caso. Nel 1974, nel giorno della sua incoronazione, un teenager con la faccia da bambino invitò i suoi sudditi a respingere le convenzioni del resto del mondo. Benché reggesse il Bhutan dalla morte del padre due anni prima, il diciottenne Jigme Singye Wangchuck stava diventando allora il sovrano più giovane al mondo. Nessuno vi prestò molta attenzione. Il sistema di Bretton Woods era appena crollato, lo choc petrolifero infuriava, la passione per la crescita economica stava per scatenare le rivoluzioni di Reagan e Deng Xiaoping. Ma il luogo in cui il re ragazzino saliva al trono è uno dzong, palazzo metà fortezza e metà convento sull’Himalaya. In un trionfo di sete e monili che altrove sarebbe risultato grottesco, alla destra del re sedeva il lama-capo del buddhismo tantrico bhutanese. Di recente erano state costruite alcune strade per collegare il Paese al resto del mondo e un gruppo di dignitari stranieri assisteva al rito. «Sarò felice se i bhutanesi saranno felici - disse quel giorno il sovrano - Non credo ci sia altro che un re possa desiderare».
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THIMPHU (Bhutan) - Tutto è iniziato come per caso. Nel 1974, nel giorno della sua incoronazione, un teenager con la faccia da bambino invitò i suoi sudditi a respingere le convenzioni del resto del mondo. Benché reggesse il Bhutan dalla morte del padre due anni prima, il diciottenne Jigme Singye Wangchuck stava diventando allora il sovrano più giovane al mondo. Nessuno vi prestò molta attenzione. Il sistema di Bretton Woods era appena crollato, lo choc petrolifero infuriava, la passione per la crescita economica stava per scatenare le rivoluzioni di Reagan e Deng Xiaoping. Ma il luogo in cui il re ragazzino saliva al trono è uno dzong, palazzo metà fortezza e metà convento sull’Himalaya. In un trionfo di sete e monili che altrove sarebbe risultato grottesco, alla destra del re sedeva il lama-capo del buddhismo tantrico bhutanese. Di recente erano state costruite alcune strade per collegare il Paese al resto del mondo e un gruppo di dignitari stranieri assisteva al rito. «Sarò felice se i bhutanesi saranno felici - disse quel giorno il sovrano - Non credo ci sia altro che un re possa desiderare».
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Re: GoodNews
Rebibbia 2011: il primo calendario di detenuti
OMA, 26 ottobre 2010 - Come si vive dietro le sbarre. E' il tema del primo calendario mai realizzato in Italia con foto non di veline o bellone, ma di detenuti. L'hanno realizzato a Rebibbia, e il titolo è 'Schegge di vita'. L'idea è venuta a un'insegnante del carcere, Maria Falcone, a realizzarlo 'Infinito Edizioni'.
I dodici mesi con la vita quotidiana in un carcere saranno in vendita nelle librerie, negli spazi di cultura indipendente e sul sito della casa editrice. "Una volta coperti i costi - spiega l'editore Luca Leone - tutti i proventi saranno devoluti al nido di Rebibbia dove al momento ci sono 24 bambini. Ho sostenuto questo progetto perché mi è sembrato subito di grande rilevanza etica, specchio di un mondo non troppo lontano da ognuno di noi"
"Insegno italiano e pedagogia ai detenuti - spiega invece l'ideatrice dell'iniziativa Maria Falcone - questa iniziativa è nata dalla volontà di fare gesti concreti all’interno dei gruppi scolastici, dalla raccolta di poesie e testi fino al calendario che è in assoluto il primo in Italia di questo genere"
foto
OMA, 26 ottobre 2010 - Come si vive dietro le sbarre. E' il tema del primo calendario mai realizzato in Italia con foto non di veline o bellone, ma di detenuti. L'hanno realizzato a Rebibbia, e il titolo è 'Schegge di vita'. L'idea è venuta a un'insegnante del carcere, Maria Falcone, a realizzarlo 'Infinito Edizioni'.
I dodici mesi con la vita quotidiana in un carcere saranno in vendita nelle librerie, negli spazi di cultura indipendente e sul sito della casa editrice. "Una volta coperti i costi - spiega l'editore Luca Leone - tutti i proventi saranno devoluti al nido di Rebibbia dove al momento ci sono 24 bambini. Ho sostenuto questo progetto perché mi è sembrato subito di grande rilevanza etica, specchio di un mondo non troppo lontano da ognuno di noi"
"Insegno italiano e pedagogia ai detenuti - spiega invece l'ideatrice dell'iniziativa Maria Falcone - questa iniziativa è nata dalla volontà di fare gesti concreti all’interno dei gruppi scolastici, dalla raccolta di poesie e testi fino al calendario che è in assoluto il primo in Italia di questo genere"
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Re: GoodNews
xenas ha scritto:Nel Bhutan la felicità invidiata nel mondo
THIMPHU (Bhutan) - Tutto è iniziato come per caso. Nel 1974, nel giorno della sua incoronazione, un teenager con la faccia da bambino invitò i suoi sudditi a respingere le convenzioni del resto del mondo. Benché reggesse il Bhutan dalla morte del padre due anni prima, il diciottenne Jigme Singye Wangchuck stava diventando allora il sovrano più giovane al mondo. Nessuno vi prestò molta attenzione. Il sistema di Bretton Woods era appena crollato, lo choc petrolifero infuriava, la passione per la crescita economica stava per scatenare le rivoluzioni di Reagan e Deng Xiaoping. Ma il luogo in cui il re ragazzino saliva al trono è uno dzong, palazzo metà fortezza e metà convento sull’Himalaya. In un trionfo di sete e monili che altrove sarebbe risultato grottesco, alla destra del re sedeva il lama-capo del buddhismo tantrico bhutanese. Di recente erano state costruite alcune strade per collegare il Paese al resto del mondo e un gruppo di dignitari stranieri assisteva al rito. «Sarò felice se i bhutanesi saranno felici - disse quel giorno il sovrano - Non credo ci sia altro che un re possa desiderare».
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Questa non l'ho capita... perchè è una buona notizia?
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: GoodNews
Amantide_Religiosa ha scritto:xenas ha scritto:Nel Bhutan la felicità invidiata nel mondo
THIMPHU (Bhutan) - Tutto è iniziato come per caso. Nel 1974, nel giorno della sua incoronazione, un teenager con la faccia da bambino invitò i suoi sudditi a respingere le convenzioni del resto del mondo. Benché reggesse il Bhutan dalla morte del padre due anni prima, il diciottenne Jigme Singye Wangchuck stava diventando allora il sovrano più giovane al mondo. Nessuno vi prestò molta attenzione. Il sistema di Bretton Woods era appena crollato, lo choc petrolifero infuriava, la passione per la crescita economica stava per scatenare le rivoluzioni di Reagan e Deng Xiaoping. Ma il luogo in cui il re ragazzino saliva al trono è uno dzong, palazzo metà fortezza e metà convento sull’Himalaya. In un trionfo di sete e monili che altrove sarebbe risultato grottesco, alla destra del re sedeva il lama-capo del buddhismo tantrico bhutanese. Di recente erano state costruite alcune strade per collegare il Paese al resto del mondo e un gruppo di dignitari stranieri assisteva al rito. «Sarò felice se i bhutanesi saranno felici - disse quel giorno il sovrano - Non credo ci sia altro che un re possa desiderare».
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Questa non l'ho capita... perchè è una buona notizia?
come ama! un sovrano assoluto che a 18 anni gira al piede il paese e decide che il suo regno sarà felice se tutti saranno felici e invece del reddito ora li si valuta tutto in base alla felicità! è meraviglioso....
hai letto tutto l'articolo?
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Re: GoodNews
Andare in Bhutan è uno dei miei sogni da quando ho visto "Maghi e Viaggiatori". Però costa tantissimo!!! C'è una tassa di 100$ giornalieri solo per il soggiorno!
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Re: GoodNews
Gaufre ha scritto:Andare in Bhutan è uno dei miei sogni da quando ho visto "Maghi e Viaggiatori". Però costa tantissimo!!! C'è una tassa di 100$ giornalieri solo per il soggiorno!
un paese che produce felicità deve pur mangiare!!!
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: GoodNews
Non era un giudizio negativo, anzi! Quei 100$ servono per mantenere il paesaggio intatto, hanno delle politiche sul turismo molto restrittive, oltre che onerose. Costa molto perché sei seguito da delle guide locali che ti aiutano a visitare il paese.xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Andare in Bhutan è uno dei miei sogni da quando ho visto "Maghi e Viaggiatori". Però costa tantissimo!!! C'è una tassa di 100$ giornalieri solo per il soggiorno!
un paese che produce felicità deve pur mangiare!!!
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Re: GoodNews
Gaufre ha scritto:Non era un giudizio negativo, anzi! Quei 100$ servono per mantenere il paesaggio intatto, hanno delle politiche sul turismo molto restrittive, oltre che onerose. Costa molto perché sei seguito da delle guide locali che ti aiutano a visitare il paese.xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Andare in Bhutan è uno dei miei sogni da quando ho visto "Maghi e Viaggiatori". Però costa tantissimo!!! C'è una tassa di 100$ giornalieri solo per il soggiorno!
un paese che produce felicità deve pur mangiare!!!
dovevi mettere la faccina felice allora!!!
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Re: GoodNews
No, è triste perché non so se riuscirò mai ad andarci... Tra l'altro per andare laggiù ci vuole anche una discreta forma fisica che io purtroppo al momento non ho... ma resta un bel sogno.xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Non era un giudizio negativo, anzi! Quei 100$ servono per mantenere il paesaggio intatto, hanno delle politiche sul turismo molto restrittive, oltre che onerose. Costa molto perché sei seguito da delle guide locali che ti aiutano a visitare il paese.xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Andare in Bhutan è uno dei miei sogni da quando ho visto "Maghi e Viaggiatori". Però costa tantissimo!!! C'è una tassa di 100$ giornalieri solo per il soggiorno!
un paese che produce felicità deve pur mangiare!!!
dovevi mettere la faccina felice allora!!!
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la rubrica più difficile del mondo...
Calendario Maya: fine del mondo 2012? E' stata rimandata...
Gli scienziati maya erano in grado di effettuare osservazioni dirette e dettagliate del cielo e le loro rilevazioni dei cicli dei vari pianeti erano registrate nei loro codici cartacei e nei geroglifici sulla pietra. Un computo realizzato sul calendario maya (il calendario è stato 'convertito' con il nostro, il gregoriano, con calcoli effettuati sulla cosiddetta 'costante GMT'), assieme ad un riferimento epigrafico sul Monumento 6 di Tortuguero è alla base del fenomeno che associa un evento di significativa discontinuità storica alla data summenzionata. In base a queste 'rivelazioni', il 21 dicembre 2012 sarebbe per i maya il giorno della fine del mondo.
Ma c’è di più. Nuovi studi propongono nuove letture della profezia apocalittica dei maya. Un nuovo studio, effettuato dal professor Gerardo Aldana dell’università di Santa Barbara in California, sposterebbe la data profetica del 21 dicembre 2012 di 50 o anche 100 anni. Lo spiega in un capitolo del suo nuovo libro, Calendars and Years II: Astronomy and Time in the Ancient and Medieval World", Aldana pone dubbi sul modo in cui fino a oggi il calendario maya è stato convertito con il nostro calendario gregoriano.
Aldana ha trovato diversi punti deboli negli studi di Lounsbury. Altri le avevano trovate in precedenza, ma, dice Aldana, senza formulare perché l’intero sistema GMT è sbagliato in partenza, era impossibile darne una visione chiara. L’ipotesi del GMT dunque "cadrebbe come cade un castello di carte". Secondo il ricercatore alcuni degli eventi riportati dai maya sarebbero sbagliati: "In un documento si è trovato che il re maya Balaj Chan K'awiil scelse la data per una battaglia vedendo sorgere un astro chiamato Chak Ek- dice Aldana. - Gli studiosi moderni ritengono che sia Venere, ma secondo i miei calcoli è più probabile che fosse un meteorite, quindi l'uso di questa data per la costante ha generato un errore''. Aldana presenta altri casi dubbi che lui ha risolto: i calcoli sulla fine del mondo risultano sbagliati di un periodo minimo di due mesi, anche se secondo il ricercatore è possibile che l'errore sia di decenni o addirittura di un secolo.
Aldana ci lascia tutti però sul più bello, e con il fiato sospeso: "Non ho alcuna idea di quando il mondo finirà, ho preferito concentrarmi a spiegare perché il calcolo GMT è sbagliato". La data secondo cui i maya ipotizzano la fine del mondo dovrebbe essere posposta di circa 100 anni. Messo alle strette però, un calcolo preciso Aldana lo avrebbe fatto: il mondo finirà il 21 febbraio 2013. A questo punto, i catastrofisti di tutto il mondo è meglio si cerchino un altro antico calendario su cui calcolare quando finirà questo povero vecchio mondo.
Gli scienziati maya erano in grado di effettuare osservazioni dirette e dettagliate del cielo e le loro rilevazioni dei cicli dei vari pianeti erano registrate nei loro codici cartacei e nei geroglifici sulla pietra. Un computo realizzato sul calendario maya (il calendario è stato 'convertito' con il nostro, il gregoriano, con calcoli effettuati sulla cosiddetta 'costante GMT'), assieme ad un riferimento epigrafico sul Monumento 6 di Tortuguero è alla base del fenomeno che associa un evento di significativa discontinuità storica alla data summenzionata. In base a queste 'rivelazioni', il 21 dicembre 2012 sarebbe per i maya il giorno della fine del mondo.
Ma c’è di più. Nuovi studi propongono nuove letture della profezia apocalittica dei maya. Un nuovo studio, effettuato dal professor Gerardo Aldana dell’università di Santa Barbara in California, sposterebbe la data profetica del 21 dicembre 2012 di 50 o anche 100 anni. Lo spiega in un capitolo del suo nuovo libro, Calendars and Years II: Astronomy and Time in the Ancient and Medieval World", Aldana pone dubbi sul modo in cui fino a oggi il calendario maya è stato convertito con il nostro calendario gregoriano.
Aldana ha trovato diversi punti deboli negli studi di Lounsbury. Altri le avevano trovate in precedenza, ma, dice Aldana, senza formulare perché l’intero sistema GMT è sbagliato in partenza, era impossibile darne una visione chiara. L’ipotesi del GMT dunque "cadrebbe come cade un castello di carte". Secondo il ricercatore alcuni degli eventi riportati dai maya sarebbero sbagliati: "In un documento si è trovato che il re maya Balaj Chan K'awiil scelse la data per una battaglia vedendo sorgere un astro chiamato Chak Ek- dice Aldana. - Gli studiosi moderni ritengono che sia Venere, ma secondo i miei calcoli è più probabile che fosse un meteorite, quindi l'uso di questa data per la costante ha generato un errore''. Aldana presenta altri casi dubbi che lui ha risolto: i calcoli sulla fine del mondo risultano sbagliati di un periodo minimo di due mesi, anche se secondo il ricercatore è possibile che l'errore sia di decenni o addirittura di un secolo.
Aldana ci lascia tutti però sul più bello, e con il fiato sospeso: "Non ho alcuna idea di quando il mondo finirà, ho preferito concentrarmi a spiegare perché il calcolo GMT è sbagliato". La data secondo cui i maya ipotizzano la fine del mondo dovrebbe essere posposta di circa 100 anni. Messo alle strette però, un calcolo preciso Aldana lo avrebbe fatto: il mondo finirà il 21 febbraio 2013. A questo punto, i catastrofisti di tutto il mondo è meglio si cerchino un altro antico calendario su cui calcolare quando finirà questo povero vecchio mondo.
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Re: GoodNews
fiuuu!!! , adesso si' che sono sollevata!
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: GoodNews
ecco,m ero abituato all idea della fine del mondo nel 2012 e ora mi cambiano tutti i miei piani! non e' giusto,cribbio! non si puo fare la bocca a qualcosa che subito ti fanno tornare sulla terra!
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"Se i giovani si organizzano,si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi,non c'e' scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia". (Enrico Berlinguer)
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Re: GoodNews
Legittimi o naturali, stessi diritti Nuovo status giuridico per i figli
OMA - Addio a figli e figliastri, almeno a livello giuridico. Il disegno di legge delega approvato oggi dal Consiglio dei ministri elimina la distinzione tra figli naturali e legittimi, e prevede anche l'obbligo per i genitori di ascoltare i minori prima di adottare decisioni che li riguardano. Per i figli, oltre ai diritti, arrivano anche i doveri, come quello di mantenere i genitori in difficoltà economica, contribuendo al reddito familiare. "Si tratta di una svolta epocale" ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Politiche familiari, Carlo Giovanardi, illustrando i contenuti del provvedimento. Grazie a questo testo "equilibrato", ha aggiunto il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, "abbiamo cancellato un'odiosa e anacronistica discriminazione che andava a colpire i più piccoli, l'anello più debole di ogni famiglia".
Il testo modifica la disciplina in materia di filiazione, con il fine di assicurare una sostanziale equiparazione dei diritti dei figli legittimi con quelli dei figli naturali. Con una fondamentale innovazione nel Codice civile, la delega rende prossima la disciplina dello status unico di "figlio", eliminando (anche sotto un profilo lessicale) la distinzione tra legittimo e naturale e prevedendo, laddove si renda comunque necessario indicarne l'origine, l'impiego delle definizioni di "figli nati nel matrimonio" e di "figli nati fuori dal matrimonio", in ciò adeguandosi alla formula adottata dall'articolo 30 della Costituzione.
Giovanardi ha poi spiegato che "dovrà essere modificato il diritto successorio, perché l'eredità a parità di trattamento viene come diritto del figlio nato nel matrimonio e di quello fuori, ma tutti i figli hanno ora lo stesso status giuridico". Non solo: "All'interno del progetto di legge ci sono principi innovativi sulla potestà dei genitori e sul diritto del figlio a essere ascoltato sulle scelte che riguarderanno il suo futuro. Era stato anche proposto il 'diritto a essere amato', ma questa parte - ha detto Giovanardi - è stata tolta dal cdm perché è un diritto non esigibile dal punto di vista giuridico". Nel testo originario si prevedeva il diritto di un figlio a "essere mantenuto, educato, istruito, amato e assistito moralmente dai genitori nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni". Giovanardi ha ribadito che "l'affetto verso un figlio è un'idea condivisibile, ma non è un diritto esigibile".
Il disegno di legge inserisce anche la novità che per lo stato abbandono non basterà più la sola indigenza: il fatto che una famiglia sia in serie difficoltà economiche non sarà più sufficiente per dichiarare un figlio in stato di abbandono e, quindi, adottabile da altre coppie. "Il ddl si occupa anche di affidamento condiviso e del problema dell'abbandono dei figli nel momento in cui vengono dichiarati adottabili", ha spiegato il sottosegretario alla famiglia, per il quale è giusto "scrivere meglio le condizioni attraverso le quali un figlio è in stato di abbandono e può essere dato a un'altra coppia, magari chiarendo che le mere condizioni d'insufficienza economica di una famiglia non sono sufficienti per dichiarare un figlio in stato di abbandono".
"Il parlamento dovrà ora approvare questo ddl per poi stilare i regolamenti attuativi che daranno sostanza a quanto scritto nella norma", ha concluso Giovanardi, sottolineando che il disegno di legge è stato predisposto da una commissione per lo studio e l'approfondimento di questioni giuridiche che riguardano la famiglia, istituita presso il dipartimento per le politiche della famiglia della presidenza del Consiglio dei ministri e presieduta dal professore Cesare Massimo Bianca, con la partecipazione di rappresentanti della Giustizia, dell'Interno e delle Pari opportunità.
OMA - Addio a figli e figliastri, almeno a livello giuridico. Il disegno di legge delega approvato oggi dal Consiglio dei ministri elimina la distinzione tra figli naturali e legittimi, e prevede anche l'obbligo per i genitori di ascoltare i minori prima di adottare decisioni che li riguardano. Per i figli, oltre ai diritti, arrivano anche i doveri, come quello di mantenere i genitori in difficoltà economica, contribuendo al reddito familiare. "Si tratta di una svolta epocale" ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Politiche familiari, Carlo Giovanardi, illustrando i contenuti del provvedimento. Grazie a questo testo "equilibrato", ha aggiunto il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, "abbiamo cancellato un'odiosa e anacronistica discriminazione che andava a colpire i più piccoli, l'anello più debole di ogni famiglia".
Il testo modifica la disciplina in materia di filiazione, con il fine di assicurare una sostanziale equiparazione dei diritti dei figli legittimi con quelli dei figli naturali. Con una fondamentale innovazione nel Codice civile, la delega rende prossima la disciplina dello status unico di "figlio", eliminando (anche sotto un profilo lessicale) la distinzione tra legittimo e naturale e prevedendo, laddove si renda comunque necessario indicarne l'origine, l'impiego delle definizioni di "figli nati nel matrimonio" e di "figli nati fuori dal matrimonio", in ciò adeguandosi alla formula adottata dall'articolo 30 della Costituzione.
Giovanardi ha poi spiegato che "dovrà essere modificato il diritto successorio, perché l'eredità a parità di trattamento viene come diritto del figlio nato nel matrimonio e di quello fuori, ma tutti i figli hanno ora lo stesso status giuridico". Non solo: "All'interno del progetto di legge ci sono principi innovativi sulla potestà dei genitori e sul diritto del figlio a essere ascoltato sulle scelte che riguarderanno il suo futuro. Era stato anche proposto il 'diritto a essere amato', ma questa parte - ha detto Giovanardi - è stata tolta dal cdm perché è un diritto non esigibile dal punto di vista giuridico". Nel testo originario si prevedeva il diritto di un figlio a "essere mantenuto, educato, istruito, amato e assistito moralmente dai genitori nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni". Giovanardi ha ribadito che "l'affetto verso un figlio è un'idea condivisibile, ma non è un diritto esigibile".
Il disegno di legge inserisce anche la novità che per lo stato abbandono non basterà più la sola indigenza: il fatto che una famiglia sia in serie difficoltà economiche non sarà più sufficiente per dichiarare un figlio in stato di abbandono e, quindi, adottabile da altre coppie. "Il ddl si occupa anche di affidamento condiviso e del problema dell'abbandono dei figli nel momento in cui vengono dichiarati adottabili", ha spiegato il sottosegretario alla famiglia, per il quale è giusto "scrivere meglio le condizioni attraverso le quali un figlio è in stato di abbandono e può essere dato a un'altra coppia, magari chiarendo che le mere condizioni d'insufficienza economica di una famiglia non sono sufficienti per dichiarare un figlio in stato di abbandono".
"Il parlamento dovrà ora approvare questo ddl per poi stilare i regolamenti attuativi che daranno sostanza a quanto scritto nella norma", ha concluso Giovanardi, sottolineando che il disegno di legge è stato predisposto da una commissione per lo studio e l'approfondimento di questioni giuridiche che riguardano la famiglia, istituita presso il dipartimento per le politiche della famiglia della presidenza del Consiglio dei ministri e presieduta dal professore Cesare Massimo Bianca, con la partecipazione di rappresentanti della Giustizia, dell'Interno e delle Pari opportunità.
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Re: GoodNews
Gaufre ha scritto:Andare in Bhutan è uno dei miei sogni da quando ho visto "Maghi e Viaggiatori". Però costa tantissimo!!! C'è una tassa di 100$ giornalieri solo per il soggiorno!
C'è stata la mia mamma... e se ne è innamorata. Se vuoi ti faccio sapere da lei, o ti do la sua email.
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Re: GoodNews
Ohhhhhh sentito al tiggi!! Era ora!! (parlavo della notizia postata da xevomitablatte... )
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Re: GoodNews
killer73 ha scritto:ecco,m ero abituato all idea della fine del mondo nel 2012 e ora mi cambiano tutti i miei piani! non e' giusto,cribbio! non si puo fare la bocca a qualcosa che subito ti fanno tornare sulla terra!
Alla fine son solo 3 mesi in più...
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Re: GoodNews
Caso Ruby e la frase sui gay e le donne Contro Berlusconi pure i giornali vicin
OMA (3 novembre) - «È dura aiutarlo se non inizia ad aiutarsi da sè». È esplicita la sollecitazione per Silvio Berlusconi che arriva da Maurizio Belpietro nell'editoriale di prima pagina sul caso Ruby. «Sostenerlo non significa dargli sempre ragione: Libero ha segnalato dei problemi che lui ha ignorato per troppo tempo. Ora trovi il coraggio di tirarsi su», scrive Belpietro. Sempre su Libero, ancora in prima, è Mario Giordano a firmare un pezzo critico sulle battute del premier su donne e gay in cui si sostiene che «Silvio non può censurare le inclinazioni sessuali degli altri. Tenga la politica fuori dalle lenzuola». Il foglio non giustifica il premier, ma lo perdona: «Nessuno intende difendere o giustificare la boutade. Ma è chiaro che Silvio Berlusconi non l'ha detta in senso omofobico ma solo insenso egocentrico», si legge in pezzo in prima.
Vittorio Feltri firma un editoriale in cui offre i suoi consigli al premier, individuandone il suo «limite»: «Per essere apprezzato da Bersani, da Vendola, da Della Vedova, da Fini e perfino da Di Pietro, Silvio deve fare una scelta radicale: diventare frocio», sostiene Feltri. La Padania se la prende con i magistrati: «Procure scatenate», ma aggiunge in inquietante interrogativo: «Il governo è a rischio?». Si legge ancora sul quotidiano del Carroccio: «Un'ipotesi di reato potrebbe essere la pietra tombale sull'esecutuvo».
Il secolo bolla la battuta del premier alla fiera del ciclo come «l'ultima berlusconata», il titolo di apertura del giornale. Per il quotidiano dei finiani, «il premier è riuscito in un colpo solo a imbarazzare gli amici, molti dei quali costretti a una difesa molto ardua, e scatenare gli avversari». Ma non solo, il Secolo dedica l'intera ultima pagina al rapporto tra la Chiesa e Berlusconi: «Si sorreggono a vicenda le debolezze del premier e quelle di una Chiesa che ha scelto il collateralismo», si legge. «La laicità naturale del Cav ha lasciato spazio ad un confessionalismo opportunistico, come il suo liberismo è sfumato in un vittimismo ansiogeno».
OMA (3 novembre) - «È dura aiutarlo se non inizia ad aiutarsi da sè». È esplicita la sollecitazione per Silvio Berlusconi che arriva da Maurizio Belpietro nell'editoriale di prima pagina sul caso Ruby. «Sostenerlo non significa dargli sempre ragione: Libero ha segnalato dei problemi che lui ha ignorato per troppo tempo. Ora trovi il coraggio di tirarsi su», scrive Belpietro. Sempre su Libero, ancora in prima, è Mario Giordano a firmare un pezzo critico sulle battute del premier su donne e gay in cui si sostiene che «Silvio non può censurare le inclinazioni sessuali degli altri. Tenga la politica fuori dalle lenzuola». Il foglio non giustifica il premier, ma lo perdona: «Nessuno intende difendere o giustificare la boutade. Ma è chiaro che Silvio Berlusconi non l'ha detta in senso omofobico ma solo insenso egocentrico», si legge in pezzo in prima.
Vittorio Feltri firma un editoriale in cui offre i suoi consigli al premier, individuandone il suo «limite»: «Per essere apprezzato da Bersani, da Vendola, da Della Vedova, da Fini e perfino da Di Pietro, Silvio deve fare una scelta radicale: diventare frocio», sostiene Feltri. La Padania se la prende con i magistrati: «Procure scatenate», ma aggiunge in inquietante interrogativo: «Il governo è a rischio?». Si legge ancora sul quotidiano del Carroccio: «Un'ipotesi di reato potrebbe essere la pietra tombale sull'esecutuvo».
Il secolo bolla la battuta del premier alla fiera del ciclo come «l'ultima berlusconata», il titolo di apertura del giornale. Per il quotidiano dei finiani, «il premier è riuscito in un colpo solo a imbarazzare gli amici, molti dei quali costretti a una difesa molto ardua, e scatenare gli avversari». Ma non solo, il Secolo dedica l'intera ultima pagina al rapporto tra la Chiesa e Berlusconi: «Si sorreggono a vicenda le debolezze del premier e quelle di una Chiesa che ha scelto il collateralismo», si legge. «La laicità naturale del Cav ha lasciato spazio ad un confessionalismo opportunistico, come il suo liberismo è sfumato in un vittimismo ansiogeno».
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Re: GoodNews
Zidane e Materazzi è scoppiata la pace
A quattro anni dalla "storica" zuccata del francese al difensore italiano nella finale dei Mondiali di calcio del 2006 sarebbe scoppiata la pace fra Zinedine Zidane e Marco Materazzi, stando a ciò che scrive il quotidiano sportivo madrileno "Marca".
I due sportivi si sono incontrati per caso ieri nell'albergo di Milano che ospitava il Real Madrid. Materazzi stava aspettando l'amico José Mourinho, il tecnico della squadra spagnola e suo ex-allenatore nell'Inter, nella hall dell'albergo quando è arrivato Zidane, consigliere del presidente del Real Florentino Perez. I due non si parlavano dall'incidente del 2006, che era costato l'espulsione al francese. L'Italia aveva poi battuto i francesi ai rigori.
Secondo Marca Zidane e Materazzi prima si sono salutati, freddamente. Poi hanno iniziato a parlare. E alla fine, afferma il quotidiano sportivo spagnolo, hanno "concluso un trattato di pace". "La scena - scrive Marca - è finita con un affettuoso abbraccio: il passato è dimenticato".
A quattro anni dalla "storica" zuccata del francese al difensore italiano nella finale dei Mondiali di calcio del 2006 sarebbe scoppiata la pace fra Zinedine Zidane e Marco Materazzi, stando a ciò che scrive il quotidiano sportivo madrileno "Marca".
I due sportivi si sono incontrati per caso ieri nell'albergo di Milano che ospitava il Real Madrid. Materazzi stava aspettando l'amico José Mourinho, il tecnico della squadra spagnola e suo ex-allenatore nell'Inter, nella hall dell'albergo quando è arrivato Zidane, consigliere del presidente del Real Florentino Perez. I due non si parlavano dall'incidente del 2006, che era costato l'espulsione al francese. L'Italia aveva poi battuto i francesi ai rigori.
Secondo Marca Zidane e Materazzi prima si sono salutati, freddamente. Poi hanno iniziato a parlare. E alla fine, afferma il quotidiano sportivo spagnolo, hanno "concluso un trattato di pace". "La scena - scrive Marca - è finita con un affettuoso abbraccio: il passato è dimenticato".
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Re: GoodNews
ahh l 'amore.... son diventati 2 piccioncini,speriamo non inizino a tubarexenas ha scritto:Zidane e Materazzi è scoppiata la pace
A quattro anni dalla "storica" zuccata del francese al difensore italiano nella finale dei Mondiali di calcio del 2006 sarebbe scoppiata la pace fra Zinedine Zidane e Marco Materazzi, stando a ciò che scrive il quotidiano sportivo madrileno "Marca".
I due sportivi si sono incontrati per caso ieri nell'albergo di Milano che ospitava il Real Madrid. Materazzi stava aspettando l'amico José Mourinho, il tecnico della squadra spagnola e suo ex-allenatore nell'Inter, nella hall dell'albergo quando è arrivato Zidane, consigliere del presidente del Real Florentino Perez. I due non si parlavano dall'incidente del 2006, che era costato l'espulsione al francese. L'Italia aveva poi battuto i francesi ai rigori.
Secondo Marca Zidane e Materazzi prima si sono salutati, freddamente. Poi hanno iniziato a parlare. E alla fine, afferma il quotidiano sportivo spagnolo, hanno "concluso un trattato di pace". "La scena - scrive Marca - è finita con un affettuoso abbraccio: il passato è dimenticato".
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Re: GoodNews
Lo sport risponde al bunga bunga
di Piero Mei
Ragazze vincenti. Ragazze che propongono un modello, fatto di impegno, fatica, sudore, bellezza, valori: le tenniste Pennetta e Schiavone in cima al mondo con un’altra vittoria nella Federation Cup, che viene considerata la Davis delle donne; se le americane non erano Venus e Serena non è colpa loro. Hanno vinto. Le belle della pallavolo, che hanno saputo fin qui riprendersi da una débacle contro il Brasile e battere, ai mondiali in corso in Giappone, le imbattute (e ritenute imbattibili) dirimpettaie degli Stati Uniti. Le donne del fioretto, la poliziotta Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Valentina Vezzali l’eterna, sono salite all’oro, all’argento e al bronzo ai mondiali di scherma di Parigi.
Questo è lo sport, lontano dal bunga bunga che spalanca le porte di spettacoli e serate oltre che quelle delle camere da letto. E, quanto ai ragazzi, ci sono sempre Lanfranco Dettori, fantino che ieri ha vinto il suo centesimo gruppo uno (sono le corse più importanti) con la giubba degli sceicchi, e Leandro Greco, giovane di San Basilio, che è entrato a derby cominciato e le cose sono cambiate. E lasciate volare l’aquila Olimpia, non fa male a nessuno e nessuno le fa del male, a parte Borriello e Vucinic...
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=125859&sez=TITOLIDICODA
di Piero Mei
Ragazze vincenti. Ragazze che propongono un modello, fatto di impegno, fatica, sudore, bellezza, valori: le tenniste Pennetta e Schiavone in cima al mondo con un’altra vittoria nella Federation Cup, che viene considerata la Davis delle donne; se le americane non erano Venus e Serena non è colpa loro. Hanno vinto. Le belle della pallavolo, che hanno saputo fin qui riprendersi da una débacle contro il Brasile e battere, ai mondiali in corso in Giappone, le imbattute (e ritenute imbattibili) dirimpettaie degli Stati Uniti. Le donne del fioretto, la poliziotta Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Valentina Vezzali l’eterna, sono salite all’oro, all’argento e al bronzo ai mondiali di scherma di Parigi.
Questo è lo sport, lontano dal bunga bunga che spalanca le porte di spettacoli e serate oltre che quelle delle camere da letto. E, quanto ai ragazzi, ci sono sempre Lanfranco Dettori, fantino che ieri ha vinto il suo centesimo gruppo uno (sono le corse più importanti) con la giubba degli sceicchi, e Leandro Greco, giovane di San Basilio, che è entrato a derby cominciato e le cose sono cambiate. E lasciate volare l’aquila Olimpia, non fa male a nessuno e nessuno le fa del male, a parte Borriello e Vucinic...
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=125859&sez=TITOLIDICODA
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Re: GoodNews
La tribù che non si lascia scoprire
Gli Ayoero vivono in un’area protetta dell’Unesco e non hanno mai avuto contatti con il mondo
Gli indiani Ayoero dicono che non importa se questa è una spedizione scientifica. Tanto finirà come sempre. Finirà che molti di loro moriranno. Ma anche molti bianchi ci rimetteranno la pelle. Perciò proprio non ce la fanno a capire il senso di questa partita. Il nemico stavolta non è un proprietario terriero brasiliano e neppure qualche milionario di Asuncion. A costringerli a scrivere al presidente Fernando Lugo è il Museo di Storia Naturale di Londra che spinto dal sacro fuoco della conoscenza ha deciso di mandare una spedizione a esplorare le foreste sconosciute del Gran Chaco, nel nord del Paraguay, ai confini con la Bolivia e con l’Argentina. Cento uomini, un investimento da trecentomila sterline per un viaggio di un mese. L’obiettivo: catalogare centina di specie di piante e di insetti. Un mondo mai visto e mai registrato. «Servirà a difendere questo habitat così fragile», spiegano dalle stanze eleganti di Cromwell road. «Sarà un genocidio», replicano i capi tribù. E saranno le malattie a fare una strage. Forse sono vere entrambe le cose.
Benno Glauser, responsabile di Iniciativa Amotocoide, associazione che difende gli indigeni, intervistato dal Guardian sostiene che «esiste una evidente minaccia per la vita degli scienziati e di ogni singolo uomo che partecipierà all’impresa». Un folto gruppo di antropologi si è schierato al suo fianco. Il Gran Chaco è un posto diverso da tutti gli altri. Straordinariamente bello e pericoloso. Fino a pochi anni fa gli indiani che ci vivevano erano cinquemila. Adesso la maggior parte di loro è stata costretta ad andarsene, a radunarsi in una riserva vicino alla città di Filadelfia. Bulldozer, missionari fondamentalisti decisi a convertirli e cacciatori di legno e di terra li hanno messi in fuga, finché nel 2005 l’Unesco ha dichiarato la zona riserva di biosfera. Non è bastato per fermare lo scempio, ma in qualche modo l’ha circoscritto. Tra le pieghe di questo massacro circa centocinquanta persone, divise in sei tribù, sono riuscite a nascondere il proprio mondo all’interno della foresta. Ayoero anche loro. Esseri umani che non hanno mai avuto un contatto con gli occidentali. E che non lo vogliono avere. Vivono mangiando maiale selvatico e grandi tartarughe.
I leader tribali rifugiati a Filadelfia dicono che queste regioni appartengono a chi le abita. E nella lettera al presidente Lugo hanno scritto che con la spedizione «si corrono troppi rischi. Le persone della foresta muoiono frequentemente per avere contratto malattie per le quali non hanno gli anticorpi. I bianchi lasciano vestiti, spazzatura, tracce di ogni tipo. E’ una questione molto seria. La possibilità di un genocidio è assolutamente reale».
Agli Ayoero mancano gli anticorpi dei bianchi e ai bianchi mancano gli anticorpi degli Ayoero. La contaminazione è potenzialmente esplosiva. «Se questa spedizione andasse avanti qualcuno ci dovrebbe spiegare perché gli scienziati inglesi solo per studiare nuove piante e nuovi animali sono disposti a perdere delle vite umane».
Jonathan Mazower, portavoce di Survival International, aggiunge che «i contatti con i gruppi isolati sono invariabilmente violenti. Qualche volta fatali e spesso disastrosi». Poi chiama il suo amico Esoi, che un tempo viveva nella foresta. Gli fa raccontare una storia. «Era la fine degli Anni Novanta, ho sentito gli alberi cadere e ho visto un mostro che mangiava tutto. Ho chiamato i miei. Lo abbiamo attaccato con le lance. Ma la sua pelle era troppo dura. Siamo scappati. Adesso sappiamo che si chiamava bulldozer». Vive a Filadelfia, dove ha preso uno strano acne che gli rovina la pelle. Si aggiusta in continuazione i pantaloni. Si sente a disagio con questi vestiti.
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Re: GoodNews
forse non è così buona....
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Re: GoodNews
Feltri sospeso da ordine giornalisti per caso Boffo, pena ridotta
Roma, 11 nov. (Apcom) - Il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti ha confermato la sospensione di Vittorio Feltri per il 'caso Boffo', l'ex direttore di Avvenire sul quale il Giornale aveva pubblicato un documento poi rivelatosi falso su una sua presunta schedatura per omosessualità. Feltri, oggi direttore editoriale del quotidiano milanese, si è difeso in Consiglio, secondo quanto si è appreso da fonti dell'Ordine, richiamando le responsabilità del suo vice Alessandro Sallusti e dell'autore dell'articolo di cronaca Gabriele Villa. Ma è stato ugualmente considerato responsabile come direttore e come autore dell'editoriale pubblicato in prima pagina sotto il titolo 'Il supermoralista condannato per molestie'. La fazione del Consiglio che ha sostenuto le ragioni di Feltri ha avanzato prima una richiesta di commutare in una semplice censura la sospensione di sei mesi irrogata dall'Ordine lombardo. Bocciata nel voto quella, è stata avanzata una nuova proposta di ridurre la pena a due mesi. Dopo che anche questa votazione non aveva avuto esito positivo, è stata messa ai voti l'ipotesi di un dimezzamento della sanzione a tre mesi: il Consiglio si è spaccato, con 66 favorevoli alla riduzione e 66 contrari ed ha quindi prevalso la tesi più favorevole all'imputato.
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Re: GoodNews
Attesa per la liberazione di Suu Kyi
"Già firmati tutti i documenti"
"Già firmati tutti i documenti"
Manifestanti riuniti per festeggiare il rilascio del premio Nobel per la Pace, ai domiciliari da sette anni ininterrotti. Ma il partito di Aung li invita a tornare domani
http://www.repubblica.it/esteri/2010/11/12/news/attesa_liberazione_san_suu_kyi-9026755/?ref=HRER2-1
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