A CAPPELLA, acappella, acapella....
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A CAPPELLA, acappella, acapella....
Discussione seria:
Fare una cosa "A CAPPELLA", dalle mie parti, da quando sono nato, ha un valore dispregiativo e penso che non sia necessario che vi spieghi perche'. Il suo uso nel vocabolario italiano come termine legato alla musica, a mia memoria, e' piu' recente (non ne ho mai sentito parlare prima di 10, forse 15 anni fa).
Da dove deriva questo termine e qual'e' il modo corretto di scriverlo?
Bye
Fare una cosa "A CAPPELLA", dalle mie parti, da quando sono nato, ha un valore dispregiativo e penso che non sia necessario che vi spieghi perche'. Il suo uso nel vocabolario italiano come termine legato alla musica, a mia memoria, e' piu' recente (non ne ho mai sentito parlare prima di 10, forse 15 anni fa).
Da dove deriva questo termine e qual'e' il modo corretto di scriverlo?
Bye
Pandofistofelesima- Utente Novizio: 16-149 post
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Re: A CAPPELLA, acappella, acapella....
Pandofistofelesima ha scritto:Discussione seria:
Fare una cosa "A CAPPELLA", dalle mie parti, da quando sono nato, ha un valore dispregiativo e penso che non sia necessario che vi spieghi perche'.
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Mede@- Admin Medea
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Re: A CAPPELLA, acappella, acapella....
il cantare in gruppo senza strumenti di accompagnamento è qualcosa che risale alla preistoria.
Il termine a cappella deriva dai canti che i monaci facevano nelle funzioni religiose, senza l'accompagnamento dell'organo o di altri strumenti entro la chiesa. Poichè si ponevano in una cappella laterale rispetto all'altare centrale, fu dato quel nome " a cappella" al canto corale senza strumenti.
Quel gruppo di monaci aveva il compito di guidare l'assemblea dei fedeli e lo faceva stando proprio nella cappella laterale.
Da quell'esperienza entro i riti religiosi entro i conventi e monasteri, inizio' la tradizione del canto corale gregoriano nel medioevo, da cui parte la tradizione dei cori polifonici, che sono appunto quei gruppi di cantori che eseguono brani armonizzati a piu' voci...inizialmente solo maschili o solo femminili(voci pari).
Quando quella tradizione si espanse anche ai semplici fedeli (tra 1500 e 1600 credo di ricordare), inizio' la tradizione dei cori polifonici a voci dispari (voci maschili e femminili insieme)...e inizio' la tradizione di armonizzare brani NON sacri o liturgici.
Il termine a cappella deriva dai canti che i monaci facevano nelle funzioni religiose, senza l'accompagnamento dell'organo o di altri strumenti entro la chiesa. Poichè si ponevano in una cappella laterale rispetto all'altare centrale, fu dato quel nome " a cappella" al canto corale senza strumenti.
Quel gruppo di monaci aveva il compito di guidare l'assemblea dei fedeli e lo faceva stando proprio nella cappella laterale.
Da quell'esperienza entro i riti religiosi entro i conventi e monasteri, inizio' la tradizione del canto corale gregoriano nel medioevo, da cui parte la tradizione dei cori polifonici, che sono appunto quei gruppi di cantori che eseguono brani armonizzati a piu' voci...inizialmente solo maschili o solo femminili(voci pari).
Quando quella tradizione si espanse anche ai semplici fedeli (tra 1500 e 1600 credo di ricordare), inizio' la tradizione dei cori polifonici a voci dispari (voci maschili e femminili insieme)...e inizio' la tradizione di armonizzare brani NON sacri o liturgici.
Pandofistofelesima- Utente Novizio: 16-149 post
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Re: A CAPPELLA, acappella, acapella....
Politonia....da WIkipedia
Nell'edificio polifonico, le diverse voci sono numerate dall'acuto verso il grave.
Ad esempio, in un coro a tre voci, la prima voce sarà la voce più acuta, la seconda quella centrale, e la terza quella più grave.
* Si distinguono le voci estreme e le voci intermedie. Le voci estreme sono quella superiore e quella inferiore, abitualmente denominata "basso". Per quel che riguarda le voci intermedie, non ve n'è evidentemente alcuna allorché l'organico di destinazione è formato da due voci, ve n'è una sola quando quest'organico è costituito da tre voci, e più d'una, nel caso che siano previste quattro voci o più.
Ad esempio, un quartetto vocale misto è scritto per quattro voci, due voci estreme e due voci intermedie. Le due voci estreme sono, da una parte la voce superiore o prima voce — il soprano — dall'altra la voce inferiore o quarta voce — il basso. Le due voci intermedie sono la seconda voce — il contralto — e la terza voce — il tenore.
* La nota superiore d'un accordo, essendo quella più facilmente percepita, il canto — vale a dire la melodia principale — è molto spesso affidata alla voce superiore: il primo violino in un quartetto d'archi, il primo tenore in un quartetto di voci maschili, ecc. La cosa tuttavia non avviene sistematicamente: il canto può essere affidato a una voce intermedia, e le altre voci — superiori o inferiori — assolveranno in questo caso la funzione di accompagnamento al canto stesso.
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