LA DIRETTA DELLA 9^ PUNTATA

Lucadev ha scritto:

mambu ha scritto:Nella mia ignoranza di là avevo scritto così

Ok, l'ho risentito anch'io.
A parte le battutacce mi pare che la base non esca dai canoni della musica tonale (confermi Cuore?)

Però
pure a me sembra "fuori". Non brutta in assoluto, ma queste sono
esperimenti da fare in studio, non sul palco con un semideb.

Si è aggiunta a creare problemi la volontà di Marco di dare grande emotività al pezzo, come gli era riuscito per L'appuntamento.

Niente di preoccupante... sono errori di crescita. Però cazzo! fatelo cantare meno in alto!

(scusate l'autocitazione ma ho visto che il dibattito prosegue qui.)

'nzomma: mi pare che abbiamo sentito qiualcosa di simile, con le normali sfumature individuali

Se la tua attenzione è sulla voce di Marco quella diventa il riferimento e la base allora sembra "fuori". Il riferimento invece è sempre la base, quindi è "fuori" la voce.

Hai ragione, ma io mi riferivo alla base usando un termine sbagliato, temo.

Intendevo "fuori" da quello che ci si aspetta come accompagnamento "normale" (scusate l'eccesso di virgolette).
E questa è una cosa che di solito apprezzo, però quando non riesce...

killer73 ha scritto:mi pare strano che la base abbia un influenza cosi elevata in una prestazione.marco non se l e' ritrovata di punto in bianco ma ha avuto tempo per cantarci sopra.quindi la conosceva,conosceva i tempi e le melodie da rispettare.semplicemente e' incappato nella classica "serata no",puo succedere.almeno cosi la vedo io.

Infatti.

Amantide_Religiosa ha scritto:

Admin ha scritto:Sì, Ama, Luca... la base è raffinata quanto volete, però non è immediata. Io l'avrei tenuta al minimo per esaltare la voce di Marco, pochi accordi, poca roba per mettere in luce la sua voce in 1 ' 40''.
Così, con la base che abbiamo sentito, un ascoltatore magari la può apprezzare alla 5a, 6a volta che la ascolta, non alla prima. Mi viene in mente quando ascoltai "Beauty And The Beast" o "Sons Of The Silent Age" di Bowie e mi chiesi che minchia era quella roba, salvo poi amarla alla follia.

Lù io non concordo che c'era tropp roba e troppi accordi, e ho trovato invece che la voce di Marco era esaltata al massimo. Se tu invece mi dici, come poi ha detto anche Cuore, che la base non ti aiuta (attenzione non ti manda fuori) e che era un pò troppo complicata e che è stato un errore credere che Marco sia in grado di fare già certa roba e l'hanno spinto al limite, sopratutto con quella tonalità direi io, allora siamo daccordo.

Sono sostanzialmente d'accordo.

mambu ha scritto:

Lucadev ha scritto:

mambu ha scritto:Nella mia ignoranza di là avevo scritto così

Ok, l'ho risentito anch'io.
A parte le battutacce mi pare che la base non esca dai canoni della musica tonale (confermi Cuore?)

Però
pure a me sembra "fuori". Non brutta in assoluto, ma queste sono
esperimenti da fare in studio, non sul palco con un semideb.

Si è aggiunta a creare problemi la volontà di Marco di dare grande emotività al pezzo, come gli era riuscito per L'appuntamento.

Niente di preoccupante... sono errori di crescita. Però cazzo! fatelo cantare meno in alto!

(scusate l'autocitazione ma ho visto che il dibattito prosegue qui.)

'nzomma: mi pare che abbiamo sentito qiualcosa di simile, con le normali sfumature individuali

Se la tua attenzione è sulla voce di Marco quella diventa il riferimento e la base allora sembra "fuori". Il riferimento invece è sempre la base, quindi è "fuori" la voce.

Hai ragione, ma io mi riferivo alla base usando un termine sbagliato, temo.

Intendevo "fuori" da quello che ci si aspetta come accompagnamento "normale" (scusate l'eccesso di virgolette).
E questa è una cosa che di solito apprezzo, però quando non riesce...

Beh, quel pezzo però nasce "non normale" (cito le tue virgolette perchè è un pò cpomplesso da spiegare in termini musicali alle due di notte...)

Amantide_Religiosa ha scritto:

Admin ha scritto:Sì, Ama, Luca... la base è raffinata quanto volete, però non è immediata. Io l'avrei tenuta al minimo per esaltare la voce di Marco, pochi accordi, poca roba per mettere in luce la sua voce in 1 ' 40''.
Così, con la base che abbiamo sentito, un ascoltatore magari la può apprezzare alla 5a, 6a volta che la ascolta, non alla prima. Mi viene in mente quando ascoltai "Beauty And The Beast" o "Sons Of The Silent Age" di Bowie e mi chiesi che minchia era quella roba, salvo poi amarla alla follia.

Lù io non concordo che c'era tropp roba e troppi accordi, e ho trovato invece che la voce di Marco era esaltata al massimo. Se tu invece mi dici, come poi ha detto anche Cuore, che la base non ti aiuta (attenzione non ti manda fuori) e che era un pò troppo complicata e che è stato un errore credere che Marco sia in grado di fare già certa roba e l'hanno spinto al limite, sopratutto con quella tonalità direi io, allora siamo daccordo.

Non troppi accordi, Ama, troppi strumenti che suonavano in modo non "immediato" troppa roba... non so come spiegare. Questo in primo luogo mi ha disorientata, tanto che all'inizio mi sono chiesta se non avessero messo per errore due basi. Poi ho capito.
Non so spiegarlo in termini musicali, ma è come se per "scoprire" il teatro portassi un bambino a vedere una rappresentazione di arte concettuale, o anche solo Aspettando Godot di Beckett... non lo capirebbe e si metterebbe a frignare dopo 3 minuti. E, cosa ancora più grave, non vorrebbe più venire a teatro. Quella base va bene come "riflessione", quella base è una cosa molto alla Sakamoto, che però si va ad ascoltare o si ascolta a casa sapendo che è Sakamoto, non quello di Forbidden Colours, ma quello di Eien No Ko, per dire. E' difficile da spiegare. Quel tipo di musica lo ascolti perché ti ci dedichi e decidi di concentrarti su di essa, non lo ascolti perché passa in TV. E noi, bene o male facciamo a fette un'esibizione, ci dedichiamo ad essa, la riascoltiamo, la analizziamo... il 99% della gente che vede X Factor non lo fa. Anche qui sta la sapienza di un caposquadra... capire sino a dove può spingere la sperimentazione.

Avete ragione, è tardino e vi ringrazio per la pazienza.
Vi lascio con una curiosità sull'Edera che ha cantato Marco.
25 anni fa fu reinterpretata (malino ahimé, con sciupio di simsonicdrams e schifezze del genere) da Massimo Altomare, quello del duo Loy & Altomare; con un video molto spiritoso che giocava sul fatto della sconfitta subita da parte di Volare... mitico passaggio di testimone tra la vecchia musica (l'autore dell'Edera è lo stesso di Grazie dei fior) e la nuova
Purtroppo il video non l'ho trovato ma qualche vecchietto se lo ricorderà... lo trasmise un po' di volte Serena Dandini a Obladì obladà

Altomare, L'edera

Simpatici ragazzi e dolci fanciulle è stato un vero piacere e vi ringrazio della bella compagnia e delle discussioni sempre interessanti.
Vado a nanna che è tardissimo.

Notte, baci e abbracci

Notte Luc e notte a tutti e grazie a tutti

Admin ha scritto:

Amantide_Religiosa ha scritto:

Admin ha scritto:Sì, Ama, Luca... la base è raffinata quanto volete, però non è immediata. Io l'avrei tenuta al minimo per esaltare la voce di Marco, pochi accordi, poca roba per mettere in luce la sua voce in 1 ' 40''.
Così, con la base che abbiamo sentito, un ascoltatore magari la può apprezzare alla 5a, 6a volta che la ascolta, non alla prima. Mi viene in mente quando ascoltai "Beauty And The Beast" o "Sons Of The Silent Age" di Bowie e mi chiesi che minchia era quella roba, salvo poi amarla alla follia.

Lù io non concordo che c'era tropp roba e troppi accordi, e ho trovato invece che la voce di Marco era esaltata al massimo. Se tu invece mi dici, come poi ha detto anche Cuore, che la base non ti aiuta (attenzione non ti manda fuori) e che era un pò troppo complicata e che è stato un errore credere che Marco sia in grado di fare già certa roba e l'hanno spinto al limite, sopratutto con quella tonalità direi io, allora siamo daccordo.

Non troppi accordi, Ama, troppi strumenti che suonavano in modo non "immediato" troppa roba... non so come spiegare. Questo in primo luogo mi ha disorientata, tanto che all'inizio mi sono chiesta se non avessero messo per errore due basi. Poi ho capito.
Non so spiegarlo in termini musicali, ma è come se per "scoprire" il teatro portassi un bambino a vedere una rappresentazione di arte concettuale, o anche solo Aspettando Godot di Beckett... non lo capirebbe e si metterebbe a frignare dopo 3 minuti. E, cosa ancora più grave, non vorrebbe più venire a teatro. Quella base va bene come "riflessione", quella base è una cosa molto alla Sakamoto, che però si va ad ascoltare o si ascolta a casa sapendo che è Sakamoto, non quello di Forbidden Colours, ma quello di Eien No Ko, per dire. E' difficile da spiegare. Quel tipo di musica lo ascolti perché ti ci dedichi e decidi di concentrarti su di essa, non lo ascolti perché passa in TV. E noi, bene o male facciamo a fette un'esibizione, ci dedichiamo ad essa, la riascoltiamo, la analizziamo... il 99% della gente che vede X Factor non lo fa. Anche qui sta la sapienza di un caposquadra... capire sino a dove può spingere la sperimentazione.

Questo discorso la capisco e la condivido. La cosa che ho contestato è l'idea che la base abbia indoto Marco a sbagliare e non è cosi. Tutto qua.