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Re: G.A.S.Fo.M.
Lambro, dietro quel sabotaggio appalti e un progetto milionario
Quasi 200mila metri quadri di superfici, piste ciclabili ed edifici ecosostenibili: così dovrebbe cambiare il volto dell'antico complesso industriale di Monza da cui qualcuno ha fatto uscire gli ottomila metri cubi di petrolio che hanno avvelenato il Lambro e il Po. La Procura indaga sul sottobosco degli appalti
La raffineria della Lombarda Petroli
È un affare da mezzo miliardo di euro, un progetto faraonico da 187mila metri quadrati su un terreno di 309mila. Ed è previsto proprio sui terreni della Lombarda Petroli, l´ex raffineria di Villasanta a Monza da cui qualcuno, nella notte tra lunedì e martedì, ha fatto uscire gli ottomila metri cubi di petrolio che hanno avvelenato il Lambro per poi riversarsi nel Po.
Su quell´impianto, e sui terreni che lo circondano, dovrebbero sorgere appartamenti, negozi, capannoni industriali, un grande centro direzionale. In una parola, Ecocity: così lo ha battezzato la Addamiano Engineering di Nova Milanese, che vuole realizzare tutto ciò. Un progetto che da qualche tempo sembra segnare il passo, frenato da una serie di difficoltà economiche, e sul quale ora la catastrofe del Lambro si abbatte con la forza di un ciclone. E le indagini dei carabinieri, della polizia provinciale e del Noe, il nucleo ecologico dell´Arma, sembrano avere già imboccato una direzione precisa: quella del sottobosco dei subappalti.
La Procura di Monza ha aperto un fascicolo per disastro ambientale e avvelenamento delle acque a carico di ignoti. Nessun dubbio che si sia trattato di un sabotaggio a cui hanno preso parte almeno tre persone. Per svuotare le cisterne è necessario sbloccare le valvole, attivare nella giusta sequenza tre comandi e attendere che gli idrocarburi vengano aspirati dal fondo e pompati in apposite tubature. Solo a questo punto si possono aprire le ultime paratie che dovrebbero essere collegate ad autobotti. L´amministratore delegato della Lombarda Petroli, Giuseppe Tagliabue, è stato interrogato a lungo. Sarebbero emerse gravi carenze nella sicurezza dell´impianto.
Nei prossimi giorni verrà sentita anche la famiglia Addamiano: i fratelli Giosuè, Rosario e Matteo, alla guida del holding Addamiano Engineering di Nova Milanese, fondata negli anni Sessanta. I costruttori si sono presentati ai cancelli della Lombarda Petroli per verificare di persona quanto accaduto sui terreni dove a breve prenderà il via il loro progetto di riqualificazione urbana. L´idea di Ecocity è trasformare l´ex raffineria in una cittadella ecosostenibile. Il masterplan è stato realizzato dall´architetto Massimo Roj in collaborazione con progettisti del Politecnico. La prima parte, 80mila metri quadri dedicati all´industria, è già stata realizzati.
Presto dovrebbe partire l´intervento per la costruzione della zona residenziale, altri 36mila metri quadri. Ed entro due anni dovrebbe essere aperto il cantiere per l´edificazione dell´ultima parte, quella direzionale (44mila metri quadri), che si troverebbe proprio dove oggi ci sono le cisterne del deposito carburanti della Lombarda Petroli da cui è uscita la terrificante onda nera che ora avanza lungo il Po. Nel quartiere svetteranno proprio due delle cisterne, simbolo della old economy, reperto di archeologia industriale, che saranno inserite nel nuovo contesto fatto di verde, piazze e piste ciclabili. «È prematuro dire se quanto accaduto rallenterà il nostro lavoro» fanno sapere gli Addamiano. Di certo c´è che questa non è la loro unica opera di lottizzazione di grosse dimensioni.
Sparsi da Nord a Sud, gli Addamiano hanno disseminato l´Italia di quartieri ecosostenibili, ma in questo momento soffrono di scarsa liquidità come molti imprenditori del settore. Un dato, quest´ultimo, che non è sfuggito agli inquirenti che hanno deciso di compiere una serie di accertamenti proprio in questa direzione. E la pista degli interessi legati al mattone prende corpo anche nelle dichiarazioni del presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, che ha dichiarato: «Se la magistratura dovesse individuare nella speculazione edilizia il movente di quest´azione criminalesarebbe necessario porre un vincolo urbanistico su tutte le aree attorno al Lambro».
L´ex raffineria della Lombarda Petroli non è per la verità nelle vicinanze del fiume ferito, ma il sospetto che dietro il sabotaggio alle cisterne ci sia un qualche misterioso interesse legato al futuro di tutta quell´area è la principale pista su cui, per ora, si stanno concentrando procura e carabinieri.
(La Repubblica - 25 febbraio 2010) http://milano.repubblica.it/dettaglio/lambro-dietro-quel-sabotaggio-appalti-e-un-progetto-milionario/1870313
niente di nuovo sotto il sole ... solo marciume e ancora marciume
Ragazzi, qualcuno di voi ha qualche info aggiuntiva sul progetto Ecocity? ...io nulla so della cosa se non quello riportato dalla stampa ...è che queste grandi operazioni immobiliari basate sul recupero di ex-aree industriali mi interessano molto e purtroppo non riesco a seguirle tutte come vorrei, ce ne sono un sacco, soprattutto in lombardia
Quasi 200mila metri quadri di superfici, piste ciclabili ed edifici ecosostenibili: così dovrebbe cambiare il volto dell'antico complesso industriale di Monza da cui qualcuno ha fatto uscire gli ottomila metri cubi di petrolio che hanno avvelenato il Lambro e il Po. La Procura indaga sul sottobosco degli appalti
La raffineria della Lombarda Petroli
È un affare da mezzo miliardo di euro, un progetto faraonico da 187mila metri quadrati su un terreno di 309mila. Ed è previsto proprio sui terreni della Lombarda Petroli, l´ex raffineria di Villasanta a Monza da cui qualcuno, nella notte tra lunedì e martedì, ha fatto uscire gli ottomila metri cubi di petrolio che hanno avvelenato il Lambro per poi riversarsi nel Po.
Su quell´impianto, e sui terreni che lo circondano, dovrebbero sorgere appartamenti, negozi, capannoni industriali, un grande centro direzionale. In una parola, Ecocity: così lo ha battezzato la Addamiano Engineering di Nova Milanese, che vuole realizzare tutto ciò. Un progetto che da qualche tempo sembra segnare il passo, frenato da una serie di difficoltà economiche, e sul quale ora la catastrofe del Lambro si abbatte con la forza di un ciclone. E le indagini dei carabinieri, della polizia provinciale e del Noe, il nucleo ecologico dell´Arma, sembrano avere già imboccato una direzione precisa: quella del sottobosco dei subappalti.
La Procura di Monza ha aperto un fascicolo per disastro ambientale e avvelenamento delle acque a carico di ignoti. Nessun dubbio che si sia trattato di un sabotaggio a cui hanno preso parte almeno tre persone. Per svuotare le cisterne è necessario sbloccare le valvole, attivare nella giusta sequenza tre comandi e attendere che gli idrocarburi vengano aspirati dal fondo e pompati in apposite tubature. Solo a questo punto si possono aprire le ultime paratie che dovrebbero essere collegate ad autobotti. L´amministratore delegato della Lombarda Petroli, Giuseppe Tagliabue, è stato interrogato a lungo. Sarebbero emerse gravi carenze nella sicurezza dell´impianto.
Nei prossimi giorni verrà sentita anche la famiglia Addamiano: i fratelli Giosuè, Rosario e Matteo, alla guida del holding Addamiano Engineering di Nova Milanese, fondata negli anni Sessanta. I costruttori si sono presentati ai cancelli della Lombarda Petroli per verificare di persona quanto accaduto sui terreni dove a breve prenderà il via il loro progetto di riqualificazione urbana. L´idea di Ecocity è trasformare l´ex raffineria in una cittadella ecosostenibile. Il masterplan è stato realizzato dall´architetto Massimo Roj in collaborazione con progettisti del Politecnico. La prima parte, 80mila metri quadri dedicati all´industria, è già stata realizzati.
Presto dovrebbe partire l´intervento per la costruzione della zona residenziale, altri 36mila metri quadri. Ed entro due anni dovrebbe essere aperto il cantiere per l´edificazione dell´ultima parte, quella direzionale (44mila metri quadri), che si troverebbe proprio dove oggi ci sono le cisterne del deposito carburanti della Lombarda Petroli da cui è uscita la terrificante onda nera che ora avanza lungo il Po. Nel quartiere svetteranno proprio due delle cisterne, simbolo della old economy, reperto di archeologia industriale, che saranno inserite nel nuovo contesto fatto di verde, piazze e piste ciclabili. «È prematuro dire se quanto accaduto rallenterà il nostro lavoro» fanno sapere gli Addamiano. Di certo c´è che questa non è la loro unica opera di lottizzazione di grosse dimensioni.
Sparsi da Nord a Sud, gli Addamiano hanno disseminato l´Italia di quartieri ecosostenibili, ma in questo momento soffrono di scarsa liquidità come molti imprenditori del settore. Un dato, quest´ultimo, che non è sfuggito agli inquirenti che hanno deciso di compiere una serie di accertamenti proprio in questa direzione. E la pista degli interessi legati al mattone prende corpo anche nelle dichiarazioni del presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, che ha dichiarato: «Se la magistratura dovesse individuare nella speculazione edilizia il movente di quest´azione criminalesarebbe necessario porre un vincolo urbanistico su tutte le aree attorno al Lambro».
L´ex raffineria della Lombarda Petroli non è per la verità nelle vicinanze del fiume ferito, ma il sospetto che dietro il sabotaggio alle cisterne ci sia un qualche misterioso interesse legato al futuro di tutta quell´area è la principale pista su cui, per ora, si stanno concentrando procura e carabinieri.
(La Repubblica - 25 febbraio 2010) http://milano.repubblica.it/dettaglio/lambro-dietro-quel-sabotaggio-appalti-e-un-progetto-milionario/1870313
niente di nuovo sotto il sole ... solo marciume e ancora marciume
Ragazzi, qualcuno di voi ha qualche info aggiuntiva sul progetto Ecocity? ...io nulla so della cosa se non quello riportato dalla stampa ...è che queste grandi operazioni immobiliari basate sul recupero di ex-aree industriali mi interessano molto e purtroppo non riesco a seguirle tutte come vorrei, ce ne sono un sacco, soprattutto in lombardia
Bess- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/02/26/news/giovanardi_contro_annozero-2436594/
Ospite- Ospite
Re: G.A.S.Fo.M.
Fernandel ha colpito ancora...Lucadev ha scritto:http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/02/26/news/giovanardi_contro_annozero-2436594/
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Re: G.A.S.Fo.M.
Lucadev ha scritto:http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/02/26/news/giovanardi_contro_annozero-2436594/
Luca, per favore, puoi postare l'articolo e non solo il link? Ci è stato chiesto di farlo perché i link spesso poi non sono più utilizzabili o vengono modificati. Grazie.
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: G.A.S.Fo.M.
Lucadev ha scritto:http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/02/26/news/giovanardi_contro_annozero-2436594/
O MIO DIO!!!! Ma...ma...ma...non ho parole.
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: G.A.S.Fo.M.
M'hai 'ncuriosito e sono andato a vede
http://www.addamiano.net/ita/progetti/progetti_scheda.php?kp=3
http://www.eco-city.it/ecosostenibilita/
A prima botta mi sembrano un mucchio di chiacchiere alla moda (ecologica), ma magari un po' di ciccia c'è.
Il sito dei costruttori mette come realizzato solo il Polo Tecnologico della Brianza, inaugurato nel 2006 sull'Area ex- Autobianchi, che però è un'area industriale non residenziale.
Le cittadelle ecocompatibili le hanno costruite sotto un'altra società? Dove sono? Come sono?
Ah... l'articolo del Corrierone è molto più cattivo
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_febbraio_25/raffineria-lombarda-petroli-villasanta-inquinamento-lambro-gasolio-1602538685590.shtml
http://www.addamiano.net/ita/progetti/progetti_scheda.php?kp=3
http://www.eco-city.it/ecosostenibilita/
A prima botta mi sembrano un mucchio di chiacchiere alla moda (ecologica), ma magari un po' di ciccia c'è.
Il sito dei costruttori mette come realizzato solo il Polo Tecnologico della Brianza, inaugurato nel 2006 sull'Area ex- Autobianchi, che però è un'area industriale non residenziale.
Le cittadelle ecocompatibili le hanno costruite sotto un'altra società? Dove sono? Come sono?
Ah... l'articolo del Corrierone è molto più cattivo
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_febbraio_25/raffineria-lombarda-petroli-villasanta-inquinamento-lambro-gasolio-1602538685590.shtml
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Il sottosegretario ha scritto al presidente della Commissione di vigilanza della Rai Sergio Zavoli Protesta anche il presidente dell'Osservatorio sui Diritti
dei Minori, Antonio Marziale
Giovanardi contro Annozero
"Fa propaganda alla droga"
ROMA - Il sottosegretario Carlo Giovanardi,
responsabile del Dipartimento nazionale antidroga, ha scritto al
presidente della Commissione di vigilanza della Rai, Sergio Zavoli,
per denunciare la "scandalosa" trasmissione di Annozero di ieri
sera. "Una tv di stato - ha affermato Giovanardi - ha fatto la
propaganda alla droga. Sembrava una specie di fumeria d'oppio". Il
sottosegretario ha criticato, per lo stesso motivo, anche la
trasmissione di Piero Chiambretti su Italia1.
Estremamente critico nei confronti del conduttore Michele Santoro
anche il presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori,
Antonio Marziale, consulente della Commissione Parlamentare per
l'Infanzia: "Non si può trattare un tema così delicato senza la
presenza di uno straccio di specialista, legittimato a spiegare
alle masse giovanili quali siano le conseguenze devastanti della
tossicodipendenza", ha affermato.
Secondo Marziale, "in prima serata, piena fascia protetta, dunque
esposta alla visione di soggetti in età evolutiva, l'idea di
Michele Santoro sarebbe potuta risultare importante e costruttiva,
se il dibattito non si fosse impantanato, com'è successo, in una
passerella di silenzi celentaniani, sofismi e filosofie di stampo
assolutorio". Il riferimento è all'intervento telefonico di Adriano Celentano, che ha ironizzato
sull'esclusione di Morgan dal Festival di Sanremo: "La Rai è stata
buona con Morgan perché l'ha solo escluso dal festival, io quando
ho sentito la notizie, credevo che lo fucilassero".
(26 febbraio 2010)
dei Minori, Antonio Marziale
Giovanardi contro Annozero
"Fa propaganda alla droga"
ROMA - Il sottosegretario Carlo Giovanardi,
responsabile del Dipartimento nazionale antidroga, ha scritto al
presidente della Commissione di vigilanza della Rai, Sergio Zavoli,
per denunciare la "scandalosa" trasmissione di Annozero di ieri
sera. "Una tv di stato - ha affermato Giovanardi - ha fatto la
propaganda alla droga. Sembrava una specie di fumeria d'oppio". Il
sottosegretario ha criticato, per lo stesso motivo, anche la
trasmissione di Piero Chiambretti su Italia1.
Estremamente critico nei confronti del conduttore Michele Santoro
anche il presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori,
Antonio Marziale, consulente della Commissione Parlamentare per
l'Infanzia: "Non si può trattare un tema così delicato senza la
presenza di uno straccio di specialista, legittimato a spiegare
alle masse giovanili quali siano le conseguenze devastanti della
tossicodipendenza", ha affermato.
Secondo Marziale, "in prima serata, piena fascia protetta, dunque
esposta alla visione di soggetti in età evolutiva, l'idea di
Michele Santoro sarebbe potuta risultare importante e costruttiva,
se il dibattito non si fosse impantanato, com'è successo, in una
passerella di silenzi celentaniani, sofismi e filosofie di stampo
assolutorio". Il riferimento è all'intervento telefonico di Adriano Celentano, che ha ironizzato
sull'esclusione di Morgan dal Festival di Sanremo: "La Rai è stata
buona con Morgan perché l'ha solo escluso dal festival, io quando
ho sentito la notizie, credevo che lo fucilassero".
(26 febbraio 2010)
Ospite- Ospite
Re: G.A.S.Fo.M.
mambu ha scritto:M'hai 'ncuriosito e sono andato a vede
http://www.addamiano.net/ita/progetti/progetti_scheda.php?kp=3
http://www.eco-city.it/ecosostenibilita/
A prima botta mi sembrano un mucchio di chiacchiere alla moda (ecologica), ma magari un po' di ciccia c'è.
Il sito dei costruttori mette come realizzato solo il Polo Tecnologico della Brianza, inaugurato nel 2006 sull'Area ex- Autobianchi, che però è un'area industriale non residenziale.
Le cittadelle ecocompatibili le hanno costruite sotto un'altra società? Dove sono? Come sono?
Ah... l'articolo del Corrierone è molto più cattivo
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_febbraio_25/raffineria-lombarda-petroli-villasanta-inquinamento-lambro-gasolio-1602538685590.shtml
Mambu, l'ho appena detto anche a Luca che ha già rimediato: per favore, potresti postare il testo dell'articolo? I link spariscono, il testo sul topic rimane e se uno vuole leggerlo tra un mese sa di cosa si parla. Grazie.
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: G.A.S.Fo.M.
(l'avevo tagliato per problemi grafici mo' più o meno l'ho sistemato )
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_febbraio_25/raffineria-lombarda-petroli-villasanta-inquinamento-lambro-gasolio-1602538685590.shtml
Gli immobiliaristi originari di Cerignola, in provincia di Foggia, ieri erano irreperibili
Le sette cisterne sabotate nella Ecocity mai decollata alle porte di Monza
Amianto e degrado dappertutto. «Attentato per fare pressioni». Si parla anche di «avvertimento» mafioso
MILANO — «Ecocity, il più grande progetto multifunzionale
della Brianza». Dove oggi ci sono le sette cisterne violate della
Lombarda Petroli sorgeranno a breve villette, uffici e centri
commerciali. Lo annunciano gli enormi cartelli che costeggiano la
strada che porta allo stabilimento. In fondo ci sono già i numeri a cui
telefonare per prendere informazioni. Una città ecologica su terreni
satolli di gasolio? Bella grana per i fratelli Addamiano (Giosuè,
Rosario e Matteo), gli artefici del progetto. Ma tant’è, gli
immobiliaristi originari di Cerignola, in provincia di Foggia, ieri
erano irreperibili. Come del resto Enzo Tagliabue, il proprietario
della Lombarda Petroli. Gli Addamiano hanno precisato soltanto che il
terreno su cui sorge la Lombarda Petroli è ancora di Tagliabue. Come
dire: noi con questo disastro non c’entriamo nulla.
Qui alle porte di Monza tutti sanno che gli Addamiano e Tagliabue si
sono intesi da tempo sul futuro dell’area. Una parte dei terreni che
erano della Lombarda Petroli sono già passati di mano e ora ospitano
una fila di capannoni. Insomma, le sette cisterne svuotate con le
cattive avevano i giorni contati. Come testimonia lo stato complessivo
del sito: amianto e degrado dappertutto. Del resto il 15 aprile del
2009 il progetto «multifunzionale» è stato approvato dal consiglio
comunale. Insomma, si potrebbe partire a suon di fondamenta e
calcestruzzo per costruire 172 mila metri quadrati dedicati a uffici,
residenza, commerciale e produttivo. Il tutto — recitano le brochure—
«immerso in un grande parco di 80 mila metri quadrati».
Ma ora è l’immobiliare a tardare nella firma della convenzione.
D’altra parte il mercato del mattone è ingessato dalla crisi.
Sottoscrivere il documento vorrebbe dire mettere liquidità nel nuovo
progetto. E gli Addamiano adesso sono impegnati su un altro fronte, la
commercializzazione del polo tecnologico di Desio sull’ex area
Autobianchi. Cui prodest? A chi conveniva avventurarsi di notte dentro
il perimetro della Lombarda Petroli (operazione peraltro semplice, la
sorveglianza delle telecamere pare fosse limitata al cancello
d’ingresso)? Qualcuno sussurra che la responsabilità potrebbe essere
dei vecchi dipendenti dell’azienda, cacciati via ad uno ad uno (oggi
sono rimasti solo in cinque).
Ma l’assessore regionale al Territorio della Lombardia lascia intuire altre ipotesi.
«Questo è un atto doloso di gravità eccezionale — ha detto ieri Davide
Boni —. E se qualcuno pensa che così facendo si possa avere qualche
agevolazione urbanistica ha sbagliato Regione». Il presidente delle
Provincia di Milano, Guido Podestà, si è addirittura spinto oltre: «
Potremmo pensare a un vincolo perenne». «E se si trattasse di un
avvertimento mafioso?», sussurrano altri. Le infiltrazioni della
’ndrangheta a Buccinasco sono note, ma anche Desio non è estranea al
fenomeno. A dipanare il groviglio delle ipotesi in queste ore è la
procura di Monza. Il primo punto da chiarire riguarda la quantità di
olio combustibile presente nelle cisterne. La Lombarda petroli aveva
autocertificato meno di 5 milioni. Una soglia che permetteva una
semplificazione delle procedure di sicurezza.
Rita Querzé
25 febbraio 2010
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_febbraio_25/raffineria-lombarda-petroli-villasanta-inquinamento-lambro-gasolio-1602538685590.shtml
Gli immobiliaristi originari di Cerignola, in provincia di Foggia, ieri erano irreperibili
Le sette cisterne sabotate nella Ecocity mai decollata alle porte di Monza
Amianto e degrado dappertutto. «Attentato per fare pressioni». Si parla anche di «avvertimento» mafioso
MILANO — «Ecocity, il più grande progetto multifunzionale
della Brianza». Dove oggi ci sono le sette cisterne violate della
Lombarda Petroli sorgeranno a breve villette, uffici e centri
commerciali. Lo annunciano gli enormi cartelli che costeggiano la
strada che porta allo stabilimento. In fondo ci sono già i numeri a cui
telefonare per prendere informazioni. Una città ecologica su terreni
satolli di gasolio? Bella grana per i fratelli Addamiano (Giosuè,
Rosario e Matteo), gli artefici del progetto. Ma tant’è, gli
immobiliaristi originari di Cerignola, in provincia di Foggia, ieri
erano irreperibili. Come del resto Enzo Tagliabue, il proprietario
della Lombarda Petroli. Gli Addamiano hanno precisato soltanto che il
terreno su cui sorge la Lombarda Petroli è ancora di Tagliabue. Come
dire: noi con questo disastro non c’entriamo nulla.
Qui alle porte di Monza tutti sanno che gli Addamiano e Tagliabue si
sono intesi da tempo sul futuro dell’area. Una parte dei terreni che
erano della Lombarda Petroli sono già passati di mano e ora ospitano
una fila di capannoni. Insomma, le sette cisterne svuotate con le
cattive avevano i giorni contati. Come testimonia lo stato complessivo
del sito: amianto e degrado dappertutto. Del resto il 15 aprile del
2009 il progetto «multifunzionale» è stato approvato dal consiglio
comunale. Insomma, si potrebbe partire a suon di fondamenta e
calcestruzzo per costruire 172 mila metri quadrati dedicati a uffici,
residenza, commerciale e produttivo. Il tutto — recitano le brochure—
«immerso in un grande parco di 80 mila metri quadrati».
Ma ora è l’immobiliare a tardare nella firma della convenzione.
D’altra parte il mercato del mattone è ingessato dalla crisi.
Sottoscrivere il documento vorrebbe dire mettere liquidità nel nuovo
progetto. E gli Addamiano adesso sono impegnati su un altro fronte, la
commercializzazione del polo tecnologico di Desio sull’ex area
Autobianchi. Cui prodest? A chi conveniva avventurarsi di notte dentro
il perimetro della Lombarda Petroli (operazione peraltro semplice, la
sorveglianza delle telecamere pare fosse limitata al cancello
d’ingresso)? Qualcuno sussurra che la responsabilità potrebbe essere
dei vecchi dipendenti dell’azienda, cacciati via ad uno ad uno (oggi
sono rimasti solo in cinque).
Ma l’assessore regionale al Territorio della Lombardia lascia intuire altre ipotesi.
«Questo è un atto doloso di gravità eccezionale — ha detto ieri Davide
Boni —. E se qualcuno pensa che così facendo si possa avere qualche
agevolazione urbanistica ha sbagliato Regione». Il presidente delle
Provincia di Milano, Guido Podestà, si è addirittura spinto oltre: «
Potremmo pensare a un vincolo perenne». «E se si trattasse di un
avvertimento mafioso?», sussurrano altri. Le infiltrazioni della
’ndrangheta a Buccinasco sono note, ma anche Desio non è estranea al
fenomeno. A dipanare il groviglio delle ipotesi in queste ore è la
procura di Monza. Il primo punto da chiarire riguarda la quantità di
olio combustibile presente nelle cisterne. La Lombarda petroli aveva
autocertificato meno di 5 milioni. Una soglia che permetteva una
semplificazione delle procedure di sicurezza.
Rita Querzé
25 febbraio 2010
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
mambu ha scritto:
A prima botta mi sembrano un mucchio di chiacchiere alla moda (ecologica), ma magari un po' di ciccia c'è.
è la stessa mia impressione
[/quote[/url]]mambu ha scritto:
Ah... l'articolo del Corrierone è molto più cattivo [url=http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_febbraio_25/raffineria-lombarda-petroli-villasanta-inquinamento-lambro-gasolio-1602538685590.shtml
hai ragione ... beh, almeno si "riscatta" dopo la non brillante figura fatta in merito ai risultati dell'operazione scudo fiscale
Comunque, grazie Mambu ... se hai notizie o anche solo tue impressioni su questa faccenda (te hai un gran fiuto, lo so ), posta eh ?!
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Re: G.A.S.Fo.M.
nota di servizio: per copiare gli articoli qui vi suggerisco di incollarli prima su un file TXT e poi copiarli da li a qui. in questo modo tutta la formattazione va persa e nn dovete ripulire i post.
spero di essere stata ulite alche se OT
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Re: G.A.S.Fo.M.
Lucadev ha scritto:Il sottosegretario ha scritto al presidente della Commissione di vigilanza della Rai Sergio Zavoli Protesta anche il presidente dell'Osservatorio sui Diritti
dei Minori, Antonio Marziale
Giovanardi contro Annozero
"Fa propaganda alla droga"
ROMA - Il sottosegretario Carlo Giovanardi,
responsabile del Dipartimento nazionale antidroga, ha scritto al
presidente della Commissione di vigilanza della Rai, Sergio Zavoli,
per denunciare la "scandalosa" trasmissione di Annozero di ieri
sera. "Una tv di stato - ha affermato Giovanardi - ha fatto la
propaganda alla droga. Sembrava una specie di fumeria d'oppio". Il
sottosegretario ha criticato, per lo stesso motivo, anche la
trasmissione di Piero Chiambretti su Italia1.
Estremamente critico nei confronti del conduttore Michele Santoro
anche il presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori,
Antonio Marziale, consulente della Commissione Parlamentare per
l'Infanzia: "Non si può trattare un tema così delicato senza la
presenza di uno straccio di specialista, legittimato a spiegare
alle masse giovanili quali siano le conseguenze devastanti della
tossicodipendenza", ha affermato.
Secondo Marziale, "in prima serata, piena fascia protetta, dunque
esposta alla visione di soggetti in età evolutiva, l'idea di
Michele Santoro sarebbe potuta risultare importante e costruttiva,
se il dibattito non si fosse impantanato, com'è successo, in una
passerella di silenzi celentaniani, sofismi e filosofie di stampo
assolutorio". Il riferimento è all'intervento telefonico di Adriano Celentano, che ha ironizzato
sull'esclusione di Morgan dal Festival di Sanremo: "La Rai è stata
buona con Morgan perché l'ha solo escluso dal festival, io quando
ho sentito la notizie, credevo che lo fucilassero".
(26 febbraio 2010)
lo stavo aspettando..... e se penso che ad annozero non hanno detto davvero niente, la cosa mi inquieta assai...
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Re: G.A.S.Fo.M.
già, il problema è che sta gente legge solo i titoli e mai i libri.....
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
fear-of-the-dark ha scritto:Lucadev ha scritto:Il sottosegretario ha scritto al presidente della Commissione di vigilanza della Rai Sergio Zavoli Protesta anche il presidente dell'Osservatorio sui Diritti
dei Minori, Antonio Marziale
Giovanardi contro Annozero
"Fa propaganda alla droga"
ROMA - Il sottosegretario Carlo Giovanardi,
responsabile del Dipartimento nazionale antidroga, ha scritto al
presidente della Commissione di vigilanza della Rai, Sergio Zavoli,
per denunciare la "scandalosa" trasmissione di Annozero di ieri
sera. "Una tv di stato - ha affermato Giovanardi - ha fatto la
propaganda alla droga. Sembrava una specie di fumeria d'oppio". Il
sottosegretario ha criticato, per lo stesso motivo, anche la
trasmissione di Piero Chiambretti su Italia1.
Estremamente critico nei confronti del conduttore Michele Santoro
anche il presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori,
Antonio Marziale, consulente della Commissione Parlamentare per
l'Infanzia: "Non si può trattare un tema così delicato senza la
presenza di uno straccio di specialista, legittimato a spiegare
alle masse giovanili quali siano le conseguenze devastanti della
tossicodipendenza", ha affermato.
Secondo Marziale, "in prima serata, piena fascia protetta, dunque
esposta alla visione di soggetti in età evolutiva, l'idea di
Michele Santoro sarebbe potuta risultare importante e costruttiva,
se il dibattito non si fosse impantanato, com'è successo, in una
passerella di silenzi celentaniani, sofismi e filosofie di stampo
assolutorio". Il riferimento è all'intervento telefonico di Adriano Celentano, che ha ironizzato
sull'esclusione di Morgan dal Festival di Sanremo: "La Rai è stata
buona con Morgan perché l'ha solo escluso dal festival, io quando
ho sentito la notizie, credevo che lo fucilassero".
(26 febbraio 2010)
lo stavo aspettando..... e se penso che ad annozero non hanno detto davvero niente, la cosa mi inquieta assai...
anche a me!!!!!!
rossadavino- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
fear-of-the-dark ha scritto:Lucadev ha scritto:
Giovanardi contro Annozero
"Fa propaganda alla droga"
lo stavo aspettando..... e se penso che ad annozero non hanno detto davvero niente, la cosa mi inquieta assai...
sì, nessuna sorpresa purtroppo ... che cosa possiamo aspettarci da uno che ha detto, tra le tante, "Cucchi è morto perché anoressico, drogato e sieropositivo" ...
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Re: G.A.S.Fo.M.
lo sapete che non riesco quasi più a scrivere qui perché sono nauseata dalle ultime notizie di questi giorni? Leggo meno anche i giornali.... mi hanno sfinito, o forse sono solo io che mi sento più stanca del solito.
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: G.A.S.Fo.M.
ho appena scoperto che la mia città è la più ricca del sud ( non me n'ero accorta )e che è ad uno degli utlimi posti per livello culturale. Della serie: " perchè essere colti se si può essere ricchi?"
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Gaufre ha scritto:lo sapete che non riesco quasi più a scrivere qui perché sono nauseata dalle ultime notizie di questi giorni? Leggo meno anche i giornali.... mi hanno sfinito, o forse sono solo io che mi sento più stanca del solito.
Idem.
_________________________________
""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
Yes Minister!
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Re: G.A.S.Fo.M.
Ho trovato la notizia del buonumore
Robin Hood hacker
In Lettonia un anonimo usa internet e tv per rivelare al pubblico dati riservati su alcune banche e imprese locali, accusate di fare soldi sulla recessione
CRISI ECONOMICA
Robin Hood hacker
In Lettonia un anonimo usa internet e tv per rivelare al pubblico dati riservati su alcune banche e imprese locali, accusate di fare soldi sulla recessione
MILANO – È già un eroe tra la popolazione lettone il pirata informatico che smaschera pubblicamente le banche e le aziende di Stato che speculano sulla recessione in Lettonia, afflitta da una pesante crisi economica.
IL FURTO – Nome in codice «Neo»- come il protagonista del celebre film Matrix -, il misterioso hacker è infatti riuscito a violare i network degli istituti di credito del Paese e delle imprese locali, rubando i dati che svelano i dettagli della loro attività finanziaria. Ora, usando un account Twitter, sta riversando in rete le informazioni acquisite e via via le sta divulgando anche tramite la televisione, con il dichiarato intento di smascherare chi guadagna sulle difficoltà economiche dei cittadini.
EROE DEL POPOLO – Ovviamente i cittadini lettoni seguono con grande interesse gli aggiornamenti di Neo, che - come racconta BBC - dice di appartenere a un gruppo chiamato «Fourth Awakening People's Army» («Esercito popolare del quarto risveglio»), responsabile del furto elettronico di oltre sette milioni di documenti riservati di oltre mille aziende. Tra i dati rivelati vi sarebbero quelli che dimostrano che manager di alcune banche non hanno mantenuto la promessa di tagliarsi gli stipendi in risposta alla crisi, o che alcune imprese hanno chiesto aiuto finanziario al Governo per poi assegnare premi ai dirigenti. I cittadini riconoscono che quello commesso da Neo è un crimine e una violazione in piena regola, ma nonostante ciò lo considerano una sorta di eroe, un moderno Robin Hood virtuale, che smaschera i giochi dei potenti mettendoli nella condizione di dover rispondere pubblicamente delle proprie azioni. La polizia lettone e le autorità stanno indagando sul caso.
Robin Hood hacker
In Lettonia un anonimo usa internet e tv per rivelare al pubblico dati riservati su alcune banche e imprese locali, accusate di fare soldi sulla recessione
CRISI ECONOMICA
Robin Hood hacker
In Lettonia un anonimo usa internet e tv per rivelare al pubblico dati riservati su alcune banche e imprese locali, accusate di fare soldi sulla recessione
MILANO – È già un eroe tra la popolazione lettone il pirata informatico che smaschera pubblicamente le banche e le aziende di Stato che speculano sulla recessione in Lettonia, afflitta da una pesante crisi economica.
IL FURTO – Nome in codice «Neo»- come il protagonista del celebre film Matrix -, il misterioso hacker è infatti riuscito a violare i network degli istituti di credito del Paese e delle imprese locali, rubando i dati che svelano i dettagli della loro attività finanziaria. Ora, usando un account Twitter, sta riversando in rete le informazioni acquisite e via via le sta divulgando anche tramite la televisione, con il dichiarato intento di smascherare chi guadagna sulle difficoltà economiche dei cittadini.
EROE DEL POPOLO – Ovviamente i cittadini lettoni seguono con grande interesse gli aggiornamenti di Neo, che - come racconta BBC - dice di appartenere a un gruppo chiamato «Fourth Awakening People's Army» («Esercito popolare del quarto risveglio»), responsabile del furto elettronico di oltre sette milioni di documenti riservati di oltre mille aziende. Tra i dati rivelati vi sarebbero quelli che dimostrano che manager di alcune banche non hanno mantenuto la promessa di tagliarsi gli stipendi in risposta alla crisi, o che alcune imprese hanno chiesto aiuto finanziario al Governo per poi assegnare premi ai dirigenti. I cittadini riconoscono che quello commesso da Neo è un crimine e una violazione in piena regola, ma nonostante ciò lo considerano una sorta di eroe, un moderno Robin Hood virtuale, che smaschera i giochi dei potenti mettendoli nella condizione di dover rispondere pubblicamente delle proprie azioni. La polizia lettone e le autorità stanno indagando sul caso.
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
grazie xenas, ci voleva
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Re: G.A.S.Fo.M.
Gaufre ha scritto:lo sapete che non riesco quasi più a scrivere qui perché sono nauseata dalle ultime notizie di questi giorni? Leggo meno anche i giornali.... mi hanno sfinito, o forse sono solo io che mi sento più stanca del solito.
Forse ci sentiamo solo impotenti
rossadavino- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
rossadavino ha scritto:Gaufre ha scritto:lo sapete che non riesco quasi più a scrivere qui perché sono nauseata dalle ultime notizie di questi giorni? Leggo meno anche i giornali.... mi hanno sfinito, o forse sono solo io che mi sento più stanca del solito.
Forse ci sentiamo solo impotenti
per me è un periodo di profonda stanchezza, è per quello che non riesco ad analizzare la mia repulsione per le notizie di attualità in questi giorni... non so se mi sento disarmata o solo stanca
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: G.A.S.Fo.M.
Montezemolo: “Mai ricevuto
un euro dallo Stato.
E la Multipla è splendida!”
( www. spinoza. it)
un euro dallo Stato.
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Gaufre- Forum Expatriée
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Re: G.A.S.Fo.M.
Mieli, Veneziani e quelle strane conversioni
Massimo Fini
da il Fatto Quotidiano del 26 febbraio
Nel Granducato di Curlandia stan succedendo delle cose assai curiose. Dei veri misteri gaudiosi. Ha cominciato un paio di mesi fa Pier Ferdinando Casini, politico di lungo corso, vecchia volpe, il quale, prendendo spunto dalla richiesta di arresto del sottosegretario Cosentino, poi puntualmente negata dalla Camera, aveva affermato: "La Prima Repubblica non è stata uccisa dai giudici di Mani Pulite, era già morta molto prima, quando si era chiusa in una difesa cieca della propria classe politica. Nel clima tempestoso di questi giorni una difesa assoluta e corporativa di tutto e di tutti ci metterà, prima o poi, in una situazione insostenibile nei confronti dell’opinione pubblica”.
Era un improvviso dietro front perché fino ad allora, da parte di tutto il centrodestra, le inchieste di Mani Pulite erano state considerate l’infamia delle infamie, colpevoli di "aver abbattuto, per via giudiziaria, un’intera classe politica" cui lo stesso Casini apparteneva. E Berlusconi, seguito da tutti i suoi, aveva addirittura dichiarato che Mani Pulite era stata "una guerra civile".
Adesso invece si ammette, da parte di Casini, che quelle inchieste avevano scoperchiato un marciume che ad un certo punto era diventato intollerabile per i cittadini. Pochi giorni fa il mellifluo Paolo Mieli ha dichiarato ad Annozero: "Come alla vigilia del 1992 sta per saltare il tappo".
Giuseppe Pisanu (Pdl), presidente dell’Antimafia ha detto: "La corruzione è dilagante, l’Italia può restarne schiacciata". Su Il Giornale Marcello Veneziani in un editoriale intitolato "Questione morale: pazienza (quasi) finita" scrive: "Ultima chiamata prima del baratro". E persino il vilissimo Vespa nella trasmissione di lunedì dedicata all’inchiesta di Firenze è stato un po’, solo un pochino, meno paraculo col Potere del suo solito.
Le più impressionanti sono le conversioni a U di Paolo Mieli e di Marcello Veneziani, due intellettuali che in questi quindici anni hanno avvallato tutte le Cirielli, le Cirami, le leggi “ad personam” e “ad personas”, i lodi Schifanie Alfani, il dimezzamento della prescrizione, per i reati di “lorsignori”, proprio mentre la durata dei processi, grazie anche alle leggi cosiddette “garantiste”, si allungavano e sono stati protagonisti di quella quotidiana, capillare, costante e devastante delegittimazione della magistratura italiana che ha finito per togliere ai rappresentanti della nostra classe dirigente, politica, amministrativa, imprenditoriale, quel poco di senso della legalità che gli era rimasto.
Tanto sapevano che, grazie ai vari marchingegni, non avrebbero mai pagato pegno, né penale né sociale. Mieli è stato complice attraverso i suoi editorialisti di punta, Angelo Panebianco, Ernesto Galli della Loggia, Piero Ostellino, scatenati contro i magistrati, "l’uso politico della giustizia", il "giustizialismo" (termine che, come il suo contraltare, il "garantismo", non ha alcun senso se riferito a un magistrato: il quale non può applicare la legge né in senso giustizialista né garantista, semplicemente la applica e se non lo fa, per dolo o colpa grave, va denunciato alla Procura della Repubblica competente).
Panebianco è arrivato a scrivere sul Corriere diretto da Mieli: "La legalità, semplicemente non è, e non può essere, un valore in sé" (Corriere, 16/3/95). Marcello Veneziani è stato protagonista in prima persona militando nel Pdl per designazione del quale, e non certo per le sue preclare virtù, ha acchiappato un posto di consigliere di amministrazione della Rai, per cui è grottesco che adesso faccia le lagne sui meriti mortificati, sulle affiliazioni partitiche, sul clientelismo. Chi sperano, costoro, di prendere per il culo? Tuttavia i contorsionismi di Mieli, di Veneziani e degli altri sono estremamente significativi.
Vuol dire che si stan rendendo conto che la gente che va in ufficio o in fabbrica o alza la claire della bottega alle sette del mattino e torna a casa la sera, più o meno alla stessa ora, stanca e scazzata, non ne può più, quale che sia il suo credo politico e ammesso che ce l’abbia (perché c’è un buon 30% di italiani che non si sente rappresentato da nessuno) comincia a non poterne più della corruzione, delle ruberie, dei soprusi, degli abusi, degli arbitri, della sistematica grassazione del denaro della collettività ad opera del sistema dei partiti, di destra e di sinistra, con i loro addentellati amministrativi e imprenditoriali proprio mentre la crisi economica la costringe a stringere la cinghia.
Non ne può più di vedere costoro che piazzano figli, nipoti e cognati in impieghi remunerativi mentre i loro figli fanno una fatica boia a trovarne uno a bassissimo reddito o non ce l’hanno. Ed è anche esasperata dalla pretesa di immunità che questa classe dirigente, Berlusconi in testa ma non solo, avanza per sé e che vuole rafforzare con la reintroduzione dell’immunità parlamentare, il divieto delle intercettazioni telefoniche, la truffa del "processo breve", i "legittimi impedimenti". Quindi i vari Mieli, Veneziani and company cercano di smarcarsi per tempo o, forse, fuori tempo massimo. Anche coloro che, soprattutto nel Pdl, affermano che non è una “nuova Tangentopoli” dimostrano di avere paura che ci sia, come nel 1992-94, una nuova esplosione del furore popolare. Naturalmente mentre qualcuno cerca di defilarsi e di mettere le mani avanti, altri non rinunciano ai soliti espedienti.
Berlusconi, dopo aver affermato che i magistrati di Firenze “dovrebbero vergognarsi”, ha definito “birbanti” gli inquisiti e gli arrestati di questa mandata (che è l’equivalente del “mariuolo” affibbiato da Craxi a Mario Chiesa, per dar ad intendere che si trattava di una mela marcia in un cesto di mele sanissime). Altri ancora parlano di singoli episodi mentre il professor Ernesto Galli della Loggia, nell’ennesimo tentativo di salvare i partiti, ha scritto su Il Corriere: “Non crederemo davvero che la corruzione italiana si riduce a quella dei politici? La verità è che è l’Italia la causa della corruzione”.
È il collaudato trucco del “tutti colpevoli, quindi nessun colpevole”. In ogni caso la corruzione non sale dalla società verso i partiti, come sostiene il Galli della Loggia, ma è vero il contrario. In una democrazia corrotta i partiti comprano il consenso. E per comprarlo hanno bisogno di soldi, di corruzione, di tangenti, dell’uso a tappeto del clientelismo e dell’affiliazione paramafiosa. È così che la corruzione, discendendo giù per i rami, arriva alla società e la inquina. Il Galli della Loggia scova le radici della corruzione italiana "nella nostra storia profonda" e, dopo aver vissuto per settant’anni sulla luna e senza aver mai mosso un dito per contrastare l’andazzo, scopre "che cosa è diventato questo paese".
Per la verità senza andare a pescare nelle “radici della nostra storia profonda”, io ricordo, non dovendo andare poi troppo lontano, anche un’altra Italia che dovrebbe essere nota anche al Galli della Loggia che è più anziano di me. Nell’Italia dei Cinquanta e dei Sessanta l’onestà era un valore per tutti. Per la borghesia se non altro perché dava credito. Per il mondo contadino dove la classica stretta di mano valeva più di un contratto. E per il proletariato. E chi violava questi codici veniva inesorabilmente emarginato dalla propria comunità. E comunque se l’Italia si è ridotta come si è ridotta è anche grazie al professor Ernesto Galli della Loggia e a tutti gli intellettuali azzeccagarbugli che invece di cercare di chiarire le idee alla gente gliele confondono. La classe dirigente di questo paese sta ballando sull’orlo di un vulcano. E qualcuno se ne sta rendendo conto.
Non so se, alla fine, il vulcano erutterà. Non so nemmeno se augurarmelo. Perché ho il fondato sospetto che se ci fosse una nuova “rivoluzione italiana” finirebbe, come dopo Mani Pulite, che a coglierne i frutti non sarebbero coloro che si sono battuti per realizzarla, ma gli eterni Mieli, Veneziani, Galli della Loggia, Pisanu, Cicchitto, Casini o i loro discendenti politici, intellettuali o carnali. E come adesso ci tocca gridare, per disperazione, “aridatece Forlani”, allora saremo costretti a gridare, sempre per disperazione “aridatece Berlusconi”. Che almeno ci metteva la faccia e ogni tanto trovava anche qualcuno che gliela spaccava.
Massimo Fini
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Nel Granducato di Curlandia stan succedendo delle cose assai curiose. Dei veri misteri gaudiosi. Ha cominciato un paio di mesi fa Pier Ferdinando Casini, politico di lungo corso, vecchia volpe, il quale, prendendo spunto dalla richiesta di arresto del sottosegretario Cosentino, poi puntualmente negata dalla Camera, aveva affermato: "La Prima Repubblica non è stata uccisa dai giudici di Mani Pulite, era già morta molto prima, quando si era chiusa in una difesa cieca della propria classe politica. Nel clima tempestoso di questi giorni una difesa assoluta e corporativa di tutto e di tutti ci metterà, prima o poi, in una situazione insostenibile nei confronti dell’opinione pubblica”.
Era un improvviso dietro front perché fino ad allora, da parte di tutto il centrodestra, le inchieste di Mani Pulite erano state considerate l’infamia delle infamie, colpevoli di "aver abbattuto, per via giudiziaria, un’intera classe politica" cui lo stesso Casini apparteneva. E Berlusconi, seguito da tutti i suoi, aveva addirittura dichiarato che Mani Pulite era stata "una guerra civile".
Adesso invece si ammette, da parte di Casini, che quelle inchieste avevano scoperchiato un marciume che ad un certo punto era diventato intollerabile per i cittadini. Pochi giorni fa il mellifluo Paolo Mieli ha dichiarato ad Annozero: "Come alla vigilia del 1992 sta per saltare il tappo".
Giuseppe Pisanu (Pdl), presidente dell’Antimafia ha detto: "La corruzione è dilagante, l’Italia può restarne schiacciata". Su Il Giornale Marcello Veneziani in un editoriale intitolato "Questione morale: pazienza (quasi) finita" scrive: "Ultima chiamata prima del baratro". E persino il vilissimo Vespa nella trasmissione di lunedì dedicata all’inchiesta di Firenze è stato un po’, solo un pochino, meno paraculo col Potere del suo solito.
Le più impressionanti sono le conversioni a U di Paolo Mieli e di Marcello Veneziani, due intellettuali che in questi quindici anni hanno avvallato tutte le Cirielli, le Cirami, le leggi “ad personam” e “ad personas”, i lodi Schifanie Alfani, il dimezzamento della prescrizione, per i reati di “lorsignori”, proprio mentre la durata dei processi, grazie anche alle leggi cosiddette “garantiste”, si allungavano e sono stati protagonisti di quella quotidiana, capillare, costante e devastante delegittimazione della magistratura italiana che ha finito per togliere ai rappresentanti della nostra classe dirigente, politica, amministrativa, imprenditoriale, quel poco di senso della legalità che gli era rimasto.
Tanto sapevano che, grazie ai vari marchingegni, non avrebbero mai pagato pegno, né penale né sociale. Mieli è stato complice attraverso i suoi editorialisti di punta, Angelo Panebianco, Ernesto Galli della Loggia, Piero Ostellino, scatenati contro i magistrati, "l’uso politico della giustizia", il "giustizialismo" (termine che, come il suo contraltare, il "garantismo", non ha alcun senso se riferito a un magistrato: il quale non può applicare la legge né in senso giustizialista né garantista, semplicemente la applica e se non lo fa, per dolo o colpa grave, va denunciato alla Procura della Repubblica competente).
Panebianco è arrivato a scrivere sul Corriere diretto da Mieli: "La legalità, semplicemente non è, e non può essere, un valore in sé" (Corriere, 16/3/95). Marcello Veneziani è stato protagonista in prima persona militando nel Pdl per designazione del quale, e non certo per le sue preclare virtù, ha acchiappato un posto di consigliere di amministrazione della Rai, per cui è grottesco che adesso faccia le lagne sui meriti mortificati, sulle affiliazioni partitiche, sul clientelismo. Chi sperano, costoro, di prendere per il culo? Tuttavia i contorsionismi di Mieli, di Veneziani e degli altri sono estremamente significativi.
Vuol dire che si stan rendendo conto che la gente che va in ufficio o in fabbrica o alza la claire della bottega alle sette del mattino e torna a casa la sera, più o meno alla stessa ora, stanca e scazzata, non ne può più, quale che sia il suo credo politico e ammesso che ce l’abbia (perché c’è un buon 30% di italiani che non si sente rappresentato da nessuno) comincia a non poterne più della corruzione, delle ruberie, dei soprusi, degli abusi, degli arbitri, della sistematica grassazione del denaro della collettività ad opera del sistema dei partiti, di destra e di sinistra, con i loro addentellati amministrativi e imprenditoriali proprio mentre la crisi economica la costringe a stringere la cinghia.
Non ne può più di vedere costoro che piazzano figli, nipoti e cognati in impieghi remunerativi mentre i loro figli fanno una fatica boia a trovarne uno a bassissimo reddito o non ce l’hanno. Ed è anche esasperata dalla pretesa di immunità che questa classe dirigente, Berlusconi in testa ma non solo, avanza per sé e che vuole rafforzare con la reintroduzione dell’immunità parlamentare, il divieto delle intercettazioni telefoniche, la truffa del "processo breve", i "legittimi impedimenti". Quindi i vari Mieli, Veneziani and company cercano di smarcarsi per tempo o, forse, fuori tempo massimo. Anche coloro che, soprattutto nel Pdl, affermano che non è una “nuova Tangentopoli” dimostrano di avere paura che ci sia, come nel 1992-94, una nuova esplosione del furore popolare. Naturalmente mentre qualcuno cerca di defilarsi e di mettere le mani avanti, altri non rinunciano ai soliti espedienti.
Berlusconi, dopo aver affermato che i magistrati di Firenze “dovrebbero vergognarsi”, ha definito “birbanti” gli inquisiti e gli arrestati di questa mandata (che è l’equivalente del “mariuolo” affibbiato da Craxi a Mario Chiesa, per dar ad intendere che si trattava di una mela marcia in un cesto di mele sanissime). Altri ancora parlano di singoli episodi mentre il professor Ernesto Galli della Loggia, nell’ennesimo tentativo di salvare i partiti, ha scritto su Il Corriere: “Non crederemo davvero che la corruzione italiana si riduce a quella dei politici? La verità è che è l’Italia la causa della corruzione”.
È il collaudato trucco del “tutti colpevoli, quindi nessun colpevole”. In ogni caso la corruzione non sale dalla società verso i partiti, come sostiene il Galli della Loggia, ma è vero il contrario. In una democrazia corrotta i partiti comprano il consenso. E per comprarlo hanno bisogno di soldi, di corruzione, di tangenti, dell’uso a tappeto del clientelismo e dell’affiliazione paramafiosa. È così che la corruzione, discendendo giù per i rami, arriva alla società e la inquina. Il Galli della Loggia scova le radici della corruzione italiana "nella nostra storia profonda" e, dopo aver vissuto per settant’anni sulla luna e senza aver mai mosso un dito per contrastare l’andazzo, scopre "che cosa è diventato questo paese".
Per la verità senza andare a pescare nelle “radici della nostra storia profonda”, io ricordo, non dovendo andare poi troppo lontano, anche un’altra Italia che dovrebbe essere nota anche al Galli della Loggia che è più anziano di me. Nell’Italia dei Cinquanta e dei Sessanta l’onestà era un valore per tutti. Per la borghesia se non altro perché dava credito. Per il mondo contadino dove la classica stretta di mano valeva più di un contratto. E per il proletariato. E chi violava questi codici veniva inesorabilmente emarginato dalla propria comunità. E comunque se l’Italia si è ridotta come si è ridotta è anche grazie al professor Ernesto Galli della Loggia e a tutti gli intellettuali azzeccagarbugli che invece di cercare di chiarire le idee alla gente gliele confondono. La classe dirigente di questo paese sta ballando sull’orlo di un vulcano. E qualcuno se ne sta rendendo conto.
Non so se, alla fine, il vulcano erutterà. Non so nemmeno se augurarmelo. Perché ho il fondato sospetto che se ci fosse una nuova “rivoluzione italiana” finirebbe, come dopo Mani Pulite, che a coglierne i frutti non sarebbero coloro che si sono battuti per realizzarla, ma gli eterni Mieli, Veneziani, Galli della Loggia, Pisanu, Cicchitto, Casini o i loro discendenti politici, intellettuali o carnali. E come adesso ci tocca gridare, per disperazione, “aridatece Forlani”, allora saremo costretti a gridare, sempre per disperazione “aridatece Berlusconi”. Che almeno ci metteva la faccia e ogni tanto trovava anche qualcuno che gliela spaccava.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Gaufre ha scritto:rossadavino ha scritto:Gaufre ha scritto:lo sapete che non riesco quasi più a scrivere qui perché sono nauseata dalle ultime notizie di questi giorni? Leggo meno anche i giornali.... mi hanno sfinito, o forse sono solo io che mi sento più stanca del solito.
Forse ci sentiamo solo impotenti
per me è un periodo di profonda stanchezza, è per quello che non riesco ad analizzare la mia repulsione per le notizie di attualità in questi giorni... non so se mi sento disarmata o solo stanca
io aspetto sulla riva del fiume che passa il cadavere del mio nemico come dice un proverbio cinese
rossadavino- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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