Aspettando Sanremo

Kaiser55 ha scritto:Per chi non l'avesse ancora visto, il più bel video su Marco...

Grazie! Bellissimo: l'avevo già visto, ma non lo ricordavo!

KAISER55,
STAI DANDO UN SENSO ALLA MIA GIORNATA!

lulu_PresoBlu ha scritto:

Kayla ha scritto:In questo caso penso sia una decisione delle case discografiche (nella pagina principale di dada le 4 major principali che si spartiscono il festival compaiono come partner), ma io spero di poter scaricare da itunes

Ecco a proposito ma la compilation del festival quale casa se l'è aggiudicata?
Comunque ho trovato il modo per scaricarlo...connettendosi con facebook si ottengono 3 crediti gratis spero si possano utilizzare anche per i brani nuovi :sorriso4:

stavo per scriverlo! Mi hai anticipato, brava

athelas ha scritto:

lulu_PresoBlu ha scritto:

Kayla ha scritto:In questo caso penso sia una decisione delle case discografiche (nella pagina principale di dada le 4 major principali che si spartiscono il festival compaiono come partner), ma io spero di poter scaricare da itunes

Ecco a proposito ma la compilation del festival quale casa se l'è aggiudicata?
Comunque ho trovato il modo per scaricarlo...connettendosi con facebook si ottengono 3 crediti gratis spero si possano utilizzare anche per i brani nuovi :sorriso4:

stavo per scriverlo! Mi hai anticipato, brava

Come devo fare per connettermi da Facebook? Grazie

Sanremo, Bonolis: "Morgan? Lo avrei riportato all'Ariston"

di Laura Rio



Lo showman che l’anno scorso rilanciò la kermesse: "Era meglio parlare meno di cocaina. Fra i concorrenti mi intriga Mengoni



Rieccolo. Dopo un anno, sul luogo del trionfo. Qui lo scorso febbraio portò a compimento un’impresa che ormai era data per persa: riportare in vita il Festival di Sanremo, quel dinosauro considerato in estinzione. Invece, lui, Paolo Bonolis, in prestito dalla concorrenza Mediaset, grazie a buona musica, spettacolo accattivante e serate tematiche, riuscì a ricreare intorno alla kermesse quell’alone di magia che riportò milioni di italiani a interessarsene. E, soprattutto a guardarlo, regalando a Raiuno picchi di audience che se li sognava da anni. Per questo il suo ritorno all’Ariston è ancor più significativo: non è venuto a raccogliere nuovi applausi ma a passare il testimone alla Clerici. Le sarà a fianco stasera nel primo appuntamento di quest’edizione, la sessantesima, quella della cifra tonda da festeggiare. Antonella è sua amica, collega e pure sodale, nel senso che fa parte di quel gruppo di artisti che hanno scelto come manager Lucio Presta. Un manager contro cui è diventato uno sport sparare, che però grazie a Bonolis e alla sua squadra ha contribuito a ridare fiato alla kermesse. Ora spetta alla Clerici continuare: suo obiettivo è non gettar via quel gruzzolo di credibilità, ascolti e successo che Paolo le consegna.

Allora, Bonolis, stasera le toccherà solo il ruolo di tedoforo...
«Antonella è un’amica. A volte capita di fare cose anche quando può sembrare non conveniente ma l’amicizia serve anche a questo. Comunque tornare al festival è piacevole».

E quindi cosa ci farà vedere sul palco?
«Meglio lasciare lo spazio a un po’ di sorpresa. In ogni caso torno in punta di piedi».

E Luca Laurenti?
«Certamente canterà, viste le sue capacità vocali, non può esimersi».

Chi le piace tra i concorrenti?
«Mi intriga questo Mengoni che si è fatto valere a X Factor. Mi ricorda David Bowie. Però bisogna vederlo sul palco dell’Ariston perché in uno show come quello di Raidue sei più protetto».

Chi le fa simpatia?
«Ebbè, se Pupo e il principe Emanuele Filiberto vincono, ci devono ridare la Corsica».

Veniamo ai fatti spinosi: questione Morgan, droga ed esclusione dal Festival.
«La cosa più importante è capire perché uno si droga. E la risposta è che il sistema non vuole risolvere un problema così grande. Comunque sarebbe stato meglio parlarne di meno».

Ma il Festival, e lei lo sa bene, vive di polemiche.
«Infatti non vorrei che dietro questa cosa ci fosse del cinismo dato che il palcoscenico si è molto illuminato grazie al polverone che si è creato su questo caso. Non voglio ipotizzare strumentalizzazioni, però».

Lei che cosa avrebbe fatto?
«Non è tra i poteri del direttore artistico decidere in questi casi, io avrei cercato di farlo tornare all’Ariston ma poi mi sarei attenuto alle decisioni dei vertici».

Antonella ha ricevuto molti rifiuti da artisti e personaggi dello spettacolo...
«Succede, è normale. Anche a me hanno detto no i Pearl Jam, i Queen e Sean Penn».

Non ci sarà neppure Christian De Sica, dato per sicuro...
«Vabbè. Si vedrà che basteremo solo io e Luca».
In compenso ha annunciato il suo arrivo la escort Patrizia D’Addario...
«Tutti cercano pubblicità al Festival».

Mediaset quest’anno ha deciso di lasciare spazio libero al Festival, senza fare una forte controprogrammazione...
«Sono belle circostanze favorevoli: invece della boscaglia ti trovi una radura».

E lei cosa farà? La rivedremo ancora per molto incastrato in show come Ciao Darwin e Peter Pan?
«Ciao Darwin andrà in onda a fine marzo: è la sesta edizione e sarà l’ultima, non c’è modo di tenerlo ancora in vita».

E il Senso della vita, non le spiace che in questa stagione non sia andato in onda?
«Tornerà a settembre e, forse, in un orario meno notturno, intorno alle dieci, per provare a ricostruire la seconda serata di una volta».

http://www.ilgiornale.it/spettacoli/sanremo_bonolis_morgan__lo_avrei_riportato_allariston/16-02-2010/articolo-id=422314-page=1-comments=1

mariele4ever ha scritto:"Mediaset quest’anno ha deciso di lasciare spazio libero al Festival, senza fare una forte controprogrammazione..."

A me invece due episodi inediti del dr. House su Italia 1 attirano, eccome (mi sa che vedrò quelli e cambierò solo per cercare di "beccare" il Mengoni a proposito, verso che ora è prevista la sua uscita?)

a riprova di quello che dicevo ieri. Non c'é "competizione", é tutta la stessa "famiglia", é tutto fittizio...

Da "La voce" (quotidiano on line):

Spettacolo
C'e' la D'Addario, assente Morgan
Sanremo puo' cominciare: al via l'edizione numero 60


La Clerici pronta alla conduzione del Festival. Stasera ascolteremo i 15 brani dei Big

Sanremo – Prima di parlare del Festival della Canzone, parliamo del Festival della Polemica. Con due aggiornamenti “di contorno” alla rassegna musicale. Morgan, almeno questa sera, non sarà all’Ariston, ma chissà cosa potrebbe succedere fino a sabato, giorno della finale. Gli annunci (prima sì, poi no, poi ancora sì, poi ancora no) si susseguono, nessuno al momento è in grado di dare la versione ufficiale e definitiva. A Sanremo è poi sbarcata, in veste di cantante (chiediamo scusa ai cantanti di professione), Patrizia D’Addario, nota al grande pubblico per altre vicende. La celeberrima escort barese presenta il suo primo singolo ‘All you want’ (che significa ‘Tutto quello che vuoi’), e non vediamo l’ora di sentirlo nelle “radio impegnate”, come la stessa signora ha detto ai giornalisti. La D’Addario ha poi detto che “una grossa produzione americana vicina al regista Quentin Tarantino” è pronta a trasformare in pellicola il suo libro ‘Gradisca Presidente’. Riportiamo, per dovere di cronaca, solo la sua ultima dichiarazione: “Gli italiani purtroppo mi hanno conosciuto per queste vicende ma io sono un'artista. E voglio fare questo. Dopo il disco, voglio andare in tour ed ho già avuto offerte importanti”.

Ma eccoci al Festival della Canzone, che vedrà la luce questa sera. Una scintillante Antonella Clerici introdurrà, dal palco dell’Ariston, la sessantesima edizione di Sanremo. Questa sera si esibiranno i 15 artisti ‘big’ che saranno votati dalla giuria demoscopica presente in Teatro. I voti creeranno una classifica in base alla quale solo 12 brani potranno accedere alla seconda serata. Sempre stasera, inoltre, verranno presentati i dieci artisti della ‘nuova generazione’. Il primo artista ad esibirsi sarà Irene Grandi, che secondo le anticipazioni potrebbe proporre il brano ‘tormentone’ della prossima estate (sulla scia della sua ultima hit ‘Bruci la città’, che dopo essere stata scartata da Sanremo 2007 regnò incontrastata per tutta l’estate).

Questa sera gli ospiti saranno Dita Von Teese, “regina del burlesque”, Susan Boyle, il “brutto anatroccolo” dalla voce d’oro, e il calciatore Antonio Cassano. Per la conduzione la Clerici si avvarrà di Paolo Bonolis e Luca Laurenti, protagonisti del Festival campione d’ascolti del 2009. Fiato alle trombe, Sanremo può cominciare.

Domenico D'Alessandro

ooh..io comunque faccio i miei più sinceri e sentiti auguri per chi si autoinfliggerà sto "spettacolo"... ...tra ipocrisie, canzonette, canzoni polpettoni, clerici e bonolis vari, finti scandali, finte polemiche...(finti fiori di sanremo )...
con la speranza di rileggervi tutti sani e salvi domani...
...e per quelli che dovessero cadere sul campo di battaglia...è stato un piacere leggervi

sickGirl ha scritto:ooh..io comunque faccio i miei più sinceri e sentiti auguri per chi si autoinfliggerà sto "spettacolo"... ...tra ipocrisie, canzonette, canzoni polpettoni, clerici e bonolis vari, finti scandali, finte polemiche...(finti fiori di sanremo )...
con la speranza di rileggervi tutti sani e salvi domani...
...e per quelli che dovessero cadere sul campo di battaglia...è stato un piacere leggervi

e che è? la terza guerra mondiale?

Rosarose ha scritto:

athelas ha scritto:

lulu_PresoBlu ha scritto:

Kayla ha scritto:In questo caso penso sia una decisione delle case discografiche (nella pagina principale di dada le 4 major principali che si spartiscono il festival compaiono come partner), ma io spero di poter scaricare da itunes

Ecco a proposito ma la compilation del festival quale casa se l'è aggiudicata?
Comunque ho trovato il modo per scaricarlo...connettendosi con facebook si ottengono 3 crediti gratis spero si possano utilizzare anche per i brani nuovi :sorriso4:

stavo per scriverlo! Mi hai anticipato, brava

Come devo fare per connettermi da Facebook? Grazie

Per avere 3 mp3 da scaricare gratis ho visto che non è necessario avere una pagina su facebook (no ce l'ho e mi rifiuto di farla) basta andare su dada (non so se posso mettere il link, ma è facile da trovare) e c'è free pass.

grazie Kayla , ci provo

Casa Sanremo
Radio Italia

Gli appuntamenti di oggi in programma a Casa Sanremo si svolgeranno all’Hotel Lolli e dagli studi allestiti al Palafiori. Interviste, incontri, musica e non solo con i protagonisti di questo 60mo Festival di Sanremo e con gli speaker storici di Radio Italia. Oggi previsti incontri anche con Valerio Scanu, Sonohra, Marco Mengoni, La Fame di Camilla, Povia.

Nuovo giorno su Sanremo e nuovi appuntamenti in programma a Casa Sanremo-Radio Italia. Oggi, dalle 14 alle 16.15, Fiorella Felisatti e Mario Violanti incontreranno, all’Hotel Lolli, Irene e Beppe Carletti, La Fame di Camilla, Povia, Enrico Ruggeri, Toto Cutugno e Valerio Scanu.

Nel tardo pomeriggio, invece, Paola Gallo, in diretta dal Palafiori, farà due chiacchiere con Simone Cristicchi, Sonohra, Marco Mengoni, Jessica Brando. Sempre dal Palafiori, dalle 21 alle 24, Fiorella Felisatti commenterà in diretta la prima puntata del Festival. Fino alle 2.00, poi, gli speaker saranno in diretta con Irene Grandi, Toto Cutugno, Povia, Malika Ayane, Enrico Ruggeri, Valerio Scanu e Irene e Beppe Carletti.

Ma veniamo agli appuntamenti collaterali al festival.

ore 12.30 Cooking Show del Gambero Rosso – BASILICATA
ore 18.00 live MAYA
ore 19.00 live ALBERTO MENNINI presentazione del progetto “Liberi per Sempre” con Alberto Mennini organizzato dalla Liberi Onlus in collaborazione con il Dipartimento della Gioventu’, progetto che attraverso la musica vuole avvicinare i giovani a problematiche sociali come quella dei minorenni detenuti nelle carceri giovanili.
ore 20.00 Cooking Show del Gambero Rosso – LIGURIA Fede e Tinto, celebri conduttori di Decanter su Radiodue e di Zuppa su Sky 410, approfitteranno dei momenti di relax di personaggi noti per carpire segreti e ossessioni culinari senza risparmiare battute e commenti ironici
ore 24.00 live PAAN
ore 00.30 live IRENE FARGO
ore 01.00 live SORELLE MARINETTI


http://www.musicroom.it/articolo/sanremo-2010-gli-appuntamenti-di-oggi-a-casa-sanremo/12541/

non so se è stato già messo, ma (miogolio a parte) Fegiz è diventato forse mengonello????


Martedì 16 Febbraio 2010








Guida alle Canzoni - presentazione critica



1)Enrico
Ruggeri "La notte delle fate"- L'amore, le paure, le ansie di tre
donne. Ben costruita, veloce, tipicamente ruggeresca. Non è la prima
volta che Ruggeri affronta l'universo femminile ("Quello che le donne
non dicono"). I profili delle tre protagoniste non son sono però
chiarissimi. Eterea.
2)Irene Fornaciari e i Nomadi "Il mondo
piange". Ha un ritornello formidabile e molto orecchiabile la canzone
scritta da Zucchero con Damiano Dattoli (l'autore del classico "Io
vagabondo"). L'apporto dei Nomadi è soprattutto musicale in tutta la
canzone mentre la voce potente di Danilo Sacco che contrasta con quella
soave di Irene arriva solo alla fine. Commovente
3)Simone
Cristicchi, "Meno male" (che c'è Carla Bruni). Torna col suo stile
scanzonato e ironico da cantastorie in una canzone che incolla
frammenti di gossip e cronaca, video-ricatti e seni rifatti. Il
tormenone è "meno male che c'è Carla Bruni". E' la denuncia di un mondo
che cura molto più l'apparire dell'essere ("Se si parla di te il
problema non c'è"). Sarcastica
4)Sonohra "Baby" . Quella dei
fratelli Fainello è una delle poche canzoni rock melodiche all'italiana
dei big, calibrata sul target dei giovanissimi. Testo sentimentale.
Intro di pianoforte, atmosfera raffinata e rarefatta che poi esplode in
un tappeto sonoro sempre più carico, sgargiante ed elettrico. Banalotta
acqua e sapone.
5)Marco Mengoni "Credimi ancora". Lui è
originale e inquietante. Canzone molto riconoscibile, ritmata, con una
furba melodia disseminata di salti armonici che catturano. Mengoni ha
una timbrica molto personale, una sorta di accattivante miagolio. Il
crescendo carica la canzone di enfasi e il televoto potrebbe far salire
sul podio questo vincitore di X Factor. In pole position.
6)Noemi
"Per tutta la vita". Una volta si sarebbe chiamata canzone sanremese ai
confini fra banalità e filastrocca. In realtà il brano scritto da Diego
Calvetti (quello che aveva firmato "L'amore si odia" per la Mannoia) ha
una struttura che si adatta alla perfezione alle notevoli capacità
vocali di Noemi. Cantante e canzome hanno la tipica marcia in più di
chi è sopravissuto nella Cajenna dei talent show. Coinvolgente.
7)Arisa
"Malamorenò" . Una canzone decisamente retrò che ammica al Trio
Lescano, ai vecchi 78 giri e a ritornelli tipo "Ma le gambe" e
"Tulipan". Sul piano spettacolare il brano è efficacissimo, ma siamo
più nel cabaret che nella canzone nonostante l'uso intelligente della
sezioni fiati. Molto si gioca sul look di un personaggio simpatico e
comunicativo. Revival.
8)Irene Grandi "La cometa di Halley".
La canzone di Irene Grandi creata con Bianconi dei Baustelle è la più
nobile del Festival. Surreale, stile "Donna cannone" di De gregori" in
quanto la cometa di Haley non c'entra, è solo un riferimento ideale per
evidenziare il contrasto fra la pienezza degli spazi siderali e alla
banalità del nostro presente terrestre. Vola alto.
9)Fabrizio
Moro "Non è una canzone" - In effetti non è una canzone, ma uno sfogo,
un comizio, un outing, una aggressione. In precario equilibrio fra
reggae e rap porta questo artista dai toni di solito dimessi a una
carica di aggressività molto forte.
10)Nino D'Angelo "Jammo
jà". Un tempo era il simbolo della vecchia canzone napoletana un po
retorica, oggi rappresenta la ricerca più raffinata e avanzata del
suono mediterraneo. Insirme con quella istituzione che è Maria
Nazionale (che ai giovani non dice nulla, ma è una grande) offre una
canzone che, mentre esorta a un risveglio la gente del sud, offre un
cesellato esempio di folk dialettale in vernacolo con contaminazioni
orientali.Cartolina a colori.
11)Toto Cutugno Aeroplani -
Canzone sentimentale abbastanza classica. Lui non si rassegna e
fantastica un nuovo decollo del rapporto. Bravo artista che veste di
scontrosità la sua timidezza è quasi un'icona del festival e
soprattutto una superstar nella federazione russa. Amore disperato.
12)Povia
"La verità". Sparito dal testo e dal titolo il nome di Eluana si stenta
a capire che la canzone è dedicata alla tragedia della Englaro. Ciò
detto la canzone risulta gradevole. Muscalmente è Povia al 100% e
qualcuno sentirà echi di piccioni e bambini che fanno oh. Ben costruita
non è un inno all'eutanasia come molti sostengono ma alla liberazione
di un essere umano che smette di soffrire e finalmente può "volare
sopra le parole sopra le persone sopra quella convinzione di avere la
verità". Onesta e piacevole nonostante la drammaticità del tema.
13)Pupo, Emanuele Filiberto con il tenore Luca Canonici "Italia amore
mio" - La canzone è una dichiarazione di amore per l'Italia cucita su
misura per il giovane Savoia. Nonostante i nobili intenti e il nobile
interprete siamo alla nuova frontiera del trash. Al confronto
l'Italiano di "Cutugno" è poesia pura.. L'enfasi del tutto è
sottolineata dall'irrruzione del tenore Canonici che riporta il bel
canto alla Claudio Villa sul palo dell'Ariston. Retorica e buonista..
14) Malika Ayane "Ricomincio da qui" - Un perfetto coktail esattamente
a metà strada fra Ornella Vanoni e Sadè, fra il nasale biasicato e
l’ipnotico. Canzone difficile ma lei è fascinosa conturbante. Esotica
15)Valerio Scanu "Per tutte le volte che"- Antipatico, pur con una
faccia che ricorda Red Canzian giovane, porta una canzone e uno stile
targato "Amici" che fa breccia con questo amore "fatto in tutti i
modi". Sanremo doc.

Fegiz







FONTE

darklullaby ha scritto:non so se è stato già messo, ma (miogolio a parte) Fegiz è diventato forse mengonello????

Mi sa che stavolta l'ha ascoltata sul serio

athelas ha scritto:

darklullaby ha scritto:non so se è stato già messo, ma (miogolio a parte) Fegiz è diventato forse mengonello????

Mi sa che stavolta l'ha ascoltata sul serio

A me piace molto quel "originale e inquietante". Lo so, è un commento da mettere nel topic delle mengonelle, ma sto passando di corsa e l'ho letto qui!

Sanremo, noia e tormentone Morgan
OGGI SI PARTE CON LA GIALAPPA’S “A L LO N TA N ATA”
di Valerio Venturi
San Remo
L a Rai è minata da un’a l t ra
“perla” re g a l a t a - i m p o s t a
ai suoi abbonati-obbligati: la
cancellazione del programma
radiofonico “Rai dire San
re m o “ condotto dalla Gialappa’s
Band.
Lo show, che dal 2001 –anno
della prima messa in onda –
raccontava il Festival in modo
giocoso, è stato bannato.
Al suo posto sarà trasmesso
“Moby dick più Traffic“, condotto
da Silvia Boschero,
Brenda Lodigiani, Carlo Pastore
e John Vignola. Per
quale motivo, ci si chiede,
sparisce dal palinsesto
dell’emittente pubblica un
prodotto valido, apprezzato
da utenti e inserzionisti? Evidenti
divergenze editoriali
fra i Gialappi e la nuova direzione
normalizzatrice di
Radio Due avrebbero impedito
il proseguimento della
felice impresa. Che non sia
piaciuta la rivelazione fatta
dai tre nel 2009, in anticipo
rispetto ai tempi televisivi,
sui vincitori del Festival cinq
u a n t a n ove s i m o ?
Eppure i “Gialappi” ser virebbero
alla Rai: la kermesse ponentina
ha sempre meno appeal
tra i giovani, e il racconto
del trio – fatto di rivelazioni,
ironia, gossip, morbide ridicolizzazioni
– avrebbe favorito
anche in prospettiva il
successo di Sanremo. Antonella
Clerici e co. avrebbero
bisogno di sostegno per questo
happening numero 60:
alla conferenza stampa di
presentazione s’è parlato
molto di Marco “Mor gan”
Castoldi – pare che ci sarà
non fisicamente, non in video,
ma in spiritu – e pochissimo
di contenuti. Mauro
Mazza, direttore generale
della Rai: “Il caso Morgan? Le
polemiche sono il sale del Festival
prima che la musica la
faccia da padrona. Ma ho fondati
motivi per pensare che
questa sarà un’edizione da ricordare
in positivo”. Antonella
Clerici: “Confido molto
nella riuscita di questo Festival.
Spero che farà divertire.
Morgan? In qualche modo
ci sarà, anche se non sarà
presente. Comunque sono
stati altri a montare il caso”.
Per Gianmarco Mazzi, direttore
artistico, “è il momento
dei giovani”. La palpebra
non cala ancora, a sentire
che sfileranno come ospiti
Paolo Bonolis e Luca Laurenti,
Dita Von Teese, Susan Boyle
e Antonio Cassano. Ma
quasi. Basteranno gli occhialoni
in acetato di Arisa, la
qualità di Malika Ayane e di
Simone Cristicchi, gli scandalucchi
furbastri di Povia, il
mostro a tre teste Pupo-Emanuele
Filiberto-Canonici per
tenerci svegli? Stasera si vedrà.
Purtroppo mancheranno
le voci della Gialappa’s. E
non c’è neanche il Dopofestival.
E’ un problema serio:
non ci sarà niente da ridere.

da Il fatto quotidiano di oggi

http://taccuinodiunamarziana.splinder.com/


Festival di Sanremo: 'le canzoni sono solo una scusa'

A Sanremo le canzoni sono solo una scusa
Da anni, il Festival è morto. E’ la festa della tv
di Aldo Grasso

Ma se ghe penso. Se ci pensa, il ligure Paolo Garimberti, presidente della Rai, viene assalito dalla nostalgia. Rivede Levanto, dov’è nato, la zia che lo ha introdotto ai misteri della tv, rivede Sanremo e gli si stringe il cuore: «Basta con nani e ballerine. Non c’entrano con le canzoni. Il Festival di Sanremo dovrebbe durare tre giorni, un brano dietro l’altro, senza dilatazioni». Per molti anni il presidente Garimberti si è occupato di biciclette e, giustamente, ha perso di vista le canzoni e la tv. In materia è molto più aggiornato l’Osservatore romano. Ma se ghe penso. Se ci pensa, al Festival, lo assale un groppo in gola: «Volete mettere l’emozione che provò il pubblico alla proclamazione della vittoria di Domenico Modugno con "Volare"? Mi ricordo bene con quale senso di attesa e coinvolgimento seguivo il Festival da bambino alla radio con mia zia, a Levanto, dove sono nato. Sarà stata un’Italia più semplice, un mondo più primitivo, ma quelle emozioni oggi si sono perse, il pubblico non è più concentrato sulla canzone».
Già, volete mettere, com’era più bella la tv in bianco e nero, quando i garzoni dei fornai e i muratori fischiettavano le canzoni sentite la sera prima, e il profumo del pane si mescolava con la fragranza di quel mondo più semplice, quando i giornalisti facevano i giornalisti, e Pasolini cercava le lucciole, non ancora escort. Ma se ghe penso. Quella dei garzoni dei fornai dev’essere una nostalgia ligure. È probabile che ai tempi di «Papaveri e papere» qualche ciclista si esibisse alla maniera di Nilla Pizzi ma l’ultimo garzone in bicicletta intravisto dalla gente comune risale a quarant’anni fa, in un carosello dei cracker Saiwa. Nel frattempo il Festival è morto. Da anni, Sanremo non è più la festa della canzone italiana ma quella della tv. Si gioca sull’equivoco solo per poter utilizzare la canzone come occasione festosa, perché, comunque, con la maschera il carnevale riesce meglio. Una volta all’anno, la tv si concede una faraonica follia, rispettata da tutti, persino dalla concorrenza, in quanto faraonica e in quanto follia. Sanremo è un rumoroso, abitudinario niente. Ma se ghe penso allôa mi veddo o mâ, veddo i mæ monti e a ciassa da Nûnsiâ. Se Antonella Clerici fosse una vera presentatrice dovrebbe accogliere il Presidente con le struggenti note della canzone simbolo della Liguria. Così noi avremmo una risposta a un’angosciosa domanda: ma perché Sanremo?

Guida alle Canzoni - presentazione critica

1)Enrico Ruggeri "La notte delle fate"- L'amore, le paure, le ansie di tre donne. Ben costruita, veloce, tipicamente ruggeresca. Non è la prima volta che Ruggeri affronta l'universo femminile ("Quello che le donne non dicono"). I profili delle tre protagoniste non son sono però chiarissimi. Eterea.
2)Irene Fornaciari e i Nomadi "Il mondo piange". Ha un ritornello formidabile e molto orecchiabile la canzone scritta da Zucchero con Damiano Dattoli (l'autore del classico "Io vagabondo"). L'apporto dei Nomadi è soprattutto musicale in tutta la canzone mentre la voce potente di Danilo Sacco che contrasta con quella soave di Irene arriva solo alla fine. Commovente
3)Simone Cristicchi, "Meno male" (che c'è Carla Bruni). Torna col suo stile scanzonato e ironico da cantastorie in una canzone che incolla frammenti di gossip e cronaca, video-ricatti e seni rifatti. Il tormenone è "meno male che c'è Carla Bruni". E' la denuncia di un mondo che cura molto più l'apparire dell'essere ("Se si parla di te il problema non c'è"). Sarcastica
4)Sonohra "Baby" . Quella dei fratelli Fainello è una delle poche canzoni rock melodiche all'italiana dei big, calibrata sul target dei giovanissimi. Testo sentimentale. Intro di pianoforte, atmosfera raffinata e rarefatta che poi esplode in un tappeto sonoro sempre più carico, sgargiante ed elettrico. Banalotta acqua e sapone.
5)Marco Mengoni "Credimi ancora". Lui è originale e inquietante. Canzone molto riconoscibile, ritmata, con una furba melodia disseminata di salti armonici che catturano. Mengoni ha una timbrica molto personale, una sorta di accattivante miagolio. Il crescendo carica la canzone di enfasi e il televoto potrebbe far salire sul podio questo vincitore di X Factor. In pole position.
6)Noemi "Per tutta la vita". Una volta si sarebbe chiamata canzone sanremese ai confini fra banalità e filastrocca. In realtà il brano scritto da Diego Calvetti (quello che aveva firmato "L'amore si odia" per la Mannoia) ha una struttura che si adatta alla perfezione alle notevoli capacità vocali di Noemi. Cantante e canzome hanno la tipica marcia in più di chi è sopravissuto nella Cajenna dei talent show. Coinvolgente.
7)Arisa "Malamorenò" . Una canzone decisamente retrò che ammica al Trio Lescano, ai vecchi 78 giri e a ritornelli tipo "Ma le gambe" e "Tulipan". Sul piano spettacolare il brano è efficacissimo, ma siamo più nel cabaret che nella canzone nonostante l'uso intelligente della sezioni fiati. Molto si gioca sul look di un personaggio simpatico e comunicativo. Revival.
8)Irene Grandi "La cometa di Halley". La canzone di Irene Grandi creata con Bianconi dei Baustelle è la più nobile del Festival. Surreale, stile "Donna cannone" di De gregori" in quanto la cometa di Haley non c'entra, è solo un riferimento ideale per evidenziare il contrasto fra la pienezza degli spazi siderali e alla banalità del nostro presente terrestre. Vola alto.
9)Fabrizio Moro "Non è una canzone" - In effetti non è una canzone, ma uno sfogo, un comizio, un outing, una aggressione. In precario equilibrio fra reggae e rap porta questo artista dai toni di solito dimessi a una carica di aggressività molto forte.
10)Nino D'Angelo "Jammo jà". Un tempo era il simbolo della vecchia canzone napoletana un po retorica, oggi rappresenta la ricerca più raffinata e avanzata del suono mediterraneo. Insirme con quella istituzione che è Maria Nazionale (che ai giovani non dice nulla, ma è una grande) offre una canzone che, mentre esorta a un risveglio la gente del sud, offre un cesellato esempio di folk dialettale in vernacolo con contaminazioni orientali.Cartolina a colori.
11)Toto Cutugno Aeroplani - Canzone sentimentale abbastanza classica. Lui non si rassegna e fantastica un nuovo decollo del rapporto. Bravo artista che veste di scontrosità la sua timidezza è quasi un'icona del festival e soprattutto una superstar nella federazione russa. Amore disperato.
12)Povia "La verità". Sparito dal testo e dal titolo il nome di Eluana si stenta a capire che la canzone è dedicata alla tragedia della Englaro. Ciò detto la canzone risulta gradevole. Muscalmente è Povia al 100% e qualcuno sentirà echi di piccioni e bambini che fanno oh. Ben costruita non è un inno all'eutanasia come molti sostengono ma alla liberazione di un essere umano che smette di soffrire e finalmente può "volare sopra le parole sopra le persone sopra quella convinzione di avere la verità". Onesta e piacevole nonostante la drammaticità del tema.
13)Pupo, Emanuele Filiberto con il tenore Luca Canonici "Italia amore mio" - La canzone è una dichiarazione di amore per l'Italia cucita su misura per il giovane Savoia. Nonostante i nobili intenti e il nobile interprete siamo alla nuova frontiera del trash. Al confronto l'Italiano di "Cutugno" è poesia pura.. L'enfasi del tutto è sottolineata dall'irrruzione del tenore Canonici che riporta il bel canto alla Claudio Villa sul palo dell'Ariston. Retorica e buonista..
14) Malika Ayane "Ricomincio da qui" - Un perfetto coktail esattamente a metà strada fra Ornella Vanoni e Sadè, fra il nasale biasicato e l’ipnotico. Canzone difficile ma lei è fascinosa conturbante. Esotica
15)Valerio Scanu "Per tutte le volte che"- Antipatico, pur con una faccia che ricorda Red Canzian giovane, porta una canzone e uno stile targato "Amici" che fa breccia con questo amore "fatto in tutti i modi". Sanremo doc.

Fegiz


http://forum.corriere.it/fegiz_files/

da "Repubblica":
Gaffe del sindaco Zoccarato che chiama lo scenografo Castelli "il tizio che fa il palco"
Poi fa i complimenti alla Clerici per il suo impegno: "Si sta facendo un mazzo così"
Il "mazzo" di Antonella, ma senza fiori
"E su Morgan il caso è chiuso"


Ancora niente di deciso sulla polemica che ha tenuto banco finora
"Stasera faremo qualcosa di elegante, in linea con la Rai"


dal nostro inviato ALESSANDRA VITALI

Antonella Clerici

SANREMO - Gustosa la gaffe del sindaco di Sanremo con la quale si apre la conferenza stampa del primo giorno di Festival. Il primo cittadino Maurizio Zoccarato definisce "il tizio che fa il palco" Gaetano Castelli, artista apprezzato in Italia e all'estero, scenografo al suo 17esimo Sanremo e firma di storici e più recenti varietà tv (fin dagli anni Settanta), pittore e già direttore dell'Accademia di Belle Arti di Roma. Zoccarato si difende in una querelle tutta local, quest'anno niente fiori sul palco dell'Ariston, qualche quotidiano dà la colpa a lui (non avrebbe lanciato alcuna gara d'appalto), l'ira dei fioristi per i mancati affari nella settimana più redditizia dell'anno. Imbarazzo del direttore di RaiUno, Mauro Mazza, costretto a spiegare al primo cittadino che Castelli non è propriamente "il tizio che fa il palco". Ma a Zoccarato piace la sintesi e quando difende Antonella Clerici perché assente ieri a un galà al Casinò (mancavano in verità tutti i protagonisti, eccezion fatta per Maurizio Costanzo che doveva ricevere un premio), spiega che la conduttrice stava lavorando in quanto "sta facendo un mazzo così, un mazzo enorme e dovreste ringraziarla perché ha perso tutti questi chili".

Zoccarato a parte, tutti i protagonisti sono pronti al via e sul caso dell'anno, ovvero la vicenda Morgan, nessuno è in grado di dire alcunché. S'è capito che non ci sarà, che forse si ascoletà la sua canzone o forse no, forse la Clerici leggerà una lettera per lui. Sul capitolo Morgan si innesta, ma senza conseguenze gravi, una micropolemica che vede protagonista il comico Paolo Rossi. Che della sua mancata partecipazione alla manifestazione (con un monologo sull'attualità) accusa "la censura dei cretini" e parla di "sabotaggio dei mediocri" annunciando che lancerà a stretto giro di posta il suddetto monologo su YouTube. Non la prende bene il direttore Mazza: "Su YouTube sarà gratis per tutti, anche per i dirigenti lacchè della Rai".

"Quanto a Morgan il caso è chiuso", dice il direttore artistico Gianmarco Mazzi. Spiega che "abbiamo un po' dialogato per capire cosa fare, troveremo la soluzione più elegante e giusta per chiudere la vicenda ma non sappiamo bene come". Quel che si sa è che stasera salirà sul palco il conduttore dell'edizione 2009, Paolo Bonolis, insieme a Luca Laurenti, ci sarà Antonio Cassano con vari interventi nel corso della serata (si parla di mamma Cassano in apprensione per la propria pelliccia e di chi le spiega che "può lasciarla tranquillamente in camerino, non si preoccupi"), poi la showgirl Dita von Teese, artista del burlesque, forse con il suo numero-cult, quello in cui si immerge seminuda in una grande coppa di champagne. Infine l'esibizione di Susan Boyle, la cantante rivelata dal talent show Britain's got Talent ma soprattutto dal web che le ha dato popolarità planetaria.

Quanto alla gara, si esibiscono i quindici Artisti (salvo variazioni nella scaletta, dovrebbe aprire Irene Grandi) e vengono "presentati" i dieci Nuova Generazione. A votare gli Artisti, la giuria demoscopica del Teatro Ariston. Saranno in dieci a passare alla seconda serata. Maurizio Costanzo lancia l'idea: dedichiamo questa edizione a Mike Bongiorno. D'accordo il direttore Mazza, omaggio sia.

LA NOTA DI STEFANO MANNUCCI

Il Festival degli assenti
lo decideranno i ragazzini

Sanrenmo 2010 parte tra poche ore. Probabile una letterina della Clerici per evocare l'ectoplasma Morgan. Competizione in rosa: le canzoni migiori sono quelle di Malika e Noemi, ma il televoto può favorire Marco Mengoni e Valerio Scanu.

Insomma, ci siamo. Il Festival parte ad ore, con il sospetto che stavolta si sia molto lucrato sugli assenti, più che sulle presenze. E non solo per il caso Morgan (pare che stasera l’ectoplasma sarà evocato dalla Clerici con una struggente letterina dal palco), ma anche per alcune canzoni che danno voce a chi non può più averne.


Il pezzo di Povia, tanto per non far nomi, è indecoroso nel suo piano di far piangere l’ascoltatore con la storia di Eluana raccontata in prima persona dalla povera ragazza. Poco fa, durante il question time in diretta, Costanzo chiedeva ai giornalisti: che festival vorreste? Ecco, proprio questo: uno che non abbia bisogno, per fare leva sull’audience, di chiamare in ballo chi non può difendersi.


Quanto agli altri brani in competizione, ascoltate quelli di Malika Ayane e di Noemi. Sono i migliori del lotto, assieme alle proposte (in seconda fila) di Irene Grandi, di Cristicchi e dello stesso Marco Mengoni. Sarà quest’ultimo, sabato, a giocarsi la vittoria in un televoto da talent-show all’ultimo sangue con l’antipatizzante Valerio Scanu e forse con i Sonhora. Insomma, decideranno i ragazzini, nell’anno in cui Sanremo compie sessant’anni.

http://iltempo.ilsole24ore.com/spettacoli/2010/02/16/1127540-festival_degli_assenti_decideranno_ragazzini.shtml

Questa cosa mi piace!!

Chiara 75 ha scritto:http://taccuinodiunamarziana.splinder.com/


Festival di Sanremo: 'le canzoni sono solo una scusa'

A Sanremo le canzoni sono solo una scusa
Da anni, il Festival è morto. E’ la festa della tv
di Aldo Grasso

Ma se ghe penso. Se ci pensa, il ligure Paolo Garimberti, presidente della Rai, viene assalito dalla nostalgia. Rivede Levanto, dov’è nato, la zia che lo ha introdotto ai misteri della tv, rivede Sanremo e gli si stringe il cuore: «Basta con nani e ballerine. Non c’entrano con le canzoni. Il Festival di Sanremo dovrebbe durare tre giorni, un brano dietro l’altro, senza dilatazioni». Per molti anni il presidente Garimberti si è occupato di biciclette e, giustamente, ha perso di vista le canzoni e la tv. In materia è molto più aggiornato l’Osservatore romano. Ma se ghe penso. Se ci pensa, al Festival, lo assale un groppo in gola: «Volete mettere l’emozione che provò il pubblico alla proclamazione della vittoria di Domenico Modugno con "Volare"? Mi ricordo bene con quale senso di attesa e coinvolgimento seguivo il Festival da bambino alla radio con mia zia, a Levanto, dove sono nato. Sarà stata un’Italia più semplice, un mondo più primitivo, ma quelle emozioni oggi si sono perse, il pubblico non è più concentrato sulla canzone».
Già, volete mettere, com’era più bella la tv in bianco e nero, quando i garzoni dei fornai e i muratori fischiettavano le canzoni sentite la sera prima, e il profumo del pane si mescolava con la fragranza di quel mondo più semplice, quando i giornalisti facevano i giornalisti, e Pasolini cercava le lucciole, non ancora escort. Ma se ghe penso. Quella dei garzoni dei fornai dev’essere una nostalgia ligure. È probabile che ai tempi di «Papaveri e papere» qualche ciclista si esibisse alla maniera di Nilla Pizzi ma l’ultimo garzone in bicicletta intravisto dalla gente comune risale a quarant’anni fa, in un carosello dei cracker Saiwa. Nel frattempo il Festival è morto. Da anni, Sanremo non è più la festa della canzone italiana ma quella della tv. Si gioca sull’equivoco solo per poter utilizzare la canzone come occasione festosa, perché, comunque, con la maschera il carnevale riesce meglio. Una volta all’anno, la tv si concede una faraonica follia, rispettata da tutti, persino dalla concorrenza, in quanto faraonica e in quanto follia. Sanremo è un rumoroso, abitudinario niente. Ma se ghe penso allôa mi veddo o mâ, veddo i mæ monti e a ciassa da Nûnsiâ. Se Antonella Clerici fosse una vera presentatrice dovrebbe accogliere il Presidente con le struggenti note della canzone simbolo della Liguria. Così noi avremmo una risposta a un’angosciosa domanda: ma perché Sanremo?

Grasso ci copia?