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Messaggio Da lepidezza Mar 10 Ago 2010, 15:21

Il Pdl epura Fini ma riabbraccia Scajola
Sciaboletta torna con una fondazione

G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 Scajola-
Fu costretto alle dimissioni perché gli comprarono casa a sua insaputa.
Ma l'ex ministro dello Sviluppo economico non ha perso il suo potere nel
feudo ligure e nel partito. Si è chiuso nella sua villa di Imperia e ha
fatto la conta di amici e nemici. Ne è uscita la fondazione Cristoforo
Colombo: sulla carta "un luogo di elaborazione culturale e politica". Di
fatto, uno strumento per radunare fedelissimi e simpatizzanti, da
Antonio Martino a Giuliano Urbani. Sessanta parlamentari del Popolo
della libertà hanno già aderito: "Siamo il doppio dei finiani". Insomma,
mentre tutto il Pdl chiede le dimissioni di Fini da presidente della
Camera per i sospetti sull'affaire dell'appartamento a Montecarlo, le
certezze sull'abitazione con vista sul Colosseo pagata dalla cricca, nel
movimento di Berlusconi, finiscono per fare curriculum. E ora il
premier, nell'annunciata riorganizzazione del suo stato maggiore, deve
tenere conto di molti centri di potere. Compreso quello di Claudio "u
ministru"
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Messaggio Da lepidezza Mar 10 Ago 2010, 15:23

Milioni di firme per cacciare Fini raccolte dal Giornale, si mobilita
anche tutto l'
elettorato del governatore del Piemonte Cota.
G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 722603
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Messaggio Da nonhol'età Mar 10 Ago 2010, 17:27

Comunque se anzichè astenersi e pensare ad andare in ferie, avessero votato contro, avrebbero obbligato il governo a dimettersi e a ricorrere al capo dello stato. Forse a quest'ora starebbero discutendo di un governo d'unità nazionale, come avvenne per De Gasperi - Togliatti
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Messaggio Da lepidezza Mar 10 Ago 2010, 21:09

ma casini rutelli fini e api non volevano mica far cadere berlusconi.
a loro serviva questa occasione per presentarsi come forza alternativa con la quale la maggioranza dovrà fare i conti da oggi in poi.
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Messaggio Da nonhol'età Mar 10 Ago 2010, 21:11

Infatti, per quello che dico che hanno cannato di brutto, perchè gli hanno dato tempo di riorganizzarsi e a settembre la prima cosa sarà la richiesta ufficiale di dimissioni di Fini da presidente della camera. Vderai che in questo frattempo, i 34 finiani diminuiranno di giorno in giorno
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Messaggio Da lepidezza Mer 11 Ago 2010, 08:36

Promozioni a pioggia per chi sostiene il "direttorissimo"

Promozioni, gratifiche, bonus.
Guarda caso solo per i giornalisti che hanno firmato la lettera pro-direttore

G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 20100810_315314Della BBC, il Tg1 ha tutto tranne una cosa. Gli ascolti. Ha perso
un milione di telespettatori in tre mesi, ha lo share in picchiata,
eppure spende e spande. Promozioni, nomine, bonus e premi. Le
conseguenze dei suoi (in)successi. E la tv pubblica paga: in dieci anni,
come minimo un milione di euro. Merito delle qualifiche che a viale
Mazzini piovono come fosse periodo di vacche grasse. Guarda caso, solo a
vantaggio di quelli che hanno firmato il documento in difesa del
direttore, scritto dopo quell’“assoluzione” usata dal Tg1 per spiegare
com’era andato a finire il caso Mills. Perde ascolti, il telegiornale
ammiraglia della Rai, ma ha cinque redattori centrali. Tra poco, con
l’arrivo di Monica Maggioni, diventeranno sei. Per intenderci, Tg2 e Tg3, ne hanno uno a testa. Tra i fortunati sei, anche Enrico Castelli, finito a capo della redazione milanese del tg – aperta apposta da Minzolini, dicono gli avversari, su richiesta della Lega – e Mario Prignano,
arrivato da Libero e direttamente vicecaporedattore prima, e
caporedattore poi. I vicedirettori, invece, sono a quota quattro: e dopo
l’ingresso di Susanna Petruni, tra poco saliranno a cinque, con l’arrivo di Alessio Rocchi.

Mentre Minzolini spende e spande, sulle casse dell’azienda sta per piombare la terza causa milionaria. Dopo Paolo Digiannantonio e Massimo De Strobel, anche Tiziana Ferrario
ha pronta in mano la penna per firmare la richiesta di risarcimento
contro quella Rai a cui ha prestato il volto per anni e l’ha cacciata
dal video alla prima occasione. Il suo posto, tra gli altri, lo ha preso
Leonardo Sgura, promosso pure caporedattore centrale,
per la modica cifra di circa tremila euro al mese in più. Promozione in
video anche per almeno altri quindici conduttori, passati magari
dall’edizione di Mezzasera a quella delle 13.30, dall’ora di pranzo al
tg delle 20, dall’edizione della notte a un meno faticoso impegno
pomeridiano. Massimo Mignanelli, dopo i memorabili
servizi sulle slitte trainate dai cani al Polo Nord, conquista la
conduzione di UnoMattina Estate. E ancora, almeno una ventina tra
“gratifiche” una tantum e “aumenti di merito”, ovvero una maggiorazione
di stipendio a parità di mansioni lavorative. Tanto, mica paga
Minzolini. Le ricompense, gli sopravviveranno, e al nuovo direttore non
saranno concesse marce indietro. Per mettere una firma, basta un
secondo. Una qualifica, è per sempre.

Carlo Tecce e Paola Zanca

Da Il Fatto Quotidiano del 10 agosto 2010


Minzolini dispensa qualifiche al Tg1.
Anche gli italiani vorrebbero dispensare qualche qualifica a Minzolini...

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Ultima modifica di lepidezza il Mer 11 Ago 2010, 09:05 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da lepidezza Mer 11 Ago 2010, 08:40

Da che pulpito
G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 Images?q=tbn:ANd9GcSnNoVe-3EdAffmLMtyWFvVnlfvmmVel-aFKQ6fepwysFyM_Sk&t=1&usg=__TOp3Vi19CxTFkz1V8DHjT3SULdU= Gianfranco Fini non è certo il nostro politico preferito. Troppi saluti fascisti quando era l’allievo prediletto di Almirante.
Troppi sì per troppi anni sulle leggi ad personam e su ogni altra
vergogna escogitata per favorire il capo. Troppo repentina la sua
conversione ai valori della laicità e della legalità per non sembrare
sospetta, ma va bene lo stesso. La voglia di tirannicidio di un delfino
invecchiato nell’attesa non ci convince. E, contrariamente a certi
strateghi della domenica non pensiamo affatto che il nemico del nostro
nemico debba per forza essere nostro amico. Diciamo poi che sulla famosa
casa di Montecarlo il presidente della Camera ha aspettato troppo prima di chiarire. Non si capisce perché visto che la faccenda dell’eredità Colleoni era di pertinenza degli amministratori di An. Piuttosto
esperti, a quanto pare, in società offshore. Vero, infine, che i
cognati uno non se li sceglie ma qualche contromisura nei confronti
dello sgomitante Tulliani non avrebbe guastato.

Detto questo è del tutto grottesco che la morale Fini se la senta fare
da personaggi dediti a coprire le malefatte del nuovo padrone. Si resta
incantati dallo sdegno di Capezzone (uomo tutto di un pezzo che passò tutto d’un pezzo dai Radicali a Berlusconi) nel pretendere, con insulti a raffica, le “immediate” dimissioni della terza carica dello Stato. E che dire di La Russa “che segue con tristezza la vicenda della casa di Montecarlo”.

La stessa intensa commozione che gli ha serrato le mascelle quando il Caimano ha decretato l’espulsione dal Pdl dell’“amico
Gianfranco”. Quello stesso Gianfranco senza il quale forse, chissà, il
prode ‘Gnazio non avrebbe mai passato in rassegna le truppe come sognava
da bambino. E che dire delle folgoranti carriere dei vari Gasparri e Matteoli, un dì colonnelli sull’attenti e che adesso fanno a gara nel prendere le distanze dal reietto? I colleghi del Giornale hanno
il merito dello scoop monegasco. Ed è comprensibile che non mollino
l’osso bastonando per pagine e pagine l’avversario del loro amato
proprietario-premier. Sarebbe stato bello se la stessa appassionata foga
per le notizie l’avessero dimostrata un anno fa quando di un certo
personaggio si parlava soprattutto per le intense frequentazioni con
ragazze a pagamento (per non parlare delle feste di compleanno di
adolescenti appena sbocciate). Lo stesso personaggio che adesso si
mostra corrucciato per tanta decadenza dei costumi. O che forse si sente
deluso dall’ex numero due: e che cavolo, farsi beccare solo per un
appartamento da trecentomila euro…
Padellaro (il fatto quotidiano)
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Messaggio Da lepidezza Mer 11 Ago 2010, 08:46

I Fini a senso unico
G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 39508_10150250666480657_10150089526860657_14230506_4700942_n
Gomez-Il fatto quotidiano
L’insistenza con cui tutti giornali italiani chiedono spiegazioni a Gianfranco Fini sull’affaire
monegasco è una cosa positiva. È un bene che pure in questo Paese chi
fa politica cominci finalmente ad abituarsi all’idea di dover rispondere
alle domande poste dall’opinione pubblica. Ed è un bene che anche i Tg,
per una volta, seguano con attenzione un caso controverso che riguarda
un potente eletto in parlamento.

Del resto, come si fa a non essere d’accordo persino con il Corriere della Sera
quando, dopo aver letto l’articolato comunicato firmato presidente
della Camera sulla questione dell’appartamento di Montecarlo, abbandona
la sua proverbiale prudenza e scrive che, nonostante tutto, “i dubbi
restano”.

E poi, almeno in linea di principio, sempre il
quotidiano di via Solferino, ha pure ragione quando ricorda che vendere
una casa come ha fatto Alleanza Nazionale “a soggetti creati proprio per sfuggire al fisco (due società off shore ndr) non è forse il comportamento più lineare per un partito di governo”.

Tutto bene, insomma. No, perché tranne pochissime eccezioni (e noi de Il Fatto
ci consideriamo tra queste) le domande scomode i giornali e le tv
italiane le fanno solo a senso unico. Cioè solo ai nemici o agli
avversari del presidente del Consiglio.

Eppure, se solo si volesse restare nel campo delle off shore,
si potrebbe chiedere conto e ragione proprio a Silvio Berlusconi delle
decine e decine di società domiciliate nei paradisi fiscali di mezzo
mondo a lui direttamente riconducibili (lo ha stabilito la sentenza per
la corruzione dell’avvocato inglese David Mills).

Se invece si volesse parlare di residenze estere, abitate non da
parenti o affini, ma direttamente dai proprietari poi entrati in
politica, ci si potrebbe sbizzarrire tra Antigua e le Bermuda dove di
ville, ovviamente controllate da off shore, il Cavaliere ne possiede almeno sei.

Anche sulle tasse c’è poi solo l’imbarazzo della scelta. Per essere
assolto – con la formula “perché il fatto non costituisce più reato” –
dall’accusa di aver accantonato, sempre all’estero, più di
millecinquecento miliardi di lire di fondi neri, il premier ha dovuto
far approvare una legge apposita. E nonostante le promesse che andavano
nel senso esattamente contrario ha quindi aderito a più o meno tutti i
condoni fiscali varati dai suoi governi.

Roba vecchia, diranno
in molti. Berlusconi negli anni è cambiato. Sarà. Fatto sta che solo la
legge sul legittimo impedimento lo mette oggi al riparo dal processo Mediatrade.
Un procedimento in cui è accusato di “appropriazione indebita” e “frode
fiscale” per aver concorso nel 2002-2005 (mentre era presidente del
Consiglio) a rubare 34 milioni di euro dai bilanci di Mediaset (società quotata) e a frodare il fisco per 8 milioni di euro con effetti tributari sensibili ancora fino al settembre 2009.

Ovviamente l’elenco delle domande che andrebbero fatte a Berlusconi (e
che nessuno nei Tg e in quasi tutti i giornali fa) è molto più lungo.

Se solo se ne avesse il coraggio, si potrebbe parlare con lui di mafia e di mazzette.
O si potrebbero addirittura contestare al premier le ostentate
frequentazioni con un pregiudicato per corruzione giudiziaria:
l’avvocato Cesare Previti che comprò i giudici del caso
Mondadori con soldi, e in nome e per conto, del suo più celebre
cliente. In fondo l’accusa mossa al coordinatore del Pdl, Denis Verdini, almeno dal punto di vista politico, è una sola: essersi visto ripetutamente con un tipaccio (amico di Berlusconi e Dell’Utri) come Flavio Carboni.

Intendiamoci, tutto questo non sposta di una virgola il dovere di Fini di spiegare, meglio di quanto non abbia fatto finora, che cosa è successo nel principato di Monaco.
Ma chiarisce bene il motivo per cui le tv generaliste perdono ormai un
milione di telespettatori all’anno e la stampa italiana è sempre più in
crisi. I lettori e i telespettatori a poco a poco il gioco (sporco) dei
media lo stanno capendo. E per tutti diventa ormai evidente come in
Italia, quando si parla di giornalisti, ma non solo, il problema sia
sempre quello evidenziato molti anni fa da Leo Longanesi: “Qui non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi”.
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Messaggio Da lepidezza Mer 11 Ago 2010, 09:03

Migliaia di firme raccolte da ilgiornale per cacciare Fini.
Ma quello che più sorprende è il perfetto ordine alfabetico con cui arrivano.

Feltri "Su Il Giornale migliaia di firme per cacciare Fini. Le ha raccolte Formigoni"

Migliaia di firme raccolte da il giornale per cacciare Fini.
Praticamente qualche scatolone di pizzini.





Ma Napolitano ha firmato?
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Messaggio Da lepidezza Mer 11 Ago 2010, 09:10

E il condirettore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, scrive che "una
valanga di sms, mail e fax ha invaso in poche ore la redazione. E tutte
con una grafia diversa. Ci siamo fatti un culo così."

"Farefuturo al Pdl: "Manganellatori"
Silvio, c'è un copyright da rispettare.


Napolitano attento a scontro Pdl-Fli. Firmerà il CID.

D’Alema: “E’ la fine del ciclo di Berlusconi. E l'inizio della menopausa del governo.”

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Messaggio Da lepidezza Mer 11 Ago 2010, 10:19

G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 Locandina
Siamo poveri, per niente belli e molto tristi

Vetrine da guardare e non toccare. Ferie da sognare. Romanzi da
sfogliare, furtivamente, in libreria. Siamo poveri, per nulla belli,
piuttosto incazzati: lo dice il Rapporto annuale della Commissione povertà – presieduta da Marco Revelli, docente di Scienza politica all’Università del Piemonte Orientale – presentato al ministero del Lavoro e Politiche sociali a fine luglio.

Professore, cosa esce dalla vostra indagine?
Un’estensione notevole del fenomeno per l’Italia. I settori di società indigenti sono ampi: otto milioni di cittadini vivono in condizioni di povertà relativa.


Che cosa vuol dire “relativa”?
Si tratta di persone che hanno una spesa mensile inferiore del 50 per
cento della media nazionale. È una misura di distanza sociale, per una
famiglia su dieci. Ed è una misura di esclusione. Chi sta così tanto
sotto alla media è un emarginato. Invece sono un milione e 200 mila gli italiani in stato di miseria assoluta:
tutti quelli che non possono accedere a beni e servizi considerati il
minimo indispensabile per una vita dignitosa. Che non possono
permettersi sempre un pasto regolare, di procurarsi un’abitazione
decorosa, che non possono scaldarsi. Se confrontiamo questi numeri con
altri Paesi europei siamo al fondo della graduatoria.

Perché la povertà relativa coincide con l’esclusione sociale?
Quando
la capacità di spesa sta così sotto alla media, vuol dire che si vive
in modo anomalo dentro la società: si sta in un’altra dimensione. Si
fatica a pagare le bollette, ci si priva di servizi essenziali, non si
possono comprare libri, non si può andare in vacanza nemmeno una
settimana. Ma nonostante la vastità, il fenomeno non sta nell’agenda
politica. E nemmeno in quella dei media.

Contromisure insufficienti?
Su
questo non ci sono dubbi. Alla presentazione del Rapporto, che si è
svolta in una sede pubblica, i giornali non c’erano. La povertà non fa
notizia in Italia: non mette in scena nani e ballerine.

C’è un cortocircuito tra “i nani e le ballerine” e l’impoverimento crescente?
È
lo scarto tra l’immaginario e il reale, una materia che rischia di
forare la bolla mediatico-politica, la narrazione di un Paese che va a
gonfie vele. Invece è un’Italia che vola basso, con una società fragile,
che nell’ultimo decennio è scesa.

Scesa o precipitata?
Dieci
anni fa nella graduatoria europea l’Italia era una ventina di punti
percentuali sopra la media per quanto riguarda il Pil pro-capite. Oggi
ha perso 18 punti. E questo non viene detto, nemmeno dall’opposizione.
Dovrebbe essere un cavallo di battaglia per chi ha rappresentato il
mondo del lavoro. Non ce n’è traccia.

E il ministro Sacconi, destinatario del documento che verrà portato all’esame del Parlamento, che cosa ha detto?
Sacconi
alla presentazione non c’era. È intervenuto il capo della segreteria
tecnica del ministero: ha ribadito una linea politica già nota, che si
sposta dal welfare alla logica del dono.

Cioè la carità?
Nella neolingua della politica del centrodestra il “dono” sostituisce il termine filantropia.

Una logica pre-novecentesca.
Il
ministro lo definisce neo-comunitarismo. La Commissione ha suggerito
con forza la necessità di istituire un sistema di garanzia di un reddito
minimo: tutti gli altri Paesi europei, tranne Ungheria e Grecia, ce
l’hanno. È il grande buco nero dell’Italia.

In questo buco nero s’innescano dinamiche di rabbia sociale?
Da
qualche anno a questa parte abbiamo in Italia un esercito di
impoveriti, che talvolta sfuggono agli indicatori tradizionali. Non ci
sono nelle statistiche dell’Istat, ma con l’esplodere della crisi sono
costrette a vivere come poveri. A misurare livelli elevati di
deprivazione materiale. E sto parlando di bisogni essenziali, non
superflui.

Sono persone che si consideravano al sicuro dal rischio d’indigenza?
Lavoratori
dipendenti, con un posto a tempo indeterminato, impiegati, in alcuni
casi addirittura ingegneri. Figure forti di ceto medio che sperimentano
una condizione di deprivazione anche grave. Sono categorie particolari,
perché sono lontanissimi dalla cultura della povertà. Psicologicamente
si rifiutano di considerarsi in miseria. Spesso difendono con le unghie e
con i denti stili di vita e consumo che non si possono più permettere.
Ma tendono a replicarli perché sono la condizione per mantenere uno
status, la rete delle relazioni parentali e sociali. E soprattutto
l’autostima.

Possibile che situazioni così non scatenino una ribellione?
Certamente
c’è molta ansia sociale, molta frustrazione. Anche per via della
solitudine: nessuno accompagna la vita dei poveri. In alcuni casi si
tratta di risentimento e di rancore. Ma non si condensa, come sarebbe
avvenuto nella parte centrale del secolo scorso, in un conflitto
collettivo verticale.

La lotta di classe è morta?
Le
nostre società si sono allungate: i ricchi ci sono, ci sono quelli che
sono saliti mentre gli altri scendevano. Ma questa distanza si trasforma
o in elaborazione rancorosa della frustrazione o in conflitto
orizzontale negli strati bassi della società.

Impoveriti contro già poveri?
Sì,
ma anche Nord contro Sud: pensiamo al grande serbatoio di rabbia in
cui pesca la Lega. Oppure la ricerca del capro espiatorio: il lavavetri è
un recettore di aggressività.


Perché mette in scena la paura di scivolare ulteriormente nella scala sociale?
È
il tentativo di ristabilire una distanza nei confronti di un altro più
in basso di sé, per ricavarne un supplemento di autostima. Si sono
rotti i grandi contenitori dell’azione collettiva: sindacati, partiti di
massa. Non si ha più fiducia nella possibilità di imporre politiche
redistributive. La ricchezza si è smaterializzata, si muove nei circuiti
globali. Cos’è successo? Che la controparte è salita tanto in alto da
diventare invisibile.

da il Fatto Quotidiano dell’11 agosto 2010
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Messaggio Da lepidezza Ven 13 Ago 2010, 16:25

Il fisco indaga su Vasco Rossi e Massimo Boldi. Non si spiega come possano guadagnare tanto col proprio lavoro.





Vasco Rossi e Massimo Boldi come Briatore : intestati yacht a società di comodo per pagare meno tasse.
Vivere ! Quasi fosse un comandamento... vivere o sopravvire... alle tasse.



Elezioni in Birmania dopo 20 anni di regime.Il portavoce di Aung San Suu Kyi: «Senza libertà di stampa ed
espressione, le elezioni non possono essere né libere né giuste». Ehi,
fatevi un po' gli affari vostri.


Da 100 giorni siamo senza ministro per lo sviluppo economico.Ha seguito lo sviluppo economico che già manca da tempo.



Marcello Dell'Utri visita i carcerati a Ferragosto. Per la tradizionale gita fuori porta con gli amici di sempre.


Dell'Utri nelle carceri a Ferragosto. Niente paura: sta solo cercando gli inediti di Silvio Pellico.

In risposta agli attacchi di Feltri, i finiani hanno pronti innumerevoli dossier su Berlusconi.
Sono disponibili in libreria.




Vaticano: "Comunione ai bambini prima dei sette anni". Si pensa anche di battezzare gli spermatozoi... uno a uno.

Le nuove ferie dei poveri: fingono di partire e chiudono le finestre.
Non vedo l'ora di vedere le foto.


Una ricerca rivela che i nuovi poveri organizzano delle finte ferie per far credere di essere coglioni come gli altri.

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Messaggio Da sophia Sab 14 Ago 2010, 00:21

quanto amaro in bocca eh? G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 40679 G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 40679
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Messaggio Da lepidezza Lun 16 Ago 2010, 17:50

Costa sbiadita. La crisi si fa sentire anche a Porto Cervo
G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 12_7410

Porto Cervo. Emilio Fede conversa con una giovane
ragazza sulla poppa dello yacht. Sulla banchina i ragazzi della scorta:
sei carabinieri attendono da ore, appoggiati alle tre auto blindate
nuove fiammanti, di condurre il direttore a casa di Flavio Briatore,
il fondatore del Billionaire, inseguito dal fisco italiano ed inglese.
Ne riconosco uno di loro: era Palermo negli anni bui delle stragi,
amico, sardo come lei, di Emanuela Loi, che aveva
rinunciato alle ferie per proteggere il “suo” giudice Paolo Borsellino.
Del suo corpo in via D’Amelio è rimasto solo un brandello di carne
infilzato all’inferriata. La commozione rapisce i pensieri e il ricordo
amaro accresce lo sgomento nel vederlo lì ad attendere Fede. Ma questa è
un’altra storia.
La pesante assenza di Berlusconi
“Principessa va via”: titolo da romanzo per il nome scelto da Pier Silvio,
il secondogenito di Silvio Berlusconi, per il suo veliero. Come nella
favola che il padre gli raccontava da piccolo, la principessa è andata
via assieme al Re travolto dagli scandali con le sue cortigiane.
Un’assenza – quella del premier rimasto a Roma ad organizzare la
riscossa del Pdl contro i finiani – insopportabile per l’amica e vicina
di villa Anna Bettazzi, nota organizzatrice di feste
che, nella speranza che l’amore per la sua creatura – la Certosa – torni
a rapirlo, confessa: ”Senza Berlusconi non è più Porto Rotondo”.
Certosa, teatro degli scatti che lo ritraevano in compagnia di cinque
ragazze, dove ha ospitato Bush, Putin, Blair e l’ex presidente della Repubblica Ceca Mirek Topolanek,
immortalato nudo assieme ad una donna svestita a bordo piscina. Alcune
sere fa, racconta con enfasi il direttore dello Sporting, lo storico
albergo a cinque stelle di Porto Rotondo, Berlusconi era qui giusto il
tempo di una cena con l’amministratore delegato di Mediolanum Ennio Doris che
del Premier dice: “E’ un dono di Dio, uno che vive il suo lavoro come
un missionario, inutile sperare che si stanchi, non mollerà mai”.
Un’assenza che pesa anche sul fatturato dei fornitori di champagne di
torte a tema e dei fiori.

Un’economia salvata dai russi
Di paparazzi neppure l’ombra, manca la materia prima: Vip e politici, e
senza di loro una costa che non ha mai investito sulla cultura si
mostra agonizzante. I negozi semivuoti: “Si sente la mancanza delle
escort che arrivavano all’imbrunire”, ci spiega una commessa timorosa di
finire sul giornale. Spendevano a colpi di mille euro i compensi delle
notti consumate in letti senza nome e senza odore di uomini con il
disperato bisogno di fermare il tempo. Eh sì, non sempre l’età porta con
sé saggezza e, quando non porta nient’altro che l’età, di fronte ai
capelli che imbiancano e il passo che si fa incerto anche i conti
miliardari nei paradisi fiscali, il potere e le ville non bastano più
per dare l’illusione di giovinezza. La crisi, al di là dei dati Istat
che annunciano la ripresa, c’è e si fa sentire anche in Costa Smeralda. A
bilanciarla i magnate russi. Una presenza che tutti negano. Nelle
edicole bene in vista la Pravda e rotocalchi, ma se si chiede come mai
la risposta sta tutta in un’alzata di testa. Una clientela che in cambio
della sua presenza chiede tassativamente “tishinà”, riservatezza, e le
bocche restano cucite. Rinchiusi nelle ville blindate, da dove escono a
bordo di auto dai finestrini oscurati per raggiungere altre ville o per
prendere il largo sugli yacht simili a grattacieli galleggianti. A dare
il là Berlusconi che invitò Vladimir Putin a villa Certosa e tutti i
giornali moscoviti per mesi non parlarono d’altro. Putin diede
spettacolo della potenza russa facendosi precedere dalla nave ammiraglia
della flotta del Mar Nero, l’incrociatore lanciamissili Moskvà, dal
cacciatorpediniere Metlivy e dal rifornitore di squadra Bubnov. “Fra i
primi ad arrivare Tariko Rustam soprannominato ‘Il Grande Gastby’ per
il suo amore per il lusso e la bella vita”, rivela Ernesto Massimetti nel
libro “Costa Smeralda, manuale di sopravvivenza nella capitale del
glamour”. Tariko, villa di proprietà a Porto Rotondo e in affitto a
Porto Cervo, promuove la sua wodka Russian Standard organizzando per i
barman visite negli stabilimenti di San Pietroburgo, promette al sindaco
di Olbia di salvare la squadra di calcio strozzata dai debiti. Ma c’è
anche Oleg Deripaska, marito della nipote di Eltsin, famoso per le sue
feste a tema. Per l’ultima, intitolata “Venezia”, ha fatto arrivare
dalla laguna due gondole originali. Comperano tutto: ville, ristoranti,
alberghi. Nomi che pesano, come Alexander Zhukov sospettato di essere
stato un agente del Kgb, arrestato nella sua villa di Porto Cervo con
l’accusa di traffico d’armi e rinchiuso nel carcere di Tempio Pausania.
Risparmi e controlli
Un’ondata che ha sostituito
quella araba: rubli al posto dei dollari, escort russe che consegnano
nei ristoranti e nei locali più rinomati il loro biglietto da visita con
tanto di cellulare e tariffario allegato. Il resto sta nelle parole di Giovannino Romano,
proprietario dell’enoteca che porta il suo nome a Porto Rotondo, che
vendendo passare ragazze che trascinano i loro trolley senza marca
esclama: “Ecco come siamo finiti!” Lo Sporting per la prima volta ha
promosso una campagna last minute: la suite a 500 euro anziché a 1000,
al giorno s’intende. I proprietari degli yacht non guardano più a spese
come una volta per organizzare le feste a bordo: “Ora tirano il prezzo
su tutto”, ci dice un’impiegata del centro assistenza di Olbia, “sulle
composizioni di fiori, sulle tovaglie e anche sullo champagne qualche
rinuncia in termini di quantità”. Anche i ricchi piangono? Le bufere di
Vallettopoli prima, gli scatti a Villa Certosa e l’invasione russa hanno
cambiato i connotati alla Costa Smeralda. Gusto e compostezza delle
antiche famiglie del capitalismo italiano hanno ceduto il passo ai figli
di un capitalismo selvaggio, di speculazioni finanziarie che mal
sopportano il rispetto delle regole. A Poltu Qualtu, punta estrema della
Costa Smeralda, fino a pochi anni fa conosciuta per la discoteca di
Umberto Smaila, accade che uno yacht venga ispezionato nello stesso
giorno dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri e dalla Polizia. Per
questa ragione in molti preferiscono la vicina Corsica. Tramontati i
tempi delle vallette, tronisti, aspiranti dell’isola dei Famosi,
bellocce rifatte dalle labbra galleggianti ospiti della villa di Lele Mora,
fenomeno da basso impero inabissatosi in attesa di riemergere
dall’accusa della Procura di Milano di frode fiscale per 17 milioni di
euro. L’aria che si respira è di fine estate, ma siamo a Ferragosto e a
Baia Sardinia giurano che una stagione di lacrime e sangue così non
l’hanno mai ricordata. Il Paese è impoverito. I ricchi non ostentano
più, minacciati dagli occhi dei poveri che chiedono giustizia sociale:
“Uno stomaco affamato non ha orecchie per sentire”. Accade che a
Briatore e Fede che si avvicinano a riva su un mega gommone a motore
acceso vengano lanciate bottigliette d’acqua. Della casta neppure
un’orma.
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Messaggio Da lepidezza Lun 16 Ago 2010, 17:52

Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"








«Metteremo una sorta di tassa sui cortei: devono pagare qualche cosa,
non possiamo pagare solo noi». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni
Alemanno, intervenendo a Cortina InConTra. Il primo cittadino ha
sottolineato poi come nella capitale ci siano 525 manifestazioni
nazionali in sei mesi.

«Ormai non ci sono più limiti alla
fantasia del sindaco Alemanno nell'inventare nuove tasse
. Adesso propone
anche di tassare i cortei, ci aspettiamo a questo punto a breve
l'introduzione della tassa sui sit-in o di quella sulle assemblee». Lo
sostiene, in una nota, il capogruppo capitolino del Pd Umberto Marroni
rispetto all'annuncio fatto ieri dal sindaco di Roma Gianni Alemanno.

«Consiglierei al primo cittadino di riposare - aggiunge - evitando di
inventare nuovi balzelli, dopo aver già approvato nelle scorse settimane
una serie di tasse ed aumenti che i romani non si ricordavano da anni e
che in autunno andranno pesantemente a gravare sui loro bilanci
familiari e su quelli delle imprese romane». Marroni ricorda al
sindaco Alemanno che «la libertà di manifestare è garantita dalla
Costituzione e dalla successive normative e quindi dalla fiscalità
generale e che più di un anno fa è stato firmato un protocollo
prefettizio dalle sigle sindacali e dai rappresentanti dei partiti per
la disciplina delle manifestazioni al fine di ridurre i disagi per la
Capitale. Un concetto democratico generale che non vorremo in questo
clima di leghismo imperante si perdesse nella demagogia campanilistica.
Peraltro i governi di destra di Comune, Regione e Stato, con l'aumento
dell'Irpef hanno già colpito duramente - conclude il capogruppo del Pd -
le famiglie romane, proprio sul prelievo fiscale generale».
16 agosto 2010
http://www.unita.it/news/italia/102427/alemanno_ne_inventa_una_nuova_una_tassa_sui_cortei
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Messaggio Da Gaufre Lun 16 Ago 2010, 17:53

L'articolo della Amurri l'avevo letto...
Il fatto che i "nuovi barbari" calati dall'est si comprino vari pezzi dell'Isola non mi rassicura per niente G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 27272
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Messaggio Da lepidezza Lun 16 Ago 2010, 17:54

Alemanno vorrebbe introdurre una tassa sui cortei.
A meno che non gli rendano omaggio.

Comincerei dalla processione del venerdì santo...


Fiuuuu... scongiurata una nuova marcia su Roma.



a vole' arricchì il comune dovrebbe metter una tassa sui "VAFFANCùLO"

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Messaggio Da lepidezza Lun 16 Ago 2010, 17:55

già gaufre.. la gestione è passata dagli arabi ai russi..la colonizzazione cambia solo bandiera.
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Messaggio Da Gaufre Lun 16 Ago 2010, 18:03

lepidezza ha scritto:già gaufre.. la gestione è passata dagli arabi ai russi..la colonizzazione cambia solo bandiera.
Già, ma gli arabi hanno almeno creato qualcosa che, seppur non autentico, non ha deturpato il paesaggio... invece temo che i nuovi colonizzatori avranno poco rispetto per le tradizioni costruttive locali. Più o meno come quello che si è fatto costruire un vulcano finto in casa...
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Messaggio Da sophia Lun 16 Ago 2010, 18:06

[quote="lepidezza"]Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"








«Metteremo una sorta di tassa sui cortei: devono pagare qualche cosa,
non possiamo pagare solo noi». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni
Alemanno, intervenendo a Cortina InConTra. Il primo cittadino ha
sottolineato poi come nella capitale ci siano 525 manifestazioni
nazionali in sei mesi.

«Ormai non ci sono più limiti alla
fantasia del sindaco Alemanno nell'inventare nuove tasse
. Adesso propone
anche di tassare i cortei, ci aspettiamo a questo punto a breve
l'introduzione della tassa sui sit-in o di quella sulle assemblee». Lo
sostiene, in una nota, il capogruppo capitolino del Pd Umberto Marroni
rispetto all'annuncio fatto ieri dal sindaco di Roma Gianni Alemanno.

«Consiglierei al primo cittadino di riposare - aggiunge - evitando di
inventare nuovi balzelli, dopo aver già approvato nelle scorse settimane
una serie di tasse ed aumenti che i romani non si ricordavano da anni e
che in autunno andranno pesantemente a gravare sui loro bilanci
familiari e su quelli delle imprese romane». Marroni ricorda al
sindaco Alemanno che «la libertà di manifestare è garantita dalla
Costituzione e dalla successive normative e quindi dalla fiscalità
generale e che più di un anno fa è stato firmato un protocollo
prefettizio dalle sigle sindacali e dai rappresentanti dei partiti per
la disciplina delle manifestazioni al fine di ridurre i disagi per la
Capitale. Un concetto democratico generale che non vorremo in questo
clima di leghismo imperante si perdesse nella demagogia campanilistica.
Peraltro i governi di destra di Comune, Regione e Stato, con l'aumento
dell'Irpef hanno già colpito duramente - conclude il capogruppo del Pd -
le famiglie romane, proprio sul prelievo fiscale generale».
16 agosto 2010
http://www.unita.it/news/italia/102427/alemanno_ne_inventa_una_nuova_una_tassa_sui_cortei[/quote]
sarà costituzionale o incostituzionale oltre che bestiale?
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Messaggio Da lepidezza Lun 16 Ago 2010, 18:22

una cementificazione che vive solo due mesi l'anno.
ho il terrore di quel che si costruirà nella costa turchese..
sentivo Erri de luca ieri parlare dei suoi ricordi a ischia.
Diceva : oggi non torno a Ischia, ci vado.
Perchè non è più quel che era.
un piano urbanistico che rispetti l'identità culturale paesagistica ambientale c'è?
Mi domando sempre il perchè quando il turista italiano va a Granada o che so a Mikonos si bea dell'impatto in perfetta armonia con l'ambiente che queste località vantano. e poi a casa loro costruiscono con la complicità di geometri e sovraintendenza scatole di cemento dalle cubature forme e colori impossibili da inserire nel contesto urbanistico in cui vengono realizzate.
perchè? G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 151483
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Messaggio Da Gaufre Lun 16 Ago 2010, 18:58

lepidezza ha scritto:una cementificazione che vive solo due mesi l'anno.
ho il terrore di quel che si costruirà nella costa turchese..
sentivo Erri de luca ieri parlare dei suoi ricordi a ischia.
Diceva : oggi non torno a Ischia, ci vado.
Perchè non è più quel che era.
un piano urbanistico che rispetti l'identità culturale paesagistica ambientale c'è?
Mi domando sempre il perchè quando il turista italiano va a Granada o che so a Mikonos si bea dell'impatto in perfetta armonia con l'ambiente che queste località vantano. e poi a casa loro costruiscono con la complicità di geometri e sovraintendenza scatole di cemento dalle cubature forme e colori impossibili da inserire nel contesto urbanistico in cui vengono realizzate.
perchè? G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 151483

Per ignoranza, oltre che per opportunismo... l'apertura di una facoltà di architettura in Sardegna è molto recente, Lepi. Una facoltà di architettura insegna anche la tutela del paesaggio; diffonde cultura.
Molto tempo fa, il grande scultore Costantino Nivola (uno che era amico di Le Corbusier) diceva che i sardi uscivano dall'isola solo per fare il servizio militare, e fuori di casa loro vedevano solo caserme. Poi, tornati nell'isola, costruivano seguendo quell'unico esempio. Oggi ci sarebbero meno scuse, ma purtroppo il soldo e il profitto vincono su tutto.
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Messaggio Da lepidezza Lun 16 Ago 2010, 22:40

che goduria leggerti!
Nivola la sapeva lunga.
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Messaggio Da nonhol'età Lun 16 Ago 2010, 23:26

Gaufre ha scritto:L'articolo della Amurri l'avevo letto...
Il fatto che i "nuovi barbari" calati dall'est si comprino vari pezzi dell'Isola non mi rassicura per niente G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 27272

Pensa Gaufre che in Romagna, dove i russi sono ormai di casa da molti anni con l'arrivo a Rimini di 4 voli settimali, già si sono comprati mezza costa e ora passano alle ville in collina: nel paese di mia cognata, nell'appennino romagnolo, dove ormai i residenti saranno 100, è arrivato un russo che sta ristrutturando un casale, dove si facevano ottimi formaggi, per portare (sue parole) un certo numero di ragazze provenienti dalla Russia e repubbliche limitrofe per sollazzare uomini provenienti da mezza Italia. Dove c'erano i campi di girasoli e mais ora ci sono i campi da tennis e due piscine e poi sembra provvederà ad allestire la zona massaggi- Evidentemente c'è gente disposta a farsi dei gran kilometri di strade bruttissime pur di spendere per l'avventura dell'est \\\\\\\\'zzo allora i soldi ci sono? sono solomal distribuiti puà!
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Messaggio Da sophia Mar 17 Ago 2010, 00:30

nonhol'età ha scritto:
Gaufre ha scritto:L'articolo della Amurri l'avevo letto...
Il fatto che i "nuovi barbari" calati dall'est si comprino vari pezzi dell'Isola non mi rassicura per niente G.A.S.Fo.M. - Pagina 30 27272

Pensa Gaufre che in Romagna, dove i russi sono ormai di casa da molti anni con l'arrivo a Rimini di 4 voli settimali, già si sono comprati mezza costa e ora passano alle ville in collina: nel paese di mia cognata, nell'appennino romagnolo, dove ormai i residenti saranno 100, è arrivato un russo che sta ristrutturando un casale, dove si facevano ottimi formaggi, per portare (sue parole) un certo numero di ragazze provenienti dalla Russia e repubbliche limitrofe per sollazzare uomini provenienti da mezza Italia. Dove c'erano i campi di girasoli e mais ora ci sono i campi da tennis e due piscine e poi sembra provvederà ad allestire la zona massaggi- Evidentemente c'è gente disposta a farsi dei gran kilometri di strade bruttissime pur di spendere per l'avventura dell'est \\\\\\\\'zzo allora i soldi ci sono? sono solomal distribuiti puà!
sono ricchissimi forte dei marmi é in mano a Loro come mezza Italia, la più bella
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