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Re: G.A.S.Fo.M.
QUANDO I SOGNI VANNO IN FUMO-
25 giugno a Roma-spettacolo denuncia sui danni da incenerimento
Oggetto: QUANDO I SOGNI VANNO IN FUMO
LETTERA APERTA DEL DOTT. STEFANO MONTANARI
Una crisi economica senza precedenti, peraltro prevedibilissima da chi aveva occhi per vedere, sta travolgendo la società globale e decine di guerre, molte delle quali sconosciute ai più, insanguinano il Pianeta.
Tutto gravissimo, non c'è nessun dubbio. Ma, ad un'occhiata in prospettiva storica un po' meno superficiale rispetto a quella istintiva, è impossibile non accorgesi che si tratta di bufere che non dureranno. Ripartiremo tutti più poveri e le guerre finiranno, certo per lasciare il posto ad altre guerre, ma nulla di tutto ciò durerà più di un lampo nella storia dell'Uomo.
C'è qualcosa, però, che non passerà. Anzi, qualcosa che continuerà ad aggravarsi generazione dopo generazione senza possibilità di scampo. E questo è l'avvelenamento che stiamo somministrando al Pianeta, un luogo da cui nessuno di noi può evadere e che, lo vogliamo o no, condividiamo tutti.
Inutile cercare di nasconderlo come ingenuamente fanno coloro che noi ci ostiniamo a definire "politici", il tutto con la complicità di professori disponibili a prostituirsi in cambio di quattro soldi o di un avanzamento di carriera.
Basterebbe ricordare le leggi elementari della fisica e della chimica e confrontarle con i dati che risultano lampanti dalle ricerche non di regime ma indipendenti che si occupano d'inquinamento ambientale. E basterebbe ricordare che molti dei veleni che scarichiamo in modo sconsiderato nell'ambiente non sono degradabili e, quindi, sono destinati ad accumularsi per passare in eredità ai nostri figli e ai figli dei nostri figli in una catena che non potrà interrompersi.
Non c'è che un modo per uscirne, e quel modo è la conoscenza cui dovrà necessariamente seguire il recupero delle chiavi di casa nostra, vale a dire una conduzione della società che sia davvero politica, cioè virtuosa.
Ma è proprio la conoscenza a mancare. È l'informazione oggettiva ad essere latitante, perché chi tira i fili della società, dimenticando di farne parte e dimenticando di non potersene dimettere, l'informazione la distorce, la falsifica o la nasconde del tutto in un silenzio definibile, con una frase fatta che diventa ironia, "di tomba".
Io ci sto provando da anni, anni di ricerca di prima mano, centinaia di conferenze su e giù per l'Italia, articoli che sono pubblicati in maniera più o meno carbonara su Internet, partecipazioni a TV e radio indipendenti che mi concedono qualche spazio. Ed è proprio con una di queste radio, con David Gramiccioli, conduttore della fortunata trasmissione mattutina Ouverture sull'emittente romana Tele Radio Stereo, che si è pensato di affrontare il problema dell'informazione in una maniera diversa e più attraente: mettiamo in scena un pezzo di teatro – ci siamo detti – e con quello mostriamo sulla scena qual è la condizione freddamente obiettiva dell'ambiente in cui ci troviamo a vivere. O a sopravvivere. Con quello – ci siamo detti ancora - mostriamo sulla scena casi che non sono certo freddi di esseri umani, non di rado di bambini, nei quali ci siamo imbattuti nel corso delle nostre ricerche, osteggiate e imbavagliate come sono oltre ogni possibile immaginazione, spesso da personaggi insospettabili.
Così, alle 21 del 25 giugno David ed io, insieme con gli attori professionisti che saranno con noi, saremo a Roma al Teatro Tendastrisce in Via Perlasca e daremo vita a "Quando i Sogni Vanno in Fumo", due ore di recitazione e d'informazione vera, un aggettivo solo apparentemente inutile apposto alla parola informazione.
La serata sarà sotto osservazione da parte del mondo politico e - se ne può stare certi - non saranno pochi i politici che si augureranno un fiasco. La speranza, la loro, sarà quella che non ci sia partecipazione, che sia testimoniata una disattenzione per il problema che si andrà a toccare per poter continuare indisturbati ad appropriarsi della nostra terra, della nostra acqua, della nostra aria vendendo tutto al migliore offerente.
E, invece, noi li dobbiamo deludere. Dobbiamo riempire i 3.000 posti del Teatro e dobbiamo farci vedere con gli striscioni che ricordino gli scempi che sono perpetrati nelle nostre città, nelle nostre campagne, nei nostri boschi a danno non soltanto di chi è adulto ora ma, quel che conta di più, a danno della generazione che seguirà la quale, per riprendere le parole del più grande oncologo italiano di tutti i tempi, il prof. Lorenzo Tomatis, non ci potrà perdonare per quello che stiamo facendo contro di lei.
Dunque, se siamo capaci di riempire gli stadi per una squadra di calcio o per un cantante o se siamo capaci di affollare un palasport per un comico, riempiamo i 3.000 posti del Teatro Tendastrice per far vedere che ci siamo, che non ci si può rapinare e uccidere impunemente fidando sulla pigrizia e, chissà, sulla rassegnazione che ci tentano ogni giorno di più. David ed io vi aspettiamo.
QUANDO I SOGNI VANNO IN FUMO - Morire di Inceneritore
Venerdì 25 Giugno, ore 21
Teatro Tendastrisce, via G. Perlasca 69
00155 Roma
Costo del biglietto: Euro 10,00
25 giugno a Roma-spettacolo denuncia sui danni da incenerimento
Oggetto: QUANDO I SOGNI VANNO IN FUMO
LETTERA APERTA DEL DOTT. STEFANO MONTANARI
Una crisi economica senza precedenti, peraltro prevedibilissima da chi aveva occhi per vedere, sta travolgendo la società globale e decine di guerre, molte delle quali sconosciute ai più, insanguinano il Pianeta.
Tutto gravissimo, non c'è nessun dubbio. Ma, ad un'occhiata in prospettiva storica un po' meno superficiale rispetto a quella istintiva, è impossibile non accorgesi che si tratta di bufere che non dureranno. Ripartiremo tutti più poveri e le guerre finiranno, certo per lasciare il posto ad altre guerre, ma nulla di tutto ciò durerà più di un lampo nella storia dell'Uomo.
C'è qualcosa, però, che non passerà. Anzi, qualcosa che continuerà ad aggravarsi generazione dopo generazione senza possibilità di scampo. E questo è l'avvelenamento che stiamo somministrando al Pianeta, un luogo da cui nessuno di noi può evadere e che, lo vogliamo o no, condividiamo tutti.
Inutile cercare di nasconderlo come ingenuamente fanno coloro che noi ci ostiniamo a definire "politici", il tutto con la complicità di professori disponibili a prostituirsi in cambio di quattro soldi o di un avanzamento di carriera.
Basterebbe ricordare le leggi elementari della fisica e della chimica e confrontarle con i dati che risultano lampanti dalle ricerche non di regime ma indipendenti che si occupano d'inquinamento ambientale. E basterebbe ricordare che molti dei veleni che scarichiamo in modo sconsiderato nell'ambiente non sono degradabili e, quindi, sono destinati ad accumularsi per passare in eredità ai nostri figli e ai figli dei nostri figli in una catena che non potrà interrompersi.
Non c'è che un modo per uscirne, e quel modo è la conoscenza cui dovrà necessariamente seguire il recupero delle chiavi di casa nostra, vale a dire una conduzione della società che sia davvero politica, cioè virtuosa.
Ma è proprio la conoscenza a mancare. È l'informazione oggettiva ad essere latitante, perché chi tira i fili della società, dimenticando di farne parte e dimenticando di non potersene dimettere, l'informazione la distorce, la falsifica o la nasconde del tutto in un silenzio definibile, con una frase fatta che diventa ironia, "di tomba".
Io ci sto provando da anni, anni di ricerca di prima mano, centinaia di conferenze su e giù per l'Italia, articoli che sono pubblicati in maniera più o meno carbonara su Internet, partecipazioni a TV e radio indipendenti che mi concedono qualche spazio. Ed è proprio con una di queste radio, con David Gramiccioli, conduttore della fortunata trasmissione mattutina Ouverture sull'emittente romana Tele Radio Stereo, che si è pensato di affrontare il problema dell'informazione in una maniera diversa e più attraente: mettiamo in scena un pezzo di teatro – ci siamo detti – e con quello mostriamo sulla scena qual è la condizione freddamente obiettiva dell'ambiente in cui ci troviamo a vivere. O a sopravvivere. Con quello – ci siamo detti ancora - mostriamo sulla scena casi che non sono certo freddi di esseri umani, non di rado di bambini, nei quali ci siamo imbattuti nel corso delle nostre ricerche, osteggiate e imbavagliate come sono oltre ogni possibile immaginazione, spesso da personaggi insospettabili.
Così, alle 21 del 25 giugno David ed io, insieme con gli attori professionisti che saranno con noi, saremo a Roma al Teatro Tendastrisce in Via Perlasca e daremo vita a "Quando i Sogni Vanno in Fumo", due ore di recitazione e d'informazione vera, un aggettivo solo apparentemente inutile apposto alla parola informazione.
La serata sarà sotto osservazione da parte del mondo politico e - se ne può stare certi - non saranno pochi i politici che si augureranno un fiasco. La speranza, la loro, sarà quella che non ci sia partecipazione, che sia testimoniata una disattenzione per il problema che si andrà a toccare per poter continuare indisturbati ad appropriarsi della nostra terra, della nostra acqua, della nostra aria vendendo tutto al migliore offerente.
E, invece, noi li dobbiamo deludere. Dobbiamo riempire i 3.000 posti del Teatro e dobbiamo farci vedere con gli striscioni che ricordino gli scempi che sono perpetrati nelle nostre città, nelle nostre campagne, nei nostri boschi a danno non soltanto di chi è adulto ora ma, quel che conta di più, a danno della generazione che seguirà la quale, per riprendere le parole del più grande oncologo italiano di tutti i tempi, il prof. Lorenzo Tomatis, non ci potrà perdonare per quello che stiamo facendo contro di lei.
Dunque, se siamo capaci di riempire gli stadi per una squadra di calcio o per un cantante o se siamo capaci di affollare un palasport per un comico, riempiamo i 3.000 posti del Teatro Tendastrice per far vedere che ci siamo, che non ci si può rapinare e uccidere impunemente fidando sulla pigrizia e, chissà, sulla rassegnazione che ci tentano ogni giorno di più. David ed io vi aspettiamo.
QUANDO I SOGNI VANNO IN FUMO - Morire di Inceneritore
Venerdì 25 Giugno, ore 21
Teatro Tendastrisce, via G. Perlasca 69
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miniatina- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
TERREMOTO
L'Aquila, la protesta sbarca a Roma
Lancio di pomodori contro la Rai
Sale la tensione fra gli aquilani e i rappresentanti degli enti locali. Il sindaco del capoluogo abruzzese: "Prima sentivamo il governo dietro di noi, ora non più. Non abbandonateci".
Una cittadina aquilana durante la manifestazione
ROMA - Dal consiglio comunale di fronte al Senato al lancio di pomodori di fronte alla Rai. La tensione fra i terremotati aquilani e i rappresentanti degli enti locali è ormai altissima e l'assemblea comunale dell'Aquila, guidata dal sindaco Massimo Cialente seguito dal presidente della Provincia Antonio Del Corvo e tanti cittadini, è giunta a Roma per far sentire la propria voce ai rappresentanti del Governo. "Non abbandonateci", hanno gridato 300 terremotati di fronte al Senato. Con due bus e auto private, armati di cartelli e bandiere neroverdi, i colori dell'Aquila, i cittadini hanno manifestato la loro indignazione in maniera pacifica ma decisa. Dateci una prospettiva - ha detto il sindaco Cialente facendosi loro interprete - Prima sentivamo il governo dietro di noi, ora non più ".
Il momento più emblematico della protesta si è avuto quando un gruppo di aquilani ha raggiunto Viale Mazzini, lanciando ortaggi e pomodori contro la sede della Rai. Nel mirino, in particolare, il Tg1, accusato di aver censurato la manifestazione organizzata a L'Aquila il 16 giugno. Nei confronti del direttore Minzolini, ribattezzato "Menzognini", sono state chieste le dimissioni. "Saremo molti di più - hanno promesso i manifestanti - il 6 luglio, quando ci sarà la nuova mobilitazione".
Prima della protesta alla Rai era stato allestito in Piazza Navona un insolito consiglio comunale: un lungo tavolo per la giunta aquilana con sedie di plastica per i consiglieri, dove hanno
preso posto anche parlamentari come Anna Finocchiaro, Franco Marini, Elio Lannutti. Il senatore Stefano Pedica, Idv, si è presentato con una carriola con dentro piccole scatole di cartone, simili a mattoni, con su scritto: cricca. "Vado a scaricarli davanti alla sede della Protezione civile", ha annunciato. Fischi invece per il senatore del Pdl, Filippo Piccone. Oltre che la mancanza di fondi, a pesare è soprattutto la mancata ricostruzione della città: "Ci hanno detto: non ora, aspettiamo sei mesi - ha dichiarato il sindaco - Ma così ci si sente come un condannato nel braccio della morte".
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/24/news/l_aquila_la_protesta_sbarca_a_roma_lancio_di_pomodori_contro_la_rai-5132229/
L'Aquila, la protesta sbarca a Roma
Lancio di pomodori contro la Rai
Sale la tensione fra gli aquilani e i rappresentanti degli enti locali. Il sindaco del capoluogo abruzzese: "Prima sentivamo il governo dietro di noi, ora non più. Non abbandonateci".
Una cittadina aquilana durante la manifestazione
ROMA - Dal consiglio comunale di fronte al Senato al lancio di pomodori di fronte alla Rai. La tensione fra i terremotati aquilani e i rappresentanti degli enti locali è ormai altissima e l'assemblea comunale dell'Aquila, guidata dal sindaco Massimo Cialente seguito dal presidente della Provincia Antonio Del Corvo e tanti cittadini, è giunta a Roma per far sentire la propria voce ai rappresentanti del Governo. "Non abbandonateci", hanno gridato 300 terremotati di fronte al Senato. Con due bus e auto private, armati di cartelli e bandiere neroverdi, i colori dell'Aquila, i cittadini hanno manifestato la loro indignazione in maniera pacifica ma decisa. Dateci una prospettiva - ha detto il sindaco Cialente facendosi loro interprete - Prima sentivamo il governo dietro di noi, ora non più ".
Il momento più emblematico della protesta si è avuto quando un gruppo di aquilani ha raggiunto Viale Mazzini, lanciando ortaggi e pomodori contro la sede della Rai. Nel mirino, in particolare, il Tg1, accusato di aver censurato la manifestazione organizzata a L'Aquila il 16 giugno. Nei confronti del direttore Minzolini, ribattezzato "Menzognini", sono state chieste le dimissioni. "Saremo molti di più - hanno promesso i manifestanti - il 6 luglio, quando ci sarà la nuova mobilitazione".
Prima della protesta alla Rai era stato allestito in Piazza Navona un insolito consiglio comunale: un lungo tavolo per la giunta aquilana con sedie di plastica per i consiglieri, dove hanno
preso posto anche parlamentari come Anna Finocchiaro, Franco Marini, Elio Lannutti. Il senatore Stefano Pedica, Idv, si è presentato con una carriola con dentro piccole scatole di cartone, simili a mattoni, con su scritto: cricca. "Vado a scaricarli davanti alla sede della Protezione civile", ha annunciato. Fischi invece per il senatore del Pdl, Filippo Piccone. Oltre che la mancanza di fondi, a pesare è soprattutto la mancata ricostruzione della città: "Ci hanno detto: non ora, aspettiamo sei mesi - ha dichiarato il sindaco - Ma così ci si sente come un condannato nel braccio della morte".
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/24/news/l_aquila_la_protesta_sbarca_a_roma_lancio_di_pomodori_contro_la_rai-5132229/
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Re: G.A.S.Fo.M.
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Re: G.A.S.Fo.M.
mambu ha scritto:rossadavino ha scritto:marcegaglia è una donna però saprei io cosa farle!!!!!!!!!
allora lascio fare a te che non ho mai apprezzato il genere "punisher"
non pensare chissà che ,io le darei 3 figli dai 14 ai 6 anni , e uno stipendio di 800,00 euro al mese casa in affitto,
ed io alla finestra a guardare
rossadavino- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
La Corte costituzionale approva la legge sul nucleare
La Corte costituzionale ha rigettato i ricorsi sollevati da 10 regioni sulla legge n. 99 del 2009 che conferisce al governo la delega per la riapertura degli impianti nucleari in Italia, dichiarandoli in parte infondati e in parte inammissibili.
Toscana, Umbria, Liguria, Puglia, Basilicata, Lazio, Calabria, Marche, Emilia Romagna e Molise (e in un primo momento anche il Piemonte, che ha ritirato il ricorso in seguito all’elezione a presidente regionale del leghista Roberto Cota) non ce l’hanno fatta, malgrado i numerosi i profili di illegittimità della legge delega lamentati (assenza d’intesa e raccordo con le singole regioni interessate dalla scelta dei siti delle centrali; criteri e le modalità di esercizio del potere sostituivo dell’esecutivo centrale in caso di mancato accordo; possibilità di dichiarare i siti aree di interesse strategico nazionale, soggette a speciali forme di vigilanza e di protezione; procedura che prevede autorizzazione unica a livello centrale sulle tipologie di impianti per la produzione di energia nucleare, rilasciata previa intesa della Conferenza unificata e dopo delibera del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica).
La rinuclearizzazione dell’Italia sembra procedere a marce forzate.
Sta ora ai cittadini manifestare pacificamente, nei territori e a livello nazionale, che cosa pensano dell’atomo.
La prossima tappa del ritorno al passato sarà scegliere i siti che ospiteranno le centrali. Secondo il governo, saranno necessari circa tre anni. I criteri per la scelta sono i seguenti: zone poco sismiche, in prossimità di grandi bacini d’acqua (ma senza il pericolo di inondazioni) e lontane, preferibilmente, da zone densamente popolate.
Quali sono i siti più probabili?
Innanzitutto, quelli già scelti per i precedenti impianti, chiusi dopo referendum del 1987: Caorso (Piacenza), Trino Vercellese (Vercelli), Montalto di Castro (Viterbo). Secondo Legambiente e i Verdi, il quarto candidato potrebbe essere Termoli (Campobasso). Si parla anche di Porto Tolle (Rovigo), Monfalcone (Gorizia), Scanzano Jonico (Matera), Palma (Agrigento), Oristano e Chioggia (Venezia).
La mobilitazione contro il nucleare dovrà essere dunque particolarmente intensa in queste zone ma non solo, perché – evidentemente – il ritorno a questa follia (con il rischio di incidenti, ma soprattutto la questione delle scorie radioattive, mai risolta neppure per quelle prodotte fino al 1987) ci riguarda tutti direttamente.
I siti che decideranno di ospitare le centrali potranno ottenere bonus sostanziosi, circa 10 milioni di euro all’anno, destinati tanto agli enti locali quanto ai residenti nelle aree in questione. Un primo passo per rendere efficace la lotta contro la costruzione delle centrali potrebbe essere la richiesta alle amministrazioni locali di rifiutare qualsiasi forma di compensazione per la presenza delle nuove strutture.
Di fronte ai soldi promessi dal governo, tanti potrebbero scoprirsi, improvvisamente, nuclearisti.
http://www.agoravox.it/La-Corte-costituzionale-approva-la.html
La Corte costituzionale ha rigettato i ricorsi sollevati da 10 regioni sulla legge n. 99 del 2009 che conferisce al governo la delega per la riapertura degli impianti nucleari in Italia, dichiarandoli in parte infondati e in parte inammissibili.
Toscana, Umbria, Liguria, Puglia, Basilicata, Lazio, Calabria, Marche, Emilia Romagna e Molise (e in un primo momento anche il Piemonte, che ha ritirato il ricorso in seguito all’elezione a presidente regionale del leghista Roberto Cota) non ce l’hanno fatta, malgrado i numerosi i profili di illegittimità della legge delega lamentati (assenza d’intesa e raccordo con le singole regioni interessate dalla scelta dei siti delle centrali; criteri e le modalità di esercizio del potere sostituivo dell’esecutivo centrale in caso di mancato accordo; possibilità di dichiarare i siti aree di interesse strategico nazionale, soggette a speciali forme di vigilanza e di protezione; procedura che prevede autorizzazione unica a livello centrale sulle tipologie di impianti per la produzione di energia nucleare, rilasciata previa intesa della Conferenza unificata e dopo delibera del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica).
La rinuclearizzazione dell’Italia sembra procedere a marce forzate.
Sta ora ai cittadini manifestare pacificamente, nei territori e a livello nazionale, che cosa pensano dell’atomo.
La prossima tappa del ritorno al passato sarà scegliere i siti che ospiteranno le centrali. Secondo il governo, saranno necessari circa tre anni. I criteri per la scelta sono i seguenti: zone poco sismiche, in prossimità di grandi bacini d’acqua (ma senza il pericolo di inondazioni) e lontane, preferibilmente, da zone densamente popolate.
Quali sono i siti più probabili?
Innanzitutto, quelli già scelti per i precedenti impianti, chiusi dopo referendum del 1987: Caorso (Piacenza), Trino Vercellese (Vercelli), Montalto di Castro (Viterbo). Secondo Legambiente e i Verdi, il quarto candidato potrebbe essere Termoli (Campobasso). Si parla anche di Porto Tolle (Rovigo), Monfalcone (Gorizia), Scanzano Jonico (Matera), Palma (Agrigento), Oristano e Chioggia (Venezia).
La mobilitazione contro il nucleare dovrà essere dunque particolarmente intensa in queste zone ma non solo, perché – evidentemente – il ritorno a questa follia (con il rischio di incidenti, ma soprattutto la questione delle scorie radioattive, mai risolta neppure per quelle prodotte fino al 1987) ci riguarda tutti direttamente.
I siti che decideranno di ospitare le centrali potranno ottenere bonus sostanziosi, circa 10 milioni di euro all’anno, destinati tanto agli enti locali quanto ai residenti nelle aree in questione. Un primo passo per rendere efficace la lotta contro la costruzione delle centrali potrebbe essere la richiesta alle amministrazioni locali di rifiutare qualsiasi forma di compensazione per la presenza delle nuove strutture.
Di fronte ai soldi promessi dal governo, tanti potrebbero scoprirsi, improvvisamente, nuclearisti.
http://www.agoravox.it/La-Corte-costituzionale-approva-la.html
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Bella notizia per andare a nanna
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Sinceramente le "zone poco sismiche" mi fanno morir dal ridere
I soldi fanno miracoli: nella mia zona i paesi hanno fatto a gara per avere le discariche perchè portavano molti soldi e si potevano avere contributi per l'acquisto delle case, oltre alla costruzione di strade, asili e impianti sportivi. Il gestore del sito aveva l'obbligo poi chiuso il lotto di piantumare e riportare a verde urbano. Le strade, gli asili, gli impianti sportivi li hanno visti col binocolo da marina, il gestore invece dopo la chiusura del sito regolarmente falliva di modo che non procedeva al risanamento ambientale lasciando la patata bollente ai comuni che naturalmente non avevano soldi. Questi sono gli affari che si fanno con lo stato italiano
I soldi fanno miracoli: nella mia zona i paesi hanno fatto a gara per avere le discariche perchè portavano molti soldi e si potevano avere contributi per l'acquisto delle case, oltre alla costruzione di strade, asili e impianti sportivi. Il gestore del sito aveva l'obbligo poi chiuso il lotto di piantumare e riportare a verde urbano. Le strade, gli asili, gli impianti sportivi li hanno visti col binocolo da marina, il gestore invece dopo la chiusura del sito regolarmente falliva di modo che non procedeva al risanamento ambientale lasciando la patata bollente ai comuni che naturalmente non avevano soldi. Questi sono gli affari che si fanno con lo stato italiano
nonhol'età- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Per come la vedo io D'Alema, Franceschini, Bersani ecc. dovrebbero farsi da parte e consegnare il PD alla Finocchiaro, così si potrà fare un'opposizione sapendo di cosa si parla e con un certo coraggio.
Oggi giornata di M. Brancher non va in udienza perché sta impegnato: legittimo impedimento: deve organizzare un intero dicastero tutto stamattina. Oggi c'è anche il processo dell'Utri.
Altra notizia nella cricca c'é anche qualcuno del PD e la moglie di Scajola tanto cara al cardianle Sepe. La P2 continua ad essere con noi. Ecco sinceramente il monologo di Luttazzi che mi aveva infastidito per alcuni versi a Raiperunanotte diventa per me una metafora estremamente aderente.
Per finire in bellezza ieri sera al premio Ilaria Alpi. Due notizie: il presidente della Federazione italiana della stampa denuncia il comporatmento di Minzolini contro la Ferrario e la Busi impedite dal medesimo a dare le notizie come segue: Il telegiornale deve durare max 15 minuti e certe notizie non si devono dare perché i cittadini si stancano.
A questo cosa vogliamo fargli.
Seconda notizia: la Ferrario denuncia al premio un altro fatto gravissimo: non vogliono che vengano date le notizie estere. La scusa: il telegiornale non fa audience.
Cercano di isolarci dal mondo.
Buona giornata comunque.
Oggi giornata di M. Brancher non va in udienza perché sta impegnato: legittimo impedimento: deve organizzare un intero dicastero tutto stamattina. Oggi c'è anche il processo dell'Utri.
Altra notizia nella cricca c'é anche qualcuno del PD e la moglie di Scajola tanto cara al cardianle Sepe. La P2 continua ad essere con noi. Ecco sinceramente il monologo di Luttazzi che mi aveva infastidito per alcuni versi a Raiperunanotte diventa per me una metafora estremamente aderente.
Per finire in bellezza ieri sera al premio Ilaria Alpi. Due notizie: il presidente della Federazione italiana della stampa denuncia il comporatmento di Minzolini contro la Ferrario e la Busi impedite dal medesimo a dare le notizie come segue: Il telegiornale deve durare max 15 minuti e certe notizie non si devono dare perché i cittadini si stancano.
A questo cosa vogliamo fargli.
Seconda notizia: la Ferrario denuncia al premio un altro fatto gravissimo: non vogliono che vengano date le notizie estere. La scusa: il telegiornale non fa audience.
Cercano di isolarci dal mondo.
Buona giornata comunque.
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
per quel che riguarda la seconda notizia in Francia e USA é già cosi' da tempo...
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Ah bene. Princi MP
Per Pomigliano quoto Lepidezza, Mabu, rossa e chi ha scritto. Ne vedrem o delle belle e voglio vedere questi coglioni del PD.
Per Pomigliano quoto Lepidezza, Mabu, rossa e chi ha scritto. Ne vedrem o delle belle e voglio vedere questi coglioni del PD.
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
sophia ha scritto:Buona giornata comunque.
disse il becchino mentre chiudeva la bara
Sul nucleare... se non ricordo male i referendum dell'87 si basarono proprio sul meccanismo dei finanziamenti agli enti locali. Bloccati quelli nessuno avrebbe più accettato una centrale ma dovrei fare ricerchina e non ho tempo
Il ministro Brancher Tremonti, che forse si vergognava un po', disse che sarebbe stato un ministero low cost. Il problema è che per il nulla qualsiasi cost è tropp cost.
- Vuole un po' di niente
- No grazie
- Ma guardi che costa pochissimo
-
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Eh quotissimo.mambu ha scritto:sophia ha scritto:Buona giornata comunque.
disse il becchino mentre chiudeva la bara
Sul nucleare... se non ricordo male i referendum dell'87 si basarono proprio sul meccanismo dei finanziamenti agli enti locali. Bloccati quelli nessuno avrebbe più accettato una centrale ma dovrei fare ricerchina e non ho tempo
Il ministro Brancher Tremonti, che forse si vergognava un po', disse che sarebbe stato un ministero low cost. Il problema è che per il nulla qualsiasi cost è tropp cost.
- Vuole un po' di niente
- No grazie
- Ma guardi che costa pochissimo
-
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
sophia ha scritto:Per come la vedo io D'Alema, Franceschini, Bersani ecc. dovrebbero farsi da parte e consegnare il PD alla Finocchiaro, così si potrà fare un'opposizione sapendo di cosa si parla e con un certo coraggio.
Oggi giornata di M. Brancher non va in udienza perché sta impegnato: legittimo impedimento: deve organizzare un intero dicastero tutto stamattina. Oggi c'è anche il processo dell'Utri.
Altra notizia nella cricca c'é anche qualcuno del PD e la moglie di Scajola tanto cara al cardianle Sepe. La P2 continua ad essere con noi. Ecco sinceramente il monologo di Luttazzi che mi aveva infastidito per alcuni versi a Raiperunanotte diventa per me una metafora estremamente aderente.
Per finire in bellezza ieri sera al premio Ilaria Alpi. Due notizie: il presidente della Federazione italiana della stampa denuncia il comporatmento di Minzolini contro la Ferrario e la Busi impedite dal medesimo a dare le notizie come segue: Il telegiornale deve durare max 15 minuti e certe notizie non si devono dare perché i cittadini si stancano.
A questo cosa vogliamo fargli.
Seconda notizia: la Ferrario denuncia al premio un altro fatto gravissimo: non vogliono che vengano date le notizie estere. La scusa: il telegiornale non fa audience.
Cercano di isolarci dal mondo.
Buona giornata comunque.
sophia che quadro che hai dipinto..
e io che pensavo che uscire dai mondiali fosse il lutto più grande.
quello non ce lo aspettavamo..
tutto questo invece procede da almeno 20 anni.
si è fatto sistema e per noi cittadini e ambiente.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
LucyGordon ha scritto:Televisione di regime
Laura Pausini contro la Rai. Matrix, come saprete, ha dedicato lo scorso lunedi una puntata speciale ad “Amiche per l’Abruzzo“, il noto concerto-evento dello scorso anno creato ad hoc per raccogliere fondi in favore delle vittime del terremoto dell’Abruzzo. Allo speciale ha partecipato gran parte delle 40 artiste partecipanti, tra cui -in studio- la Pausini, Gianna Nannini, Giorgia, Elisa e Fiorella Mannoia. E proprio la Pausini, raccontando le difficoltà burocratiche incontrate per l’iniziativa benefica, si lascia andare ad un attacco verso la tv pubblica:
“Pubblicità Progresso ci dà gratuitamente lo spazio. Ma la Rai non farà passare lo spot del Dvd. Non mi aspettavo una risposta negativa dalla Tv di Stato“.
Ma la Pausini continua ed incalza la tv di Viale Mazzini:
“Ringrazio La7, Mediaset e MTV, che hanno trasmesso il nostro spot, che la Rai ha deciso di non passare. Non voglio fare polemica, ma non mi aspettavo un no proprio dal servizio pubblico“.
Una critica dai toni sobri, che nasconde il sapore dell’amarezza nel sapere che una tv finanziata dai contribuenti italiani non porterà a conoscenza dei suoi spettatori di un’iniziativa benefica di tale portata. Iniziativa che avrebbe ben potuto trovar spazio sulla RadioTelevisione Italiana.
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Re: G.A.S.Fo.M.
LucyGordon ha scritto:Televisione di regime
ecco l'educazione ai media cosa potrebbe aiutare a capire..
perchè il giornalista dice al Gianna nannini( una cantante N.B.)che il sindaco non può rispondere sul perchè la notizia della protesta non è stata data?
Il conduttore dice: il sindaco non può rispondere sulle ragioni che hanno impedito ai giornali di dare la notizia, ma passiamo alla protezione civile..
gli spettatori che hanno viato i tg non sanno di questa notizia,no?
E' un programma di approfondimento,matrix ha l'opportunità di colmare la lacuna invece cosa sembra fare il "giornalista"..evitare di parlarne anche lui.. e passare ad altro..
Quindi:
la notizia non si da pur avendo avuto modo di raccontarla attraverso il sindaco..
le ragioni della protesta e tutto ciò che non è stato mandato in onda dai giornali..
il flusso di immagini stacca e si evita il cortocircuito
questi maggiordomi mediatici si ripetono continuamente citando 21:
Tieni sempre conto del cambio di variabile.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Protesta degli aquilani di fronte alla Rai con lancio di pomodori. Il
servizio del tg1: "Intramontabile pummarola."
(Gianni Zoccheddu)palestra
servizio del tg1: "Intramontabile pummarola."
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lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Esami di maturità, Del Boca: “Gelmini bocciata in storia”
di Francesco Baraggino
Lo storico e saggista Angelo Del Boca boccia le scelte ministeriali per il tema di Italiano della maturità 2010.
Per la prova scritta di italiano, tra gli altri argomenti, il ministro Gelmini ha scelto Primo Levi e le foibe. Cosa ne pensa?
Intanto va detto che le foibe, e così Primo Levi, non sono comprese nel programma scolastico. E' tanto se si arriva a D'Annunzio. Dunque si pretende che il giovane frequenti altre letture, oltre a quelle scolastiche. Inoltre, la questione delle foibe è molto complessa. Necessita di studi approfonditi, e solo così può assumere significato. Purtroppo negli ultimi tempi, quelle vicende si sono affrontate unicamente per accusare il Partito Comunista di quegli anni o per altre, simili rivendicazioni.
Un altro tema è stato ''Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader''. In allegato sono proposti brani dei discorsi di Benito Mussolini, Palmiro Togliatti, Aldo Moro e papa Giovanni Paolo II.
Proporre Mussolini, Togliatti e altri alla rinfusa, identificati genericamente come leader, non è certo il modo migliore per insegnare la storia ai ragazzi e rivela il rapporto di chi ci governa con la storia e i suoi protagonisti. Ma se è vero che è tutta opera del ministro Gelmini, cosa vogliamo pretendere?
C'è chi ha accolto le scelte ministeriali come l'occasione per lasciarci alle spalle il Novecento, per pacificare la storia. E' questa la strada da percorrere?
No. E non ci si arriva in un clima dominato dalla televisione. E sappiamo oggi cos'è la televisione in Italia. Se poi aggiungiamo quello che stanno cercando di fare alla stampa con il bavaglio, il mio giudizio è ancora più netto. L'Italia non è sulla buona strada per poter pensare di aver maturato un rapporto sereno con la sua storia più recente. Nel modo più assoluto.
Nel suo “Italiani, brava gente?” lei racconta i crimini commessi dagli italiani a cavallo delle due guerre mondiali. Perché molti italiani hanno subito l'orrendo destino della foiba?
Non si avrà che una visione parziale della vicenda delle foibe, e della storia di quegli anni in generale, se non si ricordano i crimini commessi dagli italiani prima nella Venezia Giulia, dove si costrinse le genti di lingua slava a italianizzare il proprio nome e ad abbandonare la loro lingua, e, dopo il '41, con l'occupazione della Slovenia, dove i tanti campi di concentramento italiani furono l'inferno per migliaia di persone.
Esiste un documento che è il frutto dello studio e del confronto di storici italiani, sloveni e croati. Nel quale si certificano torti da entrambe le parti. Quello dovrebbe essere il documento da cui partire. Eppure mi pare sia stato pubblicato solo dal quotidiano di Trieste, Il Piccolo. Una volta di più questo dimostra che non siamo sulla buona strada. Quando si cerca di studiare in maniera scientifica un problema della storia italiana e poi si fa di tutto per coprirlo e dimenticarlo, quale strada si percorre?
Il Ministro Gelmini è promosso o bocciato?
Bocciato completamente. E non solo per queste tracce demenziali e inadatte agli studenti. Questo ministro esegue un'unica operazione: obbedisce al dogma del risparmio imposto da Tremonti. Ma questo risparmio, che obbliga al licenziamento di migliaia di docenti, è uno degli errori più gravi che si possa commettere. Francia, Inghilterra, Germania, vivono anch'esse la pesante congiuntura economica. Eppure non hanno smesso di operare importanti investimenti sulla cultura. Invece questa Gelmini non sa cosa voglia dire cultura, e tanto meno conosce il peso della cultura. E' uno dei tanti personaggi berlusconiani che non hanno bisogno di troppi commenti: bocciata.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/esami-di-maturita-del-boca-gelmini-bocciata-in-storia/
di Francesco Baraggino
Lo storico e saggista Angelo Del Boca boccia le scelte ministeriali per il tema di Italiano della maturità 2010.
Per la prova scritta di italiano, tra gli altri argomenti, il ministro Gelmini ha scelto Primo Levi e le foibe. Cosa ne pensa?
Intanto va detto che le foibe, e così Primo Levi, non sono comprese nel programma scolastico. E' tanto se si arriva a D'Annunzio. Dunque si pretende che il giovane frequenti altre letture, oltre a quelle scolastiche. Inoltre, la questione delle foibe è molto complessa. Necessita di studi approfonditi, e solo così può assumere significato. Purtroppo negli ultimi tempi, quelle vicende si sono affrontate unicamente per accusare il Partito Comunista di quegli anni o per altre, simili rivendicazioni.
Un altro tema è stato ''Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader''. In allegato sono proposti brani dei discorsi di Benito Mussolini, Palmiro Togliatti, Aldo Moro e papa Giovanni Paolo II.
Proporre Mussolini, Togliatti e altri alla rinfusa, identificati genericamente come leader, non è certo il modo migliore per insegnare la storia ai ragazzi e rivela il rapporto di chi ci governa con la storia e i suoi protagonisti. Ma se è vero che è tutta opera del ministro Gelmini, cosa vogliamo pretendere?
C'è chi ha accolto le scelte ministeriali come l'occasione per lasciarci alle spalle il Novecento, per pacificare la storia. E' questa la strada da percorrere?
No. E non ci si arriva in un clima dominato dalla televisione. E sappiamo oggi cos'è la televisione in Italia. Se poi aggiungiamo quello che stanno cercando di fare alla stampa con il bavaglio, il mio giudizio è ancora più netto. L'Italia non è sulla buona strada per poter pensare di aver maturato un rapporto sereno con la sua storia più recente. Nel modo più assoluto.
Nel suo “Italiani, brava gente?” lei racconta i crimini commessi dagli italiani a cavallo delle due guerre mondiali. Perché molti italiani hanno subito l'orrendo destino della foiba?
Non si avrà che una visione parziale della vicenda delle foibe, e della storia di quegli anni in generale, se non si ricordano i crimini commessi dagli italiani prima nella Venezia Giulia, dove si costrinse le genti di lingua slava a italianizzare il proprio nome e ad abbandonare la loro lingua, e, dopo il '41, con l'occupazione della Slovenia, dove i tanti campi di concentramento italiani furono l'inferno per migliaia di persone.
Esiste un documento che è il frutto dello studio e del confronto di storici italiani, sloveni e croati. Nel quale si certificano torti da entrambe le parti. Quello dovrebbe essere il documento da cui partire. Eppure mi pare sia stato pubblicato solo dal quotidiano di Trieste, Il Piccolo. Una volta di più questo dimostra che non siamo sulla buona strada. Quando si cerca di studiare in maniera scientifica un problema della storia italiana e poi si fa di tutto per coprirlo e dimenticarlo, quale strada si percorre?
Il Ministro Gelmini è promosso o bocciato?
Bocciato completamente. E non solo per queste tracce demenziali e inadatte agli studenti. Questo ministro esegue un'unica operazione: obbedisce al dogma del risparmio imposto da Tremonti. Ma questo risparmio, che obbliga al licenziamento di migliaia di docenti, è uno degli errori più gravi che si possa commettere. Francia, Inghilterra, Germania, vivono anch'esse la pesante congiuntura economica. Eppure non hanno smesso di operare importanti investimenti sulla cultura. Invece questa Gelmini non sa cosa voglia dire cultura, e tanto meno conosce il peso della cultura. E' uno dei tanti personaggi berlusconiani che non hanno bisogno di troppi commenti: bocciata.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/esami-di-maturita-del-boca-gelmini-bocciata-in-storia/
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Re: G.A.S.Fo.M.
Come minare uno stato alle fondamenta iniziare dalla scuola per assicurarsi il futuro, i giovani addomesticati, passare poi al lavaggio del cervello a mezzo dei media per consolidare il potere nel presente .
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
bé, anche in questo, permettetemi di dire che i tagli all'istruzione pubblica che ha fatto la francia non sono mica secondi ai nostri...
Sarko' é degno emule di Mr B.
Un esempio?
Le scuole vengono valutate con dei punteggi. quando vuoi iscrivere tuo figlio puoi chiedere che pedia punti ha la scuola in questione. la media punti é data dalla media dei risultati ottenuti dagli studenti ad un test nazionale standardizzato che viene fatto in una giornata da tutte le classi.
Ad esempio, le seconde elementari lo fanno a maggio. le terze a gennaio. Il test pero' verte su tutto il programma...
gli insegnanti hanno due scelte: indirizzare l'insegnamento dell'anno al superamento di questo test. trascurando qualsiasi alto "criterio" di insegnamento. sottoponendo i ragazzi a simulazioni e prove, in modo che la classe raggiunga una buona "media" e, di conseguenza l'istituto...
oppure seguire il programma e le proprie convinzioni didattiche fregandosene.
Nel primo caso la scuola in questione otterrà punteggi alti, ergo molte iscrizioni. Nel secondo caso i ragazzi imparano qualcosa, pero', di solito, i punteggi raggiunti al test sono medi o medio/bassi.
Vi lascio indovinare le scuole pubbliche che punteggi hanno rispetto alle scuole private...
Mio figlio di sette anni e mezzo si é ritrovato a fare, senza preavviso alcuno (il test arriva all'impovviso) in 30 minuti 10 pagine di test di francese, matamatica, geografia, etc.... con parecchi quesiti su argomenti mai fatti e con un linguaggio da "marziani"...
Lui é sveglio e non se l'é cavata male ma altri, più emotivi o insicuri (che pero' di solito han risultati decenti) han fatto disastri...
Per non parlare dei tagli agli insegnanti, la scomparsa delle bidelle, etc...
scusate lo sfogo...
Sarko' é degno emule di Mr B.
Un esempio?
Le scuole vengono valutate con dei punteggi. quando vuoi iscrivere tuo figlio puoi chiedere che pedia punti ha la scuola in questione. la media punti é data dalla media dei risultati ottenuti dagli studenti ad un test nazionale standardizzato che viene fatto in una giornata da tutte le classi.
Ad esempio, le seconde elementari lo fanno a maggio. le terze a gennaio. Il test pero' verte su tutto il programma...
gli insegnanti hanno due scelte: indirizzare l'insegnamento dell'anno al superamento di questo test. trascurando qualsiasi alto "criterio" di insegnamento. sottoponendo i ragazzi a simulazioni e prove, in modo che la classe raggiunga una buona "media" e, di conseguenza l'istituto...
oppure seguire il programma e le proprie convinzioni didattiche fregandosene.
Nel primo caso la scuola in questione otterrà punteggi alti, ergo molte iscrizioni. Nel secondo caso i ragazzi imparano qualcosa, pero', di solito, i punteggi raggiunti al test sono medi o medio/bassi.
Vi lascio indovinare le scuole pubbliche che punteggi hanno rispetto alle scuole private...
Mio figlio di sette anni e mezzo si é ritrovato a fare, senza preavviso alcuno (il test arriva all'impovviso) in 30 minuti 10 pagine di test di francese, matamatica, geografia, etc.... con parecchi quesiti su argomenti mai fatti e con un linguaggio da "marziani"...
Lui é sveglio e non se l'é cavata male ma altri, più emotivi o insicuri (che pero' di solito han risultati decenti) han fatto disastri...
Per non parlare dei tagli agli insegnanti, la scomparsa delle bidelle, etc...
scusate lo sfogo...
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Re: G.A.S.Fo.M.
vero da carlà al figlio delfino ci sta provando a seguirne le orme..Sarko' é degno emule di Mr B.
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Re: G.A.S.Fo.M.
sophia ha scritto:Come minare uno stato alle fondamenta iniziare dalla scuola per assicurarsi il futuro, i giovani addomesticati, passare poi al lavaggio del cervello a mezzo dei media per consolidare il potere nel presente .
programmino mica da niente.. incredibile ma fattibile..
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
lepidezza ha scritto:LucyGordon ha scritto:Televisione di regime
ecco l'educazione ai media cosa potrebbe aiutare a capire..
perchè il giornalista dice al Gianna nannini( una cantante N.B.)che il sindaco non può rispondere sul perchè la notizia della protesta non è stata data?
Il conduttore dice: il sindaco non può rispondere sulle ragioni che hanno impedito ai giornali di dare la notizia, ma passiamo alla protezione civile..
gli spettatori che hanno viato i tg non sanno di questa notizia,no?
E' un programma di approfondimento,matrix ha l'opportunità di colmare la lacuna invece cosa sembra fare il "giornalista"..evitare di parlarne anche lui.. e passare ad altro..
Quindi:
la notizia non si da pur avendo avuto modo di raccontarla attraverso il sindaco..
le ragioni della protesta e tutto ciò che non è stato mandato in onda dai giornali..
il flusso di immagini stacca e si evita il cortocircuito
questi maggiordomi mediatici si ripetono continuamente citando 21:
Tieni sempre conto del cambio di variabile.
Il povero Alessio Vinci, deve aver saputo anche lui che Berlusconi all'inizio di quest'anno, aveva riofferto Matrix a Mentana.
Che sà da fà pe magnà
nonhol'età- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Guarda quel mostro di Mussolini cosa fece in un decennio. I bambini indottrinati, il mito del corpo, lo squadrismo, l'educazione sottratta alle famiglie. Ed i citrulli pensavano che quello fosse l'unico modo per dar da mangiare ai figli e dargli un'istruzione. la gente abbagliata dalle sue parole gli diede il consenso tout court.lepidezza ha scritto:sophia ha scritto:Come minare uno stato alle fondamenta iniziare dalla scuola per assicurarsi il futuro, i giovani addomesticati, passare poi al lavaggio del cervello a mezzo dei media per consolidare il potere nel presente .
programmino mica da niente.. incredibile ma fattibile..
Spero e mi rivolgo alle nostre arcghiviste meravigliose si riesca a trovare il docufilm propaganda in tre parti che hanno dato poco tempo fa su rai tre sull'attività propagandistica dalla famiglia ai media. Orwell scrisse solo ciò che vedeva non era fantapolitica.
scusate ventennio non decennio.... ho perso dieci anni da qualche parte
Ultima modifica di sophia il Ven 25 Giu 2010, 18:52 - modificato 1 volta.
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
la psicologia delle masse campeggiava nella scrivania del duce.. il culto dell'immagine di uomo vincente e donnaiolo..
non ultimo l'analogia con raiset e agenzia stefani.
Il controllo dell masse è sedimentato in 20 anni di educazione mediatica.
non ultimo l'analogia con raiset e agenzia stefani.
Il controllo dell masse è sedimentato in 20 anni di educazione mediatica.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Prendo da un'utente di un altro forum (mir85):
La scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi".
In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".
La scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi".
In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".
- Spoiler:
- NATA FEMMINA
"Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione. "
Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.
Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente.. . Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.
In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.
Questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuria la polemica Bertolaso , ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi
Merid Elvira Dones
"PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione spero sentano l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad altre persone.
Lettera aperta a Berlusconi della scrittrice albanese Elvira Dones
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