Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
L'astrologia risponde anche ad altre domande: chi siamo, dove andiamo, come ci comportiamo, cosa mi potrà portare il futuro. Si crede e il bisogno di credere in qualcosa che ci controlli, che abbia una sorta di potere su di noi è un pensiero universale di queste credenze...che appartiene ad ognuna di queste credenze, ma perchè in primis appartiene all'uomo.
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
a tutti: questo non è argomento da cazzeggio
non so se sono riuscito a dare uno scappellotto a tutti, nel caso abbia dimenticato qualcuno, non si offenda





non so se sono riuscito a dare uno scappellotto a tutti, nel caso abbia dimenticato qualcuno, non si offenda

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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
ora arrivea medea e ci banna... 

fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
Lucadev ha scritto:a tutti: questo non è argomento da cazzeggio![]()
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non so se sono riuscito a dare uno scappellotto a tutti, nel caso abbia dimenticato qualcuno, non si offenda![]()
io mi sono offesa :gone:
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
bellaprincipessa ha scritto:Lucadev ha scritto:a tutti: questo non è argomento da cazzeggio![]()
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non so se sono riuscito a dare uno scappellotto a tutti, nel caso abbia dimenticato qualcuno, non si offenda![]()
io mi sono offesa :gone:
scusa provvedo subito:

va meglio ?

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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
Lucadev ha scritto:bellaprincipessa ha scritto:Lucadev ha scritto:a tutti: questo non è argomento da cazzeggio![]()
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io mi sono offesa :gone:
scusa provvedo subito:![]()
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bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
no princi che così me lo ringalluzzisci!
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
lepidezza ha scritto:no princi che così me lo ringalluzzisci!

bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
era un bell'argomento però, se qualcuno avesse voglia di aprirci un thread io solita sanguisuga di passaggio leggerei volentieri
anche quello mitologico di Mambu
buon venerdì a tutti


buon venerdì a tutti

Waltzing Matilda- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
il sedere di burt simpson non ha nessun effetto....dovresti postare una tua foto in quella posizione princi, poi ti faccio sapere che effetto mi fa
comunque non volevo fare il carabiniere, la discussione è interessante se aprite un topic dedicato scriverò anche io, brevemente, il mio pensiero

comunque non volevo fare il carabiniere, la discussione è interessante se aprite un topic dedicato scriverò anche io, brevemente, il mio pensiero

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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
caro luca e cara waltzing, credo che nessuno se la senta di aprire un topic cosi' "pesante"...
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
bellaprincipessa ha scritto:caro luca e cara waltzing, credo che nessuno se la senta di aprire un topic cosi' "pesante"...
non cambiare argomento, piuttosto posta la foto

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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
ho trovato solo una foto di gruppo
- Spoiler:
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
Lucadev ha scritto:bellaprincipessa ha scritto:caro luca e cara waltzing, credo che nessuno se la senta di aprire un topic cosi' "pesante"...
non cambiare argomento, piuttosto posta la foto![]()



mi sa che c'hai ragione Princi


Waltzing Matilda- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
Eccovi il thread 'stroligi VS religiosi VS laici VS laicisti... più che un thread sembrerà wrestling nel fango.

Piedo e Mambu, non vi imbarzottite che mi fate impressione e diventate ciechi.


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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
thanks boss
ORIGINE DELLE RELIGIONI
Di Piergiorgio Odifreddi
Tutte le società contemporanee note possiedono credenze e pratiche religiose, e gli archeologi ritengono di aver rinvenuto, a partire da 60.000 anni fa, prove che attestano l'esistenza di credenze religiose già nell'Homo sapiens. Questi seppelliva deliberatamente i propri morti, e numerose tombe contengono resti di cibo, attrezzi e altri oggetti che probabilmente si pensava potessero essere utili nell'altra vita. E' possibile che alcuni dei prodotti artistici degli uomini moderni, a partire circa da 30.000 anni fa, siano stati utilizzati per scopi religiosi. Le statuette di donne con vistosi caratteri sessuali secondari, per esempio, potevano essere amuleti per la fertilità. E' possibile che le pitture rupestri in cui le immagini predominanti sono quelle di animali che venivano cacciati riflettessero la credenza che la raffigurazione avesse un qualche potere sugli eventi. Forse i primi uomini pensavano che la caccia avrebbe conseguito risultati migliori se avessero dipinto immagini di cacce fortunate.
Poiché possiamo ragionevolmente presupporre l'esistenza di una religione preistorica, e dal momento che vi sono prove dell'universalità della religione nei tempi storici, possiamo capire perché la religione sia stata oggetto di tante riflessioni, ricerche e teorizzazioni. Già nel V secolo a.C. il greco Erodoto stabilì dei confronti abbastanza oggettivi tra le religioni delle circa cinquanta società che aveva visitato. Egli notò numerose somiglianze tra gli dei dèi vari gruppi e richiamò l'attenzione sulle testimonianze della diffusione del culto religioso. Nel corso dei 2.500 anni che ci separano da Erodoto la religione è stata oggetto di congetture da parte di studiosi, teologi, storici e filosofi. Alcuni hanno rivendicato la superiorità delle loro forme di religione; altri hanno deriso la semplicità delle credenze altrui; altri ancora si sono mostrati scettici nei confronti di tutte le credenze.
La discussione su quale religione sia da considerare la migliore non rientra nei compiti dell'antropologia. Ciò che interessa gli antropologi è capire perché la religione sia presente in tutte le società, e come e perché essa sia diversa da una società all'altra.
Molti scienziati sociali - in particolare antropologi, sociologi e psicologi - hanno tentato di spiegare il fenomeno dell'universalità della religione. I più ritengono che le religioni siano create dagli uomini per rispondere a determinati bisogni e condizioni che sono universali. Vengono qui esaminati quattro di queste condizioni o bisogni:
1) la credenza nelle anime;
2) la regressione a sentimenti infantili;
3) l'ansia e l'incertezza;
4) il bisogno di comunità.
1) Uno dei primi scienziati sociali a proporre una delle più importanti teorie sull'origine della religione fu Edward Tylor. Secondo Tylor la religione nacque da riflessioni riguardanti i sogni, gli stati di trance e la morte. I morti, quelli lontani, quelli della casa vicina, gli animali - tutto sembra reale nei sogni e nella trance. Tylor credeva che le apparizioni di queste persone e di questi animali, nel loro realismo, inducessero gli uomini a ritenere che ogni cosa avesse una duplice esistenza: da una parte il corpo, fisico e visibile, e dall'altra l'anima, psichica e invisibile. Durante il sonno l'anima può abbandonare il corpo e apparire ad altre persone; al momento della morte l'anima lascia il corpo per sempre. Poiché i morti appaiono nei sogni, gli uomini finiscono per credere che le anime dei morti siano ancora presenti tra i vivi.
Secondo Tylor la credenza nelle anime fu la prima forma di religione: per designare tale tipo di credenza Tylor utilizzò il termine animismo [Tylor 1871]. Molti studiosi però criticarono la teoria di Tylor per il suo eccessivo intellettualismo e perché non prendeva in considerazione la componente emotiva della religione. Uno studente di Tylor, R.R. Marett, giudicò l'animismo tyloriano una teoria troppo sofisticata e propose l'animatismo - vale a dire la credenza nell'esistenza di forze soprannaturali impersonali, per esempio la credenza nel potere di una zampa di coniglio - quale prima tappa dell'evoluzione religiosa [Marett 1909].
2) Secondo Sigmund Freud i primi uomini vivevano in gruppi, e ciascun gruppo era dominato da un uomo tirannico che teneva tutte le donne per se [Freud 1939]. Freud postulò che al raggiungimento della maturità i figli maschi venissero allontanati dal gruppo. Più tardi essi si sarebbero riuniti per uccidere e mangiare l'odiato padre. Ma a quel punto i figli avrebbero avvertito un enorme senso di colpa e un terribile rimorso, che espressero (proiettarono) nella proibizione di uccidere l'animale totemico (il sostituto del padre). Di conseguenza, nei riti, la scena cannibalica venne replicata nella forma di un banchetto totemico. Secondo Freud queste credenze primitive si sarebbero gradualmente trasformate nel culto di divinità o di dei modellati sulla figura del padre.
Oggi la maggior parte degli scienziati sociali rifiuta l'interpretazione freudiana dell'origine della religione, ma condivide la sua ipotesi che gli avvenimenti dell'infanzia possano avere un effetto importante e prolungato sulle credenze e sulle pratiche della vita adulta. Inerme e dipendente dai genitori per molti anni, il bambino, inevitabilmente e inconsciamente, vive i propri genitori come esseri onniscienti e onnipotenti. Quando sentono di perdere il controllo o di trovarsi in situazioni di bisogno, gli adulti possono regredire ai loro sentimenti infantili. Possono allora appellarsi agli dei o alla magia per ottenere ciò che non sono in grado raggiungere da soli, proprio come quando si rivolgevano ai genitori per avere una risposta ai propri bisogni. Come vedremo in seguito, vi sono prove del parallelismo tra i sentimenti provati nei confronti del mondo soprannaturale e quelli esperiti nella vita quotidiana.
Freud pensava che gli uomini ricorressero alla religione nei periodi di incertezza, ma il suo giudizio sulla religione non era positivo, poiché riteneva che gli uomini si sarebbero alla fine liberati da questo bisogno.
3) Altri giudicarono la religione in modo più positivo. Per Bronislaw Malinowski in tutte le società gli uomini devono affrontare l'ansia e l'incertezza. E' possibile che essi abbiano capacità e conoscenze che permettono loro di fronteggiare molti bisogni, ma la conoscenza spesso non basta a prevenire malattie, incidenti e calamità naturali. La prospettiva più terribile è la morte stessa, e di conseguenza vi è un intenso desiderio di immortalità. Per Malinowski la religione nasce dal bisogno universale di trovare un conforto negli inevitabili periodi di crisi. Attraverso la credenza religiosa gli uomini pensano che la morte non sarebbe né reale né definitiva, che gli individui sono dotati di una personalità che perdurerebbe anche dopo la morte. Nelle cerimonie religiose gli uomini quando commemorano i morti, pensano di comunicare con essi, e ottenere così una qualche consolazione [Malinowski 1939,959; 1948,50-51].
William James, CarI Jung, Erich Fromm e Abraham Maslow hanno giudicato la religione ancor più positivamente: essa non è ritenuta un semplice mezzo per alleviare le sofferenze, quanto piuttosto un mezzo terapeutico. Per William James [1902] la religione dona all'uomo un sentimento di unione con qualcosa di più grande di lui. Per Carl Jung [1938] essa aiuta a risolvere i conflitti più profondi e a raggiungere la maturità. Secondo Erich Fromm [1950] la religione fornirebbe agli uomini una cornice di valori e per Abraham Maslow [1964] essa permetterebbe una comprensione trascendentale del mondo.
4) Tutte le teorie sulla religione discusse fin qui concordano su una cosa: quali che siano le credenze o i riti, la religione può soddisfare psicologicamente bisogni che sono comuni a tutti gli uomini. Alcuni scienziati sociali, però, ritengono che la religione nasca dalla società e dia risposta più a bisogni sociali che a bisogni psicologici.
Il sociologo francese Emile Durkheim osservò come la vita sociale faccia sperimentare agli uomini la sensazione di essere trascinati e manovrati da forze potenti. Queste forze guidano il comportamento, spingono ad opporsi a ciò che è considerato sbagliato e a fare ciò che è ritenuto giusto. Tali forze sono l'opinione pubblica, le usanze e le leggi. Poiché esse sono in larga misura invisibili, gli uomini le avvertirebbero come forze misteriose e quindi sarebbero giunti a credere a dèi e a spiriti. Durkheim ipotizzò che la religione derivasse dall'esperienza di vivere in gruppo: la credenza e la pratica religiose indicano il posto di una persona nella società, accrescono il sentimento di comunità, danno fiducia. Per Durkheim il vero oggetto del culto religioso è la società.
Esaminiamo ora la spiegazione che Durkheim dà a proposito del totemismo, tema così frequentemente discusso dai primi teorici della religione. Non vi è nulla di intrinseco, sostiene Durkheim, in una lucertola, in un topo o in una rana - animali totemici di alcuni gruppi di aborigeni australiani - sufficiente a farne qualcosa di sacro. L'animale totemico deve allora essere un simbolo. Ma un simbolo di cosa? Durkheim osservò che gli uomini sono organizzati in clan, e che ciascun clan ha il proprio animale totemico: il totem distingue un clan dall'altro. Il totem è quindi il centro dei rituali religiosi clanici, e simboleggia sia il clan sia gli spiriti del clan. E' il clan ciò con cui gli uomini soprattutto si identificano, ed è il clan ad essere celebrato nel rituale [Durkheim 1912].
Guy Swanson accettò la teoria durkheimiana secondo la quale alcuni aspetti o condizioni della vita sociale generano risposte che definiamo religiose. Swanson ritenne però che Durkheim fosse troppo vago riguardo a ciò che specificamente, all'interno della società, avrebbe dato origine alla credenza negli spiriti o negli dei. Per Swanson la credenza negli spiriti deriva dall'esistenza di gruppi sociali sovrani (sovereign groups). Questi gruppi hanno giurisdizione indipendente (poteri decisionali) in molti ambiti - la famiglia, il clan, il villaggio, lo stato. Essi sono immortali, poiché continuano a esistere oltre la vita dei loro membri. Per Swanson, quindi, gli spiriti o gli dei che gli uomini si creano impersonano o rappresentano i gruppi dominanti della società. Proprio come questi gruppi gli spiriti o gli dei sono immortali e hanno scopi che vanno ben oltre quelli del singolo individuo [Swanson 1969, 1-31].
P.S. Un libro di Jung sulla religione è: C.G. Jung, Psicologia e religione, Edizioni di Comunità
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che è un sunto di quanto si studia in antropologia culturale
ORIGINE DELLE RELIGIONI
Di Piergiorgio Odifreddi
Tutte le società contemporanee note possiedono credenze e pratiche religiose, e gli archeologi ritengono di aver rinvenuto, a partire da 60.000 anni fa, prove che attestano l'esistenza di credenze religiose già nell'Homo sapiens. Questi seppelliva deliberatamente i propri morti, e numerose tombe contengono resti di cibo, attrezzi e altri oggetti che probabilmente si pensava potessero essere utili nell'altra vita. E' possibile che alcuni dei prodotti artistici degli uomini moderni, a partire circa da 30.000 anni fa, siano stati utilizzati per scopi religiosi. Le statuette di donne con vistosi caratteri sessuali secondari, per esempio, potevano essere amuleti per la fertilità. E' possibile che le pitture rupestri in cui le immagini predominanti sono quelle di animali che venivano cacciati riflettessero la credenza che la raffigurazione avesse un qualche potere sugli eventi. Forse i primi uomini pensavano che la caccia avrebbe conseguito risultati migliori se avessero dipinto immagini di cacce fortunate.
Poiché possiamo ragionevolmente presupporre l'esistenza di una religione preistorica, e dal momento che vi sono prove dell'universalità della religione nei tempi storici, possiamo capire perché la religione sia stata oggetto di tante riflessioni, ricerche e teorizzazioni. Già nel V secolo a.C. il greco Erodoto stabilì dei confronti abbastanza oggettivi tra le religioni delle circa cinquanta società che aveva visitato. Egli notò numerose somiglianze tra gli dei dèi vari gruppi e richiamò l'attenzione sulle testimonianze della diffusione del culto religioso. Nel corso dei 2.500 anni che ci separano da Erodoto la religione è stata oggetto di congetture da parte di studiosi, teologi, storici e filosofi. Alcuni hanno rivendicato la superiorità delle loro forme di religione; altri hanno deriso la semplicità delle credenze altrui; altri ancora si sono mostrati scettici nei confronti di tutte le credenze.
La discussione su quale religione sia da considerare la migliore non rientra nei compiti dell'antropologia. Ciò che interessa gli antropologi è capire perché la religione sia presente in tutte le società, e come e perché essa sia diversa da una società all'altra.
Molti scienziati sociali - in particolare antropologi, sociologi e psicologi - hanno tentato di spiegare il fenomeno dell'universalità della religione. I più ritengono che le religioni siano create dagli uomini per rispondere a determinati bisogni e condizioni che sono universali. Vengono qui esaminati quattro di queste condizioni o bisogni:
1) la credenza nelle anime;
2) la regressione a sentimenti infantili;
3) l'ansia e l'incertezza;
4) il bisogno di comunità.
1) Uno dei primi scienziati sociali a proporre una delle più importanti teorie sull'origine della religione fu Edward Tylor. Secondo Tylor la religione nacque da riflessioni riguardanti i sogni, gli stati di trance e la morte. I morti, quelli lontani, quelli della casa vicina, gli animali - tutto sembra reale nei sogni e nella trance. Tylor credeva che le apparizioni di queste persone e di questi animali, nel loro realismo, inducessero gli uomini a ritenere che ogni cosa avesse una duplice esistenza: da una parte il corpo, fisico e visibile, e dall'altra l'anima, psichica e invisibile. Durante il sonno l'anima può abbandonare il corpo e apparire ad altre persone; al momento della morte l'anima lascia il corpo per sempre. Poiché i morti appaiono nei sogni, gli uomini finiscono per credere che le anime dei morti siano ancora presenti tra i vivi.
Secondo Tylor la credenza nelle anime fu la prima forma di religione: per designare tale tipo di credenza Tylor utilizzò il termine animismo [Tylor 1871]. Molti studiosi però criticarono la teoria di Tylor per il suo eccessivo intellettualismo e perché non prendeva in considerazione la componente emotiva della religione. Uno studente di Tylor, R.R. Marett, giudicò l'animismo tyloriano una teoria troppo sofisticata e propose l'animatismo - vale a dire la credenza nell'esistenza di forze soprannaturali impersonali, per esempio la credenza nel potere di una zampa di coniglio - quale prima tappa dell'evoluzione religiosa [Marett 1909].
2) Secondo Sigmund Freud i primi uomini vivevano in gruppi, e ciascun gruppo era dominato da un uomo tirannico che teneva tutte le donne per se [Freud 1939]. Freud postulò che al raggiungimento della maturità i figli maschi venissero allontanati dal gruppo. Più tardi essi si sarebbero riuniti per uccidere e mangiare l'odiato padre. Ma a quel punto i figli avrebbero avvertito un enorme senso di colpa e un terribile rimorso, che espressero (proiettarono) nella proibizione di uccidere l'animale totemico (il sostituto del padre). Di conseguenza, nei riti, la scena cannibalica venne replicata nella forma di un banchetto totemico. Secondo Freud queste credenze primitive si sarebbero gradualmente trasformate nel culto di divinità o di dei modellati sulla figura del padre.
Oggi la maggior parte degli scienziati sociali rifiuta l'interpretazione freudiana dell'origine della religione, ma condivide la sua ipotesi che gli avvenimenti dell'infanzia possano avere un effetto importante e prolungato sulle credenze e sulle pratiche della vita adulta. Inerme e dipendente dai genitori per molti anni, il bambino, inevitabilmente e inconsciamente, vive i propri genitori come esseri onniscienti e onnipotenti. Quando sentono di perdere il controllo o di trovarsi in situazioni di bisogno, gli adulti possono regredire ai loro sentimenti infantili. Possono allora appellarsi agli dei o alla magia per ottenere ciò che non sono in grado raggiungere da soli, proprio come quando si rivolgevano ai genitori per avere una risposta ai propri bisogni. Come vedremo in seguito, vi sono prove del parallelismo tra i sentimenti provati nei confronti del mondo soprannaturale e quelli esperiti nella vita quotidiana.
Freud pensava che gli uomini ricorressero alla religione nei periodi di incertezza, ma il suo giudizio sulla religione non era positivo, poiché riteneva che gli uomini si sarebbero alla fine liberati da questo bisogno.
3) Altri giudicarono la religione in modo più positivo. Per Bronislaw Malinowski in tutte le società gli uomini devono affrontare l'ansia e l'incertezza. E' possibile che essi abbiano capacità e conoscenze che permettono loro di fronteggiare molti bisogni, ma la conoscenza spesso non basta a prevenire malattie, incidenti e calamità naturali. La prospettiva più terribile è la morte stessa, e di conseguenza vi è un intenso desiderio di immortalità. Per Malinowski la religione nasce dal bisogno universale di trovare un conforto negli inevitabili periodi di crisi. Attraverso la credenza religiosa gli uomini pensano che la morte non sarebbe né reale né definitiva, che gli individui sono dotati di una personalità che perdurerebbe anche dopo la morte. Nelle cerimonie religiose gli uomini quando commemorano i morti, pensano di comunicare con essi, e ottenere così una qualche consolazione [Malinowski 1939,959; 1948,50-51].
William James, CarI Jung, Erich Fromm e Abraham Maslow hanno giudicato la religione ancor più positivamente: essa non è ritenuta un semplice mezzo per alleviare le sofferenze, quanto piuttosto un mezzo terapeutico. Per William James [1902] la religione dona all'uomo un sentimento di unione con qualcosa di più grande di lui. Per Carl Jung [1938] essa aiuta a risolvere i conflitti più profondi e a raggiungere la maturità. Secondo Erich Fromm [1950] la religione fornirebbe agli uomini una cornice di valori e per Abraham Maslow [1964] essa permetterebbe una comprensione trascendentale del mondo.
4) Tutte le teorie sulla religione discusse fin qui concordano su una cosa: quali che siano le credenze o i riti, la religione può soddisfare psicologicamente bisogni che sono comuni a tutti gli uomini. Alcuni scienziati sociali, però, ritengono che la religione nasca dalla società e dia risposta più a bisogni sociali che a bisogni psicologici.
Il sociologo francese Emile Durkheim osservò come la vita sociale faccia sperimentare agli uomini la sensazione di essere trascinati e manovrati da forze potenti. Queste forze guidano il comportamento, spingono ad opporsi a ciò che è considerato sbagliato e a fare ciò che è ritenuto giusto. Tali forze sono l'opinione pubblica, le usanze e le leggi. Poiché esse sono in larga misura invisibili, gli uomini le avvertirebbero come forze misteriose e quindi sarebbero giunti a credere a dèi e a spiriti. Durkheim ipotizzò che la religione derivasse dall'esperienza di vivere in gruppo: la credenza e la pratica religiose indicano il posto di una persona nella società, accrescono il sentimento di comunità, danno fiducia. Per Durkheim il vero oggetto del culto religioso è la società.
Esaminiamo ora la spiegazione che Durkheim dà a proposito del totemismo, tema così frequentemente discusso dai primi teorici della religione. Non vi è nulla di intrinseco, sostiene Durkheim, in una lucertola, in un topo o in una rana - animali totemici di alcuni gruppi di aborigeni australiani - sufficiente a farne qualcosa di sacro. L'animale totemico deve allora essere un simbolo. Ma un simbolo di cosa? Durkheim osservò che gli uomini sono organizzati in clan, e che ciascun clan ha il proprio animale totemico: il totem distingue un clan dall'altro. Il totem è quindi il centro dei rituali religiosi clanici, e simboleggia sia il clan sia gli spiriti del clan. E' il clan ciò con cui gli uomini soprattutto si identificano, ed è il clan ad essere celebrato nel rituale [Durkheim 1912].
Guy Swanson accettò la teoria durkheimiana secondo la quale alcuni aspetti o condizioni della vita sociale generano risposte che definiamo religiose. Swanson ritenne però che Durkheim fosse troppo vago riguardo a ciò che specificamente, all'interno della società, avrebbe dato origine alla credenza negli spiriti o negli dei. Per Swanson la credenza negli spiriti deriva dall'esistenza di gruppi sociali sovrani (sovereign groups). Questi gruppi hanno giurisdizione indipendente (poteri decisionali) in molti ambiti - la famiglia, il clan, il villaggio, lo stato. Essi sono immortali, poiché continuano a esistere oltre la vita dei loro membri. Per Swanson, quindi, gli spiriti o gli dei che gli uomini si creano impersonano o rappresentano i gruppi dominanti della società. Proprio come questi gruppi gli spiriti o gli dei sono immortali e hanno scopi che vanno ben oltre quelli del singolo individuo [Swanson 1969, 1-31].
P.S. Un libro di Jung sulla religione è: C.G. Jung, Psicologia e religione, Edizioni di Comunità
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xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
astrologia occidentale - le origini
L'astrologia occidentale affonda le sue radici nell'antica astrologia egizia e caldea (VIII secolo a.C.) e, fino a molti secoli dopo la nascita di Cristo, non si distingue sostanzialmente dall'astronomia.Presso i popoli egizi mesopotamici, lo studio e l'osservazione celeste erano affidati alle classi sacerdotali che registravano puntualmente ogni evento astronomico. Dopo le conquiste di Alessandro Magno le tradizioni egizie e caldee, molto evolute, entrarono in contatto con la cultura greca che le acquisì e le sviluppò ulteriormente, dando vita all'astrologia ellenistica. Gli Egizi prima, e i Greci successivamente, avviarono un processo associativo tra corpi celesti e divinità, fino a riempire il cielo di dèi e teologie, conformando alle loro tradizioni i nomi delle costellazioni e dei pianeti, nomi che ci rimangono ancor oggi in eredità.Neanche la dottrina cristiana riuscì infatti a interrompere questa antica tradizione, ma poiché il concetto di predestinazione si contrapponeva alla teoria del libero arbitrio, la Chiesa fu costretta a tollerare la teoria secondo la quale gli astri influenzano i cicli biologici delle creature terrestri, lasciando invece all'anima la completa libertà di determinare il proprio destino. Questo è testimoniato dalle numerose immagini astrologiche (sole, pianeti, costellazioni) presenti nelle chiese a simboleggiare il trascorrere del tempo e delle stagioni.La stessa data della nascita di Cristo, che la Chiesa ha fissato approssimativamente in corrispondenza del solstizio d'inverno, ha creato una sorta di continuità fra i riti pagani relativi all'inizio di un nuovo anno e il culto della natività.
L'astrologia occidentale affonda le sue radici nell'antica astrologia egizia e caldea (VIII secolo a.C.) e, fino a molti secoli dopo la nascita di Cristo, non si distingue sostanzialmente dall'astronomia.Presso i popoli egizi mesopotamici, lo studio e l'osservazione celeste erano affidati alle classi sacerdotali che registravano puntualmente ogni evento astronomico. Dopo le conquiste di Alessandro Magno le tradizioni egizie e caldee, molto evolute, entrarono in contatto con la cultura greca che le acquisì e le sviluppò ulteriormente, dando vita all'astrologia ellenistica. Gli Egizi prima, e i Greci successivamente, avviarono un processo associativo tra corpi celesti e divinità, fino a riempire il cielo di dèi e teologie, conformando alle loro tradizioni i nomi delle costellazioni e dei pianeti, nomi che ci rimangono ancor oggi in eredità.Neanche la dottrina cristiana riuscì infatti a interrompere questa antica tradizione, ma poiché il concetto di predestinazione si contrapponeva alla teoria del libero arbitrio, la Chiesa fu costretta a tollerare la teoria secondo la quale gli astri influenzano i cicli biologici delle creature terrestri, lasciando invece all'anima la completa libertà di determinare il proprio destino. Questo è testimoniato dalle numerose immagini astrologiche (sole, pianeti, costellazioni) presenti nelle chiese a simboleggiare il trascorrere del tempo e delle stagioni.La stessa data della nascita di Cristo, che la Chiesa ha fissato approssimativamente in corrispondenza del solstizio d'inverno, ha creato una sorta di continuità fra i riti pagani relativi all'inizio di un nuovo anno e il culto della natività.
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
Odifreddi si è dimenticato di Otto e di Eliade 
No, Xenas?

No, Xenas?
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
Gaufre ha scritto:Odifreddi si è dimenticato di Otto e di Eliade
No, Xenas?
si è dimanticato di molto, ma per qnon addetti ai lavori da' un'idea....... uno spunto
e non ha messo commenti!!!!

xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
Un bignamino di un bignami, direi.xenas ha scritto:Gaufre ha scritto:Odifreddi si è dimenticato di Otto e di Eliade
No, Xenas?
si è dimanticato di molto, ma per qnon addetti ai lavori da' un'idea....... uno spunto
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
Dida ti aspetto!
Nell'alto medioevo
Durante l'alto medioevo furono le culture persiana ed araba a preservare la conoscenza occidentale, inclusa l'astrologia che fu ulteriormente sviluppata. Si continuarono a registrare gli eventi astronomici compilando la tavole delle effemeridi che costituirono poi un modello per la redazione delle moderne tavole astronomiche ancora oggi fedelmente seguito. Numerosi recuperi di discipline scientifiche classiche, come l'astronomia, la matematica, la geografia e la filosofia in Occidente sono dovuti al fatto che esse erano state conservate e studiate approfonditamente dal mondo islamico che - grazie all'opera di traduttori greci, siriaci, copti, ebraici, persiani e indiani - avevano acquisito un gran numero di conoscenze antiche a partire dall'VIII secolo, quando l'Europa attraversava quelli che sono stati chiamati i "secoli oscuri" dell'Alto Medioevo. L'astrologia, per le sue intime connessioni con l'astronomia in quei tempi, fu quindi anch'essa una delle discipline conservate e sviluppate.Albumasar o Abu Ma'shar (787 - 886) è considerato il padre degli astrologi arabi e persiani. Il trattato Introductoriam in Astronomium ci dice come "solo osservando la grande diversità dei movimenti planetari possiamo comprendere le innumerevoli varietà dei cambiamenti nel nostro mondo". Il trattato fu uno dei primi libri tradotti nel Medio Evo in Europa tramite la Spagna, ed influenzò notevolmente il ritorno dell'astrologia e dell'astronomia in quel periodo.Tra le prime distinzioni semantiche fra astronomia e astrologia ci è fornita dall'astronomo e astrologo persiano musulmano Abū Rayhān al-Bīrūnī, verso il 1000.[2]Centri di istruzione nel campo della medicina e dell'astronomia/astrologia sorsero a Baghdad e a Damasco, e il Califfo abbaside al-Mansur creò un importante osservatorio e una biblioteca annessa nella sua capitale di Baghdad, trasformandola nella città più importante del mondo a quell'epoca per quanto riguardava gli studi astronomici.
Nell'alto medioevo
Durante l'alto medioevo furono le culture persiana ed araba a preservare la conoscenza occidentale, inclusa l'astrologia che fu ulteriormente sviluppata. Si continuarono a registrare gli eventi astronomici compilando la tavole delle effemeridi che costituirono poi un modello per la redazione delle moderne tavole astronomiche ancora oggi fedelmente seguito. Numerosi recuperi di discipline scientifiche classiche, come l'astronomia, la matematica, la geografia e la filosofia in Occidente sono dovuti al fatto che esse erano state conservate e studiate approfonditamente dal mondo islamico che - grazie all'opera di traduttori greci, siriaci, copti, ebraici, persiani e indiani - avevano acquisito un gran numero di conoscenze antiche a partire dall'VIII secolo, quando l'Europa attraversava quelli che sono stati chiamati i "secoli oscuri" dell'Alto Medioevo. L'astrologia, per le sue intime connessioni con l'astronomia in quei tempi, fu quindi anch'essa una delle discipline conservate e sviluppate.Albumasar o Abu Ma'shar (787 - 886) è considerato il padre degli astrologi arabi e persiani. Il trattato Introductoriam in Astronomium ci dice come "solo osservando la grande diversità dei movimenti planetari possiamo comprendere le innumerevoli varietà dei cambiamenti nel nostro mondo". Il trattato fu uno dei primi libri tradotti nel Medio Evo in Europa tramite la Spagna, ed influenzò notevolmente il ritorno dell'astrologia e dell'astronomia in quel periodo.Tra le prime distinzioni semantiche fra astronomia e astrologia ci è fornita dall'astronomo e astrologo persiano musulmano Abū Rayhān al-Bīrūnī, verso il 1000.[2]Centri di istruzione nel campo della medicina e dell'astronomia/astrologia sorsero a Baghdad e a Damasco, e il Califfo abbaside al-Mansur creò un importante osservatorio e una biblioteca annessa nella sua capitale di Baghdad, trasformandola nella città più importante del mondo a quell'epoca per quanto riguardava gli studi astronomici.
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
Bea ha scritto:Eccovi il thread 'stroligi VS religiosi VS laici VS laicisti... più che un thread sembrerà wrestling nel fango.![]()
Piedo e Mambu, non vi imbarzottite che mi fate impressione e diventate ciechi.



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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
Astrologia Nel XIII secolo
Nel XIII secolo le scoperte astronomiche e le tradizioni astrologiche del mondo arabo tornarono in Europa sotto forma di commentari all'Almagesto e al Tetrabiblos di Tolomeo; la pubblicazione e il successo di queste opere segnarono l'inizio della tradizione astrologica occidentale.Nel Duecento, a seguito delle traduzioni dall'arabo di testi astronomici, sorse, in Occidente, un forte interesse per l'astronomia e, conseguentemente, per l'astrologia. Pare che il primo trattato redatto da un occidentale (dopo il X secolo) sia stato il Tractatus de sphaera mundi (1240 circa) dell'inglese Giovanni di Sacrobosco (John of Holywood), destinato agli studenti dell'Università di Parigi.Tra gli italiani, l'astronomo/astrologo che godette di maggior fama fu Guido Bonatti da Forlì, autore del Liber decem continens tractatus astronomiae
Nel XIII secolo le scoperte astronomiche e le tradizioni astrologiche del mondo arabo tornarono in Europa sotto forma di commentari all'Almagesto e al Tetrabiblos di Tolomeo; la pubblicazione e il successo di queste opere segnarono l'inizio della tradizione astrologica occidentale.Nel Duecento, a seguito delle traduzioni dall'arabo di testi astronomici, sorse, in Occidente, un forte interesse per l'astronomia e, conseguentemente, per l'astrologia. Pare che il primo trattato redatto da un occidentale (dopo il X secolo) sia stato il Tractatus de sphaera mundi (1240 circa) dell'inglese Giovanni di Sacrobosco (John of Holywood), destinato agli studenti dell'Università di Parigi.Tra gli italiani, l'astronomo/astrologo che godette di maggior fama fu Guido Bonatti da Forlì, autore del Liber decem continens tractatus astronomiae
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
Descrizione del metodo astrologico
Gli elementi utilizzati per lo studio astrologico sono divisi fondamentalmente divisi in 4 categorie:
case o campi - 12 settori in cui è divisa la carta natale
segni - i 12 segni dello Zodiaco
aspetti - rapporti dei pianeti tra loro e verso alcuni punti critici della carta natale misurati in gradi, più l'angolo è preciso più l'aspetto è forte
L'analisi astrologica parte dalla stesura della carta del cielo natale dell'individuo. È necessario conoscere luogo e ora precisa della nascita. Ottenuti i dati l'astrologo dapprima calcola l'ascendente (che corrisponde all'inizio della casa I), e usando una carta con impresso il cerchio zodiacale lo divide in due metà identiche, completa in seguito la carta con la suddivisione delle altre case. Dopo aver consultato le effemeridi calcola le posizioni dei pianeti sull'eclittica, li inserisce sulla carta e ne traccia gli aspetti se presenti. Attualmente vengono usati programmi per computer per facilitare il compito.Oltre a questo aspetto canonizzato ed essenzialmente meccanico, l'analisi astrologica si basa sulla "sensibilità" dell'astrologo nell'interpretazione. Principalmente analizza le seguenti relazioni:
________
una parte del calvinismo invece non prevede nessun tipo di autodeterminazione
L'elezione incondizionata è una dottrina della teologia cristiana che precisa un aspetto della soteriologia calvinista. Sostenendo il principio della predestinazione, cioè che Dio, dall'eternità, ha già prestabilito, secondo il Suo insindacabile e sovrano giudizio, chi, nell'ambito dell'umanità, avrebbe ricevuto la grazia della salvezza e chi avrebbe lasciato, invece, seguire la via del peccato e delle sue conseguenze, questa dottrina afferma su quale base Egli abbia operato la scelta di salvare un certo numero di creature umane.La base che il Calvinismo scorge nel messaggio della Bibbia per la scelta di Dio di salvare delle creature umane è esclusivamente la libera espressione Sua misericordia, ad esclusione di qualunque merito o titolo che esse stesse possano avere.È uno del Cinque punti del Calvinismo. La dottrina dell'elezione incondizionata è stata codificata la prima volta dalla Confessione di fede belga del 1561 e riaffermata nei Canoni di Dordrecht (1619) e caratterizza storicamente la fede riformata com'è espressa dalle varie confessioni di fede riformata.
Gli elementi utilizzati per lo studio astrologico sono divisi fondamentalmente divisi in 4 categorie:
- pianeti - oltre ai pianeti astronomici classici (da Mercurio a Plutone) si aggiungono il Sole e la Luna, che vengono chiamati dagli astrologi luminari)
- molti astrologi aggiungono all'analisi punti fittizi, asteroidi o stelle fisse che nella carta natale vengono considerati come veri e propri pianeti.
- ogni pianeta con il segno zodiacale
- ogni pianeta con la casa in sui è collocato
- l'intensità degli aspetti tra pianeti
- gli aspetti tra i pianeti ed alcuni punti cardinali
- l'importanza delle case in base ai pianeti presenti e a quelli che fanno loro aspetto
________
una parte del calvinismo invece non prevede nessun tipo di autodeterminazione
L'elezione incondizionata è una dottrina della teologia cristiana che precisa un aspetto della soteriologia calvinista. Sostenendo il principio della predestinazione, cioè che Dio, dall'eternità, ha già prestabilito, secondo il Suo insindacabile e sovrano giudizio, chi, nell'ambito dell'umanità, avrebbe ricevuto la grazia della salvezza e chi avrebbe lasciato, invece, seguire la via del peccato e delle sue conseguenze, questa dottrina afferma su quale base Egli abbia operato la scelta di salvare un certo numero di creature umane.La base che il Calvinismo scorge nel messaggio della Bibbia per la scelta di Dio di salvare delle creature umane è esclusivamente la libera espressione Sua misericordia, ad esclusione di qualunque merito o titolo che esse stesse possano avere.È uno del Cinque punti del Calvinismo. La dottrina dell'elezione incondizionata è stata codificata la prima volta dalla Confessione di fede belga del 1561 e riaffermata nei Canoni di Dordrecht (1619) e caratterizza storicamente la fede riformata com'è espressa dalle varie confessioni di fede riformata.
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Re: Pera-Spera-Dastra (religioni e credenze 'stri-logiche)
ora tecnicamente l'astrologia è più antica delle religioni monoteiste. A livello sociale è una cosa abbastanza ovvia dato che alzando gli occhi al cielo l'uomo non poteva che interrogarsi della meraviglia che vedeva (nel visualizzare levate naturalmente l'inquinamento luminoso
e non avevano la tv per passare il tempo )
Queste cose che ho inserito vogliono solo essere uno spunto wikipedico per chi volesse approfondire un argomento che a me, nei miei studi sociali ha molto appassionato, e che non intacca counque la fede personale in una qualsiasi credenza

Queste cose che ho inserito vogliono solo essere uno spunto wikipedico per chi volesse approfondire un argomento che a me, nei miei studi sociali ha molto appassionato, e che non intacca counque la fede personale in una qualsiasi credenza
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