G.A.S.Fo.M.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Lepi, qualche riflessione, perché ogni medaglia ha il suo rovescio e, molto più grave della naturale avversità del potere verso la protesta, è la devastante impreparazione culturale e politica del movimento.
Credo di essere stato uno dei pochi temerari ad aver letto a suo tempo un mattone indigesto come “Il dominio e il sabotaggio” di Toni Negri, uno dei testi sacri dell’area antagonista di allora: premettendo che una buona metà delle tesi contenute in quel testo erano deliranti già a suo tempo, sentire riproporne un’altra metà oggi, per giunta da gente che lo fa senza saperlo, in un mondo del lavoro totalmente atomizzato (anche grazie a vent'anni in cui gli astuti lavoratori sono andati ripetendo che "i sindacati hanno rovinato l'Italia", sparandosi così nelle palle da soli) fa cascare abbastanza le braccia. Fa cascare le braccia sentire nel dibattito pubblico, su cento persone, una che indica alcune misure urgenti, sensate e praticabili – penso al divieto delle speculazioni finanziarie sul debito sovrano, alla tassazione pesante delle transazioni finanziariee soprattutto a una disciplina efficace per vietare davvero lo short selling – e le altre 99 che sparano idiozie come quella sul default programmato, sostenuta da argomenti solidi come “in Argentina non se la passano poi così male” (e fa niente se per dieci anni hanno vissuto un bagno di sangue, conti correnti azzerati, disoccupazione alle stelle, inflazione da repubblica di Weimar) o tirando fuori esempi, come quello dell'Islanda, che non c'entrano un cazzo. Fanno cascare le braccia deliri come “noi il debito non lo paghiamo, perché non lo abbiamo fatto noi”, cui mi viene da rispondere solo “idiota, se nascevi in Gabon non ti trovavi sulla groppa il debito pubblico ma ti scordavi assistenza sanitaria, sistema scolastico e pensionistico, che per quanto oggi abbastanza scalcinati evitano che metà dei nostri figli muoia nel primo anno di vita e che l’80% della popolazione sia analfabeta, tutta roba che si paga col bilancio dello Stato. E forse era meglio davvero se nascevi in Gabon”. Fa cascare le braccia che a rappresentare la protesta sia un manipolo di 50 minus habens accampati, che una volta invitati in trasmissione da Lerner, occasione d’oro per avere quella visibilità che gli scontri di sabato hanno tolto loro, si rifiutano di rispondere alle sue domande e pretendono di leggere solo comunicati; e che un loro coetaneo statunitense, intervistato da un inviato della Fox mandato con il chiaro compito di metterlo in difficoltà, abbia invece la preparazione culturale e la dialettica per far fare al giornalista la figura della latrina.
Se questi sono il futuro del paese, siamo già belli che fottuti. Cosa che peraltro penso da tempo, anche se cerco ogni volta di convincermi del contrario.
Credo di essere stato uno dei pochi temerari ad aver letto a suo tempo un mattone indigesto come “Il dominio e il sabotaggio” di Toni Negri, uno dei testi sacri dell’area antagonista di allora: premettendo che una buona metà delle tesi contenute in quel testo erano deliranti già a suo tempo, sentire riproporne un’altra metà oggi, per giunta da gente che lo fa senza saperlo, in un mondo del lavoro totalmente atomizzato (anche grazie a vent'anni in cui gli astuti lavoratori sono andati ripetendo che "i sindacati hanno rovinato l'Italia", sparandosi così nelle palle da soli) fa cascare abbastanza le braccia. Fa cascare le braccia sentire nel dibattito pubblico, su cento persone, una che indica alcune misure urgenti, sensate e praticabili – penso al divieto delle speculazioni finanziarie sul debito sovrano, alla tassazione pesante delle transazioni finanziariee soprattutto a una disciplina efficace per vietare davvero lo short selling – e le altre 99 che sparano idiozie come quella sul default programmato, sostenuta da argomenti solidi come “in Argentina non se la passano poi così male” (e fa niente se per dieci anni hanno vissuto un bagno di sangue, conti correnti azzerati, disoccupazione alle stelle, inflazione da repubblica di Weimar) o tirando fuori esempi, come quello dell'Islanda, che non c'entrano un cazzo. Fanno cascare le braccia deliri come “noi il debito non lo paghiamo, perché non lo abbiamo fatto noi”, cui mi viene da rispondere solo “idiota, se nascevi in Gabon non ti trovavi sulla groppa il debito pubblico ma ti scordavi assistenza sanitaria, sistema scolastico e pensionistico, che per quanto oggi abbastanza scalcinati evitano che metà dei nostri figli muoia nel primo anno di vita e che l’80% della popolazione sia analfabeta, tutta roba che si paga col bilancio dello Stato. E forse era meglio davvero se nascevi in Gabon”. Fa cascare le braccia che a rappresentare la protesta sia un manipolo di 50 minus habens accampati, che una volta invitati in trasmissione da Lerner, occasione d’oro per avere quella visibilità che gli scontri di sabato hanno tolto loro, si rifiutano di rispondere alle sue domande e pretendono di leggere solo comunicati; e che un loro coetaneo statunitense, intervistato da un inviato della Fox mandato con il chiaro compito di metterlo in difficoltà, abbia invece la preparazione culturale e la dialettica per far fare al giornalista la figura della latrina.
Se questi sono il futuro del paese, siamo già belli che fottuti. Cosa che peraltro penso da tempo, anche se cerco ogni volta di convincermi del contrario.
Ultima modifica di Cuore di Tenebra il Mar 18 Ott 2011, 12:06 - modificato 1 volta.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: G.A.S.Fo.M.
Fiom venerdì in piazza senza corteo
"Solo un sit in per motivi di sicurezza"
Dopo l'urto dei black bloc, la Questura di Roma rende agibile solo piazza della Repubblica per la manifestazione dei metalmeccanici del 21 ottobre. Landini denuncia: prima delle violenze di sabato scorso, erano già state negate piazza Navona e piazza Farnese. "Fiom e Cgil sono in grado di garantire manifestazioni democratiche".
......
Ossia:
siccome io (Stato)NON SONO IN GRADO di prevenire-impedire
che una manifestazione sindacale "COSTITUZIONALMENTE GARANTITA"
la dò vinta direttamente a quattr'imbecilli e indirettamente a
quei Mummificati incapaci di M E D I A Z I O N E (se potessi scriverla cubitale questa parola lo farei, anche se poi me bannate per disturbo-visivoacustinetichettaro).
Il far west: ci sò i pistoleri in giro e allora la corsa-diligenza non la facciamo.
Facciamo la "fermata-stazione di posta" e poi tutti a casa.
E se l'altro giorno non si son potuti manifestare dei "modi di sentire diffusi ma poco mirati" (io oltre all'utopia idealista ho letto-sentito pochissima concretezza-indirizzo e non c'è POLITICA senza concretezza-indirizzo-proposta-scelta..).
venerdì - se così sarà - non si potrà manifestare il "risultato" sulla pelle diretta di chi difende i propri D I R I T T I (arridaje col termine cubitale, scusatemi..).
EDDDOVE cazz li possono ESPORRE quei diritti quelli che se li vedono "sfilare de mano"?
Pensa se nel 1977 a Lama avessero detto: siccome non SO impedire che
ti contestino all'università a Roma, IMPEDISCO di "comiziare".
No, TI SOSTENGO (e tu sei "organizzato" per rimandarli al mittente quei quattr'imbecilli2011) nel comiziare accidenti... e TI DIFENDO. Tu li affronti (quei quattr'imbecilli 2011) e io ti difendo.
A prop. della trasmissione di Lerner, lo stralcio che ho visto io da quella piazza romana, mi ha colpito
l'incapacità di "dialogo-confronto" di quei ragazzi: il "Comunicato" ...mi mette i brividi quella parola perchè la
collego immediatamente ai "comunicati BR"; comunicato=TRINCEA dialettica chiusa....
non voglio parlare CON TE, non siamo alla pari nella comunicazione. Ti faccio solo sapere ....ti COMUNICO..
non dialogo, non interazione, non dibattito.....
Dall'altra, gli ospiti-studio che continuavano a usare un linguaggio che si parla addosso (anche quello come i "comunicati")...
e nel 94 volevamo abbattere il debito pubblico (sì Urbani, cooptando in FI quelli che lo avevano co-prodotto...certo..)
e Berlù insostituibile-male minore che ci ha salvato dal "pericolo-bolscevico" (eh sì...i nipoti de Berlinguer erano Truci/determinatissimi..)
e la "soluzione è il cambio-governo....e il tassare il patrimonio...."
E poi ho visto, sempre infedel/Lerner, il minivideo-telefonino all'assemblea Lega di Varese....Elogio della democrazia: è colpa di chi riprende col telefonino...e' colpa dei giornali che scrivono
che la Lega è divisa. Alfano viene "indicato" da Be. e la sala acclama (non vota), il segr. di Varese viene "indicato" da Bo. e la sala manco acclama, manco vota...fischia...
e l'indicato è nominato uguale. Come i "Comunicati".
...................
Lepidè, se quei movimenti rifiutano il canale-politica e non ammettono confronto...possono avere tutte le ragioni/torti del monno..ma non c'è concretezza-realizzazione.
Io capisco che è bello pensare di cambiare il "mondo", e che il pensiero di cambiarlo è forte proprio nei periodi bui/crisi ....
la piazza può fare da "spinta", ma se esclude (non riconosce)la POLITICA, finisce col mancare di "concretezza".
Non vanno bene le entità/partito che abbiamo? E' SOLO MUTANDO LA' che si può essere concreti.
ALtrimenti, continueremo lo sciou degli "indicati dai boss-carismatici" e vediamo a che ci conduce ciò.
"Solo un sit in per motivi di sicurezza"
Dopo l'urto dei black bloc, la Questura di Roma rende agibile solo piazza della Repubblica per la manifestazione dei metalmeccanici del 21 ottobre. Landini denuncia: prima delle violenze di sabato scorso, erano già state negate piazza Navona e piazza Farnese. "Fiom e Cgil sono in grado di garantire manifestazioni democratiche".
......
Ossia:
siccome io (Stato)NON SONO IN GRADO di prevenire-impedire
che una manifestazione sindacale "COSTITUZIONALMENTE GARANTITA"
la dò vinta direttamente a quattr'imbecilli e indirettamente a
quei Mummificati incapaci di M E D I A Z I O N E (se potessi scriverla cubitale questa parola lo farei, anche se poi me bannate per disturbo-visivoacustinetichettaro).
Il far west: ci sò i pistoleri in giro e allora la corsa-diligenza non la facciamo.
Facciamo la "fermata-stazione di posta" e poi tutti a casa.
E se l'altro giorno non si son potuti manifestare dei "modi di sentire diffusi ma poco mirati" (io oltre all'utopia idealista ho letto-sentito pochissima concretezza-indirizzo e non c'è POLITICA senza concretezza-indirizzo-proposta-scelta..).
venerdì - se così sarà - non si potrà manifestare il "risultato" sulla pelle diretta di chi difende i propri D I R I T T I (arridaje col termine cubitale, scusatemi..).
EDDDOVE cazz li possono ESPORRE quei diritti quelli che se li vedono "sfilare de mano"?
Pensa se nel 1977 a Lama avessero detto: siccome non SO impedire che
ti contestino all'università a Roma, IMPEDISCO di "comiziare".
No, TI SOSTENGO (e tu sei "organizzato" per rimandarli al mittente quei quattr'imbecilli2011) nel comiziare accidenti... e TI DIFENDO. Tu li affronti (quei quattr'imbecilli 2011) e io ti difendo.
A prop. della trasmissione di Lerner, lo stralcio che ho visto io da quella piazza romana, mi ha colpito
l'incapacità di "dialogo-confronto" di quei ragazzi: il "Comunicato" ...mi mette i brividi quella parola perchè la
collego immediatamente ai "comunicati BR"; comunicato=TRINCEA dialettica chiusa....
non voglio parlare CON TE, non siamo alla pari nella comunicazione. Ti faccio solo sapere ....ti COMUNICO..
non dialogo, non interazione, non dibattito.....
Dall'altra, gli ospiti-studio che continuavano a usare un linguaggio che si parla addosso (anche quello come i "comunicati")...
e nel 94 volevamo abbattere il debito pubblico (sì Urbani, cooptando in FI quelli che lo avevano co-prodotto...certo..)
e Berlù insostituibile-male minore che ci ha salvato dal "pericolo-bolscevico" (eh sì...i nipoti de Berlinguer erano Truci/determinatissimi..)
e la "soluzione è il cambio-governo....e il tassare il patrimonio...."
E poi ho visto, sempre infedel/Lerner, il minivideo-telefonino all'assemblea Lega di Varese....Elogio della democrazia: è colpa di chi riprende col telefonino...e' colpa dei giornali che scrivono
che la Lega è divisa. Alfano viene "indicato" da Be. e la sala acclama (non vota), il segr. di Varese viene "indicato" da Bo. e la sala manco acclama, manco vota...fischia...
e l'indicato è nominato uguale. Come i "Comunicati".
...................
Lepidè, se quei movimenti rifiutano il canale-politica e non ammettono confronto...possono avere tutte le ragioni/torti del monno..ma non c'è concretezza-realizzazione.
Io capisco che è bello pensare di cambiare il "mondo", e che il pensiero di cambiarlo è forte proprio nei periodi bui/crisi ....
la piazza può fare da "spinta", ma se esclude (non riconosce)la POLITICA, finisce col mancare di "concretezza".
Non vanno bene le entità/partito che abbiamo? E' SOLO MUTANDO LA' che si può essere concreti.
ALtrimenti, continueremo lo sciou degli "indicati dai boss-carismatici" e vediamo a che ci conduce ciò.
Re: G.A.S.Fo.M.
intanto grazie perchè meglio ci addentriamo, più ci confrontiamo sulla questione meglio è per tutti. Bisogna assolutamente evitare ogni approssimazione perciò mi limiterò a porre i miei dubbi sulla base di ciò che ho capito da un anno a questa parte.
Sintetizzando la questione dell'Islanda : il FMI e l'UE avevano imposto allo stato islandese di farsi carico del debito contratto dalle banche private socializzandolo perché era l'unico modo, per loro, per rimborsare il debito ai creditori stranieri.Giusto?
La proposta di restituire i debiti attraverso il pagamento da parte delle famiglie islandesi, per risarcire transazioni fallimentari di privati nei confronti di altri privati, non è stata accolta positivamente.
Il debito di privati si tramutava infatti in debito sovrano,( le banche furono nazionalizzate dopo) e per saldarlo un'intera nazione, una intera economia,era sacrificabile.
Era giusto che cittadini dovessero pagare per errori di gestione commessi da un gruppo di banchieri e finanzieri?
Quando il capo dello Stato si rifiutò di ratificare la legge che socializzava la crisi delle banche sulle spalle dei cittadini e propose un referendum per lasciare la decisione a loro, la comunità internazionale fece pressione sullo stato islandese. Olanda ed Inghilterra minacciarono ritorsioni, fino addirittura all'isolamento. I loro banchieri ricattarono il popolo islandese prima del voto avvisandoli che se il referendum fosse passato si sarebbe negato loro ogni aiuto da parte del Fmi, bloccando il prestito precedentemente concesso. E così fu, il Fmi negò il prestito ma il governo indagò sulle responsabilità civili e penali del crollo finanziario e i banchieri implicati furono costretti a darsela a gambe.
L’esempio dell’islanda dal mio punto di vista simoboleggia secondo me il NO al pagamento di quel debito da attribuire a banche private e soggetti privati. Ovvero il rifiuto ai salvataggi da parte di Bce o Fmi,e soprattutto niente cessione della propria sovranità quando le perdite che si intendono socializzare sono indipendenti dal bilancio di stato, legato a servizi etc. ok?
Ora il debito Italiano improvvisamente viene declassato( le agenzie di rating sono diventate degli spaventapasseri che cicucciano fuori di botto)e io mi domando, in quali percentuali è legato alle speculazioni finanziarie e quanto al costo del welfare e dei servizi e responsabilità gvernative?
Abbiamo avuto un audit pubblico in questo senso?
E soprattutto in che modo svendere il patrimonio pubblico e privatizzare i servizi, come suggerisce trichet, marcegalia e certa opposizione, per pagare il debito, può essere una scelta obbligata e fertile?
Così si rimette in moto l’economia e i soldi dei prestiti concessi dove finiscono?
Le banche hanno ancora il diritto al sostegno dei governi e dei contribuenti ogni volta che i loro bilanci sono minacciati dalle conseguenze delle loro stesse rischiose ma assai remunerative decisioni di gestione?
Il debito quindi contratto per obiettivi estranei agli interessi della nazione, senza il consenso della comunità vanno saldati comunque?
I cosiddetti titoli finanziari noti come"titoli tossici" del 2008, pesano o no sui debiti di cui sopra?
Il fatto che siano stati acquistati anche da comuni e regioni, mostra le responsabilità dei rappresentati eletti e degli amministratori locali , quindi dei cittadini che li hanno votati, ma le banche che conoscevano perfettamente i rischi che facevano correre ai loro clienti, quanto possono incide nell’ indebitamento da socializzare?
Questo enorme DEBITO ha senza dubbio una buona fetta di responsabilità, nell’ infimo livello di fiscalità diretta e quindi in quelle imposte sul reddito, sul capitale e sul profitto delle imprese che favoriscono un’evasione fiscale importante.
Ma in quali percentuali?
Il "prestito" che va "onorato", per il quale bisogna pagare degli interessi e assicurare un rimborso però mica si basa su un prestito in denaro “reale” cioè frutto del risparmio accumulato con il duro lavoro di tot risparmiatori.
Le banche e gli hedge funds funzionano diversamente perché quando concedono un prestito agli stati, comprando buoni del Tesoro, lo fanno con somme di denaro inesistente, che si basano su una rete di di transazioni interbancarie e basta.
Secondo voi è utile un audit( conteggio) del debito quindi? Per identificare i fattori che permettono di rifiutarne il saldo, così come quelli che giustificano coloro che ne pretendono il rimborso?
quanto alla puntata di cui parlate e i rappresentanti selezionati per la puntata canta, non posso esprimermi perchè non li ho sentiti ma se avessero rifiutato il confronti serio e competente sulla questione mi troverei d'accordo con la vostra conclusione.
Io vi pongo le mie domande e i miei dubbi.
Faccio parte di chi si interroga sulle ricette da sostenere e quelle da vagliare anche se promosse come necessarie.
Ci provavo con il topo sulla grecia un anno fa..
Sintetizzando la questione dell'Islanda : il FMI e l'UE avevano imposto allo stato islandese di farsi carico del debito contratto dalle banche private socializzandolo perché era l'unico modo, per loro, per rimborsare il debito ai creditori stranieri.Giusto?
La proposta di restituire i debiti attraverso il pagamento da parte delle famiglie islandesi, per risarcire transazioni fallimentari di privati nei confronti di altri privati, non è stata accolta positivamente.
Il debito di privati si tramutava infatti in debito sovrano,( le banche furono nazionalizzate dopo) e per saldarlo un'intera nazione, una intera economia,era sacrificabile.
Era giusto che cittadini dovessero pagare per errori di gestione commessi da un gruppo di banchieri e finanzieri?
Quando il capo dello Stato si rifiutò di ratificare la legge che socializzava la crisi delle banche sulle spalle dei cittadini e propose un referendum per lasciare la decisione a loro, la comunità internazionale fece pressione sullo stato islandese. Olanda ed Inghilterra minacciarono ritorsioni, fino addirittura all'isolamento. I loro banchieri ricattarono il popolo islandese prima del voto avvisandoli che se il referendum fosse passato si sarebbe negato loro ogni aiuto da parte del Fmi, bloccando il prestito precedentemente concesso. E così fu, il Fmi negò il prestito ma il governo indagò sulle responsabilità civili e penali del crollo finanziario e i banchieri implicati furono costretti a darsela a gambe.
L’esempio dell’islanda dal mio punto di vista simoboleggia secondo me il NO al pagamento di quel debito da attribuire a banche private e soggetti privati. Ovvero il rifiuto ai salvataggi da parte di Bce o Fmi,e soprattutto niente cessione della propria sovranità quando le perdite che si intendono socializzare sono indipendenti dal bilancio di stato, legato a servizi etc. ok?
Ora il debito Italiano improvvisamente viene declassato( le agenzie di rating sono diventate degli spaventapasseri che cicucciano fuori di botto)e io mi domando, in quali percentuali è legato alle speculazioni finanziarie e quanto al costo del welfare e dei servizi e responsabilità gvernative?
Abbiamo avuto un audit pubblico in questo senso?
E soprattutto in che modo svendere il patrimonio pubblico e privatizzare i servizi, come suggerisce trichet, marcegalia e certa opposizione, per pagare il debito, può essere una scelta obbligata e fertile?
Così si rimette in moto l’economia e i soldi dei prestiti concessi dove finiscono?
Le banche hanno ancora il diritto al sostegno dei governi e dei contribuenti ogni volta che i loro bilanci sono minacciati dalle conseguenze delle loro stesse rischiose ma assai remunerative decisioni di gestione?
Il debito quindi contratto per obiettivi estranei agli interessi della nazione, senza il consenso della comunità vanno saldati comunque?
I cosiddetti titoli finanziari noti come"titoli tossici" del 2008, pesano o no sui debiti di cui sopra?
Il fatto che siano stati acquistati anche da comuni e regioni, mostra le responsabilità dei rappresentati eletti e degli amministratori locali , quindi dei cittadini che li hanno votati, ma le banche che conoscevano perfettamente i rischi che facevano correre ai loro clienti, quanto possono incide nell’ indebitamento da socializzare?
Questo enorme DEBITO ha senza dubbio una buona fetta di responsabilità, nell’ infimo livello di fiscalità diretta e quindi in quelle imposte sul reddito, sul capitale e sul profitto delle imprese che favoriscono un’evasione fiscale importante.
Ma in quali percentuali?
Il "prestito" che va "onorato", per il quale bisogna pagare degli interessi e assicurare un rimborso però mica si basa su un prestito in denaro “reale” cioè frutto del risparmio accumulato con il duro lavoro di tot risparmiatori.
Le banche e gli hedge funds funzionano diversamente perché quando concedono un prestito agli stati, comprando buoni del Tesoro, lo fanno con somme di denaro inesistente, che si basano su una rete di di transazioni interbancarie e basta.
Secondo voi è utile un audit( conteggio) del debito quindi? Per identificare i fattori che permettono di rifiutarne il saldo, così come quelli che giustificano coloro che ne pretendono il rimborso?
quanto alla puntata di cui parlate e i rappresentanti selezionati per la puntata canta, non posso esprimermi perchè non li ho sentiti ma se avessero rifiutato il confronti serio e competente sulla questione mi troverei d'accordo con la vostra conclusione.
Io vi pongo le mie domande e i miei dubbi.
Faccio parte di chi si interroga sulle ricette da sostenere e quelle da vagliare anche se promosse come necessarie.
Ci provavo con il topo sulla grecia un anno fa..
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: G.A.S.Fo.M.
Cito, riassumendola per brevità di lettura, una analisi comparata Islanda – Italia, con qualche correzione necessaria.
- L’Islanda è un paese piccolissimo, circa 300.000 abitanti, quelli di una città medio piccola, su di una superficie relativamente grande, circa un terzo di quella italiana
- L’Islanda è un paese ricco di materie prime - petrolio, gas - risorse geotermiche, minerali, e ha un’economia basata principalmente sull’esportazione.
- L’Islanda è un paese molto industrializzato, economicamente avanzato ed ha una crescita del PIL che nei periodi più bui è stata dell’8%, l’Europa non riesce ad arrivare al 2% e l’Italia si attesta sull’1%.
- La crisi islandese del 2006 – 2008 è stata unicamente dovuta a speculazioni finanziarie estere condotte con l’appoggio delle 3 (TRE) banche locali private. La banca centrale islandese ha fatto di tutto per contrastare le speculazioni, ma, essendo così piccolo il paese e quindi così piccola la sua capacità finanziaria, gli speculatori erano sempre riusciti a scavalcare tutte le misure di protezione.
- A fronte di una crisi di natura puramente finanziaria e speculativa, l’economia reale andava comunque a gonfie vele.
- L’Islanda non aderiva all’Unione Europea, non aveva l’Euro, non aveva accordi economici particolari con nessun altro paese.
- Quando l’Islanda si rifiutò di pagare i debiti e fece arrestare ed espellere i banchieri che si erano prestati ai giochi speculativi, furono principalmente coloro che avevano speculato sull’Islanda a essere rovinati, perché si trovavano di fronte a titoli di credito che, supposti come galline dalle uova d’oro a causa dei continui rialzi, improvvisamente non valevano più nulla.
- Al rifiuto dell’Islanda di pagare i debiti, la Gran Bretagna ricorse alle leggi anti-terrorismo e fece congelare tutti i beni islandesi all’estero. Ma dal momento che i beni islandesi all’estero erano pochi, l’economia dell’Islanda era fiorente e il paese poteva vendere materie prime a bizzeffe e prodotti finiti a tutto il mondo con lauti guadagni, i disagi furono contenuti e sopportabili.
Ora veniamo all’Italia
- L’Italia vive una crisi sia economica che finanziaria. Anzi, molto più economica che finanziaria, tanto è vero che i crolli finanziari che hanno coinvolto altri paesi ci hanno appena sfiorato.
- L’economia è completamente ferma e i consumi sono superiori ai ricavi. Per questo ci indebitiamo.
- Accanto agli sprechi della politica, le spese maggiori sono per lo stato sociale (pensioni, sanità, servizi pubblici, ecc.) e per il funzionamento della macchina statale, che però dà un numero di posti di lavoro superiori a quello dell’attività privata. ATTENZIONE, NON STO FORMULANDO UN GIUDIZIO SULL’OPPORTUNITA’ DI QUESTE SPESE, CHE SONO SACROSANTE.
- Il debito pubblico italiano è causato in parte dalle speculazioni, in parte dal pagamento di stipendi e BOT e CCT. Questi ultimi non sono in mano solo agli speculatori stranieri, sono principalmente gli strumenti con cui vengono fatti gli accantonamenti per le pensioni e con cui gli italiani investono i loro poveri risparmi.
- L’Italia fa parte della Comunità Europea e non ha più moneta propria, ma adotta l’Euro. E’ totalmente vincolata in tutto a trattati internazionali che non può sciogliere unilateralmente. Anzi, spesso subisce sanzioni per inadempienze, sanzioni che deve pagare salate.
- Se i titoli pubblici all’asta non vengono venduti in maniera soddisfacente, bisogna alzare i tassi di interesse per renderli più appetibili. Aumentando per via indiretta la spirale dell’indebitamento.
E ora, cosa succede nel nostro caso con la ricetta islandese?
- Non potendo più rinnovare le aste di titoli pubblici, si va verso blocco di stipendi e pensioni, azzeramento dei risparmi dei cittadini investiti in titoli di stato, blocco dei servizi pubblici (uffici, scuole, ospedali, ecc.).
- L’Italia, con la conseguente uscita dall’euro, si trova nella necessità di riprendere a battere moneta, che però evidentemente a livello di scambi con l’estero ha valore di carta straccia. Ed è molto probabile che sarebbe difficile farla accettare agli stessi cittadini italiani.
- Essendo virtualmente privi di materie prime, l’economia italiana è principalmente di trasformazione: compriamo all’estero le materie, le elaboriamo e le vendiamo. Ma, rifiutandoci di pagare il debito pubblico e quindi esclusi dall’euro, chi accetterebbe di essere pagato in lire e di vedere attaccata la propria economia interna da prodotti a basso costo grazie alla svalutazione?
- Il mancato o comunque ridotto acquisto di prodotti dall’estero vuole dire crollo dell’industria, crollo dei trasporti, crollo del gas, crollo dell’energia elettrica.
- L’eventuale, quasi inevitabile confisca dei beni italiani all’estero (come successo nel caso dell’Islanda) sarebbe letale: la maggior parte delle aziende italiane hanno filiali e fabbriche all’estero, investimenti finanziari, beni mobili e immobili, ecc.
- Neanche a parlare di una qualche forma di nuova autarchia, peraltro fallita anceh sotto una dittatura e in periodo di guerra. Oggi non siamo autosufficienti in nulla, nemmeno nel settore agricolo.
Lieto di ricevere smentite motivate, che però so già non arriveranno perché non esistono. Mi siedo invece volentieri a parlare del furto di sovranità perpetrato dalla BCE, che facendo in sostanza gli interessi della finanza e non quelli degli stati continua a permettere di fatto (in barba alle norme facilmente aggirabili che emana) porcherie come, per fare solo due esempi che ripeto, le speculazioni sul debito sovrano e lo short selling.
- L’Islanda è un paese piccolissimo, circa 300.000 abitanti, quelli di una città medio piccola, su di una superficie relativamente grande, circa un terzo di quella italiana
- L’Islanda è un paese ricco di materie prime - petrolio, gas - risorse geotermiche, minerali, e ha un’economia basata principalmente sull’esportazione.
- L’Islanda è un paese molto industrializzato, economicamente avanzato ed ha una crescita del PIL che nei periodi più bui è stata dell’8%, l’Europa non riesce ad arrivare al 2% e l’Italia si attesta sull’1%.
- La crisi islandese del 2006 – 2008 è stata unicamente dovuta a speculazioni finanziarie estere condotte con l’appoggio delle 3 (TRE) banche locali private. La banca centrale islandese ha fatto di tutto per contrastare le speculazioni, ma, essendo così piccolo il paese e quindi così piccola la sua capacità finanziaria, gli speculatori erano sempre riusciti a scavalcare tutte le misure di protezione.
- A fronte di una crisi di natura puramente finanziaria e speculativa, l’economia reale andava comunque a gonfie vele.
- L’Islanda non aderiva all’Unione Europea, non aveva l’Euro, non aveva accordi economici particolari con nessun altro paese.
- Quando l’Islanda si rifiutò di pagare i debiti e fece arrestare ed espellere i banchieri che si erano prestati ai giochi speculativi, furono principalmente coloro che avevano speculato sull’Islanda a essere rovinati, perché si trovavano di fronte a titoli di credito che, supposti come galline dalle uova d’oro a causa dei continui rialzi, improvvisamente non valevano più nulla.
- Al rifiuto dell’Islanda di pagare i debiti, la Gran Bretagna ricorse alle leggi anti-terrorismo e fece congelare tutti i beni islandesi all’estero. Ma dal momento che i beni islandesi all’estero erano pochi, l’economia dell’Islanda era fiorente e il paese poteva vendere materie prime a bizzeffe e prodotti finiti a tutto il mondo con lauti guadagni, i disagi furono contenuti e sopportabili.
Ora veniamo all’Italia
- L’Italia vive una crisi sia economica che finanziaria. Anzi, molto più economica che finanziaria, tanto è vero che i crolli finanziari che hanno coinvolto altri paesi ci hanno appena sfiorato.
- L’economia è completamente ferma e i consumi sono superiori ai ricavi. Per questo ci indebitiamo.
- Accanto agli sprechi della politica, le spese maggiori sono per lo stato sociale (pensioni, sanità, servizi pubblici, ecc.) e per il funzionamento della macchina statale, che però dà un numero di posti di lavoro superiori a quello dell’attività privata. ATTENZIONE, NON STO FORMULANDO UN GIUDIZIO SULL’OPPORTUNITA’ DI QUESTE SPESE, CHE SONO SACROSANTE.
- Il debito pubblico italiano è causato in parte dalle speculazioni, in parte dal pagamento di stipendi e BOT e CCT. Questi ultimi non sono in mano solo agli speculatori stranieri, sono principalmente gli strumenti con cui vengono fatti gli accantonamenti per le pensioni e con cui gli italiani investono i loro poveri risparmi.
- L’Italia fa parte della Comunità Europea e non ha più moneta propria, ma adotta l’Euro. E’ totalmente vincolata in tutto a trattati internazionali che non può sciogliere unilateralmente. Anzi, spesso subisce sanzioni per inadempienze, sanzioni che deve pagare salate.
- Se i titoli pubblici all’asta non vengono venduti in maniera soddisfacente, bisogna alzare i tassi di interesse per renderli più appetibili. Aumentando per via indiretta la spirale dell’indebitamento.
E ora, cosa succede nel nostro caso con la ricetta islandese?
- Non potendo più rinnovare le aste di titoli pubblici, si va verso blocco di stipendi e pensioni, azzeramento dei risparmi dei cittadini investiti in titoli di stato, blocco dei servizi pubblici (uffici, scuole, ospedali, ecc.).
- L’Italia, con la conseguente uscita dall’euro, si trova nella necessità di riprendere a battere moneta, che però evidentemente a livello di scambi con l’estero ha valore di carta straccia. Ed è molto probabile che sarebbe difficile farla accettare agli stessi cittadini italiani.
- Essendo virtualmente privi di materie prime, l’economia italiana è principalmente di trasformazione: compriamo all’estero le materie, le elaboriamo e le vendiamo. Ma, rifiutandoci di pagare il debito pubblico e quindi esclusi dall’euro, chi accetterebbe di essere pagato in lire e di vedere attaccata la propria economia interna da prodotti a basso costo grazie alla svalutazione?
- Il mancato o comunque ridotto acquisto di prodotti dall’estero vuole dire crollo dell’industria, crollo dei trasporti, crollo del gas, crollo dell’energia elettrica.
- L’eventuale, quasi inevitabile confisca dei beni italiani all’estero (come successo nel caso dell’Islanda) sarebbe letale: la maggior parte delle aziende italiane hanno filiali e fabbriche all’estero, investimenti finanziari, beni mobili e immobili, ecc.
- Neanche a parlare di una qualche forma di nuova autarchia, peraltro fallita anceh sotto una dittatura e in periodo di guerra. Oggi non siamo autosufficienti in nulla, nemmeno nel settore agricolo.
Lieto di ricevere smentite motivate, che però so già non arriveranno perché non esistono. Mi siedo invece volentieri a parlare del furto di sovranità perpetrato dalla BCE, che facendo in sostanza gli interessi della finanza e non quelli degli stati continua a permettere di fatto (in barba alle norme facilmente aggirabili che emana) porcherie come, per fare solo due esempi che ripeto, le speculazioni sul debito sovrano e lo short selling.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
la replica intera puntata dell'infedele la si può sempre rivedere sul sito la7:
http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50236093
Io ci provo Lepidè, ma non so se riesco al solito ad essere chiara avendo sempre pochi minuti di "pausa" ..magari ci torno con calma nel finesettimana.
Il debito islandese e' stato creato da banche private e straniere.
Il nostro debito, quello italiano è stato creato per "permetterci" il welfare (ci paghiamo sanità, istruzione,pensioni/cassa integrazione/invalidità...etc etc..).
Il debito islandese non so esattamente in che periodo s'è formato..immagino nell'ultimo decennio di "bolla speculativa"..
il nostro si è formato a partire da metà anni settanta...in poi...
e ogni governo, di qualunque colore fosse, non ha nemmeno PROVATO a ridurlo...perchè ridurlo COSTA in CONSENSO (ovviamente) e costa alle parti sociali piu' deboli-esposte....
Quel che è successo ...e sta attualmente succedendo è che gli interessi su quel debito (il costo da pagare in piu' per "piazzare" le obbligazioni dello stato (le cambiali BOT..CCT etc etc) sono cresciuti a dismisura....lo spread non è altro che questo: la fotografia di quella crescita a dismisura che siamo costretti a pagare in piu' per rendere "appetibili" i nostri titoli di stato rispetto ad altre forme di investimento-mercati.
Quel costo....e in piu' il costo-interessi in piu' NON CE LO POSSIAMO PERMETTERE perchè abbiamo un ritmo-crescita da MICROBO contro Giganti-dinosauri.
Le banche (nel caso italiano) non hanno la medesima responsabilità rispetto al caso islandese...che ha avuto la meglio perchè:
islanda è un paese "micro" rispetto a noi e se non erro non è parte della UE, non ha l'Euro....non ha quindi una serie di "legami-cordoni".......e ha scelto il default DOPO un referendum popolare ..ossia la scelta se l'è presa il popolo sovrano...e quello ha deciso.
Non so dire se quella sia la soluzione migliore per gli islandesi (non conosco affatto su cosa si basa l'economia di quel paese...non so QUANTO cresce annualmente il loro PIL...non so n'infinità di cose e mi scuso per questo..).
La cosiddetta "ricetta BCE" quella che sprona per liberalizzazioni, privatizzazioni etc etc propone una ricetta che è figlia dello stesso sistema economico che ci ha "portato" al nostro collasso attuale.
Quando la generazione-giovani è ncazzata, ha le sue ragioni..ma non può far finta di non sapere che il sistema "welfare" che li ha fatti crescere, studiare, curarsi e che dà la pensione a nonni e padri-madri...è il risultato del debito nazionale che non vogliono pagare. E' miopia non vedere sta cosa...che poi sia miopia inconsapevole o consapevole..non so, ma miopia è.
Tutto il nocciolo per me si riduce in :
SU CHI FAR RICADERE IL COSTO?
In modo uguale su tutti? I famosi "tagli orizzontali di Tremonti
In modo proporzionale al reddito? (i guadagni realmente "prodotti")
In modo proporzionale alla Rendita? (i guadagni finanziari e non produttivi)
Puoi fare tutta la sfilza di "manovre e manovrette" che vuoi.....ma se non s'affronta il nodo-R I F O R M E non se ne esce VIVI.
E un'altra cosa, che è profondamente politica: questa non è una crisi momentanea...è il risultato di una crisi sistemica nostra ingigantita da una crisi esterna che non ci consente piu' di "far finta e prender tempo".
Ci vuole un governo che decida, nel pieno delle sue responsabilità.
Al contempo ci vuole una base di "consenso/mediazione" piu' ampia possibile.....ci vuole la DIFESA di un tot numero di diritti imprenscindibili che in 150 anni la vecchia "classe che lavora" ha messo in saccoccia....ma ci vuole insieme l'oculatezza di ammettere che:
- non si può andare in pensione se non alla pari-età con gli altri paesi..e se la vita s'è allungata e le condizioni lavoro migliorate...non si può "vivere di pensione" se non dopo aver raggiunto i 65 anni.
- non si può "statalizzare" tutti i servizi pubblici perchè NON LI POSSIAMO PAGA' e la politica deve USCIRNE (dalle Asl, dalle imprese parastato....): fissino tot ambiti-servizi pubblici imprenscindibili (l'es acqua pubblica..), ma non vedo perchè un dirigente Asl debba essere una nomina "politica"....o un dirigente parastato "Eni"...."finmeccanica" ...etc etc etc.
ultima cosa, per cui siamo Ahimè famosi: non ci possiamo permettere piu' l'evasione fiscale-contributiva nelle % attuali...quindi mi facciano le misure che credono: riducendo per tot tempo le "imposte-ingresso - attività produttiva",chiudendo porte e finestre verso chi "evade e s'arricchisce alle spalle di tutti"..non mi si nomini il termine "CONDONO"(piccolo obolo in cambio ti cancello il debito...no no Grande OBOLO rateizzato e se ci ricaschi te sequestro i beni de famiglia fino alla terza generazione e mi ci ripago il dovuto).
Chiudo dicendo Lepidè: non ce ne possiamo uscire dalla UE e mollar l'Euro perchè diventeremmo balia piena dei lanzichenecchi stranieri. Dobbiamo al contrario sfinirci perchè la UE diventi un organo decisionale POLITICO pieno e non un club di banche e di "armaioli" come è capitato con la Libia e i francesi.
Ah ..ultima cosa che ci danneggia alla grande: non abbiamo POLITICA ESTERA....ma in toto...valiamo come il sei a briscola.....e non so quanto prendano sul serio quando vedono maggiordom Frattini e soci quando vanno in consessi internazionali (M. Monti così disse tradotto: contiamo quanto il sei a briscola...ossia non abbiamo alcun peso..e senza peso, gli altri si fanno gli emeriti cazz loro senza manco dirceli(vedi Merkele-Sarozy che fanno i tete-a-tete senza manco avvisà... )
Ho divagato, tanto lo faccio sempre e mi scuso...ma forse da tanta carne al foco qualcosa di piu' claro sarà emerso...spero.
http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50236093
Io ci provo Lepidè, ma non so se riesco al solito ad essere chiara avendo sempre pochi minuti di "pausa" ..magari ci torno con calma nel finesettimana.
Il debito islandese e' stato creato da banche private e straniere.
Il nostro debito, quello italiano è stato creato per "permetterci" il welfare (ci paghiamo sanità, istruzione,pensioni/cassa integrazione/invalidità...etc etc..).
Il debito islandese non so esattamente in che periodo s'è formato..immagino nell'ultimo decennio di "bolla speculativa"..
il nostro si è formato a partire da metà anni settanta...in poi...
e ogni governo, di qualunque colore fosse, non ha nemmeno PROVATO a ridurlo...perchè ridurlo COSTA in CONSENSO (ovviamente) e costa alle parti sociali piu' deboli-esposte....
Quel che è successo ...e sta attualmente succedendo è che gli interessi su quel debito (il costo da pagare in piu' per "piazzare" le obbligazioni dello stato (le cambiali BOT..CCT etc etc) sono cresciuti a dismisura....lo spread non è altro che questo: la fotografia di quella crescita a dismisura che siamo costretti a pagare in piu' per rendere "appetibili" i nostri titoli di stato rispetto ad altre forme di investimento-mercati.
Quel costo....e in piu' il costo-interessi in piu' NON CE LO POSSIAMO PERMETTERE perchè abbiamo un ritmo-crescita da MICROBO contro Giganti-dinosauri.
Le banche (nel caso italiano) non hanno la medesima responsabilità rispetto al caso islandese...che ha avuto la meglio perchè:
islanda è un paese "micro" rispetto a noi e se non erro non è parte della UE, non ha l'Euro....non ha quindi una serie di "legami-cordoni".......e ha scelto il default DOPO un referendum popolare ..ossia la scelta se l'è presa il popolo sovrano...e quello ha deciso.
Non so dire se quella sia la soluzione migliore per gli islandesi (non conosco affatto su cosa si basa l'economia di quel paese...non so QUANTO cresce annualmente il loro PIL...non so n'infinità di cose e mi scuso per questo..).
La cosiddetta "ricetta BCE" quella che sprona per liberalizzazioni, privatizzazioni etc etc propone una ricetta che è figlia dello stesso sistema economico che ci ha "portato" al nostro collasso attuale.
Quando la generazione-giovani è ncazzata, ha le sue ragioni..ma non può far finta di non sapere che il sistema "welfare" che li ha fatti crescere, studiare, curarsi e che dà la pensione a nonni e padri-madri...è il risultato del debito nazionale che non vogliono pagare. E' miopia non vedere sta cosa...che poi sia miopia inconsapevole o consapevole..non so, ma miopia è.
Tutto il nocciolo per me si riduce in :
SU CHI FAR RICADERE IL COSTO?
In modo uguale su tutti? I famosi "tagli orizzontali di Tremonti
In modo proporzionale al reddito? (i guadagni realmente "prodotti")
In modo proporzionale alla Rendita? (i guadagni finanziari e non produttivi)
Puoi fare tutta la sfilza di "manovre e manovrette" che vuoi.....ma se non s'affronta il nodo-R I F O R M E non se ne esce VIVI.
E un'altra cosa, che è profondamente politica: questa non è una crisi momentanea...è il risultato di una crisi sistemica nostra ingigantita da una crisi esterna che non ci consente piu' di "far finta e prender tempo".
Ci vuole un governo che decida, nel pieno delle sue responsabilità.
Al contempo ci vuole una base di "consenso/mediazione" piu' ampia possibile.....ci vuole la DIFESA di un tot numero di diritti imprenscindibili che in 150 anni la vecchia "classe che lavora" ha messo in saccoccia....ma ci vuole insieme l'oculatezza di ammettere che:
- non si può andare in pensione se non alla pari-età con gli altri paesi..e se la vita s'è allungata e le condizioni lavoro migliorate...non si può "vivere di pensione" se non dopo aver raggiunto i 65 anni.
- non si può "statalizzare" tutti i servizi pubblici perchè NON LI POSSIAMO PAGA' e la politica deve USCIRNE (dalle Asl, dalle imprese parastato....): fissino tot ambiti-servizi pubblici imprenscindibili (l'es acqua pubblica..), ma non vedo perchè un dirigente Asl debba essere una nomina "politica"....o un dirigente parastato "Eni"...."finmeccanica" ...etc etc etc.
ultima cosa, per cui siamo Ahimè famosi: non ci possiamo permettere piu' l'evasione fiscale-contributiva nelle % attuali...quindi mi facciano le misure che credono: riducendo per tot tempo le "imposte-ingresso - attività produttiva",chiudendo porte e finestre verso chi "evade e s'arricchisce alle spalle di tutti"..non mi si nomini il termine "CONDONO"(piccolo obolo in cambio ti cancello il debito...no no Grande OBOLO rateizzato e se ci ricaschi te sequestro i beni de famiglia fino alla terza generazione e mi ci ripago il dovuto).
Chiudo dicendo Lepidè: non ce ne possiamo uscire dalla UE e mollar l'Euro perchè diventeremmo balia piena dei lanzichenecchi stranieri. Dobbiamo al contrario sfinirci perchè la UE diventi un organo decisionale POLITICO pieno e non un club di banche e di "armaioli" come è capitato con la Libia e i francesi.
Ah ..ultima cosa che ci danneggia alla grande: non abbiamo POLITICA ESTERA....ma in toto...valiamo come il sei a briscola.....e non so quanto prendano sul serio quando vedono maggiordom Frattini e soci quando vanno in consessi internazionali (M. Monti così disse tradotto: contiamo quanto il sei a briscola...ossia non abbiamo alcun peso..e senza peso, gli altri si fanno gli emeriti cazz loro senza manco dirceli(vedi Merkele-Sarozy che fanno i tete-a-tete senza manco avvisà... )
Ho divagato, tanto lo faccio sempre e mi scuso...ma forse da tanta carne al foco qualcosa di piu' claro sarà emerso...spero.
Re: G.A.S.Fo.M.
La crisi del debito si combatte con altro debito?
L'italia ne ha contratto uno troppo grande, ed è per questo che è, diciamo insalvabile con un fondo salva-Stati.
Quanti soldi le ci vorrebbero, chi li metterebbe questi soldi, chi pagherebbe questo rischio? Ma ovviamente i grandi paesi europei avrebbero più difficoltà se non intervenissero no? Quindi che fanno?
Chi detiene il nostro debito detiene o no la nostra politica economica, e può decidere quanto tenerci in vita per tenere in vita l’euro, evitando il rischio di venir trascinato limitandosi a comprare a saldo i nostri asset strategici?
Lasciare l'italia al suo destino sarebbe un errore e, se la si abbandonasse subito, creerebbe incertezza sul futuro dell’Ue, e della moneta unica, mentre invece è più fruttuoso darsi il tempo per l’acquisto dei suoi assets.
E se il piano fosse questo? E ci fosse solo bisogno di ancora di un po’ di tempo necessario per spingere lo stato italiano verso pesanti manovre per saldare i prestiti concessi a bocconi,fino ad arrivare a far vendere i gioielli di famiglia con la privatizzazione ad esempio dell’Eni, o altre aziende italiane che sono succulenta preda di scalate, e magari puntando anche sullo sfruttamento di siti turistici, archeologici, in gestione a società private straniere?
Noi abbiamo qualcosa che l'islanda non ha e che ci invidiano all’estero: un discreto risparmio privato che fa gola alle banche estere, abbiamo il maggior patrimonio artistico mondiale , quindi immaginiamo tutta una rete di trasporti passeggeri aerei e ferroviari, pensiamo alla gestione turistica e grazie alla posizione assolata al centro del mediterraneo il mercato del solare visto che il futuro si gioca sull’energia. Ci può stare?
L'italia ne ha contratto uno troppo grande, ed è per questo che è, diciamo insalvabile con un fondo salva-Stati.
Quanti soldi le ci vorrebbero, chi li metterebbe questi soldi, chi pagherebbe questo rischio? Ma ovviamente i grandi paesi europei avrebbero più difficoltà se non intervenissero no? Quindi che fanno?
Chi detiene il nostro debito detiene o no la nostra politica economica, e può decidere quanto tenerci in vita per tenere in vita l’euro, evitando il rischio di venir trascinato limitandosi a comprare a saldo i nostri asset strategici?
Lasciare l'italia al suo destino sarebbe un errore e, se la si abbandonasse subito, creerebbe incertezza sul futuro dell’Ue, e della moneta unica, mentre invece è più fruttuoso darsi il tempo per l’acquisto dei suoi assets.
E se il piano fosse questo? E ci fosse solo bisogno di ancora di un po’ di tempo necessario per spingere lo stato italiano verso pesanti manovre per saldare i prestiti concessi a bocconi,fino ad arrivare a far vendere i gioielli di famiglia con la privatizzazione ad esempio dell’Eni, o altre aziende italiane che sono succulenta preda di scalate, e magari puntando anche sullo sfruttamento di siti turistici, archeologici, in gestione a società private straniere?
Noi abbiamo qualcosa che l'islanda non ha e che ci invidiano all’estero: un discreto risparmio privato che fa gola alle banche estere, abbiamo il maggior patrimonio artistico mondiale , quindi immaginiamo tutta una rete di trasporti passeggeri aerei e ferroviari, pensiamo alla gestione turistica e grazie alla posizione assolata al centro del mediterraneo il mercato del solare visto che il futuro si gioca sull’energia. Ci può stare?
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
sul fatto che potenzialmente siamo un "bel bocconcino" non ci piove lepidè (mica venivano a fare i turisti quelli arrivati per 400 anni dal 1500 al 1800 ) però i creditori di quel "debito" non sono solo stranieri allegri che giocano a risiko....i creditori di quel debito siamo anche noi stessi, anzi la parte piu' "indifesa" di noi stessi..quella che mette da parte, che risparmia, che si costruisce la pensione...e chiudere/non pagare quel debito significa che ci si rimette TUTTI e a casa nostra...non è che chiudi il rubinetto a banche e paperoni stranieri...
lo chiudi a noi stessi.....col risultato che diventeremmo seriamente "MERCE FACILE" per chi arriva qua e co du' euro di conto si compra quest e quello...e magari l'arte se la "porta a casa sua" (mica NAPOLEONE INVENTò NIENTE DI IRRIPETIBILE Sà)...
io l'ho data la ricetta: dobbiamo rimboccarci sedici maniche, piantarla di occuparci/litigare per fregnacce, farci "sentire" piu' entro la UE, approfittare magari che Draghi ha passaporto Italiano e fargli modficare l'agendina-programmatica Bce...
il conto lo dobbiamo pagare noi Lepidè perchè se non lo paghiamo sperando che ci "salvino" gli altri..facciamo lo stesso errore fatto nel 500 dai signorotti dei vari statarelli italiani e dal papa.....
aiuto aiuto, aiutami tu a tenermi il Potere..
si t'aiuto, ma mi siedo io a tavola....LEVATE.
Se guarderai la trasm. Lerner di ieri sera, vedrai una serie di parallelismi tra la situazion Fine-Rinascimento/Inizio dominazioni straniere e quella attuale ...e l'imputato?
Uno stato debole, litigioso, impotente che non sa come "compattarsi".
Fine per ora.....forse riesco stasera a continuar..sennò domani tra pause qua e là
lo chiudi a noi stessi.....col risultato che diventeremmo seriamente "MERCE FACILE" per chi arriva qua e co du' euro di conto si compra quest e quello...e magari l'arte se la "porta a casa sua" (mica NAPOLEONE INVENTò NIENTE DI IRRIPETIBILE Sà)...
io l'ho data la ricetta: dobbiamo rimboccarci sedici maniche, piantarla di occuparci/litigare per fregnacce, farci "sentire" piu' entro la UE, approfittare magari che Draghi ha passaporto Italiano e fargli modficare l'agendina-programmatica Bce...
il conto lo dobbiamo pagare noi Lepidè perchè se non lo paghiamo sperando che ci "salvino" gli altri..facciamo lo stesso errore fatto nel 500 dai signorotti dei vari statarelli italiani e dal papa.....
aiuto aiuto, aiutami tu a tenermi il Potere..
si t'aiuto, ma mi siedo io a tavola....LEVATE.
Se guarderai la trasm. Lerner di ieri sera, vedrai una serie di parallelismi tra la situazion Fine-Rinascimento/Inizio dominazioni straniere e quella attuale ...e l'imputato?
Uno stato debole, litigioso, impotente che non sa come "compattarsi".
Fine per ora.....forse riesco stasera a continuar..sennò domani tra pause qua e là
Re: G.A.S.Fo.M.
sei stata invece molto chiara canta!
ma puntualizzavo anche io la differenza tra debito legato a speculazioni e debito legato ai servizi.
E infatti lo inserivo come premessa alla domanda successiva.
Tutti ci dicono che la speculazione incide poco rispetto all'ammontare dei costi del welfare. Io chiedevo un audit su questo debito così da stabilire in quali percentuali ma tenevo comunque in considerazione le responsabilità la mala gestione dei conti da tot anni in qua + evasione etc.
Solo che la ricetta che ci viene caldamente suggerita conduce già a una svendita in cambio di questi "prestiti".
Di fatto ci conduce a una politica economica che è stabilita altrove.
mentre una recuperata sovranità economica può lanciarsi in campagne per produrre di più( sto delirando se mi riferisco a questa classe politica).
Mi domando quando non ci sarà più da spremere, in cambio di questi salvataggi come staremo?
ma puntualizzavo anche io la differenza tra debito legato a speculazioni e debito legato ai servizi.
E infatti lo inserivo come premessa alla domanda successiva.
Tutti ci dicono che la speculazione incide poco rispetto all'ammontare dei costi del welfare. Io chiedevo un audit su questo debito così da stabilire in quali percentuali ma tenevo comunque in considerazione le responsabilità la mala gestione dei conti da tot anni in qua + evasione etc.
Solo che la ricetta che ci viene caldamente suggerita conduce già a una svendita in cambio di questi "prestiti".
Di fatto ci conduce a una politica economica che è stabilita altrove.
mentre una recuperata sovranità economica può lanciarsi in campagne per produrre di più( sto delirando se mi riferisco a questa classe politica).
Mi domando quando non ci sarà più da spremere, in cambio di questi salvataggi come staremo?
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
a Cuore e canta, siete chiarissimi e pazientissimi!
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
lepidezza ha scritto:sei stata invece molto chiara canta!
ma puntualizzavo anche io la differenza tra debito legato a speculazioni e debito legato ai servizi.
E infatti lo inserivo come premessa alla domanda successiva.
Tutti ci dicono che la speculazione incide poco rispetto all'ammontare dei costi del welfare. Io chiedevo un audit su questo debito così da stabilire in quali percentuali ma tenevo comunque in considerazione le responsabilità la mala gestione dei conti da tot anni in qua + evasione etc.
Solo che la ricetta che ci viene caldamente suggerita conduce già a una svendita in cambio di questi "prestiti".
Di fatto ci conduce a una politica economica che è stabilita altrove.
mentre una recuperata sovranità economica può lanciarsi in campagne per produrre di più( sto delirando se mi riferisco a questa classe politica).
Mi domando quando non ci sarà più da spremere, in cambio di questi salvataggi come staremo?
ed esattamente come si potrebbe realizzare?
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
My two cents...
Cose che un governo decente – non quello attuale, quindi – PUO’ fare:
- definizione di una minima politica industriale (non illudiamoci comunque, tocca aspettare minimo 5 anni per iniziare a vedere qualche effetto)
- revisione totale della disciplina del lavoro, basata sul principio che alle imprese il lavoro precario deve costare di più, e non meno
- finanziamento alla ricerca, sia di mano pubblica che privata
- riforma della normativa fiscale (radicale semplificazione normativa, nuova disciplina dei reati finanziari, meccanismi di detrazione estesi anche al reddito dipendente)
- lotta durissima all’evasione fiscale, con sanzioni draconiane
- riforma del pubblico impiego (riallineamento numerico degli addetti, con ricollocazione progressiva delle eccedenze, allineamento del sistema pensionistico pubblico/privato, parametrazione e controllo delle performance, non le cazzate dei tornelli alla Brunetta)
- federalismo fiscale equo (passaggio reale dal sistema della spesa storica a quello dei costi standard, finanziamento a debito in deroga al patto di stabilità a fronte della presentazione di piani di rientro programmato, superamento del regime dei tagli lineari)
Cose che anche un governo decente NON PUO’, almeno per ora, fare:
- riacquisizione del controllo sulla politica monetaria della BCE
- contrasto efficace delle speculazioni borsistiche
- revisione di alcuni aspetti regolamentativi del mercato comune UE
Il secondo elenco continuerà a rimanere probabilmente fuori portata, il primo forse nel medio periodo ci potrebbe portare non solo a rimettere la testa fuori dall’acqua, ma anche a rimettere in piedi uno straccio di economia... e se accadesse, giuro che stavolta al primo che mi parla del "vampiro Visco" gli taglio i coglioni.
Cose che un governo decente – non quello attuale, quindi – PUO’ fare:
- definizione di una minima politica industriale (non illudiamoci comunque, tocca aspettare minimo 5 anni per iniziare a vedere qualche effetto)
- revisione totale della disciplina del lavoro, basata sul principio che alle imprese il lavoro precario deve costare di più, e non meno
- finanziamento alla ricerca, sia di mano pubblica che privata
- riforma della normativa fiscale (radicale semplificazione normativa, nuova disciplina dei reati finanziari, meccanismi di detrazione estesi anche al reddito dipendente)
- lotta durissima all’evasione fiscale, con sanzioni draconiane
- riforma del pubblico impiego (riallineamento numerico degli addetti, con ricollocazione progressiva delle eccedenze, allineamento del sistema pensionistico pubblico/privato, parametrazione e controllo delle performance, non le cazzate dei tornelli alla Brunetta)
- federalismo fiscale equo (passaggio reale dal sistema della spesa storica a quello dei costi standard, finanziamento a debito in deroga al patto di stabilità a fronte della presentazione di piani di rientro programmato, superamento del regime dei tagli lineari)
Cose che anche un governo decente NON PUO’, almeno per ora, fare:
- riacquisizione del controllo sulla politica monetaria della BCE
- contrasto efficace delle speculazioni borsistiche
- revisione di alcuni aspetti regolamentativi del mercato comune UE
Il secondo elenco continuerà a rimanere probabilmente fuori portata, il primo forse nel medio periodo ci potrebbe portare non solo a rimettere la testa fuori dall’acqua, ma anche a rimettere in piedi uno straccio di economia... e se accadesse, giuro che stavolta al primo che mi parla del "vampiro Visco" gli taglio i coglioni.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
ok Cuore mi hai quasi convinto...vuoi candidarti?
Comunque per quanto riguarda la politica industriale la vedo durissima, perchè non vedo le basi da cui ripartire. Ci sono poche imprese italiane che continuano ad andare bene e sono quelle che hanno puntato all'eccellenza del prodotto e al made in Italy, ma le altre piccole imprese italiane? su cosa potrebbero puntare? non siamo appetibili, pochissimi investono in Italia, forse bisognerebbe anche pensare a questo...
Comunque per quanto riguarda la politica industriale la vedo durissima, perchè non vedo le basi da cui ripartire. Ci sono poche imprese italiane che continuano ad andare bene e sono quelle che hanno puntato all'eccellenza del prodotto e al made in Italy, ma le altre piccole imprese italiane? su cosa potrebbero puntare? non siamo appetibili, pochissimi investono in Italia, forse bisognerebbe anche pensare a questo...
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Tra mezzora ti rispondo seriamente, anche sulla candidatura... ;-) Per ora solo questo: non siamo appetibili innanzitutto perché abbiamo un sistema fiscale bizantino, una giungla normativa e tributaria, e mezzo paese fuori dal controllo dello Stato. Comincerei a metterci mano a queste cose, dopo oltre sessant'anni che ne parliamo...
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Poi, certo, quando vedi le news oggi pomeriggio e scopri che tagliano le scorte ai magistrati anticamorra a Napoli... che 'tte voi investì?
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
SCONTRI DI ROMA
Maroni: "Legge per arresti preventivi
si preannuncia un autunno caldo"
Il ministro dell'Interno riferisce in Senato dopo gli scontri di sabato scorso a Roma: "La cieca violenza di tremila incappucciati ha oscurato la protesta pacifica di migliaia persone. Volevano il morto. Come a Genova. Per merito della polizia si è evitato il disastro". E lancia l'allarme in vista della manifestazione di sabato in Val di Susa contro la Tav
Maroni: "Legge per arresti preventivi si preannuncia un autunno caldo" Il ministro dell'Interno Roberto Maroni (lapresse)
ROMA -"C'era l'intenzione di attaccare sedi istituzionali, in primo luogo Camera e Senato. La polizia ha svolto il suo compito con integrità e precisione. C'era la volontà di ricreare l'incidente avvenuto a Genova durante il G8 e solo grazie alle forze ordine si è impedito che ci scappasse il morto". A parlare è il ministro dell'Interno Roberto Maroni nell'informativa al Senato sugli incidenti di sabato scorso 1 a Roma. Maroni è al Senato per chiedere nuove misure in grado di prevenire le violenze di piazza: "La nuova emergenza di ordine pubblico che si è manifestata a Roma ha la sua principale fonte nell'area anarchica".
Adesso "servono - continua Maroni - nuove norme preventive. Ci sono state molte polemiche sulla prevenzione. Le informazioni sul movimento dei violenti c'erano, ma ricordo che le norme di legge attuali non consentono di procedere al fermo o all'arresto di chi è solo sospettato di volere partecipare alle violenze". Che una legge preventiva sia necessaria Maroni lo aveva già annunciato ieri 2, insieme alla proposta per nuove misure legislative in grado di consentire alle forze dell'ordine di evitare più efficacemente le violenze. A sostegno delle parole di Maroni ieri era intervenuto anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, aprendo
all'ipotesi che le nuove misure vengano introdotte per decreto.
Le leggi attuali non consentono alle forze di polizia "di effettuare azioni di prevenzione nei confronti dei violenti", ha detto ancora il ministro. Da qui l'intenzione di proporre al Parlamento "nuove norme legislative che consentano - ha spiegato Maroni - di poter prevenire e impedire le violenze. È destituita di ogni fondamento" l'ipotesi che "non si sia fatto abbastanza sul fronte della prevenzione. Le informazioni c'erano e c'erano tutte. Ma - ha continuato - le leggi attuali non consentono azioni preventive, come a esempio gli arresti".
Arresto in flagranza differita, Daspo anche per i cortei, uno specifico reato associativo per chi esercita violenza aggravata nelle manifestazioni, maggiori tutele giuridiche per gli operatori di polizia. Sono alcune delle misure legislative annunciate dal ministro dell'Interno. Ma servono "risorse", per questo, ha aggiunto il ministro: "Ho già chiesto al Consiglio dei ministri di venerdì di azzerare i tagli al ministero dell'Interno nei prossimi anni. Il ministero dell'Economia stanzierà 60 milioni di euro entro il 2011 per le spese necessarie alla gestione dell'ordine pubblico".
"A titolo di esempio, segnalo un fatto avvenuto nella mattinata del 15 ottobre, poche ore prima dell'inizio della manifestazione - ha proseguito -: i Carabinieri hanno fermato quattro persone, presso la localita' Castel di Leva, appartenenti all'area anarco-insurrezionalista, che erano dirette alla manifestazione di Roma e che all'interno della loro autovettura trasportavano caschi da motociclista, parastinchi, 500 biglie di vetro, mazzette da muratore, una fionda professionale, un piede di porco, nonché una piantina della città di Roma. I quattro sono stati trattenuti, identificati, denunciati, ma poi rilasciati, non potendo i carabinieri trattenerli perché non avevano ancora commesso il reato di violenza e resistenza che si apprestavano a compiere di lì a poco. È per questi motivi che intendo proporre al Parlamento l'adozione di nuove misure legislative - ha sottolineato Maroni -, per consentire alle forze dell'ordine di fare ciò che ora non possono fare, cioè intervenire con efficace azione di prevenzione per impedire che le violenze vengano effettivamente attuate".
Con gli scontri di Roma, "abbiamo visto materializzarsi una nuova forma di terrorismo, che potremmo chiamare terrorismo urbano", ha continuato Maroni. Sabato scorso a Roma c'è stata "un'inedita forma di terrorismo urbano", con la "cieca violenza di 3000 incappucciati che ha oscurato la protesta di migliaia persone che volevano solo manifestare". E tra gli incappucciati non c'era "nessun black bloc proveniente dall'estero".
Poi il ministro è tornato a difendere le azioni delle forze dell'ordine: "Era più di vent'anni che non si usavano gli idranti e credo che il loro utilizzo sia stato molto utile", ha affermato ricostruendo le concitate fasi degli scontri. Poi il conto: "Complessivamente in 24 ore sono state impiegate tremila unità di polizia, carabinieri e guardia di finanza, coordinate da 107 funzionari della polizia di Stato". E un conto anche sui danni: "Nel complesso sono pari a circa cinque milioni di euro".
La colpa è, secondo il resoconto del ministro, della fascia anarchica: "Nell'area romana frequentano centri sociali e gruppi come Acrobax, i Rash e gli Ultras romanisti del gruppo dei Fedayn". Poi c'erano "i disoccupati organizzati napoletani". Dei 12 arrestati, nove sono "residenti tra Roma e provincia, di cui uno solo noto alla Digos; poi c'è uno studente di Bologna che frequenta il gruppo Caos; un rumeno residente a Varese e un ragazzo varesino di 22 anni".
Comunque, ha sottolineato, la principale area di riferimento è quella "anarchica". Subito il paragone con la Val di Susa: "Questa estate in Val di Susa era possibile cogliere la recrudescenza del fenomeno insurrezionale. La protesta 'No Tav' di sabato prossimo è un laboratorio ideale per sperimentare le pratiche di guerriglia in previsione di un autunno caldo", ha detto Maroni. Che ha poi invitato a tenere alta l'attenzione sul corteo dove, ha riferito, "uno dei leader, Alberto Perino, ha detto che succederà qualcosa di brutto".
Il lancio dell'articolo diceva anche: garanzie patrimoniali per chi vuole manifestare
questa me la devono spiegare
(18 ottobre 2011)
nonhol'età- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
comunque io sono molto pessimista e credo che tra un annetto scoppierà una guerra, non so dove e non so chi coinvolgerà, ma secondo me scoppierà. Una guerra è quello che capita quando si sta per andare nel baratro o quando già si è nel baratro. Una guerra per ridefinire le influenze, le alleanze, le economie. E l'Italia sarà in prima linea perchè purtroppo siamo tra i maggiori produttori di armi e di armamenti... sarò pure pessimista, ma non mi fido tanto degli uomini e soprattutto di quelli potenti...
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Re: G.A.S.Fo.M.
@nonholetà ti rendi conto che proprio la lega che abrogò pochi mesi fa il reato di associazione militare per scopi politici adesso lo ripropone. Giusto il tempo di salvare il fondoschiena alle ronde.
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Le leggi attuali non consentono alle forze di polizia "di effettuare azioni di prevenzione nei confronti dei violenti"
non consentono?
non consentono il fermo preventivo che vuoi tu perchè è anti-costituzionale , ma i "vecchi marescialli de na volta" ti spiegherebbero che si può conoscere-controllare il territorio PREVENTIVAMENTE (es ci voleva S. Holmes per bonificare il percorso...e per scoprire il furgoncino con l'armamentario dentro posteggiato nei pressi di p.za S. Giovanni....?
No ministr....bastava APPLICARE le leggi che già abbiamo.)
E non m'è piaciuto nemmeno il riferimento preventivo a manifestazione NO-TAV e non mi piace che la Fiom non possa manifestare come è diritto.
Fear mi auguro tu abbia torto e la cosa piu' grande cui appoggiarmi in questo è che almeno in questa fase, non c'è un paese-sistema talmente "forte" che possa pensare di espandere il proprio raggio usando le armi......se la Cina fosse geograficamente piu' vicina all'Europa attuale, sarei ben piu' agitata in merito, ma il fatto che sta a migliaia di km di distanza, mi rassicura e non poco. Altri "pescecani grandi" che abbiano la tentazione di fare pescapulita...per fortuna non ne vedo.
Avremo probabilmente tot anni di lacrime e sangue, testa bassa e pedalare, l'abbiamo già fatto come paese in altri frangenti, proprio post-guerra l'ultima volta...Dovremmo far finta di averla avuta una guerra, con le sue distruzioni "produttive" anzicchè con distruzioni di vite umane....e prendendo spunto-esempio da chi ci ha preceduto-METTERE IN PRATICA. Non vedo molto altro da fare, purtroppo.
non consentono?
non consentono il fermo preventivo che vuoi tu perchè è anti-costituzionale , ma i "vecchi marescialli de na volta" ti spiegherebbero che si può conoscere-controllare il territorio PREVENTIVAMENTE (es ci voleva S. Holmes per bonificare il percorso...e per scoprire il furgoncino con l'armamentario dentro posteggiato nei pressi di p.za S. Giovanni....?
No ministr....bastava APPLICARE le leggi che già abbiamo.)
E non m'è piaciuto nemmeno il riferimento preventivo a manifestazione NO-TAV e non mi piace che la Fiom non possa manifestare come è diritto.
Fear mi auguro tu abbia torto e la cosa piu' grande cui appoggiarmi in questo è che almeno in questa fase, non c'è un paese-sistema talmente "forte" che possa pensare di espandere il proprio raggio usando le armi......se la Cina fosse geograficamente piu' vicina all'Europa attuale, sarei ben piu' agitata in merito, ma il fatto che sta a migliaia di km di distanza, mi rassicura e non poco. Altri "pescecani grandi" che abbiano la tentazione di fare pescapulita...per fortuna non ne vedo.
Avremo probabilmente tot anni di lacrime e sangue, testa bassa e pedalare, l'abbiamo già fatto come paese in altri frangenti, proprio post-guerra l'ultima volta...Dovremmo far finta di averla avuta una guerra, con le sue distruzioni "produttive" anzicchè con distruzioni di vite umane....e prendendo spunto-esempio da chi ci ha preceduto-METTERE IN PRATICA. Non vedo molto altro da fare, purtroppo.
Re: G.A.S.Fo.M.
cosa vuol dire "garanzia patrimoniale" di chi manifesta?
Che se ci sono danni economici entro manifestazione è chi organizza che li deve ripagà??? non capisco cos'è garanzia patrimoniale sennò
Che se ci sono danni economici entro manifestazione è chi organizza che li deve ripagà??? non capisco cos'è garanzia patrimoniale sennò
Re: G.A.S.Fo.M.
che ne so una polizza fideiussoria bancaria prima di spaccare una banca, un'ipoteca sulla casa, una cessione del quinto...è fantascienza! Per manifestare almeno dimostrare un certo censo mi pare d'obbligo o almeno educazione...una gabbia di matti!Cantastorie ha scritto:cosa vuol dire "garanzia patrimoniale" di chi manifesta?
Che se ci sono danni economici entro manifestazione è chi organizza che li deve ripagà??? non capisco cos'è garanzia patrimoniale sennò
Ultima modifica di sophia il Mar 18 Ott 2011, 19:43 - modificato 1 volta.
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
io non capisco perchè ci danniamo tanto con questi esperimenti sull'antimateria, neutrini, non neutrini, tunnel che vanno vengono, compaiono, scompaiono... se mandassimo i cervelli di questi al CERN vuoi che non la trovino sicuro l'antimateria a costo zero?
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Il "lancia-estintore" che ha lanciato perchè voleva "spegnere l'incendio"(così ha dichiarato il pupo)
soprannome: er pelliccia
età : 24 anni
abitante: coi genitori
professione: studente fuoricorso al PRIMO anno di psicologia (da cinqu'anni al primo anno )
Si Scusa (il pupo) asserendo oltre alla scusa del lancio-spegniincendio : è stato "trascinato" dagli altri , lui non avrebbe voluto di suo ...classico coniglio senza branco e a volto scoperto che se cacasotto....rivoluzionario questo? PFFFFFUIIIIII
papà (impiegato banca) e mammà cascano dalle nuvole
Ma chiacchierà ogni tanto col pupo che da cinqu'anni almeno non fa un tubo e pencola ppe casa ...."caro, che fai da mane a sera e da sera a matina...perchè non è che è obbligatorio a mammà studiare all'università....ma pencolà ppe casa NON E' OBBLIGATORIO
e questi sarebbero gli "SCONTENTI...esasperati dalla crisi"?
Maroni, studia cribbio
soprannome: er pelliccia
età : 24 anni
abitante: coi genitori
professione: studente fuoricorso al PRIMO anno di psicologia (da cinqu'anni al primo anno )
Si Scusa (il pupo) asserendo oltre alla scusa del lancio-spegniincendio : è stato "trascinato" dagli altri , lui non avrebbe voluto di suo ...classico coniglio senza branco e a volto scoperto che se cacasotto....rivoluzionario questo? PFFFFFUIIIIII
papà (impiegato banca) e mammà cascano dalle nuvole
Ma chiacchierà ogni tanto col pupo che da cinqu'anni almeno non fa un tubo e pencola ppe casa ...."caro, che fai da mane a sera e da sera a matina...perchè non è che è obbligatorio a mammà studiare all'università....ma pencolà ppe casa NON E' OBBLIGATORIO
e questi sarebbero gli "SCONTENTI...esasperati dalla crisi"?
Maroni, studia cribbio
Re: G.A.S.Fo.M.
Aggiungo in spoiler l'articolo del Corriere in merito
- Spoiler:
- GUERRIGLIA A ROMA NEL CORTEO DEGLI INDIGNATI
Arrestato il ragazzo con l'estintore: «Pentito, ma non sono un black bloc»
Ripreso mentre lancia il cilindro rosso: 24 anni, è noto con il nome di «Er Pelliccia». «Mi sono lasciato trascinare dagli avvenimenti»
Fabrizio Filippi, arrestato per aver lanciato l'estintore
ROMA - «Sono pentito ma non sono un black-bloc. Probabilmente mi sono lasciato trascinare dagli avvenimenti». Sono le parole di Fabrizio Filippi, lo studente di 24 anni arrestato lunedì sera dalla polizia per gli scontri di sabato scorso a Roma.
ARRESTATO - Originario di Bassano Romano (Viterbo), Filippi è finito su tutti i giornali e i siti web per una fotografia che lo ritrae mentre, con il volto coperto e a torso nudo, lancia un estintore in piazza San Giovanni durante la manifestazione di sabato scorso a Roma. Il 24enne, con precedenti per stupefacenti, è noto con il soprannome di «er pelliccia». Il fermo di polizia giudiziaria è avvenuto nella tarda serata di lunedì.
IL PADRE: PENSAVO FOSSE ALL'UNIVERSITA' - «Mio figlio - ha precisato il papà di Fabrizio - non frequenta i centri sociali e non ha mai fatto politica. So solo che sabato è uscito con jeans e maglietta per andare a Roma all'università. Quando io e mia moglie abbiamo visto la sua foto sui giornali, associata ai disordini, siamo rimasti scioccati». «Non stiamo bene - ha detto il padre, con tono dimesso -, mi dispiace, ora aspettiamo e vediamo. Lui sta aspettando che venga interrogato, per adesso è un momento troppo pesante».
Il ragazzo mentre lancia l'estintore in piazza San Giovanni (Borgia/Ap)
Il ragazzo mentre lancia l'estintore in piazza San Giovanni (Borgia/Ap)
TORSO NUDO E BRACCIALETTO - Quel sabato, Filippi non era alle prese con libri ed esami. Era a torso nudo, con una sciarpa che gli copriva il viso e i capelli mezza lunghezza biondi. Impugnava un estintore che aveva prima svuotato agitando l'erogatore in aria, poi lanciato verso le forze dell'ordine. Un «black bloc», così è stato immortalato da un fotografo dell'Ansa e uno della Ap proprio mentre lanciava il cilindro rosso durante gli scontri di sabato pomeriggio, che hanno di fatto cancellato il corteo pacifico di almeno 200 mila Indignati. È stato grazie a quelle immagini che la polizia scientifica è riuscita a identificare lo studente 24enne fermato dalla Digos. Per lui è scattato il fermo per resistenza pluriaggravata.
ER PELLICCIA, RAGAZZO DI BUONA FAMIGLIA - Fabrizio, riconosciuto anche grazie ad un tatuaggio e ad un braccialetto, sarebbe un ragazzo di buona famiglia, che gioca a tennis, studia e cercava on line ragazze «per relazioni passionali». Il suo ritratto appare in un sito per incontri: mostra un ragazzo diverso da quello restituito dagli scatti in cui lancia un estintore contro le forze dell'ordine. Sembra angelico, i ricci biondi, esile, una maglietta nera e la didascalia: «Vorrei relazioni passionali con una ragazza».
Dettaglio del tatuaggio e del braccialetto di Filippi (foto Ansa)
Dettaglio del tatuaggio e del braccialetto di Filippi (foto Ansa)
BLOCCATO SOTTO CASA - Il ragazzo era stato identificato dalle forze dell'ordine lunedì. E' stato fermato lunedì in tarda serata sotto la propria abitazione dagli agenti guidati da Lamberto Giannini. Agli agenti che lo hanno bloccato, il giovane ha consegnato i vestiti che indossava nel corso della manifestazione sabato. Poi, alle prime domande, ha risposto tentando di giustificarsi sostenendo che aveva usato l'estintore per spegnere un incendio. La Digos ha perquisito la sua abitazione, dopo aver ottenuto dall'autorità giudiziaria in tempi stretti un decreto di perquisizione, firmato dal sostituto procuratore Tescaroli del Pool Antiterrorismo della Procura di Roma, diretto dal pm Pietro Saviotti.
Un ragazzo lancia un sampietrino contro i blindati (foto Salmoirago)
Un ragazzo lancia un sampietrino contro i blindati (foto Salmoirago)
RICONOSCIUTO DA FUNZIONARIO - Il 24enne è stato anche riconosciuto da un funzionario della questura che si trovava nelle vicinanze del giovane, sabato in piazza San Giovanni, proprio lungo la traiettoria di tiro dell'estintore lanciato. Determinanti il lavoro del gabinetto regionale della Polizia Scientifica e alcune testimonianze.
«PERSONE PER BENE» - «Persone democratiche, perbene, impegnate in prima persona per garantire un futuro migliore a Bassano Romano». Così Giancarlo Torricelli, segretario regionale del Sel Lazio, residente a Bassano Romano (Viterbo), dove ha ricoperto la carica di vicesindaco e assessore, definisce la famiglia di Fabrizio Filippi. Il fratello del giovane arrestato per i disordini di Roma, Giuseppe, 30 anni, metereologo, nel 2006 era candidato a consigliere comunale per una lista civica che sosteneva la candidatura a Sindaco dello stesso Torricelli. «Conosco personalmente anche Fabrizio - aggiunge Torricelli -, del resto a Bassano Romano ci conosciamo tutti. Ma non sapevo nulla delle sue frequentazioni con ambienti estremisti». Infine, il segretario del Sel Lazio esprime «vicinanza ai familiari del giovane arrestato, che stanno vivendo un momento molto difficile».
LE AMICHE: AMA LE CHAT - Appassionato di musica hard-tek e tennis, frequentatore di rave party, con trascorsi di consumatore di droga e, inaspettatamente, romantico. Così alcune amiche definiscono Fabrizio Filippi. Raccontano che una notte, mentre rincasava alla guida della sua auto, finì contro alcune macchine parcheggiate, danneggiandone cinque o sei. «Forse - dicono - perse il controllo perchè aveva pippato». Filippi, sempre secondo le sue amiche, avrebbe cercato «l'amore sul sito Badoo», dove pubblicava una serie di frasi d'amore, alcune delle quali sdolcinate». Sotto la sua foto aveva scritto la didascalia: «Vorrei una relazione passionale con una ragazza». Infine, le amiche ricordano che il giovane era un «frequentatore abituale di chat».
ALTRI 12 ARRESTI - Salgono così a 13 le persone arrestate a Roma dopo i venti fermi seguiti gli scontri di sabato 15 ottobre. Tutti i giovani bloccati dalle forze dell'ordine sono sotto i 3o anni, sei sono i minorenni, due le donne. Otto antagonisti sono stati denunciati. Uno dei giovani, quando é stato bloccato, indossava una maschera antigas per proteggersi dai lacrimogeni, altri impugnavano bottiglie e fumogeni. Tra gli arrestati con precedenti specifici (blitz e aggressioni durante manifestazioni): un ventunenne anarchico di Lecce, studente a Bologna, fermato sabato dalla Digos in via Merulana; un giovane di 22 anni già denunciato per aver preso parte ad un rave in passato; due romane di 18 anni e una di 24 anni; un 21enne di Brindisi; un catanese di 23 anni.
Un gruppo di teppisti durante gli scontri in San Giovanni: lanciano sassi e perfino una sedia (Ansa)
Un gruppo di teppisti durante gli scontri in San Giovanni: lanciano sassi e perfino una sedia (Ansa)
CONTROLLI NEL VITERBESE - Non è ancora chiaro se il giovane risieda ancora a Bassano Romano, ma nel frattempo proseguono i controlli negli ambienti degli antagonisti anche in provincia di Viterbo, per individuare altri giovani eventualmente i responsabili degli atti vandalici di sabato: «Stiamo visionando i numerosi filmati e fotografie che ci hanno consegnato giornalisti e cittadini - ha confermato al sito Viterbonews24 il capo della Digos di Viterbo, Monia Morelli - per ora, però, non è stata effettuata alcuna operazione di polizia giudiziaria».
Redazione online
18 ottobre 2011 19:37
Re: G.A.S.Fo.M.
sophia ha scritto:che ne so una polizza fideiussoria bancaria prima di spaccare una banca, un'ipoteca sulla casa, una cessione del quinto...è fantascienza! Per manifestare almeno dimostrare un certo censo mi pare d'obbligo o almeno educazione...una gabbia di matti!Cantastorie ha scritto:cosa vuol dire "garanzia patrimoniale" di chi manifesta?
Che se ci sono danni economici entro manifestazione è chi organizza che li deve ripagà??? non capisco cos'è garanzia patrimoniale sennò
oh meno male, pensavo di essere l'unica o non aver capito il significato.....
d'ora in poi vedremo Lapo e suoi accoliti in piazza?
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