G.A.S.Fo.M.

un'altra..ultima cosa..promesso: consiglio vivamente la lettura di fatti storici italiani 1919-1924 ...e fatti tedeschi 1929-1933 ....
mi serve un paese democraticamente FORTE....non un paese distratto...che lascia correre...che minimizza etc etc etc...

i gruppi di estremisti "fasci" e "nazi" erano sparute minoranze violente...a cui è stata regalata un'ideologia su cui rivestire quella violenza diffusa. E leggiamola la storia, ogni tanto dottò DePeter.

lepidezza ha scritto:

Faccende simili conducono diritti diritti su consenso popolare demagogico allo Stato di polizia.

E' esattamente questo l'obbiettivo infatti. E' una mossa di puro marketing.
E' uno strizzare l'occhio a quella parte di elettorato( e forze dell'ordine) che fuga ogni dubbio sulla sua appartenenza ideologica...

comunque per tornare ai fatti del 15 non si vuole capire che la protesta pacifica non interessa e non interesserà mai nessuno.

Il problema è che chi ha il pancino pieno dal suo bello stipendio non comprende chi non ha il pane sulla tavola, chi ha perso il lavoro, l'azienda, la casa portata via dai pignoramenti bancari. Quando ti portano via presente e futuro vedi che il punto di vista cambia. Eccome se cambia.

non ne posso più di gente che non capisce che questo è solo l'inizio. A Settembre 2011 la cassa integrazione è aumentata del 50%. Dice Maroni che il morto non c'è stato . Il morto c'è stato eccome. Venga qui in Piemonte a vedere quanti suicidi solo nell'ultimo anno per motivi economici.

Se non si va ad un governo tecnico subito, non c'è più ritorno. Il Sig. B o chi per lui, Alfano, non ce lo leveremo per molto molto tempo.

secondo voi se oggi facessero il referendum per l'abrogazione, avrebbe un esito diverso? io credo di no

io temo anche il governo tecnico Sophia...
le premesse non sono mica incoraggianti.
a parte la legge elettorale se mai dovessero cambiarla, a livello economico non mi pare che abbiano intenzione di rimandare al mittente le proposte del manifesto della marcegaglia o della BCE..

@Sophia: quindi? Perché quando si afferma che la protesta pacifica non interessa e non interesserà mai nessuno bisogna avere il coraggio di trarne le conseguenze ed esporsi, magari senza cappuccio e non dietro una tastiera. Quella frase è esplicita, pesante e gravida di conseguenze. E la mia domanda, mi rendo conto, altrettanto esplicita, diretta e per nulla diplomatica. Purtroppo, dopo aver visto ieri per l'ennesima volta un brutto film che non voglio rivedere, ho fatto un fioretto: sapendo bene chi sono i miei nemici dall'altra parte della barricata, voglio sapere altrettanto bene chi sono i nemici che stanno, almeno apparentemente, dalla mia stessa parte. Oggi non c'è spazio per i "non sono d'accordo, però...". Non un'altra volta.

Quindi cosa Cuore? Non so chi sei e non voglio neanche saperlo. Credo che la via non sia quella della violenza , ma anche le manifestazioni sono inutili. Quindi un bip.

lepidezza ha scritto:io temo anche il governo tecnico Sophia...
le premesse non sono mica incoraggianti.
a parte la legge elettorale se mai dovessero cambiarla, a livello economico non mi pare che abbiano intenzione di rimandare al mittente le proposte del manifesto della marcegaglia o della BCE..

il problema secondo me è proprio la legge elettorale se non si riesce a cambiarla prima delle elezioni.Per questo serve un governo che la faccia prima.

"Non so chi sei e non voglio neanche saperlo": questa me la spieghi a parte, o fa parte, insieme al brillante "quindi un bip" del programma delle scuole differenziali?
Sono uno che prova a ragionare su quanto sta succedendo. E se devo prendere seriamente la tua risposta - e non ti nascondo che faccio abbastanza fatica, perché mi sembra di insultare la tua intelligenza - devo concludere che per te non c'è soluzione?

al momento no; se non in fretta un governo tecnico per via politica.

Poi tu mi spieghi questi attacchi a parte.

Forse dovresti cominciare tu, spiegando il tuo aggressivo "non so chi sei e non voglio saperlo". Siamo qui a dialogare, e intervenendo ci si espone alle repliche, come è normale che sia. Se non vuoi commenti ai tuoi interventi, dedicati ai soliloqui.

nonhol'età ha scritto:secondo voi se oggi facessero il referendum per l'abrogazione, avrebbe un esito diverso? io credo di no

A maggior ragione dopo ieri. Un altro bel regalino degli amichetti incappucciati.

Fuor di polemica: non è che non servano le manifestazioni pacifiche, non servono quando diventano un rituale semestrale. A 22 anni ho partecipato a un'occupazione di tre mesi della facoltà di Architettura, con cinque sgomberi della Celere che portava a braccia la gente fuori dalle aule. Organizzata "solo" perché avevano tagliato del 50% i laboratori. Oggi, dopo anni di devastazione del sistema scolastico pubblico, si fa una manifestazione e poi tutti a giocare con la Playstation?

Cuore di Tenebra ha scritto:Forse dovresti cominciare tu, spiegando il tuo aggressivo "non so chi sei e non voglio saperlo". Siamo qui a dialogare, e intervenendo ci si espone alle repliche, come è normale che sia. Se non vuoi commenti ai tuoi interventi, dedicati ai soliloqui.

Certo cuore ho risposto al tuo cappuccio tastiera, nemici e altro nel tuo post dove, rileggiti, non sei andato per niente leggero. E ci sono rimasta male. Se non ti conosco nome facciamo ad esser nemici. E di quali nemici parli non comprendo.

Non aggredirmi, fammi tutte le repliche che vuoi con correttezza che stiamo qui apposta per confrontarci. Andremo benissimo.

Ok, chiarito. Una prima osservazione (pacifica) è quella che trovi sopra. Credo ci sia bisogno anche di chiarire cosa intendo per "nemico". I 100 di ieri sono miei nemici. Nemici sono quelli che - utili o meno che siano - trasformano una manifestazione con basi sacrosante in un'occasione d'oro per chi vuole liquidare la protesta come volgare teppismo da strada. E nemici ancora peggiori sono i "grigi", quelli del "non sono d'accordo però...", quelli del "non si denunciano i compagni agli sbirri". I peggiori di tutti, perché sono quelli che si salveranno sempre il culo.

sì mi sa che abbiamo avuto un malinteso

C'è un'altra cosa su cui mi interrogo. Anche anni fa la gente non era ancora alla fame, eppure abbiamo avuto fasi di forte conflittualità e forme di lotta molto dura, ancorché non violenta (lo preferisco a pacifica). Ora, di fronte a una devastazione che dal secondo dopoguerra a oggi non ha precedenti, le reazioni sono davvero, come dire, mosce. Perché? Manca il substrato culturale di un'ideologia? O di una visione del mondo diversa? O che altro?

da rappresentante d'istituto nel liceo frequentato da mio figlio, un giorno vidi un ragazzo sputare sul muro del corridoio, lo fermai e gli chiesi il motivo di tale sfregio, mi rispose:"che cazzo me ne frega mica è casa mia"Allora gli feci notare che anche quella era casa sua visto che i suoi genitori pagavano le tasse per tenerla aperta e permettergli di studiare. Risposta: "non ci avevo mai pensato".
Se anche quelli che vedono l'atto doloso realizzassero che non è che stanno danneggiando solamente la proprietà altrui ma anche la loro, visto che tutti pagheremo i danni, ecco forse potrebbe essere la molla per non chiudere gli occhi

io penso che manchi il substrato culturale, ma anche non culturale, di pensiero tout court. Il pensiero è debole in questo momento. La gente sicuramente aveva minore cultura , ma aveva più chiarezza nei pensieri e tendeva ad un miglioramento culturale e non.

Anni fa ogni operaio al mattino usciva a comprare il giornale mentre andava al lavoro o comunque trovava il modo di dare una scorsa ai titoli. Ora il giornale o le notizie pure i laureati fanno fatica a guardarlo. Siamo distratti, superficiali e non crediamo che le cose possano accadere a noi. Forse è stato il lungo periodo di pace a rintronarci. Non saprei, ma mi viene in mente Fahreneight 451. Siamo in una specie di oscurantismo del pensiero, di semplificazione, di non volontà di analizzare la complessità o la composizione degli eventi. Si funziona per slogan, pensieri qualunquisti. Quando dicevo sono stanca di vedere gente che non capisce che siamo solo all'inizio dei problemi, rammentavo che oggi in un luogo dove dovrebbe esserci non dico il gotha dei ragionamenti, ma almeno un minimo, le valutazioni erano all'insegna del"l'importante è che sto bene io".

Stiamo impaludati.

IL CASO
Fiom venerdì in piazza senza corteo
"Solo un sit in per motivi di sicurezza"
Dopo l'urto dei black bloc, la Questura di Roma rende agibile solo piazza della Repubblica per la manifestazione dei metalmeccanici del 21 ottobre. Landini denuncia: prima delle violenze di sabato scorso, erano già state negate piazza Navona e piazza Farnese. "Fiom e Cgil sono in grado di garantire manifestazioni democratiche". Ma Alemanno vieta i cortei per un mese

Fiom venerdì in piazza senza corteo "Solo un sit in per motivi di sicurezza" Maurizio Landini, segretario generale della Fiom (ansa)
ROMA - Non ci sarà alcun divieto di manifestare, ma ai lavoratori della Fiom sarà messa a disposizione venerdì prossimo a Roma la sola piazza della Repubblica, anziché l'itinerario di un corteo, "per motivi di sicurezza" alla luce degli scontri di sabato 1. Lo si apprende da ambienti della Questura di Roma, dove in queste ore è in corso una mediazione tra gli organizzatori della manifestazione della Fiom e il questore per "garantire il diritto di tutti a manifestare" ma anche per "venire incontro alle esigenze dei romani che hanno pagato un prezzo troppo alto" con i disordini che hanno devastato la città sabato scorso. E, in serata, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha firmato un'ordinanza che vieta per un mese lo svolgimento di cortei in tutto il primo municipio della Capitale, dove saranno possibili solo manifestazioni stanziali.

Questo, al momento, l'epilogo di una vicenda che ha attraversato l'intera giornata in un lunedi segnato ancora dal fresco ricordo delle violenze scatenate dai black bloc sabato scorso durante il corteo degli Indignati a Roma. Violenze di cui paga le prime conseguenze proprio la Fiom. Nel pomeriggio, il sindacato dei metalmeccanici Cgil annuncia l'intenzione di andare in piazza il 21 ottobre nella Capitale per chiedere che Fiat consegni il piano industriale di Fabbrica Italia e chiarisca i suoi impegni con il Paese. Ma, riferisce il segretario
generale della Fiom, Maurizio Landini, la Questura nega l'autorizzazione al corteo. "Ad oggi - denuncia Landini - non è stato autorizzato il corteo. Lo abbiamo chiesto e pensiamo di avere il diritto di farlo. Sarebbe utile che venisse garantito perché sarebbe la migliore risposta a chi usa la violenza".

A nulla servono le parole con cui lo stesso Landini nega ogni giustificazione ai violenti e condanna senza mezzi termini i protagonisti degli scontri di sabato, che invita a tenersi alla larga dalla manifestazione dei metalmeccanici. "Siamo in presenza di un fatto gravissimo, chi ha messo a soqquadro Roma ha fatto qualcosa contro il movimento - dice Landini intervenendo a Radio3Rai -. Venerdì faremo una manifestazione di metalmeccanici a Roma, una manifestazione nostra, col servizio d'ordine nostro, se qualcuno vuol fare casino è meglio che non venga, la organizziamo noi e garantiamo noi, non permetteremo ai furbi di mescolarsi".

Landini spiega che nei giorni scorsi la Fiom aveva chiesto di poter concludere la manifestazione in piazza Navona, ma di aver ricevuto una risposta negativa, prima della manifestazione di sabato, funestata dagli scontri. Stesso diniego per piazza Farnese. Oggi la questura ha negato anche piazza Santi Apostoli. Quindi, "al momento, il corteo non ci è stato autorizzato. Ma per noi - dice Landini - è necessario fare anche il corteo, a maggior ragione dopo quello che è successo sabato, che noi condanniamo. La fiom e la cgil sono in grado di garantire manifestazioni democratiche".

Alle tute blu della Cgil, dunque, per ora sarebbe garantita l'agibilità della sola piazza della Repubblica, per una manifestazione che sarà chiusa dal leader della Cgil Susanna Camusso. Ma la trattativa, come detto, prosegue in Questura.

Sulle ragioni della manifestazione, il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Airaudo, ricorda che, rispetto a quanto annunciato nell'aprile del 2010 dall'ad Fiat, Sergio Marchionne, quando presentò il piano Fabbrica Italia, "molti modelli sono slittati o hanno cambiato destinazione, mentre altri sono proprio scomparsi" con conseguenze sui lavoratori. Anzichè 1 milione e 4mila auto all'anno, al momento tutti gli stabilimenti del Lingotto ne producono meno di 500mila.

Il segretario generale Landini chiede anche che la Fiom sia ascoltata in Parlamento, perché "siamo di fronte a un attacco alle libertà sindacali che possono essere peggiori degli anni Cinquanta". Landini attacca il governo: "Siamo al punto che l'assenza di una politica industriale mette a rischio tante aziende". Per il leader dei metalmeccanici non è più solo un questione di auto o navi, serve un "piano straordinario della mobilità sostenibile. Ma il governo l'unico provvedimento che ha fatto è l'articolo 8" della manovra bis.

(17 ottobre 2011)

eccoci da copione

Ora si chiedano, quelli che anche solo simpatizzano per quel centinaio di teste di cazzo, a chi le loro prodezze tolgono agibilità politica. Roba da attaccarli per le palle a un lampione a fare lo yo-yo.

Ho guardato questa sera dieci minuti de l'Infedele. Confermo che - ferma restando la bontà delle ragioni della protesta - ogni volta che sento parlare qualcuno di questi qua mi cascano i coglioni. Sembrano usciti da un film di Verdone.

comunque insistere, da parte del main stream, su queste centinaia di delinquenti mostra che l'informazione è genuflessa allo spettacolo.
O no?
l'80% degli italiani in piazza erano altro infatti.
questo significa che le manifestazioni non cesseranno vista l'adesione alle ragioni del corteo di sabato, anzi, si estenderanno, aldilà dei divieti di Maroni.
Sarà opportuno però tornare ai tempi in cui i cortei si dotavano di un servizio d’ordine per proteggersi dagl’imbecilli e dai provocatori.
E sabato, a sentire gli organizzatori della manifestazione, la polizia ha mantenuto i patti con il corteo, mentre gli unici nemici che i 500 mila si sono trovati ad afforntare avevano la divisa del delinquente e portavano maschere e caschi per non farsi riconoscere e pensavano di entrare nella storia sfasciando tutto e magari portandosi a casa l’ iPad, sfondando i bancomat e i distributori di benzina, incendiando auto convinti (ma da chi?)che è così che si combattono le multinazionali , la speculazione e la crisi.

e allora parliamone delle ragioni sacrosante della protesta degli indignati:
Gli indignati credono sia ancora possibile rimettere al centro il lavoro, lo stato sociale, la cultura, l’istruzione, i beni comuni e la sostenibilità ambientale. L’indignazione dei cittadini è verso una classe politica prona agli interessi delle banche, degli uomini dell’alta finanza e della speculazione. Si indignano perché la crisi è stata creata dalle banche e dagli speculatori, ma è pagata dai lavoratori e dalle famiglie. Che cosa chiedono? Chiedono che vengano tassate le transazioni finanziarie e i grandi capitali, eliminati il segreto bancario e limitati il potere alle banche centrali. Si chiedono perché l’economia di uno Stato debba essere fortemente influenzata dalla banche centrali che sono in mano ai privati. Già, perché?