LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
lepidezza ha scritto:
...
il sapere è una ricchezza. comunque.ora invece sembra diffodersi il mito dell'ignoranza.
come per quelli che studiano e devono vergognarsi dell'impegno che mettono nell'imparare.
fa più figo un ignorante che un secchione infatti.
...
non c'è nulla di nobile nel sentirsi migliore di altri che si brilli per cultura o si primeggi per superficialità e ignoranza.
ciò che è nobile è sentirsi migliori del proprio io precedente.
e in questo il contributo degli altri e delle loro competenze è una grande opportunità
per chiunque di noi di migliorarsi.
quando invece si prova fastidio e invidia per quel che altri ci ricordano( più o meno direttamente),cioè quel che non siamo,è più facile banlizzare o ridimensionarne i meriti e il valore.
in pochi sono capaci di ammettere con se stessi prima ancora che con gli altri,di ammirare chi si invidia e trarne insegnamento.
alexcda- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
mi inchino.lepidezza ha scritto:La cultura non è sintomo di intelligenza ma, spesso, una scusa per
sentirsi migliore degli altri. E' un peccato .. la vita, se si ha il
tempo di viverla si che è vera cultura ...
beh veramente io vedo in giro persone tutt'altro che colte capaci di sentirsi migliori di altre per furbizia e nessun merito oggettivo.manco quello di trasmettere il sapere.
il sapere è una ricchezza. comunque.ora invece sembra diffodersi il mito dell'ignoranza.
come per quelli che studiano e devono vergognarsi dell'impegno che mettono nell'imparare.
fa più figo un ignorante che un secchione infatti.
la cultura se ci intendiamo sulla sintesi tra esperienza e sapere non può che essere una risorsa.
poi dipende da come si guarda alla vita.
non c'è nulla di nobile nel sentirsi migliore di altri che si brilli per cultura o si primeggi per superficialità e ignoranza.
ciò che è nobile è sentirsi migliori del proprio io precedente.
e in questo il contributo degli altri e delle loro competenze è una grande opportunità
per chiunque di noi di migliorarsi.
quando invece si prova fastidio e invidia per quel che altri ci ricordano( più o meno direttamente),cioè quel che non siamo,è più facile banlizzare o ridimensionarne i meriti e il valore.
in pochi sono capaci di ammettere con se stessi prima ancora che con gli altri,di ammirare chi si invidia e trarne insegnamento.
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
lepidezza ha scritto:La cultura non è sintomo di intelligenza ma, spesso, una scusa per
sentirsi migliore degli altri. E' un peccato .. la vita, se si ha il
tempo di viverla si che è vera cultura ...
beh veramente io vedo in giro persone tutt'altro che colte capaci di sentirsi migliori di altre per furbizia e nessun merito oggettivo.manco quello di trasmettere il sapere.
il sapere è una ricchezza. comunque.ora invece sembra diffodersi il mito dell'ignoranza.
come per quelli che studiano e devono vergognarsi dell'impegno che mettono nell'imparare.
fa più figo un ignorante che un secchione infatti.
la cultura se ci intendiamo sulla sintesi tra esperienza e sapere non può che essere una risorsa.
poi dipende da come si guarda alla vita.
non c'è nulla di nobile nel sentirsi migliore di altri che si brilli per cultura o si primeggi per superficialità e ignoranza.
ciò che è nobile è sentirsi migliori del proprio io precedente.
e in questo il contributo degli altri e delle loro competenze è una grande opportunità
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quando invece si prova fastidio e invidia per quel che altri ci ricordano( più o meno direttamente),cioè quel che non siamo,è più facile banlizzare o ridimensionarne i meriti e il valore.
in pochi sono capaci di ammettere con se stessi prima ancora che con gli altri,di ammirare chi si invidia e trarne insegnamento.
Che dire...mi accodo a Cuore, e un grande Chapeau a te Lepi.
Un ommaggio a te da una grande cantante che mi ricorda una grande attrice che amo molto.
_________________________________
""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
Yes Minister!
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
ma guardate che ho descritto me!
io so perfettamente cos'è l'invidia per chi mi ricorda chi non sono!
grazie ama!
io so perfettamente cos'è l'invidia per chi mi ricorda chi non sono!
grazie ama!
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
lepidezza ha scritto:ma guardate che ho descritto me!io so perfettamente cos'è l'invidia per chi mi ricorda chi non sono!
grazie ama!
guarda che descrivi anche una parte di noi,parlo per me almeno. Quando leggo Cuore, Luca, Bellaprincipessa, te Lepi, Fear che ha 22 anni caxxo, Gaufre, ubik che quando parla di cose delicati e molto profondo lo fà con una leggerezza che invidio, e molti altri ancora (scusate se non nomino tutti) provo invidia e cerco per quanto mi è possibile (non spesso ci riesco) assorbire tutto.
Prego, te lo sei meritato perchè mi hai ispirato in quel momento.
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Amantide_Religiosa- Moderatore
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
e io vi quoto entrambi perché mi rispecchio nelle vostre parole anch'io...Amantide_Religiosa ha scritto:lepidezza ha scritto:ma guardate che ho descritto me!io so perfettamente cos'è l'invidia per chi mi ricorda chi non sono!
grazie ama!
guarda che descrivi anche una parte di noi,parlo per me almeno. Quando leggo Cuore, Luca, Bellaprincipessa, te Lepi, Fear che ha 22 anni caxxo, Gaufre, ubik che quando parla di cose delicati e molto profondo lo fà con una leggerezza che invidio, e molti altri ancora (scusate se non nomino tutti) provo invidia e cerco per quanto mi è possibile (non spesso ci riesco) assorbire tutto.
Prego, te lo sei meritato perchè mi hai ispirato in quel momento.
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
lepidezza ha scritto:La cultura non è sintomo di intelligenza ma, spesso, una scusa per
sentirsi migliore degli altri. E' un peccato .. la vita, se si ha il
tempo di viverla si che è vera cultura ...
beh veramente io vedo in giro persone tutt'altro che colte capaci di sentirsi migliori di altre per furbizia e nessun merito oggettivo.manco quello di trasmettere il sapere.
il sapere è una ricchezza. comunque.ora invece sembra diffodersi il mito dell'ignoranza.
come per quelli che studiano e devono vergognarsi dell'impegno che mettono nell'imparare.
fa più figo un ignorante che un secchione infatti.
la cultura se ci intendiamo sulla sintesi tra esperienza e sapere non può che essere una risorsa.
poi dipende da come si guarda alla vita.
non c'è nulla di nobile nel sentirsi migliore di altri che si brilli per cultura o si primeggi per superficialità e ignoranza.
ciò che è nobile è sentirsi migliori del proprio io precedente.
e in questo il contributo degli altri e delle loro competenze è una grande opportunità
per chiunque di noi di migliorarsi.
quando invece si prova fastidio e invidia per quel che altri ci ricordano( più o meno direttamente),cioè quel che non siamo,è più facile banlizzare o ridimensionarne i meriti e il valore.
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Cuore di Tenebra ha scritto:Un tipico esempio di scambio c'è stato iersera, a commento dell'esecuzione de La sera.
sì, purtroppo ieri ho potuto seguire fino a poco prima dell'intervento di Travaglio, poi vado a dare un'occhiata
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
lepidezza ha scritto:La cultura non è sintomo di intelligenza ma, spesso, una scusa per
sentirsi migliore degli altri. E' un peccato .. la vita, se si ha il
tempo di viverla si che è vera cultura ...
beh veramente io vedo in giro persone tutt'altro che colte capaci di sentirsi migliori di altre per furbizia e nessun merito oggettivo.manco quello di trasmettere il sapere.
il sapere è una ricchezza. comunque.ora invece sembra diffodersi il mito dell'ignoranza.
come per quelli che studiano e devono vergognarsi dell'impegno che mettono nell'imparare.
fa più figo un ignorante che un secchione infatti.
la cultura se ci intendiamo sulla sintesi tra esperienza e sapere non può che essere una risorsa.
poi dipende da come si guarda alla vita.
non c'è nulla di nobile nel sentirsi migliore di altri che si brilli per cultura o si primeggi per superficialità e ignoranza.
ciò che è nobile è sentirsi migliori del proprio io precedente.
e in questo il contributo degli altri e delle loro competenze è una grande opportunità
per chiunque di noi di migliorarsi.
quando invece si prova fastidio e invidia per quel che altri ci ricordano( più o meno direttamente),cioè quel che non siamo,è più facile banlizzare o ridimensionarne i meriti e il valore.
in pochi sono capaci di ammettere con se stessi prima ancora che con gli altri,di ammirare chi si invidia e trarne insegnamento.
Grande Lepi, hai esposto in maniera sublime
le tue considerazioni sulla cultura sono assolutamente condivisibili, del resto almeno io le davo per assodate
anzi, partivo proprio da questa premessa.
Adesso però vorrei approfittare delle tue capacità di analisi per provare a centrare un'altra questione, quella che mi riproponevo con questo thread
È possibile che la cultura venga sempre usata nel modo giusto? Tutti gli uomini di cultura sono capaci ad essere costruttivi? Nella storia è mai capitato che persone di cultura ne facessero un cattivo uso provocando disastri? Gli insegnanti di qualsivoglia disciplina (che si parli di cultura o nozionismo) sono tutti immuni da cattive operazioni di diffusione del sapere? Chi dovrebbe apprendere (chi ne ha voglia), ma non riesce o riesce male, ha sempre la colpa completa di una eventuale incompatibilità di comunicazione o c'è uno spiraglio per poter ipotizzare che, non sempre, chi si prende la briga di diffondere cultura (per ruolo o per scelta) ne sia effettivamente capace ... o ne sia capace sempre ... o abbia sempre un intento giusto per farlo?
Insomma Lepi, in questo piccolo microcosmo che è il forum, come nel mondo reale, viene sempre fatto un buon uso del sapere?
ps: ti prego, non torniamo sull'apologia e sui vantaggi della cultura perchè quelli erano assodati ancor prima di aprire questo thread
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
scusami forsesiforseno ma vuoi che si parli di come si usa la cultura solo in questo forum?
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Forsesi, volando,
Si conosce una pianta che cresca senza radici e che non sviluppi un'interscambio con l'ambiente che la circonda?
Insegnare/Apprendere, Custodire/Tramandare, Evolvere/Innovare...
Insegnare, diceva mio papà insegnante, è come coltivare un terreno.....devi conoscerlo, usare i giusti semi, rispettare i tempi naturali di maturazione ed essere pronto nel tempo di Raccolta.
Non tutti gli insegnanti e non tutti i terreni sono predisposti...l'uno a seminare e l'altro a germogliare ed entrambi a raccogliere.
Fine della parabolina paterna.
Buona giornata da figlia di prof
Si conosce una pianta che cresca senza radici e che non sviluppi un'interscambio con l'ambiente che la circonda?
Insegnare/Apprendere, Custodire/Tramandare, Evolvere/Innovare...
Insegnare, diceva mio papà insegnante, è come coltivare un terreno.....devi conoscerlo, usare i giusti semi, rispettare i tempi naturali di maturazione ed essere pronto nel tempo di Raccolta.
Non tutti gli insegnanti e non tutti i terreni sono predisposti...l'uno a seminare e l'altro a germogliare ed entrambi a raccogliere.
Fine della parabolina paterna.
Buona giornata da figlia di prof
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
eh, noi contadine canta...Cantastorie ha scritto:Forsesi, volando,
Si conosce una pianta che cresca senza radici e che non sviluppi un'interscambio con l'ambiente che la circonda?
Insegnare/Apprendere, Custodire/Tramandare, Evolvere/Innovare...
Insegnare, diceva mio papà insegnante, è come coltivare un terreno.....devi conoscerlo, usare i giusti semi, rispettare i tempi naturali di maturazione ed essere pronto nel tempo di Raccolta.
Non tutti gli insegnanti e non tutti i terreni sono predisposti...l'uno a seminare e l'altro a germogliare ed entrambi a raccogliere.
Fine della parabolina paterna.
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bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Scusate se divago, ma qualcuno ha citato Sgarbi che sta alla mia pazienza come il drappo rosso sta alla tranquillità d'un toro: Sgarbi non utilizza la sua -presunta - cultura come una clava. E' l'equivalente parolaio d'un picchiatore fascista, tout court. Perché, scusate, ma mettersi a urlare con quanta forza ha in corpo "bugiardo-bugiardo-bugiardo" chiunque lo contraddica coprendone la voce e azzerando qualsiasi tentativo di discussione non ha nulla a che vedere con la cultura. Io però non me la piglio più di tanto con Sgarbi, bensì con chi lo ha sdoganato in tv, forse pensando all'inizio che fosse divertente, quando dichiarava di odiare e desiderare morto il suo maestro Zeri, e aprendo in questo modo la piccola falla che ha fatto crollare la diga e ci ha inondato di tronisti, grandifratelli, ghedini e mussolini, e chi più ne ha più ne metta...
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
My two cents.ForsesiForseno ha scritto: Grande Lepi, hai esposto in maniera sublime
le tue considerazioni sulla cultura sono assolutamente condivisibili, del resto almeno io le davo per assodate
anzi, partivo proprio da questa premessa.
Adesso però vorrei approfittare delle tue capacità di analisi per provare a centrare un'altra questione, quella che mi riproponevo con questo thread
È possibile che la cultura venga sempre usata nel modo giusto? Tutti gli uomini di cultura sono capaci ad essere costruttivi? Nella storia è mai capitato che persone di cultura ne facessero un cattivo uso provocando disastri? Gli insegnanti di qualsivoglia disciplina (che si parli di cultura o nozionismo) sono tutti immuni da cattive operazioni di diffusione del sapere? Chi dovrebbe apprendere (chi ne ha voglia), ma non riesce o riesce male, ha sempre la colpa completa di una eventuale incompatibilità di comunicazione o c'è uno spiraglio per poter ipotizzare che, non sempre, chi si prende la briga di diffondere cultura (per ruolo o per scelta) ne sia effettivamente capace ... o ne sia capace sempre ... o abbia sempre un intento giusto per farlo?
Insomma Lepi, in questo piccolo microcosmo che è il forum, come nel mondo reale, viene sempre fatto un buon uso del sapere?
ps: ti prego, non torniamo sull'apologia e sui vantaggi della cultura perchè quelli erano assodati ancor prima di aprire questo thread
La risposta alla tua prima domanda è un'ovvietà. Senza spingerci troppo in là sull'utilizzo della cultura come strumento di dominazione esottomissione, che è un fenomeno trasversale a molte epoche, è evidente che c'è chi usa la cultura come clava, strumento di affermazione del proprio ego, arma d'offesa e umiliazione. E' evidente, su un piano meno becero ma sociologicamente non meno grave (al contrario), l'esistenza - anche questa trasversale a molte epoche - di una visione elitaria e, in ultima analisi, escludente della cultura: penso - e lo dico da uomo progressista, di sinistra e da giovane politicamente impegnato - alle molte responsabilità storiche della sinistra italiana su questo fronte. E' evidente, infine, che possedere cultura (aspetto, questo, collegato intimamente al precedente) è presupposto indispensabile, ma niente affatto sufficiente, al trasmetterla.
Ciò detto, non mi pare una buona risposta sostituire alla dittatura della cultura la dittatura della stupidità, il panegirico dell'incompetenza, l'ostentazione dell'ignoranza come valore. Che è esattamente uno dei segni distintivi - se non IL segno distintivo - dell'epoca che stiamo vivendo. Come spesso accade, è questione di priorità. Cosa vien prima, cosa è prioritario oggi? Puntare il dito sugli esempi - e ce ne sono, ma spiacente per chi pensa il contrario, non sono maggioritari - di chi ha un concetto distorto del sapere e della sua trasmissione, o sul modello a-culturale che è stato diffuso con successo negli ultimi vent'anni, modello che ha reso motivo d'orgoglio ciò che un tempo era motivo di vergogna, di senso di inadeguatezza, ma anche e di conseguenza stimolo a migliorare? E che, quello si, si è riconfermato essere, ancora una volta, il perfetto strumento di dominio e controllo? Davvero pensiamo che il nostro problema di oggi sia l'intellettuale spocchioso in mezzo a un mare di gente che, sìilenziosamente, ogni giorno, ci prova ancora, in mezzo a mille difficoltà, senza soldi, a diffondere sapere?
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
fear-of-the-dark ha scritto:scusami forsesiforseno ma vuoi che si parli di come si usa la cultura solo in questo forum?
scusa fear capisco le mie modeste capacità di scrittura, ma veramente è così poco chiaro quello che scrivo? Io più di fare domande dirette veramente non saprei come spiegarmi ...
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Cuore, te l'avevo già detto BENTORNATO?Cuore di Tenebra ha scritto:My two cents.ForsesiForseno ha scritto: Grande Lepi, hai esposto in maniera sublime
le tue considerazioni sulla cultura sono assolutamente condivisibili, del resto almeno io le davo per assodate
anzi, partivo proprio da questa premessa.
Adesso però vorrei approfittare delle tue capacità di analisi per provare a centrare un'altra questione, quella che mi riproponevo con questo thread
È possibile che la cultura venga sempre usata nel modo giusto? Tutti gli uomini di cultura sono capaci ad essere costruttivi? Nella storia è mai capitato che persone di cultura ne facessero un cattivo uso provocando disastri? Gli insegnanti di qualsivoglia disciplina (che si parli di cultura o nozionismo) sono tutti immuni da cattive operazioni di diffusione del sapere? Chi dovrebbe apprendere (chi ne ha voglia), ma non riesce o riesce male, ha sempre la colpa completa di una eventuale incompatibilità di comunicazione o c'è uno spiraglio per poter ipotizzare che, non sempre, chi si prende la briga di diffondere cultura (per ruolo o per scelta) ne sia effettivamente capace ... o ne sia capace sempre ... o abbia sempre un intento giusto per farlo?
Insomma Lepi, in questo piccolo microcosmo che è il forum, come nel mondo reale, viene sempre fatto un buon uso del sapere?
ps: ti prego, non torniamo sull'apologia e sui vantaggi della cultura perchè quelli erano assodati ancor prima di aprire questo thread
La risposta alla tua prima domanda è un'ovvietà. Senza spingerci troppo in là sull'utilizzo della cultura come strumento di dominazione esottomissione, che è un fenomeno trasversale a molte epoche, è evidente che c'è chi usa la cultura come clava, strumento di affermazione del proprio ego, arma d'offesa e umiliazione. E' evidente, su un piano meno becero ma sociologicamente non meno grave (al contrario), l'esistenza - anche questa trasversale a molte epoche - di una visione elitaria e, in ultima analisi, escludente della cultura: penso - e lo dico da uomo progressista, di sinistra e da giovane politicamente impegnato - alle molte responsabilità storiche della sinistra italiana su questo fronte. E' evidente, infine, che possedere cultura (aspetto, questo, collegato intimamente al precedente) è presupposto indispensabile, ma niente affatto sufficiente, al trasmetterla.
Ciò detto, non mi pare una buona risposta sostituire alla dittatura della cultura la dittatura della stupidità, il panegirico dell'incompetenza, l'ostentazione dell'ignoranza come valore. Che è esattamente uno dei segni distintivi - se non IL segno distintivo - dell'epoca che stiamo vivendo. Come spesso accade, è questione di priorità. Cosa vien prima, cosa è prioritario oggi? Puntare il dito sugli esempi - e ce ne sono, ma spiacente per chi pensa il contrario, non sono maggioritari - di chi ha un concetto distorto del sapere e della sua trasmissione, o sul modello a-culturale che è stato diffuso con successo negli ultimi vent'anni, modello che ha reso motivo d'orgoglio ciò che un tempo era motivo di vergogna, di senso di inadeguatezza, ma anche e di conseguenza stimolo a migliorare? E che, quello si, si è riconfermato essere, ancora una volta, il perfetto strumento di dominio e controllo? Davvero pensiamo che il nostro problema di oggi sia l'intellettuale spocchioso in mezzo a un mare di gente che, sìilenziosamente, ogni giorno, ci prova ancora, in mezzo a mille difficoltà, senza soldi, a diffondere sapere?
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
vorrei dire una cosa rispetto al tuo ultimo post, forsesìforseno
innanzitutto, apologia e vantaggi della cultura, come tu li hai definiti, non sono affatto scontati. (da qualche messaggio si capisce benissimo che non ci si intende nemmeno sullo stesso significato della parola cultura). Siamo noi che pensiamo la cultura sia importante a darle per scontate.
E forse questa è una delle ragioni per le quali tra forumer non ci si intende sul giusto valore o spazio da dare ai contributi che presentano un maggiore approfondimento rispetto ad altri che invece restano più superficiali.
innanzitutto, apologia e vantaggi della cultura, come tu li hai definiti, non sono affatto scontati. (da qualche messaggio si capisce benissimo che non ci si intende nemmeno sullo stesso significato della parola cultura). Siamo noi che pensiamo la cultura sia importante a darle per scontate.
E forse questa è una delle ragioni per le quali tra forumer non ci si intende sul giusto valore o spazio da dare ai contributi che presentano un maggiore approfondimento rispetto ad altri che invece restano più superficiali.
Ultima modifica di Gaufre il Ven 26 Feb 2010, 12:16 - modificato 1 volta.
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Cantastorie ha scritto:Forsesi, volando,
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
no sai cosa? è che ho avuto l'impressione, non da questo ultimo intervento, che tu voglia portare il discorso su una disamina dell'uso della cultura nel forum, come se tu avessi qualche idea in merito che, te lo dico in tutta franchezza, sembra trasparire dai tuoi post. Il problema è che mi sembrerebbe limitante affrontare il tema cultura in questo senso e soprattutto un pò fine a se stesso visto il livello di conoscenza tra utenti , che per quanto approfondito, è comunque molto relativo.ForsesiForseno ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:scusami forsesiforseno ma vuoi che si parli di come si usa la cultura solo in questo forum?
scusa fear capisco le mie modeste capacità di scrittura, ma veramente è così poco chiaro quello che scrivo? Io più di fare domande dirette veramente non saprei come spiegarmi ...
ma probabilmente è stata solo una mia impressione e me ne scuso.
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Cuore di Tenebra ha scritto:ForsesiForseno ha scritto: Grande Lepi, hai esposto in maniera sublime
le tue considerazioni sulla cultura sono assolutamente condivisibili, del resto almeno io le davo per assodate
anzi, partivo proprio da questa premessa.
Adesso però vorrei approfittare delle tue capacità di analisi per provare a centrare un'altra questione, quella che mi riproponevo con questo thread
È possibile che la cultura venga sempre usata nel modo giusto? Tutti gli uomini di cultura sono capaci ad essere costruttivi? Nella storia è mai capitato che persone di cultura ne facessero un cattivo uso provocando disastri? Gli insegnanti di qualsivoglia disciplina (che si parli di cultura o nozionismo) sono tutti immuni da cattive operazioni di diffusione del sapere? Chi dovrebbe apprendere (chi ne ha voglia), ma non riesce o riesce male, ha sempre la colpa completa di una eventuale incompatibilità di comunicazione o c'è uno spiraglio per poter ipotizzare che, non sempre, chi si prende la briga di diffondere cultura (per ruolo o per scelta) ne sia effettivamente capace ... o ne sia capace sempre ... o abbia sempre un intento giusto per farlo?
Insomma Lepi, in questo piccolo microcosmo che è il forum, come nel mondo reale, viene sempre fatto un buon uso del sapere?
ps: ti prego, non torniamo sull'apologia e sui vantaggi della cultura perchè quelli erano assodati ancor prima di aprire questo thread
My two cents.
La risposta alla tua prima domanda è un'ovvietà. Senza spingerci troppo in là sull'utilizzo della cultura come strumento di dominazione esottomissione, che è un fenomeno trasversale a molte epoche, è evidente che c'è chi usa la cultura come clava, strumento di affermazione del proprio ego, arma d'offesa e umiliazione. E' evidente, su un piano meno becero ma sociologicamente non meno grave (al contrario), l'esistenza - anche questa trasversale a molte epoche - di una visione elitaria e, in ultima analisi, escludente della cultura: penso - e lo dico da uomo progressista, di sinistra e da giovane politicamente impegnato - alle molte responsabilità storiche della sinistra italiana su questo fronte. E' evidente, infine, che possedere cultura (aspetto, questo, collegato intimamente al precedente) è presupposto indispensabile, ma niente affatto sufficiente, al trasmetterla.
Ciò detto, non mi pare una buona risposta sostituire alla dittatura della cultura la dittatura della stupidità, il panegirico dell'incompetenza, l'ostentazione dell'ignoranza come valore. Che è esattamente uno dei segni distintivi - se non IL segno distintivo - dell'epoca che stiamo vivendo. Come spesso accade, è questione di priorità. Cosa vien prima, cosa è prioritario oggi? Puntare il dito sugli esempi - e ce ne sono, ma spiacente per chi pensa il contrario, non sono maggioritari - di chi ha un concetto distorto del sapere e della sua trasmissione, o sul modello a-culturale che è stato diffuso con successo negli ultimi vent'anni, modello che ha reso motivo d'orgoglio ciò che un tempo era motivo di vergogna, di senso di inadeguatezza, ma anche e di conseguenza stimolo a migliorare? E che, quello si, si è riconfermato essere, ancora una volta, il perfetto strumento di dominio e controllo? Davvero pensiamo che il nostro problema di oggi sia l'intellettuale spocchioso in mezzo a un mare di gente che, sìilenziosamente, ogni giorno, ci prova ancora, in mezzo a mille difficoltà, senza soldi, a diffondere sapere?
Ma guarda che sono pienamente d'accordo con te. Se ti capitasse di spulciare vecchi messaggi nel thread di Morgan, troveresti anche mie considerazioni sul potere e su come io abbia affermato, tristemente, che c'è chi si adopera, ogni giorno, per farci "sapere" il meno possibile
Per il resto apprezzo il tuo intervento, evidentemente sono riuscito a spiegarmi soltanto ora
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
A prop di coltivar terreni
- Spoiler:
- A prop. di agricoltura, quando con mio padre andavo da bambina in un terreno che avevamo, coltivato ad agrumi e lui parlava con chi s'occupava dell'irrigazione di quel terreno - il tale si chiamava Giuseppe, detto Puddu in siciliano - mio papà mischiava italiano e siciliano per parlare con lui, che sapeva esprimersi meglio in dialetto.
In quel periodo, per me, tutte le persone che parlavano con mio padre - non capivo ovviamente se in italiano o in siciliano, ero piccina davvero - per me erano tutti Prof, perchè tutti lo chiamavano con Prof. e non col suo nome :chedici:
Quando arrivò il momento dei saluti, io salutai quel signore che parlava di tubazioni e portata d'acqua sì in siciliano,, ma io non avevo capito una parola di quel discorso evidentemente....: buongiorno, Professor Puddu (Puddu oltre che un diminuitivo di Giuseppe in siciliano vuol dire anche Pollo)
Per anni, mio padre mi ha ricordato questa storiella, facendomi riflettere sul fatto di quanto sia essenziale rivolgersi e porgersi con la stessa disposizione d'animo verso qualunque interlocutore e in qualunque contesto e io inconsapevolmente ho sempre cercato di farlo...per me al mondo son tutti dei Professor Puddu , portatori cmq di un sapere e di un'esperienza che è bene ascoltare, incamerare, e solo in un secondo momento di setaccio, selezionare...non apriori, ma DOPO.
Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
ok, giuro che é l'ultimo quote... stamattina non ho molto tempo e poi... scrivete tutto quello che penso già voiGaufre ha scritto:vorrei dire una cosa rispetto al tuo ultimo post, forsesìforseno
innanzitutto, apologia e vantaggi della cultura, come tu li hai definiti, non sono affatto scontati. (da qualche messaggio si capisce benissimo che non ci si intende nemmeno sullo stesso significato della parola cultura). Siamo noi che pensiamo la cultura sia importante a darle per scontate.
E forse questa è una delle ragioni per le quali tra forumer non ci si intende sul giusto valore o spazio da dare ai contributi che presentano un maggiore approfondimento rispetto ad altri che invece restano più superficiali.
- Spoiler:
- mi rendo conto che quotare e basta non é molto costruttivo e me ne scuso. Pero' é l'unico modo per mostrare che sto seguendo con interesse e per dimostrare il mio apprezzamento per alcuni interventi. Spero non mi consideriate molesta per questo. Veramente stamattina non riesco a scrivere molto.
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Ghinda ha scritto:Scusate se divago, ma qualcuno ha citato Sgarbi che sta alla mia pazienza come il drappo rosso sta alla tranquillità d'un toro: Sgarbi non utilizza la sua -presunta - cultura come una clava. E' l'equivalente parolaio d'un picchiatore fascista, tout court. Perché, scusate, ma mettersi a urlare con quanta forza ha in corpo "bugiardo-bugiardo-bugiardo" chiunque lo contraddica coprendone la voce e azzerando qualsiasi tentativo di discussione non ha nulla a che vedere con la cultura. Io però non me la piglio più di tanto con Sgarbi, bensì con chi lo ha sdoganato in tv, forse pensando all'inizio che fosse divertente, quando dichiarava di odiare e desiderare morto il suo maestro Zeri, e aprendo in questo modo la piccola falla che ha fatto crollare la diga e ci ha inondato di tronisti, grandifratelli, ghedini e mussolini, e chi più ne ha più ne metta...
quando è invitato in qualche trasmissione a parlare di altro che non sia il suo ambito di competenza, sono d'accordo con te. Quando parla di pittura lo trovo non sempre ma la maggior parte delle volte, uno studioso preparato, che non raggiungerà mai, purtroppo, il livello del suo maestro.
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
Cantastorie ha scritto:Forsesi, volando,
Si conosce una pianta che cresca senza radici e che non sviluppi un'interscambio con l'ambiente che la circonda?
Insegnare/Apprendere, Custodire/Tramandare, Evolvere/Innovare...
Insegnare, diceva mio papà insegnante, è come coltivare un terreno.....devi conoscerlo, usare i giusti semi, rispettare i tempi naturali di maturazione ed essere pronto nel tempo di Raccolta.
Non tutti gli insegnanti e non tutti i terreni sono predisposti...l'uno a seminare e l'altro a germogliare ed entrambi a raccogliere.
Fine della parabolina paterna.
Buona giornata da figlia di prof
Ecco Canta, questa mi sembra un'ottima sintesi (almeno per me)
ForsesiForseno- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: LA CULTURA - QUALE USO SE NE FA?
quoto fear e aggiungo che anche io ho avuto la stessa impressione ma sono pronta a fare ammenda nel caso mi sbagliassi...fear-of-the-dark ha scritto:no sai cosa? è che ho avuto l'impressione, non da questo ultimo intervento, che tu voglia portare il discorso su una disamina dell'uso della cultura nel forum, come se tu avessi qualche idea in merito che, te lo dico in tutta franchezza, sembra trasparire dai tuoi post. Il problema è che mi sembrerebbe limitante affrontare il tema cultura in questo senso e soprattutto un pò fine a se stesso visto il livello di conoscenza tra utenti , che per quanto approfondito, è comunque molto relativo.ForsesiForseno ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:scusami forsesiforseno ma vuoi che si parli di come si usa la cultura solo in questo forum?
scusa fear capisco le mie modeste capacità di scrittura, ma veramente è così poco chiaro quello che scrivo? Io più di fare domande dirette veramente non saprei come spiegarmi ...
ma probabilmente è stata solo una mia impressione e me ne scuso.
Gaufre- Forum Expatriée
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