La TV da guardare
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Re: La TV da guardare
lepidezza ha scritto:
di questo ama:last resort
in onda in contemporanea con gli usa su sky se ti interessa
è il flashforward di piedo
Per carità, non è roba che fa per me. Cos'è caccia a ottobre rosso+Lost del 2012?
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: La TV da guardare
Amantide_Religiosa ha scritto:lepidezza ha scritto:
di questo ama:last resort
in onda in contemporanea con gli usa su sky se ti interessa
è il flashforward di piedo
Per carità, non è roba che fa per me. Cos'è caccia a ottobre rosso+Lost del 2012?
No, peggio, molto peggio.
Un gruppo di disperati senza senso che al posto di fare una vacanza tra tromba-amici al mare decide di giocare a mission impossible...
prima o poi arriverà anche la scena dei pesci, per fare la copia con la scena dei corvi di flashforward !
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Re: La TV da guardare
@ama più o meno! Ci sono gli altri e gli altri, ancora i nemici che non sono nemici e poi tanti spiegoni tecnici che lasciamo perdere.Poi a me "l'epica militare" ha sempre fatto defecare.
@piedo piedo geniale! poster in camera subito!
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Re: La TV da guardare
piedonex ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:lepidezza ha scritto:
di questo ama:last resort
in onda in contemporanea con gli usa su sky se ti interessa
è il flashforward di piedo
Per carità, non è roba che fa per me. Cos'è caccia a ottobre rosso+Lost del 2012?
No, peggio, molto peggio.
Un gruppo di disperati senza senso che al posto di fare una vacanza tra tromba-amici al mare decide di giocare a mission impossible...
prima o poi arriverà anche la scena dei pesci, per fare la copia con la scena dei corvi di flashforward !
sei mitico!
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Re: La TV da guardare
Ormai non mi stupisco più di nulla, se hanno riesumato Dallas, significa che non c'è limite al peggio...
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Re: La TV da guardare
Ama, ricordi quando segnalasti Anthony Bourdain a proposito della puntata sulla enogastronomia sarda?
l'anno scorso ti ho parlato di Tremè e dell'esperimento di David Simon di raccontare una comunità e tutto ciò che la rappresenta.
La 'Cultura' secondo lui è una cosa molto difficile da catturare in termini di narrazione, e quindi pochissimi autori ci provano nelle serie tv.
In questa serie la cultura di questa porzione d'America è declinata in tanti modi, c'è ovviamente la musica in tutte le sue forme e contaminazioni, c'è la politica che tenta di stravolgere i vecchi equilibri sociali, ci sono le radicatissime tradizioni popolari, c'è la lingua e c'è la cucina.
Ci sono veri chef che interpretano loro stessi all'interno dello show e l'attenzione alla cucina è curatissima, al limite di una vera e propria lezione quando il personaggio di janette è inserito nella sceneggiatura della puntata.Lo stesso Bourdain oltre che comparire insieme ad altri noti chef di new york ,come David Chang, è l'autore di tutto ciò che viene realizzato in cucina sotto i riflettori. Dalla progettazione delle varie location alla messa in scena e realizzazione dei piatti.
Se riesco a convincerti a buttarci un occhio con quest'esca finalmente saprò cosa ne pensi.
vediti sopratutto quest'ultimo video oltre al primo( brevissimo)
l'anno scorso ti ho parlato di Tremè e dell'esperimento di David Simon di raccontare una comunità e tutto ciò che la rappresenta.
La 'Cultura' secondo lui è una cosa molto difficile da catturare in termini di narrazione, e quindi pochissimi autori ci provano nelle serie tv.
In questa serie la cultura di questa porzione d'America è declinata in tanti modi, c'è ovviamente la musica in tutte le sue forme e contaminazioni, c'è la politica che tenta di stravolgere i vecchi equilibri sociali, ci sono le radicatissime tradizioni popolari, c'è la lingua e c'è la cucina.
Ci sono veri chef che interpretano loro stessi all'interno dello show e l'attenzione alla cucina è curatissima, al limite di una vera e propria lezione quando il personaggio di janette è inserito nella sceneggiatura della puntata.Lo stesso Bourdain oltre che comparire insieme ad altri noti chef di new york ,come David Chang, è l'autore di tutto ciò che viene realizzato in cucina sotto i riflettori. Dalla progettazione delle varie location alla messa in scena e realizzazione dei piatti.
Se riesco a convincerti a buttarci un occhio con quest'esca finalmente saprò cosa ne pensi.
vediti sopratutto quest'ultimo video oltre al primo( brevissimo)
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: La TV da guardare
"No reservation" lo guardavo pure io !
E guardavo pure "Spain, on the road again" altra trasmissione simile.
http://www.spainontheroadagain.com/
Anche se avevano il difetto di andare in posti spesso inaccessibili per gente con stipendi da normale dipendente.
E guardavo pure "Spain, on the road again" altra trasmissione simile.
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Re: La TV da guardare
Il pelato nel primo video è Tom Colicchio, un celebre chef e capo giudice del programma Top Chef sy Sky.
Lepi, non ho capito però di cosa parla questa serie, di cucina?
Lepi, non ho capito però di cosa parla questa serie, di cucina?
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Re: La TV da guardare
Amantide_Religiosa ha scritto:Il pelato nel primo video è Tom Colicchio, un celebre chef e capo giudice del programma Top Chef sy Sky.
Lepi, non ho capito però di cosa parla questa serie, di cucina?
colicchio fa un piccolo cameo gli altri recitano in più occasioni.
Comunque è una conferma, manco tu mi leggi...
lo scrissi un anno fa... in più parti
per esempio qui:
https://xfactor.forumattivo.it/t1546p585-telefilm-e-serie-tv-infinite
o nello spoiler di questa paginetta
https://xfactor.forumattivo.it/t1546p615-telefilm-e-serie-tv-infinite
che riporto per evitarti la ricerchina
- Spoiler:
- Treme è una creazione di Overmyer e David Simon, l'uomo che ha creato, prodotto e co-sceneggiato The Wire, la serie sul crimine a Baltimora, spesso celebrato come la migliore serie tv di sempre.
Treme prende il nome da un piccolo quartiere a New Orleans (si pronuncia tremè) dopo gli sforzi della popolazione per ricostruire le loro vite, non solo le case e gli ostacoli che la comunità deve superare nel periodo immediatamente successivo all'uragano Katrina, che spazzò la costa sud nell'agosto 2005, lasciando più di 1.800 morti in Luisiana e la città in mezzo alle macerie e i rifiuti.
Con The Wire, David Simon sperimentava un nuovo tipo di serie televisiva. Evitando praticamente ogni clichè sul crimine o le convenzioni di una serie investigativa. Riuscendo a creare quello che era effettivamente il ritratto di Baltimora, raccontata attraverso storie di spacciatori di droga, la polizia, giornalisti e politici della città.
Treme segue un modello simile. Il cast comprende veri musicisti jazz, soul, cajun, zydeco etc, artisti di strada, la proprietaria di un bar, un capo indiano del Mardi Gras, un avvocato per i diritti civili, un professore- scrittore universitario, una chef che lotta per mantenere il suo ristorante "a galla".
Treme non è per lo spettatore "casuale", dice il suo creatore David Simon.
Mentre The Wire attingeva la sua forza dalla tensione, il ritmo serrato tra le strade di Baltimora infestate da crimine corruzione e manipolazione mediatica, Treme procede ad un ritmo più lento. Le sue trame sono sfumate, quasi inesistenti. Gli spettatori dei primi episodi si sono sforzati di capire chi è chi e perché siano importanti. La serie è 'stata criticata per la sua lentezza, aaddirittura noiosa:"Non succede niente!"
Diversamente dalla maggior parte di serie televisive, che si adattano a sempre più brevi tempi di attenzione del pubblico, Treme richiede una certa concentrazione. Il cast, la musica dal vivo permettono di entrare in un mondo finora inesplorato nella produzione tv: la cultura di una comunità.
La 'Cultura,' dice David Simon : 'è una cosa molto difficile da catturare in termini di narrazione, e quindi pochissimi autori ci provano. New Orleans è uno degli " archivi" del più grande bacino culturale americano, ed era sul punto di essere cancellato dalla storia. Valeva la pena di esplorarla e raccontarla."Ciò che stiamo facendo qui è qualcosa di molto delicato, qualcosa che non si vede sulla televisione americana"dice. E' la vita normale di una comunità in un luogo straordinario in un momento straordinario. E' 'DRAMA in brevi momenti.'
Simon è sempre stato un fan di rhythm and blues da quando suonava in una band ai tempi del college. Negli ultimi 30 anni ha visitato New Orleans per il jazz festival annuale e il Mardi Gras, innamorandosi della città.
Amore che ha scoperto di condividere con Eric Overmyer l'altro produttore della serie.
'Non volevamo fare un altro poliziesco, una serie su medici o puro intrattenimento', dice Overmyer. 'Volevamo qualcosa di essenziale su New Orleans, e cosa c'è di più essenziale che la cultura, la musica, il cibo, il modo in cui la gente parla? Poi c'è stato Kathrina che ha stravolto tutto. Abbiamo pensato:" non possiamo far finta che non sia successo,racconteremo di chi cerca di tornare dopo la tempesta '.
Simon ammette che il suo interesse principale è la politica, e descrive Treme come parte di un'analisi in corso riguardo allo stato delle città americane, iniziata con The Wire.
Kathrina, dice, è una 'meravigliosa allegoria del vuoto al centro della nostra cultura politica e sociale.
L'uragano non ha distrutto la città. E 'stato piuttosto il fallimento dell'ingengneria americana, il più grande fallimento dell' ingegneria nella storia degli Stati Uniti , che ha distrutto la città.
E pochi anni dopo, l'intero sistema economico del paese non è riuscito ad arginare l'uragano economico esattamente allo stesso modo. Qual è metaforicamente la differenza tra il controllo delle inondazioni a New Orleans e tutto ciò che avrebbe dovuto funzionare con i titoli o un fondo comune di investimento? New Orleans ha sperimentato prima ciò che l'America ha sperimentato in modo allegorico alcuni anni dopo. '
A differenza di The Wire, Treme offre uno spaccato ottimista della reazione al disastro.Il ritratto della forza di questa comunità e il potere della cultura come forza redentrice.
C'è uno dei peggiori sistemi scolastici del paese, uno dei peggiori reparti di polizia del paese. Ciò che ha riportato questa gente indietro, però, è stata la sua cultura: il cibo, il quartiere, le tradizioni familiari, la musica, l'idea che tutto è una parata, il modo in cui si seppelliscono i morti nelle second line... Qui è tutto diverso.
"E questa è la storia che volevamo raccontare, di persone che si sono rimesse in piedi per la loro comunità, nell'interesse di una collettività che abbiamo perso in America ".
Simon ha anche inserito nella serie un consistente numero di figuranti locali che non hanno mai recitato prima e musicisti di pregio come Allen Toussaint, Dr. John, Dave Bartholomew e Irma Thomas che hanno interpretato loro stessi, come Elvis Costello. Tra i ruoli principali della serie, c'è la musicista di strada Annie, interpretata da Lucia Micarelli, violinista di New York.Una musicista di talento che è andata a New Orleans, per cercare di guadagnarsi da vivere, ed ha una relazione distruttiva con un altro musicista originario di Amsterdam con le stesse sue speranze.
'Un sacco di gente pensa che "la musica di New Orleans" sia un genere a sé, ma non lo è' dice Micarelli. Il mio personaggio deve suonare ogni genere musicale con tanti musicisti diversi. Ed è stata una sfida davvero grande per me. Quando abbiamo iniziato le riprese, ogni settimana, sapevo che avrei suonato qualcosa di diverso.
"Allora desso suonerai con un gruppo jazz tradizionale, capito?."
E io pensavo: "Oh mio Dio" cinque giorni di sessione con questo gruppo nel tentativo di capire quali accordi e ritmi suonare.
Poi altro copione: "OK, adesso dovrai suonare Cajun".
In questo modo però ho avuto modo di conoscere la città, attraverso i suoi musicisti, così incredibilmente generosi.
Ci sono persone che mi dicevano: "Mio nonno mi ha insegnato questo e ora lo insegno a te", che è una cosa veramente bella.
Quel senso di comunità che passa anche attraverso la musica, o le storie, le ricette, di generazione in generazione si è in realtà persa in molte parti d'America. E questo è ciò che rende New Orleans speciale e diversa. '
Treme usa la musica in un modo che raramente è stato impiegato nei film o in televisione: tutte le esibizioni sono registrate dal vivo. Con la sua miscela di jazz, musica da banda e musica di strada, frammenti di jukebox, la radio a tutto volume dalle finestre, Treme è il sogno di un appassionato di musica.
Uno dei sottotesti importanti di Treme è la denuncia del macchinazioni politiche per progettare la ricostruzione sociale e politica della città. Perchè, sulla scia di Katrina, si scoraggia il ritorno della popolazione povera e in gran parte gli afroamericani fuggiti dalla città.
Ci sono case popolari costruite prima degli anni 50 che non hanno subito alcun danno, rispetto a costruzioni degli ultimi ann, ma non sono state restituite ai loro proprietari per questa ragione.' Se l' economia non avesse subito il tracollo economico dal 2007 in qua , New Orleans sarebbe diventata una nuova Disneyland in questo momento, e l'unico motivo per cui questo non è accaduto è perché non c'erano i fondi.' La "gentrification" di New Orleans, dice, avrebbe 'ucciso la città'.
Treme, come The Wire, aderisce ad una autenticità rigorosa nell'uso del gergo locale, e i riferimenti al cibo locale,a canzoni, luoghi e personaggi. L'orecchio inesperto può trovare inizialmente difficoltà a capire anche cosa dice la gente. (Una serie di siti web sono spuntati per spiegarli nel dettaglio.) Ma Simon sembra non porsi il problema. 'Se la gente non capisce, non capisce', pazienza ,non mi preoccupo di fare più spettatori , conta solo qual è la storia che vogliamo raccontare. '
'La gente ha un'idea molto superficiale di ciò che New Orleans è, come se fosse ogni giorno martedì grasso. In realtà credo che questa città abbia la consapevolezza che la propria cultura altri non è l'incontro tra la vita e la morte della sua comunità. '
La sua cultura è un unico "sottoprodotto" delle condizioni sociali a New Orleans. 'E' davvero un effetto della discriminazione che ha attraversato. I neri non potevano entrare in ospedale per esempio e così se tua madre si ammalava ci prendevamo cura di te, se tuo padre moriva lo salutavamo in festa. E questo sentire è ancora molto forte qui. '
Eric Overmyer descrive l'uragano Katrina come 'una spada a doppio taglio' per quanto riguarda la serie televisiva. 'Ci ha dato un riferimento temporale che è anche un limite. Ci blocca in un evento storico e ci dà alcuni parametri cui dobbiamo prestare attenzione, anche se non sempre li seguiamo. 'Treme, Simon aggiunge', non dovrebbe essere un documentario ', ma diversi elementi della trama sono stati ispirati, e in alcuni casi prese in prestito da, eventi e persone reali.
Così il carattere combattivo dell' avvocato Toni Bernette (Melissa Leo) si ispira a un avvocato di nome Maria Howell, nota a New Orleans perchè rappresenta i musicisti e gli indiani del Mardi Gras. E la frase del marito professore, Creighton (John Goodman),affidata a YouTube contro l'incompetenza del governo - 'fuck you, you fucking fucks - è stata presa dal un blog scritto da un uomo del posto di nome Ashley Morris, che è diventato una sorta di mantra a New Orleans.
Allo stesso modo, la storia del rapporto tra il capo indiano e suo figlio trombettista jazz è in parte modellata sul rapporto tra Big Chief Montana 'Tootie', 'capo dei capi' dei Mardi Gras Indians per decenni, e il suo figlio Daryll.
In Treme, il 'grande capo'indiano Albert Lambreux è la metafora più potente dello spirito durevole delle tradizioni della città, nonchè gli effetti della politica sociale post-Katrina. Dopo il suo ritorno a New Orleans dopo l'inondazione, è determinato sia a riabilitare la sua casa distrutta e far risorgere la sua tribù, entrando in conflitto con suo figlio, un musicista jazz moderno che si è trasferito a New York e ha voltato le spalle alla sua cultura, sia con le autorità locali dopo aver preso possesso di una casa in un complesso residenziale integro, abbandonato e interdetto persino ai proprietari, per opporsi alla gentrificazione in atto per volere del governo federale.
Simon dichiara che la sua più grande paura come scrittore, è stata che la gente del posto non si riconoscesse nel ritratto. Una delle cose che gli ha dato maggiore soddisfazione è stato venire a sapere che nei bar e ristoranti di New Orleans, si sono organizzate delle serate per la visione della serie.
Il punto è che le condizioni di New Orleans nel post-Katrina sono state semplificate, sterilizzate con picchi di sentimentalismo da parte degli estranei che ci hanno voluto guardare dentro.
Simon non ha voluto semplificare una città che era già complessa, anche prima che fosse sottoposta a quello che uno dei suoi personaggi definisce un "disastro federale indotto di proporzioni epiche".
Simon ha assunto giornalisti di giornali locali e il suo co-sceneggiatore, Eric Overmyer, è un drammaturgo che ha vissuto a New Orleans per tutta la vita. La musica, i musicisti e la colonna sonora sono scrupolosamente autentici (vedi 'Treme', soundtrack).
Sono molti i personaggi del cast che ridono o inveiscono contro i turisti e gli operatori televisivi che vanno a NewOrleans per un Kathrina tour o pagano due dollari per sentire dall'artista di strada :When the saints go marching in.
E' interessante infatti che questa rappresentazione autentica del post-Katrina a New Orleans di Simon e Overmyer comprenda un esplicito disprezzo per i visitatori che improvvisamente si interessano alla città. Disprezzo che implicitamente comprende gli spettatori di Treme. :neve:
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Re: La TV da guardare
piedonex ha scritto:"No reservation" lo guardavo pure io !
E guardavo pure "Spain, on the road again" altra trasmissione simile.
http://www.spainontheroadagain.com/
Anche se avevano il difetto di andare in posti spesso inaccessibili per gente con stipendi da normale dipendente.
Che noncelosai piedo?
L'invidia/sogno è il cuore della fidelizzazione mediatica
Citando Samantha di Sex and the city ( serie non film) quando in una puntata consiglia a Jerodd, il fidanzato attore, che vuole andare a fare l'intervista vestito semplice, gli dice che il look semplice è perfetto ma deve mettere un dettaglio griffato, perchè "se non gli dai un motivo per invidiarti non ti seguiranno" .
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Re: La TV da guardare
lepidezza ha scritto:
Che noncelosai piedo?
L'invidia/sogno è il cuore della fidelizzazione mediatica
"No reservation" alterna posti da favola e cene da mille euri a pasti frugali in mezzo alla strada.
E' interessante per la varietà e la particolarità dei posti frequentati.
Invece "Spain, on the road again" come concetto l'avrebbe potuto fare chiunque, basta avere una paccata di soldi sul conto corrente !
Basta prendere la guida Michelin ed andare in tutti i posti più stellati.
Lì si c'è il gioco "vorrei ma non posso" (non potrò mai).
E ad ogni puntata mi dicevo: ma una trasmissione così potrebbe farla chiunque !!! (ora Gwyneth Paltrow non è proprio chiunque).
Però come competenze espresse ce ne sono veramente poche.
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Re: La TV da guardare
lepidezza ha scritto: Comunque è una conferma, manco tu mi leggi...
Non è vero. Cmq lo scarico e poi lo guardo con calma, più che altro per la musica che sono curiosa.
piedonex ha scritto:
"No reservation" alterna posti da favola e cene da mille euri a pasti frugali in mezzo alla strada.
E' interessante per la varietà e la particolarità dei posti frequentati.
Invece "Spain, on the road again" come concetto l'avrebbe potuto fare chiunque, basta avere una paccata di soldi sul conto corrente !
Basta prendere la guida Michelin ed andare in tutti i posti più stellati.
Lì si c'è il gioco "vorrei ma non posso" (non potrò mai).
E ad ogni puntata mi dicevo: ma una trasmissione così potrebbe farla chiunque !!! (ora Gwyneth Paltrow non è proprio chiunque).
Però come competenze espresse ce ne sono veramente poche.
Veramente "No Reservation" fa vedere pochi posti da favola, per cosi dire. Per esempio a Parigi nemmeno uno, Cambogia, un altro paese dell'Asia (non mi ricordo dove), Sardegna, Toscana, Argentina idem. Anche Roma non erano posti lussosi, tranne uno perchè il proprietario era un suo amico e l'ha invitato in una sala privata, la stessa cosa per il Cile.
Comunque è come hai detto tu, Bourdain fa vedere tutto dal cibo da "strada" a trattorie popolari o ristoranti lussosi.
Per quel che riguarda la Paltrow, sarà pure un'attrice nota ma in fatto di cucina è veramente chiunque. In questo caso il programma sfrutta la sua imagine, non la sua "sapienza" culinaria. Inoltre, l'idea di una vegetariana (che mangia il pesce, l'arragosta etc. però ) che fa un programma di cucina/cibo (come si dice in questi casi?), per di più in Spagna mi fa venire da ridere e poi trovo la Paltrow un ghiacciolo.
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Re: La TV da guardare
Amantide_Religiosa ha scritto:
Veramente "No Reservation" fa vedere pochi posti da favola, ...
Comunque è come hai detto tu, Bourdain fa vedere tutto dal cibo da "strada" a trattorie popolari o ristoranti lussosi.
Per quel che riguarda la Paltrow, sarà pure un'attrice nota ma in fatto di cucina è veramente chiunque. ...
In "No reservation" ricordo la puntata a New York in cui ha alternato un hot dog straunto in mezzo alla strada ad un ristorante privatissimo specializzato in caviale che gli fece provare diecii tipi diversi di caviale da 100 $ a cucchiaiata
Insomma un pranzetto da 2.000 $ a testa...
In una puntata della di On the road again sono stati in un ristorante da 3 stelle, con ovvia intervista alla proprietaria/chef che costerà a testa quanto 400/500 euri a pranzo ?
Però tra i due, se devo invidiare una trasmissione, invidio sicuramente "Spain".
Primo perchè Bourdain ha una cultura geografica e culinaria notevole (giornalista, scrittore, etc...) e poi io in certi posti e certe cose non le avrei mangiate neppure sotto tortura (poi magari dopo la prima inquadratura le sputa pure lui
Invece i quattro di Spain (due attrici gnocche, un ristoratore ed un giornalista) alla fine fanno un'enorme gita pagata dalla produzione tv.
Quelli si li invidio, pagassero me per girare tutta la Spagna con due gnocche e mangiare e bere tutti i giorni in posti così
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Re: La TV da guardare
Amantide_Religiosa ha scritto:
...e poi trovo la Paltrow un ghiacciolo.
L'elemento sensuale della trasmissione non è la Paltrow, è Claudia Bassols.
La Paltrow serviva come "amo" per il pubblico, anche perchè gli altri due, pur essendo conosciuti nell'ambiente culinario, sono assolutamente sconosciuti ai più e televisivamente non è che funzionassero poi così bene.
Comunque non ci credo neppure se me dicono in faccia loro due che si mangiavano tutto quello che portavano in tavola
La Paltrow peserà 50 kg, cosa volete che mangi ?
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Re: La TV da guardare
lepidezza ha scritto:Ama tu che hai Sky oggi puoi vederti Black mirror.
h. 21, Sky Cinema 1
Ne parlai lo scorso autunno a ridosso di natale forse.
La Rai se l'è fatto sfuggire, mannaggia a loro.
Freccero tu quoque!
una parola sola: CAPOLAVORO.
...
Il primo capitolo, intitolato Messaggio al Primo Ministro, è forse il più inquietante Il Primo Ministro inglese viene svegliato nel cuore della notte: la principessa Susannah è stata rapita, e l’unico modo per farla tornare a casa sana e salva è accogliere le richieste dei rapitori. Il problema è che non si tratta del semplice pagamento di un riscatto. Il video postato su YouTube e rimasto online per soli nove minuti parla chiaro: per salvare la ragazza, l l'uomo dovrà “subire” una terribile umiliazione. In diretta tv a reti unificate. Come reagire di fronte a una richiesta del genere? Accettarla e andare incontro all’umiliazione ma ottenere il rispetto della gente – sempre pronta a lodare il sacrificio, specialmente se disgustoso come questo – oppure rifiutarla ed essere bollato per sempre come "quel codardo che non fece nulla"?
...
Ho recuperato ieri sera la prima puntata che non ero riuscito a vedere.
Penso sia la peggiore e la più disturbante delle tre.
ora non vorrei rovinare nulla a nessuno, quindi lo metto in spoiler sapendo che tanto lo leggerete lo stesso
- Spoiler:
- Il senso della puntata "dovrebbe" essere quello riassunto da Lepi.
Cioè "io" mi sottopongo ad una mia umiliazione per salvare una persona a cui tengo. E detta così è quasi ovvio che la risposta sia si.
Ma nella puntata il protagonista decide di NO !
Lo costringono a farlo, lo costringono quelli del partito, lo costringono quelli che hanno più potere di lui.
La sua assistente personale gli dice chiaro: "lo deve fare, altrimenti non potremo più garantire la sua incolumità e quella della sua famiglia".
Insomma gli fanno un ricatto peggiore di quello che gli ha fatto il rapitore della principessa.
Anche perchè a lui in fondo non frega nulla della principessa, ma tiene alla sua famiglia.
Quindi il tema principale si perde completamente, il libero arbitrio non c'è.
Avrei anche da discutere su come viene interpretato il comportamento della gente comune.
Nella realtà non sono così convinto che la gente si ritroverebbe nei bar per vedere una simile scena...
Per me la peggiore delle tre puntate.
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Re: La TV da guardare
Non ho capito Piedo. Peggiore e disturbante in che senso, perchè disturbante può essere anche una cosa fatta bene. Intendi dire che non ti è piaciuto?
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Re: La TV da guardare
Dal mio punto di vista le due prospettive sono equivalenti.
Mi riferisco alla posizione del primo ministro, costretto a farlo per il ruolo che ricopre, e il popolo/pubblico che diventa complice di questo ricatto.
Brooker mette in scena un paradosso ovviamente, ma neanche tanto lontano dalla realtà che viviamo.
La visione di ciò che condanniamo, si tratti di scene crudeli o volgari "Vendute" e mercificate dai media gratuitamente, con il pretesto magari di fare informazione, sono già parte delle abitudini dell'homo videns. Non si mettono più in discussione. Nonostante le si condanni o le si rifiuti, sempre più spesso si è come attirati a guardarle comunque, favorendone la diffusionee il proliferarsi virale, perchè la domanda e la riposta sembra confermarne l'interesse.Tutti ne parlano etc.
E questo procede sia per la tv spazzatura che per una certa rappresentazione del mondo.
Se la gente non si fosse sintonizzata in massa davanti alla tv, la principessa la si sarebbe trovata per strada prima. Ma per strada non c'era nessuno.
Se nessuno si fosse sintonizzato il ricatto si sarebbe annullato ( nella sua umiliazione) perchè il potere dei media sta nella risposta del pubblico.Questo è il senso dell'episodio.
La posizione del primo ministro, costretto è vero ma dagli eventi e dal suo ruolo istituzionale, riflette tutte quelle pressioni mediatiche che riguardano i personaggi pubblici in genere, pressioni che inducono a un certo comportamento, dettato dalla massa e dalle sue aspettative( spesso anche manipolate mediaticamente come in questo caso) affinchè il supporto della popolazione non venga a mancare. Nella comunicazione pubblica ( quella rappresentata dalle istituzioni e dal jet set) non si prescinde da questo bisogno di approvazione, condizione necessaria e sufficiente per poter continuare a rivestire quel ruolo. In realtà che si trattasse di bombe o di quel che è stato messo in scena da Brooker, poco importa. In una società dove l'immagine coincide con la reputazione, il ricatto per la liberazione dell'ostaggio, ha annullato entrambe, in uno schema dove solitamente fare la cosa giusta, nella rappresentazione mediatica, coincide sempre con un atto eroico che giova all'immagine del martire. La variabile, in questo schema, è proprio il pubblico che decreta il successo e al tempo stesso la tragicità di una umiliazione diventando complice di questa barbarie.
Brooker è fantastico nel riuscire addirittura a farti sorridere all'inizio della storia quando il ricatto viene esplicitato.E' grottesco perchè si "ride" proprio quando la donna rapita, in un videomessaggio chiarisce i termini del riscatto tra le lacrime. E nell'incredulità della richiesta, si ride da casa( o si sorride) e qualcuno lo fa anche tra gli spettatori al bar.
Si assite insomma a una rappresentazione tragica come se si trattasse di finzione. Invece non lo è, ma per il pubblico pare non cambi affatto.
Brooker è un genio del male!
Mi riferisco alla posizione del primo ministro, costretto a farlo per il ruolo che ricopre, e il popolo/pubblico che diventa complice di questo ricatto.
Brooker mette in scena un paradosso ovviamente, ma neanche tanto lontano dalla realtà che viviamo.
La visione di ciò che condanniamo, si tratti di scene crudeli o volgari "Vendute" e mercificate dai media gratuitamente, con il pretesto magari di fare informazione, sono già parte delle abitudini dell'homo videns. Non si mettono più in discussione. Nonostante le si condanni o le si rifiuti, sempre più spesso si è come attirati a guardarle comunque, favorendone la diffusionee il proliferarsi virale, perchè la domanda e la riposta sembra confermarne l'interesse.Tutti ne parlano etc.
E questo procede sia per la tv spazzatura che per una certa rappresentazione del mondo.
Se la gente non si fosse sintonizzata in massa davanti alla tv, la principessa la si sarebbe trovata per strada prima. Ma per strada non c'era nessuno.
Se nessuno si fosse sintonizzato il ricatto si sarebbe annullato ( nella sua umiliazione) perchè il potere dei media sta nella risposta del pubblico.Questo è il senso dell'episodio.
La posizione del primo ministro, costretto è vero ma dagli eventi e dal suo ruolo istituzionale, riflette tutte quelle pressioni mediatiche che riguardano i personaggi pubblici in genere, pressioni che inducono a un certo comportamento, dettato dalla massa e dalle sue aspettative( spesso anche manipolate mediaticamente come in questo caso) affinchè il supporto della popolazione non venga a mancare. Nella comunicazione pubblica ( quella rappresentata dalle istituzioni e dal jet set) non si prescinde da questo bisogno di approvazione, condizione necessaria e sufficiente per poter continuare a rivestire quel ruolo. In realtà che si trattasse di bombe o di quel che è stato messo in scena da Brooker, poco importa. In una società dove l'immagine coincide con la reputazione, il ricatto per la liberazione dell'ostaggio, ha annullato entrambe, in uno schema dove solitamente fare la cosa giusta, nella rappresentazione mediatica, coincide sempre con un atto eroico che giova all'immagine del martire. La variabile, in questo schema, è proprio il pubblico che decreta il successo e al tempo stesso la tragicità di una umiliazione diventando complice di questa barbarie.
Brooker è fantastico nel riuscire addirittura a farti sorridere all'inizio della storia quando il ricatto viene esplicitato.E' grottesco perchè si "ride" proprio quando la donna rapita, in un videomessaggio chiarisce i termini del riscatto tra le lacrime. E nell'incredulità della richiesta, si ride da casa( o si sorride) e qualcuno lo fa anche tra gli spettatori al bar.
Si assite insomma a una rappresentazione tragica come se si trattasse di finzione. Invece non lo è, ma per il pubblico pare non cambi affatto.
Brooker è un genio del male!
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Re: La TV da guardare
Amantide_Religiosa ha scritto:Non ho capito Piedo. Peggiore e disturbante in che senso, perchè disturbante può essere anche una cosa fatta bene. Intendi dire che non ti è piaciuto?
Disturbante perchè eccessivamente eccessivo
No, non mi è piaciuto e sinceramente anche gli spunti di riflessione li ho trovati molto forzati.
Situazione che nelle altre due puntate invece non ho notato.
Ama, tu l'hai visto ?
Sai qual è la richiesta del rapitore ?
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Re: La TV da guardare
lepidezza ha scritto:Dal mio punto di vista le due prospettive sono equivalenti.
...
Brooker è un genio del male!
Ho capito tutto, ma evidentemente è talmente distante dal mio modo di pensare che non riesco proprio a trovarne l'aspetto "mediatico" positivo.
Lo stesso concetto l'avrei esposto in modo diverso.
Gli altri due episodi mi sono sembrati meno forzati, eccessivi e più centrati.
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Re: La TV da guardare
piedonex ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:Non ho capito Piedo. Peggiore e disturbante in che senso, perchè disturbante può essere anche una cosa fatta bene. Intendi dire che non ti è piaciuto?
Disturbante perchè eccessivamente eccessivo
No, non mi è piaciuto e sinceramente anche gli spunti di riflessione li ho trovati molto forzati.
Situazione che nelle altre due puntate invece non ho notato.
Ama, tu l'hai visto ?
Sai qual è la richiesta del rapitore ?
Non l'ho ancora visto. Sto seguendo diverse serie al momento e non ho avuto tempo.
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: La TV da guardare
Amantide_Religiosa ha scritto:
Non l'ho ancora visto. Sto seguendo diverse serie al momento e non ho avuto tempo.
Allora aspetto che tu lo veda, inutile rovinarti tutto, abbiamo scritto fin troppo.
Questa sera, in seconda serata, su Sky 1, ritrasmettono la seconda puntata "15 milioni di celebrità".
A mio parere l'episodio più riuscito.
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Re: La TV da guardare
Pensa che quell'episodio è andato in onda la notte stessa della puntata di xfactor Uk, sotto Natale.
Un cortocircuito. Finivi di vedere xfactor e SUBITO DOPO la metatelevisione di brooker nell'altro canale.
Non capisco cosa tu intenda per eccessivo Piedo.
Il titolo originale del secondo episodio centra meglio il senso: "15 milioni di "meriti che anzichè far riferimento alla celebrità , della traduzione italiana, sottolinea il merito e quale, di aver guadagnato una posizione privilegiata rispetto alla massa, non semplicemente la popolarità.
Mentre il primo aveva il titolo di "National anthem", inno nazionale, che ruota intorno alle due componenti popolo e primo ministro che scelgono e prendono posizione per "il bene di tutti."
Un cortocircuito. Finivi di vedere xfactor e SUBITO DOPO la metatelevisione di brooker nell'altro canale.
Non capisco cosa tu intenda per eccessivo Piedo.
Il titolo originale del secondo episodio centra meglio il senso: "15 milioni di "meriti che anzichè far riferimento alla celebrità , della traduzione italiana, sottolinea il merito e quale, di aver guadagnato una posizione privilegiata rispetto alla massa, non semplicemente la popolarità.
Mentre il primo aveva il titolo di "National anthem", inno nazionale, che ruota intorno alle due componenti popolo e primo ministro che scelgono e prendono posizione per "il bene di tutti."
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Re: La TV da guardare
piedonex ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:
Non l'ho ancora visto. Sto seguendo diverse serie al momento e non ho avuto tempo.
Allora aspetto che tu lo veda, inutile rovinarti tutto, abbiamo scritto fin troppo.
Questa sera, in seconda serata, su Sky 1, ritrasmettono la seconda puntata "15 milioni di celebrità".
A mio parere l'episodio più riuscito.
Purtroppo non riesco a vederlo per il momento. Ieri c'erano le partite della CL, l'altro ieri idem, poi stasera c'è l'Europa League.
In questo periodo sto seguendo: Downton Abbey, Homeland, Hunted, New Tricks, Lillehammer, e l'ultima stagione di The Killing (danese).
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Re: La TV da guardare
A proposito, dal 1 novembre inizia su Sky il nuovo canale Sky Arte. Il primo docu-fiction è su Michelangelo, con Rutger Hauer e Giancarlo Giannini.
http://video.sky.it/news/questo-e-sky/sky_arte_hd_dal_1_novembre_va_in_onda_il_genia_italico/v124309.vid
http://video.sky.it/news/questo-e-sky/sky_arte_hd_dal_1_novembre_va_in_onda_il_genia_italico/v124309.vid
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Re: La TV da guardare
@ama: sei irraggiungibile!
Che ne dici di Hunted?Un Alias rivisitato?
Downton Abbey è buona la prima stagione la seconda a metà...
la cura della produzione è sempre da 10 e lode ma Fellowes sembra aver esaurito le cartucce.
Maggie Smith vale da sola tutta la serie!
visto Homeland che colpo di scena? Se lo sono bruciati subito...
pensavo ci avrebbero imbastito il resto della stagione.
Che ne dici di Hunted?Un Alias rivisitato?
Downton Abbey è buona la prima stagione la seconda a metà...
la cura della produzione è sempre da 10 e lode ma Fellowes sembra aver esaurito le cartucce.
Maggie Smith vale da sola tutta la serie!
visto Homeland che colpo di scena? Se lo sono bruciati subito...
pensavo ci avrebbero imbastito il resto della stagione.
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