Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
admin... mi provoca e mi minaccia..xenas ha scritto:lepidezza ha scritto:no è vero Bea ce lo aveva già spiegato in passato..
ma non è colpa mia,xenas mi fa distrarre e nessuno me la sposta di banco..
:motosega:
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
lepidezza ha scritto:admin... mi provoca e mi minaccia..xenas ha scritto:lepidezza ha scritto:no è vero Bea ce lo aveva già spiegato in passato..
ma non è colpa mia,xenas mi fa distrarre e nessuno me la sposta di banco..
:motosega:
OT: facciamo i conti in mp.....
xenas- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
e dringhidi..
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
Ormai l’avrete letto dappertutto, dell’intervista a “Vanity Fair” nella quale Tiziano Ferro ha - come si dice con un’espressione orrenda - “fatto coming out” dichiarando - non “ammettendo”, non “confessando” - di essere omosessuale. Intervengo sul tema a titolo quasi personale, anche perché, come sapete, fuori dallo spazio del gossip - che è sempre un angolino di sorriso e di curiosità - Rockol preferisce parlare della vita professionale dei cantanti e dei musicisti, più che della loro vita privata.
Il titolo di questo mio commento non è assolutamente ironico: credo davvero che quello di Tiziano sia stato un gran gesto. D’accordo, è vero che, diciamo così, “serve” a lanciare l’uscita di un suo libro autobiografico (che leggerò e recensirò appena l’avrò e l’avrò letto per intero); ma questo, sia sa, è lo show business. A parte questa non-coincidenza, però, lo ripeto: credo davvero che Tiziano abbia compiuto un gesto coraggioso. E mi spiego, non senza aver premesso che non conosco personalmente Tiziano se non per due parole scambiate anni fa al Forum di Assago prima di una serata di Radio Italia: quindi non consideratemi parziale per motivi di amicizia o, peggio ancora, di sicofantismo.
Mi è capitato più volte di sostenere, conversando con amici o con colleghi, che se i tanti, forse tantissimi artisti omosessuali non continuassero a nascondersi e a negare la propria inclinazione, la vita per i giovani omosessuali italiani sarebbe migliore. Vedere personaggi noti e apprezzati (del mondo della musica, del cinema, della televisione, dello sport) dei quali l’omosessualità è abbastanza nota continuare a sorvolare sul tema, quando non a mentire sull’argomento, mi ha sempre molto irritato; almeno quanto mi irrita il comportamento contrario, quello di coloro che dell’omosessualità esibita fanno una bandiera e un gadget autopromozionale - e non faccio i loro nomi per non contribuire al loro intento.
Ma è certo che se la propria omosessualità non fosse più negata pubblicamente da personaggi che si sono costruiti una notorietà, un apprezzamento, una stima professionale, sarebbe un gran bel contributo alla civiltà del popolo italiano. Perché sono tanti, come Tiziano, specialmente nella profonda provincia italiana, i ragazzi e le ragazze che stanno male per anni, che si credono malati o perversi, che non riescono ad accettarsi: e se certi personaggi che si sono realizzati nella vita - professionale e privata - spiegassero serenamente di esserci riusciti non “nonostante la”, non “grazie alla” loro omosessualità, ma semplicemente perché le preferenze sessuali sono come le preferenze gastronomiche o letterarie, aiuterebbero, e molto, questi ragazzi ad avere una vita migliore. Lo rivendica, e giustamente, Tiziano Ferro nella sua intervista a “Vanity Fair”: “Non ho la presunzione di salvare nessuno, ma se il mio libro potesse aiutare qualcuno a evitare di perdere tutti gli anni che ho buttato via io, sarei felice”. Ben detto. Speriamo che adesso altri seguano il suo buon esempio. (fz)
http://rockol.it/news-164404/Tiziano-Ferro,-un-eroe-dei-nostri-tempi
Il titolo di questo mio commento non è assolutamente ironico: credo davvero che quello di Tiziano sia stato un gran gesto. D’accordo, è vero che, diciamo così, “serve” a lanciare l’uscita di un suo libro autobiografico (che leggerò e recensirò appena l’avrò e l’avrò letto per intero); ma questo, sia sa, è lo show business. A parte questa non-coincidenza, però, lo ripeto: credo davvero che Tiziano abbia compiuto un gesto coraggioso. E mi spiego, non senza aver premesso che non conosco personalmente Tiziano se non per due parole scambiate anni fa al Forum di Assago prima di una serata di Radio Italia: quindi non consideratemi parziale per motivi di amicizia o, peggio ancora, di sicofantismo.
Mi è capitato più volte di sostenere, conversando con amici o con colleghi, che se i tanti, forse tantissimi artisti omosessuali non continuassero a nascondersi e a negare la propria inclinazione, la vita per i giovani omosessuali italiani sarebbe migliore. Vedere personaggi noti e apprezzati (del mondo della musica, del cinema, della televisione, dello sport) dei quali l’omosessualità è abbastanza nota continuare a sorvolare sul tema, quando non a mentire sull’argomento, mi ha sempre molto irritato; almeno quanto mi irrita il comportamento contrario, quello di coloro che dell’omosessualità esibita fanno una bandiera e un gadget autopromozionale - e non faccio i loro nomi per non contribuire al loro intento.
Ma è certo che se la propria omosessualità non fosse più negata pubblicamente da personaggi che si sono costruiti una notorietà, un apprezzamento, una stima professionale, sarebbe un gran bel contributo alla civiltà del popolo italiano. Perché sono tanti, come Tiziano, specialmente nella profonda provincia italiana, i ragazzi e le ragazze che stanno male per anni, che si credono malati o perversi, che non riescono ad accettarsi: e se certi personaggi che si sono realizzati nella vita - professionale e privata - spiegassero serenamente di esserci riusciti non “nonostante la”, non “grazie alla” loro omosessualità, ma semplicemente perché le preferenze sessuali sono come le preferenze gastronomiche o letterarie, aiuterebbero, e molto, questi ragazzi ad avere una vita migliore. Lo rivendica, e giustamente, Tiziano Ferro nella sua intervista a “Vanity Fair”: “Non ho la presunzione di salvare nessuno, ma se il mio libro potesse aiutare qualcuno a evitare di perdere tutti gli anni che ho buttato via io, sarei felice”. Ben detto. Speriamo che adesso altri seguano il suo buon esempio. (fz)
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
Sì, Lepi, almeno io credo di averlo capito.lepidezza ha scritto:rispondendo a brina...
io appoggio la teoria busiana che parla di sessualità umana e rifiuto di etichette imposte da terzi( morale religiosa)
ne parlavo in risposta all'intervista di miao..
dando ragione però anche a gaufre che diceva che il non parlarne rendeva una delle possibili declinazioni di questa sessualità un tabù.
s'è capito il mio penultimo intervento però?
Più volte sul forum si è toccato questo argomento, quante volte ne abbiamo dibattuto.
Non so se Tiziano Ferro abbia fatto bene per se stesso a pubblicare i suoi diari.
Mi auguro per lui che non si tratti davvero delle parole che aveva donato alla sua sola coscienza.
Mi auguro anche che adesso non diventi l'emblema di un movimento politico, perchè altrimenti, per me, sarebbe un po' come vendere il proprio vissuto, io non lo farei mai.
Le rivoluzioni sociali, politiche, legislative, non si fanno con il sensazionalismo, a me non piace.
In maniera prepotente sono convinta che la società è fatta di tutti, di tutte le esistenze piccole e impotenti, che solo esprimendosi per quello che sono e che di sè vogliono portare al mondo rompono tutti gli schemi e dimostrano la naturalezza, ma sopratutto la bellezza della personale variegata unicità.
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
Musica: 'Azzurri italiani', presidenza ad honorem per Tiziano Ferro
Roma, 6 ott. - (Adnkronos) - All'indomani dell'outing di Tiziano Ferro, spunta un'onorificenza al merito per il giovane artista. A offrirgliela spontaneamente in una nota autografa lanciata al profilo Facebook del cantante e' Giacinto Marra, leader e fondatore del movimento di liberi cittadini 'Azzurri Italiani', che raduna da giugno a oggi migliaia di contatti in tutta Italia attraverso social network quali Facebook, Twitter e Youtube, battendosi attivamente anche per pari diritti per le coppie di fatto. "In un Paese difficile e ipocrita come l'Italia- spiega Marra -ove non si vogliono riconoscere per cio' che sono determinate, importanti, realta' sociali, Tiziano Ferro merita particolare attenzione e rispetto per il valore delle sue dichiarazioni, ancor piu' significative proprio perche' fatte apertamente da un uomo di spettacolo". Per Marra e' "un passo importante, un segnale utile a tutti quei gay e lesbiche giovani e non che vivono situazioni di difficolta' dovendosi invece nascondere, cercando l'amore altrove". E conclude: "Proprio per questo abbiamo deciso di offrigli la Presidenza Ad Honorem della Commissione Coppie di Fatto del movimento. Speriamo che accetti, da noi ha la porta aperta. Il cuore non ha colore".
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Musica-Azzurri-italiani-presidenza-ad-honorem-per-Tiziano-Ferro_311067114028.html
Roma, 6 ott. - (Adnkronos) - All'indomani dell'outing di Tiziano Ferro, spunta un'onorificenza al merito per il giovane artista. A offrirgliela spontaneamente in una nota autografa lanciata al profilo Facebook del cantante e' Giacinto Marra, leader e fondatore del movimento di liberi cittadini 'Azzurri Italiani', che raduna da giugno a oggi migliaia di contatti in tutta Italia attraverso social network quali Facebook, Twitter e Youtube, battendosi attivamente anche per pari diritti per le coppie di fatto. "In un Paese difficile e ipocrita come l'Italia- spiega Marra -ove non si vogliono riconoscere per cio' che sono determinate, importanti, realta' sociali, Tiziano Ferro merita particolare attenzione e rispetto per il valore delle sue dichiarazioni, ancor piu' significative proprio perche' fatte apertamente da un uomo di spettacolo". Per Marra e' "un passo importante, un segnale utile a tutti quei gay e lesbiche giovani e non che vivono situazioni di difficolta' dovendosi invece nascondere, cercando l'amore altrove". E conclude: "Proprio per questo abbiamo deciso di offrigli la Presidenza Ad Honorem della Commissione Coppie di Fatto del movimento. Speriamo che accetti, da noi ha la porta aperta. Il cuore non ha colore".
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Musica-Azzurri-italiani-presidenza-ad-honorem-per-Tiziano-Ferro_311067114028.html
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
Come volevasi dimostrare...
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
eccheppalle! era proprio il genere di cose a cui mi riferivo ieri quando ho scritto "mi auguro che ora lo lascino in pace".................invece come previsto, dopo la fase uno "ma perchè non lo dici?" è iniziata la fase due "bene, ora che l'hai detto analizziamo, svisceriamo, commentiamo fino alla nausea ed ergiamo a simbolo"
quest'idea di trovare simboli, in generale, è una cosa che non mi piace e che trovo pesante per il "destinatario"
lo lasciassero in pace invece di farne una questione di stato e di metterlo in mezzo a mille cose.............
ah, confesso anch'io: ascolto pure io Tiziano
quest'idea di trovare simboli, in generale, è una cosa che non mi piace e che trovo pesante per il "destinatario"
lo lasciassero in pace invece di farne una questione di stato e di metterlo in mezzo a mille cose.............
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Vale82- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
Brina78 ha scritto:Sì, Lepi, almeno io credo di averlo capito.lepidezza ha scritto:rispondendo a brina...
io appoggio la teoria busiana che parla di sessualità umana e rifiuto di etichette imposte da terzi( morale religiosa)
ne parlavo in risposta all'intervista di miao..
dando ragione però anche a gaufre che diceva che il non parlarne rendeva una delle possibili declinazioni di questa sessualità un tabù.
s'è capito il mio penultimo intervento però?
Più volte sul forum si è toccato questo argomento, quante volte ne abbiamo dibattuto.
Non so se Tiziano Ferro abbia fatto bene per se stesso a pubblicare i suoi diari.
Mi auguro per lui che non si tratti davvero delle parole che aveva donato alla sua sola coscienza.
Mi auguro anche che adesso non diventi l'emblema di un movimento politico, perchè altrimenti, per me, sarebbe un po' come vendere il proprio vissuto, io non lo farei mai.
Le rivoluzioni sociali, politiche, legislative, non si fanno con il sensazionalismo, a me non piace.
In maniera prepotente sono convinta che la società è fatta di tutti, di tutte le esistenze piccole e impotenti, che solo esprimendosi per quello che sono e che di sè vogliono portare al mondo rompono tutti gli schemi e dimostrano la naturalezza, ma sopratutto la bellezza della personale variegata unicità.
e perchè no? Quanti artisti conosci,anche più celebrati, che non fanno o hanno fatto questo...come si può scindere l'arte dal proprio vissuto?
Ci sono aritsti che se non avessero scritto del loro rapporto con se stessi non avrebbero scritto affatto!
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
[quote="fear-of-the-dark"]
e perchè no? Quanti artisti conosci,anche più celebrati, che non fanno o hanno fatto questo...come si può scindere l'arte dal proprio vissuto?
Ci sono aritsti che se non avessero scritto del loro rapporto con se stessi non avrebbero scritto affatto![/quote]
puoi tradurre in italiota?
Brina78 ha scritto:Sì, Lepi, almeno io credo di averlo capito.lepidezza ha scritto:rispondendo a brina...
io appoggio la teoria busiana che parla di sessualità umana e rifiuto di etichette imposte da terzi( morale religiosa)
ne parlavo in risposta all'intervista di miao..
dando ragione però anche a gaufre che diceva che il non parlarne rendeva una delle possibili declinazioni di questa sessualità un tabù.
s'è capito il mio penultimo intervento però?
Più volte sul forum si è toccato questo argomento, quante volte ne abbiamo dibattuto.
Non so se Tiziano Ferro abbia fatto bene per se stesso a pubblicare i suoi diari.
Mi auguro per lui che non si tratti davvero delle parole che aveva donato alla sua sola coscienza.
Mi auguro anche che adesso non diventi l'emblema di un movimento politico, perchè altrimenti, per me, sarebbe un po' come vendere il proprio vissuto, io non lo farei mai.
Le rivoluzioni sociali, politiche, legislative, non si fanno con il sensazionalismo, a me non piace.
In maniera prepotente sono convinta che la società è fatta di tutti, di tutte le esistenze piccole e impotenti, che solo esprimendosi per quello che sono e che di sè vogliono portare al mondo rompono tutti gli schemi e dimostrano la naturalezza, ma sopratutto la bellezza della personale variegata unicità.
e perchè no? Quanti artisti conosci,anche più celebrati, che non fanno o hanno fatto questo...come si può scindere l'arte dal proprio vissuto?
Ci sono aritsti che se non avessero scritto del loro rapporto con se stessi non avrebbero scritto affatto![/quote]
puoi tradurre in italiota?
LucyGordon- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
Dicosolo che secondo me non c'è nulla di male nel pubblicare le parole destinate in origine a se stessi, perchè quando si scrive della propria vita lo si fa sempre in primis per se stessi.
Quanti scrittori hanno scritto della propria vita, delle proprie dipendenze, delleproprie paure, ecc ecc...
Quanti scrittori hanno scritto della propria vita, delle proprie dipendenze, delleproprie paure, ecc ecc...
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
Davvero non trovi sia diverso scrivere un brano che parli della propria vita, e rivelare invece uno scritto realizzato solo per sè?
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
forse brina intende con questo,l'ingenuità di darsi in pasto alla bulimia di pettegolezzo.
Non mi ricordo se fosse galimberti o Eco che invitassero a proteggere la propria vita privata.
Ora è tutto "pubblico" e non è una condivisione di esperienze ma puro voyerismo.
Non mi ricordo se fosse galimberti o Eco che invitassero a proteggere la propria vita privata.
Ora è tutto "pubblico" e non è una condivisione di esperienze ma puro voyerismo.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
sinceramente no...Brina78 ha scritto:Davvero non trovi sia diverso scrivere un brano che parli della propria vita, e rivelare invece uno scritto realizzato solo per sè?
Perchè non si dovrebbero pubblicare le proprie riflessioni?Anzi io lo trovoun gesto coraggioso e al contempo un atto d'amore verso se stessi, come a dire "Questo sono io e mi accetto emi piaccio!" ( non mi riferisco all'omsessualità sia chiaro)
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
beh allora gente come bukowski non avrebbe mai pubblicato niente e con questo non voglio paragonare certo ferro a bukowski sia chiaro...lepidezza ha scritto:forse brina intende con questo,l'ingenuità di darsi in pasto alla bulimia di pettegolezzo.
Non mi ricordo se fosse galimberti o Eco che invitassero a proteggere la propria vita privata.
Ora è tutto "pubblico" e non è una condivisione di esperienze ma puro voyerismo.
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
e c'hai sempre raggione ultimamente..
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
Nooo, i pomodori noooooooo!fear-of-the-dark ha scritto:sinceramente no...Brina78 ha scritto:Davvero non trovi sia diverso scrivere un brano che parli della propria vita, e rivelare invece uno scritto realizzato solo per sè?
Perchè non si dovrebbero pubblicare le proprie riflessioni?Anzi io lo trovoun gesto coraggioso e al contempo un atto d'amore verso se stessi, come a dire "Questo sono io e mi accetto emi piaccio!" ( non mi riferisco all'omsessualità sia chiaro)
Non lo so, a me sembrerebbe di tradirmi, di spiattellarmi, ecco.
Sarà una forma di narcisistica gelosia, ma non lo farei.
Condividerei invece le mie esperienze, ma in altro modo, questo sì.
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
fear-of-the-dark ha scritto:Dicosolo che secondo me non c'è nulla di male nel pubblicare le parole destinate in origine a se stessi, perchè quando si scrive della propria vita lo si fa sempre in primis per se stessi.
Quanti scrittori hanno scritto della propria vita, delle proprie dipendenze, delleproprie paure, ecc ecc...
mi sembra un' ovvietà che non necessità nenache di discussione.......di chi si parla nelle poesie nei testi nei films etc etc...se non di se stessi.....anche indirettamente ed involontariamente si parla della propria vita.
cazzo do ragione a Fear??? ....... il virus di Princi sta dilagando
LucyGordon- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
LucyGordon ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:Dicosolo che secondo me non c'è nulla di male nel pubblicare le parole destinate in origine a se stessi, perchè quando si scrive della propria vita lo si fa sempre in primis per se stessi.
Quanti scrittori hanno scritto della propria vita, delle proprie dipendenze, delleproprie paure, ecc ecc...
mi sembra un' ovvietà che non necessità nenache di discussione.......di chi si parla nelle poesie nei testi nei films etc etc...se non di se stessi.....anche indirettamente ed involontariamente si parla della propria vita.
cazzo do ragione a Fear??? ....... il virus di Princi sta dilagando
eheheh....ogni tanto lo dico qualcosa di buono....
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
buona e giusta!
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
lepidezza ha scritto:buona e giusta!
quoto il buona........anche se non ho visto il culo
LucyGordon- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
giusto per andare un tanto al kilo..il fisicaccio c'è!
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
La testimonianza del cantante. in arrivo un libro-verita'
«È stato papà a convincermi
che potevo farcela»
Mi sono anche rivolto all'avvocato Giulia Bongiorno per avere un parere, forse solo una parola
Dopo tanti anni all'ombra di tentativi, rinunce, attese strazianti, sforzi e privazioni, sarei stato disposto a smettere di cantare.
Ero pronto a buttare al vento i sacrifici, non contavano più le lacrime di speranza, e nemmeno quelle di gioia. Persino le soddisfazioni e i sogni erano passati in secondo piano.
Nella mia testa era così: «Se sono omosessuale non posso stare al mondo».
Mi sentivo come un bambino caduto a terra abbandonato dalla madre che sconfitto attende il suo destino piangendo, disperandosi.
La musica per me è sempre stata la speranza più grande, eppure, di fronte alla mia incapacità di trovare una via d'uscita, ero deciso a separarmi da lei. Consciamente e disgraziatamente.
A quel punto ne ho parlato con mio padre che mi disse: «Ascoltami, la tua vita è particolare perché tu sei speciale. Impara a rispettarti. Il tuo sollievo è anche il mio sollievo». Fu la spinta definitiva a tentare il tutto per tutto: ho iniziato un percorso e imparato con pazienza ad affrontare gli ostacoli, a non aggirare i pericoli. Di questo gli sono grato. Sono grato a lui e a tutti quelli che mi sono stati accanto fino a ora.
Poi mi sono rivolto all'avvocato Giulia Bongiorno per chiederle un parere, una mano, un consiglio, forse solo una parola.
L'ho fatto senza rendermene conto: mi sono rivolto a un penalista!
Come se le mie azioni e i miei pensieri fossero incriminanti. Come se la mia condizione costituisse un reato.
E un reato così grave da dover essere punito con la pena più severa: smettere di cantare.
Arrivo dall'avvocato Bongiorno nervosissimo, dopo una notte insonne.
Lei, che ammiro incondizionatamente da anni, improvvisamente mi apre un mondo quando mi rassicura con tono fermo ed espressione schietta: «Non c'è cosa migliore dell'andare da un penalista quando non se ne ha bisogno!».
E io ho sorriso. Ma non con il viso, perlomeno non solo. Ho sorriso dentro: dopo tanto tempo mi sono sentito col cuore finalmente più leggero.
E poi mi sono sentito capito, e ancora sostenuto. Forse anche un po' protetto.
Protetto dopo tanti anni passati da solo dietro le barricate a tentare di capire dove si nascondesse il nemico, per poi giungere alla conclusione che l'unico nemico era rappresentato soltanto da me e dalla crudele inconsapevolezza con la quale mi ostinavo ad affrontare la vita.
C'è un tempo per tutto: un tempo per parlare e un tempo per stare zitti.
Il silenzio vale tanto, e ora preferisco che sia questo libro a parlare per me.
Tiziano Ferro
http://www.corriere.it/spettacoli/10_ottobre_06/lettera-tiziano-ferro_a65865e0-d108-11df-b040-00144f02aabc.shtml
«È stato papà a convincermi
che potevo farcela»
Mi sono anche rivolto all'avvocato Giulia Bongiorno per avere un parere, forse solo una parola
Dopo tanti anni all'ombra di tentativi, rinunce, attese strazianti, sforzi e privazioni, sarei stato disposto a smettere di cantare.
Ero pronto a buttare al vento i sacrifici, non contavano più le lacrime di speranza, e nemmeno quelle di gioia. Persino le soddisfazioni e i sogni erano passati in secondo piano.
Nella mia testa era così: «Se sono omosessuale non posso stare al mondo».
Mi sentivo come un bambino caduto a terra abbandonato dalla madre che sconfitto attende il suo destino piangendo, disperandosi.
La musica per me è sempre stata la speranza più grande, eppure, di fronte alla mia incapacità di trovare una via d'uscita, ero deciso a separarmi da lei. Consciamente e disgraziatamente.
A quel punto ne ho parlato con mio padre che mi disse: «Ascoltami, la tua vita è particolare perché tu sei speciale. Impara a rispettarti. Il tuo sollievo è anche il mio sollievo». Fu la spinta definitiva a tentare il tutto per tutto: ho iniziato un percorso e imparato con pazienza ad affrontare gli ostacoli, a non aggirare i pericoli. Di questo gli sono grato. Sono grato a lui e a tutti quelli che mi sono stati accanto fino a ora.
Poi mi sono rivolto all'avvocato Giulia Bongiorno per chiederle un parere, una mano, un consiglio, forse solo una parola.
L'ho fatto senza rendermene conto: mi sono rivolto a un penalista!
Come se le mie azioni e i miei pensieri fossero incriminanti. Come se la mia condizione costituisse un reato.
E un reato così grave da dover essere punito con la pena più severa: smettere di cantare.
Arrivo dall'avvocato Bongiorno nervosissimo, dopo una notte insonne.
Lei, che ammiro incondizionatamente da anni, improvvisamente mi apre un mondo quando mi rassicura con tono fermo ed espressione schietta: «Non c'è cosa migliore dell'andare da un penalista quando non se ne ha bisogno!».
E io ho sorriso. Ma non con il viso, perlomeno non solo. Ho sorriso dentro: dopo tanto tempo mi sono sentito col cuore finalmente più leggero.
E poi mi sono sentito capito, e ancora sostenuto. Forse anche un po' protetto.
Protetto dopo tanti anni passati da solo dietro le barricate a tentare di capire dove si nascondesse il nemico, per poi giungere alla conclusione che l'unico nemico era rappresentato soltanto da me e dalla crudele inconsapevolezza con la quale mi ostinavo ad affrontare la vita.
C'è un tempo per tutto: un tempo per parlare e un tempo per stare zitti.
Il silenzio vale tanto, e ora preferisco che sia questo libro a parlare per me.
Tiziano Ferro
http://www.corriere.it/spettacoli/10_ottobre_06/lettera-tiziano-ferro_a65865e0-d108-11df-b040-00144f02aabc.shtml
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Mede@ ha scritto:Musica: 'Azzurri italiani', presidenza ad honorem per Tiziano Ferro
Roma, 6 ott. - (Adnkronos) - All'indomani dell'outing di Tiziano Ferro, spunta un'onorificenza al merito per il giovane artista.
Perchè a me no. SONO ETEROSESSUALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: Tiziano Ferro: «Volevo vivere meglio»
non frega a nessuno?
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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