mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
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mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
Qui fate i QUOTE/copiaincolla di messaggi-commenti precedenti al 7 Ottobre...
Ultima modifica di Cantastorie il Gio 07 Ott 2010, 23:21 - modificato 1 volta.
Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
Messaggio Da alux il Ven Lug 02, 2010 12:17 pm
è un quadro molto realistico dell'America a cavallo tra fine anni '50 e anni '60. Il protagonista, Don Draper, lavora in un'agenzia pubblicitaria (i Mad Men sono i pubblicitari che lavorano a Madison Avenue). La sua vita sembra perfetta, ma non lo è.
La cosa bella di questa serie è che tutti i personaggi sono molto curati, anche quelli minori, i dialoghi sono sempre perfetti, la ricostruzione degli ambienti è quasi maniacale. Andando avanti con le puntate (e con le stagioni) si vede come nel giro di pochissimi anni il mondo sia cambiato radicalmente, dal punto di vista tecnologico e sociale. Eppure questo cambiamento non ci viene sbattuto in faccia, è solo accennato e inserito nella quotidianità dei personaggi, sta allo spettatore coglierlo. Anche i grandi eventi epocali (come l'elezione prima e la morte poi di Kennedy) vengono raccontati dal punto di vista dei protagonisti.
La serie può permettersi di andare molto a rilento, perché non punta su grandi colpi di scena (eppure ci sono), ma fa della narrazione il suo punto di forza. Per me è amore incondizionato
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
Messaggio Da lepidezza il Ven Lug 02, 2010 12:23 pm
beh mi hai incuriosito, Tiè!
attraverso la tua descrizione hai saputo destare la mia curiosità..
pubblico facile ma abbiamo altre serie in comune.
mi ricordi miao.
per l'attenzione maniacale a scrittura dei personaggi e originalità di sceneggiatura + livello interpretativo degli attori.
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
Re: Telefilm vari
Messaggio Da alux il Ven Lug 02, 2010 12:39 pm
Per me la regia e il cast sono molto importanti in un telefilm. Una serie non deve solo avere una trama interessante, deve pure essere raccontata e interpretata in maniera credibile.
Pensa se Walter Bishop fosse stato interpretato da un attore qualunque... Al personaggio sarebbe venuto meno lo spessore che John Noble è riuscito a conferirgli, con la sua recitazione molto curata sia nella voce che nella mimica facciale.
Torno a Mad Men e ti faccio un esempio, assolutamente non spoileroso, di quello che intendo per attenzione al dettaglio (e qui non parlo della recitazione, ma proprio della scrittura): nella prima stagione, pieni anni '50, tutti i protagonisti fumano, ovunque, in tutti i locali, di fronte a bambini e donne in gravidanza, non c'è praticamente scena in cui qualcuno non abbia in mano una sigaretta, è una cosa socialmente accettata. Dalla seconda stagione si inizia a intravedere un cambiamento; nessuno dice che il fumo è brutto e che l'America negli anni sessanta inizia una campagna di sensibilizzazione (ovviamente solo a livello di facciata, sappiamo che a nessuno interessa davvero che la gente smetta di fumare) ma la sigaretta inizia ad essere meno onnipresente, nei ristoranti magari non vengono accese ecc... Per me questi piccoli dettagli sono importanti e dimostrano che gli sceneggiatori sanno fare il proprio lavoro chissà
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Messaggio Da lepidezza il Ven Lug 02, 2010 12:48 pm
Alux!che aspetti a spulciare in questo modo la serie?
sembra un occhio al dettaglio( mica tanto)che va oltre lo sfondo neutro no?. Il racconto del trascorrere dei decenni come scenario secondario rispetto alla trama ma curatissimo è una strizzatina a quelli più attenti e meno passivi, come te.
Noble è fringe!sono d'accordo!
casting coi controfiocchi!
alux sei ufficialmente il pusher supplente in attesa del ritorno di Miao!
hai fatto bene ad insistere..
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
Da lepidezza il Mer Lug 07, 2010 2:59 pm
alux ha fatto il danno..
ora seguo Mad men
è il telefilm che mi ci voleva..
l'evoluzione del marketing di pari passo con la società americana.
le vicende personali servono esattamente a questo : avvalorare le tendenze di vendita e le analisi del mercato pubblicitario nonchè dei mass media.
Non solo.
gli spot rassicuranti su un candidato politico servono per chi già ha deciso di votarlo.
quelli comparativi servono per gli indecisi.
voglio un negozio dove la gente entra fregandosene dei buoni sconto, voglio clienti che entrano nel mio negozio perchè è caro.
assurdo per i pubblicitari di allora un bisogno sedimentato perfettamente oggi!
Alux hai creato un mostro lo sai?![]()
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
alux il Gio Lug 08, 2010 11:30 amlepidezza :
state alla larga da Alux..vi ritrovate in preda a una overdose da serial senza neppure sapere come avete iniziato..![]()
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tu continua con Mad Men, che magari ce la fai ad essere in pari per il 25 luglio
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
Da lepidezza il Gio Lug 08, 2010 11:38 am
ma mi vuoi trascinare nel tunnel? puà!
orami è maratona mad men!mannaggia a te!
mi hai studiato bene te,( con aeris magari) e hai centrato il serial con un colpo solo. Un misero post e ci sono finito dentro come nulla.
hai tirato su e sono venuto su con tutto l'amo.
ragioni per cui Mad men merita:
la trama: l'evoluzione del marketing nella società americana
che poi corrisponde alla nascita dei bisogni indotti e modelli sociali accettati e contestati.
Contemporanemente analisi delle conquiste dal punto di vista sociale e cambiamenti epocali come le elezioni di Kennedy .
Microscopici riferimenti ad artisti che hanno fatto la storia della musica della letteratura del cinema della satira..
Evoluzione rapporto uomo donna in campo professionale.
analisi delle strategia di vendita nell'ottica della psicologia di massa.
Alux pusher da Oscar!
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
Brina78 il Mar Lug 20, 2010 1:35 pm
Ecco, ho ritrovato il thread, così è tutto più ordinato.
Mad men mi piace un sacco ( ecco, l'ho detto )
Ma già a partire dalla sigla. Non sono un'esperta ma la trovo molto interessante e figurativamente elegante.
L'ombra di quest'uomo che precipita da un grattacielo inesistente, fatto di immagini pubblicitarie, mi sembra il succo di un percorso sociale che oggi è arrivato al culmine, e che forse si interroga sulla validità delle sue motivazioni.
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
lepidezza il Mar Lug 20, 2010 1:50 pm
http://www.amctv.com/originals/madmen/madmenyourself/
a questo link puoi intripparti definitivamente
Brina, l'analisi della sigla la fece coi controfiocchi Alux solo non trovo il topo..
era qualcosa tipo serie infinite.
trovato:lepidezza:
tu come interpreti la sigla?
alux:
un uomo in caduta libera osserva un mondo che si disgrega. cade e nel frattempo osserva gli idoli (tutte figure femminili, sensuali o casalinghe) che ha creato che giganteggiano di fronte a lui. e secondo me è emblematico che a un certo punto il piede di una donna stia per colpirlo. (sogno che entro la fine della serie quel piede dia un calcione al Mad Man e lo spinga lontano verso l'infinito )però alla fine si ritrova seduto in poltrona, con la sua bella sigaretta in una mano e il whiskey nell'altra (non si vede ma secondo me c'è). finché resterà seduto su quella
poltrona andrà tutto bene. dovrà solo capire come adattarsi a quel mondo che si sgretola, e poi potrà rimettersi comodo ad osservare...
qui invece trovi analisi di Alux della scenggiatura senza "spoileraggini.".
https://xfactor.forumattivo.it/telefilm-e-serietv-infinite-f58/telefilm-e-serie-tv-infinite-t1546-105.htm
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
Brina78 il Mar Lug 20, 2010 2:09 pm
A proposito della sigla, ma questa l'avevate vista ?![]()
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Brina78 il Mar Lug 20, 2010 2:04 pm
Alux, nella sua riflessione sulla sigla mette, a mio avviso, ben a fuoco il protagonista.
Don presenta una dicotomia di fondo che gli consente di essere più strategico ed efficace rispetto ai suoi colleghi.
Lui non è "aziendalizzato", sposato alla causa come gli altri.
Si rende perfettamente conto che il suo ruolo è quello di vendere un'emozione e non un prodotto, ma anche dell'artificialità del mondo a cui partecipa.
"Si vendono le persone, non i prodotti".
Ma lui ci riesce senza essere cinico.
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
alux ha scritto:
MESSAGGIO RIVOLTO ALLA POPOLAZIONE FORUMENSE
Non vi abbiamo stuzzicato la curiosità con questo bel dibattito su Mad Men?Non avete anche voi sentito l'irrefrenabile impulso di vedere di cosa si tratta? Alla Sterling&Cooper vi aspettano, lasciatevi tentare
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qualche trucco di marketing per persuadere gli avventori del forum a visionare l'articolo ...
le strategie di marketing ci suggerisco quel canale preferire
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
lepidezza:spiegami questa che dovrebbe annunciare la 4^ stagione..
senza svelarmi nulla..
alux:quella penso che sia la locandina della terza stagione, visto che riporta come data d'inizio il 16 agosto, quest'anno la serie inizia il 25 luglio...
come faccio a spiegare senza rivelare nulla? forse Don aveva caldo, visto che è il 16 agosto e lui è in giacca e cravatta? musico avrà pensato bene di farsi un bel bagnetto![]()
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc

gaufre:Ho ordinato le prime 3 serie di Mad Men. L'ho fatto sulla fiducia... se non mi piace vi strozzo!
gaufre:
Vi dico che ho comprato Mad Men e non mi dite nulla???

Brina78
Sarai tu a doverci dire qualcosa, anzi a ringraziare, e la tua gratitudine si tramanderà di generazione in generazione in generazione...
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
lepidezza Lun Set 06, 2010 1:18 pm
ho visto il 7° episodio della quarta stagione.
gaufre ho chiesto pareri in giro per avere più parametri di analisi.
il lato oscuro dell'uomo mediatico narrato da Weiner lo ricordo anticipato dalla pellicola Confessioni di una mente pericolosa anche se la politica in quella trama aveva un peso maggiore( pieno maccartismo)rispetto all'analisi del linguaggio mediatico e le scienze della comunicazione dagli anni 60 in poi.
Il mio pusher storico Inchino mi faceva invece un parallelo con good night and good luck .
Dipende da quel che ci si aspetta dalla serie.
Non mi dispiacerebbe leggere l'analisi di Emmaris, Mambu e Gaufre con princi.
I cinefili più severi in questo forum mi pare di ricordare ..
Ha ragione Alux però quando sostiene che a Ma Men i riferimenti all'epoca e al mutamento sociale e culturale sono nei dettagli della sceneggiatura scenografia linguaggio e non semplicemente negli espliciti omaggi.
brina vado di spoiler?
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc

Alux:@Gaufre: Mad Men non è una serie che inizia col botto, richiede un po' di tempo per appassionare davvero; diciamo che viene fuori sulla lunga distanza, perché sin dall'inizio è stata pensata come una serie "calma" (non direi lenta, perché la lentezza evoca noia musico ). Giudicare una serie dal primo episodio è sempre difficile (e rischioso): se ci si basasse solo sul pilot, Glee sarebbe una serie capolavoro UAUAUA!
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
lepidezza:leggendo qua e là ho scoperto che il
personaggio Don Draper, direttore creativo della Sterling Cooper,
un'agenzia pubblicitaria fittizia nello show, si basa in parte su Draper
Daniels, una figura leggendaria nella pubblicità.Draper Daniels è quello che ha creato la Marlboro(non la lucky strike)
Il serial ha reso noto che "Mad Men" è come i dirigenti di pubblicità del tempo si
chiamavano. E 'un gioco di parole, visto che
molti di loro lavoravano su Madison Avenue a New York City, più
l'implicazione di dover essere pazzo a lavorare in quell'ambiente.
Pare che Weiner abbia conosciuto Draper Daniels (Dan)e a lui si sia ispirato per il personaggio di Don.
Sua moglie è stata la prima donna a
capo di una agenzia nazionale di pubblicità e la più giovane donna a
vincere il National Advertising Federation "La pubblicità Donna
dell'anno"
Lei cercava un direttore artistico capace e selezionò Draper che finì per diventare sua moglie.
La signora Draper dice che bevevano tutti come pazzi e fumavano altrettanto.
Descrive la figura professionale del marito come un brillante paroliere
concettualista"
Insieme hanno
lavorato su una serie di campagne, anche di autoradio Motorola, scarpe
Freeman, Tamales Derby, e molti altri.E' morto di cancro nel
1983.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
lepidezza:
è questo che ci fotte!E' questo il messaggio !Ed è ciò che fa la fortuna del mercato pubblicitario.
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
Lepidezza:io mi riferisco al personaggio così come lo descrivono nelle prime 13 puntate.
Ciò che mi spiace è che lo spazio dedicato alle tecniche di marketing sono accennate non più tema portante del serial.
alux :il fatto è che la serie è stata pensata per raccontare un decennio (gli anni '60) nell'arco di 5 stagioni, quindi è difficile separare ciò che succede prima da quello che segue. anche per questo secondo me la serie merita, non è un susseguirsi di idee e story line create man mano. è una story line unica; agli autori spetta solo il compito di decidere come raccontarla di volta in volta, ma l'idea c'è già.
lepidezza :cioè tu sostieni che i personaggi siano già scritti e non subiscano una evoluzione nella sceneggiatura, ma piuttosto si tratti di caratteri che emergono gradualmente?
E' questione di inquadrature che lentamente centrano il primo piano così da avere uno sguardo chiaro sui protagonisti?
Che mi dici sulle chicche del marketing che sembrano essere centellinate rispetto alle prime puntate?
alux sì, secondo me è già tutto progettato. ovviamente i personaggi ci vengono rivelati lentamente, e non è detto che non si arricchiscono man mano di sfumature che magari inizialmente non erano state pensate, però credo che l'evoluzione sia frutto di un progetto consapevole da parte degli autori.
Sul marketing: credo che sia normale, trattandosi di una serie tv, che alla fine della stagione ci si concentri più sulla "trama" che sull'analisi della società. è un peccato, perché gran parte del suo fascino è dovuto proprio a questa analisi, ma è un difetto che si perdona facilmente...
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lepidezza ha scritto:
Brina78 il Mar Lug 20, 2010 2:09 pm
A proposito della sigla, ma questa l'avevate vista ?![]()
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Brina78 il Mar Lug 20, 2010 2:04 pm
Alux, nella sua riflessione sulla sigla mette, a mio avviso, ben a fuoco il protagonista.
Don presenta una dicotomia di fondo che gli consente di essere più strategico ed efficace rispetto ai suoi colleghi.
Lui non è "aziendalizzato", sposato alla causa come gli altri.
Si rende perfettamente conto che il suo ruolo è quello di vendere un'emozione e non un prodotto, ma anche dell'artificialità del mondo a cui partecipa.
"Si vendono le persone, non i prodotti".
Ma lui ci riesce senza essere cinico.
lepidezza il Mar Lug 20, 2010 2:18 pm
mitico Homer!
Beh è un omaggio.
a proposito della tua analisi Brina..
cosa intendi per Aziendalizzato e la differenza nel merito del voler vendere persone e non prodotti?
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Brina78 :Mi spiego meglio.
Io trovo che gli altri siano assolutamente identificati nel ruolo che svolgono, e "credono" nel lavoro che fanno.
Questo li allontana dall'essere lucidi, perchè spesso mi sembra dimentichino il meccanismo illusorio che essi stessi creano.
Don non perde questa freddezza, questa distanza.
E riesce, meglio degli altri ad indagare la coscienza del suo pubblico (tanto i clienti quanto i consumatori in fieri).
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Re: mad men- pubblicità,storia e società negli anni 60(cast, interviste, sceneggiatura,regia,etc
lepidezza :
Brina:E riesce, meglio degli altri ad indagare la coscienza del suo pubblico
(tanto i clienti quanto i consumatori in fieri).
si le correzioni che fa ai creativi infatti sottolineano le falle nella percezione che si avrebbe del prodotto..
Quanto trovi perfettamente incastonata con la cultura sociale e sessista del periodo il ruolo di questo uomo e quali trovi siano i tratti che lo differenziano dal genere maschile del quale sembra rispecchiare tutta la sfrontatezza?
Alux propende per una Joan dal grande temperamento.
Io invece sono dell'opinione che le battute che segnano una vera emancipazione culturale siano di Peggy. Non a caso donna in carriera.
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maimeri Oggi a 2:40 pm
maimeri:ci ho provato a guardarlo ma non riesce a catturare la mia attenzione. mi sembra il solito intento di fare trasgressione quando invece alla fine c'è sempre il solito paternalismo americano che vuole doverti per forza insegnare come stare la mondo.
il resto del post lo leggerò appena ho tempo.
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Brina78:
Curiose le notizie che hai postato.A me non ha stupito molto che fumassero e bevessero in quantità industriali, all'epoca era un vero e proprio "stile".
Per le donne, simbolo di fascino, per gli uomini di potere. In entrambi i casi, era un segno di forza.
Mad Men... e pensare che in passato l'unico serial che avesse rappresentato un'agenzia pubblicitaria negli anni '50/'60 è stato "Vita da strega", in cui tutti i personaggi chiave mi sembra fossero diametralmente opposti a questi, anche lì una perfetta mogliettina tipo Grace Kelly, eppure..
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alux :
questo lo penso anch'io di Peggy.Brina78 ha scritto:Peggy è il vero "alieno".
E' una donna che fa carriera per le sue idee, ha un temperamento solo all'apparenza fragile e insicuro, ma è determinata, in maniera quieta ma solida.
Non è nè bella nè appetibile, eppure seduce forse il più sessista dei personaggi.
Non è un caso che Don l'abbia scelta, e non è un caso che lei, così diversa dalla casalinga perfetta e dalla segretaria sexy (entrambe egualmente bamboleggianti e non emancipate) riesca a conservare quella freddezza e consapevolezza che al maschile, come dicevo, è propria di Don.
Su Joan analisi e anticipazioni della III stagione:
- Spoiler:
lei non è una donna emancipata, perché la cultura in cui vive le ha detto cosa sognare, e lei decide di adattarsi ai sogni di una società che non la rispecchia. Nonostante ciò è una donna dalla forza inimmaginabile, riesce a stare accanto a un marito che non la merita, e ad essere forte abbastanza per entrambi. Ingoia un boccone amaro dopo l'altro ma non si fa abbattere. Se mettiamo accanto lei e Betty vediamo quanta distanza ci sia tra le due. Entrambe sognano di incarnare il prototipo perfetto della brava moglie e casalinga americana. Eppure non potrebbero essere più diverse. Betty è fragile e insicura, crolla al minimo soffio di vento e cerca l'appoggio altrui per stare in piedi (che sia il figlio della vicina, un amante occasionale al bar o l'amante fisso con cui sogna di risposarsi), compra un divano tanto orrendo quanto ingombrante per capriccio.
Joan al contrario fa forza a quell'orrido marito che l'ha stuprata, torna a lavorare per permettere a lui di studiare.
(metto questa frase in spoiler perché riferita al finale della terza stagione) Joan permette a un nuovo studio che sta per nascere di prendere forma, carica ancora una volta il peso dei Mad Men sulle sue spalle, perché sebbene non lavori più per la Sterling&Cooper da più di un anno ci si rende conto di quanto fosse insostituibile.Recita la sua parte, quella della Marylin fragile ed esposta al volere degli amanti, ma è capace di piangere in silenzio e nonostante tutto rimanere in piedi.
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