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Re: G.A.S.Fo.M.
Buttandola in musica...
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
raccolgo il suggerimento di Cuore e rilancio:
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
bella questa partita
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Re: G.A.S.Fo.M.
vince cuore a tavolino.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Ancora più adatto...
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Non ci resta che piangere sarebbe perfetto da citare:
”Ricordati che devi morire (sì sì, mo’ me lo segno)“.
Ps: A chi mi farà notare che sono questi i giorni della liberazione e della gioia, rispondo – pur provando un vago accenno di giubilo – che Mister Wolf, in quella nota massima di Pulp Fiction, resta oltremodo attuale.
A.Scanzi.
- Spoiler:
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Re: G.A.S.Fo.M.
Cuore di Tenebra ha scritto:Ancora più adatto...
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the pretender
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Re: G.A.S.Fo.M.
- Spoiler:
- Cosa mi aspetto da te
cosa ti aspetti da me
Cosa sarà ora di noi,
cosa faremo domani
Potremmo andarcene via, dimenticarci
oppure giocarci il cuore, rischiare...
Fammi respirare ancora
portami dove si vola
Dove non si cade mai
Lasciami lo spazio e il tempo
E cerca di capirmi dentro
dimmi ogni momento che ci sei
Che ci sei che ci sei
cosa ti aspetti da me
Cosa mi aspetto da te
Adesso che siamo qui
nudi sul tetto del mondo, del mondo
Potremmo dirci bugie tranquillamente
Oppure andare per mano per sempre
Fammi respirare ancora
portami dove si vola
Dove non si cade mai
Lasciami lo spazio e il tempo
E cerca di capirmi dentro
dimmi ogni momento che ci sei
Che ci sei che ci sei
E non fermarti a quest’attimo
Che non ritornerà
E dimmi che ogni momento per noi
sarà fantastico
sembra il testo dellI'talia al prossimo salvatore della patria..
si vola?
Ultima modifica di lepidezza il Mer 09 Nov 2011, 21:46 - modificato 1 volta.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Cambiando genere ma non sostanza... in onore di Killer e Fear
P.S. Che voce Bruce Dickinson... uno zarro sul palco, che nella vita parla come un baronetto e tira di scherma
P.S. Che voce Bruce Dickinson... uno zarro sul palco, che nella vita parla come un baronetto e tira di scherma
Ultima modifica di Cuore di Tenebra il Mer 09 Nov 2011, 21:48 - modificato 1 volta.
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
A chi interessa. Qui il testo integrale e in originale dell'emendamento alla legge di stabilità:
http://media2.corriere.it/corriere/content/2011/pdf/emendamento.pdf
..........sono 24 pagine
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Re: G.A.S.Fo.M.
sono rimasta indietro
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Re: G.A.S.Fo.M.
Cuore di Tenebra ha scritto:Cambiando genere ma non sostanza... in onore di Killer e Fear
P.S. Che voce Bruce Dickinson... uno zarro sul palco, che nella vita parla come un baronetto e tira di scherma
eh beh.....
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Re: G.A.S.Fo.M.
a tutti e due
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Re: G.A.S.Fo.M.
OT: botta di nostalgia forse, ma che potenza i Clash, ascoltati anche dopo trent'anni...
Cuore di Tenebra- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
L'ANALISI
Cala il sipario sul Truman Show
di BARBARA SPINELLI
Ci sono due scene, nel fine regno di Berlusconi, che dicono la sua caduta con crudezza inaudita: più ancora del voto del rendiconto dello Stato che ha attestato, ieri, lo svanire della maggioranza. Ambedue le scene avvengono fuori Italia, trasmesse dal mezzo che Berlusconi per decenni ha brandito come scettro: la tv. La prima è il riso di Sarkozy e Merkel, quando una giornalista chiede se Roma sia affidabile. È l'equivalente del lancio di monete su Craxi: un'uccisione politica. La seconda scena è del 4 novembre, dopo il G20 a Cannes, e forse è quella che parla di più. Con volto tirato, stupito, il Premier ripete che di crisi non c'è traccia, che "per una moda passeggera" i mercati s'avventano sul nostro debito sovrano: "Noi siamo veramente un'economia forte, la terza economia europea, la settima economia del mondo... la vita in Italia è la vita di un Paese benestante, in tutte le occasioni questo si dimostra... i consumi non sono diminuiti, i ristoranti sono pieni, con fatica si riesce a prenotare posti negli aerei, i posti di vacanza nei ponti sono assolutamente iperprenotati... ecco, non credo che voi vi accorgiate, andando a vivere in Italia, che l'Italia senta un qualche cosa che possa assomigliare a una forte crisi! Non mi sembra!"
Vale la pena soffermarsi su questa frase - su questo "non credo", "non mi sembra" - perché in pochi secondi apprendiamo quel che è stato, ed è, il berlusconismo: l'apparenza che usurpa il reale, e il vocabolario di tale usurpazione. Non è il linguaggio della politica, che anche quando s'ingarbuglia s'adatta astuto alle circostanze. Non è neanche il linguaggio di una classe: in questo caso, di un imprenditore sceso in politica perché messo alle strette dalla giustizia. È il linguaggio dello spot promozionale: insistente, sempre eguale a se stesso, sempre indirizzato al cittadino che di politica non vuol sapere, sempre pronto ad annusare il possibile cliente in chi sta appeso alla Tv.
Per il pubblicitario non c'è crisi, non ci sono precipizi, ma un mondo liscio, parallelo a quello - reale - che sta "là fuori". Nei disastri il pubblicitario c'è o non c'è a seconda delle convenienze: iper-presente all'Aquila, iper-latente in Liguria e a Genova. In pieno sfascio economico la réclame non smetterà di esibire sontuosi sofà, mogli che corrono ai centri benessere, lussuose automobili che una giovane coppia, piccata, non compra perché le ritiene, nientemeno, "troppo poco care". Ecco, il quasi ventennio Berlusconi è stato questo: uno show che dominava le menti anche se sporadicamente governava la sinistra. Un Truman Show, che alla fine beve il cervello stesso del suo demiurgo.
Ricordate il finale del film? È il risveglio che Eugenio Scalfari invoca nell'articolo di domenica. Truman, l'eroe in fuga, giunge ai limiti estremi di quello che crede essere il mondo ed è invece un immenso studio Tv. Col proprio veliero cozza contro una parete che s'erge all'orizzonte e simula, tutta dipinta d'azzurro, il cielo ai confini con le acque (lo spazio azzurro dei fan di Berlusconi, nel sito Pdl). Dalla cabina di regia è interpellato dal capo della Grande Manipolazione, Christof, e Truman che ha scoperto la verità gli chiede: "E io chi sono?" - "Tu sei la star" - "Non c'era niente di vero..." - "Tu, eri vero. Per questo era così bello guardarti. Ascoltami Truman, là fuori non troverai più verità di quanta ne esista nel mondo che ho creato per te: le stesse ipocrisie, gli stessi inganni, ma nel mio mondo, tu non hai niente da temere... Io ti conosco meglio di te stesso. Tu hai paura. Per questo non puoi andar via". La sfera di cristallo s'infrange quando Truman scoppia a ridere, recita la frase-spot che ripeteva nel finto villaggio, e esce dallo show: "Caso mai non vi rivedessi... Buon pomeriggio, buona sera e buona notte! Già...".
Accade così il risveglio ma non sarà facile, perché quasi tutti hanno concorso alla costruzione della sfera con nuvole, notti, cieli finti. Perché tanti si sono abituati alle frasi-spot, all'infantile ecolalia. Anche la sinistra ha concorso, fin da quando permise che un proprietario di reti tv si candidasse a premier. Non dimentichiamo come finirono i governi Prodi, affossati da chi pretendeva sostenerli e parve ignaro che il tycoon perdeva magari il governo ma non il potere. L'ultimo esecutivo di sinistra, nel 2006-2008, fu considerato fallimentare dagli stessi alleati di Prodi perché troppo rigoroso in economia, troppo preoccupato di sincronizzare i tempi italiani con l'orologio europeo. Chi nomina ancora in pubblico Vincenzo Visco, dipinto dalla destra come Dracula assetato di sangue perché in lotta con l'evasione fiscale? Eppure Tremonti ha dovuto riesumare non poche sue misure: oggi l'evasore è ritratto come insetto parassita, parola che Visco non usò.
L'altro giorno, intervistato da Lilli Gruber a 8½, Enrico Letta è stato evasivo sull'austerità. Senza Berlusconi, ha detto, noi "non abbiamo davanti un tempo di drammi quanto alle misure da prendere. L'Italia è un Paese che ha fondamentali assolutamente solidi, forti. Ha imprenditori, ha lavoratori, ha ricchezze, ha patrimoni. L'Italia ha tante, tante, tante possibilità di farcela! Noi non siamo la Grecia! Siamo proprietari delle nostre case, proprietari in buona parte del nostro debito pubblico. L'Italia ha la ricchezza!" Che dovremo fare, caduto questo governo? Ci salveremo "facendo scelte che indichino la terra promessa. Perché ci sono una serie di importanti riforme che non sono fatte solo per sacrificarsi: ma per cambiare ed essere migliori!". Tutto questo è vago, e non così diverso, in fondo, da quanto detto dal Premier a Cannes. Perfino certi suoi tic verbali sono ripresi: l'ubiquo avverbio "assolutamente", o le infantilizzanti parole a raffica (tante tante tante possibilità, riecheggianti la grande grande grande riforma giudiziaria). Non è vero quello che si legge in queste ore: "Berlusconi non esiste".
Centro e sinistre si stanno dimostrando responsabili, ma non è evidente che abbiano, della crisi, una visione davvero chiara. Che siano pronti ad affrontare il tema destinato per volontà del Premier a sovrastare la campagna elettorale: l'Europa. Nell'attacco il centrosinistra è bravo. Molto meno nel contrattacco. Continuerà a denunciare il commissariamento, o lavorerà su misure più eque ma per noi necessarie? E come replicherà allo spot di Berlusconi, secondo cui è colpa dell'euro se stiamo male? Possibile che nessuno gli ricordi che al governo c'era lui, quando l'euro fu introdotto nel 2002 e i prezzi s'impennarono senza trasparenza né controllo alcuno? Dovrebbe far riflettere il fatto che il dibattito interno al Pd, o la battaglia europea su una vera Banca centrale, prestatrice di ultima istanza, avvengano soprattutto sul Foglio.
Uscire dal Truman Show significa rifare le istituzioni italiane, oggi sfatte. Non è chiaro se la sinistra darà alla Rai l'indipendenza dai partiti che possiede la Bbc. Se lotterà in Europa per trasformarla in qualcosa di più democratico e sovranazionale. Se riempirà di contenuti i discorsi sull'etica pubblica, combattendo corruzione, cricche, mafie. Se vorrà la legge elettorale reclamata dai cittadini, e candiderà parlamentari debitori verso gli elettori, non i partiti. Se contrasterà l'inadeguatezza e i fallimenti della seconda repubblica senza proporre tutti i mali della prima. Promettono male, i posti nelle liste di centro sinistra garantiti ai transfughi Pdl.
Non so cosa intendesse Prodi, quando domenica su Repubblica ha detto che "Bersani è una persona eccellente, di grandi capacità, ma non riesce a "uscire"". A me pare che parlasse di un'uscita dal deserto del reale: dal Truman Show. Berlusconi scimmiotta Mao: "Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente". Siamo sicuri che non lo scimmiotti anche la sinistra? I sogni utopici, dice Slavoj Žižek, eliminano il "rumore di fondo": cioè la realtà. Siamo sicuri che questo rumore sapremo udirlo, capirlo, restituirgli uno spazio?
http://www.repubblica.it/politica/2011/11/09/news/editoriale_spinelli-24695067/index.html?ref=search
Cala il sipario sul Truman Show
di BARBARA SPINELLI
Ci sono due scene, nel fine regno di Berlusconi, che dicono la sua caduta con crudezza inaudita: più ancora del voto del rendiconto dello Stato che ha attestato, ieri, lo svanire della maggioranza. Ambedue le scene avvengono fuori Italia, trasmesse dal mezzo che Berlusconi per decenni ha brandito come scettro: la tv. La prima è il riso di Sarkozy e Merkel, quando una giornalista chiede se Roma sia affidabile. È l'equivalente del lancio di monete su Craxi: un'uccisione politica. La seconda scena è del 4 novembre, dopo il G20 a Cannes, e forse è quella che parla di più. Con volto tirato, stupito, il Premier ripete che di crisi non c'è traccia, che "per una moda passeggera" i mercati s'avventano sul nostro debito sovrano: "Noi siamo veramente un'economia forte, la terza economia europea, la settima economia del mondo... la vita in Italia è la vita di un Paese benestante, in tutte le occasioni questo si dimostra... i consumi non sono diminuiti, i ristoranti sono pieni, con fatica si riesce a prenotare posti negli aerei, i posti di vacanza nei ponti sono assolutamente iperprenotati... ecco, non credo che voi vi accorgiate, andando a vivere in Italia, che l'Italia senta un qualche cosa che possa assomigliare a una forte crisi! Non mi sembra!"
Vale la pena soffermarsi su questa frase - su questo "non credo", "non mi sembra" - perché in pochi secondi apprendiamo quel che è stato, ed è, il berlusconismo: l'apparenza che usurpa il reale, e il vocabolario di tale usurpazione. Non è il linguaggio della politica, che anche quando s'ingarbuglia s'adatta astuto alle circostanze. Non è neanche il linguaggio di una classe: in questo caso, di un imprenditore sceso in politica perché messo alle strette dalla giustizia. È il linguaggio dello spot promozionale: insistente, sempre eguale a se stesso, sempre indirizzato al cittadino che di politica non vuol sapere, sempre pronto ad annusare il possibile cliente in chi sta appeso alla Tv.
Per il pubblicitario non c'è crisi, non ci sono precipizi, ma un mondo liscio, parallelo a quello - reale - che sta "là fuori". Nei disastri il pubblicitario c'è o non c'è a seconda delle convenienze: iper-presente all'Aquila, iper-latente in Liguria e a Genova. In pieno sfascio economico la réclame non smetterà di esibire sontuosi sofà, mogli che corrono ai centri benessere, lussuose automobili che una giovane coppia, piccata, non compra perché le ritiene, nientemeno, "troppo poco care". Ecco, il quasi ventennio Berlusconi è stato questo: uno show che dominava le menti anche se sporadicamente governava la sinistra. Un Truman Show, che alla fine beve il cervello stesso del suo demiurgo.
Ricordate il finale del film? È il risveglio che Eugenio Scalfari invoca nell'articolo di domenica. Truman, l'eroe in fuga, giunge ai limiti estremi di quello che crede essere il mondo ed è invece un immenso studio Tv. Col proprio veliero cozza contro una parete che s'erge all'orizzonte e simula, tutta dipinta d'azzurro, il cielo ai confini con le acque (lo spazio azzurro dei fan di Berlusconi, nel sito Pdl). Dalla cabina di regia è interpellato dal capo della Grande Manipolazione, Christof, e Truman che ha scoperto la verità gli chiede: "E io chi sono?" - "Tu sei la star" - "Non c'era niente di vero..." - "Tu, eri vero. Per questo era così bello guardarti. Ascoltami Truman, là fuori non troverai più verità di quanta ne esista nel mondo che ho creato per te: le stesse ipocrisie, gli stessi inganni, ma nel mio mondo, tu non hai niente da temere... Io ti conosco meglio di te stesso. Tu hai paura. Per questo non puoi andar via". La sfera di cristallo s'infrange quando Truman scoppia a ridere, recita la frase-spot che ripeteva nel finto villaggio, e esce dallo show: "Caso mai non vi rivedessi... Buon pomeriggio, buona sera e buona notte! Già...".
Accade così il risveglio ma non sarà facile, perché quasi tutti hanno concorso alla costruzione della sfera con nuvole, notti, cieli finti. Perché tanti si sono abituati alle frasi-spot, all'infantile ecolalia. Anche la sinistra ha concorso, fin da quando permise che un proprietario di reti tv si candidasse a premier. Non dimentichiamo come finirono i governi Prodi, affossati da chi pretendeva sostenerli e parve ignaro che il tycoon perdeva magari il governo ma non il potere. L'ultimo esecutivo di sinistra, nel 2006-2008, fu considerato fallimentare dagli stessi alleati di Prodi perché troppo rigoroso in economia, troppo preoccupato di sincronizzare i tempi italiani con l'orologio europeo. Chi nomina ancora in pubblico Vincenzo Visco, dipinto dalla destra come Dracula assetato di sangue perché in lotta con l'evasione fiscale? Eppure Tremonti ha dovuto riesumare non poche sue misure: oggi l'evasore è ritratto come insetto parassita, parola che Visco non usò.
L'altro giorno, intervistato da Lilli Gruber a 8½, Enrico Letta è stato evasivo sull'austerità. Senza Berlusconi, ha detto, noi "non abbiamo davanti un tempo di drammi quanto alle misure da prendere. L'Italia è un Paese che ha fondamentali assolutamente solidi, forti. Ha imprenditori, ha lavoratori, ha ricchezze, ha patrimoni. L'Italia ha tante, tante, tante possibilità di farcela! Noi non siamo la Grecia! Siamo proprietari delle nostre case, proprietari in buona parte del nostro debito pubblico. L'Italia ha la ricchezza!" Che dovremo fare, caduto questo governo? Ci salveremo "facendo scelte che indichino la terra promessa. Perché ci sono una serie di importanti riforme che non sono fatte solo per sacrificarsi: ma per cambiare ed essere migliori!". Tutto questo è vago, e non così diverso, in fondo, da quanto detto dal Premier a Cannes. Perfino certi suoi tic verbali sono ripresi: l'ubiquo avverbio "assolutamente", o le infantilizzanti parole a raffica (tante tante tante possibilità, riecheggianti la grande grande grande riforma giudiziaria). Non è vero quello che si legge in queste ore: "Berlusconi non esiste".
Centro e sinistre si stanno dimostrando responsabili, ma non è evidente che abbiano, della crisi, una visione davvero chiara. Che siano pronti ad affrontare il tema destinato per volontà del Premier a sovrastare la campagna elettorale: l'Europa. Nell'attacco il centrosinistra è bravo. Molto meno nel contrattacco. Continuerà a denunciare il commissariamento, o lavorerà su misure più eque ma per noi necessarie? E come replicherà allo spot di Berlusconi, secondo cui è colpa dell'euro se stiamo male? Possibile che nessuno gli ricordi che al governo c'era lui, quando l'euro fu introdotto nel 2002 e i prezzi s'impennarono senza trasparenza né controllo alcuno? Dovrebbe far riflettere il fatto che il dibattito interno al Pd, o la battaglia europea su una vera Banca centrale, prestatrice di ultima istanza, avvengano soprattutto sul Foglio.
Uscire dal Truman Show significa rifare le istituzioni italiane, oggi sfatte. Non è chiaro se la sinistra darà alla Rai l'indipendenza dai partiti che possiede la Bbc. Se lotterà in Europa per trasformarla in qualcosa di più democratico e sovranazionale. Se riempirà di contenuti i discorsi sull'etica pubblica, combattendo corruzione, cricche, mafie. Se vorrà la legge elettorale reclamata dai cittadini, e candiderà parlamentari debitori verso gli elettori, non i partiti. Se contrasterà l'inadeguatezza e i fallimenti della seconda repubblica senza proporre tutti i mali della prima. Promettono male, i posti nelle liste di centro sinistra garantiti ai transfughi Pdl.
Non so cosa intendesse Prodi, quando domenica su Repubblica ha detto che "Bersani è una persona eccellente, di grandi capacità, ma non riesce a "uscire"". A me pare che parlasse di un'uscita dal deserto del reale: dal Truman Show. Berlusconi scimmiotta Mao: "Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente". Siamo sicuri che non lo scimmiotti anche la sinistra? I sogni utopici, dice Slavoj Žižek, eliminano il "rumore di fondo": cioè la realtà. Siamo sicuri che questo rumore sapremo udirlo, capirlo, restituirgli uno spazio?
http://www.repubblica.it/politica/2011/11/09/news/editoriale_spinelli-24695067/index.html?ref=search
Chiara 75- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
la sinistra comunque ha fatto cagare con il governo Prodi: ha spezzato la spina dorsale del paese in quel periodo. Berlusconi gli h adato il colpo di grazia. Tutto questo ha umentato la disoccupazione. Io mi ero pentita amaramente di aver votato Prodi e non lo rifarei mai più. Massacrarono le piccole e medie imprese produttive. Bersani sparava cazzate a fiotti. Qui si rischia di passare dalla favola de "i ristoranti sono pieni e tutto va bene" di Berlusconi alla totale depressione che incuteva la sinistra, artefice non di secondo piano della distruzione della classe media del paese.
Una via di mezzo mai?
Una via di mezzo mai?
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Re: G.A.S.Fo.M.
Finalmente mi collego un pochino pure io
Vi vedo un poco preoccupati, come mai?
Ma i Maya lo sanno?
Vi vedo un poco preoccupati, come mai?
L'età minima di accesso alla pensione di vecchiaia viene fissata a 67 anni a decorrere dal 2026.
Ma i Maya lo sanno?
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Re: G.A.S.Fo.M.
brina
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Re: G.A.S.Fo.M.
sophia ha scritto: brina
E che nessuno fino al 2026 osi modificare ciò che Silvio impose
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Re: G.A.S.Fo.M.
Misure durissime ci aspettano e neanche potrebbero bastare se si guarda all'esperienza greca.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Se andate su questo sito , vedrete che Mario Monti fa parte dell' Aspen institute una specie di gruppo Bildeberg di casa nostra( se state rabbrividendo state facendo bene)... della serie se credete che noi contiamo qualcosa lasciate perdere, noi non contiamo un cazzo!
http://www.aspeninstitute.it/istituto/comunita-aspen/comitato-esecutivo
COMITATO ESECUTIVO:
Luigi Abete
Giuliano Amato
Lucia Annunziata
Alberto Bombassei
Francesco Caltagirone
Giuseppe Cattaneo
Fedele Confalonieri
Fulvio Conti
Maurizio Costa
Gianni De Michelis
Umberto Eco
John Elkann
Jean-Paul Fitoussi
Franco Frattini
Gabriele Galateri di Genola
Mario Greco
Enrico Letta
Gianni Letta
Emma Marcegaglia
William Mayer
Francesco Micheli
Paolo Mieli
Mario Monti
Lorenzo Ornaghi
Corrado Passera
Riccardo Perissich
Angelo Maria Petroni
Mario Pirani
Romano Prodi
Alberto Quadrio Curzio
Giuseppe Recchi
Gianfelice Rocca
Cesare Romiti
Paolo Savona
Carlo Scognamiglio
Lucio Stanca
Giulio Tremonti
Beatrice Trussardi
Giuliano Urbani
Giacomo Vaciago
http://www.aspeninstitute.it/istituto/comunita-aspen/comitato-esecutivo
COMITATO ESECUTIVO:
Luigi Abete
Giuliano Amato
Lucia Annunziata
Alberto Bombassei
Francesco Caltagirone
Giuseppe Cattaneo
Fedele Confalonieri
Fulvio Conti
Maurizio Costa
Gianni De Michelis
Umberto Eco
John Elkann
Jean-Paul Fitoussi
Franco Frattini
Gabriele Galateri di Genola
Mario Greco
Enrico Letta
Gianni Letta
Emma Marcegaglia
William Mayer
Francesco Micheli
Paolo Mieli
Mario Monti
Lorenzo Ornaghi
Corrado Passera
Riccardo Perissich
Angelo Maria Petroni
Mario Pirani
Romano Prodi
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Re: G.A.S.Fo.M.
Già fear.....si elgge che "La missione di Aspen Institute Italia è l'internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del Paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni.
Il "metodo Aspen" privilegia il confronto ed il dibattito "a porte chiuse", favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva.
Allora ti domandi Romiti in questo team cosa ci fa?
Il suo cursus Honorum parla da solo...
Francesco Caltagirone?
Gianni de Michelis e Temonti?
Prodi?
Eco e Annunziata?
Il "metodo Aspen" privilegia il confronto ed il dibattito "a porte chiuse", favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva.
Allora ti domandi Romiti in questo team cosa ci fa?
Il suo cursus Honorum parla da solo...
Francesco Caltagirone?
Gianni de Michelis e Temonti?
Prodi?
Eco e Annunziata?
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