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Giornata della Memoria: domani in prima visione su Iris “Senza destino” e “Il servo ungherese”



Mercoledì 27 gennaio 2010, in occasione della 10ima Giornata della Memoria, Iris, il canale free del digitale terrestre Mediaset, propone in prima e seconda serata due film in prima visione: Senza Destino e Il servo ungherese.

Senza destino (Lajos Koltai – 2005) si basa sul romanzo autobiografico Essere senza destino dello scrittore ungherese premio Nobel per la Letteratura, Imre Kertész. La storia è incentrata sull’adolescenza infranta, dopo la deportazione nei campi di concentramento di Auschwitz del giovanissimo Kertész e, successivamente, di Buchenwald.

Il servo ungherese (Tomas Arana – 2004) è la storia di Miklos (Andrea Renzi), un colto intellettuale ungherese che, “donato” dal direttore del campo di concentramento in cui è rinchiuso alla frivola moglie, mostrerà alla donna uno spaccato delle atrocità commesse dal regime nazista.

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza formalmente istituita con la Legge n° 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano. Lo Stato ha così aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo, del fascismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che hanno protetto, in quel periodo storico, i perseguitati.

La data -27 gennaio- è stata scelta in ricordo del giorno in cui l’Armata Rossa, nel 1945, entrò per la prima volta in un campo di concentramento (Auschwitz), scoprendo così le atrocità e gli orrori compiuti dal regime nazista.



Stasera in seconda serata su Rete 4 “Nuremberg – Il processo di Norimberga”[b]


In occasione del Giorno della Memoria per ricordare le vittime della Shoa, Rete 4 trasmette il film storico Nuremberg, il processo di Norimberga mercoledì 27 gennaio alle 23.30.

Quando nel 1945 cadde il Terzo Rech, le potenze vincitrici decisero di allestire il più grande processo giudiziario che l’uomo avesse mai conosciuto, a Norimberga, dove nel 1935 vennero promulgate le leggi di discriminazione razziale.

Sul banco degli imputati, davanti al Tribunale militare internazionale (IMT), c’erano le ventiquattro più alte cariche della Germania nazista.

Nuremberg – Il processo di Norimberga riproduce i grandi avvenimenti dell’epoca, dalla creazione della corte all’impiccagione dei criminali nazisti, senza risparmiare al pubblico il traculento spettacolo delle fosse comuni o delle montagne di cadaveri nei campi di concentramento e di sterminio di Polonia e Austria.

L’avvocato Robert Jackson interpretato da Alec Baldwin guida il pool d’accusa di Usa, Urss, Francia e Gran Bretagna, riuscendo ad accusare i macellai del nazismo di quattro capi d’accusa. Ecco quali:

1. Cospirazione per aver commesso crimini contro la pace
2. Aver pianificato, iniziato e intrapreso delle guerre d’aggressione
3. Crimini di guerra
4. Crimini contro l’umanità

Gli imputati ancora fedeli al proprio partito e alle sue alte cariche, obbedivano al comandante in capo della Luftwaffe Herman Göring, pronto a prendere il totale controllo del processo. Venne invece condannato alla pena capitale, ma morì suicida con una capsula di cianuro la notte prima dell’esecuzione.

graqzie Medea

Ho visto il film "Mi ricordo Anna Frank", ho pianto e mi sono anche incaxxata come sempre

riflettendo sull'olocausto, e maledizione non è quasi cambiato niente, che tristezza!

Io non l'ho visto, cioé ho iniziato ma poi nn ce l'ho fatta piu'

Mi sono imposta di vederlo fino in fondo,anche se mi veniva da vomitare,ma dobbiamo ricordare
perchè le derive che anche oggi si sono sentite, fanno pensare al peggio

Si ma infatti l'ho registrato, cosi' lo vedo cmq, magari quando sto piu' "di scena" nn so se hai capito

Su Rete 4 ora stanno trasmettendo Kill Bill
gran film !

killer73 ha scritto:gran bel film anche se l ho visto gia iniziato,purtroppo.ho un difetto,orrendo ma ce l ho,dopo la visione di film a tema olocausto mi vien voglia di cancellare il popolo crucco, tutte quelle persone che lo negano e quelle che inneggiano ancora oggi al nazismo in qualsiasi forma,che sia una scritta sui muri o altro,se ne avessi i poteri.

si l'ho visto anch'io
killer parli di popolo crucco, ma tanti tedeschi ebrei e non, sono stati fatti fuori dal regime nazista

killer73 ha scritto:gran bel film anche se l ho visto gia iniziato,purtroppo.ho un difetto,orrendo ma ce l ho,dopo la visione di film a tema olocausto mi vien voglia di cancellare il popolo crucco, tutte quelle persone che lo negano e quelle che inneggiano ancora oggi al nazismo in qualsiasi forma,che sia una scritta sui muri o altro,se ne avessi i poteri.

Spoiler:

...non credo che tu sia l'unico...almeno..io ti faccio compagnia
però trovo che il principio etico-giuridico per cui non si può ritenere colpevole un intero popolo abbia contribuito a salvare il mondo dalla definitiva autodistruzione e può anche essere utile al popolo non colpevole per guardarsi con onestà in seguito
in questo senso il processo di norimberga è stato importantissimo secondo me
comunque io mi sono limitata a vedere "il pianista" che non avevo mai visto...direi che mi è bastato così

Palco e retropalco propone “Due Partite” scritto e diretto da Cristina Comencini ed interpretato da un cast d’eccezione, come Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Valeria Milillo.

Lo spettacolo racconta la vita, le aspettative e i sogni di due generazioni che esprimono due modi molto lontani di essere donna, colte in due momenti della loro vita e della storia italiana.

Anni Sessanta: quattro giovani donne, in un rassicurante interno borghese si incontrano, come ogni giovedì, per l’usuale partita a carte, mentre le figlie giocano nella stanza accanto. Nessuna di loro ha un’occupazione, mogli e madri a tempo pieno. Unite da una lunga consuetudine e da differenti infelicità.

E’ passata una generazione: quattro giovani donne, ragazze di oggi, vestite di scuro, sono reduci dal funerale della madre di una di loro morta suicida. Intuiamo in esse le bambine che giocavano “di là”, allora donnine in erba che per affinità o contrasto sono riconducibili alle loro madri. I discorsi, il linguaggio, gli atteggiamenti le rivelano donne emancipate e “liberate”, ma è difficile dire quanto più realizzate rispetto alle madri.

Non c’è consolazione nell’evoluzione del tempo: altre scelte fatte, altri prezzi pagati. Sembra che i conti non possano mai tornare e seppure queste donne appaiano più autonome e forti, nulla autorizza a dire che siano più felici.

“Non se ne esce” è la battuta ricorrente della commedia con la quale la Comencini mette in scena la “grande trappola dell’essere donne”: l’impossibilità di coniugare la felicità con il dovere, il senso di colpa con il piacere, il disincanto con la testarda attitudine al sogno.

RAI DUE PALCO E RETROPALCO

presenta
dal Teatro Valle di Roma

DUE PARTITE

di Cristina Comencini

Con Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Valeria Milillo.

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E' già andato in onda l'anno scorso...se vi piace sorridere e riflettere allo stesso tempo, attivate il dvd recorder, visto che andrà in onda giovedì a partire dalle 23.30 su Raidue (orari Santoro permettendo..)

è carino anche il film di polanski, oliver twist

ubik ha scritto:è carino anche il film di polanski, oliver twist

sì, però, oliver twist ce l'hanno dato in tutte le salse

athelas ha scritto:

ubik ha scritto:è carino anche il film di polanski, oliver twist

sì, però, oliver twist ce l'hanno dato in tutte le salse

vero, ma la versione di polanski è veramente interessante

Ferdinando di Annibale Ruccello (regia di Giuseppe Bertolucci)

"...Il Regno delle Due Sicilie è appena caduto: Donna Clotilde (Isa Danieli), baronessa borbonica, si è rifugiata in una villa della zona vesuviana, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia.
È con lei donna Gesualda, una cugina povera che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera.
I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don Catellino, un prete coinvolto in intrallazzi politici, divenuto ormai ospite fisso della villa. Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva Ferdinando, un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza – sono parole di Ruccello – “morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità e a spingere un intreccio apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado..."

Fonte

Che spettacolo Ferdinando di Annibale Ruccello, con un'Isa Danieli stratosferica. Ma tutte le opere di Ruccello sono emozionanti, in particolare, per me, Weekend e Notturno di donna con ospiti. E' stata una perdita enorme per il teatro italiano che se ne sia andato cosi' prematuramente (è morto a 30 anni nel 1986 in un incidente d'auto). Era un drammaturgo di un'ironia e una capacità di penetrare nei personaggi assolutamente unica.

Grazie Brill, adesso mi godo la matinée

branduardi su rai 3

che trombone, sembra anche vecchio come il cucco

Branduardi l'ho trovato supponente, ha detto un milione di volte io, io, io.........che balls!

qualcuno ha visto la fiction su basaglia? cosa ne pe,sate?

no, ma ho appena visto su Arte un documentario molto interessante su Sylvie Guillem

bellaprincipessa ha scritto:qualcuno ha visto la fiction su basaglia? cosa ne pe,sate?

mi è piaciuto molto, gli eventi di quell'epoca vengono narrati con estrema asciuttezza e l'intero impianto narrativo scorre fluido. La testimonianza non è molto approfondita vista la brevità dello sceneggiato che avrebbe meritato un'elaborazione piu' estesa, ma è sufficentemente esplicativa. Non ci sono stai momenti disorientanti, fatto raro nelle fiction italiane. Cast di tutto rispetto, tutti i personaggi erano credibili. le singole storie poi potrebbero dar vita a una serie televisiva indipendente da questo racconto. Mi sono appassionato in particolar modo alla storia di Boris, scioccante e struggente, a quella di Margherita, vittima innocente di una madre malata, Angela, Mara e Lampo, ma anche tutti i personaggi delineati nell'ospedale di Gorizia. Eccellente. Grazie Claudia Mori per aver creduto in un progetto cosi' informativo e agli attori per aver creato una storia appassionante e credibile, c'era in effetti il rischio di andare nel didascalico.