Aspettando Sanremo
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Re: Aspettando Sanremo
Strawberry Fields ha scritto:A me sembra (ma non sono una tecnica!!!!) che Marco non canti mai in falsetto, così come faceva Jeff.
(Prince e Mika cantano in falsetto)
In Kiss va in falsetto uno o due volte (appena ho tempo mi sacrifico e vado a riascoltare e rivedere) ma è un'eccezione. La particolarità di Mika è che raggiunge in falsetto le note che Mercury raggiungeva a voce piena
Ospite- Ospite
Re: Aspettando Sanremo
marisa86 ha scritto:
L'unica volta che ho sentito Marco sforzare la voce è stato quando ha cantato Dove si vola in semifinale (dove aveva un calo di voce) e in finale (non si era del tutto ripreso). Ora quando sento che la canta alle varie feltrinelli e fnac mi sembra ci arrivi tranquillamente come aveva detto lui a Mara!
Poi lui canta di diaframma e quel timbro di voce gli esce naturalmente, a differenza di altri (vedi la amy winehouse de noi altri scoperta dalla Ventura) che cantano di gola (e secondo me rischiano seriamente di danneggiare le corde vocali).
Per forza, dal vivo la fa più bassa di tonalità (dal vivo TUTTI abbassano le tonalità)
mariele4ever- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Aspettando Sanremo
Marco mi ricordo disse che fra lui e Mika c'era la differenza che Mika andava di falsetto, lui no.
Pure quando andò Gigi D'Alessio dai ragazzi, gli chiese se era falsetto, e lui fece cenno di no e Letizia delle Yavanna disse di no, che lui spingeva, andava di voce piena.
Una cosa però non so, che estensione ha Marco in ottave? Non mi intendo e non so, ho letto Mi Bemolle 3 ma non ho idea di che significhi :sorriso4:
Pure quando andò Gigi D'Alessio dai ragazzi, gli chiese se era falsetto, e lui fece cenno di no e Letizia delle Yavanna disse di no, che lui spingeva, andava di voce piena.
Una cosa però non so, che estensione ha Marco in ottave? Non mi intendo e non so, ho letto Mi Bemolle 3 ma non ho idea di che significhi :sorriso4:
guenda- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Aspettando Sanremo
io ho deciso che non mi farò condizionare da questi illustri(?) critici musicali, ascolterò la canzone a Sanremo e giudicherò con il mio gusto, perchè alla fine di questo si tratta, di gusto personale. magari quel che piace a loro a me fa schifo, chi può dirlo? (per quanto riguarda Fegiz, già lo so, visto che è un estimatore di D'alessio e Tatangelo ).
su come canterà Marco non ho dubbi, so che mi piacerà. la voce non è certo cambiata, e l'abbiamo visto nei video della feltrinelli
forza Marco, non ti curar di loro etc etc, le mengonelle(caste) sono con te!
su come canterà Marco non ho dubbi, so che mi piacerà. la voce non è certo cambiata, e l'abbiamo visto nei video della feltrinelli
forza Marco, non ti curar di loro etc etc, le mengonelle(caste) sono con te!
Ospite- Ospite
Re: Aspettando Sanremo
Marco usa la voce in tutti i modi e non abusa dei virtuosismi, che anche io detesto. La usa come uno strumento, un po' come fanno i cantanti jazz. Già così è incredibile, ma credo che con la maturità diventerà perfetto. Mika gli fa un baffo.
Certo, le sigarette dovrebbe proprio metterle via.
Credo che la giornalista non sia a conoscenza del significato che Marco ha dato ai versi che ha scritto. Saranno versi un po' grezzi, da ragazzo ventenne, ma non è una canzone d'amore. Lo ha spiegato. Si vede che non è riuscito a fare capire cosa intendeva o, più probabilmente, i critici partono prevenuti a causa del talent show e del bel faccino del Mengoni e pensano che si tratti di vacui versi melensi, premeditati per colpire al cuore e nel portafoglio il pubblico bimbominkiese. Lui bada a dire che è una canzone arrabbiata, che parla delle due facce della sua personalità e del modo in cui sta affrontando quello che gli sta succedendo, ma evidentemente sembra un'invocazione rivolta non ad un amico, ma alla persona amata. Essendo San Remo, è facile cadere nell'equivoco. Nessuno si è interessato di chiedere a lui cosa volesse significare con quei versi, ritenuti, a priori, imbarazzanti per la sua età. Va bene.
Cosa resta? Pare che ci siano (interpreto Fegiz) un arrangiamento ed un'orchestrazione enfatici ed emotivi / emozionanti, tesi a colpire il pubblico e a nascondere le magagne del brano. In pratica, strumenti e voce colpiranno di più della melodia e del testo. Stordiranno l'ascoltatore e gli faranno dimenticare la poca cosa che gli sta venendo propinata. Questo sembra dire Fegiz.
A leggere gli altri giornalisti, mi pare unanime l'accenno al fatto che l'esecuzione la faccia da padrona sulla sostanza. Si punta sul cantante. Del resto, dopo poco più di un mese dalla fine di X Factor, quello su cui Marco Mengoni può contare è l'appeal della sua presenza scenica e la forza trascinatrice della sua vena interpretativa. L'onda dell'interesse dei suoi fans è ancora viva. Non c'è stato il tempo materiale per costruire un disco meditato, per cercare raffinatezze, per studiare un progetto. Secondo me, la Sony ha puntato sull'effetto della voce di Marco, che è stato già dirompente ad X Factor.
Abbiamo quindi un testo traballante (imbarazzante), un'orchestrazione emozionante e un'interpretazione che scombussola. Sul terzo punto non avrei mai avuto dubbi. Non penso che sarà un salto nel buio. Ma un primo passo verso la strada che Marco vorrà percorrere. Avrà modo di crescere e capire quello che vuole. Questo San Remo non l'ha cercato e non credo che ci vada volentieri. Non è assatanato di glorie sanremesi.
Certo, le sigarette dovrebbe proprio metterle via.
Credo che la giornalista non sia a conoscenza del significato che Marco ha dato ai versi che ha scritto. Saranno versi un po' grezzi, da ragazzo ventenne, ma non è una canzone d'amore. Lo ha spiegato. Si vede che non è riuscito a fare capire cosa intendeva o, più probabilmente, i critici partono prevenuti a causa del talent show e del bel faccino del Mengoni e pensano che si tratti di vacui versi melensi, premeditati per colpire al cuore e nel portafoglio il pubblico bimbominkiese. Lui bada a dire che è una canzone arrabbiata, che parla delle due facce della sua personalità e del modo in cui sta affrontando quello che gli sta succedendo, ma evidentemente sembra un'invocazione rivolta non ad un amico, ma alla persona amata. Essendo San Remo, è facile cadere nell'equivoco. Nessuno si è interessato di chiedere a lui cosa volesse significare con quei versi, ritenuti, a priori, imbarazzanti per la sua età. Va bene.
Cosa resta? Pare che ci siano (interpreto Fegiz) un arrangiamento ed un'orchestrazione enfatici ed emotivi / emozionanti, tesi a colpire il pubblico e a nascondere le magagne del brano. In pratica, strumenti e voce colpiranno di più della melodia e del testo. Stordiranno l'ascoltatore e gli faranno dimenticare la poca cosa che gli sta venendo propinata. Questo sembra dire Fegiz.
A leggere gli altri giornalisti, mi pare unanime l'accenno al fatto che l'esecuzione la faccia da padrona sulla sostanza. Si punta sul cantante. Del resto, dopo poco più di un mese dalla fine di X Factor, quello su cui Marco Mengoni può contare è l'appeal della sua presenza scenica e la forza trascinatrice della sua vena interpretativa. L'onda dell'interesse dei suoi fans è ancora viva. Non c'è stato il tempo materiale per costruire un disco meditato, per cercare raffinatezze, per studiare un progetto. Secondo me, la Sony ha puntato sull'effetto della voce di Marco, che è stato già dirompente ad X Factor.
Abbiamo quindi un testo traballante (imbarazzante), un'orchestrazione emozionante e un'interpretazione che scombussola. Sul terzo punto non avrei mai avuto dubbi. Non penso che sarà un salto nel buio. Ma un primo passo verso la strada che Marco vorrà percorrere. Avrà modo di crescere e capire quello che vuole. Questo San Remo non l'ha cercato e non credo che ci vada volentieri. Non è assatanato di glorie sanremesi.
Re: Aspettando Sanremo
EffeCi ha scritto:Marco usa la voce in tutti i modi e non abusa dei virtuosismi, che anche io detesto. La usa come uno strumento, un po' come fanno i cantanti jazz. Già così è incredibile, ma credo che con la maturità diventerà perfetto. Mika gli fa un baffo.
Certo, le sigarette dovrebbe proprio metterle via.
Credo che la giornalista non sia a conoscenza del significato che Marco ha dato ai versi che ha scritto. Saranno versi un po' grezzi, da ragazzo ventenne, ma non è una canzone d'amore. Lo ha spiegato. Si vede che non è riuscito a fare capire cosa intendeva o, più probabilmente, i critici partono prevenuti a causa del talent show e del bel faccino del Mengoni e pensano che si tratti di vacui versi melensi, premeditati per colpire al cuore e nel portafoglio il pubblico bimbominkiese. Lui bada a dire che è una canzone arrabbiata, che parla delle due facce della sua personalità e del modo in cui sta affrontando quello che gli sta succedendo, ma evidentemente sembra un'invocazione rivolta non ad un amico, ma alla persona amata. Essendo San Remo, è facile cadere nell'equivoco. Nessuno si è interessato di chiedere a lui cosa volesse significare con quei versi, ritenuti, a priori, imbarazzanti per la sua età. Va bene.
Cosa resta? Pare che ci siano (interpreto Fegiz) un arrangiamento ed un'orchestrazione enfatici ed emotivi / emozionanti, tesi a colpire il pubblico e a nascondere le magagne del brano. In pratica, strumenti e voce colpiranno di più della melodia e del testo. Stordiranno l'ascoltatore e gli faranno dimenticare la poca cosa che gli sta venendo propinata. Questo sembra dire Fegiz.
A leggere gli altri giornalisti, mi pare unanime l'accenno al fatto che l'esecuzione la faccia da padrona sulla sostanza. Si punta sul cantante. Del resto, dopo poco più di un mese dalla fine di X Factor, quello su cui Marco Mengoni può contare è l'appeal della sua presenza scenica e la forza trascinatrice della sua vena interpretativa. L'onda dell'interesse dei suoi fans è ancora viva. Non c'è stato il tempo materiale per costruire un disco meditato, per cercare raffinatezze, per studiare un progetto. Secondo me, la Sony ha puntato sull'effetto della voce di Marco, che è stato già dirompente ad X Factor.
Abbiamo quindi un testo traballante (imbarazzante), un'orchestrazione emozionante e un'interpretazione che scombussola. Sul terzo punto non avrei mai avuto dubbi. Non penso che sarà un salto nel buio. Ma un primo passo verso la strada che Marco vorrà percorrere. Avrà modo di crescere e capire quello che vuole. Questo San Remo non l'ha cercato e non credo che ci vada volentieri. Non è assatanato di glorie sanremesi.
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silvestra- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Aspettando Sanremo
EffeCi ha scritto:Marco usa la voce in tutti i modi e non abusa dei virtuosismi, che anche io detesto. La usa come uno strumento, un po' come fanno i cantanti jazz. Già così è incredibile, ma credo che con la maturità diventerà perfetto. Mika gli fa un baffo.
Certo, le sigarette dovrebbe proprio metterle via.
Credo che la giornalista non sia a conoscenza del significato che Marco ha dato ai versi che ha scritto. Saranno versi un po' grezzi, da ragazzo ventenne, ma non è una canzone d'amore. Lo ha spiegato. Si vede che non è riuscito a fare capire cosa intendeva o, più probabilmente, i critici partono prevenuti a causa del talent show e del bel faccino del Mengoni e pensano che si tratti di vacui versi melensi, premeditati per colpire al cuore e nel portafoglio il pubblico bimbominkiese. Lui bada a dire che è una canzone arrabbiata, che parla delle due facce della sua personalità e del modo in cui sta affrontando quello che gli sta succedendo, ma evidentemente sembra un'invocazione rivolta non ad un amico, ma alla persona amata. Essendo San Remo, è facile cadere nell'equivoco. Nessuno si è interessato di chiedere a lui cosa volesse significare con quei versi, ritenuti, a priori, imbarazzanti per la sua età. Va bene.
Cosa resta? Pare che ci siano (interpreto Fegiz) un arrangiamento ed un'orchestrazione enfatici ed emotivi / emozionanti, tesi a colpire il pubblico e a nascondere le magagne del brano. In pratica, strumenti e voce colpiranno di più della melodia e del testo. Stordiranno l'ascoltatore e gli faranno dimenticare la poca cosa che gli sta venendo propinata. Questo sembra dire Fegiz.
A leggere gli altri giornalisti, mi pare unanime l'accenno al fatto che l'esecuzione la faccia da padrona sulla sostanza. Si punta sul cantante. Del resto, dopo poco più di un mese dalla fine di X Factor, quello su cui Marco Mengoni può contare è l'appeal della sua presenza scenica e la forza trascinatrice della sua vena interpretativa. L'onda dell'interesse dei suoi fans è ancora viva. Non c'è stato il tempo materiale per costruire un disco meditato, per cercare raffinatezze, per studiare un progetto. Secondo me, la Sony ha puntato sull'effetto della voce di Marco, che è stato già dirompente ad X Factor.
Abbiamo quindi un testo traballante (imbarazzante), un'orchestrazione emozionante e un'interpretazione che scombussola. Sul terzo punto non avrei mai avuto dubbi. Non penso che sarà un salto nel buio. Ma un primo passo verso la strada che Marco vorrà percorrere. Avrà modo di crescere e capire quello che vuole. Questo San Remo non l'ha cercato e non credo che ci vada volentieri. Non è assatanato di glorie sanremesi.
StraquoTOTO
A very brilliant summary! Brava FC!
Kaiser- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: Aspettando Sanremo
Pienamente d'accordo con te.EffeCi ha scritto:Marco usa la voce in tutti i modi e non abusa dei virtuosismi, che anche io detesto. La usa come uno strumento, un po' come fanno i cantanti jazz. Già così è incredibile, ma credo che con la maturità diventerà perfetto. Mika gli fa un baffo.
Certo, le sigarette dovrebbe proprio metterle via.
Credo che la giornalista non sia a conoscenza del significato che Marco ha dato ai versi che ha scritto. Saranno versi un po' grezzi, da ragazzo ventenne, ma non è una canzone d'amore. Lo ha spiegato. Si vede che non è riuscito a fare capire cosa intendeva o, più probabilmente, i critici partono prevenuti a causa del talent show e del bel faccino del Mengoni e pensano che si tratti di vacui versi melensi, premeditati per colpire al cuore e nel portafoglio il pubblico bimbominkiese. Lui bada a dire che è una canzone arrabbiata, che parla delle due facce della sua personalità e del modo in cui sta affrontando quello che gli sta succedendo, ma evidentemente sembra un'invocazione rivolta non ad un amico, ma alla persona amata. Essendo San Remo, è facile cadere nell'equivoco. Nessuno si è interessato di chiedere a lui cosa volesse significare con quei versi, ritenuti, a priori, imbarazzanti per la sua età. Va bene.
Cosa resta? Pare che ci siano (interpreto Fegiz) un arrangiamento ed un'orchestrazione enfatici ed emotivi / emozionanti, tesi a colpire il pubblico e a nascondere le magagne del brano. In pratica, strumenti e voce colpiranno di più della melodia e del testo. Stordiranno l'ascoltatore e gli faranno dimenticare la poca cosa che gli sta venendo propinata. Questo sembra dire Fegiz.
A leggere gli altri giornalisti, mi pare unanime l'accenno al fatto che l'esecuzione la faccia da padrona sulla sostanza. Si punta sul cantante. Del resto, dopo poco più di un mese dalla fine di X Factor, quello su cui Marco Mengoni può contare è l'appeal della sua presenza scenica e la forza trascinatrice della sua vena interpretativa. L'onda dell'interesse dei suoi fans è ancora viva. Non c'è stato il tempo materiale per costruire un disco meditato, per cercare raffinatezze, per studiare un progetto. Secondo me, la Sony ha puntato sull'effetto della voce di Marco, che è stato già dirompente ad X Factor.
Abbiamo quindi un testo traballante (imbarazzante), un'orchestrazione emozionante e un'interpretazione che scombussola. Sul terzo punto non avrei mai avuto dubbi. Non penso che sarà un salto nel buio. Ma un primo passo verso la strada che Marco vorrà percorrere. Avrà modo di crescere e capire quello che vuole. Questo San Remo non l'ha cercato e non credo che ci vada volentieri. Non è assatanato di glorie sanremesi.
Del resto è stato lui stesso a chiedere tempo e spazio per crescere come artista.
riala- Utente Residente: 150-500 Post
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Re: Aspettando Sanremo
Ipotesi 2 - già espressa in altro topic
Se è vero che il testo è del Mengoni ....e non so se a scrivere sia piu' incisivo che con la vulgata orale...mboh..vedremo ..
insomma...se le parole sono sue e il testo è successivo al terremoto post-x-factor ...
la trama potrebbe essere :
Caro/a Ciccino/a
Che mi conosci da tempo...
credimi questo è un terremoto esteriore,
poco incisivo interiormente
Io matto fui, matto sono e matto resterò
credimi ancora....ancora
il futuro è specchio del passato
o il passato è specchio del futuro
canta con me...
crediamoci ancorrrrr
aaaa ncorrrrrrrrrr aaaaa ncorrrr aaaa ncorrrrrr
le A di ancor sono a nota musicale libera , tipica del mugugno polifonico del Fanciullo...
..............
Questa è l'Ipotesi 2 sul possibile RiferimentoTesto del Mengoni. Continuo a trovarla attinente a quanto leggo-sento in giro su..
Se è vero che il testo è del Mengoni ....e non so se a scrivere sia piu' incisivo che con la vulgata orale...mboh..vedremo ..
insomma...se le parole sono sue e il testo è successivo al terremoto post-x-factor ...
la trama potrebbe essere :
Caro/a Ciccino/a
Che mi conosci da tempo...
credimi questo è un terremoto esteriore,
poco incisivo interiormente
Io matto fui, matto sono e matto resterò
credimi ancora....ancora
il futuro è specchio del passato
o il passato è specchio del futuro
canta con me...
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aaaa ncorrrrrrrrrr aaaaa ncorrrr aaaa ncorrrrrr
le A di ancor sono a nota musicale libera , tipica del mugugno polifonico del Fanciullo...
..............
Questa è l'Ipotesi 2 sul possibile RiferimentoTesto del Mengoni. Continuo a trovarla attinente a quanto leggo-sento in giro su..
Re: Aspettando Sanremo
Tutto può essere, ma perché fissarsi a fare l'analisi logica di un testo scritto di getto da un ventenne, anche poco acculturato, che pochi mesi fa cantava ai matrimoni ed ora è reduce da una full immersion morganatica, consumata all'interno delle quattro mura dorate, sì, di un loft televisivo, ma pur sempre costipanti, che gli hanno stravolto la vita e sfibrato l'intelletto? Il giovane Mengoni ha bisogno di recuperare psicofisicamente dallo sforzo XFactoriano ed invece lo lanciano come un missile terra aria sul palco dell'Ariston, in mezzo a Povia, Cristicchi e Pupo. Senza considerare la Vispa Teresa, in arte Antonella Clerici. Arriva un drappello di "critici" professionisti che spara a zero sulle creature che Marcolino ha partorito nottetempo, fra una Feltrinelli urlante e i bagordi delle festività natalizie. Non ha mica avuto un anno da dedicare a meditabondi versi come hanno fatto i suoi colleghi e non ha nemmeno alle spalle la Sugar della lungimirante Caterina, come Malyka. Gli va già grassa che la Sony non lo costringe a pettinarsi come Valerio Scanu.
Chisseneimporta di chi vince il Festival di San Remo.
Al limite, non mi interessa nemmeno l'insulsaggine di un testo di canzone. Ce ne sono a bizzeffe, scritti in inglese, che nessuno da queste parti si preoccupa di intendere, ma che infestano le classifiche mondiali. Qualcuno va a leggere cosa cantano le varie Lady Gaga (che non so nemmeno chi sia, ma che è sulla bocca di tutti) o Madonna o questo benedetto Mika (che l'ho visto una volta a MTV, solo perché aspettavo l'intervista a Marco e non è stata una bella esperienza...)?
Una popstar era quello che cercavano ad X Factor. L'hanno trovata, in prospettiva. Una popstar non ha importanza che canti testi profondi. E poi, a vent'anni, sono altre le priorità. Una popstar deve piacere fisicamente, avere carisma scenico, eseguire i pezzi con originalità e dare emozioni. La gente deve ricordarsi la sua voce, ascoltarla in macchina e andare ai suoi concerti. Ballare e saltellare gioiosa al suo cospetto.
A San Remo analizzano, analizzano, criticano, criticano e poi, dopo un mese, nessuno si ricorda le ciofeche che hanno vinto o hanno fatto discutere. E poi, ditemi ,chi li legge i quotidiani con le recensioni dei brani sanremesi? La gente ascolta e guarda, si emoziona e sogna, non legge i giornali, si sa.
Chisseneimporta di chi vince il Festival di San Remo.
Al limite, non mi interessa nemmeno l'insulsaggine di un testo di canzone. Ce ne sono a bizzeffe, scritti in inglese, che nessuno da queste parti si preoccupa di intendere, ma che infestano le classifiche mondiali. Qualcuno va a leggere cosa cantano le varie Lady Gaga (che non so nemmeno chi sia, ma che è sulla bocca di tutti) o Madonna o questo benedetto Mika (che l'ho visto una volta a MTV, solo perché aspettavo l'intervista a Marco e non è stata una bella esperienza...)?
Una popstar era quello che cercavano ad X Factor. L'hanno trovata, in prospettiva. Una popstar non ha importanza che canti testi profondi. E poi, a vent'anni, sono altre le priorità. Una popstar deve piacere fisicamente, avere carisma scenico, eseguire i pezzi con originalità e dare emozioni. La gente deve ricordarsi la sua voce, ascoltarla in macchina e andare ai suoi concerti. Ballare e saltellare gioiosa al suo cospetto.
A San Remo analizzano, analizzano, criticano, criticano e poi, dopo un mese, nessuno si ricorda le ciofeche che hanno vinto o hanno fatto discutere. E poi, ditemi ,chi li legge i quotidiani con le recensioni dei brani sanremesi? La gente ascolta e guarda, si emoziona e sogna, non legge i giornali, si sa.
Re: Aspettando Sanremo
EffeCi ha scritto:Tutto può essere, ma perché fissarsi a fare l'analisi logica di un testo scritto di getto da un ventenne, anche poco acculturato, che pochi mesi fa cantava ai matrimoni ed ora è reduce da una full immersion morganatica, consumata all'interno delle quattro mura dorate, sì, di un loft televisivo, ma pur sempre costipanti, che gli hanno stravolto la vita e sfibrato l'intelletto? Il giovane Mengoni ha bisogno di recuperare psicofisicamente dallo sforzo XFactoriano ed invece lo lanciano come un missile terra aria sul palco dell'Ariston, in mezzo a Povia, Cristicchi e Pupo. Senza considerare la Vispa Teresa, in arte Antonella Clerici. Arriva un drappello di "critici" professionisti che spara a zero sulle creature che Marcolino ha partorito nottetempo, fra una Feltrinelli urlante e i bagordi delle festività natalizie. Non ha mica avuto un anno da dedicare a meditabondi versi come hanno fatto i suoi colleghi e non ha nemmeno alle spalle la Sugar della lungimirante Caterina, come Malyka. Gli va già grassa che la Sony non lo costringe a pettinarsi come Valerio Scanu.
Chisseneimporta di chi vince il Festival di San Remo.
Al limite, non mi interessa nemmeno l'insulsaggine di un testo di canzone. Ce ne sono a bizzeffe, scritti in inglese, che nessuno da queste parti si preoccupa di intendere, ma che infestano le classifiche mondiali. Qualcuno va a leggere cosa cantano le varie Lady Gaga (che non so nemmeno chi sia, ma che è sulla bocca di tutti) o Madonna o questo benedetto Mika (che l'ho visto una volta a MTV, solo perché aspettavo l'intervista a Marco e non è stata una bella esperienza...)?
Una popstar era quello che cercavano ad X Factor. L'hanno trovata, in prospettiva. Una popstar non ha importanza che canti testi profondi. E poi, a vent'anni, sono altre le priorità. Una popstar deve piacere fisicamente, avere carisma scenico, eseguire i pezzi con originalità e dare emozioni. La gente deve ricordarsi la sua voce, ascoltarla in macchina e andare ai suoi concerti. Ballare e saltellare gioiosa al suo cospetto.
A San Remo analizzano, analizzano, criticano, criticano e poi, dopo un mese, nessuno si ricorda le ciofeche che hanno vinto o hanno fatto discutere. E poi, ditemi ,chi li legge i quotidiani con le recensioni dei brani sanremesi? La gente ascolta e guarda, si emoziona e sogna, non legge i giornali, si sa.
EffeCi, ancora una volta
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Re: Aspettando Sanremo
EffeCi ha scritto:Tutto può essere, ma perché fissarsi a fare l'analisi logica di un testo scritto di getto da un ventenne, anche poco acculturato, che pochi mesi fa cantava ai matrimoni ed ora è reduce da una full immersion morganatica, consumata all'interno delle quattro mura dorate, sì, di un loft televisivo, ma pur sempre costipanti, che gli hanno stravolto la vita e sfibrato l'intelletto? Il giovane Mengoni ha bisogno di recuperare psicofisicamente dallo sforzo XFactoriano ed invece lo lanciano come un missile terra aria sul palco dell'Ariston, in mezzo a Povia, Cristicchi e Pupo. Senza considerare la Vispa Teresa, in arte Antonella Clerici. Arriva un drappello di "critici" professionisti che spara a zero sulle creature che Marcolino ha partorito nottetempo, fra una Feltrinelli urlante e i bagordi delle festività natalizie. Non ha mica avuto un anno da dedicare a meditabondi versi come hanno fatto i suoi colleghi e non ha nemmeno alle spalle la Sugar della lungimirante Caterina, come Malyka. Gli va già grassa che la Sony non lo costringe a pettinarsi come Valerio Scanu.
Chisseneimporta di chi vince il Festival di San Remo.
Al limite, non mi interessa nemmeno l'insulsaggine di un testo di canzone. Ce ne sono a bizzeffe, scritti in inglese, che nessuno da queste parti si preoccupa di intendere, ma che infestano le classifiche mondiali. Qualcuno va a leggere cosa cantano le varie Lady Gaga (che non so nemmeno chi sia, ma che è sulla bocca di tutti) o Madonna o questo benedetto Mika (che l'ho visto una volta a MTV, solo perché aspettavo l'intervista a Marco e non è stata una bella esperienza...)?
Una popstar era quello che cercavano ad X Factor. L'hanno trovata, in prospettiva. Una popstar non ha importanza che canti testi profondi. E poi, a vent'anni, sono altre le priorità. Una popstar deve piacere fisicamente, avere carisma scenico, eseguire i pezzi con originalità e dare emozioni. La gente deve ricordarsi la sua voce, ascoltarla in macchina e andare ai suoi concerti. Ballare e saltellare gioiosa al suo cospetto.
A San Remo analizzano, analizzano, criticano, criticano e poi, dopo un mese, nessuno si ricorda le ciofeche che hanno vinto o hanno fatto discutere. E poi, ditemi ,chi li legge i quotidiani con le recensioni dei brani sanremesi? La gente ascolta e guarda, si emoziona e sogna, non legge i giornali, si sa.
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Re: Aspettando Sanremo
EffeCi ha scritto:Tutto può essere, ma perché fissarsi a fare l'analisi logica di un testo scritto di getto da un ventenne, anche poco acculturato, che pochi mesi fa cantava ai matrimoni ed ora è reduce da una full immersion morganatica, consumata all'interno delle quattro mura dorate, sì, di un loft televisivo, ma pur sempre costipanti, che gli hanno stravolto la vita e sfibrato l'intelletto? Il giovane Mengoni ha bisogno di recuperare psicofisicamente dallo sforzo XFactoriano ed invece lo lanciano come un missile terra aria sul palco dell'Ariston, in mezzo a Povia, Cristicchi e Pupo. Senza considerare la Vispa Teresa, in arte Antonella Clerici. Arriva un drappello di "critici" professionisti che spara a zero sulle creature che Marcolino ha partorito nottetempo, fra una Feltrinelli urlante e i bagordi delle festività natalizie. Non ha mica avuto un anno da dedicare a meditabondi versi come hanno fatto i suoi colleghi e non ha nemmeno alle spalle la Sugar della lungimirante Caterina, come Malyka. Gli va già grassa che la Sony non lo costringe a pettinarsi come Valerio Scanu.
Chisseneimporta di chi vince il Festival di San Remo.
Al limite, non mi interessa nemmeno l'insulsaggine di un testo di canzone. Ce ne sono a bizzeffe, scritti in inglese, che nessuno da queste parti si preoccupa di intendere, ma che infestano le classifiche mondiali. Qualcuno va a leggere cosa cantano le varie Lady Gaga (che non so nemmeno chi sia, ma che è sulla bocca di tutti) o Madonna o questo benedetto Mika (che l'ho visto una volta a MTV, solo perché aspettavo l'intervista a Marco e non è stata una bella esperienza...)?
Una popstar era quello che cercavano ad X Factor. L'hanno trovata, in prospettiva. Una popstar non ha importanza che canti testi profondi. E poi, a vent'anni, sono altre le priorità. Una popstar deve piacere fisicamente, avere carisma scenico, eseguire i pezzi con originalità e dare emozioni. La gente deve ricordarsi la sua voce, ascoltarla in macchina e andare ai suoi concerti. Ballare e saltellare gioiosa al suo cospetto.
A San Remo analizzano, analizzano, criticano, criticano e poi, dopo un mese, nessuno si ricorda le ciofeche che hanno vinto o hanno fatto discutere. E poi, ditemi ,chi li legge i quotidiani con le recensioni dei brani sanremesi? La gente ascolta e guarda, si emoziona e sogna, non legge i giornali, si sa.
Tyn@67- Utente Residente: 150-500 Post
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Re: Aspettando Sanremo
Una popstar era quello che cercavano ad X Factor. L'hanno trovata, in prospettiva. Una popstar non ha importanza che canti testi profondi. E poi, a vent'anni, sono altre le priorità. Una popstar deve piacere fisicamente, avere carisma scenico, eseguire i pezzi con originalità e dare emozioni. La gente deve ricordarsi la sua voce, ascoltarla in macchina e andare ai suoi concerti. Ballare e saltellare gioiosa al suo cospetto.
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E' questo il busillo
se Mengoni è SOLO una popstar.....saluti e baci, auguri e figli maschi, non fa per me.
se Mengoni è un cantante (con anche il seguito de fanatici) ....lo sto a sentire.
Se Mengoni è un cantante in grado di scrivere testi comunicanti....lo adotto
Ma è tutto soggettivo, ovviamente
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E' questo il busillo
se Mengoni è SOLO una popstar.....saluti e baci, auguri e figli maschi, non fa per me.
se Mengoni è un cantante (con anche il seguito de fanatici) ....lo sto a sentire.
Se Mengoni è un cantante in grado di scrivere testi comunicanti....lo adotto
Ma è tutto soggettivo, ovviamente
Re: Aspettando Sanremo
Non posso resistere dal quotarti!hai fatto un'analisi perfetta di tutto ciò che sta succedendo!EffeCi ha scritto:Marco usa la voce in tutti i modi e non abusa dei virtuosismi, che anche io detesto. La usa come uno strumento, un po' come fanno i cantanti jazz. Già così è incredibile, ma credo che con la maturità diventerà perfetto. Mika gli fa un baffo.
Certo, le sigarette dovrebbe proprio metterle via.
Credo che la giornalista non sia a conoscenza del significato che Marco ha dato ai versi che ha scritto. Saranno versi un po' grezzi, da ragazzo ventenne, ma non è una canzone d'amore. Lo ha spiegato. Si vede che non è riuscito a fare capire cosa intendeva o, più probabilmente, i critici partono prevenuti a causa del talent show e del bel faccino del Mengoni e pensano che si tratti di vacui versi melensi, premeditati per colpire al cuore e nel portafoglio il pubblico bimbominkiese. Lui bada a dire che è una canzone arrabbiata, che parla delle due facce della sua personalità e del modo in cui sta affrontando quello che gli sta succedendo, ma evidentemente sembra un'invocazione rivolta non ad un amico, ma alla persona amata. Essendo San Remo, è facile cadere nell'equivoco. Nessuno si è interessato di chiedere a lui cosa volesse significare con quei versi, ritenuti, a priori, imbarazzanti per la sua età. Va bene.
Cosa resta? Pare che ci siano (interpreto Fegiz) un arrangiamento ed un'orchestrazione enfatici ed emotivi / emozionanti, tesi a colpire il pubblico e a nascondere le magagne del brano. In pratica, strumenti e voce colpiranno di più della melodia e del testo. Stordiranno l'ascoltatore e gli faranno dimenticare la poca cosa che gli sta venendo propinata. Questo sembra dire Fegiz.
A leggere gli altri giornalisti, mi pare unanime l'accenno al fatto che l'esecuzione la faccia da padrona sulla sostanza. Si punta sul cantante. Del resto, dopo poco più di un mese dalla fine di X Factor, quello su cui Marco Mengoni può contare è l'appeal della sua presenza scenica e la forza trascinatrice della sua vena interpretativa. L'onda dell'interesse dei suoi fans è ancora viva. Non c'è stato il tempo materiale per costruire un disco meditato, per cercare raffinatezze, per studiare un progetto. Secondo me, la Sony ha puntato sull'effetto della voce di Marco, che è stato già dirompente ad X Factor.
Abbiamo quindi un testo traballante (imbarazzante), un'orchestrazione emozionante e un'interpretazione che scombussola. Sul terzo punto non avrei mai avuto dubbi. Non penso che sarà un salto nel buio. Ma un primo passo verso la strada che Marco vorrà percorrere. Avrà modo di crescere e capire quello che vuole. Questo San Remo non l'ha cercato e non credo che ci vada volentieri. Non è assatanato di glorie sanremesi.
verod- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Aspettando Sanremo
Sì, è soggettivo.
Secondo me, in Inghilterra sarebbe una popstar immediata. Certo non garantirei per la qualità delle cose che gli farebbero proporre. Insomma, un bel prodottino da classifica, come tutto quello che si ascolta in giro, più o meno. Aborro, ma all'inizio ci può stare.
Il grado superiore della popstar è costituito da quello che le cose le inventa e le rende nuove, tracciando una strada tutta sua che gli altri copieranno. Qui ci vuole la stoffa. Nel rank delle popstar ci sono anche alcuni grandi icone della musica mondiale. Michael Jackson era una popstar gigantesca. Credo che possiamo accontentarci di una via di mezzo o anche di meno...
Sicuramente Marco Mengoni è un cantante con i controfiocchi. Ha caratteristiche rare, istintive e molta personalità. Doti vocali che ormai conosciamo a menadito. Sul fatto che quando canta fa suoi gli ascoltatori non ci sono dubbi, abbiamo le prove.
Non possiamo pretendere che sia anche un gran cantautore. Primo, perché, al momento, non suona strumenti. Secondo, perché non penso sia la sua principale ambizione. Vuole interpretare cose che abbiano dentro il suo zampino, questo sì. Non vuole fare il ripetitore di roba scritta da altri, non prevalentemente. Mi sembra naturale che voglia tentare di metterci un po' di sè in ciò che canta. Ma che male c'è ad ascoltarlo e a dargli tempo? Se canta così bene da fare scomparire gli altri che si misurano con lui, non è già una gran conquista in questo mondo musicale fatto di cloni e lagne varie?
In ogni caso, in una canzone il testo conta parecchio, ma la musica e il condimento sono, secondo me, fondamentali. Altrimenti leggo poesie. Voglio uno che sappia cantare. Voglio sentire una voce che mi fa venire i brividi. Voglio sentire. Voglio che la voce segua le note e si fonda in esse come un tutt'uno, come un unico grande strumento che mi tocca dentro e mi fa star bene e male nello stesso tempo. Voglio godere come la Mara e quando ascolto Marco io godo di brutto.
Se devo citare due voci che mi fanno morire, a costo di essere blasfema e completamente folle, in questo momento dico la Callas e Mengoni. Guarda un po' te!
Secondo me, in Inghilterra sarebbe una popstar immediata. Certo non garantirei per la qualità delle cose che gli farebbero proporre. Insomma, un bel prodottino da classifica, come tutto quello che si ascolta in giro, più o meno. Aborro, ma all'inizio ci può stare.
Il grado superiore della popstar è costituito da quello che le cose le inventa e le rende nuove, tracciando una strada tutta sua che gli altri copieranno. Qui ci vuole la stoffa. Nel rank delle popstar ci sono anche alcuni grandi icone della musica mondiale. Michael Jackson era una popstar gigantesca. Credo che possiamo accontentarci di una via di mezzo o anche di meno...
Sicuramente Marco Mengoni è un cantante con i controfiocchi. Ha caratteristiche rare, istintive e molta personalità. Doti vocali che ormai conosciamo a menadito. Sul fatto che quando canta fa suoi gli ascoltatori non ci sono dubbi, abbiamo le prove.
Non possiamo pretendere che sia anche un gran cantautore. Primo, perché, al momento, non suona strumenti. Secondo, perché non penso sia la sua principale ambizione. Vuole interpretare cose che abbiano dentro il suo zampino, questo sì. Non vuole fare il ripetitore di roba scritta da altri, non prevalentemente. Mi sembra naturale che voglia tentare di metterci un po' di sè in ciò che canta. Ma che male c'è ad ascoltarlo e a dargli tempo? Se canta così bene da fare scomparire gli altri che si misurano con lui, non è già una gran conquista in questo mondo musicale fatto di cloni e lagne varie?
In ogni caso, in una canzone il testo conta parecchio, ma la musica e il condimento sono, secondo me, fondamentali. Altrimenti leggo poesie. Voglio uno che sappia cantare. Voglio sentire una voce che mi fa venire i brividi. Voglio sentire. Voglio che la voce segua le note e si fonda in esse come un tutt'uno, come un unico grande strumento che mi tocca dentro e mi fa star bene e male nello stesso tempo. Voglio godere come la Mara e quando ascolto Marco io godo di brutto.
Se devo citare due voci che mi fanno morire, a costo di essere blasfema e completamente folle, in questo momento dico la Callas e Mengoni. Guarda un po' te!
Re: Aspettando Sanremo
EffeCi ha scritto:Sì, è soggettivo.
Secondo me, in Inghilterra sarebbe una popstar immediata. Certo non garantirei per la qualità delle cose che gli farebbero proporre. Insomma, un bel prodottino da classifica, come tutto quello che si ascolta in giro, più o meno. Aborro, ma all'inizio ci può stare.
Il grado superiore della popstar è costituito da quello che le cose le inventa e le rende nuove, tracciando una strada tutta sua che gli altri copieranno. Qui ci vuole la stoffa. Nel rank delle popstar ci sono anche alcuni grandi icone della musica mondiale. Michael Jackson era una popstar gigantesca. Credo che possiamo accontentarci di una via di mezzo o anche di meno...
Sicuramente Marco Mengoni è un cantante con i controfiocchi. Ha caratteristiche rare, istintive e molta personalità. Doti vocali che ormai conosciamo a menadito. Sul fatto che quando canta fa suoi gli ascoltatori non ci sono dubbi, abbiamo le prove.
Non possiamo pretendere che sia anche un gran cantautore. Primo, perché, al momento, non suona strumenti. Secondo, perché non penso sia la sua principale ambizione. Vuole interpretare cose che abbiano dentro il suo zampino, questo sì. Non vuole fare il ripetitore di roba scritta da altri, non prevalentemente. Mi sembra naturale che voglia tentare di metterci un po' di sè in ciò che canta. Ma che male c'è ad ascoltarlo e a dargli tempo? Se canta così bene da fare scomparire gli altri che si misurano con lui, non è già una gran conquista in questo mondo musicale fatto di cloni e lagne varie?
In ogni caso, in una canzone il testo conta parecchio, ma la musica e il condimento sono, secondo me, fondamentali. Altrimenti leggo poesie. Voglio uno che sappia cantare. Voglio sentire una voce che mi fa venire i brividi. Voglio sentire. Voglio che la voce segua le note e si fonda in esse come un tutt'uno, come un unico grande strumento che mi tocca dentro e mi fa star bene e male nello stesso tempo. Voglio godere come la Mara e quando ascolto Marco io godo di brutto.
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Re: Aspettando Sanremo
EffeCi…EffeCi ha scritto:Sì, è soggettivo.
Secondo me, in Inghilterra sarebbe una popstar immediata. Certo non garantirei per la qualità delle cose che gli farebbero proporre. Insomma, un bel prodottino da classifica, come tutto quello che si ascolta in giro, più o meno. Aborro, ma all'inizio ci può stare.
Il grado superiore della popstar è costituito da quello che le cose le inventa e le rende nuove, tracciando una strada tutta sua che gli altri copieranno. Qui ci vuole la stoffa. Nel rank delle popstar ci sono anche alcuni grandi icone della musica mondiale. Michael Jackson era una popstar gigantesca. Credo che possiamo accontentarci di una via di mezzo o anche di meno...
Sicuramente Marco Mengoni è un cantante con i controfiocchi. Ha caratteristiche rare, istintive e molta personalità. Doti vocali che ormai conosciamo a menadito. Sul fatto che quando canta fa suoi gli ascoltatori non ci sono dubbi, abbiamo le prove.
Non possiamo pretendere che sia anche un gran cantautore. Primo, perché, al momento, non suona strumenti. Secondo, perché non penso sia la sua principale ambizione. Vuole interpretare cose che abbiano dentro il suo zampino, questo sì. Non vuole fare il ripetitore di roba scritta da altri, non prevalentemente. Mi sembra naturale che voglia tentare di metterci un po' di sè in ciò che canta. Ma che male c'è ad ascoltarlo e a dargli tempo? Se canta così bene da fare scomparire gli altri che si misurano con lui, non è già una gran conquista in questo mondo musicale fatto di cloni e lagne varie?
In ogni caso, in una canzone il testo conta parecchio, ma la musica e il condimento sono, secondo me, fondamentali. Altrimenti leggo poesie. Voglio uno che sappia cantare. Voglio sentire una voce che mi fa venire i brividi. Voglio sentire. Voglio che la voce segua le note e si fonda in esse come un tutt'uno, come un unico grande strumento che mi tocca dentro e mi fa star bene e male nello stesso tempo. Voglio godere come la Mara e quando ascolto Marco io godo di brutto.
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Re: Aspettando Sanremo
Leggerti è un piacere.EffeCi ha scritto:Sì, è soggettivo.
Secondo me, in Inghilterra sarebbe una popstar immediata. Certo non garantirei per la qualità delle cose che gli farebbero proporre. Insomma, un bel prodottino da classifica, come tutto quello che si ascolta in giro, più o meno. Aborro, ma all'inizio ci può stare.
Il grado superiore della popstar è costituito da quello che le cose le inventa e le rende nuove, tracciando una strada tutta sua che gli altri copieranno. Qui ci vuole la stoffa. Nel rank delle popstar ci sono anche alcuni grandi icone della musica mondiale. Michael Jackson era una popstar gigantesca. Credo che possiamo accontentarci di una via di mezzo o anche di meno...
Sicuramente Marco Mengoni è un cantante con i controfiocchi. Ha caratteristiche rare, istintive e molta personalità. Doti vocali che ormai conosciamo a menadito. Sul fatto che quando canta fa suoi gli ascoltatori non ci sono dubbi, abbiamo le prove.
Non possiamo pretendere che sia anche un gran cantautore. Primo, perché, al momento, non suona strumenti. Secondo, perché non penso sia la sua principale ambizione. Vuole interpretare cose che abbiano dentro il suo zampino, questo sì. Non vuole fare il ripetitore di roba scritta da altri, non prevalentemente. Mi sembra naturale che voglia tentare di metterci un po' di sè in ciò che canta. Ma che male c'è ad ascoltarlo e a dargli tempo? Se canta così bene da fare scomparire gli altri che si misurano con lui, non è già una gran conquista in questo mondo musicale fatto di cloni e lagne varie?
In ogni caso, in una canzone il testo conta parecchio, ma la musica e il condimento sono, secondo me, fondamentali. Altrimenti leggo poesie. Voglio uno che sappia cantare. Voglio sentire una voce che mi fa venire i brividi. Voglio sentire. Voglio che la voce segua le note e si fonda in esse come un tutt'uno, come un unico grande strumento che mi tocca dentro e mi fa star bene e male nello stesso tempo. Voglio godere come la Mara e quando ascolto Marco io godo di brutto.
Se devo citare due voci che mi fanno morire, a costo di essere blasfema e completamente folle, in questo momento dico la Callas e Mengoni. Guarda un po' te!
riala- Utente Residente: 150-500 Post
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Re: Aspettando Sanremo
Sanremo, il forfait di Carla Bruni
"Colpa del brano di Cristicchi"
La premiere dame avrebbe dovuto duettare con Gino Paoli e dare lustro al Festival. Ma Giletti in tv annuncia: "Infastidita dalle ironie su lei e
Sarkozy contenute nella canzone"
Col suo fascino, la sua eleganza, la sua aura da premier dame, era annunciata come una delle grandi attrazioni del prossimo Festival di Sanremo. E invece lei, Carla Bruni in Sarkozy, non ci sarà.
A causa - a quanto sembra - del testo di una canzone in gara, che alla coppia d'oro dell'Eliseo riserva una buona dose di ironia.
Ad annunciare il forfait dell'ex top model, diventata poi cantante nonché prima signora di Francia, è stato Massimo Giletti. Che dagli schermi di Raiuno, nel corso del segmento di Domenica in da lui condotto, ha rivelato che la Bruni - ingaggiata per esibirsi in un duetto con Gino Paoli, nella serata di giovedì - ha rinunciato last minute.
E all'origine del niet di Carlà, secondo quanto riferito sempre da Giletti, ci sarebbero le perplessità suscitate, in lei e nel presidente consorte, rispetto al testo di Meno Male. Uno dei brani più attesi del Festival, con cui Simone Cristicchi segna il suo ritorno a un testo ironico. In un passaggio del quale si prende in giro proprio la coppia Sarkozy-Bruni.
Sanremo è cominciato oggi dunque. Prima che si alzi il sipario dell'Ariston il Festival della canzone inizia a creare il solito scompiglio mediatico a suon di ritornelli che partono ironici e finiscono per creare polemica. Come la strofa in cui Simone Cristicchi canta spensierato: «Meno male che c'è Carla Bruni / Siamo fatti così sarko-no sarko-si / Che bella Carla Bruni / Se si parla di te il problema non c'è».
La canzone parla dell'Italia, dei suoi problemi, delle sue dinamiche. Ma soprattutto ironizza su tutti quelli che non vogliono vedere e preferiscono fare zapping, cambiare canale, parlare di gossip. «La gente non ha voglia di pensare cose negative / La gente vuol godersi in pace le vacanze estive / Ci siamo rotti il pacco di sentire che va tutto male / Della valanga di brutte notizie al telegiornale», e via così.
Carla Bruni è il simbolo della bellezza, di più, diventa icona d'estetica. E allora: «Che cosa dice Carla Bruni? / Come si veste Carla Bruni? / Che cosa mangia Carla Bruni? / E' uscito il nuovo disco di Carla Bruni! / Che cosa pensa Carla Bruni? / Come cammina Carla Bruni? / Come si trucca Carla Bruni? / Tutti più felici con Carla Bruni», canticchia l'autore di Ti regalerò una rosa. Ma la first lady francese non ha apprezzato. E dietro il sipario dell'Ariston, giovedì 18 febbraio, non ci sarà.
La Repubblica - 31 gennaio 2010 http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/01/31/news/carla_forfait_sanremo-2142655/
"Colpa del brano di Cristicchi"
La premiere dame avrebbe dovuto duettare con Gino Paoli e dare lustro al Festival. Ma Giletti in tv annuncia: "Infastidita dalle ironie su lei e
Sarkozy contenute nella canzone"
Col suo fascino, la sua eleganza, la sua aura da premier dame, era annunciata come una delle grandi attrazioni del prossimo Festival di Sanremo. E invece lei, Carla Bruni in Sarkozy, non ci sarà.
A causa - a quanto sembra - del testo di una canzone in gara, che alla coppia d'oro dell'Eliseo riserva una buona dose di ironia.
Ad annunciare il forfait dell'ex top model, diventata poi cantante nonché prima signora di Francia, è stato Massimo Giletti. Che dagli schermi di Raiuno, nel corso del segmento di Domenica in da lui condotto, ha rivelato che la Bruni - ingaggiata per esibirsi in un duetto con Gino Paoli, nella serata di giovedì - ha rinunciato last minute.
E all'origine del niet di Carlà, secondo quanto riferito sempre da Giletti, ci sarebbero le perplessità suscitate, in lei e nel presidente consorte, rispetto al testo di Meno Male. Uno dei brani più attesi del Festival, con cui Simone Cristicchi segna il suo ritorno a un testo ironico. In un passaggio del quale si prende in giro proprio la coppia Sarkozy-Bruni.
Sanremo è cominciato oggi dunque. Prima che si alzi il sipario dell'Ariston il Festival della canzone inizia a creare il solito scompiglio mediatico a suon di ritornelli che partono ironici e finiscono per creare polemica. Come la strofa in cui Simone Cristicchi canta spensierato: «Meno male che c'è Carla Bruni / Siamo fatti così sarko-no sarko-si / Che bella Carla Bruni / Se si parla di te il problema non c'è».
La canzone parla dell'Italia, dei suoi problemi, delle sue dinamiche. Ma soprattutto ironizza su tutti quelli che non vogliono vedere e preferiscono fare zapping, cambiare canale, parlare di gossip. «La gente non ha voglia di pensare cose negative / La gente vuol godersi in pace le vacanze estive / Ci siamo rotti il pacco di sentire che va tutto male / Della valanga di brutte notizie al telegiornale», e via così.
Carla Bruni è il simbolo della bellezza, di più, diventa icona d'estetica. E allora: «Che cosa dice Carla Bruni? / Come si veste Carla Bruni? / Che cosa mangia Carla Bruni? / E' uscito il nuovo disco di Carla Bruni! / Che cosa pensa Carla Bruni? / Come cammina Carla Bruni? / Come si trucca Carla Bruni? / Tutti più felici con Carla Bruni», canticchia l'autore di Ti regalerò una rosa. Ma la first lady francese non ha apprezzato. E dietro il sipario dell'Ariston, giovedì 18 febbraio, non ci sarà.
La Repubblica - 31 gennaio 2010 http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/01/31/news/carla_forfait_sanremo-2142655/
Bess- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Aspettando Sanremo
Eh, ma vedi questo Cristicchi, che ha pure vinto San Remo e ogni volta si attacca a facili ritornelli per gabbare il pubblico? Prima voleva cantare come Biagio Antonacci, essere come Biagio Antonacci... e stopardepalle... Ora vuole parlare di come si veste Carla Bruni, di cosa pensa Carla Bruni, di come cammina Carla Bruni... e unaltropardepalle....
Ma come è messo????!!!!
Preferisco il lupo e la rondine. Marco sembra un po' una rondine, così scuro e flessuoso... aveva pure la giacca a coda di rondine in semifinale a X Factor E poi non si nasconde dietro a chissà cosa. Ciuccia beatamente il suo chupachups in pubblico e parla con il suo accento. Non millanta stranezze. E' solo giovane e inesperto. Madre natura gli ha dato le armi per sfondare nella musica. Morgan gli ha dato il palcoscenico per mostrarle a noi. Ora vediamo.
In ogni caso, a San Remo sono le canzoni, nel bene e nel male, che vincono e perdono. Quindi Marco non vincerà. Spero che la sua "spossante" esibizione faccia comunque nuovi adepti, anche se li dovesse prendere per "sfinimento".
Ma come è messo????!!!!
Preferisco il lupo e la rondine. Marco sembra un po' una rondine, così scuro e flessuoso... aveva pure la giacca a coda di rondine in semifinale a X Factor E poi non si nasconde dietro a chissà cosa. Ciuccia beatamente il suo chupachups in pubblico e parla con il suo accento. Non millanta stranezze. E' solo giovane e inesperto. Madre natura gli ha dato le armi per sfondare nella musica. Morgan gli ha dato il palcoscenico per mostrarle a noi. Ora vediamo.
In ogni caso, a San Remo sono le canzoni, nel bene e nel male, che vincono e perdono. Quindi Marco non vincerà. Spero che la sua "spossante" esibizione faccia comunque nuovi adepti, anche se li dovesse prendere per "sfinimento".
Re: Aspettando Sanremo
posso di na cosa? ma chi se ne frega della bruni ! e ringrazio cristicchi che l ha praticamente esclusa da sanremo,ci ha risparmiato la sua presenza inutile e la sua voce da canto enfisemico.ma avete sentito come canta?pare che stia per morire da un momento all altro.canta,vabbe',e' na parolona,diciamo che sussurra.ecco,prenda spunto dal film di redford e vada a sussurrare le sue insulse nenie ai cavalli
_________________________________
"...Sono un uomo che cammina solo".(Iron Maiden)
"Se i giovani si organizzano,si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi,non c'e' scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia". (Enrico Berlinguer)
"meglio essere un ubriacone famoso che un alcolista anonimo".
killer73- Metallo Pensante
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Re: Aspettando Sanremo
maddai,la bruni pare na sardina fioca,s'e' dovuta ingroppa' sarkozy per ritrova' un po di luce.ma gliel avrei data io un po di luce,na bella focata e sai che bagliore!
_________________________________
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