Morgan in concerto

Morgan show con dedica a Tosi
«Prima di accusarmi, guardati»


E' la canzone di Bo Diddley. Pubblico in delirio. Il sindaco applaude

La strana coppia si è riunita. Uno veste come un dandy. L’altro è in giacca d’ordinanza (gioco di parole, volendo). Un applauso fragoroso accoglie Morgan sul palco del Teatro Romano, mentre il sindaco Flavio Tosi siede in prima fila, e poco più in là il questore Vincenzo Stingone, insieme ad altre 1.200 persone venute ad ascoltare l’artista milanese. Morgan scruta le stelle, alza la mano, accarezza i tasti del pianoforte mentre l’orchestra è già pronta. E poi attacca «Cieli neri», vecchio successo dei suoi Bluvertigo. Gli archi accompagnano una voce che se la passa bene, nonostante la recente operazione alle corde vocali. I tempi sono cambiati, anche a teatro, e si levano decine di telefonini a immortalare l’elegante protagonista: «Sei figo», gli urlano, intanto, dalla gradinata.

Ma il bello arriva proprio alla fine del primo pezzo in scaletta. Morgan si alza in piedi, guarda giù e saluta Tosi giocando con un effetto stile videogioco giapponese che gli stravolge la voce. E parte lo show: «Visto che deve andare via presto, ho preparato un blues da dedicare al sindaco. Il blues è un genere che serve a comunicare, non solo in Italia, anche in Africa a volte lo usano. Me lo ha detto un amico africano, e allora ho pensato che non potevo non suonare un blues a Tosi. Ecco a voi una canzone di Bo Diddley». Morgan imbraccia l’ukulele e intona con furore «Before you accuse me, take a look at yourself», ovvero «Prima di accusarmi, guardati allo specchio». Pubblico in delirio. Tosi prima si tira indietro sulla sedia, poi batte le mani convinto.

Chiusa l’esecuzione, Morgan ride: «Sapendo che è una persona di spirito…». Arrivano, poi, i successi dei dischi solisti di Morgan e cover di Sergio Endrigo e altri grandi nomi della canzone d’autore italiana. «È bello suonare qui, si sente bene, volevo ringraziare... l’umanità. Complimenti - ripete Morgan, nome d’arte di Marco Castoldi - perché è bella la capacità dell’uomo di conservare luoghi come questi». Un concerto che, va ricordato, rischiava di andare a monte per colpa della famosa intervista rilasciata a febbraio da Morgan al mensile Max. Tema sbattuto in copertina, il periodo tormentato dell’artista e l’uso di cocaina come antidepressivo. Approdata in edicola, fece il giro dello stivale. Accuse come se piovessero, «cattivo maestro», «pessimo modello», «fuori da Sanremo».

E, dal diretto interessato, smentite, correzioni di tiro da Bruno Vespa su Rai Uno, «ai giovani voglio dire che drogarsi è orribile». Insomma, un pasticcio. Che sembrava, però, essersi sgonfiato. Fino a quest’estate, con Tosi a rileggersi l’intervista e a dire «No, Morgan non può suonare negli spazi comunali di Verona». Boom, di nuovo. L’appello alla città che non si riconosce nella politica di Tosi, l’ulteriore lettera per prendere posizione, senza se e senza ma, contro le droghe, e infine la pace e il ritorno in cartellone della serata. Una faticaccia. Ma, d’altronde, Morgan vive anche grazie ai concerti. E’ il suo lavoro. E per fortuna che gli permettono ancora di svolgerlo.

Matteo Sorio

http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...774340918.shtml

La mia recensione del concerto di Verona...imperfetta sicuramente, avrò dimenticato qualcosa etc. ma abbiate pietà, era il primo concerto del Morganzio cui ho assistito!
Eccola qui

Verona, 15/09/2010.
E' una notte di fine estate. Una notte golosa di musa, almeno per me e per le 1200 persone che riempiono il Teatro Romano in attesa della performance veronese di Marco Morgan Castoldi, accompagnato dai 25 elementi della Ensemble Symphony Orchestra di Massa Carrara diretti dal maestro Carlo Carcano, dall'ex Bluvertigo Sergio Carnevale alla batteria e da Megahertz (Daniele Dupuis) al basso.
Il cielo stellato e un clima godibilissimo fanno da contorno alla serata.
Marco fa capolino sul palco poco prima delle 22, pantaloni e camicia scuri e un cespuglio di capelli ricci e folti che sventola con orgoglio.
L'apertura del concerto è affidata ad una meravigliosa e trascinante Cieli Neri ; si prosegue con Una Storia d'Amore e di Vanità, perla rara ai concerti, capolavoro musicale tra i meglio riusciti al cantautore monzese cui l'esecuzione dell'orchestra rende perfettamente giustizia.
Marco è in forma e di buon umore, scherza e ride e si destreggia tra pianoforte, sintetizzatore, xilofono e i-Pad. Tra citazioni colte, battute e slogan inventati su due piedi, sigarette e un blues improvvisato con dedica al sindaco di Verona (“Before you accuse me, take a look at yourself...”), la performance prosegue, trascinata dall'entusiasmo e dall'allegria di Marco Castoldi da cui è impossibile non venire contagiati.
Incanta il pubblico e infiamma la serata con la simpatia e l'istrionismo che gli sono propri, nonostante la voce non al top e la consueta allergia per le scalette - “Io sono random, random humanum est”.
La notte veronese trascorre animata dal meglio della produzione morganiana, dall'immancabile La Sera, il brano escluso da Sanremo, alla nota Altrove farcita con note e parole della Volare di Modugno, passando per L'assenzio di fama bluvertighiana. C'è spazio anche per le canzoni italiane d'autore che Morgan esegue ad ogni esibizione live, da Endrigo – Lontano dagli occhi – a Bindi – Il mio mondo – passando per De Andrè, di cui il cantautore ci regala Dormono sulla collina e Un giudice.
Tra una sigaretta e una battuta, il cantautore imbraccia il basso per eseguire Crash e l'ukulele per l'introduzione a U-blue. Diverte e si diverte, Marco Castoldi, trasmette la sua allegria ed energia, tanta energia positiva lanciata al vento con quell'urlo "Viva la vita!" che è insieme un inno alla speranza e una sfida che pare lanciare a sé stesso. Energia e ironia, entusiasmo ed emozione. Un cocktail che si mescola dentro le esecuzioni di Le ragioni delle piogge e di Amore assurdo, quest'ultima intrisa della malinconia che la caratterizza ma che non viene mai esasperata.
C'è sempre spazio per la speranza, sembra voler dire Marco, e lo dice attraverso il sorriso che gli rimane stampato sulle labbra dall'inizio alla fine. Dopo aver presentato uno ad uno i componenti dell'orchestra e aver raccolto i meritati applausi, il musicista concede il bis e regala al pubblico veronese le interpretazioni di The long and winding road dei Beatles e de Il nostro concerto di Bindi.
E' quasi mezzanotte, il tempo di alcuni autografi concessi dal palco e degli ultimi saluti, poi Morgan esce di scena e al pubblico non rimane che avviarsi verso l'uscita.
La serata veronese è terminata, ma l'emozione rimane palpabile nell'aria e rende l'atmosfera intensa e piacevole. Rimane la convinzione di aver assistito ad una serata di buona musica e la consapevolezza che, nonostante i problemi di voce e gli errori e le imperfezioni in qualche esecuzione, a Marco Castoldi basta un palcoscenico e un pianoforte di fronte a sé per incantare, trascinare ed entusiasmare chiunque lo ascolti.



ehm...troppo entusiasta? ve l'ho già detto che era la prima volta, vero?

Nooooo, wild! Ma c'eri anche tu, alla fine? Me n'ero scordata, accidentaccio potevamo trovarci!!!

Wildddddddddddddddddd

già Minia, colpa mia che mi sono scordata di scambiare il num di cell con qualcuna di voi! mi son guardata un po' in giro per vedere qualche volto conosciuto, ma non sono riuscita ad inquadrare nessuno...ah sì, forse la Individualmitsuko se era quella che è andata a consegnargli la maglietta alla fine! ero proprio lì accanto a lei, sono andata a consegnargli una lettera! ma sul momento non ho proprio realizzato che poteva essere lei quella della maglietta...accidenti a me!

grazie Medea! ahah veramente t'è piaciuta?

wildwings88 ha scritto:

grazie Medea! ahah veramente t'è piaciuta?

Si

allora...

trascinante, carico e pieno di voglia di suonare e di sperimentare, anche incasinandosi un pò come al suo solito (cit Mambu: "smaronando"), inserendo sempre più improvvisazioni: oltre alla sua solita Altrove-Nel blu dipinto di blu (che però con orchestra non aveva ancora osato) è anche riuscito a contagiare l'Orchestra: dopo che lui aveva eseguito al piano un'intro lunghissima e complessa de "Il nostro concerto", anche inserendo un brano di un concerto classico (però non so dirvi cosa fosse), l'Orchestra è partita, ma fiati e archi non andavano insieme, tanto da costringere Carcano a fermare e far ripartire il tutto!!! Morgan non c'entrava direttamente, ma evidentemente il fluido incasinante è contagioso!
Lunghissimo tempo morto (che però nel suo caso si trasforma come sempre in un siparietto divertente) con un Morgan alle prese col malefico I-Pad, che ieri non ne voleva sapere di mandare in loop il piccolo riff da lui creato al momento per introdurre l'Assenzio (cosa che invece a Lignano era riuscita). Il bello è che una volta finita la canzone, l'I-pad ha iniziato ad andare in loop... quando ormai non serviva più. :sorriso4:
La battaglia del Nostro con la tecnologia si è poi riproposta come ad ogni concerto con l'usuale lotta contro l'asta del microfono, da lui massacrata, tirata, spostata e che come ogni volta si è ribellata... ma questa volta peggio del solito (Asta leghista? ), non c'era verso che il microfono stesse alla giusta altezza, cascava e si girava in continuazione.
E quindi viavai del povero assistente (detto perciò "gatto"), che ormai stazionava sul palco, anche per via di diamoniche che non si trovavano, cavi persi, lanci di Ukulele e Basso (prima o poi finisce che gli casca, non può andargli sempre dritta ). "Mi sa che ti piace stare qui. C'è un viavai stasera, mi piace questa specie di "Centro Sociale" che si è creato qui attorno, magari facciamo arrivare anche le pizze e le mettiamo qui (indicando il piano)".

La voce: un pò più rauca nei toni alti rispetto a Lignano, però sta riacquistando i toni bassi : già si notava nei video di Rende, qui ha proprio giocato sia parlando che cantando su toni molto bassi, che invece all'inizio del tour evitava accuratamente, perchè "raschiava".

Comunque in generale via via in miglioramento durante la serata, anche dopo qualche bel colpo di tosse... speriamo che oltre ai postumi da intervento non si aggiungano anche magagne stagionali.


NOTA: Mi dispiace non aver incontrato wildwings, vannibit, claire e nonhol'età (non sentendoti via telefono pensavamo avessi rinunciato. Comuqne forse ho capito quali eravate! Proprio davanti a noi! Vi siete spostati verso destra quando hanno invaso il corridoio ostruendo la visuale? Io ero quella che mandava a cagare tutti quanti invitandoli a tornare ai loro posti).

miniatina ha scritto:allora...

trascinante, carico e pieno di voglia di suonare e di sperimentare, anche incasinandosi un pò come al suo solito (cit Mambu: "smaronando"), inserendo sempre più improvvisazioni: oltre alla sua solita Altrove-Nel blu dipinto di blu (che però con orchestra non aveva ancora osato) è anche riuscito a contagiare l'Orchestra: dopo che lui aveva eseguito al piano un'intro lunghissima e complessa de "Il nostro concerto", anche inserendo un brano di un concerto classico (però non so dirvi cosa fosse), l'Orchestra è partita, ma fiati e archi non andavano insieme, tanto da costringere Carcano a fermare e far ripartire il tutto!!! Morgan non c'entrava direttamente, ma evidentemente il fluido incasinante è contagioso!
Lunghissimo tempo morto (che però nel suo caso si trasforma come sempre in un siparietto divertente) con un Morgan alle prese col malefico I-Pad, che ieri non ne voleva sapere di mandare in loop il piccolo riff da lui creato al momento per introdurre l'Assenzio (cosa che invece a Lignano era riuscita). Il bello è che una volta finita la canzone, l'I-pad ha iniziato ad andare in loop... quando ormai non serviva più. :sorriso4:
La battaglia del Nostro con la tecnologia si è poi riproposta come ad ogni concerto con l'usuale lotta contro l'asta del microfono, da lui massacrata, tirata, spostata e che come ogni volta si è ribellata... ma questa volta peggio del solito (Asta leghista? ), non c'era verso che il microfono stesse alla giusta altezza, cascava e si girava in continuazione.
E quindi viavai del povero assistente (detto perciò "gatto"), che ormai stazionava sul palco, anche per via di diamoniche che non si trovavano, cavi persi, lanci di Ukulele e Basso (prima o poi finisce che gli casca, non può andargli sempre dritta ). "Mi sa che ti piace stare qui. C'è un viavai stasera, mi piace questa specie di "Centro Sociale" che si è creato qui attorno, magari facciamo arrivare anche le pizze e le mettiamo qui (indicando il piano)".La voce: un pò più rauca nei toni alti rispetto a Lignano, però sta riacquistando i toni bassi : già si notava nei video di Rende, qui ha proprio giocato sia parlando che cantando su toni molto bassi, che invece all'inizio del tour evitava accuratamente, perchè "raschiava".

Comunque in generale via via in miglioramento durante la serata, anche dopo qualche bel colpo di tosse... speriamo che oltre ai postumi da intervento non si aggiungano anche magagne stagionali.


NOTA: Mi dispiace non aver incontrato wildwings, vannibit, claire e nonhol'età (non sentendoti via telefono pensavamo avessi rinunciato. Comuqne forse ho capito quali eravate! Proprio davanti a noi! Vi siete spostati verso destra quando hanno invaso il corridoio ostruendo la visuale? Io ero quella che mandava a cagare tutti quanti invitandoli a tornare ai loro posti).

beh, non sono proprio le testuali parole, ma più o meno :sorriso4:

io alla fine ero in piedi alla destra del palco sul primo gradino della platea,ti ho sentito quando hai mandato tutti a....sedersi,sbaglio o eri in platea nella fila nr.6 verso il centro del palco ?

no, fila 9 settore centrale ma verso corridoio di sinistra (karenina era sul corridoio, io di fianco a lei), eravamo sul secondo gradino della platea, mi pare

wildwings88 ha scritto:La mia recensione del concerto di Verona...imperfetta sicuramente, avrò dimenticato qualcosa etc. ma abbiate pietà, era il primo concerto del Morganzio cui ho assistito!
Eccola qui

Verona, 15/09/2010.
E' una notte di fine estate. Una notte golosa di musa, almeno per me e per le 1200 persone che riempiono il Teatro Romano in attesa della performance veronese di Marco Morgan Castoldi, accompagnato dai 25 elementi della Ensemble Symphony Orchestra di Massa Carrara diretti dal maestro Carlo Carcano, dall'ex Bluvertigo Sergio Carnevale alla batteria e da Megahertz (Daniele Dupuis) al basso.
Il cielo stellato e un clima godibilissimo fanno da contorno alla serata.
Marco fa capolino sul palco poco prima delle 22, pantaloni e camicia scuri e un cespuglio di capelli ricci e folti che sventola con orgoglio.
L'apertura del concerto è affidata ad una meravigliosa e trascinante Cieli Neri ; si prosegue con Una Storia d'Amore e di Vanità, perla rara ai concerti, capolavoro musicale tra i meglio riusciti al cantautore monzese cui l'esecuzione dell'orchestra rende perfettamente giustizia.
Marco è in forma e di buon umore, scherza e ride e si destreggia tra pianoforte, sintetizzatore, xilofono e i-Pad. Tra citazioni colte, battute e slogan inventati su due piedi, sigarette e un blues improvvisato con dedica al sindaco di Verona (“Before you accuse me, take a look at yourself...”), la performance prosegue, trascinata dall'entusiasmo e dall'allegria di Marco Castoldi da cui è impossibile non venire contagiati.
Incanta il pubblico e infiamma la serata con la simpatia e l'istrionismo che gli sono propri, nonostante la voce non al top e la consueta allergia per le scalette - “Io sono random, random humanum est”.
La notte veronese trascorre animata dal meglio della produzione morganiana, dall'immancabile La Sera, il brano escluso da Sanremo, alla nota Altrove farcita con note e parole della Volare di Modugno, passando per L'assenzio di fama bluvertighiana. C'è spazio anche per le canzoni italiane d'autore che Morgan esegue ad ogni esibizione live, da Endrigo – Lontano dagli occhi – a Bindi – Il mio mondo – passando per De Andrè, di cui il cantautore ci regala Dormono sulla collina e Un giudice.
Tra una sigaretta e una battuta, il cantautore imbraccia il basso per eseguire Crash e l'ukulele per l'introduzione a U-blue. Diverte e si diverte, Marco Castoldi, trasmette la sua allegria ed energia, tanta energia positiva lanciata al vento con quell'urlo "Viva la vita!" che è insieme un inno alla speranza e una sfida che pare lanciare a sé stesso. Energia e ironia, entusiasmo ed emozione. Un cocktail che si mescola dentro le esecuzioni di Le ragioni delle piogge e di Amore assurdo, quest'ultima intrisa della malinconia che la caratterizza ma che non viene mai esasperata.
C'è sempre spazio per la speranza, sembra voler dire Marco, e lo dice attraverso il sorriso che gli rimane stampato sulle labbra dall'inizio alla fine. Dopo aver presentato uno ad uno i componenti dell'orchestra e aver raccolto i meritati applausi, il musicista concede il bis e regala al pubblico veronese le interpretazioni di The long and winding road dei Beatles e de Il nostro concerto di Bindi.
E' quasi mezzanotte, il tempo di alcuni autografi concessi dal palco e degli ultimi saluti, poi Morgan esce di scena e al pubblico non rimane che avviarsi verso l'uscita.
La serata veronese è terminata, ma l'emozione rimane palpabile nell'aria e rende l'atmosfera intensa e piacevole. Rimane la convinzione di aver assistito ad una serata di buona musica e la consapevolezza che, nonostante i problemi di voce e gli errori e le imperfezioni in qualche esecuzione, a Marco Castoldi basta un palcoscenico e un pianoforte di fronte a sé per incantare, trascinare ed entusiasmare chiunque lo ascolti.



ehm...troppo entusiasta? ve l'ho già detto che era la prima volta, vero?

barvissima!!

miniatina ha scritto:beh, non sono proprio le testuali parole, ma più o meno :sorriso4:

A fare i precisi ha detto "ma tu sei sempre quì?" ecc... :sorriso4:
ha ha il gatto, non ho tenuto il conto di quante volte è andato ad attacare dello scoth per fissare il filo del microfono all'asta


Comunque, avete già ampiamente detto tutto voi...Bello bello bello, è stato un piacere e mi ha emozionato "rincontrarlo", quando è salito sul palco ho pensato "rieccoci di nuovo finalmente" . Quando ha fatto il pezzo per Tosi, già dalla presentazione in cui ha detto che era un brano blues che veniva dall'Africa e sappiamo quanto Tosi ami le altre razze, non facevo altro che dirmi "è un grande è un grande è un grande è un grande". Si è capito subito dalle prime note di Cieli Neri che aveva voglia di suonare, contento e poi la sua solita e contagiosa ironia, ci sono stati dei tempi morti veramente fantastici e come ha detto lui "noi adoriamo i tempi morti". "La Verità" la ADORO, mi piaceva già, ma da quando l'ho sentita live la amo il doppio, incalzante, travolgente e potente, la scolterei in loop sempre . Non so se è solo una mia impressione perchè era la prima volta che lo vedevo e quindi avevo troppi input, ma rispetto a Cesenatico l'ho sentito più "dentro" i pezzi.
Veramente bellissimo, questa volta non riesco a trovare molte parole, l'unica pecca è che ora mi manca.

Felicissima di avere incontrato Miniatina, dopo varie ed eventuali peripezzie siamo riuscite a far tutto , Karenina e Lut e Mitsuko del fu. Mi spiace non aver incontrato nonhol'età, speriamo sia per un'altra volta.

petra era un buon posto dove stavi o sei riuscita a sederti più avanti?

maimeri ha scritto:petra era un buon posto dove stavi o sei riuscita a sederti più avanti?

sì sì era buono, lui praticamente lo vedevo di profilo, rispetto a Cesenatico mi sono persa forse certi sguardi, però questa volta vedevo benissimo le mani grazie ancora per il biglietto


adesso vado, notte

Minia, questa volta il ns. intuito da ha fatto cilecca
Pensa che mio figlio mi ha detto: 'guarda che le due ragazze qua dietro hanno in mano una maglia morganiana, non è che......' e io che ieri sera ero nello zeppelin gli ho risposto ' ma dai, non prendermi in giro, stai cercando di farmi fare una figuraccia, no non mi giro a chiedere se sono del forum'
Comunque ho sentito i vs. commenti entusiastici, da me peraltro condivisi, diciamo che ci siamo conosciute comunque, per via telepatica :sorriso4: L'errore è stato non dirsi la posizione del posto, perchè io purtroppo ho il problema di dimenticare l'agendina sempre a casa.
Sì, eravamo noi quelli che si sono spostati verso destra dopo aver richiamato più volte i paparazzi impazziti che però hanno fatto orecchie da mercante

Grazie a tutte per le recensioni, ho letto volentieri, quest'uomo non si rende conto di quante persone gli vogliano bene.
Petra un bacione, avrei tanto voluto ri-vederti! Senti la sua mancanza? Per me è ogni volta così... quando se ne va... c'è il vuoto... un po' come la sindrome da Crociera, no Maimeri? :sorriso4:

Chiara 75 ha scritto:Morgan show con dedica a Tosi
«Prima di accusarmi, guardati»


E' la canzone di Bo Diddley. Pubblico in delirio. Il sindaco applaude

La strana coppia si è riunita. Uno veste come un dandy. L’altro è in giacca d’ordinanza (gioco di parole, volendo). Un applauso fragoroso accoglie Morgan sul palco del Teatro Romano, mentre il sindaco Flavio Tosi siede in prima fila, e poco più in là il questore Vincenzo Stingone, insieme ad altre 1.200 persone venute ad ascoltare l’artista milanese. Morgan scruta le stelle, alza la mano, accarezza i tasti del pianoforte mentre l’orchestra è già pronta. E poi attacca «Cieli neri», vecchio successo dei suoi Bluvertigo. Gli archi accompagnano una voce che se la passa bene, nonostante la recente operazione alle corde vocali. I tempi sono cambiati, anche a teatro, e si levano decine di telefonini a immortalare l’elegante protagonista: «Sei figo», gli urlano, intanto, dalla gradinata.

Ma il bello arriva proprio alla fine del primo pezzo in scaletta. Morgan si alza in piedi, guarda giù e saluta Tosi giocando con un effetto stile videogioco giapponese che gli stravolge la voce. E parte lo show: «Visto che deve andare via presto, ho preparato un blues da dedicare al sindaco. Il blues è un genere che serve a comunicare, non solo in Italia, anche in Africa a volte lo usano. Me lo ha detto un amico africano, e allora ho pensato che non potevo non suonare un blues a Tosi. Ecco a voi una canzone di Bo Diddley». Morgan imbraccia l’ukulele e intona con furore «Before you accuse me, take a look at yourself», ovvero «Prima di accusarmi, guardati allo specchio». Pubblico in delirio. Tosi prima si tira indietro sulla sedia, poi batte le mani convinto.

Chiusa l’esecuzione, Morgan ride: «Sapendo che è una persona di spirito…». Arrivano, poi, i successi dei dischi solisti di Morgan e cover di Sergio Endrigo e altri grandi nomi della canzone d’autore italiana. «È bello suonare qui, si sente bene, volevo ringraziare... l’umanità. Complimenti - ripete Morgan, nome d’arte di Marco Castoldi - perché è bella la capacità dell’uomo di conservare luoghi come questi». Un concerto che, va ricordato, rischiava di andare a monte per colpa della famosa intervista rilasciata a febbraio da Morgan al mensile Max. Tema sbattuto in copertina, il periodo tormentato dell’artista e l’uso di cocaina come antidepressivo. Approdata in edicola, fece il giro dello stivale. Accuse come se piovessero, «cattivo maestro», «pessimo modello», «fuori da Sanremo».

E, dal diretto interessato, smentite, correzioni di tiro da Bruno Vespa su Rai Uno, «ai giovani voglio dire che drogarsi è orribile». Insomma, un pasticcio. Che sembrava, però, essersi sgonfiato. Fino a quest’estate, con Tosi a rileggersi l’intervista e a dire «No, Morgan non può suonare negli spazi comunali di Verona». Boom, di nuovo. L’appello alla città che non si riconosce nella politica di Tosi, l’ulteriore lettera per prendere posizione, senza se e senza ma, contro le droghe, e infine la pace e il ritorno in cartellone della serata. Una faticaccia. Ma, d’altronde, Morgan vive anche grazie ai concerti. E’ il suo lavoro. E per fortuna che gli permettono ancora di svolgerlo.

Matteo Sorio

http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...774340918.shtml

judylee ha scritto:Petra un bacione, avrei tanto voluto ri-vederti! Senti la sua mancanza? Per me è ogni volta così... quando se ne va... c'è il vuoto... un po' come la sindrome da Crociera, no Maimeri? :sorriso4:

Sì, ieri poi era come se mi mancasse un pezzo
Anch'io avrei voluto rivederti, spero ci sarà un'altra occasione in futuro

Petra ha scritto:

judylee ha scritto:Petra un bacione, avrei tanto voluto ri-vederti! Senti la sua mancanza? Per me è ogni volta così... quando se ne va... c'è il vuoto... un po' come la sindrome da Crociera, no Maimeri? :sorriso4:

Sì, ieri poi era come se mi mancasse un pezzo
Anch'io avrei voluto rivederti, spero ci sarà un'altra occasione in futuro

Perchè ti mancava un pezzo?

judylee ha scritto:

Petra ha scritto:

judylee ha scritto:Petra un bacione, avrei tanto voluto ri-vederti! Senti la sua mancanza? Per me è ogni volta così... quando se ne va... c'è il vuoto... un po' come la sindrome da Crociera, no Maimeri? :sorriso4:

Sì, ieri poi era come se mi mancasse un pezzo
Anch'io avrei voluto rivederti, spero ci sarà un'altra occasione in futuro

Perchè ti mancava un pezzo?

Forse intendeva un pezzo di corazòn... :sorriso4:

Chiara 75 ha scritto:

judylee ha scritto:

Petra ha scritto:

judylee ha scritto:Petra un bacione, avrei tanto voluto ri-vederti! Senti la sua mancanza? Per me è ogni volta così... quando se ne va... c'è il vuoto... un po' come la sindrome da Crociera, no Maimeri? :sorriso4:

Sì, ieri poi era come se mi mancasse un pezzo
Anch'io avrei voluto rivederti, spero ci sarà un'altra occasione in futuro

Perchè ti mancava un pezzo?

Forse intendeva un pezzo di corazòn... :sorriso4:

Sì più o meno, un vuoto come hai detto tu Judy

judylee ha scritto:Grazie a tutte per le recensioni, ho letto volentieri, quest'uomo non si rende conto di quante persone gli vogliano bene.
Petra un bacione, avrei tanto voluto ri-vederti! Senti la sua mancanza? Per me è ogni volta così... quando se ne va... c'è il vuoto... un po' come la sindrome da Crociera, no Maimeri? :sorriso4:

no a me le emozioni dei viaggi mi accompagnano tutta la vita

miniatina ha scritto:no, fila 9 settore centrale ma verso corridoio di sinistra (karenina era sul corridoio, io di fianco a lei), eravamo sul secondo gradino della platea, mi pare

ho capito,ero poco lontano,in piedi alla vostra destra
quando è venuto a salutare a bordo palco ho incrociato il suo sguardo da vicino,aveva una bellissima luce,ne sono stata colpita

scusa ma nessuno ha visto cosa c'era scritto sulla maglietta che gli è stata data ?

Ciao! Sono a Cernobbio, vi posto qualche notizia utile al volo

Oggi sottotono, peccato perchè c'erano molte cose interessanti ma poca gente, ad alcuni eventi eravamo in 8 persone; del resto è venerdì, quindi c'erano praticamente solo scolaresche, qualche coppia di pensionati, gli espositori; e pochi altri; in giro si vede solo gente accreditata e dello staff... mi sa che il biglietto l'abbiamo pagato in pochi. Però spero per loro che domani sia meglio, visto lo sforzo enorme fatto di organizzazione, ricchezza di eventi, espositori (c'è di tutto, radio, venditori di Ukulele , la rivista Beat, librerie, ecc ecc)

Oggi c'erano poche ragazzine perfino per Scanu!

Oggi pomeriggio ho visto le prove dei Baustelle, avrei quasi potuto salire sul palco: eravamo in 3 gatti. Palco all'aperto, davanti c'è un prato.

Tempo variabile, quasi sempre coperto, si stava bene con maglietta/camicia ma con una giacca leggera sulle spalle (anche dentro è freschino). Stasera sentirò il clima e vi saprò dire. Ci sono nuvoloni, speriamo... in caso però hanno previsto di fare il concerto al chiuso (c'è un padiglione grande dove oggi hanno suonato i Finley). Comunque è in piedi in ogni caso.

Si può entrare e uscire con timbro sulla mano, quindi no problem per il pasto; in ogni caso all'interno ci sono molti bar e chioschi.



PS: Davide Van Der Sfroos: grande! Ha fatto cantare e suonare improvvisando ragazzini presi dal pubblico, facendoli vincere la paura del palco; e ha fatto un bel discorso sul mondo dello spettacolo e i suoi rischi, sul fatto che non è tutto luccicore, è un lavoro con tutte le sue fatiche (facendo il suo esempio: Roma, Calabria, Milano, Como in 4 giorni... e poi 2 giorni filati a letto), sul fatto che non tutti possono diventare famosi ma che comunque è giusto coltivare una passione perchè comunque dà molto anche se non è un lavoro...
Si prenanuncia un dibattito interessante col Mostro, mi sa

PS: per chi arriva in treno: c'è anche il treno FS, ma bisogna cambiare a Monza, non sono treni frequentissimi

Meglio secondo me (io mi sono trovata bene):

Milano Stazione Centrale---> Metro fino a Cadorna--->Treno ferrovie Nord fino a Como Lago (uno ogni 20 min circa, tempo di percorrenza... boh, non ho controllato, meno di un'ora direi)--->a 100 metri dalla stazione c'è stazione Bus (chiedere quale bus... non ricordo; comunque ce n'è uno ogni mezz'ora circa)----> in 20 minuti si arriva a Cernobbio, praticamente davanti a Villa Erba