Ics Kitchen

acc. bea... son stata capo prodotto di estathé per 5 anni...
il discorso thé é davvero lungo...
lo lascio fare a te!

GRAZIE!

il tè nero non lo trovo al market..no?

Lepi, il thé nero (in bustina o sfuso) é il thé "normale". Ad esempio l'english breakfast della twinings o l'earl grey (anche se questo ha il bergamotto). O il Ceylan.
Insomma, tutto cio"' che non é thé verde o infusione (tisane varie di frutta o fiori) é thé nero.
Anche il cosiddetto "thé bianco" in realtà é thé nero... sono i germogli più teneri e piccoli, le foglioline bébé della pianta. Ma quello che si trova in giro é per lo più farlocco.
Il thé rosso poi, il "rooiboos" sudafricano, non é thé per niente. é una radice...

quindi bevevo da sempre il tè nero senza saperlo.

si'!
se bevi roba tipo Lipton, etc....
Il thé nero é ricchissimo di antiossidanti e polifenoli.
Certo, contiene caffeina come il caffé.
Comunque anche il thé verde é accitante, é meno salutare e meno digeribile.
Il mito del thé verde nasce da una guerra economica tra cina e india...

ah ecco.. perchè invece i tè verde è così inflazionato?

lepidezza ha scritto:ah ecco.. perchè invece i tè verde è così inflazionato?

come ti ho detto, potere del marketing! Il thé verde viene prodotto principalmente in cina e la cina ha tutto l'interesse a commercializzarlo, per questo le campagne sul thé verde...

ieri mi é venuta una voglia pazza di parmigliana...
io la faccio nella versione "light"...
vi posto questo articolo che, a mio parere, é ben fatto...
la ricetta della settimana


Regione che vai, parmigiana
di melanzane che trovi...


Ogni regione ha una variante, in Puglia si usano le uova (sode), in Calabria la mortadella, in Sicilia il prosciutto


La parmigiana di melanzane


La parmigiana di melanzane è senza dubbio una ricetta originaria della Campania, ma storicamente presente in tutto il Sud Italia e particolarmente in Sicilia, regione che l'ha inserita tra i propri prodotti agroalimentari tradizionali. Il notevole successo della pietanza è testimoniato dalla sua attuale diffusione su tutto il territorio nazionale. Come altre ricette originarie del mezzogiorno italiano ed in conseguenza delle massicce emigrazioni da quelle terre, la pietanza è oggi diffusa in tutto il mondo e viene annoverata tra le ricette tradizionali, anche in alcune aree degli Stati Uniti, Canada e Australia. Dalla Campania alla Puglia, dalla Calabria alla Sicilia ogni famiglia ha la sua ricetta personale, per cui nessuna meraviglia se quella che proponiamo non è proprio quella che si fa a casa propria o se le varianti che riportiamo (sono solo alcune) non sono quelle della tradizione familiare. Delle melanzane esistono vari tipi: violetta lunga napoletana, molto vigorosa e produttiva, precocissima; violetta lunga palermitana, a frutto di grande dimensioni, allungato, claviforme, di colore violetto scuro; riminese, precoce dal frutto stretto e lungo e molto scura; tanto per citarne solo alcuni tipi. La produzione in campo in Sicilia copre 4.060 ettari, in Campania 1.869, in Puglia 1.600 in Calabria 1.682. La coltivazione in serra è in Sicilia di 193 ettari, in Calabria di 60, in Puglia di 16 e in Campania di 260, ma la coltivazione sia in campo che in serra è diffusa in tutta Italia.
Ingredienti (per 4-6 persone) 4-6 grosse melanzane (di quelle lunghe, ma possono anche essere usati gli altri tipi, a seconda della regione e della produzione nella zona), 300 gr di mozzarella (o fiordilatte, entrambi i latticini ben sgocciolati), 700 grammi di passata di pomodoro, un barattolo di concentrato di pomodoro, mezza cipolla, foglie di basilico, olio extravergine d'oliva, parmigiano grattugiato abbondante, cucchiai d'olio d'oliva, olio di semi, sale fino e sale grosso qb.

Preparazione: Senza sbucciare le melanzane dopo averle spuntate tagliatele a fette sottili. Sistemate le fette di melanzane in un contenitore che le contenga per la tutta la lunghezza delle fette e salate ogni strato. Questo serve per eliminare il liquido amaro (se volete accelerare il processo coprite con una foglio di carta da forno sull'ultimo strato e mettete un peso sulla superfice). Dopo che il liquido sarà espulso sciacquatele in acqua fredda e fatele asciugare su carta da cucina. Mentre le fette di melanzane riposano in una pentola (meglio se di coccio) preparate un finto ragù. Nella gastronomia napoletana la cucina finta ha sue ricette (ci sono - se siete curiosi e solo per citare alcuni esempi - i finti spaghetti con le vongole, il capretto fujuto...) e, naturalmente, anche il ragù finto (fatto senza carne). Tagliate a fette sottili la cipolla, mettetela a imbiondire in un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva e quando sarà dorata aggiungete la passata di pomodoro che stempererete con un po' di vino bianco (un bicchiere). Quando il vino sarà sfumato aggiungete la passata e le foglie di basilico. Fate cuocere fino a quando il finto ragù non si sarà ridotto di un terzo. Naturalmente, come per il vero ragù si deve far sobbollire lentamente (in napoletano si chiama «peppiare») poco prima di togliere dal fuoco salare leggermente con un pugno di sale grosso. Quando il finto ragù sarà pronto ungete una pirofila e sistemate uno strato di melanzane fritte, copritele con la salsa e distribuite le fette di mozzarella (o fiordilatte) sul finto ragù e cospargete con un po' di parmigiano. Procedete strato dopo strato fino a quando non saranno finite le melanzane. Sulla superficie mettete uno strato di finto ragù sul quale metterete dell'altro parmigiano. Non c'è bisogno di salarle perchè le melanzane conservano un po' del sale usato per far espellere il liquido. Cuocete nel forno già caldo (180-200 gradi) per 30-40 minuti. Attenzione a non farla cuocere troppo per evitare che diventi troppo molle. Ora c'è il problema di come servirla: preferibilmente tiepida, anche se c'è chi la preferisce fredda e riposata. Insomma ognuno può mangiarla come vuole e alla temperatura che vuole.
Le varianti cominciano dalle melanzane. Invece di friggerle c'è chi le fa arrosto, in questo modo viene «più leggera». In Puglia si aggiungono anche fettine di uova sode, come avviene in alcune zone della Sicilia dove viene anche messo del prosciutto, ma senza le uova sode. In Calabria oltre alle uova sode si usa anche la mortadella tagliata a dadini, con o senza le uova. C'è anche una parmigiana di zucchine e una con i carciofi, ma sono altre ricette e ne parleremo un'altra volta

giusto il finale, non il titolo (le uova sode si usano un po' dappertutto e moltissimo in calabria)

Mi'nonna sicula faceva una variante da guinness: con le melanzane rifritte
cioè: una prima frittura veloce, scolatura, poi impanate e fritte un'altra volta.
Una digeribilità pari all'uranio arricchito

Consigliatissimo comunque l'uso di formaggi non troppo acquosi; la mozzarella può andare bene ma non deve essere quella lattosissima freschissima, che oltretutto è una tale delizia che è meglio mangiarla cruda.
Consiglio addirittura il caciocavallo silano o la scamorza sicula.

Sui piatti finti aspetto che Canta ci dia la ricetta della pasta con le sarde a mare

mi rivolgo a bea
si può in una dieta rinunciare ai carboidrati.
O meglio, quali alimenti e in quali percentuali minime bisogna assumerli quotidianamente per il benessere dell'organismo?

lepidezza ha scritto:mi rivolgo a bea
si può in una dieta rinunciare ai carboidrati.
O meglio, quali alimenti e in quali percentuali minime bisogna assumerli quotidianamente per il benessere dell'organismo?

qui si parla di cibo non di queste stronzate

mambu ha scritto:

lepidezza ha scritto:mi rivolgo a bea
si può in una dieta rinunciare ai carboidrati.
O meglio, quali alimenti e in quali percentuali minime bisogna assumerli quotidianamente per il benessere dell'organismo?

qui si parla di cibo non di queste stronzate

quoto! fondiamo il comitato di liberazione dalle diete!

lepidezza ha scritto:mi rivolgo a bea
si può in una dieta rinunciare ai carboidrati.
O meglio, quali alimenti e in quali percentuali minime bisogna assumerli quotidianamente per il benessere dell'organismo?

scusassero ma i caroboidrati stanno un pò ovunque: fruttosio, glucosio, lattosio,galattosio, saccarosio,maltosio,maltodestrine, e così via....sono questi no??

fear-of-the-dark ha scritto:

lepidezza ha scritto:mi rivolgo a bea
si può in una dieta rinunciare ai carboidrati.
O meglio, quali alimenti e in quali percentuali minime bisogna assumerli quotidianamente per il benessere dell'organismo?

scusassero ma i caroboidrati stanno un pò ovunque: fruttosio, glucosio, lattosio,galattosio, saccarosio,maltosio,maltodestrine, e così via....no??

si, quei boidrati a noi tanto cari.....

fear-of-the-dark ha scritto:

lepidezza ha scritto:mi rivolgo a bea
si può in una dieta rinunciare ai carboidrati.
O meglio, quali alimenti e in quali percentuali minime bisogna assumerli quotidianamente per il benessere dell'organismo?

scusassero ma i caroboidrati stanno un pò ovunque: fruttosio, glucosio, lattosio,galattosio, saccarosio,maltosio,maltodestrine, e così via....no??

Sì, ma bisogna distinguere tra carboidrati semplici e complessi (gli zuccheri lenti). Credo che una dieta sana debba includere almeno un 50% se non di più di carboidrati, preferibilmente a lenta assimilazione.

uffa.... non sottolineate i miei errori di battitura, ho rotto lo spazio...

fear-of-the-dark ha scritto:

lepidezza ha scritto:mi rivolgo a bea
si può in una dieta rinunciare ai carboidrati.
O meglio, quali alimenti e in quali percentuali minime bisogna assumerli quotidianamente per il benessere dell'organismo?

scusassero ma i caroboidrati stanno un pò ovunque: fruttosio, glucosio, lattosio,galattosio, saccarosio,maltosio,maltodestrine, e così via....sono questi no??

si i caroboidrati stanno anche nelle maltodestrine....la prossima volta che vado al supermercato mi compro un kilo di maltodestrine....anzi no, per motivi politici compro le maltosinistrine

xenas ha scritto:

mambu ha scritto:

lepidezza ha scritto:mi rivolgo a bea
si può in una dieta rinunciare ai carboidrati.
O meglio, quali alimenti e in quali percentuali minime bisogna assumerli quotidianamente per il benessere dell'organismo?

qui si parla di cibo non di queste stronzate

quoto! fondiamo il comitato di liberazione dalle diete!

io parlo del benessere dell'organismo non di dieta di bellezza..
la cucina mediterranea pare essere quella più salutare per varietà e apporto calorico vitaminico.
bea è ferrata sull'argomento, ho letto più volte, quindi la dieta inq uesta domanda si riferiva a tot piatti di pastasciutta o pane..pasta ripiena ( pasto unico)o quello che vi pare..

lepidezza ha scritto:

xenas ha scritto:

mambu ha scritto:

lepidezza ha scritto:mi rivolgo a bea
si può in una dieta rinunciare ai carboidrati.
O meglio, quali alimenti e in quali percentuali minime bisogna assumerli quotidianamente per il benessere dell'organismo?

qui si parla di cibo non di queste stronzate

quoto! fondiamo il comitato di liberazione dalle diete!

io parlo del benessere dell'organismo non di dieta di bellezza..
la cucina mediterranea pare essere quella più salutare per varietà e apporto calorico vitaminico.
bea è ferrata sull'argomento, ho letto più volte, quindi la dieta inq uesta domanda si riferiva a tot piatti di pastasciutta o pane..pasta ripiena ( pasto unico)o quello che vi pare..

Lepi, l'apporto di carboidrati in una dieta dipende anche dal movimento che fai... se vuoi imparare a mangiare in modo corretto l'ideale è farsi seguire per un po' da un nutrizionista... però con le indisciplinate come me funziona fino a un certo punto

Personalmente mangio 25 grammi di cereali (tipo Special K) alla mattina, con latte di soia o uno yogurt di soia alla frutta e caffè con latte di soia (latte e yogurt di soia contengono carboidrati ma meno grassi), 60 grammi di pasta/riso o patate al giorno... e 50 grammi di pane la sera. 150/200 gr di frutta (SEEEEEEEEEEEEEEEEE! ) al giorno.

Quotidianamente mangio pasta e pane. DEVONO esserci carboidrati nella dieta.

grazie bea..

Spoiler:

latte di soia, mi ha sempre fatto ridere, non è meglio succo di soia visto che non ha le tette?

lepidezza ha scritto:grazie bea..

Spoiler:

Ma, più che altro consumi molto ma non hai carburante per il cervello. I grassi accumulati si sciolgono, ma è più complesso consumarli. E tagliando i carboidrati puoi stare certa che i chili persi li riprendi in massimo in a settimana, quando interrompi la dieta. Devi avere zuccheri semplici e complessi a disposizione... se una donna media consuma 2000 kcal al giorno, basta fare una dieta da 1800 per dimagrire... e quelle 200 calorie è meglio toglierle in grassi e stronzate.

latte di soia, mi ha sempre fatto ridere, non è meglio succo di soia visto che non ha le tette?

Infatti si chiamano bevande alla soia... lo chiamo latte per comodità. E anche lo yogurt... trovano modi molto fantasiosi per chiamarlo... io lo chiamo "yofu".

Gaufre, era anche la mia preoccupazione, la mancanza di calcio: adesso fortunatamente, la maggior parte delle bevande alla soia e lo yofu sono arricchite con calcio... e comunque integro con sali e vitamine.