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Re: G.A.S.Fo.M.
Quando si dice che bisognerebbe avere memoria storica....... pezzo di Giorgio Bocca dell'85, quindi in tempi non sospetti
Archivio cartaceo | di Redazione Il Fatto Quotidiano
3 febbraio 2011
Il vizietto del Caimano parte da molto lontano
Era giugno del 1985, più di 25 anni fa, quando su “Frizzer”, (una rivista di Pazienza, Tamburini e Sparagna, figlia di “Frigidaire”) compare questo pezzo di Giorgio Bocca, con la descrizione di certe “seratine” a casa Berlusconi. Ieri il sito del Barbiere della Sera lo ha riportato alla luce.
Non sono mai stato uno di quei moralisti che piangono per l’esistenza dei network, della libera concorrenza e del denaro, anzi mi sono sempre adeguato al mutare dei tempi, cercando di vivere decorosamente e in agiatezza senza troppo sottilizzare su chi mi dava pane e companatico.
Ma – nonostante ciò – sento oggi la necessità di parlare di una storia che ho saputo grazie alle intime confidenze di un’amica, ricca e facoltosa signora della borghesia lombarda.
A quanto mi ha raccontato la mia amica, persona in tutto degna di fede, il dottor Silvio Berlusconi, il famoso proprietario delle Tv private più importanti e di numerosi giornali a grande tiratura, come il famigerato TV Sorrisi e Canzoni, organizza periodicamente a casa sua delle “seratine televisive“.
Il titolo curiosamente familiare nasconde in realtà un gioco di società assai divertente e appetitoso che il geniale imprenditore piduista ha inventato per sé e per i suoi più fidati amici (qualche socialista cocainomane, qualche industriale, qualche mafioso). Il gruppo, riunito come in un racconto del marchese De Sade davanti alla Tv, sceglie ogni sera, tra presentatrici, ballerine e showgirls dei programmi di Retequattro, Italia1 e Canale 5, quelle che dovranno essere chiamate a soddisfare le voglie dei presenti in un crescendo di situazioni viziose.
Basta poi una telefonata del boss e ai direttori di rete mandano a casa Berlusconi, impacchettate e pronte a tutto, le schiave della serata. Programmi specificamente allestiti, come Viva le donne, M’ama non m’ama, Drive In, ecc. assicurano il giusto flusso di carne fresca per il “divino Silvio”.
Ora io non voglio fare un discorso moralista, né spezzare una lancia a favore della castità. Riconosco al dottor Berlusconi un grande senso pratico in queste faccende e non discuto neppure sul fatto che lui si diverta così. Ma non posso non sentirmi infastidito se penso che, tra i tanti “amici” che sono stati invitati a godersi le ballerine e le presentatrici, il mio nome non figura mai.
L’Italia è proprio un paese in cui il merito viene spesso calpestato e dove trionfa l’ipocrisia, il partitismo, il denaro. Sono andati a passare qualche ora da Berlusconi, ora presidenti del Consiglio, ora presidenti di banche, ora camorristi, ora rapitori e riciclatori di denaro sporco, ora trafficanti di cocaina, ora assassini prezzolati, ma non è mai stato invitato nessun uomo di cultura, nessun intellettuale e – senza voler essere demagoghi – nessun proletario.
Come mai? Eppure – faccio notare – io, come tanti altri intellettuali, lavoriamo per Berlusconi, partecipiamo ai suoi programmi, rendiamo culturalmente accettabili anche le puttanate più forti del network. E credo che ci meriteremmo almeno una piccola ballerina.
Parlo per me, ma penso di interpretare anche il pensiero dei colleghi Arrigo Levi e Guglielmo Zucconi, nonché Maurizio Costanzo dell’Occhio Nero – pur essendo il più brutto di tutti noi –, che comunque fa storia a sé, essendo nato in passato e forse ancor ora, membro della stessa loggia dei boss.
Mi si potrebbe obiettare: perché non telefoni tu stesso ai direttori dei programmi per farti mandare a casa presentatrici e gnoccolone varie? Inutile, ho provato, per scrupolo di cronista, a fare dei tentativi. Ogni volta mi sono sentito sghignazzare in faccia. Insomma senza un invito di Berlusconi non riuscirò mai a partecipare a una vera serata di piacere.
E questo, come ex partigiano e come uomo, mi secca abbastanza. Devo pensare che la colpa vada attribuita al mio maledetto riportino, che certe volte il vento agita fino a mostrare il bianco della pelata?
Riportino sì o no, dispiace che un imprenditore così accorto come Berlusconi sottovaluti gli intellettuali, proprio quando si tratta di spartirsi “la gnocca”.
Il Fatto Quotidiano, 3 febbraio 2011
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3 febbraio 2011
Il vizietto del Caimano parte da molto lontano
Era giugno del 1985, più di 25 anni fa, quando su “Frizzer”, (una rivista di Pazienza, Tamburini e Sparagna, figlia di “Frigidaire”) compare questo pezzo di Giorgio Bocca, con la descrizione di certe “seratine” a casa Berlusconi. Ieri il sito del Barbiere della Sera lo ha riportato alla luce.
Non sono mai stato uno di quei moralisti che piangono per l’esistenza dei network, della libera concorrenza e del denaro, anzi mi sono sempre adeguato al mutare dei tempi, cercando di vivere decorosamente e in agiatezza senza troppo sottilizzare su chi mi dava pane e companatico.
Ma – nonostante ciò – sento oggi la necessità di parlare di una storia che ho saputo grazie alle intime confidenze di un’amica, ricca e facoltosa signora della borghesia lombarda.
A quanto mi ha raccontato la mia amica, persona in tutto degna di fede, il dottor Silvio Berlusconi, il famoso proprietario delle Tv private più importanti e di numerosi giornali a grande tiratura, come il famigerato TV Sorrisi e Canzoni, organizza periodicamente a casa sua delle “seratine televisive“.
Il titolo curiosamente familiare nasconde in realtà un gioco di società assai divertente e appetitoso che il geniale imprenditore piduista ha inventato per sé e per i suoi più fidati amici (qualche socialista cocainomane, qualche industriale, qualche mafioso). Il gruppo, riunito come in un racconto del marchese De Sade davanti alla Tv, sceglie ogni sera, tra presentatrici, ballerine e showgirls dei programmi di Retequattro, Italia1 e Canale 5, quelle che dovranno essere chiamate a soddisfare le voglie dei presenti in un crescendo di situazioni viziose.
Basta poi una telefonata del boss e ai direttori di rete mandano a casa Berlusconi, impacchettate e pronte a tutto, le schiave della serata. Programmi specificamente allestiti, come Viva le donne, M’ama non m’ama, Drive In, ecc. assicurano il giusto flusso di carne fresca per il “divino Silvio”.
Ora io non voglio fare un discorso moralista, né spezzare una lancia a favore della castità. Riconosco al dottor Berlusconi un grande senso pratico in queste faccende e non discuto neppure sul fatto che lui si diverta così. Ma non posso non sentirmi infastidito se penso che, tra i tanti “amici” che sono stati invitati a godersi le ballerine e le presentatrici, il mio nome non figura mai.
L’Italia è proprio un paese in cui il merito viene spesso calpestato e dove trionfa l’ipocrisia, il partitismo, il denaro. Sono andati a passare qualche ora da Berlusconi, ora presidenti del Consiglio, ora presidenti di banche, ora camorristi, ora rapitori e riciclatori di denaro sporco, ora trafficanti di cocaina, ora assassini prezzolati, ma non è mai stato invitato nessun uomo di cultura, nessun intellettuale e – senza voler essere demagoghi – nessun proletario.
Come mai? Eppure – faccio notare – io, come tanti altri intellettuali, lavoriamo per Berlusconi, partecipiamo ai suoi programmi, rendiamo culturalmente accettabili anche le puttanate più forti del network. E credo che ci meriteremmo almeno una piccola ballerina.
Parlo per me, ma penso di interpretare anche il pensiero dei colleghi Arrigo Levi e Guglielmo Zucconi, nonché Maurizio Costanzo dell’Occhio Nero – pur essendo il più brutto di tutti noi –, che comunque fa storia a sé, essendo nato in passato e forse ancor ora, membro della stessa loggia dei boss.
Mi si potrebbe obiettare: perché non telefoni tu stesso ai direttori dei programmi per farti mandare a casa presentatrici e gnoccolone varie? Inutile, ho provato, per scrupolo di cronista, a fare dei tentativi. Ogni volta mi sono sentito sghignazzare in faccia. Insomma senza un invito di Berlusconi non riuscirò mai a partecipare a una vera serata di piacere.
E questo, come ex partigiano e come uomo, mi secca abbastanza. Devo pensare che la colpa vada attribuita al mio maledetto riportino, che certe volte il vento agita fino a mostrare il bianco della pelata?
Riportino sì o no, dispiace che un imprenditore così accorto come Berlusconi sottovaluti gli intellettuali, proprio quando si tratta di spartirsi “la gnocca”.
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nonhol'età- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
un vizioso
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Re: G.A.S.Fo.M.
bé, uno cosi' viszioso mica lo diventa all'impovviso...
comunque non stupitevi, il principe del paese in cui lavoro fa anche di peggio. solo é un po' più discreto...
il berlusca sarebbe stato bene ai tempi dell'impero o della monarchia...
comunque non stupitevi, il principe del paese in cui lavoro fa anche di peggio. solo é un po' più discreto...
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bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Si Sì ! ieri se ho visto in tele Marie Antoinette... e consorte impressionante quando sono andati a prenderli a Versailles
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
nonholetà questo articolo è pauroso
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Re: G.A.S.Fo.M.
Più che sull'aspetto maialesco della cosa, la mia attenzione si è soffermata sul fatto che già allora fosse noto che se la faceva con politici marci e ancor più sul fatto che se la facesse coi mafiosi. Si parla dell'85 quindi periodo 'stalliere di Arcore' etc. Eravamo però nel periodo della Milano da bere e nonostante l'inflazione al 7-8% tutti a Milano vivevano sopra le loro possibilità. L'etica e la morale dell'industriale lavoratore sgobbone era già finita nel cesso sostituita dalla grandeur Craxiana.
Alcune notti fa, riflettevo sul fatto che i figli di Berlusconi dovfrebbero fare un monumento alla Boccassini e soci, perchè così il padre degenere smette di spendere. penso sarebbe stata dura per loro farlo interdire per prodigalità
Alcune notti fa, riflettevo sul fatto che i figli di Berlusconi dovfrebbero fare un monumento alla Boccassini e soci, perchè così il padre degenere smette di spendere. penso sarebbe stata dura per loro farlo interdire per prodigalità
nonhol'età- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
il vizietto con tracce di carbonio 14...
manca il pistolino fumante
e le foto pare siano già in giro quasi battute all'asta.
Prima che cada valgono ancora una barca di soldi e le olgettine girls si prodigano a spremere tutto quel che ancora può fruttare...
pietro ammicca a go go
manca il pistolino fumante
e le foto pare siano già in giro quasi battute all'asta.
Prima che cada valgono ancora una barca di soldi e le olgettine girls si prodigano a spremere tutto quel che ancora può fruttare...
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lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
sabato 5 febbraio 2011
IL PUNTO DI RIFERIMENTO DI SILVIO B. di Alessandro Robecchi
Se davvero Giuliano Ferrara è tornato all’ovile, a fare il consigliere del Rocco Siffredi di Arcore, gli consigliamo di chiedere subito un aumento, o almeno di stipulare una buona assicurazione che lo copra dai rischi delle scemenze che va dicendo il suo capo. Non solo infatti Silvio Berlusconi ha ripreso a suonare la solfa delle procure cattive e golpiste, ma si è anche avventurato, in terra d’Europa, sul ghiaccio sottile della politica internazionale. «Mubarak è un uomo saggio e un punto di riferimento preciso per il Medio Oriente», ha detto. E anche: «Mi auguro che in Egitto ci possa essere una continuità di governo». E siccome il Consiglio d’Europa di Bruxelles non è la sala del bunga-bunga c’è da pensare che qualcuno sia almeno un po’ arrossito.
Mentre tutto il mondo chiede a Mubarak di andarsene, Obama esige una transizione immediata, gli egiziani non ne possono più, la polizia spara sulla gente e la rivolta impazza, ecco il nostro mister Bean travestirsi da analista internazionale. Ha aiutato la nipote di Mubarak, del resto, e non si tirerà indietro se c’è da aiutare lo zio. In più, appoggiando un dittatore al tramonto, è possibile si aspetti qualche contropartita
e un po’ di gratitudine, che so, una dichiarazione di Mubarak ancora in sella che dica: ebbene sì, Ruby è mia nipote. In ogni caso, il salvagente gettato da un premier alle corde sbertucciato e irriso in tutto il mondo non è esattamente un aiuto farterno e forse Mubarak, chiuso nel suo bunker avrà sospirato: oh, no, ci mancava pure questa. Quanto alle cancellerie europee, poi, saranno oggi nel più grande imbarazzo: compatire Berlusconi più per le note vicende a luci rosse o per le sue intuizioni in politica estera? Un bel dilemma. Certo, un bravo psichiatra potrebbe vederci una proiezione tutta personale: che un uomo piccolo piccolo aggrappato come una cozza allo scoglio della sua seggiola presidenziale auspichi per un altro potente «una continuità di governo» è abbastanza illuminante. Ma si sa, e lui non perde occasione per dirlo: è generoso, aiuta chi ha bisogno. Ora aggiunge Mubarak alla lista dei suoi impresentabili amici, da Putin a Gheddafi a Lukashenko. Ma non neghiamo al nostro Premier qualche brillante intuizione: «Le persone che sono in piazza in Egitto, rispetto agli 80 milioni della popolazione, sono veramente poche». C’è il genio del grande sondaggista. E c’è di che far vibrare d’orgoglio il nostro ministro degli esteri, quel tal Frattini che mentre il Nord Africa esplodeva se ne stava a sciare sulle Alpi. Siamo davvero una grande potenza: decine di giovani ragazze possono testimoniarlo.
fonte articolo 'Il Manifesto'
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=40f10afc18c2be37
IL PUNTO DI RIFERIMENTO DI SILVIO B. di Alessandro Robecchi
Se davvero Giuliano Ferrara è tornato all’ovile, a fare il consigliere del Rocco Siffredi di Arcore, gli consigliamo di chiedere subito un aumento, o almeno di stipulare una buona assicurazione che lo copra dai rischi delle scemenze che va dicendo il suo capo. Non solo infatti Silvio Berlusconi ha ripreso a suonare la solfa delle procure cattive e golpiste, ma si è anche avventurato, in terra d’Europa, sul ghiaccio sottile della politica internazionale. «Mubarak è un uomo saggio e un punto di riferimento preciso per il Medio Oriente», ha detto. E anche: «Mi auguro che in Egitto ci possa essere una continuità di governo». E siccome il Consiglio d’Europa di Bruxelles non è la sala del bunga-bunga c’è da pensare che qualcuno sia almeno un po’ arrossito.
Mentre tutto il mondo chiede a Mubarak di andarsene, Obama esige una transizione immediata, gli egiziani non ne possono più, la polizia spara sulla gente e la rivolta impazza, ecco il nostro mister Bean travestirsi da analista internazionale. Ha aiutato la nipote di Mubarak, del resto, e non si tirerà indietro se c’è da aiutare lo zio. In più, appoggiando un dittatore al tramonto, è possibile si aspetti qualche contropartita
e un po’ di gratitudine, che so, una dichiarazione di Mubarak ancora in sella che dica: ebbene sì, Ruby è mia nipote. In ogni caso, il salvagente gettato da un premier alle corde sbertucciato e irriso in tutto il mondo non è esattamente un aiuto farterno e forse Mubarak, chiuso nel suo bunker avrà sospirato: oh, no, ci mancava pure questa. Quanto alle cancellerie europee, poi, saranno oggi nel più grande imbarazzo: compatire Berlusconi più per le note vicende a luci rosse o per le sue intuizioni in politica estera? Un bel dilemma. Certo, un bravo psichiatra potrebbe vederci una proiezione tutta personale: che un uomo piccolo piccolo aggrappato come una cozza allo scoglio della sua seggiola presidenziale auspichi per un altro potente «una continuità di governo» è abbastanza illuminante. Ma si sa, e lui non perde occasione per dirlo: è generoso, aiuta chi ha bisogno. Ora aggiunge Mubarak alla lista dei suoi impresentabili amici, da Putin a Gheddafi a Lukashenko. Ma non neghiamo al nostro Premier qualche brillante intuizione: «Le persone che sono in piazza in Egitto, rispetto agli 80 milioni della popolazione, sono veramente poche». C’è il genio del grande sondaggista. E c’è di che far vibrare d’orgoglio il nostro ministro degli esteri, quel tal Frattini che mentre il Nord Africa esplodeva se ne stava a sciare sulle Alpi. Siamo davvero una grande potenza: decine di giovani ragazze possono testimoniarlo.
fonte articolo 'Il Manifesto'
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bilquis- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
tutto tremendamente vero. Comunque sto ammirando il popolo egiziano. sono oltre dieci giorni che dormono per strada e lottano per la libertà dal regime. Non si sa realmente quanti siano i morti.
sophia- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
ma c'è chi dice che quelli in piazza non significa che tutti i milioni di egiziani..siano in rivolta..
dove l'ho già sentita?
dove l'ho già sentita?
lepidezza- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
So che questa cosa mi renderò impopolare ma la dico lo stesso.
Sulla politica internazionale, in Egitto in particolare, ci andrei coi piedi di piombo. In una situazione come quella (confine con Israele, ecc) è facilissimo che prendano piede degli integralismi a dir poco perniciosi (fatali, per come la vedo io). C'è chi avrebbe ogni interesse a fare dell'Egitto una polveriera ed è gente molto potente.
Non dimentichiamoci che il Afghanistan, fino all'avvento dei talebani, nelle città le donne giravano in minigonna.
Va bene supportare la protesta di un popolo, ma bisogna vedere anche l'altro lato della medaglia, i poteri occulti che lì si muovono... e che non sono solo gli USA (che tanto occulto non è). L'Egitto DA SEMPRE (millenni) è un punto nevralgico negli equilibri politici, culturali ed economici mondiali. C'è chi sfrutterà la rabbia della gente per fare proseliti. E queste non sono "brave persone" per usare un eufemismo. O abbiamo già dimenticato gli attentati contro i turisti?
Leggetevi qua, casomai ve ne foste scordati.
http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/esteri/sharmesp/cronoegypt/cronoegypt.html
Insomma... non facciamola troppo facile perché, sarà che vedo nero io, se scoppia l'Egitto scoppia tutto il Medio Oriente. Se scoppia male, scoppia tutto il mondo.
Sulla politica internazionale, in Egitto in particolare, ci andrei coi piedi di piombo. In una situazione come quella (confine con Israele, ecc) è facilissimo che prendano piede degli integralismi a dir poco perniciosi (fatali, per come la vedo io). C'è chi avrebbe ogni interesse a fare dell'Egitto una polveriera ed è gente molto potente.
Non dimentichiamoci che il Afghanistan, fino all'avvento dei talebani, nelle città le donne giravano in minigonna.
Va bene supportare la protesta di un popolo, ma bisogna vedere anche l'altro lato della medaglia, i poteri occulti che lì si muovono... e che non sono solo gli USA (che tanto occulto non è). L'Egitto DA SEMPRE (millenni) è un punto nevralgico negli equilibri politici, culturali ed economici mondiali. C'è chi sfrutterà la rabbia della gente per fare proseliti. E queste non sono "brave persone" per usare un eufemismo. O abbiamo già dimenticato gli attentati contro i turisti?
Leggetevi qua, casomai ve ne foste scordati.
http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/esteri/sharmesp/cronoegypt/cronoegypt.html
Insomma... non facciamola troppo facile perché, sarà che vedo nero io, se scoppia l'Egitto scoppia tutto il Medio Oriente. Se scoppia male, scoppia tutto il mondo.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Violatrix ha scritto:So che questa cosa mi renderò impopolare ma la dico lo stesso.
Sulla politica internazionale, in Egitto in particolare, ci andrei coi piedi di piombo. In una situazione come quella (confine con Israele, ecc) è facilissimo che prendano piede degli integralismi a dir poco perniciosi (fatali, per come la vedo io). C'è chi avrebbe ogni interesse a fare dell'Egitto una polveriera ed è gente molto potente.
Non dimentichiamoci che il Afghanistan, fino all'avvento dei talebani, nelle città le donne giravano in minigonna.
Va bene supportare la protesta di un popolo, ma bisogna vedere anche l'altro lato della medaglia, i poteri occulti che lì si muovono... e che non sono solo gli USA (che tanto occulto non è). L'Egitto DA SEMPRE (millenni) è un punto nevralgico negli equilibri politici, culturali ed economici mondiali. C'è chi sfrutterà la rabbia della gente per fare proseliti. E queste non sono "brave persone" per usare un eufemismo. O abbiamo già dimenticato gli attentati contro i turisti?
Leggetevi qua, casomai ve ne foste scordati.
http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/esteri/sharmesp/cronoegypt/cronoegypt.html
Insomma... non facciamola troppo facile perché, sarà che vedo nero io, se scoppia l'Egitto scoppia tutto il Medio Oriente. Se scoppia male, scoppia tutto il mondo.
Bea ti quoto ,perchè anch'io sono in apprensione ,ho tanta paura che gli integralisti prenderanno il potere, ci stanno
a provare da tempo, e non dimentichiamoci che anche l'Iraq era un paese laico e le donne erano abbastanza libere
rossadavino- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Io di politica internazionale non ci capisco.
Però da questa lista di attentati che si legge dal link che ci ha lasciato Bea, si vede chiaramente che sono tutti gesti d'attacco agli USA.
La cosa che mi stupiì quando andai a Il Cairo e in giro per i villaggi sul Nilo, è stato constatare come il turismo egiziano sia integralmente gestito dagli americani.
Le grosse catene alberghiere, i battelli in navigazione, le catene di ristorazione, ma credetemi: praticamente tutto.
Proprietari che però impiegano gente locale, creando un indotto economico fondamentale, sia chiaro.
Cosa resterebbe economicamente in Egitto senza il turismo?
Però da questa lista di attentati che si legge dal link che ci ha lasciato Bea, si vede chiaramente che sono tutti gesti d'attacco agli USA.
La cosa che mi stupiì quando andai a Il Cairo e in giro per i villaggi sul Nilo, è stato constatare come il turismo egiziano sia integralmente gestito dagli americani.
Le grosse catene alberghiere, i battelli in navigazione, le catene di ristorazione, ma credetemi: praticamente tutto.
Proprietari che però impiegano gente locale, creando un indotto economico fondamentale, sia chiaro.
Cosa resterebbe economicamente in Egitto senza il turismo?
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Brina, al momento mi interessa relativamente poco quell'aspetto (a chi siano in mano le infrastrutture turistiche). Anche su quello faranno leva gli integralisti, vedrai. Che importanza economica ha l'Egitto, a parte per il turismo? Una cosina da poco come il Canale di Suez e il suo traffico di superpetroliere ti dice qualcosa?
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Re: G.A.S.Fo.M.
Violatrix ha scritto:Brina, al momento mi interessa relativamente poco quell'aspetto (a chi siano in mano le infrastrutture turistiche). Anche su quello faranno leva gli integralisti, vedrai. Che importanza economica ha l'Egitto, a parte per il turismo? Una cosina da poco come il Canale di Suez e il suo traffico di superpetroliere ti dice qualcosa?
già...
la situazione è preoccupante perchè sembra che qualsiasi cosa succeda sia quella sbagliata.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Violatrix ha scritto:Brina, al momento mi interessa relativamente poco quell'aspetto (a chi siano in mano le infrastrutture turistiche). Anche su quello faranno leva gli integralisti, vedrai. Che importanza economica ha l'Egitto, a parte per il turismo? Una cosina da poco come il Canale di Suez e il suo traffico di superpetroliere ti dice qualcosa?
Ma le infrastrutture turistiche, nella misura in cui coinvolgono un gestore esterno come gli USA, e nella misura in cui condizionano integralmente le economie locali fanno la differenza!
La gente quello fa per sopravvivere! Il cameriere, il cuoco, la guida, il taxista, il facchino.
Ammazzare il turismo, per una netta posizione politica contro chi lo gestisce (e nota infatti come tutti gli attentati siano diretti proprio contro questo motore), significa affamare la gente.
Il risultato è che poi si crea una folla di disperati pronti a tutto, e soprattutto vittime di chi li vuole usare, come hai ben detto tu.
Le motivazioni per le quali si è voluto tutto questo sicuramente coinvolgono interessi politici ed economici internazionali "incrociati" e di cui ho l'impressione ci renderemo bene conto soltanto tra 20 anni.
Brina78- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: G.A.S.Fo.M.
Non stavo sminuendo l'importanza dell'economia basata sul turismo in Egitto e le ingerenze degli USA anche su quel mercato, Brina. Ovvio che è un aspetto fondamentale della cosa. MA perché l'Egitto è cruciale? Perché è una democrazia (bene o male) in cui vige una certa libertà religiosa, pure. Quando abbiamo sentito parlare dell'Egitto prima di questi avvenimenti? Per l'attentato alla Chiesa Copta di Alessandria lo scorso dicembre. Mubarak, in quell'occasione, disse di voler scoprire chi stava dietro a quei fatti. Economicamente. E ha parlato esplicitamente di "mani straniere". Quali sono le mani straniere che trarrebbero giovamento da un Egitto instabile? Gli stati del Golfo, a cui farebbe molto comodo avere accesso al canale di Suez. Gli stessi stati che hanno finanziato tutto il terrorismo di matrice islamica, che hanno fatto in modo che la questione palestinese non sedimentasse MAI e che diventasse una cancrena insanabile.
Perché si tende a dare sempre la colpa ad Israele, ma un bel 50% di colpa ce l'hanno anche quelli che da decenni portano avanti un concetto di panislamismo FINANZIANDO le frange più estreme e tirando fuori la questione palestinese come fosse un Jolly, marciandoci sopra in maniera indegna.
Perché si tende a dare sempre la colpa ad Israele, ma un bel 50% di colpa ce l'hanno anche quelli che da decenni portano avanti un concetto di panislamismo FINANZIANDO le frange più estreme e tirando fuori la questione palestinese come fosse un Jolly, marciandoci sopra in maniera indegna.
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Violatrix ha scritto:So che questa cosa mi renderò impopolare ma la dico lo stesso.
Sulla politica internazionale, in Egitto in particolare, ci andrei coi piedi di piombo. In una situazione come quella (confine con Israele, ecc) è facilissimo che prendano piede degli integralismi a dir poco perniciosi (fatali, per come la vedo io). C'è chi avrebbe ogni interesse a fare dell'Egitto una polveriera ed è gente molto potente.
Non dimentichiamoci che il Afghanistan, fino all'avvento dei talebani, nelle città le donne giravano in minigonna.
Va bene supportare la protesta di un popolo, ma bisogna vedere anche l'altro lato della medaglia, i poteri occulti che lì si muovono... e che non sono solo gli USA (che tanto occulto non è). L'Egitto DA SEMPRE (millenni) è un punto nevralgico negli equilibri politici, culturali ed economici mondiali. C'è chi sfrutterà la rabbia della gente per fare proseliti. E queste non sono "brave persone" per usare un eufemismo. O abbiamo già dimenticato gli attentati contro i turisti?
Leggetevi qua, casomai ve ne foste scordati.
http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/esteri/sharmesp/cronoegypt/cronoegypt.html
Insomma... non facciamola troppo facile perché, sarà che vedo nero io, se scoppia l'Egitto scoppia tutto il Medio Oriente. Se scoppia male, scoppia tutto il mondo.
E siamo in due allora perchè la penso esattamente come te. Inoltre, non dimentichiamoci anche di come è avvenuta la "rivoluzione" in Iran.
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: G.A.S.Fo.M.
Violatrix ha scritto:
Perché è una democrazia (bene o male) in cui vige una certa libertà religiosa, pure. Quando abbiamo sentito parlare dell'Egitto prima di questi avvenimenti? Per l'attentato alla Chiesa Copta di Alessandria lo scorso dicembre. Mubarak, in quell'occasione, disse di voler scoprire chi stava dietro a quei fatti. Economicamente. E ha parlato esplicitamente di "mani straniere". Quali sono le mani straniere che trarrebbero giovamento da un Egitto instabile? Gli stati del Golfo, a cui farebbe molto comodo avere accesso al canale di Suez. Gli stessi stati che hanno finanziato tutto il terrorismo di matrice islamica, che hanno fatto in modo che la questione palestinese non sedimentasse MAI e che diventasse una cancrena insanabile.
Perché si tende a dare sempre la colpa ad Israele, ma un bel 50% di colpa ce l'hanno anche quelli che da decenni portano avanti un concetto di panislamismo FINANZIANDO le frange più estreme e tirando fuori la questione palestinese come fosse un Jolly, marciandoci sopra in maniera indegna.
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Re: G.A.S.Fo.M.
bea, hai ripetuto quasi esattamente, le parole che mi diceva il maritozzo ieri sera...
la tua analisi é tragica e spaventosa ma assolutamente sensata.
la situazione é veramente critica...
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Re: G.A.S.Fo.M.
Amantide_Religiosa ha scritto:Violatrix ha scritto:
Perché è una democrazia (bene o male) in cui vige una certa libertà religiosa, pure. Quando abbiamo sentito parlare dell'Egitto prima di questi avvenimenti? Per l'attentato alla Chiesa Copta di Alessandria lo scorso dicembre. Mubarak, in quell'occasione, disse di voler scoprire chi stava dietro a quei fatti. Economicamente. E ha parlato esplicitamente di "mani straniere". Quali sono le mani straniere che trarrebbero giovamento da un Egitto instabile? Gli stati del Golfo, a cui farebbe molto comodo avere accesso al canale di Suez. Gli stessi stati che hanno finanziato tutto il terrorismo di matrice islamica, che hanno fatto in modo che la questione palestinese non sedimentasse MAI e che diventasse una cancrena insanabile.
Perché si tende a dare sempre la colpa ad Israele, ma un bel 50% di colpa ce l'hanno anche quelli che da decenni portano avanti un concetto di panislamismo FINANZIANDO le frange più estreme e tirando fuori la questione palestinese come fosse un Jolly, marciandoci sopra in maniera indegna.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Amantide_Religiosa ha scritto:Violatrix ha scritto:
Perché è una democrazia (bene o male) in cui vige una certa libertà religiosa, pure. Quando abbiamo sentito parlare dell'Egitto prima di questi avvenimenti? Per l'attentato alla Chiesa Copta di Alessandria lo scorso dicembre. Mubarak, in quell'occasione, disse di voler scoprire chi stava dietro a quei fatti. Economicamente. E ha parlato esplicitamente di "mani straniere". Quali sono le mani straniere che trarrebbero giovamento da un Egitto instabile? Gli stati del Golfo, a cui farebbe molto comodo avere accesso al canale di Suez. Gli stessi stati che hanno finanziato tutto il terrorismo di matrice islamica, che hanno fatto in modo che la questione palestinese non sedimentasse MAI e che diventasse una cancrena insanabile.
Perché si tende a dare sempre la colpa ad Israele, ma un bel 50% di colpa ce l'hanno anche quelli che da decenni portano avanti un concetto di panislamismo FINANZIANDO le frange più estreme e tirando fuori la questione palestinese come fosse un Jolly, marciandoci sopra in maniera indegna.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Sia chiaro che qui la religione non c'entra un tubo, eh! Cioè c'entra come fattore aggregante, ma ai signori che finanziano la religione interessa NULLA, interessano i soldi che ci possono fare sopra.
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Re: G.A.S.Fo.M.
Brina78 ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:Violatrix ha scritto:
Perché è una democrazia (bene o male) in cui vige una certa libertà religiosa, pure. Quando abbiamo sentito parlare dell'Egitto prima di questi avvenimenti? Per l'attentato alla Chiesa Copta di Alessandria lo scorso dicembre. Mubarak, in quell'occasione, disse di voler scoprire chi stava dietro a quei fatti. Economicamente. E ha parlato esplicitamente di "mani straniere". Quali sono le mani straniere che trarrebbero giovamento da un Egitto instabile? Gli stati del Golfo, a cui farebbe molto comodo avere accesso al canale di Suez. Gli stessi stati che hanno finanziato tutto il terrorismo di matrice islamica, che hanno fatto in modo che la questione palestinese non sedimentasse MAI e che diventasse una cancrena insanabile.
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eh tesoro....capirai io. Lo sai cosa penso della rivolta "popolare" poi.
Bea, la religione non è mai stato il problema fondamentalmente.
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Amantide_Religiosa- Moderatore
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