Paola e la filosofia del pronto discografico
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
fear-of-the-dark ha scritto:Lucadev ha scritto:Lucadev ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:@Luca, quale di questi due ti sembra il più musicale, hai capito cosa intendo. Stiamo parlando in tutti due casi di alto livello, solo che uno di questi in effetti è noto pe una "cosa" che poi ti dico. Adesso vorrei la tua opinione.
https://www.youtube.com/watch?v=PGd4Rs-O3ws
https://www.youtube.com/watch?v=DdkfQAFLQOI&feature=related
Ok, adesso ascolto e ti dico.
Devo fare un appunto sulla registrazione e quindi non so se il mio giudizio è influenzato anche da quello. Nel secondo brano la qualità è inferiore e il timbro del violino è meno pieno.
Comunque mi sembra più musicale il primo cioè Perlman, almeno per i miei gusti. La seconda mi sembra più "fredda", come dici tu, e calcolatrice. Questa è la sensazione che ho.
Ho vinto ?
anche io ho pensato la stessa cosa , ma alla fine non capisco una cippa lippa di violino.
Wè fear ciao nè
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
ciao lucaaaaaaa!!!!
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Lucadev ha scritto:Lucadev ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:@Luca, quale di questi due ti sembra il più musicale, hai capito cosa intendo. Stiamo parlando in tutti due casi di alto livello, solo che uno di questi in effetti è noto pe una "cosa" che poi ti dico. Adesso vorrei la tua opinione.
https://www.youtube.com/watch?v=PGd4Rs-O3ws
https://www.youtube.com/watch?v=DdkfQAFLQOI&feature=related
Ok, adesso ascolto e ti dico.
Devo fare un appunto sulla registrazione e quindi non so se il mio giudizio è influenzato anche da quello. Nel secondo brano la qualità è inferiore e il timbro del violino è meno pieno.
Comunque mi sembra più musicale il primo cioè Perlman, almeno per i miei gusti. La seconda mi sembra più "fredda", come dici tu, e calcolatrice. Questa è la sensazione che ho.
Ho vinto ?
Hai vinto e come
E' vero la rgistrazione non è buona, ma anche in questa che ho trovato adesso, la registrazione è molto buona, il giudizio rimane lo stesso.
https://www.youtube.com/watch?v=zhFcBGQLehw&feature=related
Lei è "famosa" per l'interpretazione di Bethoveen proprio perchè è molto brava tecnicamente e anche perchè è stata cresciuta artisticamente da Von Karajan Ma Perlman è un'altra cosa
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""The Common Market: We (British) went into it to screw the French by splitting them off from the Germans. The French went in to protect their inefficient farmers from commercial competition. The Germans went in to purge themselves of genocide and apply for readmission to the human race."
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Amantide_Religiosa ha scritto:Lucadev ha scritto:Lucadev ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:@Luca, quale di questi due ti sembra il più musicale, hai capito cosa intendo. Stiamo parlando in tutti due casi di alto livello, solo che uno di questi in effetti è noto pe una "cosa" che poi ti dico. Adesso vorrei la tua opinione.
https://www.youtube.com/watch?v=PGd4Rs-O3ws
https://www.youtube.com/watch?v=DdkfQAFLQOI&feature=related
Ok, adesso ascolto e ti dico.
Devo fare un appunto sulla registrazione e quindi non so se il mio giudizio è influenzato anche da quello. Nel secondo brano la qualità è inferiore e il timbro del violino è meno pieno.
Comunque mi sembra più musicale il primo cioè Perlman, almeno per i miei gusti. La seconda mi sembra più "fredda", come dici tu, e calcolatrice. Questa è la sensazione che ho.
Ho vinto ?
Hai vinto e come
E' vero la rgistrazione non è buona, ma anche in questa che ho trovato adesso, la registrazione è molto buona, il giudizio rimane lo stesso.
https://www.youtube.com/watch?v=zhFcBGQLehw&feature=related
Lei è "famosa" per l'interpretazione di Bethoveen proprio perchè è molto brava tecnicamente e anche perchè è stata cresciuta artisticamente da Von Karajan Ma Perlman è un'altra cosa
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
fear-of-the-dark ha scritto:Lucadev ha scritto:Lucadev ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:@Luca, quale di questi due ti sembra il più musicale, hai capito cosa intendo. Stiamo parlando in tutti due casi di alto livello, solo che uno di questi in effetti è noto pe una "cosa" che poi ti dico. Adesso vorrei la tua opinione.
https://www.youtube.com/watch?v=PGd4Rs-O3ws
https://www.youtube.com/watch?v=DdkfQAFLQOI&feature=related
Ok, adesso ascolto e ti dico.
Devo fare un appunto sulla registrazione e quindi non so se il mio giudizio è influenzato anche da quello. Nel secondo brano la qualità è inferiore e il timbro del violino è meno pieno.
Comunque mi sembra più musicale il primo cioè Perlman, almeno per i miei gusti. La seconda mi sembra più "fredda", come dici tu, e calcolatrice. Questa è la sensazione che ho.
Ho vinto ?
anche io ho pensato la stessa cosa , ma alla fine non capisco una cippa lippa di violino.
a quanto pare qualche cippa capisci anche di violino invece
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Amantide_Religiosa ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:Lucadev ha scritto:Lucadev ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:@Luca, quale di questi due ti sembra il più musicale, hai capito cosa intendo. Stiamo parlando in tutti due casi di alto livello, solo che uno di questi in effetti è noto pe una "cosa" che poi ti dico. Adesso vorrei la tua opinione.
https://www.youtube.com/watch?v=PGd4Rs-O3ws
https://www.youtube.com/watch?v=DdkfQAFLQOI&feature=related
Ok, adesso ascolto e ti dico.
Devo fare un appunto sulla registrazione e quindi non so se il mio giudizio è influenzato anche da quello. Nel secondo brano la qualità è inferiore e il timbro del violino è meno pieno.
Comunque mi sembra più musicale il primo cioè Perlman, almeno per i miei gusti. La seconda mi sembra più "fredda", come dici tu, e calcolatrice. Questa è la sensazione che ho.
Ho vinto ?
anche io ho pensato la stessa cosa , ma alla fine non capisco una cippa lippa di violino.
a quanto pare qualche cippa capisci anche di violino invece
guarda a dire il vero il violino mi ha sempre affascinato, forse è lo strumeno che mi piace di più. Lo trovo seducente e straziante allo stesso tempo. Mi piace molto anche il suono del violino elettrico e l'uso che se ne fa in alcuni pezzi rock.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Scusate mi intrometto anch'io per tifare Perlman
Mutter è per me un bell'esempio di classica pop, anche se merita tutto il rispetto per la bravura.
Un tipico prodotto Deutsche Grammophon: pulizia, precisione (e questa è sicuramente una parte, ma solo una parte, dell'eredità Karajan - come scrive Ama) e una bella imagine fintamente demodé ma in realtà molto moderna.
Perlman sembra veramente venire da un'altra epoca (cos'à? vent'anni di più? o anche meno, credo), ma qui taccio per timore di castronerie
P.s.: ovviamente non mi riferisco all'intero catalogo DG, ma a quelli che sono un po' i prodotti di punta, che hanno anche un sostegno promozionale degno appunto del pop.
Mutter è per me un bell'esempio di classica pop, anche se merita tutto il rispetto per la bravura.
Un tipico prodotto Deutsche Grammophon: pulizia, precisione (e questa è sicuramente una parte, ma solo una parte, dell'eredità Karajan - come scrive Ama) e una bella imagine fintamente demodé ma in realtà molto moderna.
Perlman sembra veramente venire da un'altra epoca (cos'à? vent'anni di più? o anche meno, credo), ma qui taccio per timore di castronerie
P.s.: ovviamente non mi riferisco all'intero catalogo DG, ma a quelli che sono un po' i prodotti di punta, che hanno anche un sostegno promozionale degno appunto del pop.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
mambu ha scritto:Scusate mi intrometto anch'io per tifare Perlman
Mutter è per me un bell'esempio di classica pop, anche se merita tutto il rispetto per la bravura.
Un tipico prodotto Deutsche Grammophon: pulizia, precisione (e questa è sicuramente una parte, ma solo una parte, dell'eredità Karajan - come scrive Ama) e una bella imagine fintamente demodé ma in realtà molto moderna.
Perlman sembra veramente venire da un'altra epoca (cos'à? vent'anni di più? o anche meno, credo), ma qui taccio per timore di castronerie
P.s.: ovviamente non mi riferisco all'intero catalogo DG, ma a quelli che sono un po' i prodotti di punta, che hanno anche un sostegno promozionale degno appunto del pop.
Guarda questo, racconta in spagnolo ma capisco poco. E' successo che durante il suo concerto Perlama si è trovato a dover suonare con 3 corde?
https://www.youtube.com/watch?v=7d-1-2W7GLI&feature=related
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Amantide_Religiosa ha scritto:mambu ha scritto:Scusate mi intrometto anch'io per tifare Perlman
Mutter è per me un bell'esempio di classica pop, anche se merita tutto il rispetto per la bravura.
Un tipico prodotto Deutsche Grammophon: pulizia, precisione (e questa è sicuramente una parte, ma solo una parte, dell'eredità Karajan - come scrive Ama) e una bella imagine fintamente demodé ma in realtà molto moderna.
Perlman sembra veramente venire da un'altra epoca (cos'à? vent'anni di più? o anche meno, credo), ma qui taccio per timore di castronerie
P.s.: ovviamente non mi riferisco all'intero catalogo DG, ma a quelli che sono un po' i prodotti di punta, che hanno anche un sostegno promozionale degno appunto del pop.
Guarda questo, racconta in spagnolo ma capisco poco. E' successo che durante il suo concerto Perlama si è trovato a dover suonare con 3 corde?
https://www.youtube.com/watch?v=7d-1-2W7GLI&feature=related
Per quel po' che capisco di spagnolo non dice niente di interessante... è un po' celebrativo, molto patetico e un po' epico. Comunque sì, sostiene che ha suonato con tre corde. Lo ha fatto davverp?
Il mio orecchio non è in grado di giudicare
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
mambu ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:mambu ha scritto:Scusate mi intrometto anch'io per tifare Perlman
Mutter è per me un bell'esempio di classica pop, anche se merita tutto il rispetto per la bravura.
Un tipico prodotto Deutsche Grammophon: pulizia, precisione (e questa è sicuramente una parte, ma solo una parte, dell'eredità Karajan - come scrive Ama) e una bella imagine fintamente demodé ma in realtà molto moderna.
Perlman sembra veramente venire da un'altra epoca (cos'à? vent'anni di più? o anche meno, credo), ma qui taccio per timore di castronerie
P.s.: ovviamente non mi riferisco all'intero catalogo DG, ma a quelli che sono un po' i prodotti di punta, che hanno anche un sostegno promozionale degno appunto del pop.
Guarda questo, racconta in spagnolo ma capisco poco. E' successo che durante il suo concerto Perlama si è trovato a dover suonare con 3 corde?
https://www.youtube.com/watch?v=7d-1-2W7GLI&feature=related
Per quel po' che capisco di spagnolo non dice niente di interessante... è un po' celebrativo, molto patetico e un po' epico. Comunque sì, sostiene che ha suonato con tre corde. Lo ha fatto davverp?
Il mio orecchio non è in grado di giudicare
i commenti sotto dicono di no, dicono sia una farsa e che si sente che suona con 4 corde. però i commenti potrebbero essere di chiunque , quindi boh.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
mambu ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:mambu ha scritto:Scusate mi intrometto anch'io per tifare Perlman
Mutter è per me un bell'esempio di classica pop, anche se merita tutto il rispetto per la bravura.
Un tipico prodotto Deutsche Grammophon: pulizia, precisione (e questa è sicuramente una parte, ma solo una parte, dell'eredità Karajan - come scrive Ama) e una bella imagine fintamente demodé ma in realtà molto moderna.
Perlman sembra veramente venire da un'altra epoca (cos'à? vent'anni di più? o anche meno, credo), ma qui taccio per timore di castronerie
P.s.: ovviamente non mi riferisco all'intero catalogo DG, ma a quelli che sono un po' i prodotti di punta, che hanno anche un sostegno promozionale degno appunto del pop.
Guarda questo, racconta in spagnolo ma capisco poco. E' successo che durante il suo concerto Perlama si è trovato a dover suonare con 3 corde?
https://www.youtube.com/watch?v=7d-1-2W7GLI&feature=related
Per quel po' che capisco di spagnolo non dice niente di interessante... è un po' celebrativo, molto patetico e un po' epico. Comunque sì, sostiene che ha suonato con tre corde. Lo ha fatto davverp?
Il mio orecchio non è in grado di giudicare
Si si l'ha fatto (na leggenda ) però volevo sapere di più....dov'era per esempio etc. pensavo che il tipo parlasse di questo, anche se in effetti suonava molto epico
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
comunque questa è più o meno la traduzione:
Il 18 Novembre 1995, il violinista Itzhak Perlman si esibiva al Lincoln Center di New York City.
Camminava con le stampelle, a causa della poliomielite avuta da bambino.
Il pubblico attendeva pazientemente che attraversasse il palcoscenico fino ad arrivare alla sedia.
Si sedette, appoggiò le stampelle al suolo, rimosse i rinforzi dalle gambe, si sistemò nella sua posa caratteristica, un piede piegato all’indietro, l’altro spinto in avanti, si piegò verso il basso per prendere il violino, lo trattenne fermamente con il mento, e fece un cenno col capo al direttore d’orchestra per indicare di essere pronto.
Era un rituale familiare per i fan di Perlman: il genio storpio che non dava importanza alla sua invalidità prima che la sua musica sublime trascendesse ogni cosa.
Ma questa volta fu diverso.
“Appena ebbe finito le prime battute”, rammenta il critico musicale Houston Chronicle, “una delle corde del suo violino si ruppe. La si poté sentire spezzarsi con uno schiocco secco – esplose come un colpo di pistola attraverso la stanza. Non c’erano dubbi su ciò che significava quel suono. Non c’erano dubbi su cosa avrebbe dovuto fare.”
Era ovvio – avrebbe dovuto posare il suo violino, rimettere i rinforzi per le gambe, prendere le stampelle, alzarsi in piedi, dirigersi faticosamente dietro le quinte e prendere un altro violino o cambiare la corda del suo violino mutilato.
Ma non lo fece.
Chiuse gli occhi per un momento, e poi segnalò al direttore d’orchestra di iniziare da capo.
Il pubblico era ammaliato.
Tutti sanno che è impossibile suonare un brano sinfonico con solo tre corde.
Io lo so, e voi lo sapete, ma quella notte Itzhak Perlman finse di non saperlo.
Suonò con una tale passione ed un tale potere ed una tale purezza… Si poteva vederlo modulare, cambiare e ricomporre il pezzo nella sua testa…Ad un certo punto sembrò come se stesse disaccordando le corde per ottenere… da esse suoni che non avevano mai prodotto prima.
Quando finì ci fu un silenzio di timore reverenziale, e poi il pubblico si levò, come una cosa sola.
Eravamo tutti in piedi, urlavamo e applaudivamo – facendo tutto ciò che potevamo per mostrare quanto apprezzavamo ciò che aveva fatto.
Egli sorrise, si asciugò il sudore dalla fronte, alzò il suo archetto per quietarci, e poi disse, non con vanto, ma in un tono modesto, pensoso, riverente:
“Sapete, talvolta è compito dell’artista scoprire quanta musica può ancora creare con ciò che gli è rimasto”.
Il 18 Novembre 1995, il violinista Itzhak Perlman si esibiva al Lincoln Center di New York City.
Camminava con le stampelle, a causa della poliomielite avuta da bambino.
Il pubblico attendeva pazientemente che attraversasse il palcoscenico fino ad arrivare alla sedia.
Si sedette, appoggiò le stampelle al suolo, rimosse i rinforzi dalle gambe, si sistemò nella sua posa caratteristica, un piede piegato all’indietro, l’altro spinto in avanti, si piegò verso il basso per prendere il violino, lo trattenne fermamente con il mento, e fece un cenno col capo al direttore d’orchestra per indicare di essere pronto.
Era un rituale familiare per i fan di Perlman: il genio storpio che non dava importanza alla sua invalidità prima che la sua musica sublime trascendesse ogni cosa.
Ma questa volta fu diverso.
“Appena ebbe finito le prime battute”, rammenta il critico musicale Houston Chronicle, “una delle corde del suo violino si ruppe. La si poté sentire spezzarsi con uno schiocco secco – esplose come un colpo di pistola attraverso la stanza. Non c’erano dubbi su ciò che significava quel suono. Non c’erano dubbi su cosa avrebbe dovuto fare.”
Era ovvio – avrebbe dovuto posare il suo violino, rimettere i rinforzi per le gambe, prendere le stampelle, alzarsi in piedi, dirigersi faticosamente dietro le quinte e prendere un altro violino o cambiare la corda del suo violino mutilato.
Ma non lo fece.
Chiuse gli occhi per un momento, e poi segnalò al direttore d’orchestra di iniziare da capo.
Il pubblico era ammaliato.
Tutti sanno che è impossibile suonare un brano sinfonico con solo tre corde.
Io lo so, e voi lo sapete, ma quella notte Itzhak Perlman finse di non saperlo.
Suonò con una tale passione ed un tale potere ed una tale purezza… Si poteva vederlo modulare, cambiare e ricomporre il pezzo nella sua testa…Ad un certo punto sembrò come se stesse disaccordando le corde per ottenere… da esse suoni che non avevano mai prodotto prima.
Quando finì ci fu un silenzio di timore reverenziale, e poi il pubblico si levò, come una cosa sola.
Eravamo tutti in piedi, urlavamo e applaudivamo – facendo tutto ciò che potevamo per mostrare quanto apprezzavamo ciò che aveva fatto.
Egli sorrise, si asciugò il sudore dalla fronte, alzò il suo archetto per quietarci, e poi disse, non con vanto, ma in un tono modesto, pensoso, riverente:
“Sapete, talvolta è compito dell’artista scoprire quanta musica può ancora creare con ciò che gli è rimasto”.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
fear-of-the-dark ha scritto:mambu ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:mambu ha scritto:Scusate mi intrometto anch'io per tifare Perlman
Mutter è per me un bell'esempio di classica pop, anche se merita tutto il rispetto per la bravura.
Un tipico prodotto Deutsche Grammophon: pulizia, precisione (e questa è sicuramente una parte, ma solo una parte, dell'eredità Karajan - come scrive Ama) e una bella imagine fintamente demodé ma in realtà molto moderna.
Perlman sembra veramente venire da un'altra epoca (cos'à? vent'anni di più? o anche meno, credo), ma qui taccio per timore di castronerie
P.s.: ovviamente non mi riferisco all'intero catalogo DG, ma a quelli che sono un po' i prodotti di punta, che hanno anche un sostegno promozionale degno appunto del pop.
Guarda questo, racconta in spagnolo ma capisco poco. E' successo che durante il suo concerto Perlama si è trovato a dover suonare con 3 corde?
https://www.youtube.com/watch?v=7d-1-2W7GLI&feature=related
Per quel po' che capisco di spagnolo non dice niente di interessante... è un po' celebrativo, molto patetico e un po' epico. Comunque sì, sostiene che ha suonato con tre corde. Lo ha fatto davverp?
Il mio orecchio non è in grado di giudicare
i commenti sotto dicono di no, dicono sia una farsa e che si sente che suona con 4 corde. però i commenti potrebbero essere di chiunque , quindi boh.
Infatti fear è una leggenda.
Non so i commenti sotto, ma a parte che l'incisione non è di quella sera che trasmette il video, si sente benissimo non solo la corda mi, e solo quella poteva (le probabilità sono maggiori) essere rottà, anche se è altamente IMPROBABILE che questo possa accadere con un Stradivari Soil come quella che suona Perlman.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Amantide_Religiosa ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:mambu ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:mambu ha scritto:Scusate mi intrometto anch'io per tifare Perlman
Mutter è per me un bell'esempio di classica pop, anche se merita tutto il rispetto per la bravura.
Un tipico prodotto Deutsche Grammophon: pulizia, precisione (e questa è sicuramente una parte, ma solo una parte, dell'eredità Karajan - come scrive Ama) e una bella imagine fintamente demodé ma in realtà molto moderna.
Perlman sembra veramente venire da un'altra epoca (cos'à? vent'anni di più? o anche meno, credo), ma qui taccio per timore di castronerie
P.s.: ovviamente non mi riferisco all'intero catalogo DG, ma a quelli che sono un po' i prodotti di punta, che hanno anche un sostegno promozionale degno appunto del pop.
Guarda questo, racconta in spagnolo ma capisco poco. E' successo che durante il suo concerto Perlama si è trovato a dover suonare con 3 corde?
https://www.youtube.com/watch?v=7d-1-2W7GLI&feature=related
Per quel po' che capisco di spagnolo non dice niente di interessante... è un po' celebrativo, molto patetico e un po' epico. Comunque sì, sostiene che ha suonato con tre corde. Lo ha fatto davverp?
Il mio orecchio non è in grado di giudicare
i commenti sotto dicono di no, dicono sia una farsa e che si sente che suona con 4 corde. però i commenti potrebbero essere di chiunque , quindi boh.
Infatti fear è una leggenda.
Non so i commenti sotto, ma a parte che l'incisione non è di quella sera che trasmette il video, si sente benissimo non solo la corda mi, e solo quella poteva (le probabilità sono maggiori) essere rottà, anche se è altamente IMPROBABILE che questo possa accadere con un Stradivari Soil come quella che suona Perlman.
ah ecco!!! ma poi è possibile suonare solo con tre corde?
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
fear-of-the-dark ha scritto:
comunque questa è più o meno la traduzione:
Il 18 Novembre 1995, il violinista Itzhak Perlman si esibiva al Lincoln Center di New York City.
Camminava con le stampelle, a causa della poliomielite avuta da bambino.
Il pubblico attendeva pazientemente che attraversasse il palcoscenico fino ad arrivare alla sedia.
Si sedette, appoggiò le stampelle al suolo, rimosse i rinforzi dalle gambe, si sistemò nella sua posa caratteristica, un piede piegato all’indietro, l’altro spinto in avanti, si piegò verso il basso per prendere il violino, lo trattenne fermamente con il mento, e fece un cenno col capo al direttore d’orchestra per indicare di essere pronto.
Era un rituale familiare per i fan di Perlman: il genio storpio che non dava importanza alla sua invalidità prima che la sua musica sublime trascendesse ogni cosa.
Ma questa volta fu diverso.
“Appena ebbe finito le prime battute”, rammenta il critico musicale Houston Chronicle, “una delle corde del suo violino si ruppe. La si poté sentire spezzarsi con uno schiocco secco – esplose come un colpo di pistola attraverso la stanza. Non c’erano dubbi su ciò che significava quel suono. Non c’erano dubbi su cosa avrebbe dovuto fare.”
Era ovvio – avrebbe dovuto posare il suo violino, rimettere i rinforzi per le gambe, prendere le stampelle, alzarsi in piedi, dirigersi faticosamente dietro le quinte e prendere un altro violino o cambiare la corda del suo violino mutilato.
Ma non lo fece.
Chiuse gli occhi per un momento, e poi segnalò al direttore d’orchestra di iniziare da capo.
Il pubblico era ammaliato.
Tutti sanno che è impossibile suonare un brano sinfonico con solo tre corde.
Io lo so, e voi lo sapete, ma quella notte Itzhak Perlman finse di non saperlo.
Suonò con una tale passione ed un tale potere ed una tale purezza… Si poteva vederlo modulare, cambiare e ricomporre il pezzo nella sua testa…Ad un certo punto sembrò come se stesse disaccordando le corde per ottenere… da esse suoni che non avevano mai prodotto prima.
Quando finì ci fu un silenzio di timore reverenziale, e poi il pubblico si levò, come una cosa sola.
Eravamo tutti in piedi, urlavamo e applaudivamo – facendo tutto ciò che potevamo per mostrare quanto apprezzavamo ciò che aveva fatto.
Egli sorrise, si asciugò il sudore dalla fronte, alzò il suo archetto per quietarci, e poi disse, non con vanto, ma in un tono modesto, pensoso, riverente:
“Sapete, talvolta è compito dell’artista scoprire quanta musica può ancora creare con ciò che gli è rimasto”.
Oh mio dio, che cazzata
Grazie mille Fear
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Amantide_Religiosa ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:
comunque questa è più o meno la traduzione:
Il 18 Novembre 1995, il violinista Itzhak Perlman si esibiva al Lincoln Center di New York City.
Camminava con le stampelle, a causa della poliomielite avuta da bambino.
Il pubblico attendeva pazientemente che attraversasse il palcoscenico fino ad arrivare alla sedia.
Si sedette, appoggiò le stampelle al suolo, rimosse i rinforzi dalle gambe, si sistemò nella sua posa caratteristica, un piede piegato all’indietro, l’altro spinto in avanti, si piegò verso il basso per prendere il violino, lo trattenne fermamente con il mento, e fece un cenno col capo al direttore d’orchestra per indicare di essere pronto.
Era un rituale familiare per i fan di Perlman: il genio storpio che non dava importanza alla sua invalidità prima che la sua musica sublime trascendesse ogni cosa.
Ma questa volta fu diverso.
“Appena ebbe finito le prime battute”, rammenta il critico musicale Houston Chronicle, “una delle corde del suo violino si ruppe. La si poté sentire spezzarsi con uno schiocco secco – esplose come un colpo di pistola attraverso la stanza. Non c’erano dubbi su ciò che significava quel suono. Non c’erano dubbi su cosa avrebbe dovuto fare.”
Era ovvio – avrebbe dovuto posare il suo violino, rimettere i rinforzi per le gambe, prendere le stampelle, alzarsi in piedi, dirigersi faticosamente dietro le quinte e prendere un altro violino o cambiare la corda del suo violino mutilato.
Ma non lo fece.
Chiuse gli occhi per un momento, e poi segnalò al direttore d’orchestra di iniziare da capo.
Il pubblico era ammaliato.
Tutti sanno che è impossibile suonare un brano sinfonico con solo tre corde.
Io lo so, e voi lo sapete, ma quella notte Itzhak Perlman finse di non saperlo.
Suonò con una tale passione ed un tale potere ed una tale purezza… Si poteva vederlo modulare, cambiare e ricomporre il pezzo nella sua testa…Ad un certo punto sembrò come se stesse disaccordando le corde per ottenere… da esse suoni che non avevano mai prodotto prima.
Quando finì ci fu un silenzio di timore reverenziale, e poi il pubblico si levò, come una cosa sola.
Eravamo tutti in piedi, urlavamo e applaudivamo – facendo tutto ciò che potevamo per mostrare quanto apprezzavamo ciò che aveva fatto.
Egli sorrise, si asciugò il sudore dalla fronte, alzò il suo archetto per quietarci, e poi disse, non con vanto, ma in un tono modesto, pensoso, riverente:
“Sapete, talvolta è compito dell’artista scoprire quanta musica può ancora creare con ciò che gli è rimasto”.
Oh mio dio, che cazzata
Grazie mille Fear
de nada!!!!
in effetti sembra una favola....
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
fear-of-the-dark ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:fear-of-the-dark ha scritto:mambu ha scritto:Amantide_Religiosa ha scritto:mambu ha scritto:Scusate mi intrometto anch'io per tifare Perlman
Mutter è per me un bell'esempio di classica pop, anche se merita tutto il rispetto per la bravura.
Un tipico prodotto Deutsche Grammophon: pulizia, precisione (e questa è sicuramente una parte, ma solo una parte, dell'eredità Karajan - come scrive Ama) e una bella imagine fintamente demodé ma in realtà molto moderna.
Perlman sembra veramente venire da un'altra epoca (cos'à? vent'anni di più? o anche meno, credo), ma qui taccio per timore di castronerie
P.s.: ovviamente non mi riferisco all'intero catalogo DG, ma a quelli che sono un po' i prodotti di punta, che hanno anche un sostegno promozionale degno appunto del pop.
Guarda questo, racconta in spagnolo ma capisco poco. E' successo che durante il suo concerto Perlama si è trovato a dover suonare con 3 corde?
https://www.youtube.com/watch?v=7d-1-2W7GLI&feature=related
Per quel po' che capisco di spagnolo non dice niente di interessante... è un po' celebrativo, molto patetico e un po' epico. Comunque sì, sostiene che ha suonato con tre corde. Lo ha fatto davverp?
Il mio orecchio non è in grado di giudicare
i commenti sotto dicono di no, dicono sia una farsa e che si sente che suona con 4 corde. però i commenti potrebbero essere di chiunque , quindi boh.
Infatti fear è una leggenda.
Non so i commenti sotto, ma a parte che l'incisione non è di quella sera che trasmette il video, si sente benissimo non solo la corda mi, e solo quella poteva (le probabilità sono maggiori) essere rottà, anche se è altamente IMPROBABILE che questo possa accadere con un Stradivari Soil come quella che suona Perlman.
ah ecco!!! ma poi è possibile suonare solo con tre corde?
possibile, ma non è che inventi in due secondi un concerto, con l'orschestra poi, fatto in 4 corde e poi improvisi una tale pezzo in 3 corde.
Si disse che Paganini gli furono rotto le tre corde ed era rimasto con una sola, la corda sol.
A quel punto continuò a suonare, in quella corda, la preghiera dal Mosè di Rossini nota come variazioni un qurta coda (sol) . Però anche se parliamo di Paganini, non so se davvero fù cosi o è solo una legenda.
https://www.youtube.com/watch?v=DaN8Xjnqi5A
Ultima modifica di Amantide_Religiosa il Ven 06 Nov 2009, 15:19 - modificato 1 volta.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
si ho sentito la storia di paganini anche io...chissà!!!però perchè inventarsi una storia del genere per uno che , a prescindere dal numero delle corde , è stato e resterà sempre un genio del violino?!?!? misteri....
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
Ho appena parlato con un mio amico classicista che m'è venuto a trovare e mi ha detto che l'episodio è vero e famosissimo ma che il video è costruito: cioè hanno sovrapposto un'altra registrazione.
Dice di avere un documentario dove è riprodotta parte dell'esecuzione e si sente l'imperfezione dovuta alla mancanza della corda.
Me lo porterà nei prossimi giorni
Dice di avere un documentario dove è riprodotta parte dell'esecuzione e si sente l'imperfezione dovuta alla mancanza della corda.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
fear-of-the-dark ha scritto:si ho sentito la storia di paganini anche io...chissà!!!però perchè inventarsi una storia del genere per uno che , a prescindere dal numero delle corde , è stato e resterà sempre un genio del violino?!?!? misteri....
per aumentare la grandezza
E' vero però che Paganini amava molto improvvisare, quasi tutto quello che suonava. Addirittura si lesionava i polpastrelli (da qui il detto paganini non ripete ) perciò su di lui qualunque legenda non mi sembrerebe impossibile.
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
mambu ha scritto:Ho appena parlato con un mio amico classicista che m'è venuto a trovare e mi ha detto che l'episodio è vero e famosissimo ma che il video è costruito: cioè hanno sovrapposto un'altra registrazione.
Dice di avere un documentario dove è riprodotta parte dell'esecuzione e si sente l'imperfezione dovuta alla mancanza della corda.
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ah grande mambu. Però sono curiosa...come cazzo a fatto a suonare lo stesso brano con l'orchestra? Che grande maddona.
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mambu ha scritto:Ho appena parlato con un mio amico classicista che m'è venuto a trovare e mi ha detto che l'episodio è vero e famosissimo ma che il video è costruito: cioè hanno sovrapposto un'altra registrazione.
Dice di avere un documentario dove è riprodotta parte dell'esecuzione e si sente l'imperfezione dovuta alla mancanza della corda.
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mhm allora la cosa si fa ancora più interessante....
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
hey, non sono antrata nella discussione ma seguo con interesse (mia sorella é all'ottavo anno di conservatorio di violino e mi fa una testa cosi'!). Non vedo l'ora di sentire quallo che avrà da farci ascoltare Mambu!fear-of-the-dark ha scritto:mambu ha scritto:Ho appena parlato con un mio amico classicista che m'è venuto a trovare e mi ha detto che l'episodio è vero e famosissimo ma che il video è costruito: cioè hanno sovrapposto un'altra registrazione.
Dice di avere un documentario dove è riprodotta parte dell'esecuzione e si sente l'imperfezione dovuta alla mancanza della corda.
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mhm allora la cosa si fa ancora più interessante....
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
fear-of-the-dark ha scritto:mambu ha scritto:Ho appena parlato con un mio amico classicista che m'è venuto a trovare e mi ha detto che l'episodio è vero e famosissimo ma che il video è costruito: cioè hanno sovrapposto un'altra registrazione.
Dice di avere un documentario dove è riprodotta parte dell'esecuzione e si sente l'imperfezione dovuta alla mancanza della corda.
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mhm allora la cosa si fa ancora più interessante....
Assolutamente...guarda mambu che non ti lascerò in pace
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Re: Paola e la filosofia del pronto discografico
A quanto pare però l'articolo del New York Times che aveva scritto sul concerto di quella sera non ha menzionato niente su tutto ciò, e sinceramente mi pare strano.
http://www.snopes.com/music/artists/perlman.asp
http://www.snopes.com/music/artists/perlman.asp
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