considerazioni sul pop
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Re: considerazioni sul pop
fear....se è per quello nella napoletana come nella siciliana ci sono anche radici sarracine
non è possibile per dei territori che hanno vissuto secoli di dominazione straniera andare a pescare un patrimonio autoctono ...nè per quanto riguarda la lingua nè per quanto riguarda le tradiz musicali..però come nel parlato, la musica è una commistione, un mix di cio' che è arrivato da fuori e di cio' che la cultura precedente aveva lasciato sedimentare...
i greci si son appoggiati ai fenici .....i romani ai greci ..... gli arabi.....normanni..angioini...aragonesi.....svevi.....e me ne scordo almeno n'altra decina :vacanza:
e noi ad Assorbir-refrattare....
non è possibile per dei territori che hanno vissuto secoli di dominazione straniera andare a pescare un patrimonio autoctono ...nè per quanto riguarda la lingua nè per quanto riguarda le tradiz musicali..però come nel parlato, la musica è una commistione, un mix di cio' che è arrivato da fuori e di cio' che la cultura precedente aveva lasciato sedimentare...
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Re: considerazioni sul pop
Cantastorie ha scritto:
ecco... voi siculi... sempre tragggici, ohi deh!
i furlani invece cantano
To ninine duàr contente/ sun chel lit dulcinòs
piensi siempre se tu puòdis/ el penser del tu moros
(Tu fanciulla dormi contenta/ su quel letto dolce
pensa sempre se lo puoi/ il pensiero del tuo amoroso)
Mi votu e mi rivotu è un bell'esempio di musica semicolta. Il testo è in endecasillabi narrativi. E tra le versioni moderne preferisco quella di Banda Jonica
Avìa nu sciccare-eddu ma veru saapurituuu
a mmia me l'ammazza-aruuuu poveru sce-eccu miu
che bedda vuce avìaaaaaaaaaaa
paria nu gran tenuuuuuuuuuuuuuuuri
IIIIIIIII-AAAAAAAAAAAA
IIIIIIII-AAAAAAAAAAAA
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: considerazioni sul pop
Cantastorie ha scritto:fear....se è per quello nella napoletana come nella siciliana ci sono anche radici sarracine
non è possibile per dei territori che hanno vissuto secoli di dominazione straniera andare a pescare un patrimonio autoctono ...nè per quanto riguarda la lingua nè per quanto riguarda le tradiz musicali..però come nel parlato, la musica è una commistione, un mix di cio' che è arrivato da fuori e di cio' che la cultura precedente aveva lasciato sedimentare...
i greci si son appoggiati ai fenici .....i romani ai greci ..... gli arabi.....normanni..angioini...aragonesi.....svevi.....e me ne scordo almeno n'altra decina :vacanza:
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trovo l'incontro tra la cultura francese ed il sud d'Italia un'occasione che ha datto all'uno e all'altro possibilità di arricchimento
alexcda- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: considerazioni sul pop
Avìa .....eheheh a prop di diversità localistiche ci sono un tot modi diversi di dire Avevo a seconda della zona di riferimento isolano..
sulla prevalenza di Temi tristoni nei canti pop ..è un tratto dell'isolanità che ha avuto a che fare con Forestieri cumannanti (esternare il dolore e riservare per sè le gioie)....e poi i Cantastorie non cuntunu vicenni sanza duluri
sulla prevalenza di Temi tristoni nei canti pop ..è un tratto dell'isolanità che ha avuto a che fare con Forestieri cumannanti (esternare il dolore e riservare per sè le gioie)....e poi i Cantastorie non cuntunu vicenni sanza duluri
Re: considerazioni sul pop
certo alexcda....io non avrei mica i dolcetti e i gelatetti-granitelle se non avessi ospitato i Mori..per es (gran parte della dolceria siciliana arriva da quelle tradiz...cannoli compresi)
non avrei i teatri all'aperto se non ci fossero venuti greci e romani...e non avrei avuto la scuola siciliana di poeti senza Federicuzzo di Svevia...
mica mi posso lamentare...in complessiva, anzi Ci possiamo lamentare, visto che tanti li abbiamo avuti in comune col sud italia almeno
non avrei i teatri all'aperto se non ci fossero venuti greci e romani...e non avrei avuto la scuola siciliana di poeti senza Federicuzzo di Svevia...
mica mi posso lamentare...in complessiva, anzi Ci possiamo lamentare, visto che tanti li abbiamo avuti in comune col sud italia almeno
Re: considerazioni sul pop
Cantastorie ha scritto:certo alexcda....io non avrei mica i dolcetti e i gelatetti-granitelle se non avessi ospitato i Mori..per es (gran parte della dolceria siciliana arriva da quelle tradiz...cannoli compresi)
non avrei i teatri all'aperto se non ci fossero venuti greci e romani...e non avrei avuto la scuola siciliana di poeti senza Federicuzzo di Svevia...
mica mi posso lamentare...in complessiva, anzi Ci possiamo lamentare, visto che tanti li abbiamo avuti in comune col sud italia almeno
Canta la sai la storia dei canditi?
Alle corti di Francia era abitudine servire nei dolci pietre preziose, che rimanevano come dono agli ospiti. Qualche donna del popolo del sud, non ricca ma creativa, mise i canditi nei dolci ... da qui la pastiera, la cassata ...
alexcda- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: considerazioni sul pop
Alex... il mio snobismo mi impone di ricordare che la canditura è una tecnica antichissima, diffusissima nel vicino Oriente.
In Europa la diffusero gli Arabi.
In Sicilia si facevano dolci coi canditi che la corte di francia ancora non esisteva. Quella che hai raccontato tecnicamente si chiama narrazione eziologica, cioè un racconto con cui si dà un'origine certa a una pratica diffusa e anonima. Quasi tutti i piatti hanno la loro. Ne ha parlato diffusamente il tuo concittadino Marino Niola.
Quasi tutte queste narrazioni sono nobilitanti, e creano collegamento o con santi, cristi e madonne, o con nobili, re, cavalieri....
In Europa la diffusero gli Arabi.
In Sicilia si facevano dolci coi canditi che la corte di francia ancora non esisteva. Quella che hai raccontato tecnicamente si chiama narrazione eziologica, cioè un racconto con cui si dà un'origine certa a una pratica diffusa e anonima. Quasi tutti i piatti hanno la loro. Ne ha parlato diffusamente il tuo concittadino Marino Niola.
Quasi tutte queste narrazioni sono nobilitanti, e creano collegamento o con santi, cristi e madonne, o con nobili, re, cavalieri....
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: considerazioni sul pop
sui canditi, non so...
ma sulla tradizione di fare gelati con fruttalattezucchero
e ottenere "sciroppi semifreddi" mescolando ghiaccio e succo limone e ghiaccio e succomandorle e poi ghiaccio e succocaffè...ghiaccio e gelsi
e far dolcetti invernali utilizzando gli scarti della farina, mandorle, scorzelimoni, pistacchi, vaniglia e cannella ....
e la corteccia dei cannoli da riempire con la ricottafresca ...
sono tutti dolci invernali o frescure estive che a noi hanno lasciato i saraceni...
credo d'aver letto che sia la cassata che la corteccia dei cannoli, come ricetta originaria fosse fissata dalle monache di non so che ordine di clausura..non mi ricordo ..
ma sulla tradizione di fare gelati con fruttalattezucchero
e ottenere "sciroppi semifreddi" mescolando ghiaccio e succo limone e ghiaccio e succomandorle e poi ghiaccio e succocaffè...ghiaccio e gelsi
e far dolcetti invernali utilizzando gli scarti della farina, mandorle, scorzelimoni, pistacchi, vaniglia e cannella ....
e la corteccia dei cannoli da riempire con la ricottafresca ...
sono tutti dolci invernali o frescure estive che a noi hanno lasciato i saraceni...
credo d'aver letto che sia la cassata che la corteccia dei cannoli, come ricetta originaria fosse fissata dalle monache di non so che ordine di clausura..non mi ricordo ..
Re: considerazioni sul pop
Sì, Alba, hai capito bene. La musica napoletana non è popolare nel senso che intendi tu.
Sia i testi che la musica sono di persone colte, musicisti e poeti professionisti o quasi.
Canta ascolta questa. una cellula di 20 secondi ripetuta più volte ma in quei 20 secondi c'è un casino di roba. ovviamente io distinguo solo il continuo, che però non sta in basso, e la voce guida in alto. e un'altra voce bassa che dà la ritmica
mi ha ricordato qualcosa del rebetiko di Smirne, soprattutto nel ritmo. comuni influenze turche?
ci ho provato, ma quante volte devo dirtelo che sono sordo?
Grazie
Sia i testi che la musica sono di persone colte, musicisti e poeti professionisti o quasi.
mi ha ricordato delle cose che cantavano dei kosovari che ho conosciuto a Padova, solo che loro non usavano i legni ma chitarra e percussioni. siamo in zona? ottima musica da ballo, con quel tocco di malinconia che voi feroci balcanici sapete unire all'allegria del balloAmantide_Religiosa ha scritto:canzone popolare: https://www.youtube.com/watch?v=zeEvyoV0DTs
qui non sono riuscito a superare lo scoglio dell'arrangiamento teribbbilecanzone popolare/cittadina (attenzione modernizata un pò in questa versione ma non trovo l'originale) - https://www.youtube.com/watch?v=c-ApqooDp5U
bellissima, ipnotica. l'ho ascoltatata a ripetizione. le frasi non mi sembrano organizzate in versi e strofe come siamo abituati, ma in un continuo segnato da parole chiave. e le due voci? non riesco a capire come si incrociano. non cantano nota contro nota. e c'è pure qualcos'altro di strano nelle linee che cantano le vocicanzone folk del sud con strumenti- https://www.youtube.com/watch?v=MoiSYJ89R-8
canzone folk/polifonico del sud - https://www.youtube.com/watch?v=XhDmAa5rj_M
Canta ascolta questa. una cellula di 20 secondi ripetuta più volte ma in quei 20 secondi c'è un casino di roba. ovviamente io distinguo solo il continuo, che però non sta in basso, e la voce guida in alto. e un'altra voce bassa che dà la ritmica
è vero che è cittadina. sa di osteria fumosa con malandrini e donne un po'...canzone popolare/cittadina del nord (Scutari ) - https://www.youtube.com/watch?v=xcvEjMvWHyk
mi ha ricordato qualcosa del rebetiko di Smirne, soprattutto nel ritmo. comuni influenze turche?
del Nord? a me ha ricordato roba della macedonia greca, forse per gli strumenti (che però in Grecia non usano più). o mi sbaglio (probabilissimo ) o è uno stile molto diffuso non solo in albania, ma anche in macedonia, bulgaria e grecia....canzone folk del nord - https://www.youtube.com/watch?v=L7h5Zm0xbfE&feature=related
Non so se riesci a cogliere la differenza, visto che trovo poco in rete.
ci ho provato, ma quante volte devo dirtelo che sono sordo?
Grazie
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: considerazioni sul pop
mambu ha scritto:Alex... il mio snobismo mi impone di ricordare che la canditura è una tecnica antichissima, diffusissima nel vicino Oriente.
In Europa la diffusero gli Arabi.
In Sicilia si facevano dolci coi canditi che la corte di francia ancora non esisteva. Quella che hai raccontato tecnicamente si chiama narrazione eziologica, cioè un racconto con cui si dà un'origine certa a una pratica diffusa e anonima. Quasi tutti i piatti hanno la loro. Ne ha parlato diffusamente il tuo concittadino Marino Niola.
Quasi tutte queste narrazioni sono nobilitanti, e creano collegamento o con santi, cristi e madonne, o con nobili, re, cavalieri....
mambu l' origine dei canditi è una cosa, e tra l'altro non la diffusero gli Arabi, ma tu saprai certo dirci a chi dobbiamo questa scoperta
Il motivo per cui la tradizione culinaria popolare del meridone li ha usati così per fare la pastiera (mi riferisco alla ricetta degli ultimi due secoli) è quello che ho raccontato: l'imitazione di una cortesia usata dai reali di Francia interpretata come ospitalità ed affetto dei commensali
alexcda- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: considerazioni sul pop
Quando si dice acchiappare un tread a caso!
Sarà che l'ho da poco conosciuta, sarà che amo la sua voce bruciata ( Morgan prendi esempio), Sarah Fergusson, ma soprattutto........................SARAH BETTENS!!
La band POP più sottovalutata del pianeta.
Articolo di Dean Morrison:
Una delle band più sottovalutate della storia degli ultimi venti anni: forse per provenienza geografica (il Belgio), forse per il solito provincialismo autoreferenziale che non mi stanco di denunciare in forma più o meno velata della nostra scena nazionale, i K’S Choice, i fratelli Sarah e Gert Bettens da Antwerp, sono stati distribuiti in Europa dalle principali case discografiche mondiali, e in Italia rimangono molto meno che un fenomeno di nicchia: sarà a causa del loro pop intelligente, della profondità mai bigotta dei loro testi, lontani dal nonsense, sarà per le linee di chitarra che sorreggono architravi melodiche da far paura, che irreparabilmente nel nostro paese non se ne è mai parlato (abbastanza). Del resto, farci del bene non è mai stata una nostra prerogativa.
Il progetto K’s Choise nasce nella metà degli anni 90, quando i fratelli Bettens riuniscono altri tre musicisti e girano l’America e l’Europa a supporto di diverse band underground (probabilmente anche l’attitudine alla gavetta li ha resi estranei agli italiani) per portare in giro il loro primo disco, The Great Subconsious Club: sin dall’esordio si nota la chiave della ricerca artistica della band, un pop rock spumeggiante poco intriso di suoni duri dell’epoca cui ci riferiamo (forse la sola Me Happy può essere definita tipicamente nineties), ed alternato a vere ballad tipo Breakfast, What The Hell is Love, Elegia. I punti piu’ alti sono sicuramente I smoke a Lot, cantata in semifalsetto dalla Bettens, The Ballad of Lea and Paul, nella quale i due fratelli sorreggono in coro un pezzo allegro e veloce che racconta la storia tragica di due amanti e My Heart, chitarra accompagnata soltanto dalla voce tale da renderla una delle più belle canzoni d’amore scritte nella Storia della Musica: basterebbe a definire in maniera netta il variegato mondo di questa band belga. Il sapore agrodolce della voce di Sarah, profonda ed ipnotica nei pezzi più docili, aggressiva e dinamica nelle canzoni piu’ ritmate, è sapientemente sorretta dalle linee di chitarra di Gert (seconda voce, generalmente), riff che sfiorano il genio melodico e superbe da ogni punto di vista, invidiabili ad ogni latitudine. Il secondo disco, Paradise in Me, uscito nel 1996, ne è testimonianza: il singolo piu’ famoso del gruppo, Not An Addict, e un certo suono molto più duro, lo inscrivono direttamente in un catalogo alternativo e fortemente ritmato. Mr. Freeze e le sue linee di basso conturbanti, Iron Flower dalle distorsioni aperte, o le semplici ed intimiste Dad e Song for Catherine sono canzoni pop di facile ascolto e di pregevole fattura; Cocoon Crash segue questa direzione, con una scrittura piu’ matura ed accessibile che gli permette di sfondare quota un milione di copie in Benelux (su una popolazione di venti milioni!), trainato dal singolone Everything for Free, riff di chitarra che si fissa in mente sin dal primo ascolto e squarciagola della Bettens: presumibilmente uno dei migliori cinque pezzi degli anni 90. Segue nel 2000 Almost Happy, un disco che si poggia su tendenze piu’ intimiste e morbide rispetto ai lavori precedenti: Another Year è un lento ideale per questi giorni, Busy è melodicamente perfetta, alla pari di Somewhere. Una lunga pausa sabbatica accompagna a questo punto la vita dei nostri: Sarah incide un disco solista, nel 2005, Gert produce uno dei miei artisti preferiti di sempre, Venus In Flames, e passano dieci anni perché si parli ancora di K’s Choice: Echo Mountain è del 2010, onesto ad onor del vero,e poco più, e già si parla di nuovo disco per quest’anno.
Categorizzare i K’s Choice in una definizione è opera ardua, mi sento però di dire con una certa sicurezza che hanno messo in pratica il perfect pop: se mai esistesse, potrebbe essere incarnato solo da loro. Non ho mai ascoltato una tale mole percentuale di Canzoni (lettera maiuscola) provenire da un solo gruppo. Il talento e la disciplina musicale, la struttura logica e senza sbavature dei pezzi e l’originalità profusa definiscono un suono originale, riconoscibile e diretto, lontano da ogni altra esperienza artistica passata e presente. Irrinunciabili e mai banali, seppur autori di musica popolare: i K’s Choice creano atmosfere uniche e completamente estranee ai soliti cliché poppeggianti propinati da artisti e presunti tali. Forse è solo per l’incapacità di replicarli che non li ascolteremo mai in una radio italiana. Non perdete l’occasione di sfuggire alla mediocrità circostante e permettete ad uno dei tesori più preziosi e nascosti del panorama musicale di contagiarvi.
Sarà che l'ho da poco conosciuta, sarà che amo la sua voce bruciata ( Morgan prendi esempio), Sarah Fergusson, ma soprattutto........................SARAH BETTENS!!
La band POP più sottovalutata del pianeta.
Articolo di Dean Morrison:
Una delle band più sottovalutate della storia degli ultimi venti anni: forse per provenienza geografica (il Belgio), forse per il solito provincialismo autoreferenziale che non mi stanco di denunciare in forma più o meno velata della nostra scena nazionale, i K’S Choice, i fratelli Sarah e Gert Bettens da Antwerp, sono stati distribuiti in Europa dalle principali case discografiche mondiali, e in Italia rimangono molto meno che un fenomeno di nicchia: sarà a causa del loro pop intelligente, della profondità mai bigotta dei loro testi, lontani dal nonsense, sarà per le linee di chitarra che sorreggono architravi melodiche da far paura, che irreparabilmente nel nostro paese non se ne è mai parlato (abbastanza). Del resto, farci del bene non è mai stata una nostra prerogativa.
Il progetto K’s Choise nasce nella metà degli anni 90, quando i fratelli Bettens riuniscono altri tre musicisti e girano l’America e l’Europa a supporto di diverse band underground (probabilmente anche l’attitudine alla gavetta li ha resi estranei agli italiani) per portare in giro il loro primo disco, The Great Subconsious Club: sin dall’esordio si nota la chiave della ricerca artistica della band, un pop rock spumeggiante poco intriso di suoni duri dell’epoca cui ci riferiamo (forse la sola Me Happy può essere definita tipicamente nineties), ed alternato a vere ballad tipo Breakfast, What The Hell is Love, Elegia. I punti piu’ alti sono sicuramente I smoke a Lot, cantata in semifalsetto dalla Bettens, The Ballad of Lea and Paul, nella quale i due fratelli sorreggono in coro un pezzo allegro e veloce che racconta la storia tragica di due amanti e My Heart, chitarra accompagnata soltanto dalla voce tale da renderla una delle più belle canzoni d’amore scritte nella Storia della Musica: basterebbe a definire in maniera netta il variegato mondo di questa band belga. Il sapore agrodolce della voce di Sarah, profonda ed ipnotica nei pezzi più docili, aggressiva e dinamica nelle canzoni piu’ ritmate, è sapientemente sorretta dalle linee di chitarra di Gert (seconda voce, generalmente), riff che sfiorano il genio melodico e superbe da ogni punto di vista, invidiabili ad ogni latitudine. Il secondo disco, Paradise in Me, uscito nel 1996, ne è testimonianza: il singolo piu’ famoso del gruppo, Not An Addict, e un certo suono molto più duro, lo inscrivono direttamente in un catalogo alternativo e fortemente ritmato. Mr. Freeze e le sue linee di basso conturbanti, Iron Flower dalle distorsioni aperte, o le semplici ed intimiste Dad e Song for Catherine sono canzoni pop di facile ascolto e di pregevole fattura; Cocoon Crash segue questa direzione, con una scrittura piu’ matura ed accessibile che gli permette di sfondare quota un milione di copie in Benelux (su una popolazione di venti milioni!), trainato dal singolone Everything for Free, riff di chitarra che si fissa in mente sin dal primo ascolto e squarciagola della Bettens: presumibilmente uno dei migliori cinque pezzi degli anni 90. Segue nel 2000 Almost Happy, un disco che si poggia su tendenze piu’ intimiste e morbide rispetto ai lavori precedenti: Another Year è un lento ideale per questi giorni, Busy è melodicamente perfetta, alla pari di Somewhere. Una lunga pausa sabbatica accompagna a questo punto la vita dei nostri: Sarah incide un disco solista, nel 2005, Gert produce uno dei miei artisti preferiti di sempre, Venus In Flames, e passano dieci anni perché si parli ancora di K’s Choice: Echo Mountain è del 2010, onesto ad onor del vero,e poco più, e già si parla di nuovo disco per quest’anno.
Categorizzare i K’s Choice in una definizione è opera ardua, mi sento però di dire con una certa sicurezza che hanno messo in pratica il perfect pop: se mai esistesse, potrebbe essere incarnato solo da loro. Non ho mai ascoltato una tale mole percentuale di Canzoni (lettera maiuscola) provenire da un solo gruppo. Il talento e la disciplina musicale, la struttura logica e senza sbavature dei pezzi e l’originalità profusa definiscono un suono originale, riconoscibile e diretto, lontano da ogni altra esperienza artistica passata e presente. Irrinunciabili e mai banali, seppur autori di musica popolare: i K’s Choice creano atmosfere uniche e completamente estranee ai soliti cliché poppeggianti propinati da artisti e presunti tali. Forse è solo per l’incapacità di replicarli che non li ascolteremo mai in una radio italiana. Non perdete l’occasione di sfuggire alla mediocrità circostante e permettete ad uno dei tesori più preziosi e nascosti del panorama musicale di contagiarvi.
LucyGordon- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: considerazioni sul pop
la prima volta che li sento, mi piacciono.
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Re: considerazioni sul pop
Ma che hai tirato fuori... i K’S Choice
Li avevo rimossi, Not an addict è stato un singolo famosissimo!
Li avevo rimossi, Not an addict è stato un singolo famosissimo!
G.Kaplan- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: considerazioni sul pop
G.Kaplan ha scritto:Ma che hai tirato fuori... i K’S Choice
Li avevo rimossi, Not an addict è stato un singolo famosissimo!
Ti sei persa il il disco del 2010 allora?
LucyGordon- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: considerazioni sul pop
LucyGordon ha scritto:G.Kaplan ha scritto:Ma che hai tirato fuori... i K’S Choice
Li avevo rimossi, Not an addict è stato un singolo famosissimo!
Ti sei persa il il disco del 2010 allora?
Onestamente sì... me lo sono perso
G.Kaplan- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: considerazioni sul pop
mi sembra di notare una certa vena di sarcasmo
LucyGordon- Utente Fattiscente: 5001-9999 Post
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Re: considerazioni sul pop
LucyGordon ha scritto:mi sembra di notare una certa vena di sarcasmo
eheheheheh
in realtà la canzone che hai postato è carina, mi gusta ad un primo ascolto
G.Kaplan- Utente Colonna: 2001-5000 post
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Re: considerazioni sul pop
Antonacci, una spina di pesce in gola: 'Salvato da S.Biagio'
Brutta avventura per il cantante in tournée a Bari: una cena in un bel ristorante affacciato sul mare si trasforma in un incubo. "Mentre mangiavo del pesce al forno, talmente tanta l'eccitazione - scherza con lo speaker di RadioNorba tranquillizzando i fan - mi è rimasta una lisca in gola. Sono dovuto andare in ospedale, dove ho trovato un team fantastico che ha tolto questa spina magica. Ho ricevuto messaggi da tutta Italia, ringrazio i miei fan". In un primo momento era sembrato che l'incidente dovesse cancellare il concerto, ma fortunatamente per il cantante non ci sono state conseguenze. Antonacci nomina San Biagio, "il santo protettore della voce - racconta alla radio - salvò un bimbo con la mollica di pane e diventò santo". Antonacci, entusiasta del tutto esaurito per la tappa barese, ha promesso di tornare il prossimo ottobre
La telefonata a RadioNorba
Brutta avventura per il cantante in tournée a Bari: una cena in un bel ristorante affacciato sul mare si trasforma in un incubo. "Mentre mangiavo del pesce al forno, talmente tanta l'eccitazione - scherza con lo speaker di RadioNorba tranquillizzando i fan - mi è rimasta una lisca in gola. Sono dovuto andare in ospedale, dove ho trovato un team fantastico che ha tolto questa spina magica. Ho ricevuto messaggi da tutta Italia, ringrazio i miei fan". In un primo momento era sembrato che l'incidente dovesse cancellare il concerto, ma fortunatamente per il cantante non ci sono state conseguenze. Antonacci nomina San Biagio, "il santo protettore della voce - racconta alla radio - salvò un bimbo con la mollica di pane e diventò santo". Antonacci, entusiasta del tutto esaurito per la tappa barese, ha promesso di tornare il prossimo ottobre
La telefonata a RadioNorba
mariele4ever- Utente Colonna: 2001-5000 post
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