Architettura... questa sconosciuta
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Re: Architettura... questa sconosciuta
mi dispiace Gaufre. Io l'avevo postato qui proprio pensando a te. Credevo tenessi d'occhio questo topic.
Inoltre il mio vecchio VRC s'è piantato a metà del film (lo so lo so, devo prendermi un reg. digitale ) e quindi di Eliorama non ha registrato nulla.
Però ho un po' di amici che seguono FO, quindi non disperare. Finora ne ho trovato uno che ha in digitale sia il doc su Gehry sia La fonte meravigliosa (che ho già visti)
Inoltre il mio vecchio VRC s'è piantato a metà del film (lo so lo so, devo prendermi un reg. digitale ) e quindi di Eliorama non ha registrato nulla.
Però ho un po' di amici che seguono FO, quindi non disperare. Finora ne ho trovato uno che ha in digitale sia il doc su Gehry sia La fonte meravigliosa (che ho già visti)
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Architettura... questa sconosciuta
mambu ha scritto: mi dispiace Gaufre. Io l'avevo postato qui proprio pensando a te. Credevo tenessi d'occhio questo topic.
Inoltre il mio vecchio VRC s'è piantato a metà del film (lo so lo so, devo prendermi un reg. digitale ) e quindi di Eliorama non ha registrato nulla.
Però ho un po' di amici che seguono FO, quindi non disperare. Finora ne ho trovato uno che ha in digitale sia il doc su Gehry sia La fonte meravigliosa (che ho già visti)
- Spoiler:
- Grazie Mambu... è che sono un po' distratta
penso che il doc su Gehry è più semplice trovarlo, ma film e documentario su Luzi no, purtroppo. Devo tornare in Italia (To e Mi) tra un po', non so ancora quando di preciso, per fare delle ricerche. Magari chiedo a qualcuno dei miei colleghi se si trova. Forse una copia è stata depositata nella biblio di Facoltà, ma è in riordino e chissà se agli audiovisivi si può accedere... insomma, è un po' un casino. Se riuscissi a rimediarlo perciò sarebbe fantastico. Fammi sapere!
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
Questa è davvero bella... c'è una senatrice del PDL, Simona
Vicari, che ha presentato un DDL (1865) in Senato che prevede possano essere progettati da tecnici non laureati
edifici fino a mc 5000 e piani di lottizzazione fino ad 1 ha. In caso di approvazione, un semplice geometra o anche un perito industriale potrebbero essere autorizzati a costruire degli edifici dei quali non hanno nemmeno le competenze per progettare e far stare su i ponteggi per far lavorare gli operai. Non parliamo poi dell'impiantistica o di altre competenze specifiche. Un altro passo in avanti verso la distruzione della qualità edilizia in Italia, senza contare il danno professionale per quelle categorie (architetti e ingegneri) che invece le capacità progettuali per costruire edifici di quelle dimensioni le hanno acquisite attraverso anni e anni di studio ed esperienza...
leggete qui:
I geometri potranno occuparsi di progettazione architettonica
La proposta presentata al Senato. Ma contro il disegno di legge si scatenano le proteste di architetti e ingegneri
17/02/2010 - I
geometri, i geometri laureati, i periti industriali specializzati in
edilizia e i periti industriali laureati potranno occuparsi di
progettazione architettonica e strutturale, collaudo statico,
ristrutturazioni. Le loro competenze saranno limitate agli edifici fino
a 5000 metri cubi, fino a tre piani fuori terra in zona non sismica e
fino a due piani fuori terra in zona sismica.
È quanto propone il disegno di legge n. 1865
“Disposizioni in materia di competenze professionali dei geometri, dei
geometri laureati, dei periti industriali con specializzazione in
edilizia e dei periti industriali laureati nelle classi di laurea L-7,
L-17, L-21 e L-23”. La prima firmataria dell’iniziativa legislativa è
la senatrice arch. Simona Vicari (PdL).
Oltre a progetto architettonico e strutturale, collaudo statico e ristrutturazioni, saranno di competenza di geometri e periti:
- i calcoli statici, esclusi quelli di complessi di strutture
organicamente e solidamente collegate e svolgenti una funzione statica
unitaria, in conglomerato cementizio armato;
- la direzione lavori, la contabilità, la liquidazione e il collaudo
amministrativo delle nuove costruzioni, l’ampliamento, la
sopraelevazione, il recupero edilizio, il posizionamento interno ed
esterno, con esclusione del dimensionamento, degli impianti tecnologici.
Geometri e periti potranno eseguire la progettazione
architettonica ed il collaudo amministrativo anche di edifici superiori
a 5000 mc e a prescindere dalla sismicità, se i calcoli statici delle
opere strutturali sono eseguiti, su incarico del committente, da un
altro tecnico abilitato. Allo stesso modo potranno eseguire, su
qualsiasi edificio, interventi igienico-sanitari e funzionali,
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di risanamento
conservativo, di ristrutturazione edilizia, purché non comportino
interventi statico-strutturali su complessi di strutture in cemento
armato.
Le competenze di geometri e periti verranno estese anche
all'urbanistica: potranno infatti redigere piani di lottizzazione,
entro il limite di superficie di un ettaro, e piani di recupero di
edifici, entro i predetti limiti di cubatura e numeri di piani.
E ancora, potranno occuparsi di direzione dei cantieri, anche di
prefabbricazione, di strutture in cemento armato e metalliche per ogni
tipo di opera, estimo e amministrazione di condomini. Restano ferme le
altre competenze professionali di geometri e dei periti in materia di
sicurezza nei luoghi di lavoro, prevenzione incendi, valutazione
d’impatto ambientale, inquinamento acustico, rendimento energetico
degli edifici.
Fondamentale è la norma transitoria che prevede che ai geometri e
ai periti sia riconosciuta la competenza in edilizia - entro i predetti
limiti (definiti dall’articolo 2) - solo dopo aver frequentato con
profitto un corso di 120 ore in materia di rendimento energetico
nell’edilizia.
La frequenza del corso sul rendimento energetico è richiesta
anche ai geometri e ai periti industriali specializzati in edilizia e
iscritti ai rispettivi albi professionali da almeno 10 anni, con la
differenza che la competenza in edilizia che viene riconosciuta è
soggetta ai limiti definiti dal comma 1 dell’articolo 2 (solo cubatura
e numeri di piani).
I geometri e i periti industriali specializzati in edilizia ma
iscritti all’albo da meno di 10 anni possono acquisire le stesse
competenze dei colleghi più anziani ma solo dopo aver frequentato un
corso sul rendimento energetico nell’edilizia, un corso sulle
costruzioni in zona sismica e un corso in materia di valutazione
ambientale strategica e di valutazione d’impatto ambientale.
L’ultimo articolo dispone che il periodo di pratica professionale
duri due anni e sia retribuito con almeno 5.000 euro annui. Gli
iscritti ai registri dei praticanti, per poter sostenere l’esame di
abilitazione professionale, devono frequentare un corso di 120 ore in
materia di rendimento energetico nell’edilizia.
La presentazione in Senato del ddl ha scatenato le proteste degli architetti.
Il GiArch, Coordinamento Nazionale dei Giovani Architetti Italiani,
ha avviato una campagna di informazione finalizzata al ritiro del
disegno di legge che - spiega in una nota – “si limita a specificare
unicamente le competenze di due categorie professionali, lasciando
irrisolte le questioni inerenti agli altri professionisti che operano
nei processi edilizi (architetti, ingegneri civili, periti agrari,
periti ed ingegneri elettrotecnici, impiantisti, conservatori,
pianificatori, paesaggisti, etc.). Rafforza il ruolo e amplia le
competenze di due categorie che talvolta non hanno le competenze
necessarie in alcuni campi per la limitata formazione acquisita”.
Secondo il Movimento "Amate l’architettura", “i Geometri
hanno utilizzato un architetto, la Senatrice Simona Vicari di Palermo,
per presentare un disegno di Legge che spazza via definitivamente
dall’Italia l’Architettura e gli architetti”. E aggiunge: “se passa per
legge l’idea che il ‘progetto architettonico’ lo si può delegare ad un
qualsiasi diplomato, l’Architettura non ha più valore”. Il Movimento,
insieme con l’Associazione Spazi Contemporanei di Catania, ha lanciato
una petizione contro il ddl 1865.
La protesta è anche su Facebook, dove è nato il gruppo
“NOI diciamo NO al DDL 1865 presentato in Senato dalla Senatrice Simona
Vicari”. Secondo la Federazione nazionale degli architetti e degli
ingegneri liberi professionisti, promotrice del gruppo, “sarebbe un
passo legislativo gravissimo che getterebbe nel baratro più profondo la
qualità e la nostra professione conquistata con tanta fatica e
sacrificio, oltre che l’ultimo schiaffo alla nostra dignità
professionale”.
Dal suo blog Simona Vicari ha risposto alle preoccupazioni
degli architetti e degli ingegneri, precisando che il ddl “ha la
presunzione di voler far luce su tutti quegli aspetti normativi che da
troppo tempo oramai restavano sepolti nel cono d’ombra di regolamenti
divenuti obsoleti. Fissa dei criteri specifici, non limita il campo di
operatività di alcuno, semmai riduce la portata di eventuali invasioni
di campo da parte di categorie professionali contigue”.
Il disegno di legge è stato assegnato alla Commissione Lavori
pubblici del Senato il 22 dicembre 2009 ma non ha ancora iniziato
l’iter approvativo.
http://www.edilportale.com/news/2010/02/normativa/i-geometri-potranno-occuparsi-di-progettazione-architettonica_17847_15.html
Vicari, che ha presentato un DDL (1865) in Senato che prevede possano essere progettati da tecnici non laureati
edifici fino a mc 5000 e piani di lottizzazione fino ad 1 ha. In caso di approvazione, un semplice geometra o anche un perito industriale potrebbero essere autorizzati a costruire degli edifici dei quali non hanno nemmeno le competenze per progettare e far stare su i ponteggi per far lavorare gli operai. Non parliamo poi dell'impiantistica o di altre competenze specifiche. Un altro passo in avanti verso la distruzione della qualità edilizia in Italia, senza contare il danno professionale per quelle categorie (architetti e ingegneri) che invece le capacità progettuali per costruire edifici di quelle dimensioni le hanno acquisite attraverso anni e anni di studio ed esperienza...
leggete qui:
I geometri potranno occuparsi di progettazione architettonica
La proposta presentata al Senato. Ma contro il disegno di legge si scatenano le proteste di architetti e ingegneri
17/02/2010 - I
geometri, i geometri laureati, i periti industriali specializzati in
edilizia e i periti industriali laureati potranno occuparsi di
progettazione architettonica e strutturale, collaudo statico,
ristrutturazioni. Le loro competenze saranno limitate agli edifici fino
a 5000 metri cubi, fino a tre piani fuori terra in zona non sismica e
fino a due piani fuori terra in zona sismica.
È quanto propone il disegno di legge n. 1865
“Disposizioni in materia di competenze professionali dei geometri, dei
geometri laureati, dei periti industriali con specializzazione in
edilizia e dei periti industriali laureati nelle classi di laurea L-7,
L-17, L-21 e L-23”. La prima firmataria dell’iniziativa legislativa è
la senatrice arch. Simona Vicari (PdL).
Oltre a progetto architettonico e strutturale, collaudo statico e ristrutturazioni, saranno di competenza di geometri e periti:
- i calcoli statici, esclusi quelli di complessi di strutture
organicamente e solidamente collegate e svolgenti una funzione statica
unitaria, in conglomerato cementizio armato;
- la direzione lavori, la contabilità, la liquidazione e il collaudo
amministrativo delle nuove costruzioni, l’ampliamento, la
sopraelevazione, il recupero edilizio, il posizionamento interno ed
esterno, con esclusione del dimensionamento, degli impianti tecnologici.
Geometri e periti potranno eseguire la progettazione
architettonica ed il collaudo amministrativo anche di edifici superiori
a 5000 mc e a prescindere dalla sismicità, se i calcoli statici delle
opere strutturali sono eseguiti, su incarico del committente, da un
altro tecnico abilitato. Allo stesso modo potranno eseguire, su
qualsiasi edificio, interventi igienico-sanitari e funzionali,
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di risanamento
conservativo, di ristrutturazione edilizia, purché non comportino
interventi statico-strutturali su complessi di strutture in cemento
armato.
Le competenze di geometri e periti verranno estese anche
all'urbanistica: potranno infatti redigere piani di lottizzazione,
entro il limite di superficie di un ettaro, e piani di recupero di
edifici, entro i predetti limiti di cubatura e numeri di piani.
E ancora, potranno occuparsi di direzione dei cantieri, anche di
prefabbricazione, di strutture in cemento armato e metalliche per ogni
tipo di opera, estimo e amministrazione di condomini. Restano ferme le
altre competenze professionali di geometri e dei periti in materia di
sicurezza nei luoghi di lavoro, prevenzione incendi, valutazione
d’impatto ambientale, inquinamento acustico, rendimento energetico
degli edifici.
Fondamentale è la norma transitoria che prevede che ai geometri e
ai periti sia riconosciuta la competenza in edilizia - entro i predetti
limiti (definiti dall’articolo 2) - solo dopo aver frequentato con
profitto un corso di 120 ore in materia di rendimento energetico
nell’edilizia.
La frequenza del corso sul rendimento energetico è richiesta
anche ai geometri e ai periti industriali specializzati in edilizia e
iscritti ai rispettivi albi professionali da almeno 10 anni, con la
differenza che la competenza in edilizia che viene riconosciuta è
soggetta ai limiti definiti dal comma 1 dell’articolo 2 (solo cubatura
e numeri di piani).
I geometri e i periti industriali specializzati in edilizia ma
iscritti all’albo da meno di 10 anni possono acquisire le stesse
competenze dei colleghi più anziani ma solo dopo aver frequentato un
corso sul rendimento energetico nell’edilizia, un corso sulle
costruzioni in zona sismica e un corso in materia di valutazione
ambientale strategica e di valutazione d’impatto ambientale.
L’ultimo articolo dispone che il periodo di pratica professionale
duri due anni e sia retribuito con almeno 5.000 euro annui. Gli
iscritti ai registri dei praticanti, per poter sostenere l’esame di
abilitazione professionale, devono frequentare un corso di 120 ore in
materia di rendimento energetico nell’edilizia.
La presentazione in Senato del ddl ha scatenato le proteste degli architetti.
Il GiArch, Coordinamento Nazionale dei Giovani Architetti Italiani,
ha avviato una campagna di informazione finalizzata al ritiro del
disegno di legge che - spiega in una nota – “si limita a specificare
unicamente le competenze di due categorie professionali, lasciando
irrisolte le questioni inerenti agli altri professionisti che operano
nei processi edilizi (architetti, ingegneri civili, periti agrari,
periti ed ingegneri elettrotecnici, impiantisti, conservatori,
pianificatori, paesaggisti, etc.). Rafforza il ruolo e amplia le
competenze di due categorie che talvolta non hanno le competenze
necessarie in alcuni campi per la limitata formazione acquisita”.
Secondo il Movimento "Amate l’architettura", “i Geometri
hanno utilizzato un architetto, la Senatrice Simona Vicari di Palermo,
per presentare un disegno di Legge che spazza via definitivamente
dall’Italia l’Architettura e gli architetti”. E aggiunge: “se passa per
legge l’idea che il ‘progetto architettonico’ lo si può delegare ad un
qualsiasi diplomato, l’Architettura non ha più valore”. Il Movimento,
insieme con l’Associazione Spazi Contemporanei di Catania, ha lanciato
una petizione contro il ddl 1865.
La protesta è anche su Facebook, dove è nato il gruppo
“NOI diciamo NO al DDL 1865 presentato in Senato dalla Senatrice Simona
Vicari”. Secondo la Federazione nazionale degli architetti e degli
ingegneri liberi professionisti, promotrice del gruppo, “sarebbe un
passo legislativo gravissimo che getterebbe nel baratro più profondo la
qualità e la nostra professione conquistata con tanta fatica e
sacrificio, oltre che l’ultimo schiaffo alla nostra dignità
professionale”.
Dal suo blog Simona Vicari ha risposto alle preoccupazioni
degli architetti e degli ingegneri, precisando che il ddl “ha la
presunzione di voler far luce su tutti quegli aspetti normativi che da
troppo tempo oramai restavano sepolti nel cono d’ombra di regolamenti
divenuti obsoleti. Fissa dei criteri specifici, non limita il campo di
operatività di alcuno, semmai riduce la portata di eventuali invasioni
di campo da parte di categorie professionali contigue”.
Il disegno di legge è stato assegnato alla Commissione Lavori
pubblici del Senato il 22 dicembre 2009 ma non ha ancora iniziato
l’iter approvativo.
http://www.edilportale.com/news/2010/02/normativa/i-geometri-potranno-occuparsi-di-progettazione-architettonica_17847_15.html
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
Ah, vabbe', però che mi mettessero fuori un cartello: "Calcoli statici eseguiti da un geometra"
Così posso girare al largo.
Così posso girare al largo.
Ghinda- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Architettura... questa sconosciuta
Ghinda ha scritto:Ah, vabbe', però che mi mettessero fuori un cartello: "Calcoli statici eseguiti da un geometra"
Così posso girare al largo.
il cartello con la direzione lavori esibito fuori è obbligatorio, ma solo durante la costruzione
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
Eh, no, io voglio proprio una bella lapide "preventiva" a caratteri cubitali murata sulla facciata
Ghinda- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Architettura... questa sconosciuta
capisco benissimo... a una prima lettura veloce, mi par di capire che ai geometri potranno anche essere permesse le opere di restauro... rabbrividisco al solo pensiero
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
Beh, non per essere razzista, ma i geometri hanno già fatto i loro danni anche con cubature inferiori e segnato pesantemente soprattutto il paesaggio rurale e l'urbanistica dei piccoli centri.
Il problema di sicurezza è quasi il minore, considerando che comunque chi firma i calcoli dovrebbe comunque mantenere la responsabilità.
Il problema di sicurezza è quasi il minore, considerando che comunque chi firma i calcoli dovrebbe comunque mantenere la responsabilità.
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Architettura... questa sconosciuta
mambu ha scritto:Beh, non per essere razzista, ma i geometri hanno già fatto i loro danni anche con cubature inferiori e segnato pesantemente soprattutto il paesaggio rurale e l'urbanistica dei piccoli centri.
Il problema di sicurezza è quasi il minore, considerando che comunque chi firma i calcoli dovrebbe comunque mantenere la responsabilità.
Mambu, sono d'accordo con te... il fatto è che i danni perpetrati al paesaggio urbano o rurale da geometri o persino agronomi, che mi pare abbiano diritto a progettare piccole cubature, sarà d'ora in avanti molto più diffuso. Chi firma i calcoli ha le responsabilità, è vero, ma quando poi saltano fuori i problemi e le case crollano, i morti purtroppo non li resuscita nessuno. Non parliamo poi dello sgarbo che questo DDL fa alla professionalità delle categorie aventi diritto: in Italia ci sono moltissimi architetti, e questa apertura indiscriminata del mercato scombussolerà parecchio il settore. Come direbbe Killer, che amarezza...
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
esatto Gaufre. Se hanno fatto questi danni con cubature molto inferiori, non oso pensare a cosa sucederà
Girando per la pianura padano-veneta-friulana uno si fa l'idea che peggio di così sia impossibile, ma temo ci sorprenderanno
Girando per la pianura padano-veneta-friulana uno si fa l'idea che peggio di così sia impossibile, ma temo ci sorprenderanno
mambu- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Architettura... questa sconosciuta
"più in basso di cosi', c'é solo da scavare.."mambu ha scritto:esatto Gaufre. Se hanno fatto questi danni con cubature molto inferiori, non oso pensare a cosa sucederà
Girando per la pianura padano-veneta-friulana uno si fa l'idea che peggio di così sia impossibile, ma temo ci sorprenderanno
non c'é mai limite al peggio mambu...
bellaprincipessa- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Architettura... questa sconosciuta
mambu ha scritto:esatto Gaufre. Se hanno fatto questi danni con cubature molto inferiori, non oso pensare a cosa sucederà
Girando per la pianura padano-veneta-friulana uno si fa l'idea che peggio di così sia impossibile, ma temo ci sorprenderanno
la pianura padana è allucinante... ogni volta che percorro quelle strade devo prendermi una camomilla per calmarmi, non sto scherzando! Ci sono cose inimmaginabili! Tetti con le pendenze più inutili e astruse, casette che paiono caserme in miniatura, e chi più ne ha più ne metta
anche in Sardegna purtroppo non si scherza
in Piemonte, il Roero, che è una zona bellissima, è rovinata da una serie di case-laboratorio orrende, e si potrebbe continuare così all'infinito
la cosa che più mi tocca è che uno passa anni e anni a studiare e a farsi il culo per avere un titolo che lo legittima a intervenire sulla progettazione di un territorio o di un manufatto in maniera corretta, e invece, con questo provvedimento si vanifica tutto
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
Ma è una cagata pazzesca! (scusate)... Al di là del problema sicurezza / possibili scempi, questa norma - come hai detto tu Gaufre - interviene in un settore già ora caratterizzato da eccesso di offerta. Ci sono tantissimi architetti e quelli più giovani non inseriti, ad esempio, in un medio/grande studio sopravvivono letteralmente ...
Se non ricordo male poi, la laurea in architettura è rimasta a ciclo unico (con il "nuovo" modello di università non ho ancora un buon rapporto ) e quindi, a maggior ragione, tale specializzazione dovrebbe essere tutelata.
Poi ci sarebbe il tema, a cui fa cenno Mambu, del disastro del territorio ... e qui non è solo colpa dei geometri (non voglio offendere nessuno, sia chiaro) ma anche di una pianificazione territoriale che per molti anni ha fatto acqua da tutte le parti, consentendo una polverizzazione localizzativa fortissima (dalle mie parti è pazzesco) nonchè la costruzione di schifezze.
Se non ricordo male poi, la laurea in architettura è rimasta a ciclo unico (con il "nuovo" modello di università non ho ancora un buon rapporto ) e quindi, a maggior ragione, tale specializzazione dovrebbe essere tutelata.
Poi ci sarebbe il tema, a cui fa cenno Mambu, del disastro del territorio ... e qui non è solo colpa dei geometri (non voglio offendere nessuno, sia chiaro) ma anche di una pianificazione territoriale che per molti anni ha fatto acqua da tutte le parti, consentendo una polverizzazione localizzativa fortissima (dalle mie parti è pazzesco) nonchè la costruzione di schifezze.
Bess- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Architettura... questa sconosciuta
Bess ha scritto:Ma è una cagata pazzesca! (scusate)... Al di là del problema sicurezza / possibili scempi, questa norma - come hai detto tu Gaufre - interviene in un settore già ora caratterizzato da eccesso di offerta. Ci sono tantissimi architetti e quelli più giovani non inseriti, ad esempio, in un medio/grande studio sopravvivono letteralmente ...
Se non ricordo male poi, la laurea in architettura è rimasta a ciclo unico (con il "nuovo" modello di università non ho ancora un buon rapporto ) e quindi, a maggior ragione, tale specializzazione dovrebbe essere tutelata.
Poi ci sarebbe il tema, a cui fa cenno Mambu, del disastro del territorio ... e qui non è solo colpa dei geometri (non voglio offendere nessuno, sia chiaro) ma anche di una pianificazione territoriale che per molti anni ha fatto acqua da tutte le parti, consentendo una polverizzazione localizzativa fortissima (dalle mie parti è pazzesco) nonchè la costruzione di schifezze.
anche la laurea in architettura è passata al 3+2, che però a mio avviso è un sistema fallimentare... so quanto ho studiato io per passare gli esami e so quanto studiano adesso per via della mia esperienza di assistente in Italia, che è abbastanza recente. Detto questo, per diventare architetti si studia parecchio, e si deve anche passare l'esame di stato, che ovviamente è una scrematura che l'ordine è "obbligato" a fare perché troppi progettisti con diritto di firma inflazionerebbero il mercato. I giovani architetti lavorano sottopagati già adesso (per avviare uno studio professionale bisogna avere i soldi, un nome o almeno molte conoscenze che ti permettano di farti un bel portafoglio di clienti, perciò se va bene si fa la gavetta da sfruttati in uno studio altrui): in Italia c'è un architetto ogni 140 persone circa, se non ricordo male (ho letto un articolo l'altro giorno con le statistiche, ma potrei sbagliarmi). Ce ne sono troppi malgrado il numero chiuso nelle facoltà sia stato introdotto circa 18 anni fa. Per questa ragione molti vanno all'estero, dove di architetti ce ne sono di meno ed è più semplice trovare un lavoro in uno studio che sia ben retribuito (ne conosco tanti). E' il solito circolo vizioso: le giovani leve, che possono essere il fututro del paese, sono costrette a migrare all'estero. Immaginatevi che diaspora, nei prossimi anni, e che danni al patrimonio già costruito e al paesaggio, grazie a una legge del genere.
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
Concordo in pieno Gaufre, anche sull'aspetto fallimentare del 3+2 in generale, non solo per architettura (chissà perchè la pensavo ancora a ciclo unico ... una speranza forse).
La figura del geometra laureato, dico la verità, non mi è molto chiara.
La figura del geometra laureato, dico la verità, non mi è molto chiara.
Bess- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Architettura... questa sconosciuta
nemmeno a me, forse si riferisce al geometra laureato ma non iscritto all'ordine professionaleBess ha scritto:Concordo in pieno Gaufre, anche sull'aspetto fallimentare del 3+2 in generale, non solo per architettura (chissà perchè la pensavo ancora a ciclo unico ... una speranza forse).
La figura del geometra laureato, dico la verità, non mi è molto chiara.
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
da Il fatto quotidiano di oggi
La Sicilia divorata dalle frane
A CARONIA UNA COLLINA DIVENTA UN CRATERE: DOVEVA OSPITARE L’ESPANSIONE URBANISTICA
di Alessio Gervasi
Caronia (Messina)
C aronia, l’antica Kalé Akté
(belle spiagge, fondata intorno
al 448 a.C. da Ducezio) è
un balcone poggiato su una
collina che guarda le isole Eolie.
Secoli di storia che rischiano
di franare assieme alla parte
nuova del paese, ancora in
costruzione, individuata in
questi ultimi anni dagli strumenti
urbanistici come l’opti -
mum per l’espansione: edilizia,
artigianato e commercio.
Il fiore all’occhiello doveva essere
una fabbrica di birra. Ma i
duemila abitanti, compresi il
centinaio (finora) di sfollati
non potranno berla. Pochi
giorni fa è venuto giù tutto in
quattro e quattr’otto ed è un
miracolo che non ci siano state
vittime. Un improvviso e gigantesco
cratere si è spalancato
sotto gli abitanti di contrada
Lineri e ha inghiottito le loro
case, le palazzine, le strade, i
tralicci dell’alta tensione,
cambiando volto alla parte del
paese che guarda verso Ponente
e stoppando i sogni di
crescita di questa piccola comunità
sospesa a 300 metri
d’altezza.
Antonio passeggia il cane e
guarda giù, verso la frana, la
zona, interdetta, è presidiata
dai carabinieri, dai vigili del
fuoco e dalla Protezione civile:
nessuno può passare, c’è il
pericolo che il terreno continui
a franare seguendo il corso
del fiume Caronia, a poche
centinaia di metri. La casa di
Antonio non c’è più, una palazzina
a tre piani ancora da rifinire,
da ultimare, ma lui e la
sua famiglia già la abitavano.
“Ho sentito degli scricchiolii,
era il cemento che stava cedendo,
la casa che se ne andava,
siamo scappati subito. Poche
ore dopo non c’era più
niente. La nostra casa, le case
vicine, l’officina che c’era lassù,
le automobili, tutto inghiottito
da quella specie di
cratere che si è formato laggiù,
lo vede?”.
Non si può non vederlo, sembra
che ci sia stata un’immen -
sa esplosione. E invece nulla.
Nemmeno precipitazioni intense.
Semplicemente, il terreno
è come collassato. Argilla,
da queste parti il territorio è
molto argilloso. Bisogna stare
attenti, valutare bene dove costruire.
Di là del grande cratere
c’è il fiume. Acqua ce n’è in
abbondanza nel Parco dei
monti Nebrodi. Non nelle case,
però, a Caronia stessa, ci
sono notevoli difficoltà e spesso
si resta a secco. “D’estate
poi non ne parliamo”–dice un
anziano di passaggio – e non
me lo so spiegare. Qua di acqua
ne abbiamo da buttare...”.
Già. Oltre al danno la beffa.
Come per gli abitanti di Scaletta
Zanclea, sempre in provincia
di Messina ma sulla costa
ionica, travolti dalla tragica
frana dello scorso ottobre che
fece parecchi morti, da 2 giorni
isolati (oltre che ancora sfollati)
per l’ennesima frana.
Tutta la Sicilia è un unico, grande
colabrodo. É crollato persino
il tetto del reparto di ginecologia
e ostetricia
dell’ospedale Papardo di Messina,
presentato come un piccolo
gioiello e aperto solo 5
giorni fa; adesso è stato chiuso
e i pazienti sono stati trasferiti
in altri plessi fra cui l’ospedale
Piemonte, naturalmente dichiarato
inagibile alcuni giorni
fa dopo una visita della
Commissione parlamentare
sulla Sanità guidata dal senatore
Pd Ignazio Marino. Ma la
Giustizia ha i suoi guai e alcuni
uffici della Procura della Repubblica
di Messina sono allagati.
Il fango ha invaso le case
di Mili, frazione della città sullo
Stretto, dove si è staccato un
costone roccioso. Trenta famiglie
hanno dovuto abbandonare
le proprie case; ma non
sono sfollati – dichiarano solennemente
gli organi competenti
Protezione civile in testa
– è solo “in via precauzionale”.
Non va meglio, purtroppo nelle
altre province. Anche perché
strade e autostrade di collegamento
sono perlopiù impraticabili.
A cominciare
dall’autostrada Palermo-Messina,
inaugurata non si sa più
quante volte da Berlusconi pochi
anni fa ma mai in effetti
completata; parecchi tratti in
galleria (è quasi tutta in galleria)
sono al buio, senso alternato
come se fosse una vecchia
provinciale e il manto stradale
deformato come nemmeno dopo
quarant’anni di traffico. Ora
ci si mettono pure le frane e le
esondazioni – il fiume Torto fra
Termini Imese e Trabia, alle
porte di Palermo – a rendere la
vita più dura agli automobilisti.
Un’altra importante arteria, la
scorrimento veloce (si fa per dire)
Palermo Agrigento ha subito
lo straripamento del fiume
Platani, è stata chiusa con mezzo
metro d’acqua sulla carreggiata
e oggi, dopo un giorno e
una notte da tregenda è (quasi)
percorribile.
Meno male che in questi difficili
giorni alla Regione Siciliana
hanno varato il Piano casa voluto
da Berlusconi. Gli ampliamenti,
oltre agli allagamenti, ci
vo g l i o n o .
La Sicilia divorata dalle frane
A CARONIA UNA COLLINA DIVENTA UN CRATERE: DOVEVA OSPITARE L’ESPANSIONE URBANISTICA
di Alessio Gervasi
Caronia (Messina)
C aronia, l’antica Kalé Akté
(belle spiagge, fondata intorno
al 448 a.C. da Ducezio) è
un balcone poggiato su una
collina che guarda le isole Eolie.
Secoli di storia che rischiano
di franare assieme alla parte
nuova del paese, ancora in
costruzione, individuata in
questi ultimi anni dagli strumenti
urbanistici come l’opti -
mum per l’espansione: edilizia,
artigianato e commercio.
Il fiore all’occhiello doveva essere
una fabbrica di birra. Ma i
duemila abitanti, compresi il
centinaio (finora) di sfollati
non potranno berla. Pochi
giorni fa è venuto giù tutto in
quattro e quattr’otto ed è un
miracolo che non ci siano state
vittime. Un improvviso e gigantesco
cratere si è spalancato
sotto gli abitanti di contrada
Lineri e ha inghiottito le loro
case, le palazzine, le strade, i
tralicci dell’alta tensione,
cambiando volto alla parte del
paese che guarda verso Ponente
e stoppando i sogni di
crescita di questa piccola comunità
sospesa a 300 metri
d’altezza.
Antonio passeggia il cane e
guarda giù, verso la frana, la
zona, interdetta, è presidiata
dai carabinieri, dai vigili del
fuoco e dalla Protezione civile:
nessuno può passare, c’è il
pericolo che il terreno continui
a franare seguendo il corso
del fiume Caronia, a poche
centinaia di metri. La casa di
Antonio non c’è più, una palazzina
a tre piani ancora da rifinire,
da ultimare, ma lui e la
sua famiglia già la abitavano.
“Ho sentito degli scricchiolii,
era il cemento che stava cedendo,
la casa che se ne andava,
siamo scappati subito. Poche
ore dopo non c’era più
niente. La nostra casa, le case
vicine, l’officina che c’era lassù,
le automobili, tutto inghiottito
da quella specie di
cratere che si è formato laggiù,
lo vede?”.
Non si può non vederlo, sembra
che ci sia stata un’immen -
sa esplosione. E invece nulla.
Nemmeno precipitazioni intense.
Semplicemente, il terreno
è come collassato. Argilla,
da queste parti il territorio è
molto argilloso. Bisogna stare
attenti, valutare bene dove costruire.
Di là del grande cratere
c’è il fiume. Acqua ce n’è in
abbondanza nel Parco dei
monti Nebrodi. Non nelle case,
però, a Caronia stessa, ci
sono notevoli difficoltà e spesso
si resta a secco. “D’estate
poi non ne parliamo”–dice un
anziano di passaggio – e non
me lo so spiegare. Qua di acqua
ne abbiamo da buttare...”.
Già. Oltre al danno la beffa.
Come per gli abitanti di Scaletta
Zanclea, sempre in provincia
di Messina ma sulla costa
ionica, travolti dalla tragica
frana dello scorso ottobre che
fece parecchi morti, da 2 giorni
isolati (oltre che ancora sfollati)
per l’ennesima frana.
Tutta la Sicilia è un unico, grande
colabrodo. É crollato persino
il tetto del reparto di ginecologia
e ostetricia
dell’ospedale Papardo di Messina,
presentato come un piccolo
gioiello e aperto solo 5
giorni fa; adesso è stato chiuso
e i pazienti sono stati trasferiti
in altri plessi fra cui l’ospedale
Piemonte, naturalmente dichiarato
inagibile alcuni giorni
fa dopo una visita della
Commissione parlamentare
sulla Sanità guidata dal senatore
Pd Ignazio Marino. Ma la
Giustizia ha i suoi guai e alcuni
uffici della Procura della Repubblica
di Messina sono allagati.
Il fango ha invaso le case
di Mili, frazione della città sullo
Stretto, dove si è staccato un
costone roccioso. Trenta famiglie
hanno dovuto abbandonare
le proprie case; ma non
sono sfollati – dichiarano solennemente
gli organi competenti
Protezione civile in testa
– è solo “in via precauzionale”.
Non va meglio, purtroppo nelle
altre province. Anche perché
strade e autostrade di collegamento
sono perlopiù impraticabili.
A cominciare
dall’autostrada Palermo-Messina,
inaugurata non si sa più
quante volte da Berlusconi pochi
anni fa ma mai in effetti
completata; parecchi tratti in
galleria (è quasi tutta in galleria)
sono al buio, senso alternato
come se fosse una vecchia
provinciale e il manto stradale
deformato come nemmeno dopo
quarant’anni di traffico. Ora
ci si mettono pure le frane e le
esondazioni – il fiume Torto fra
Termini Imese e Trabia, alle
porte di Palermo – a rendere la
vita più dura agli automobilisti.
Un’altra importante arteria, la
scorrimento veloce (si fa per dire)
Palermo Agrigento ha subito
lo straripamento del fiume
Platani, è stata chiusa con mezzo
metro d’acqua sulla carreggiata
e oggi, dopo un giorno e
una notte da tregenda è (quasi)
percorribile.
Meno male che in questi difficili
giorni alla Regione Siciliana
hanno varato il Piano casa voluto
da Berlusconi. Gli ampliamenti,
oltre agli allagamenti, ci
vo g l i o n o .
Gaufre- Forum Expatriée
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Data d'iscrizione : 22.11.09
Re: Architettura... questa sconosciuta
allora praticamente dal 2001 in Italia è stata introdotta la figura dell'architetto junior. In questa categoria rientrano quelli che hanno una laurea triennale , quindi non hanno fatto la specialistica. Questi si possono iscrivere all'albo degli architetti nella sezione B, quindi credo che la loro competenza sia limitata rispetto a quelli iscritti nella sezione A, cioè coloro che hanno una laurea magistrale.Gaufre ha scritto:nemmeno a me, forse si riferisce al geometra laureato ma non iscritto all'ordine professionaleBess ha scritto:Concordo in pieno Gaufre, anche sull'aspetto fallimentare del 3+2 in generale, non solo per architettura (chissà perchè la pensavo ancora a ciclo unico ... una speranza forse).
La figura del geometra laureato, dico la verità, non mi è molto chiara.
Ecco, nel 2005 è stata introdotta la figura del geometra laureato, ossia l'architetto junior che, previa abilitazione all'albo dei geometri, può accedere al collegio dei geometri.
In pratica sti architetti junior erano un ibrido tra geometri e architetti iscritti alla sezione A dell'albo e nessuno se li filava.
fear-of-the-dark- Utente... preoccupante >10.000 Post
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Re: Architettura... questa sconosciuta
ah, ecco fugati i dubbi... il geometra laureato me l'ero perso, io sono di un'altra generazione ! Grazie Fear!fear-of-the-dark ha scritto:allora praticamente dal 2001 in Italia è stata introdotta la figura dell'architetto junior. In questa categoria rientrano quelli che hanno una laurea triennale , quindi non hanno fatto la specialistica. Questi si possono iscrivere all'albo degli architetti nella sezione B, quindi credo che la loro competenza sia limitata rispetto a quelli iscritti nella sezione A, cioè coloro che hanno una laurea magistrale.Gaufre ha scritto:nemmeno a me, forse si riferisce al geometra laureato ma non iscritto all'ordine professionaleBess ha scritto:Concordo in pieno Gaufre, anche sull'aspetto fallimentare del 3+2 in generale, non solo per architettura (chissà perchè la pensavo ancora a ciclo unico ... una speranza forse).
La figura del geometra laureato, dico la verità, non mi è molto chiara.
Ecco, nel 2005 è stata introdotta la figura del geometra laureato, ossia l'architetto junior che, previa abilitazione all'albo dei geometri, può accedere al collegio dei geometri.
In pratica sti architetti junior erano un ibrido tra geometri e architetti iscritti alla sezione A dell'albo e nessuno se li filava.
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
mi associoGaufre ha scritto:ah, ecco fugati i dubbi... il geometra laureato me l'ero perso, io sono di un'altra generazione ! Grazie Fear!fear-of-the-dark ha scritto:allora praticamente dal 2001 in Italia è stata introdotta la figura dell'architetto junior. In questa categoria rientrano quelli che hanno una laurea triennale , quindi non hanno fatto la specialistica. Questi si possono iscrivere all'albo degli architetti nella sezione B, quindi credo che la loro competenza sia limitata rispetto a quelli iscritti nella sezione A, cioè coloro che hanno una laurea magistrale.Gaufre ha scritto:nemmeno a me, forse si riferisce al geometra laureato ma non iscritto all'ordine professionaleBess ha scritto:Concordo in pieno Gaufre, anche sull'aspetto fallimentare del 3+2 in generale, non solo per architettura (chissà perchè la pensavo ancora a ciclo unico ... una speranza forse).
La figura del geometra laureato, dico la verità, non mi è molto chiara.
Ecco, nel 2005 è stata introdotta la figura del geometra laureato, ossia l'architetto junior che, previa abilitazione all'albo dei geometri, può accedere al collegio dei geometri.
In pratica sti architetti junior erano un ibrido tra geometri e architetti iscritti alla sezione A dell'albo e nessuno se li filava.
Bess- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Architettura... questa sconosciuta
ah, e soprattutto non sono geometraBess ha scritto:mi associoGaufre ha scritto:ah, ecco fugati i dubbi... il geometra laureato me l'ero perso, io sono di un'altra generazione ! Grazie Fear!fear-of-the-dark ha scritto:allora praticamente dal 2001 in Italia è stata introdotta la figura dell'architetto junior. In questa categoria rientrano quelli che hanno una laurea triennale , quindi non hanno fatto la specialistica. Questi si possono iscrivere all'albo degli architetti nella sezione B, quindi credo che la loro competenza sia limitata rispetto a quelli iscritti nella sezione A, cioè coloro che hanno una laurea magistrale.Gaufre ha scritto:nemmeno a me, forse si riferisce al geometra laureato ma non iscritto all'ordine professionaleBess ha scritto:Concordo in pieno Gaufre, anche sull'aspetto fallimentare del 3+2 in generale, non solo per architettura (chissà perchè la pensavo ancora a ciclo unico ... una speranza forse).
La figura del geometra laureato, dico la verità, non mi è molto chiara.
Ecco, nel 2005 è stata introdotta la figura del geometra laureato, ossia l'architetto junior che, previa abilitazione all'albo dei geometri, può accedere al collegio dei geometri.
In pratica sti architetti junior erano un ibrido tra geometri e architetti iscritti alla sezione A dell'albo e nessuno se li filava.
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/12/news/condono_in_arrivo-2599837/
Proposta fino al dicembre 2010
la sanatoria degli abusi
Comprese le costruzioni nelle aree sotto vincolo ambientale e paesaggistico
Pronto un altro condono edilizio ecco il progetto della maggioranza
Il precedente termine per la sanatoria (governo Berlusconi) era del dicembre 2004
di CECILIA
GENTILE
ROMA - Un nuovo condono edilizio, con
possibilità di sanare anche gli abusi commessi in aree sottoposte a vincolo
ambientale e paesaggistico. Così dispone il disegno di legge presentato dal Pdl
in Senato lo scorso 17 febbraio, che fa slittare i termini per la presentazione
delle domande dal 10 dicembre 2004, come prescrive la legge sul condono
edilizio, al 31 dicembre 2010. Se il provvedimento venisse approvato, una nuova
valanga di richieste di sanatoria potrebbe inondare gli sportelli dei Comuni
d'Italia, e questa volta con un'agevolazione in più per chi ha commesso
l'abuso: i beni ambientali e paesistici scompaiono dalle aree intoccabili.
"Una nuova legge vergogna - accusa il presidente nazionale dei Verdi
Angelo Bonelli - Dopo il condono sulle liste per le regionali adesso il Pdl
presenta in Parlamento un ddl per un ennesimo condono edilizio che prevede un
nuovo scempio del territorio".
Il disegno di legge è stato firmato dai senatori Sarro, Nespoli, Fasano, Izzo,
Giuliano, Vetrella, Compagna, Calabrò, Lauro, Pontone, De Gregorio, Esposito,
Coronella e Sibilla. Sarro e Nespoli, primi firmatari, non sono nuovi a
proposte del genere. Un tentativo simile lo fecero presentando un emendamento
al Milleproroghe, rigettato dal presidente della commissione Affari costituzionali
al Senato. Ora tornano alla carica.
Nella relazione che accompagna il disegno di legge, i senatori Pdl motivano la
loro proposta sostenendo che ai cittadini della Campania, ma in parte anche a
quelli delle Marche e dell'Emilia Romagna, "è stata di fatto preclusa la
possibilità di utilizzare lo speciale statuto di sanatoria" perché le
Regioni hanno disciplinato la materia restringendo le possibilità di accesso al
condono. Conclusioni: "si pone l'esigenza di ripristinare la parità di
trattamento". Dunque il nuovo condono, contenuto nella proposta AS 2020,
che prevede di riaprire i termini per la presentazione delle domande con la
modifica del comma 32 dell'articolo 32 del decreto legge 269 del 2003, quello
relativo al secondo condono edilizio di Berlusconi, e la possibilità di sanare
abusi in aree vincolate con la soppressione delle parole "dei beni
ambientali e paesistici", al comma 27 dello stesso articolo.
"Ci
troviamo di fronte ad una nuova aggressione del territorio e della popolazione
- riprende Bonelli - Il Pdl non si ferma nemmeno di fronte al dissesto
idrogeologico dell'Italia e alle vittime provocate dalle frane". Il
riferimento è ad Ischia, dove, a quanto riferisce il presidente dei Verdi, il
provvedimento sarebbe fortemente voluto. Proprio ad Ischia i sindaci di
sinistra e di destra hanno chiesto al governo Berlusconi di far rientrare gli
abusi nel condono del 2003, che qui non è stato applicato perché l'isola è
sotto vincolo paesaggistico. Sono in tutto 740 le costruzioni abusive
individuate dalla Procura della Repubblica, che ordina le demolizioni man mano
che le sentenze passano in giudicato. Intanto, a novembre scorso, sull'isola è
venuta di nuovo giù la montagna, che si è portata dietro una vittima.
Dura la condanna di Wwf e Fai, che si preparano a sostenere un'altra battaglia.
"Questo disegno di legge compromette la certezza del diritto e rimette in
discussione atti di rigetto già decisi - dichiara Gaetano Benedetto,
condirettore del Wwf - Non solo. Estende il condono del 2003 ad aree vincolate
anche per abusi gravi e apre la strada ad una sanatoria postuma di costruzioni
illegali fino ad oggi considerate insanabili".
Proposta fino al dicembre 2010
la sanatoria degli abusi
Comprese le costruzioni nelle aree sotto vincolo ambientale e paesaggistico
Pronto un altro condono edilizio ecco il progetto della maggioranza
Il precedente termine per la sanatoria (governo Berlusconi) era del dicembre 2004
di CECILIA
GENTILE
ROMA - Un nuovo condono edilizio, con
possibilità di sanare anche gli abusi commessi in aree sottoposte a vincolo
ambientale e paesaggistico. Così dispone il disegno di legge presentato dal Pdl
in Senato lo scorso 17 febbraio, che fa slittare i termini per la presentazione
delle domande dal 10 dicembre 2004, come prescrive la legge sul condono
edilizio, al 31 dicembre 2010. Se il provvedimento venisse approvato, una nuova
valanga di richieste di sanatoria potrebbe inondare gli sportelli dei Comuni
d'Italia, e questa volta con un'agevolazione in più per chi ha commesso
l'abuso: i beni ambientali e paesistici scompaiono dalle aree intoccabili.
"Una nuova legge vergogna - accusa il presidente nazionale dei Verdi
Angelo Bonelli - Dopo il condono sulle liste per le regionali adesso il Pdl
presenta in Parlamento un ddl per un ennesimo condono edilizio che prevede un
nuovo scempio del territorio".
Il disegno di legge è stato firmato dai senatori Sarro, Nespoli, Fasano, Izzo,
Giuliano, Vetrella, Compagna, Calabrò, Lauro, Pontone, De Gregorio, Esposito,
Coronella e Sibilla. Sarro e Nespoli, primi firmatari, non sono nuovi a
proposte del genere. Un tentativo simile lo fecero presentando un emendamento
al Milleproroghe, rigettato dal presidente della commissione Affari costituzionali
al Senato. Ora tornano alla carica.
Nella relazione che accompagna il disegno di legge, i senatori Pdl motivano la
loro proposta sostenendo che ai cittadini della Campania, ma in parte anche a
quelli delle Marche e dell'Emilia Romagna, "è stata di fatto preclusa la
possibilità di utilizzare lo speciale statuto di sanatoria" perché le
Regioni hanno disciplinato la materia restringendo le possibilità di accesso al
condono. Conclusioni: "si pone l'esigenza di ripristinare la parità di
trattamento". Dunque il nuovo condono, contenuto nella proposta AS 2020,
che prevede di riaprire i termini per la presentazione delle domande con la
modifica del comma 32 dell'articolo 32 del decreto legge 269 del 2003, quello
relativo al secondo condono edilizio di Berlusconi, e la possibilità di sanare
abusi in aree vincolate con la soppressione delle parole "dei beni
ambientali e paesistici", al comma 27 dello stesso articolo.
"Ci
troviamo di fronte ad una nuova aggressione del territorio e della popolazione
- riprende Bonelli - Il Pdl non si ferma nemmeno di fronte al dissesto
idrogeologico dell'Italia e alle vittime provocate dalle frane". Il
riferimento è ad Ischia, dove, a quanto riferisce il presidente dei Verdi, il
provvedimento sarebbe fortemente voluto. Proprio ad Ischia i sindaci di
sinistra e di destra hanno chiesto al governo Berlusconi di far rientrare gli
abusi nel condono del 2003, che qui non è stato applicato perché l'isola è
sotto vincolo paesaggistico. Sono in tutto 740 le costruzioni abusive
individuate dalla Procura della Repubblica, che ordina le demolizioni man mano
che le sentenze passano in giudicato. Intanto, a novembre scorso, sull'isola è
venuta di nuovo giù la montagna, che si è portata dietro una vittima.
Dura la condanna di Wwf e Fai, che si preparano a sostenere un'altra battaglia.
"Questo disegno di legge compromette la certezza del diritto e rimette in
discussione atti di rigetto già decisi - dichiara Gaetano Benedetto,
condirettore del Wwf - Non solo. Estende il condono del 2003 ad aree vincolate
anche per abusi gravi e apre la strada ad una sanatoria postuma di costruzioni
illegali fino ad oggi considerate insanabili".
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
Gaufre ha scritto:
- Un nuovo condono edilizio, con possibilità di sanare anche gli abusi commessi in aree sottoposte a vincolo ambientale e paesaggistico.
- Il disegno di legge è stato firmato dai senatori Sarro, Nespoli, Fasano, Izzo, Giuliano, Vetrella, Compagna, Calabrò, Lauro, Pontone, De Gregorio, Esposito, Coronella e Sibilla. Sarro e Nespoli, primi firmatari, non sono nuovi a proposte del genere. Un tentativo simile lo fecero presentando un emendamento al Milleproroghe, rigettato dal presidente della commissione Affari costituzionali al Senato. Ora tornano alla carica.
- Nella relazione che accompagna il disegno di legge, i senatori Pdl motivano la loro proposta sostenendo che ai cittadini della Campania, ma in parte anche a quelli delle Marche e dell'Emilia Romagna, "è stata di fatto preclusa la possibilità di utilizzare lo speciale statuto di sanatoria" perché le Regioni hanno disciplinato la materia restringendo le possibilità di accesso al condono. Conclusioni: "si pone l'esigenza di ripristinare la parità di trattamento".
E' scandaloso! Invocano anche il principio della parità di trattamento! Li dovrei ringraziare, insomma
Mi auguro che la Regione Emilia-Romagna e le altre interessate facciano ricorso alla Consulta, visto che il "governo del territorio" - ambito in cui ricadono i condoni edilizi - è materia concorrente e vi sono già diverse sentenze che hanno dato ragione alle leggi regionali.
Comunque mi pare ovvio come questa norma sia una manovra elettorale rivolta in particolare alla Campania, regione di elezione di tutti i senatori che hanno firmato il disegno di legge.... ma sì, abbandoniamola e distruggiamola ancora di più questa regione ...
Bess- Utente Aficionado: 501-2000 post
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Re: Architettura... questa sconosciuta
@Bess
immaginavo che ti saresti giustamente incazzata
immaginavo che ti saresti giustamente incazzata
Gaufre- Forum Expatriée
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Re: Architettura... questa sconosciuta
più Barragán per tutti
Gaufre- Forum Expatriée
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