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Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)

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Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 Empty Re: Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)

Messaggio Da sophia Gio 29 Lug 2010, 12:53

Chiara 75 ha scritto:
Mede@ ha scritto:E ora liberateci
da Belen & Corona

Onnipresenti: liti e amplessi, condanne e sniffate. La "ditta" le studia tutte per accendere i riflettori. dallo scandalo su Vallettopoli di lui ai video hard di lei.


Ma davvero l'Italia si riduce ai tatuaggi sui muscoli di Fabrizio Corona e alle cosce di Belen Rodriguez? La risposta è sì, a contare i titoli sulla coppia scoppiata, le copertine dei settimanali, i video cliccati su Youtube, gli interventi di cosiddette «firme». Non sappiamo un'acca di storia, siamo impreparati sull'economia, non sopportiamo più la politica, di libri ne leggiamo meno di mezzo l'anno ciascuno. Però i video hard di lei, i guai giudiziari di lui, i loro amplessi e gli amplessi di loro due con altri li sappiamo a memoria. Meglio del nostro numero di cellulare.


E dunque, in sequenza negli ultimi dodici mesi: l'agosto scorso lui e lei in vacanza a Forte dei Marmi «fanno sesso» coram populo, come si dice. Quest'anno in vacanza alle Maldive, lui si va fotografare nudo. Ovviamente, dopo aver fatto sesso. E poi: in inverno lei dice che Fabrizio vuole sposarla; in primavera rispunta l'ex di lei, il calciatore Borriello, e la nuova idea di lui, Laura Chiatti, e sono fulmini. In estate lei lo caccia di casa. L'altro ieri li rivedono a sbaciucchiarsi in Spagna. Oppure: lei ha girato da ragazzetta un video hard, parola di Selvaggia Lucarelli, che le dedica spazio, nel suo pensatoio, quasi fosse la Scuola di Frattocchie. Adesso poi il sì e no sulla cacciata della «bonazza» argentina dal palco zuccheroso di Sanremo tiene banco. Belen ha detto di «sniffare» coca, ma solo due volte due, con la comitiva di Lele Mora.


E giù fiumi d'inchiostro, reazioni, foto. Modesta obiezione: ma questa «okkupazione» dei media non è troppo prepotente? Soprattutto, a nessuno passa per la testa che baci e piatti rotti, corna e riappacificazioni possano essere taroccati come le foto di certi paparazzi, o i programmacci della tv del dolore, delle carrambate, delle risse? Pare di no. Così, la ditta Corona&Rodriguez imperversa. Manco fossero Pico della Mirandola e signora. Certo, lui vive della rendita mediatica dei suoi trascorsi (la condanna per le estorsioni di Vallettopoli, i fermi, le denunce, le supermulte della Polstrada, gli acquisti in autogrill con banconote false, l'accusa di bancorotta fraudolenta). E lei è entrata nel cono di luce della bella e perversa. Modesta proposta. Perché non liquidarli con un interplanetario urlo: di Fabrizio e Belen chissenefrega?


Lidia lombardi


http://www.iltempo.it/spettacoli/2010/07/29/1185005-liberateci.shtml


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Ah,il caro Lele Mora...Quello che attaccò Morgan dicendo che meritava l'espulsione da Sanremo,quello che ebbe la faccia tosta di dire che tra i suoi "artisti" non girava la cocaina... Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 545453 Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 545453 Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 545453
certo peccato che i Pm di un paio di procure l'han vista diversamente
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Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 Empty Re: Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)

Messaggio Da sophia Gio 29 Lug 2010, 13:00

[quote="Bea"]
xenas ha scritto:Pare dicesse che l'avrebbe fatto, come jim morrison, ma nessuno lo prendeva sul serio, era pieno di vita, aveva una band, una fidanzata un sacco di amici nessun apparente segno di depressione

Scusa l'apparente insensibilità... mi spiace per il tuo amico ma Jim Morrison non si è impiccato... è morto di arresto cardiaco (stava male da tempo e abusava di alcol e altra roba, ma nessuna di questa ne ha direttamente causato la morte... apparentemente).
Di cantanti morti impiccati me ne vengono in mente due: Michael Hutchence degli INXS e Ian Curtis dei Joy Division.

Io per tutta la vita ho ascoltato canzoni di gente morta in circostanze tragiche o drogata marcia, ma non mi sono ammazzata né ho cominciato ad usare sostanze... e non diciamo che il mio non era terreno fertile, perché era più che fertile, datosi che sono depressa. Ma se si delega alla TV il ruolo che dovrebbe essere dei genitori, se si ignorano i segnali... beh, bisogna fare un mea culpa grosso come una casa in caso qualcosa di drammatico si compia.

Chiarito questo penso che Morgan (con tutto l'affetto) dovrebbe piantarla di rivangare la storia perché tutte le volte si rialza il polverone: non verrà MAI visto come vittima, anche se lo è stato. Era visto come forte e potente... in realtà era un colosso dai piedi di argilla. Povero cristo. Lui non ha appoggi forti come la Rodriguez, evidentemente. Era scomodo e si sa...

E che i censori se ne andassero tutti affanculo. Ma che storie sono? Esempi? Ma da quando i personaggi pubblici (non istituzionali) debbono essere presi ad esempio? La lista di personaggi che hanno fatto l'Arte e che erano persone di merda è praticamente infinita. Non guardiamo più un quadro di Caravaggio, per carità, e buttiamo giù a picconate le statue di Bernini, che era un assassino.

Benpensanti del cazzo.[/quote]


..E siamo diventati tutti pedagogisti e giudici dopo Sanremo...non lo sapevi? L'unico problema é che pochi hanno qualcosa da dire ed insegnare sui valori naturali, costituzionali, sul rispetto della dignità e della libertà della persona.
Corona, Mora,Zoccarato, Eolo, Giovanardi e cricca in questo paese docent anzi si stagliano...
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Messaggio Da bellaprincipessa Gio 29 Lug 2010, 13:07

posso?
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scusate...
non ne potevo più....

ahhhh... ora sto meglio!
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Messaggio Da miniatina Gio 29 Lug 2010, 13:32

[quote="Bea"]

E che i censori se ne andassero tutti affanculo. Ma che storie sono? Esempi? Ma da quando i personaggi pubblici (non istituzionali) debbono essere presi ad esempio? La lista di personaggi che hanno fatto l'Arte e che erano persone di merda è praticamente infinita. Non guardiamo più un quadro di Caravaggio, per carità, e buttiamo giù a picconate le statue di Bernini, che era un assassino.

Benpensanti del cazzo.[/quote]

OCCHEI!


sophia ha scritto:..E siamo diventati tutti pedagogisti e giudici dopo Sanremo...non lo sapevi? L'unico problema é che pochi hanno qualcosa da dire ed insegnare sui valori naturali, costituzionali, sul rispetto della dignità e della libertà della persona.
Corona, Mora,Zoccarato, Eolo, Giovanardi e cricca in questo paese docent anzi si stagliano...

... sono solo 5... possibile che manchi sempre qualche nano all'appello? musico

vabbè scusate, me ne torno nell'angolino timidone
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Messaggio Da miniatina Gio 29 Lug 2010, 13:44

http://www.ilpost.it/filippofacci/2010/07/29/abbiamo-il-problema-di-belen/

Abbiamo il problema di Belen

29 luglio 2010


Non so se Belen Rodriguez debba andare o no a Sanremo, me ne importa zero, non so neppure se la ragazza sia intrisa di quella «contrizione operosa» descritta da Alessandro Meluzzi in un suo articolo – su Libero, ieri – che pare scritto da un gesuita. E’ un problema morale, non penale: in Italia il singolo consumo di cocaina non è neppure considerato reato e non è detto che il sindaco di Sanremo – che non vuole Belen al Festival – ne fosse al corrente. Il caso Morgan, l’anno passato, fu un’altra cosa: lo stralunato cantante aveva inneggiato pubblicamente alle droghe come fonte creativa, mica ne aveva parlato a verbale davanti a un magistrato come ha fatto Belen. Ma il punto non è neanche questo. E non può bastarci neppure il bollare come oggettivamente ridicola la proposta del solito Carlo Rienzi (Codacons) che vorrebbe introdurre un test antidroga per tutti i cantanti e i presentatori e le vallette che parteciperanno a Sanremo. Anche perché il problema non è il drogarsi prima di Sanremo, ma non drogarsi dopo averlo visto.
Detto questo, resta spettacolare l’ipocrisia con cui questo Paese seguita a nascondere la portata autentica del problema cocaina. Ci si ostina a dividere il mondo tra bianco e nero, buoni e cattivi, drogati e normali. Ci si scanna come se la droga riguardasse ancora e solamente spacciatori e devianti, mentre è un’industria che interviene secondo format di consumo ormai consolidati: ci si veste in un certo modo, si ha una certa auto, si appartiene a un certo ambiente e si hanno certe sostanze da consumare. Il modello di riferimento, purtroppo, non è Belen o un inarrivabile star system: il mercato degli stupefacenti ormai è in grado di incidere sulle scelte di vita, e i consumatori – persone che si credono informate – in virtù di questo imprinting si illudono di aver fatto una scelta. Antiproibizionismo o repressione non c’entrano più: potremmo buttarla su frasi a effetto e sentenziare, classicamente, che se eliminassimo tutti i cocainomani del Paese andrebbe sguarnita una buona fetta della classe dirigente e imprenditoriale e finanziaria, questo prima ancora che i palinsesti televisivi si svuotino. Ma non è la verità. Il cocainomane interagisce con noi, è il chirurgo, il pilota, l’investitore dei nostri soldi, la maestra dei nostri figli, persino – si è scoperto di recente – il tranviere meneghino. A fermare tutto questo non basterà escludere Belen e non basterà purtroppo neppure la legge, o una diversa legge. C’è moltissimo da fare, ma la nostra classe politica e giornalistica ama esibire soltanto crociate, contrasti caricaturali, referendum morali, tesi sociologiche su uomini perdenti e derelitti.
Perché, era un perdente Lapo Elkann? E l’attore Paolo Calissano? E la modella Kate Moss? E Fiorello, che facciamo con Fiorello, che pure ha ammesso di esserci caduto e pure di brutto? Cacciamo tutti perché non diano il cattivo esempio? Ci raccontiamo che la droga è il famoso spazzino dell’umanità che ammalia i perdenti? Certo, non mancano eserciti di menomati mentali che assumono droghe perché sono deboli e non ce la fanno, dunque la sera non reggono se stessi e hanno bisogno di stemperare la realtà, stordirsi in una devianza da discoteca. Ma il dramma vero è la straordinaria compatibilità della cocaina col nostro modello di sviluppo: chi pippa non ha una doppia vita, ha una vita sola e intera che la cocaina accelera e concentra, chi la prende non vuole fuggire la realtà ma abbracciarla, lavorare come un pazzo, socializzare come mai riuscirebbe, essere brillante nonostante la stanchezza. La cocaina è la droga di chi ufficialmente non ne ha bisogno, di chi racconta la gestirà senza problemi. Una sola è la regola non scritta: ciascuno è artefice del proprio destino, se lo beccano cazzi suoi.
Basterebbe avere il coraggio di dire questo: la droga piace, la gente la prende da millenni proprio per questo. Ma ha un difetto, uno solo: che non riguarda la moralità o il moralismo di certi maestrini all’italiana. E’ un altro, il difetto.
La cocaina era nella Coca Cola sino al 1901 ed era reclamizzata proprio per questo, la prendevano i gesuiti in America Latina, la prendevano Pio X e Leone XIII e così pure gli Zar delle Russie, i principi del Galles, i sovrani di Svezia e di Norvegia, Thomas Alva Edison, i fratelli Lumière, persino Sigmund Freud che scrisse L’interpretazione dei sogni assumendo cinque grammi al giorno; non parliamo della cocaina elargita agli eserciti canadese e tedesco, degli Anni settanta quando la cocaina era celebrata sul New York Times (pur proibita) e quando a sostenere la liberalizzazione della cocaina e della marjuana non era Bob Marley, ma una lobby in cui primeggiava la Fondazione Ford. Nella classificazione statunitense delle droghe pericolose, datata 1971, la cocaina neppure c’era: è lo stesso anno in cui Peter Burne, lo psichiatra incaricato di dirigere il programma statale per la lotta alla droga, fu visto sniffare pubblicamente a una festa ufficiale con seicento invitati: che cosa è cambiato?
Sono cambiati il progresso scientifico, gli studi, le verità non sommarie che andrebbero pacatamente spiegate anziché mascherarle da predica generica, è cambiato ciò che ha trasformato la nocività di certe droghe in una sentenza della scienza medica: andrebbe spiegato questo, altro che generici predicozzi contro una valletta. E’ questo l’unico e terribile difetto della cocaina: fa male, fa molto male, e su questo andrebbe fatta informazione seria e una politica seria. Nella scarsa credibilità dei pedagoghi nostrani, poco scientifici e molto apocalittici, sguazzano intanto le Belen e gli assuntori finto-occasionali, quelli che in tutte le discoteche e cessi d’Italia si raccontano che sono tutte balle, non è vero niente, la cocaina farà anche male e però insomma, sai com’è. E mentre gli specialisti e gli esperti e i medici si fanno un mazzo così, in televisione a parlare del problema invitano la modella deficiente, il giornalista reazionario contro quello capellone, la solita poltiglia inutile. Se Belen ha assunto cocaina mica si parla della cocaina: si parla di Belen.
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Messaggio Da xenas Gio 29 Lug 2010, 13:46

[quote="sophia"]
Bea ha scritto:
xenas ha scritto:Pare dicesse che l'avrebbe fatto, come jim morrison, ma nessuno lo prendeva sul serio, era pieno di vita, aveva una band, una fidanzata un sacco di amici nessun apparente segno di depressione

Scusa l'apparente insensibilità... mi spiace per il tuo amico ma Jim Morrison non si è impiccato... è morto di arresto cardiaco (stava male da tempo e abusava di alcol e altra roba, ma nessuna di questa ne ha direttamente causato la morte... apparentemente).
Di cantanti morti impiccati me ne vengono in mente due: Michael Hutchence degli INXS e Ian Curtis dei Joy Division.

Io per tutta la vita ho ascoltato canzoni di gente morta in circostanze tragiche o drogata marcia, ma non mi sono ammazzata né ho cominciato ad usare sostanze... e non diciamo che il mio non era terreno fertile, perché era più che fertile, datosi che sono depressa. Ma se si delega alla TV il ruolo che dovrebbe essere dei genitori, se si ignorano i segnali... beh, bisogna fare un mea culpa grosso come una casa in caso qualcosa di drammatico si compia.

Chiarito questo penso che Morgan (con tutto l'affetto) dovrebbe piantarla di rivangare la storia perché tutte le volte si rialza il polverone: non verrà MAI visto come vittima, anche se lo è stato. Era visto come forte e potente... in realtà era un colosso dai piedi di argilla. Povero cristo. Lui non ha appoggi forti come la Rodriguez, evidentemente. Era scomodo e si sa...

E che i censori se ne andassero tutti affanculo. Ma che storie sono? Esempi? Ma da quando i personaggi pubblici (non istituzionali) debbono essere presi ad esempio? La lista di personaggi che hanno fatto l'Arte e che erano persone di merda è praticamente infinita. Non guardiamo più un quadro di Caravaggio, per carità, e buttiamo giù a picconate le statue di Bernini, che era un assassino.

Benpensanti del cazzo.[/quote]


..E siamo diventati tutti pedagogisti e giudici dopo Sanremo...non lo sapevi? L'unico problema é che pochi hanno qualcosa da dire ed insegnare sui valori naturali, costituzionali, sul rispetto della dignità e della libertà della persona.
Corona, Mora,Zoccarato, Eolo, Giovanardi e cricca in questo paese docent anzi si stagliano...

sophia l'ho già scritto che anche io ascoltavo jim morrison (e leggevo le sue poesie ecc ecc) e nn sono mai stata autodistruttiva. C'erano anche altri esempi positivi, ricordo che avevo una ammirazione spropositata per pertini che ho avuto l'onore di conoscere e oggi ci sono esempi come falcone e borsellino, che i giovani dovrebbero seguire...

ma se in spiaggia senti una giovane madre che dice che da grande la figlia neonata farà o la velina o amici di maria de filippi, bhe a me vengono i brividi.... E in italia ci stiamo trasformando in una nazione di puritani per la forma, perchè la sostanza è completamente l'opposto, virtù pubbliche e vizi privati....

Morgan secondo me ha un grande potenziale per essere un buon maestro e un buon esempio perchè ha dalla sua una sconfinata cultura e ottime doti di istrionismo e il dono di essere un artista e una curiosità per le cose che lo porta sempre a sperimentare... è un peccato che una mente così sia rovinata dalle droghe, a prescindere da cosa dice l'opinione pubblica....

A mio parere non bisognerebbe mai sottovalutare l'influenza che su certe persone hanno i cattivi esempi (non parlo di morgan ora sennò il discorso si restringe ad un caso specifico magari nemmeno calzante). Ricordo ad esempio che dopo pretty woman negli stati uniti molte ragazzine scappavano di casa per finire poi in strada, convinte che poi sarebbe arrivato richard gere.... mentre dopo gli attentati a falcone e borsellino il numero degli iscritti alla facoltà di giurisprudenza e le richieste per le cosìdette sedi disagiate aumentarono....

La tv/l'informazione/la società crea dei modelli, positivi e negativi, che influenzano anche le nostre scelte, spesso inconsce su come portare i capelli, che vestiti indossare cosa bere e mangiare che dentifricio usare....ultimamente ogni volta che compro qualcosa in un supermercato mi chiedo quanto la mia scelta è dettata dalla pubblicità (sono esaurita Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 583831 )
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Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 Empty Re: Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)

Messaggio Da xenas Gio 29 Lug 2010, 13:47

OT: sta belen ha ravvivato la discussione sonnacchiosa estiva Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 765817
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Messaggio Da xenas Gio 29 Lug 2010, 13:48

miniatina ha scritto:http://www.ilpost.it/filippofacci/2010/07/29/abbiamo-il-problema-di-belen/

Abbiamo il problema di Belen

29 luglio 2010
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. Anche perché il problema non è il drogarsi prima di Sanremo, ma non drogarsi dopo averlo visto.
----

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Messaggio Da xenas Gio 29 Lug 2010, 13:52

miniatina ha scritto:http://www.ilpost.it/filippofacci/2010/07/29/abbiamo-il-problema-di-belen/

Abbiamo il problema di Belen

29 luglio 2010


Non so se Belen Rodriguez debba andare o no a Sanremo, me ne importa zero, non so neppure se la ragazza sia intrisa di quella «contrizione operosa» descritta da Alessandro Meluzzi in un suo articolo – su Libero, ieri – che pare scritto da un gesuita. E’ un problema morale, non penale: in Italia il singolo consumo di cocaina non è neppure considerato reato e non è detto che il sindaco di Sanremo – che non vuole Belen al Festival – ne fosse al corrente. Il caso Morgan, l’anno passato, fu un’altra cosa: lo stralunato cantante aveva inneggiato pubblicamente alle droghe come fonte creativa, mica ne aveva parlato a verbale davanti a un magistrato come ha fatto Belen. Ma il punto non è neanche questo. E non può bastarci neppure il bollare come oggettivamente ridicola la proposta del solito Carlo Rienzi (Codacons) che vorrebbe introdurre un test antidroga per tutti i cantanti e i presentatori e le vallette che parteciperanno a Sanremo. Anche perché il problema non è il drogarsi prima di Sanremo, ma non drogarsi dopo averlo visto.
Detto questo, resta spettacolare l’ipocrisia con cui questo Paese seguita a nascondere la portata autentica del problema cocaina. Ci si ostina a dividere il mondo tra bianco e nero, buoni e cattivi, drogati e normali. Ci si scanna come se la droga riguardasse ancora e solamente spacciatori e devianti, mentre è un’industria che interviene secondo format di consumo ormai consolidati: ci si veste in un certo modo, si ha una certa auto, si appartiene a un certo ambiente e si hanno certe sostanze da consumare. Il modello di riferimento, purtroppo, non è Belen o un inarrivabile star system: il mercato degli stupefacenti ormai è in grado di incidere sulle scelte di vita, e i consumatori – persone che si credono informate – in virtù di questo imprinting si illudono di aver fatto una scelta. Antiproibizionismo o repressione non c’entrano più: potremmo buttarla su frasi a effetto e sentenziare, classicamente, che se eliminassimo tutti i cocainomani del Paese andrebbe sguarnita una buona fetta della classe dirigente e imprenditoriale e finanziaria, questo prima ancora che i palinsesti televisivi si svuotino. Ma non è la verità. Il cocainomane interagisce con noi, è il chirurgo, il pilota, l’investitore dei nostri soldi, la maestra dei nostri figli, persino – si è scoperto di recente – il tranviere meneghino. A fermare tutto questo non basterà escludere Belen e non basterà purtroppo neppure la legge, o una diversa legge. C’è moltissimo da fare, ma la nostra classe politica e giornalistica ama esibire soltanto crociate, contrasti caricaturali, referendum morali, tesi sociologiche su uomini perdenti e derelitti.
Perché, era un perdente Lapo Elkann? E l’attore Paolo Calissano? E la modella Kate Moss? E Fiorello, che facciamo con Fiorello, che pure ha ammesso di esserci caduto e pure di brutto? Cacciamo tutti perché non diano il cattivo esempio? Ci raccontiamo che la droga è il famoso spazzino dell’umanità che ammalia i perdenti? Certo, non mancano eserciti di menomati mentali che assumono droghe perché sono deboli e non ce la fanno, dunque la sera non reggono se stessi e hanno bisogno di stemperare la realtà, stordirsi in una devianza da discoteca. Ma il dramma vero è la straordinaria compatibilità della cocaina col nostro modello di sviluppo: chi pippa non ha una doppia vita, ha una vita sola e intera che la cocaina accelera e concentra, chi la prende non vuole fuggire la realtà ma abbracciarla, lavorare come un pazzo, socializzare come mai riuscirebbe, essere brillante nonostante la stanchezza. La cocaina è la droga di chi ufficialmente non ne ha bisogno, di chi racconta la gestirà senza problemi. Una sola è la regola non scritta: ciascuno è artefice del proprio destino, se lo beccano cazzi suoi.
Basterebbe avere il coraggio di dire questo: la droga piace, la gente la prende da millenni proprio per questo. Ma ha un difetto, uno solo: che non riguarda la moralità o il moralismo di certi maestrini all’italiana. E’ un altro, il difetto.
La cocaina era nella Coca Cola sino al 1901 ed era reclamizzata proprio per questo, la prendevano i gesuiti in America Latina, la prendevano Pio X e Leone XIII e così pure gli Zar delle Russie, i principi del Galles, i sovrani di Svezia e di Norvegia, Thomas Alva Edison, i fratelli Lumière, persino Sigmund Freud che scrisse L’interpretazione dei sogni assumendo cinque grammi al giorno; non parliamo della cocaina elargita agli eserciti canadese e tedesco, degli Anni settanta quando la cocaina era celebrata sul New York Times (pur proibita) e quando a sostenere la liberalizzazione della cocaina e della marjuana non era Bob Marley, ma una lobby in cui primeggiava la Fondazione Ford. Nella classificazione statunitense delle droghe pericolose, datata 1971, la cocaina neppure c’era: è lo stesso anno in cui Peter Burne, lo psichiatra incaricato di dirigere il programma statale per la lotta alla droga, fu visto sniffare pubblicamente a una festa ufficiale con seicento invitati: che cosa è cambiato?
Sono cambiati il progresso scientifico, gli studi, le verità non sommarie che andrebbero pacatamente spiegate anziché mascherarle da predica generica, è cambiato ciò che ha trasformato la nocività di certe droghe in una sentenza della scienza medica: andrebbe spiegato questo, altro che generici predicozzi contro una valletta. E’ questo l’unico e terribile difetto della cocaina: fa male, fa molto male, e su questo andrebbe fatta informazione seria e una politica seria. Nella scarsa credibilità dei pedagoghi nostrani, poco scientifici e molto apocalittici, sguazzano intanto le Belen e gli assuntori finto-occasionali, quelli che in tutte le discoteche e cessi d’Italia si raccontano che sono tutte balle, non è vero niente, la cocaina farà anche male e però insomma, sai com’è. E mentre gli specialisti e gli esperti e i medici si fanno un mazzo così, in televisione a parlare del problema invitano la modella deficiente, il giornalista reazionario contro quello capellone, la solita poltiglia inutile. Se Belen ha assunto cocaina mica si parla della cocaina: si parla di Belen.

questo articolo è bellissimo chapeau a facci a cui non davo due lire.....
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Messaggio Da bellaprincipessa Gio 29 Lug 2010, 14:08

si', anch'io trovo l'articolo ottimo!
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Messaggio Da maimeri Gio 29 Lug 2010, 15:14

xenas ha scritto:Belen: "Droga? Avevo vent'anni Ora sono un'altra donna"

Quando mi chiamò il pm Frank Di Maio fui interpellata come testimone di
fatti accaduti all'interno della discoteca Hollywood ma non fui mai
indagata per alcun reato. In quell'occasione rilasciai delle
dichiarazioni ma non capisco perché ora stia succedendo tutto questo
casino. Sono cose che ho fatto quando avevo vent'anni, ora sono una
donna e ho tutta un'altra testa». Belen Rodriguez si sfoga così con gli
amici e gli uomini del suo entourage, all'indomani della tempesta su
droga e discoteche milanesi. Niente comunicati ufficiali, le è stato
consigliato. Ma intanto rinuncia al Mediterranea Expo di Agrigento
adducendo «problemi personali», come spiega il patron della
manifestazione, Silvio Alessi: «Ci dispiace tantissimo, ma la sua
assenza non è dipesa assolutamente da noi». Fabrizio Corona, ex o
attuale fidanzato, si è subito schierato a suo favore. Anche il sindaco
di Sanremo, Zoccarato, ha fatto marcia indietro, dopo aver bollato la
Rodriguez come indesiderabile all'Ariston. Frasi accolte con sollievo
dalle decine di persone che ruotano attorno alla stella Belen, che per
48 ore hanno temuto che potesse fare la fine di una Supernova. Un altro
segnale positivo è arrivato dall'agenzia che cura gli interessi della
soubrette: confermati tutti gli impegni artistici e pubblicitari.

Nessuno
si è tirato indietro, anzi, ci sono sempre più impegni all'orizzonte.
Tim non solo non volta le spalle a Belen ma ha già programmato i piccoli
filmati pubblicitari che la stessa ha appena finito di girare in Spagna
con Christian De Sica. Il 25 agosto inizieranno le riprese del
cinepanettone natalizio: ci sarà ancora una volta Belen, questa volta
come attrice principale, sempre al fianco di De Sica. Ieri, appena
atterrata a Fiumicino proveniente dalla Spagna, l'argentina ha trovato
ad attenderla i signori della produzione che si occupano della fiction
«Il commissario Montalbano». Proprio Belen sarà tra le protagoniste di
uno degli episodi della prossima stagione. Non è finita. Il 2 ottobre
Pupi Avati ha confermato Belen nel cast del suo prossimo film. Poi ci
sono gli sponsor cosiddetti «minori».

Dunque, dopo i primi
imbarazzi, risulta chiaro come la forza del personaggio e della sua
valenza pubblicitaria-artistica sia molto più forte di un'inchiesta
giudiziaria rivangata e rinfocolata dalle cronache. Non c'è telegiornale
che tenga, non c'è prima pagina che tenga. Belen Rodriguez, secondo le
indagini di mercato che il responsabile dell'ufficio stampa Telecom
Carlo Fornaro ha citato ieri, permea l'immaginario collettivo degli
italiani (maschi e femmine), al punto da poter cancellare qualsiasi
attacco negativo.
Attacchi che avrebbero forse distrutto la carrierina
di qualche letterina amica delle ore piccole. Ma Belen è entrata in
serie A, fors'anche in Champions League e lì ciò che non ti abbatte ti
fortifica.


io penso che questo paese stia davvero impazzendo

Bea ha scritto:
xenas ha scritto:Pare dicesse che l'avrebbe fatto, come jim morrison, ma nessuno lo prendeva sul serio, era pieno di vita, aveva una band, una fidanzata un sacco di amici nessun apparente segno di depressione

Scusa l'apparente insensibilità... mi spiace per il tuo amico ma Jim Morrison non si è impiccato... è morto di arresto cardiaco (stava male da tempo e abusava di alcol e altra roba, ma nessuna di questa ne ha direttamente causato la morte... apparentemente).
Di cantanti morti impiccati me ne vengono in mente due: Michael Hutchence degli INXS e Ian Curtis dei Joy Division.

Io per tutta la vita ho ascoltato canzoni di gente morta in circostanze tragiche o drogata marcia, ma non mi sono ammazzata né ho cominciato ad usare sostanze... e non diciamo che il mio non era terreno fertile, perché era più che fertile, datosi che sono depressa. Ma se si delega alla TV il ruolo che dovrebbe essere dei genitori, se si ignorano i segnali... beh, bisogna fare un mea culpa grosso come una casa in caso qualcosa di drammatico si compia.

Chiarito questo penso che Morgan (con tutto l'affetto) dovrebbe piantarla di rivangare la storia perché tutte le volte si rialza il polverone: non verrà MAI visto come vittima, anche se lo è stato. Era visto come forte e potente... in realtà era un colosso dai piedi di argilla. Povero cristo. Lui non ha appoggi forti come la Rodriguez, evidentemente. Era scomodo e si sa...

E che i censori se ne andassero tutti affanculo. Ma che storie sono? Esempi? Ma da quando i personaggi pubblici (non istituzionali) debbono essere presi ad esempio? La lista di personaggi che hanno fatto l'Arte e che erano persone di merda è praticamente infinita. Non guardiamo più un quadro di Caravaggio, per carità, e buttiamo giù a picconate le statue di Bernini, che era un assassino.

Benpensanti del cazzo.


straquotone mega.

miniatina ha scritto:http://www.ilpost.it/filippofacci/2010/07/29/abbiamo-il-problema-di-belen/

Abbiamo il problema di Belen

29 luglio 2010


Non so se Belen Rodriguez debba andare o no a Sanremo, me ne importa zero, non so neppure se la ragazza sia intrisa di quella «contrizione operosa» descritta da Alessandro Meluzzi in un suo articolo – su Libero, ieri – che pare scritto da un gesuita. E’ un problema morale, non penale: in Italia il singolo consumo di cocaina non è neppure considerato reato e non è detto che il sindaco di Sanremo – che non vuole Belen al Festival – ne fosse al corrente. Il caso Morgan, l’anno passato, fu un’altra cosa: lo stralunato cantante aveva inneggiato pubblicamente alle droghe come fonte creativa, mica ne aveva parlato a verbale davanti a un magistrato come ha fatto Belen. Ma il punto non è neanche questo. E non può bastarci neppure il bollare come oggettivamente ridicola la proposta del solito Carlo Rienzi (Codacons) che vorrebbe introdurre un test antidroga per tutti i cantanti e i presentatori e le vallette che parteciperanno a Sanremo. Anche perché il problema non è il drogarsi prima di Sanremo, ma non drogarsi dopo averlo visto.
Detto questo, resta spettacolare l’ipocrisia con cui questo Paese seguita a nascondere la portata autentica del problema cocaina. Ci si ostina a dividere il mondo tra bianco e nero, buoni e cattivi, drogati e normali. Ci si scanna come se la droga riguardasse ancora e solamente spacciatori e devianti, mentre è un’industria che interviene secondo format di consumo ormai consolidati: ci si veste in un certo modo, si ha una certa auto, si appartiene a un certo ambiente e si hanno certe sostanze da consumare. Il modello di riferimento, purtroppo, non è Belen o un inarrivabile star system: il mercato degli stupefacenti ormai è in grado di incidere sulle scelte di vita, e i consumatori – persone che si credono informate – in virtù di questo imprinting si illudono di aver fatto una scelta. Antiproibizionismo o repressione non c’entrano più: potremmo buttarla su frasi a effetto e sentenziare, classicamente, che se eliminassimo tutti i cocainomani del Paese andrebbe sguarnita una buona fetta della classe dirigente e imprenditoriale e finanziaria, questo prima ancora che i palinsesti televisivi si svuotino. Ma non è la verità. Il cocainomane interagisce con noi, è il chirurgo, il pilota, l’investitore dei nostri soldi, la maestra dei nostri figli, persino – si è scoperto di recente – il tranviere meneghino. A fermare tutto questo non basterà escludere Belen e non basterà purtroppo neppure la legge, o una diversa legge. C’è moltissimo da fare, ma la nostra classe politica e giornalistica ama esibire soltanto crociate, contrasti caricaturali, referendum morali, tesi sociologiche su uomini perdenti e derelitti.
Perché, era un perdente Lapo Elkann? E l’attore Paolo Calissano? E la modella Kate Moss? E Fiorello, che facciamo con Fiorello, che pure ha ammesso di esserci caduto e pure di brutto? Cacciamo tutti perché non diano il cattivo esempio? Ci raccontiamo che la droga è il famoso spazzino dell’umanità che ammalia i perdenti? Certo, non mancano eserciti di menomati mentali che assumono droghe perché sono deboli e non ce la fanno, dunque la sera non reggono se stessi e hanno bisogno di stemperare la realtà, stordirsi in una devianza da discoteca. Ma il dramma vero è la straordinaria compatibilità della cocaina col nostro modello di sviluppo: chi pippa non ha una doppia vita, ha una vita sola e intera che la cocaina accelera e concentra, chi la prende non vuole fuggire la realtà ma abbracciarla, lavorare come un pazzo, socializzare come mai riuscirebbe, essere brillante nonostante la stanchezza. La cocaina è la droga di chi ufficialmente non ne ha bisogno, di chi racconta la gestirà senza problemi. Una sola è la regola non scritta: ciascuno è artefice del proprio destino, se lo beccano cazzi suoi.
Basterebbe avere il coraggio di dire questo: la droga piace, la gente la prende da millenni proprio per questo. Ma ha un difetto, uno solo: che non riguarda la moralità o il moralismo di certi maestrini all’italiana. E’ un altro, il difetto.
La cocaina era nella Coca Cola sino al 1901 ed era reclamizzata proprio per questo, la prendevano i gesuiti in America Latina, la prendevano Pio X e Leone XIII e così pure gli Zar delle Russie, i principi del Galles, i sovrani di Svezia e di Norvegia, Thomas Alva Edison, i fratelli Lumière, persino Sigmund Freud che scrisse L’interpretazione dei sogni assumendo cinque grammi al giorno; non parliamo della cocaina elargita agli eserciti canadese e tedesco, degli Anni settanta quando la cocaina era celebrata sul New York Times (pur proibita) e quando a sostenere la liberalizzazione della cocaina e della marjuana non era Bob Marley, ma una lobby in cui primeggiava la Fondazione Ford. Nella classificazione statunitense delle droghe pericolose, datata 1971, la cocaina neppure c’era: è lo stesso anno in cui Peter Burne, lo psichiatra incaricato di dirigere il programma statale per la lotta alla droga, fu visto sniffare pubblicamente a una festa ufficiale con seicento invitati: che cosa è cambiato?
Sono cambiati il progresso scientifico, gli studi, le verità non sommarie che andrebbero pacatamente spiegate anziché mascherarle da predica generica, è cambiato ciò che ha trasformato la nocività di certe droghe in una sentenza della scienza medica: andrebbe spiegato questo, altro che generici predicozzi contro una valletta. E’ questo l’unico e terribile difetto della cocaina: fa male, fa molto male, e su questo andrebbe fatta informazione seria e una politica seria. Nella scarsa credibilità dei pedagoghi nostrani, poco scientifici e molto apocalittici, sguazzano intanto le Belen e gli assuntori finto-occasionali, quelli che in tutte le discoteche e cessi d’Italia si raccontano che sono tutte balle, non è vero niente, la cocaina farà anche male e però insomma, sai com’è. E mentre gli specialisti e gli esperti e i medici si fanno un mazzo così, in televisione a parlare del problema invitano la modella deficiente, il giornalista reazionario contro quello capellone, la solita poltiglia inutile. Se Belen ha assunto cocaina mica si parla della cocaina: si parla di Belen.

bellissimo articolo
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Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 Empty Re: Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)

Messaggio Da sophia Gio 29 Lug 2010, 15:59

maimeri ha scritto:
xenas ha scritto:Belen: "Droga? Avevo vent'anni Ora sono un'altra donna"

Abbiamo il problema di Belen

29 luglio 2010


Non so se Belen Rodriguez debba andare o no a Sanremo, me ne importa zero, non so neppure se la ragazza sia intrisa di quella «contrizione operosa» descritta da Alessandro Meluzzi in un suo articolo – su Libero, ieri – che pare scritto da un gesuita. E’ un problema morale, non penale: in Italia il singolo consumo di cocaina non è neppure considerato reato e non è detto che il sindaco di Sanremo – che non vuole Belen al Festival – ne fosse al corrente. Il caso Morgan, l’anno passato, fu un’altra cosa: lo stralunato cantante aveva inneggiato pubblicamente alle droghe come fonte creativa, mica ne aveva parlato a verbale davanti a un magistrato come ha fatto Belen. Ma il punto non è neanche questo. E non può bastarci neppure il bollare come oggettivamente ridicola la proposta del solito Carlo Rienzi (Codacons) che vorrebbe introdurre un test antidroga per tutti i cantanti e i presentatori e le vallette che parteciperanno a Sanremo. Anche perché il problema non è il drogarsi prima di Sanremo, ma non drogarsi dopo averlo visto.
Detto questo, resta spettacolare l’ipocrisia con cui questo Paese seguita a nascondere la portata autentica del problema cocaina. Ci si ostina a dividere il mondo tra bianco e nero, buoni e cattivi, drogati e normali. Ci si scanna come se la droga riguardasse ancora e solamente spacciatori e devianti, mentre è un’industria che interviene secondo format di consumo ormai consolidati: ci si veste in un certo modo, si ha una certa auto, si appartiene a un certo ambiente e si hanno certe sostanze da consumare. Il modello di riferimento, purtroppo, non è Belen o un inarrivabile star system: il mercato degli stupefacenti ormai è in grado di incidere sulle scelte di vita, e i consumatori – persone che si credono informate – in virtù di questo imprinting si illudono di aver fatto una scelta. Antiproibizionismo o repressione non c’entrano più: potremmo buttarla su frasi a effetto e sentenziare, classicamente, che se eliminassimo tutti i cocainomani del Paese andrebbe sguarnita una buona fetta della classe dirigente e imprenditoriale e finanziaria, questo prima ancora che i palinsesti televisivi si svuotino. Ma non è la verità. Il cocainomane interagisce con noi, è il chirurgo, il pilota, l’investitore dei nostri soldi, la maestra dei nostri figli, persino – si è scoperto di recente – il tranviere meneghino. A fermare tutto questo non basterà escludere Belen e non basterà purtroppo neppure la legge, o una diversa legge. C’è moltissimo da fare, ma la nostra classe politica e giornalistica ama esibire soltanto crociate, contrasti caricaturali, referendum morali, tesi sociologiche su uomini perdenti e derelitti.
Perché, era un perdente Lapo Elkann? E l’attore Paolo Calissano? E la modella Kate Moss? E Fiorello, che facciamo con Fiorello, che pure ha ammesso di esserci caduto e pure di brutto? Cacciamo tutti perché non diano il cattivo esempio? Ci raccontiamo che la droga è il famoso spazzino dell’umanità che ammalia i perdenti? Certo, non mancano eserciti di menomati mentali che assumono droghe perché sono deboli e non ce la fanno, dunque la sera non reggono se stessi e hanno bisogno di stemperare la realtà, stordirsi in una devianza da discoteca. Ma il dramma vero è la straordinaria compatibilità della cocaina col nostro modello di sviluppo: chi pippa non ha una doppia vita, ha una vita sola e intera che la cocaina accelera e concentra, chi la prende non vuole fuggire la realtà ma abbracciarla, lavorare come un pazzo, socializzare come mai riuscirebbe, essere brillante nonostante la stanchezza. La cocaina è la droga di chi ufficialmente non ne ha bisogno, di chi racconta la gestirà senza problemi. Una sola è la regola non scritta: ciascuno è artefice del proprio destino, se lo beccano cazzi suoi.
Basterebbe avere il coraggio di dire questo: la droga piace, la gente la prende da millenni proprio per questo. Ma ha un difetto, uno solo: che non riguarda la moralità o il moralismo di certi maestrini all’italiana. E’ un altro, il difetto.
La cocaina era nella Coca Cola sino al 1901 ed era reclamizzata proprio per questo, la prendevano i gesuiti in America Latina, la prendevano Pio X e Leone XIII e così pure gli Zar delle Russie, i principi del Galles, i sovrani di Svezia e di Norvegia, Thomas Alva Edison, i fratelli Lumière, persino Sigmund Freud che scrisse L’interpretazione dei sogni assumendo cinque grammi al giorno; non parliamo della cocaina elargita agli eserciti canadese e tedesco, degli Anni settanta quando la cocaina era celebrata sul New York Times (pur proibita) e quando a sostenere la liberalizzazione della cocaina e della marjuana non era Bob Marley, ma una lobby in cui primeggiava la Fondazione Ford. Nella classificazione statunitense delle droghe pericolose, datata 1971, la cocaina neppure c’era: è lo stesso anno in cui Peter Burne, lo psichiatra incaricato di dirigere il programma statale per la lotta alla droga, fu visto sniffare pubblicamente a una festa ufficiale con seicento invitati: che cosa è cambiato?
Sono cambiati il progresso scientifico, gli studi, le verità non sommarie che andrebbero pacatamente spiegate anziché mascherarle da predica generica, è cambiato ciò che ha trasformato la nocività di certe droghe in una sentenza della scienza medica: andrebbe spiegato questo, altro che generici predicozzi contro una valletta. E’ questo l’unico e terribile difetto della cocaina: fa male, fa molto male, e su questo andrebbe fatta informazione seria e una politica seria. Nella scarsa credibilità dei pedagoghi nostrani, poco scientifici e molto apocalittici, sguazzano intanto le Belen e gli assuntori finto-occasionali, quelli che in tutte le discoteche e cessi d’Italia si raccontano che sono tutte balle, non è vero niente, la cocaina farà anche male e però insomma, sai com’è. E mentre gli specialisti e gli esperti e i medici si fanno un mazzo così, in televisione a parlare del problema invitano la modella deficiente, il giornalista reazionario contro quello capellone, la solita poltiglia inutile. Se Belen ha assunto cocaina mica si parla della cocaina: si parla di Belen.

bellissimo articolo
altro che moralità o moralismo é antropologia e sociologia.
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Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 Empty Re: Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)

Messaggio Da Mede@ Gio 29 Lug 2010, 22:41

ZOCCARATO E LA SINDROME DI MORGAN


La sindrome di Morgan colpisce ancora. Agli zar della droga si contrappongono gli zarini della antidroga e tra questi novelli teorici della tolleranza zero si erge, per mancanza di spessore e banalità della soluzione, il sindaco di Sanremo, tal Maurizio Zoccarato. Non aveva voluto Morgan al festival per questioni di cocaina. Non vuole tra le conduttrici Belen Rodriguez per questioni di cocaina.

Insomma pippare cocaina, pratica incidentalmente assai diffusa, sta diventando, nella gerarchia della gravità dei comportamenti, una delle condotte più gravi di cui ci si possa macchiare. Molto più grave del fatto di avere come amico e mentore un personaggio come Scajola che, in tempi non sospetti dichiarò che “ votare Maurizio Zoccarato sarà come votare me”.

Li mortacci. Un uomo tutto di un pezzo. Zoccarato vive una profonda dissociazione psichica. Provo a spiegarmi: associa il consumo di droghe alla onestà della persona che la assume. Scientificamente non vi sono correlazioni tra consumare droghe ed essere onesti o disonesti. Ci dice Zoccarato che “farà barricate affinché venga scelta una persona onesta e perbene a condurre il festival”. Ergo la Rodriguez per il solo fatto che ha consumato cocaina non è onesta e non è perbene.

Spiegargli che i consumi di droghe non esauriscono l’universo delle dipendenze mi sembra operazione troppo complessa per una mente così semplice. Mi limito a ricordare al Sindaco di Sanremo che la sua città annovera, oltre al festival e ai fiori, anche un casinò. Nei casinò gravitano, tra gli altri, anche molti giocatori patologici, gente che si rovina giocando l’impossibile e che, dalla scienza, è equiparata alla figura del dipendente.

Se la ricerca spasmodica di buone frequentazioni per Sanremo fosse meno ipocrita lo stesso Sindaco si dovrebbe porre, come si pone per la cocaina, il problema dei danni alla persona che procura il gioco d’azzardo e ponendosi questa domanda dovrebbe anche chiedersi quanto sia etico vivere della rovina altrui.

Intendiamoci, questi ragionamenti valgono per i moralizzatori da strapazzo alla stregua del Rudolph Giuliani di casa nostra. Per chi scrive la libertà – anche di rovinarsi – è sacra: stupida libertà ma sacra.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07/28/zaccarotto-e-la-sindrome-di-morgan/45003/

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Messaggio Da Chiara 75 Gio 29 Lug 2010, 22:44

Belen, niente Sanremo: chi si droga non è “morale”. E chi la dà a mezzo mondo?





Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 Belen1-300x225di VALERIA ROSSI – Maurizio Zoccarato, sindaco di Sanremo, ha preso posizione sul coinvolgimento di Belen nel caso di locali milanesi chiusi per droga: “Se ha assunto cocaina, non la voglio sul palco dell’Ariston”. Più o meno lo stesso atteggiamento di chiusura esercitato l’anno scorso nei confronti di Morgan, reo confesso di aver assunto droga a scopi “terapeutici” contro la depressione.
Peccato solo che alla chiusura iniziale sia seguito un parziale dietro-front: “Ho potuto accertare che la situazione di Belen è molto differente da quella di Morgan” (effettivamente… Belen si è drogata per sfizio, Morgan per superare problemi psicologici). E poi la chicca finale: “Reputo Belen una grande artista e spero quindi che possa chiarire, prima di tutto per lei, il suo coinvolgimento”.
Scusi, Zoccarato, ma grande artista DE CHE?
Dello sculettamento? Dell’ostentazione tettonica?
Belen è una bella ragazza, con un sorriso aperto e simpatico: ma questo è il meglio che si può dire di lei.
Non mi risulta che sappia cantare, ballare, recitare: l’ho vista cimentarsi in ognuna di queste discipline – impossibile non vederla, visto che è sempre a mezzo come il prezzemolo - ma i risultati sono sempre stati men che mediocri. Gente che ha davvero studiato e che si è impegnata per diventare veramente brava nel mondo dello spettacolo potrebbe morderle una caviglia per un’affermazione del genere, Zoccara’.
Specie perché ‘sta gente davvero brava, molto spesso, resta confinata agli spettacolini di provincia, faticando a mettere insieme il pranzo con la cena: invece la Belen fa millemila apparizioni TV al giorno e pubblicizza l’intera produzione industriale italiana.
E tutto questo, perché? Perché si è fatta l’intero panorama maschile italiano.
Ha promosso la propria immagine agganciando tutti i VIP disponibili, meglio se chiacchierati (vedi Corona) , saltando da un letto all’altro come una delle “palline magiche” dei tempi che furono.
Per questo non ho saputo se ridere o piangere quando ho letto che Zoccarato ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Non accetto di associare alla mia città qualcuno che non abbia una moralità certa”.
Ma allora, ciccio, non avevi mica bisogno di sapere che si era drogata, per tenere Belen fuori dall’Ariston.
Se vuoi dare esempi di moralità, non puoi “associare la tua città” ad una che l’ha data via a piene mani.
Una che, come dice la Littizzetto, “l’ha data via sans frontieres…l’ha data via come il granturco ai piccioni di piazza San Marco. L’ha data via come le casse di acqua minerale ai profughi. C’è stato una via vai là sotto che neanche nella piazzetta di Capri a Ferragosto“.

Certo, la droga fa male. Ma anche lo stakanovismo trombatorio non è che faccia tutto ‘sto bene alla salute.
Per carità, lungi da me l’idea di fare la moralista. Dati i tempi io ho cominciato tardino, intorno ai diciassette anni; ma pure io la mia equa distribuzione di granturco ai piccioni l’ho fatta, per carità.
Però ci sono dei limiti. E soprattutto, un conto è darla via per conto proprio, dovendo rendere conto solo a se stesse (e al massimo al padre puritano e incazzoso, come nel mio caso) e un altro è finire in prima pagina a caratteri cubitali ogni volta che ti trombi qualcuno.
Oddio, lei lo fa proprio per finire sulle prime pagine (se io mi fossi mai trovata davanti un giornale che titolava “La Valeria s’è scopata il Fabio” credo che mi sarei scavata la fossa e mi sarei fatta suora il giorno dopo); ma ugualmente, non è che sia proprio un granché di esempio per le ragazzine.
Già son convinte che nella vita, per essere qualcuno, si debba fare la velina. Personaggi come Belen aggiungono la convinzione che per fare la velina (e magari qualcosa di più) la via giusta non sia quella di imparare a cantare, ballare o recitare, ma quella di infilarsi nel letto giusto (e se poi i letti sono una decina, tanto meglio).
C’è davvero bisogno di aggiungerci quel fil di coca, per decidere che un esempio così è da scoraggiare?
Ovviamente tutto questo non significherà un beato tubo né per Zoccarato (che ormai la sparata moralista l’ha fatta e potrà sempre dire che sono stati altri a decidere), né tantomento per l’entourage del Festival: Belen, all’Ariston, ci sarà quasi sicuramente, perché fa audience.
Perché il mondo dei teledipendenti (ovvero: “il mondo”) non si sofferma mai a pensare a cose di poco conto come l’esempio che una miliardaria sculettante può dare alle proprie figlie.
Il mondo guarda il culo, guarda le tette – sempre che sian guardabili, e quelle di Belen indubbiamente lo sono - ed è contento così.
E’ contento anche di guardare tette e culi di plastica, figuriamoci quando ne può vedere qualcuno al naturale.
Il brutto è che si sono rintronate di tette e culi pure le donne.
Se capita di parlare di Belen e affini, mica ti dicono “ma guarda quella, non sa fare un accidenti e ha fatto i miliardi sculettando e trombando”.
No, ti dicono che è “carina”, che è “spontanea” (almeno quello) e qualcuna si spinge addirittura a sostenere che “è brava”.
Così le loro figlie, se pensano di campare, da grandi - di sculettamento e trombaggio, sapranno anche di avere l’approvazione materna.
E il bello è che se invece dicessero: “Mamma, ho pensato che da grande potrei fare la escort”, probabilmente si prenderebbero uno sberlone nei denti.
Perché non è quello che si fa: è “dove” lo si fa. Se lo si fa in TV, si chiama arte.



http://www.savonaeponente.com/2010/07/28/belen-niente-sanremo-chi-si-droga-non-e-morale-e-chi-la-da-a-mezzo-mondo/
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Messaggio Da Violatrix Gio 29 Lug 2010, 23:07

Chiara 75 ha scritto:E il bello è che se invece dicessero: “Mamma, ho pensato che da grande potrei fare la escort”, probabilmente si prenderebbero uno sberlone nei denti.
Perché non è quello che si fa: è “dove” lo si fa. Se lo si fa in TV, si chiama arte.


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Messaggio Da piedonex Ven 30 Lug 2010, 05:40

Chiara 75 ha scritto:Belen, niente Sanremo: chi si droga non è “morale”. E chi la dà a mezzo mondo?





...
E tutto questo, perché? Perché si è fatta l’intero panorama maschile italiano.
Ha promosso la propria immagine agganciando tutti i VIP disponibili, meglio se chiacchierati (vedi Corona) , saltando da un letto all’altro come una delle “palline magiche” dei tempi che furono....

ho sempre detto che frequento gli ambienti sbagliati... Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 698128
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comunque con San Remo mi avete già fregato l'anno scorso.
ora per altri 20 anni BASTA !!!

p.s. a meno che Belen, o sua sorella, non me la dia...ovviamente... Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 583831 Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 583831 Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 583831


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Messaggio Da sophia Ven 30 Lug 2010, 10:45

Mede@ ha scritto:ZOCCARATO E LA SINDROME DI MORGAN


La sindrome di Morgan colpisce ancora. Agli zar della droga si contrappongono gli zarini della antidroga e tra questi novelli teorici della tolleranza zero si erge, per mancanza di spessore e banalità della soluzione, il sindaco di Sanremo, tal Maurizio Zoccarato. Non aveva voluto Morgan al festival per questioni di cocaina. Non vuole tra le conduttrici Belen Rodriguez per questioni di cocaina.

Insomma pippare cocaina, pratica incidentalmente assai diffusa, sta diventando, nella gerarchia della gravità dei comportamenti, una delle condotte più gravi di cui ci si possa macchiare. Molto più grave del fatto di avere come amico e mentore un personaggio come Scajola che, in tempi non sospetti dichiarò che “ votare Maurizio Zoccarato sarà come votare me”.

Li mortacci. Un uomo tutto di un pezzo. Zoccarato vive una profonda dissociazione psichica. Provo a spiegarmi: associa il consumo di droghe alla onestà della persona che la assume. Scientificamente non vi sono correlazioni tra consumare droghe ed essere onesti o disonesti. Ci dice Zoccarato che “farà barricate affinché venga scelta una persona onesta e perbene a condurre il festival”. Ergo la Rodriguez per il solo fatto che ha consumato cocaina non è onesta e non è perbene.

Spiegargli che i consumi di droghe non esauriscono l’universo delle dipendenze mi sembra operazione troppo complessa per una mente così semplice. Mi limito a ricordare al Sindaco di Sanremo che la sua città annovera, oltre al festival e ai fiori, anche un casinò. Nei casinò gravitano, tra gli altri, anche molti giocatori patologici, gente che si rovina giocando l’impossibile e che, dalla scienza, è equiparata alla figura del dipendente.

Se la ricerca spasmodica di buone frequentazioni per Sanremo fosse meno ipocrita lo stesso Sindaco si dovrebbe porre, come si pone per la cocaina, il problema dei danni alla persona che procura il gioco d’azzardo e ponendosi questa domanda dovrebbe anche chiedersi quanto sia etico vivere della rovina altrui.

Intendiamoci, questi ragionamenti valgono per i moralizzatori da strapazzo alla stregua del Rudolph Giuliani di casa nostra. Per chi scrive la libertà – anche di rovinarsi – è sacra: stupida libertà ma sacra.

[url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07/28/zaccarotto-e-la-sindrome-di-morgan/45003/
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Quanto concordo. Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 187966
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Messaggio Da xenas Ven 30 Lug 2010, 11:41

Chiara 75 ha scritto:Belen, niente Sanremo: chi si droga non è “morale”. E chi la dà a mezzo mondo?





Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 Belen1-300x225di VALERIA ROSSI – Maurizio Zoccarato, sindaco di Sanremo, ha preso posizione sul coinvolgimento di Belen nel caso di locali milanesi chiusi per droga: “Se ha assunto cocaina, non la voglio sul palco dell’Ariston”. Più o meno lo stesso atteggiamento di chiusura esercitato l’anno scorso nei confronti di Morgan, reo confesso di aver assunto droga a scopi “terapeutici” contro la depressione.
Peccato solo che alla chiusura iniziale sia seguito un parziale dietro-front: “Ho potuto accertare che la situazione di Belen è molto differente da quella di Morgan” (effettivamente… Belen si è drogata per sfizio, Morgan per superare problemi psicologici). E poi la chicca finale: “Reputo Belen una grande artista e spero quindi che possa chiarire, prima di tutto per lei, il suo coinvolgimento”.
Scusi, Zoccarato, ma grande artista DE CHE?
Dello sculettamento? Dell’ostentazione tettonica?
Belen è una bella ragazza, con un sorriso aperto e simpatico: ma questo è il meglio che si può dire di lei.
Non mi risulta che sappia cantare, ballare, recitare: l’ho vista cimentarsi in ognuna di queste discipline – impossibile non vederla, visto che è sempre a mezzo come il prezzemolo - ma i risultati sono sempre stati men che mediocri. Gente che ha davvero studiato e che si è impegnata per diventare veramente brava nel mondo dello spettacolo potrebbe morderle una caviglia per un’affermazione del genere, Zoccara’.
Specie perché ‘sta gente davvero brava, molto spesso, resta confinata agli spettacolini di provincia, faticando a mettere insieme il pranzo con la cena: invece la Belen fa millemila apparizioni TV al giorno e pubblicizza l’intera produzione industriale italiana.
E tutto questo, perché? Perché si è fatta l’intero panorama maschile italiano.
Ha promosso la propria immagine agganciando tutti i VIP disponibili, meglio se chiacchierati (vedi Corona) , saltando da un letto all’altro come una delle “palline magiche” dei tempi che furono.
Per questo non ho saputo se ridere o piangere quando ho letto che Zoccarato ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Non accetto di associare alla mia città qualcuno che non abbia una moralità certa”.
Ma allora, ciccio, non avevi mica bisogno di sapere che si era drogata, per tenere Belen fuori dall’Ariston.
Se vuoi dare esempi di moralità, non puoi “associare la tua città” ad una che l’ha data via a piene mani.
Una che, come dice la Littizzetto, “l’ha data via sans frontieres…l’ha data via come il granturco ai piccioni di piazza San Marco. L’ha data via come le casse di acqua minerale ai profughi. C’è stato una via vai là sotto che neanche nella piazzetta di Capri a Ferragosto“.

Certo, la droga fa male. Ma anche lo stakanovismo trombatorio non è che faccia tutto ‘sto bene alla salute.
Per carità, lungi da me l’idea di fare la moralista. Dati i tempi io ho cominciato tardino, intorno ai diciassette anni; ma pure io la mia equa distribuzione di granturco ai piccioni l’ho fatta, per carità.
Però ci sono dei limiti. E soprattutto, un conto è darla via per conto proprio, dovendo rendere conto solo a se stesse (e al massimo al padre puritano e incazzoso, come nel mio caso) e un altro è finire in prima pagina a caratteri cubitali ogni volta che ti trombi qualcuno.
Oddio, lei lo fa proprio per finire sulle prime pagine (se io mi fossi mai trovata davanti un giornale che titolava “La Valeria s’è scopata il Fabio” credo che mi sarei scavata la fossa e mi sarei fatta suora il giorno dopo); ma ugualmente, non è che sia proprio un granché di esempio per le ragazzine.
Già son convinte che nella vita, per essere qualcuno, si debba fare la velina. Personaggi come Belen aggiungono la convinzione che per fare la velina (e magari qualcosa di più) la via giusta non sia quella di imparare a cantare, ballare o recitare, ma quella di infilarsi nel letto giusto (e se poi i letti sono una decina, tanto meglio).
C’è davvero bisogno di aggiungerci quel fil di coca, per decidere che un esempio così è da scoraggiare?
Ovviamente tutto questo non significherà un beato tubo né per Zoccarato (che ormai la sparata moralista l’ha fatta e potrà sempre dire che sono stati altri a decidere), né tantomento per l’entourage del Festival: Belen, all’Ariston, ci sarà quasi sicuramente, perché fa audience.
Perché il mondo dei teledipendenti (ovvero: “il mondo”) non si sofferma mai a pensare a cose di poco conto come l’esempio che una miliardaria sculettante può dare alle proprie figlie.
Il mondo guarda il culo, guarda le tette – sempre che sian guardabili, e quelle di Belen indubbiamente lo sono - ed è contento così.
E’ contento anche di guardare tette e culi di plastica, figuriamoci quando ne può vedere qualcuno al naturale.
Il brutto è che si sono rintronate di tette e culi pure le donne.
Se capita di parlare di Belen e affini, mica ti dicono “ma guarda quella, non sa fare un accidenti e ha fatto i miliardi sculettando e trombando”.
No, ti dicono che è “carina”, che è “spontanea” (almeno quello) e qualcuna si spinge addirittura a sostenere che “è brava”.
Così le loro figlie, se pensano di campare, da grandi - di sculettamento e trombaggio, sapranno anche di avere l’approvazione materna.
E il bello è che se invece dicessero: “Mamma, ho pensato che da grande potrei fare la escort”, probabilmente si prenderebbero uno sberlone nei denti.
Perché non è quello che si fa: è “dove” lo si fa. Se lo si fa in TV, si chiama arte.



http://www.savonaeponente.com/2010/07/28/belen-niente-sanremo-chi-si-droga-non-e-morale-e-chi-la-da-a-mezzo-mondo/

che brutto articolo.... moralista, censore bisogna chiedere alla signora se vuole cucire lei stessa la A di adultera sulla pelle di belen....
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Messaggio Da xenas Ven 30 Lug 2010, 11:55

Bea ha scritto:
Chiara 75 ha scritto:E il bello è che se invece dicessero: “Mamma, ho pensato che da grande potrei fare la escort”, probabilmente si prenderebbero uno sberlone nei denti.
Perché non è quello che si fa: è “dove” lo si fa. Se lo si fa in TV, si chiama arte.


Nei
quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie
braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l'esperienza
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo specie di troia
quella che di notte stabilisce il prezzo alla tua gioia
(dopo la censura:
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie
quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie)

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai dilapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.

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Messaggio Da Violatrix Ven 30 Lug 2010, 12:16

Xenas... non è nemmeno bello per le donne che lavorano vedere una che va avanti "per vie misteriose" (come direbbero gli U2), per non dire di peggio, senza avere talento se non un musetto intrigante e terga (non sue) degne di un Nobel. Suppongo tu non l'abbia vista all'Isola, vero? Io sì, e mi ricordo come cercava disperatamente l'appoggio maschile, fosse esso Rubicondi o Tumiotto (persino) e, quando lo aveva ottenuto, si trasformava e diventava una belva, specie verso le altre concorrenti femmine.

Ah, fra le altre cose, in un gioco di sopravvivenza (dove si suppone si debba consumare il minor numero di calorie possibile), lei faceva STEP Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 507626 , sempre in favore di telecamera ovviamente. Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 905791 Per poi dire a Luxuria che le invidiava quello che aveva in mezzo alle gambe e che la natura le aveva fornito, al contrario che a Luxuria. Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 28293

Sto cercando di mettere da parte i miei pregiudizi... ma quell'edizione dell'Isola l'ho seguita e lei incarnava tutto quello che mi fa SCHIFO in una donna.

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Messaggio Da xenas Ven 30 Lug 2010, 12:18

Bea ha scritto:Xenas... non è nemmeno bello per le donne che lavorano vedere una che va avanti "per vie misteriose" (come direbbero gli U2), per non dire di peggio, senza avere talento se non un musetto intrigante e terga (non sue) degne di un Nobel. Suppongo tu non l'abbia vista all'Isola, vero? Io sì, e mi ricordo come cercava disperatamente l'appoggio maschile, fosse esso Rubicondi o Tumiotto (persino) e, quando lo aveva ottenuto, si trasformava e diventava una belva, specie verso le altre concorrenti femmine.

Ah, fra le altre cose, in un gioco di sopravvivenza (dove si suppone si debba consumare il minor numero di calorie possibile), lei faceva STEP Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 507626 , sempre in favore di telecamera ovviamente. Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 905791 Per poi dire a Luxuria che le invidiava quello che aveva in mezzo alle gambe e che la natura le aveva fornito, al contrario che a Luxuria. Sanremo a rischio per Belen Il sindaco: "Se ha usato coca, io non la voglio" (campa cavallo che l'erba cresce)  - Pagina 5 28293

Sto cercando di mettere da parte i miei pregiudizi... ma quell'edizione dell'Isola l'ho seguita e lei incarnava tutto quello che mi fa SCHIFO in una donna.

si ma che una giornalista dia della escort ad una ragazza di 25 anni che se pure si è trombata il mondo sono fatti suoi, bea a me fa veramente più schifo....
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Messaggio Da Violatrix Ven 30 Lug 2010, 12:33

Una ragazza di 25 anni che ha avuto il permesso di soggiorno solo perché si faceva, ai tempi, Borriello, giocatore del Milan. E se non l'avesse data a lui, a stretto contatto con Mr B, col cavolo che avrebbe avuto il permesso di soggiorno, perché non aveva contratti ed era un'assoluta nullità che nessuno cercava perché non aveva particolari doti evidenti che ne giustificassero la permanenza in Italia. lavorare come insegnante, per esempio, no... lei voleva fare parte dello spettacolo e c'è riuscita.

E tutte le altre ragazze che arrivano dall'estero e che magari non hanno il culo di farsi un giocatore di calcio della squadra del presidente del consiglio? A calci in culo a casa, no? Ti sembra giusto? Ti sembra un bel messaggio da convogliare alla gente. A quanto pare adesso a Sanremo vogliono insegnarci a vivere, quello che è giusto e quello che è sbagliato, morale e immorale... sticazzi! Beh, a me sembra immorale che la signora di 45 anni con due figli a carico che mi aiuta a fare le pulizie e che era TERRORIZZATA all'idea di tornare in Romania (l'ha proprio voluta cancellare dalla sua esistenza la Romania), non avrebbe avuto assistenza sanitaria o altro se io e mia madre non l'avessimo messa a contratto, datosi che non è abbastanza gnocca da fare la pubblicità della TIM.

Ora, non la chiamerò escort, ma insomma, quando c'è un do ut des il sospetto sorge. E io mi incazzo.

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Messaggio Da lepidezza Ven 30 Lug 2010, 12:41

il pezzo di Valeria Rossi è corretto per quanto riguarda i meriti artistici un po' bacchettone per il resto.
Con chi sia andata a letto la signora Rodriguez non è affar suo.
Piuttosto che puntare sulle lenzuola della signora dovrebbe sottolineare la pochezza di tanto curriculum che fa però sistema da noi.
Darla in giro è un commento davvero bacchettone.La signora tiene il conto?
Il sesso giusto quale sarebbe? quello con un fidanzato per la vita?
facesse allora l'elenco delle persone discutibili alle quali la signora rodriguez ha concesso le sue grazie e ci dica come sono legate alla sua ascesa tv.
magari è così ma buttata lì questa frase sa di vecchia bigotta e basta.
la ragione per cui si dovrebbe discutere con il sindaco sulla moralità non sta certo nel numero delle copule della signora rodriguez.
E' una donna adulta e può vivere il sesso come preferisce esattamente come deve essere.
La moralità non sta nel numero dei partner e quelli che l'hanno eccitata.
ormoni suoi!
Quel che si potrebbe discutere in fatto di moralità sta nell'aver scritturato conduttori e ospitate delle quali si ignora la professionalità per incistirsi su un privato che con la legalità non ha nulla a che vedere.
Perchè prendersela con gli amplessi selvaggi di una giovane donna che ha tutto il diritto di goderseli e non per dire con uno scajola che invitato al festival aveva detto ciò che disse di Biagi e che fu coinvolto prima dello scandalo appartamento pagato a sua insaputa ?
Ma proprio un sindaco Pdl si mette a fare la morale a Belen Rodriguez?
con tutto quel che avrebbe potuto dire per smontare l'ipocrisia del santo inquisitore di sanremo è capace di prendersela con la donna che la da a chi le pare?
Che lo scriva una donna poi è tutta da capire..
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Messaggio Da francesca90 Ven 30 Lug 2010, 12:51

che Belen la possa dare a tutti, in ogni luogo e lago, è una sua libertà e per questo non vedo il motivo per cui debba essere etichettata come donna di dubbia moralità.
Specialmente da un'altra donna. Allora continuiamo a pensare che se l'uomo ha tante donne è un figo, se lo fa una donna è troia?

Che poi questo suo ''essere generosa'' con tanti o meglio, con quelli giusti l'abbia portata ad avere contratti, apparizioni,fama soldi etc è un altro discorso.
Che le facciano presentare Sremo o qualsiasi altro programma solo perché è una da gossipe non ha capacità si che è vergognoso e immorale.
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Messaggio Da lepidezza Ven 30 Lug 2010, 12:56

francesca90 ha scritto:che Belen la possa dare a tutti, in ogni luogo e lago, è una sua libertà e per questo non vedo il motivo per cui debba essere etichettata come donna di dubbia moralità.
Specialmente da un'altra donna. Allora continuiamo a pensare che se l'uomo ha tante donne è un figo, se lo fa una donna è troia?

Che poi questo suo ''essere generosa'' con tanti o meglio, con quelli giusti l'abbia portata ad avere contratti, apparizioni,fama soldi etc è un altro discorso.


Che le facciano presentare Sremo o qualsiasi altro programma solo perché è una da gossipe non ha capacità si che è vergognoso e immorale.
quoto
la signora Belen è solo l'ultimo degli esempi di un sistema di traffico tv di perfette nullità.
da Filippa lagerback( che però non ha fama di darla in giro) a lle veline alla canalis fino all'ultima tronista o ex fidanzata di..
sara varone a canale 5?
la gregoraci?
la toffanin?
la maria de filippi ancora prima di loro?
la tatangelo adesso?
è un sistema.
le donne desiderabili o note per curiosità pruruginose del pubblico sono quelle scritturate a dispetto di quel che sanno veramente fare eccetto che creare un modello per altre donne a casa e tenere desta l'attenzione del pubblico maschile.
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